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I diari dei co-intervistatori<br />
i diari dei co-intervistatori<br />
Tutte le interviste ai pazienti sono state condotte con l’aiuto di alcuni cointervistatori<br />
non professionisti. In specifico sono state coinvolte dieci persone<br />
che hanno avuto, e in minor misura ancora hanno, un’esperienza del disagio<br />
psichico. Questi co-intervistatori sono stati coinvolti nei due cicli di interviste:<br />
le interviste libere, d’impronta biografica, e le interviste guidate, focalizzate<br />
sui temi del lavoro e del disagio psichico. La partecipazione ai colloqui di<br />
questi “intervistatori in seconda” ha reso più facile ai nostri interlocutori la<br />
con di visione delle loro esperienze, spesso di sofferenza, riferite ora alla malattia<br />
mentale, ora al lavoro. Ai pazienti psichiatrici coinvolti nella conduzione<br />
delle interviste è stato chiesto di redigere un resoconto della loro esperienza<br />
che, nel caso dei co-intervistatori ha assunto la forma di un diario, sul quale<br />
riportare - in modo libero - impressioni e giudizi maturati con questa esperienza.<br />
Le pa gine che seguono raccolgono i diari di sei di loro, seguiti dalla trascrizione<br />
di un colloquio con Paolo - anch’esso co-intervistatore - intevistato<br />
(questa vol ta è toc cato a lui!) sulla sua esperienza di ricerca.<br />
I materiali vengono presentati deliberatamente senza un commento, per la -<br />
scia re che sia il lettore a trarne una propria interpretazione. I testi, trascritti<br />
pa rola per parola, vengono presentati in sei pragrafi (più il paragrafo con l’intervista<br />
a Paolo), tanti quanti sono i loro estensori. Entro ciascun paragrafo i<br />
diari vengono riportati rispettando l’ordine cronologico della loro stesura con<br />
una sola eccezione, rappresentata dai diari di Giuseppina. Giuseppina ha scrit -<br />
to un resoconto per ciascuna delle interviste che ha condotto: per tutte le in -<br />
ter viste biografiche e poi per le interviste guidate condotte, in seconda battuta,<br />
sui soggetti già interpellati. In questo caso ho preferito presentare i dia ri an -<br />
co ran doli ai soggetti interpellati. Pertanto, in questo caso (e solo in que sto) i<br />
diari ven gono presentati facendo seguire al resoconto della prima intervista<br />
quello della seconda (anche quando non è successiva ad altri resoconti). I diari<br />
- diversi tra loro per stile ed estensione - hanno un tratto in comune di cui mi<br />
sono servito per dar loro forma. In tutti i testi è possibile distinguere due stili<br />
espressivi: la sintesi della narrazione raccolta e la va lutazione per so nale della<br />
narrazione medesima e dei suoi legami con l’espe rien za degli esten sori dei<br />
diari. Ho reso questa differenza evidenziando, in ciascun resoconto, le valu ta -<br />
zioni personali ricorrendo al carattere corsivo.<br />
Ciascun diario ha per titolo il nome della persona intervistata, o meglio il<br />
“nome d’arte” assegnato a quella persona in questo resoconto con l’intento di<br />
proteggere l’anonimato dei nostri interlocutori.<br />
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