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parte seconda<br />
con la psicologa che dirige, insieme ad un altro psicologo, le sedute di psi -<br />
codramma a cui Greta partecipa ogni settimana, il suo giudizio sugli operatori<br />
del CSM è abbastanza positivo. I colloqui con la psichiatra possono durare<br />
da venti minuti a tre quarti d’ora. Con la psicologa ci sono colloqui di tre quarti<br />
d’o ra, ma a volte ella rinvia il problema da affrontare alla seduta di psi co -<br />
dram ma, che dura un po’ meno di due ore.<br />
Greta assume farmaci antidepressivi, ansiolitici e ipnotici. Dice che le sono<br />
state date informazioni soprattutto sui farmaci antidepressivi, però ha citato il<br />
nome di un farmaco, il Depakin, che non è antidepressivo ma antiepilettico. In<br />
passato, Greta ha partecipato all’attività di rilassamento al centro diurno.<br />
Attualmente non segue alcuna attività terapeutica eccetto lo psicodramma,<br />
che si svolge in ambulatorio. Se fosse lei a dirigere il CSM, cercherebbe di ren -<br />
dere la struttura più accogliente, meno fredda e impersonale, anche cu ran done<br />
maggiormente l’aspetto estetico (ad esempio rinnovando la tinteg gia tura dei<br />
muri). Manterrebbe la chiusura della struttura nei giorni festivi, senza ridurre<br />
l’orario feriale (che adesso è a rischio di contrazione per mancanza di per so na -<br />
le). Inoltre, a suo avviso, è necessario aiutare economicamente i pa zien ti a so -<br />
ste nere la spesa delle cure farmacologiche; la recente introduzione del ticket<br />
per le visite e prestazioni ambulatoriali le sembra inopportuna.<br />
Per quanto riguarda la sua storia professionale, Greta ci ha raccontato che<br />
fin dall’adolescenza ha iniziato a lavorare come addetta alla vendita nel settore<br />
alimentare; avrebbe voluto frequentare l’istituto alberghiero ma nella sua<br />
città d’origine non c’era questo tipo di scuola. Dopo il primo episodio di<br />
malessere ella ha riscontrato una discreta comprensione e collaborazione da<br />
parte dei colleghi e del datore di lavoro, e ha conservato il posto che aveva nel<br />
‘93 al ban co gastronomia di un supermercato, passando dal tempo pieno al<br />
part-ti me. Ci ha detto che nel suo ambiente di lavoro la presenza è quasi esclu -<br />
si va men te fem minile, e in un ambiente di sole donne si incontrano spesso<br />
com petitività e cattiveria. Greta ritiene che, talvolta, le sue colleghe e il datore<br />
di la vo ro non pren dano sul serio i suoi problemi criticando ad esempio il<br />
fatto che ella sia an cora in cura dopo che, secondo loro, è già passato tanto<br />
tempo (sei anni) dal pri mo episodio di disagio. Greta inoltre ha già lavorato in<br />
altre ditte con posti di responsabilità, e si accorge che talvolta tende ad essere<br />
autoritaria. La prin cipale difficoltà che incontra nel lavoro è il non poter esprimere<br />
appieno la sua professionalità (cosa che invece aveva avuto l’opportunità<br />
di fare in passato), sia per quanto riguarda i tempi (a suo giudizio occorre arrivare<br />
sul posto di la voro a una congrua distanza dall’orario di apertura, per<br />
sistemare i prodotti nel banco gastronomia), sia per la pulizia (un’impresa<br />
dovrebbe occuparsene per evitare inconvenienti tipo scarafaggi e topi e un<br />
carico eccessivo di lavoro sul personale del banco) e infine per la creatività<br />
nella presentazione del pro dotto (se si fa economia anche sulle foglie di insalata,<br />
non si possono pre sen tare bene i prodotti). Le sue aspettative professionali<br />
sono scarse o nul le, mentre in passato avrebbe desiderato aprire un nego-