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i contesti di cura e riabilitazione
La promozione dell’autonomia abitativa viene indicata come cruciale dai re -
ferenti delle ASL 1-Nord e 3. Gli interventi diretti a promuovere la socialità e le
competenze relazionali dei pazienti psichiatrici vengono richiamati dai refe ren ti
delle ASL 2, 3, 4 e, con particolare enfasi 90 ., dal referente della ASL 5.
Accanto a queste linee di intervento vengono indicate l’accompagnamento
all’interno del sistema locale di welfare, diretto a promuovere l’integrazione
del le diverse forme di sostegno: sociale, sanitario ed economico, rivolte al pa -
zien te psichiatrico e alla sua famiglia (ASL 1-Nord e 1-Sud). L’ASL 1-Nord
ag giunge alla lista la promozione di gruppi di mutuo-aiuto tra i familiari dei
pa zienti psichiatrici. Nessuno degli intervistati fa cenno a iniziative culturali,
ri vol te alla più ampia popolazione e dirette a ridurre lo stigma del paziente psi -
chiatrico. Questo, ovviamente, non implica che tali iniziative non vengano in -
tra prese, segnala, tuttavia, la loro relativa perifericità nell’agenda degli inter -
venti delle ASL interpellate.
5.2. I lavori che i pazienti psichiatrici posso svolgere e quelli che non possono svolgere
Al primo quesito: «quali lavori può svolgere un paziente psichiatrico?», i
nostri interlocutori hanno risposto muovendosi su due diversi registri. Il pri -
mo, di tipo etico-politico, è stato adottato dai referenti delle ASL 1-Sud, 2 e 3
che sottolineano la possibilità per un paziente psichiatrico di svolgere qualsiasi
tipo di lavoro 91 . Al secondo registro, che può essere definito pratico-analitico,
hanno fatto riferimento le risposte fornite dai referenti delle ASL 1-Nord, 4 e
5. Questo insieme di risposte indica come accessibili a un paziente psichiatrico
tutti i lavori che non presentino richieste fisiche o psichiche particolarmente
gra vose (demanding). In quest’ambito trovano inoltre collocazione le os ser -
vazioni del referente della ASL 4 relative ai limiti posti dal trattamento far ma -
cologico cui sono sottoposti i pazienti psichiatrici, trattamento che suggerisce
di escludere dai lavori da proporre quelli particolarmente onerosi. Al riguardo
è opportuno precisare che i due registri, etico-politico e pratico-analitico, non
sono in conflitto tra loro: l’adozione di un registro etico-politico non esclude
l’adozione di modalità d’intervento improntate all’analisi del contenuto delle
mansione e del contesto nel quale dovrà essere svolta; così come l’adozione di
un registro pratico-analitico non comporta un disimpegno sul piano eticopolitico.
Il prevalere dell’uno o dell’altro registro indica la disposizione pre va -
lente e, forse, anche la natura delle esperienze maturate dai nostri inter locutori
nelle attività di inserimento lavorativo. A margine, alcuni sot to lineano il ca rat -
tere non vincolante dell’etichetta diagnostica (ASL 3 e 4), ovvero la necessità
di va lutare caso per caso la possibilità di inviare al lavoro un paziente:
(...) il dato clinico è un dato che così, su un piano oggettivo ci dice poco.
Abbiamo fior di psicotici che vanno a lavorare tranquilli e fior di disturbi border-line
di personalità che ti fan sputare sangue. (ASL 3)
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