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la volta scorsa). Oltre alla ricerca del lavoro, di cui Ester sente il bisogno anche<br />

per rendersi indipendente dai genitori 105 e possiamo riscontrare che qualcosa in<br />

questo campo si sta muovendo, con due proposte di impiego, una in Liguria e<br />

una a Torino come promoter. Spero che per lei ci sia anche, magari dopo aver<br />

superato la fase depressiva, la gioia di fare qualcosa per gli altri nel campo del<br />

volontariato.<br />

Nel frattempo anch’io, sebbene abbia molte resistenze interiori di fronte ad un<br />

impegno professionale, cerco di andare avanti giorno per giorno sperando di raggiungere<br />

una maggiore chiarezza sul lavoro che desidero e su ciò che mi può aiutare<br />

ad ottenerlo, in vista di una migliore qualità della vita e per non essere di peso alla<br />

mia famiglia. Per quanto riguarda la pratica relativa al riconoscimento dell’invalidità,<br />

se può aiutarmi a trovare un lavoro adatto alle mie esigenze, appena possibile<br />

chiederò al mio medico psichiatra di avviarla, anche se ciò non sarà indolore per me,<br />

facendomi sentire il peso della malattia. Più passa il tempo e più mi rendo conto,<br />

anche attraverso le persone intervistate, che il disagio psichico è una vera sfida, e che<br />

questo lavoro di ricerca può essere utile anche a chi non ne è affetto, per rendersi<br />

conto delle difficoltà che esso porta con sé.<br />

. Le interviste a Greta<br />

Prima intervista: 26 marzo 2003<br />

i diari dei co-intervistatori<br />

Stasera la ricercatrice sociale, Danila, ed io siamo andate a casa di Greta per<br />

intervistarla. L’intervista è durata circa due ore. Greta che ha quarantacinque<br />

anni, ci ha offerto un caffè e ha raccontato la sua storia, iniziando dall’infanzia<br />

fino ad oggi, una storia fatta di abbandoni e di speranze deluse, di disagio psichico<br />

manifestatosi relativamente di recente (dal novantasette ad oggi). Fin da<br />

piccola Greta è stata allontanata dalla famiglia d’origine e ha vissuto parecchi<br />

anni con una zia; tornata in famiglia, ha dovuto accudire fratelli e sorelle. Si è<br />

sposata a sedici anni, e quello che sembrava il grande amore si è rivelato un<br />

uomo litigioso, che ha manifestato sfiducia in lei fin dai primi giorni di vita<br />

insieme. Nonostante le molte difficoltà, anche da adulta Greta ha avuto un<br />

ruolo di supporto verso i familiari, in particolare verso un fratello tossicodipendente<br />

e verso una sorella, morta di tumore lo scorso anno. Una nota positiva<br />

nella vita di Greta sono i figli, una ragazza di vent’otto anni e un ragazzo<br />

di ventidue; in particolare la figlia, laureata in scienze dell’educazione, l’aiuta<br />

molto: Greta ci ha detto che Alice, la figlia, non la commisera per la sua malattia,<br />

bensì cerca di incoraggiarla e sostenerla. Dopo aver lavorato con il marito<br />

in un distributore di benzina, Greta è stata assunta in un supermercato e finora<br />

ha mantenuto questo lavoro, passando però dal tempo pieno al part-time. Il<br />

suo disagio psicologico si è manifestato dapprima nel ‘97 con un episodio di<br />

tentato suicidio preceduto da fasi di delirio. Nel 2002 tale delirio si è ripetuto;<br />

attualmente Greta assume molti psicofarmaci e partecipa con risultati positivi<br />

a sedute di psicodramma, presso l’ambulatorio di psichiatria di una A.S.L.<br />

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