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196<br />

. Intervista a Rocco 7 marzo 2003<br />

parte seconda<br />

A casa dell’intervistato, quartiere popolare un venerdì mattina.<br />

Sempre emozionato ma questa volta un po’ più sicuro.<br />

Si arriva a dei palazzi piuttosto alti e siamo ricevuti dall’intervistato e da sua<br />

madre, in casa fervono lavori di restauro e siamo invitati in un salotto dove c’è<br />

un me raviglioso pianoforte che suonava la madre dell’intervistato. Io alla sua<br />

vi sta mi emoziono perché una volta ne possedevo uno a muro simile e nero co -<br />

me quello lì. Ci accomodiamo e inizia l’intervista. L’intervistato questa volta è<br />

un po’ più grande, e racconta della sua esperienza. È molto teso e invita la ma -<br />

dre ad uscire e a lasciarci soli. Ci racconta un’esperienza scolastica più com ple -<br />

ta, ricorda vagamente la mia nel senso che ha fatto anche lui degli anni al liceo<br />

scientifico e poi lavorando si è preso il diploma da geometra ( io non ci sono<br />

riuscito però ho lavorato lo stesso). In particolare la sua vita è stata regolare<br />

finché ha ad un certo punto ha iniziato a sentire delle voci. Ha lavorato per<br />

dieci anni con i libretti e ora attualmente è impiegato come disegnatore in un<br />

grande complesso. Parlando molto velocemente e in maniera piuttosto decisa<br />

racconta delle sue difficoltà, della crisi, di tangentopoli e del cambiamento di<br />

la voro. Ci racconta di avere una sorella con un disagio fisico molto importante<br />

e che però è impegnata e lavora in una Cooperativa. Ricorda molto la presenza<br />

del padre che è venuto a mancare, che lo ha invogliato e stimolato a fare<br />

il di se gnatore. Continuando parla di queste voci che lo disturbano e racconta<br />

di es ser attualmente in cura presso una psichiatra. Assume quotidianamente e<br />

con re golarità i farmaci e lavora di giorno, prende due pullman all’andata e due<br />

al ri torno. Raccontando ad un certo punto, un po’ imbarazzato ci espone un<br />

fatto e qui voco accadutogli con una ragazza. Fatto che lo ha penalizzato e<br />

allon ta na to dal lavoro per essere ricoverato. Non si dilunga molto e nel raccontarlo<br />

è in im barazzo fino ad un certo punto. Tutto sommato equivoci possono<br />

capi ta re a tut ti, ma in questo caso diciamo che è stato un po’ tacciato d’essere<br />

una per so na strana, diversa e che non sta tanto bene. Tant’è vero che sono<br />

state chi amate del le guardie e tramite questa donna e una sua complice ha<br />

subìto una certa pub blica e offensiva accusa che però lui ha sostenuto molto<br />

bene; in fat ti dopo un breve periodo di pausa dal lavoro è stato ripreso senza<br />

particolari com pli ca zioni. Ci racconta di amare il blues e la musica in generale<br />

e di avere rap porti so ciali abbastanza regolari e normali. È soddisfatto di<br />

quello che fa an che se ha do vuto subire un episodio abbastanza increscioso.<br />

D’altronde una si tuazione si mile potrebbe capitare a chiunque, banalmente in<br />

un ascensore suc cede un e qui voco e si accende magari un piccolo diverbio,<br />

però in questo caso lui è sta to obbligato ad un breve ritiro dal lavoro, a dei colloqui<br />

con un dot tore ec ce te ra. Tiene molto alla famiglia, alla madre e alla<br />

sorella ed è contento quando la sera si ritrovano tutti intorno al focolare dome-

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