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170<br />

6.1. Il diario di Giuseppina<br />

. Le interviste a Dalia<br />

Prima intervista: 15-17 febbraio 2003<br />

parte seconda<br />

Oggi Danila ed io abbiamo iniziato le interviste a persone con problemi di<br />

disagio psichico e che hanno difficoltà a trovare lavoro. La prima persona<br />

intervistata è stata Dalia, che ci ha accolte nella sua casa, dove abita con il suo<br />

compagno e con il loro figlio di cinque anni. L’accoglienza è stata cordiale, ma<br />

fin dall’inizio dell’intervista il bambino ha manifestato la sua irrequietezza.<br />

Infatti abbiamo dovuto cancellare la prima incisione su nastro (era appena<br />

stata posta la prima domanda e la signora aveva iniziato a rispondere), poi ricominciare<br />

l’intervista, perché la mamma aveva esordito parlando dei ricoveri<br />

ospedalieri avuti a partire dal ‘91 98 e il bambino appariva agitato da que sto<br />

discorso sulla malattia.<br />

Per Dalia la nascita del bambino è stata molto importante. La presenta di suo<br />

figlio l’ha motivata a curarsi con più regolarità, ad assumere i farmaci, e le dà la<br />

forza di andare avanti ogni giorno. Le sue esperienze di lavoro sono state fatte in<br />

una cooperativa, dove ha svolto pulizie di edifici pubblici. Ci ha detto che la legge<br />

381 (1999) non aiuta i pazienti psichiatrici, perché impedisce loro di avere un la -<br />

vo ro a contatto con i minori, ad esempio come operatore scolastico. Dalia ci ha<br />

anche detto che l’assistente sociale non l’ha aiutata a trovare un impiego, ma gra -<br />

zie ad altre persone è entrata in contatto col datore di lavoro, e che non è stata<br />

con tenta di lavorare in cooperativa, perché in essa ha trovato un ambiente rela ti -<br />

va mente protetto, ma un lavoro duro e monotono.<br />

Anch’io, pur non avendo esperienza di cooperative di tipo B (= per l’inserimento di<br />

persone in difficoltà), ma soltanto un paio di mesi di tirocinio come assistente domiciliare<br />

in una cooperativa di tipo A (= erogatrice di servizi), penso che non sia facile<br />

per l’assistente sociale aiutare la persona con disagio psichico a trovare lavoro.<br />

Dalia dipinge, ed è autodidatta in questa attività. L’anno scorso ha realizzato<br />

una mostra. Usa il computer pur non avendo mai frequentato dei corsi di<br />

formazione.<br />

Sentendo parlare Dalia della malattia, dei farmaci, dei due ricoveri negli ospedali<br />

citati nell’intervista, ho pensato ai punti di contatto con la mia storia e al mio pro -<br />

ble ma attuale; mi sono resa conto che, oltre al disturbo di personalità paranoide,<br />

pur troppo soffro ancora di delirio persecutorio, un disturbo che causa grave sof fe -<br />

renza e dev’essere tenuto sotto controllo con i farmaci. Durante l’intervista ho detto<br />

a Dalia che i farmaci sono un peso che noi pazienti portiamo, e grazie al dialogo con<br />

lei ho realizzato con più chiarezza che, finché c’è il sintomo, non posso smettere la<br />

terapia farmacologica.

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