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strutture psichiatriche, sia tra gli occupati, sia tra i disoccupati.<br />
Date le finalità dello studio, l’analisi della relazione fra disturbo psichico e<br />
oc cupazione, l’attenzione è caduta su una frazione della popolazione in età la -<br />
vo rativa, costituita dalle persone di età compresa fra 18 e 50 anni. Per tenere<br />
sot to controllo età e genere il piano originario di campionamento prevedeva<br />
u na ripartizione bilanciata fra occupati e disoccupati di uomini e di donne e di<br />
gio vani, ovvero di persone di età compresa fra i 18 e i 34 anni, e maturi, ovvero<br />
di persone di età compresa fra i 35 e i 50 anni. La tabella 1.3 illustra, limi ta ta -<br />
men te alla variabili sociodemografiche considerate più sopra (genere, età e sta -<br />
tus occupazionale), il disegno originario del campione.<br />
Tabella 1.3. Piano di campionamento originario - caratteristiche sociodemografiche<br />
OCCUPATI/E<br />
NON OCCUPATI/E<br />
Giovani 6<br />
Giovani 7<br />
parte prima<br />
AREA DI COLLOCAZIONE<br />
UOMINI DONNE<br />
Maturi 6<br />
Maturi 6<br />
Giovani 6<br />
Giovani 7<br />
25 25<br />
Maturi 6<br />
Maturi 6<br />
Il controllo della gravità del disturbo psichico è stato perseguito ricorrendo<br />
alla combinazione di due criteri: il profilo diagnostico e l’esperienza del rico -<br />
vero. Rispetto al primo criterio, il profilo diagnostico, sono state distinte, due<br />
gran di aree diagnostiche: a) disturbi gravi: i disturbi dello spettro schi zo fre -<br />
nico, i disturbi deliranti e i disturbi dell’umore accompagnati nelle fasi cri tiche<br />
da idee deliranti, quindi tutti quei disturbi che presentano, anche se non con -<br />
ti nuativamente, significative alterazioni del rapporto con la realtà, del con te -<br />
nu to del pensiero e/o della percezione; b) disturbi lievi: i disturbi del l’umore<br />
non accompagnati da idee deliranti, i disturbi della personalità, i di stur bi ne -<br />
vrotici. Tale suddivisione, pur non essendo l’unica possibile, ap pros si ma quella<br />
co munemente adottata nella pratica clinica e riabilitativa dei CSM del ter ri -<br />
torio in studio. Si tratta, inoltre, di una distinzione che ha un fon da mento non<br />
esclu sivamente pragmatico: nei luoghi di lavoro, la per ce zione di que ste al te -<br />
ra zioni suscita - di norma - allarme sociale anche quan do queste ul time non<br />
sia no associate ad anomalie nel comportamento 12 .<br />
Questa rappresentazione, forse eccessivamente semplificata, della pluralità<br />
dei disturbi psichiatrici è dettata da considerazioni che sono insieme pratiche<br />
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