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156<br />

parte prima<br />

Le attività lavorative che un paziente psichiatrico non può svolgere si profilano,<br />

in parte dalle risposte rese al primo quesito (quali lavori un paziente psichiatrico<br />

può svolgere): si tratta dei lavori che impongono un carico psi chico o fisico<br />

particolarmente gravoso. Tema ripreso dal referente dell’ASL 1-Nord che e sclu -<br />

de, per il carico che possono comportare, i lavori a tempo pie no. A questi si ag -<br />

giun gono i lavori che comportano elevati rischi di infortunio (ASL 1-Sud) 92 , i<br />

lavori che richiedono prestazioni cognitive rapide e/o elevata ca pacità di di scri -<br />

minazione, di scelta tra differenti opzioni (ASL 5); pro blematici risultano inoltre<br />

i lavori che comportano un contatto il pubblico (ASL 5).<br />

5.3. L’identikit del paziente che dà maggiori garanzie di successo per<br />

l’inserimento lavorativo<br />

Il requisito sul quale c’è maggior consenso fra gli intervistati è l’età non<br />

avanzata (indicata da 4 intervistati su 6). Elevato risulta inoltre il consenso su<br />

altri due requisiti più specifici del segmento del mercato del lavoro in esame:<br />

la motivazione e la consapevolezza dei propri limiti (indicati, entrambi, da 3<br />

in tervistati su 6) 93 . Da ultimo occorre far cenno alla capacità di relazione,<br />

richiamata in due delle interviste condotte.<br />

Ai quattro requisiti richiamati più sopra (giovane età, motivazione, consa -<br />

pevolezza dei propri limiti e capacità di relazione) ne seguono altri, segnalati<br />

dal referente dell’équipe lavoro dell’ASL 5. Si tratta della determinazione o<br />

meglio, della capacità di tener fede agli impegni assunti, un attributo che si<br />

lega strettamente alla motivazione, che può essere pensato come la mo ti va -<br />

zione all’opera. Il referente della ASL 5 arricchisce la lista con altri tre attri -<br />

bu ti degni di nota: un esordio non troppo remoto della patologia, almeno una<br />

pre cedente esperienza lavorativa e l’assenza di un «atteggiamento as si -<br />

stenzialistico». Quest’ultimo tratto - capace di pregiudicare il successo di un<br />

in serimento lavorativo - può essere pensato come l’alone deteriore della con -<br />

sa pevolezza dei propri limiti; limiti che vengono radicalizzati e per i quali si<br />

chiede che siano altri ad occuparsene 94 .<br />

All’opportunità di una ridefinizione del trattamento farmacologico, ri de fi -<br />

ni zione tesa ad alleviare le controindicazioni che possono ridurre le pre stazioni<br />

la vorative, fa riferimento il referente dell’ASL 2, sottolineando co mun que la<br />

de licatezza di questo passaggio e la necessità di provvedervi con lar go anticipo<br />

rispetto al momento di inizio delle attività lavorative.<br />

Perché sai, poi il problema è sempre quello. Affronti una situazione nuova, l’ansia ti<br />

sale a mille, perché dopo tutti i fallimenti che hai avuto prima nella tua vita, il lavoro<br />

diventa veramente l’ultima spiaggia.<br />

Quindi il rischio del fal li mento, che ha dentro di te, che ti sale l’ansia, quindi hai più<br />

bisogno di più far maci. Però [sorridendo] avendo bisogno di più farmaci, se sei<br />

stonato, poi dopo non, non... insomma, è anche molto delicato il dosaggio dei

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