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i diari dei co-intervistatori<br />

sente, o è in effetti diversa dai luoghi comportamentali comuni; portando con sé<br />

imbarazzi e ostacoli pratici nel conseguimento di un successo occupazionale costante<br />

e sicuro che permetta una qualità di vita accettabile e non demotivante e triste. Il<br />

forte desiderio di sentirsi accettati e compresi, per non vedersi esclusi dalle situazioni<br />

più banali come l’uscire la sera con un gruppo di persone o anche solo con un<br />

amico con il quale condividere desideri, intenzioni, progetti e speranze. I sogni che<br />

tutti noi facciamo in qualità preparativi di vita diventano tremendamente difficili da<br />

in qua drare restando a volte effettivamente irrealizzabili. Chi ha un disagio psichico<br />

lo rende a volte visibile a seconda della gravità, e anche se è “silente” porta la persona<br />

a tutte le difficoltà del caso: vita sociale, relazioni personali, impegni di carattere<br />

ricreativo e il lavoro stesso diventa spesso l’impegno più difficile da conseguire, perché<br />

il disagio toglie forze ed energie, confonde le cose rendendole spesso più difficili<br />

di quello che forse sono in realtà.<br />

A me personalmente questo ragazzo, quando parlava dei genitori e dell’ambiente<br />

“negativo” che ha detto di sentire mi ha fatto venire in mente i tempi in cui andavo<br />

alle medie nel quale già entrando in casa sentivo l’aria del malumore del malcontento<br />

e della tensione. Sapevo già anch’io che quel determinato giorno era successo<br />

qualcosa di spiacevole in mia assenza e spesso mi sentivo io la causa di tutto quello.<br />

Quella sensazione di forzata convivenza, di mancanza di serenità e certezza, di fiducia<br />

e solidità mi portava sempre una grande angoscia. Per quanto riguarda la socialità,<br />

in quel tempo ho avuto sì delle difficoltà, ma per cause che io non so spiegare<br />

del tutto, non ho mai incontrato grandi ostacoli. Ci sono stati anche per me dei lunghi<br />

periodi di pensieri pesanti e opprimenti, forse portati dalla speranza di volere dei<br />

genitori come tutti quelli che mi sembrava avessero i miei compagni di scuola; sereni<br />

felici di successo e affiatati; concentrati sui propri figli e attenti alle loro attività e<br />

necessità, poi sapevo che spesso anche per i miei compagni non era proprio sempre<br />

così. Per quanto riguarda il conseguimento degli studi ho interrotto in terza liceo<br />

scien ti fico e ho fatto un corso di lavoro artigianale. Mio padre mi diceva: “O studi o<br />

vai a fa re il muratore e basta!” Poi con l’intervento di mia madre sono riuscito ad<br />

evitare ta le lavoro pesante e faticoso potendo fare un’attività più adatta al mio carattere<br />

e al le mie potenzialità. In effetti però poi ho lavorato per tanti anni con discreta<br />

sod di sfazione, anche se i miei sogni erano certamente altri, forse più ambiziosi,<br />

ma è an da ta bene lo stesso tutto sommato non mi posso lamentare. Mentre l’intervistato<br />

par lava, in effetti mi sono reso conto che i cosiddetti “cattivi pensieri“ io li<br />

ho sem pre avuti ed erano molto brutti e angoscianti. Sarebbe bello se un giorno ci<br />

fosse una vera e facile possibilità di inserimento lavorativo costante e giustamente<br />

retribuita per chi porta disagio psichico, perché a mio parere avere un’occupazione,<br />

anche semplice ma sicura e non complicata dalle burocrazie vigenti è importante;<br />

perché si ha un impegno, quando conosci delle persone e ti si chiede: “E tu cosa fai<br />

nella vita?” si può rispondere con certezza e orgoglio: “Io faccio questo o quest’altro<br />

“ e riporre la stessa domanda: “E tu che fai di bello?“... Questo impegno di fare<br />

le interviste mi piace, mi dà soddisfazione anche se forse non ho abbastanza competenza<br />

nel descrivere il disagio psichico; però mi fa sentire occupato e utile a me stesso<br />

e dico: “Dopo tanto tempo sto facendo qualcosa di completamente diverso, inaspettato<br />

e molto interessante “. Un esperienza nuova e per me molto utile, perché<br />

posso scrivere come la penso, cosa provo facendo questo, quello che sento.<br />

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