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parte prima<br />
non... Forse son stati più avvisati le persone dirette del... del... del reparto”<br />
(azienda 2, collega).<br />
In taluni casi la scelta è dettata dal desiderio di non sottolineare le dif fe -<br />
renze, per non generare comportamenti impropri, ma facilitare un inse ri -<br />
mento naturale: “alla fine è stato trattato come sono stati trattati gli altri, forse<br />
è sta to questo il bene suo, comunque s’è trovato inserito in un’azienda ed è sta -<br />
to trattato come i suoi colleghi, scherza coi suoi colleghi alla pari degli altri in -<br />
fat ti è molto ben accettato [...]. Ho pensato all’epoca , ho pensato che trattarlo<br />
di ver samente fare pressione sui dipendenti perché lo trattassero diversamente<br />
a vrei creato dei problemi a lui...invece essendo stato tutta una cosa regolare, i<br />
suoi problemi sono passati praticamente in secondo piano” (azienda 7, ca po re -<br />
parto). Questo tentativo di rendere meno salienti le differenze è però inficiato<br />
dal circolare delle voci e dal desiderio di capire meglio con chi si ha a che fare<br />
e come è giusto comportarsi: “allora una volta noi nel magazzino facevamo<br />
dalle 8 alle 5, dalle 9 alle 6 [ di giorno]... io quella mattina sono arrivata alle 9...<br />
e c’era questo ragazzo li... me lo hanno presentato... e poi per una settimana o<br />
due, lavorava da una parte e io lavoravo dall’altra, sempre in magazzino però<br />
non c’era molto contatto..però cominciavano a girare voci che lui non era<br />
proprio come noi, che era un poooo’..indietro...” (azienda 7, collega).<br />
Va notato che nessuno degli intervistati riporta di aver avuto indicazioni in<br />
me rito alle modalità più opportune di inserimento da parte dei tutor, aspetto<br />
che meriterebbe di essere presidiato, valutando insieme all’azienda le modalità<br />
più opportune per quel contesto, di accompagnamento del disabile.<br />
La prima presentazione del neo-inserito è spesso effettuata, come per qualsiasi<br />
nuovo assunto, dal direttore del personale, che mostra anche al nuovo ar -<br />
ri va to l’azienda, i locali, i nuovi colleghi.: “Da noi normalmente quando si en -<br />
tra in azienda si fa una piccola presentazione lì nell’azienda... un oretta e poi<br />
ab biam fatto un giro nella sede - lui lavora qua in sede - dove è stato presentato<br />
a tutti gli uffici... come si chiama, quanti anni ha tutte queste cose qui... l’in ca -<br />
ri co che va a ricoprire ed è stato salutato da tutti...tutti i colleghi, reparto per<br />
re parto insomma” (azienda 2, Dir R.U.); “come é mio, come é mia prassi, mia<br />
pro cedura quando ci sono dei nuovi inserimenti, che seguo direttamente, ho<br />
per sonalmente fatto conoscere la persona a un po’ di referenti, per cui siamo<br />
an dati a fare un po’ un giro ne, nei vari uffici per presentare la persona”<br />
(azienda 9, Dir. R.U.).<br />
Nell’azienda 4 è stato invece il caporeparto a presentare il disabile, senza<br />
chiarire apertamente i suoi problemi, ma avendo cura in un secondo momento,<br />
di esplicitare che si trattava di una persona con queste caratteristiche: “Sì...<br />
ehm... in primo momento ho detto che lui sostituiva pienamente la persona in<br />
cui... Sì... lui doveva sostituire.Non sono... non... Sì... non sono andato oltre,<br />
di ciamo. E ognuno di loro si è presentato”(azienda 4, caporeparto).<br />
Un elemento posto in rilievo da numerosi intervistati è quello del clima del<br />
gruppo di lavoro, in molti sottolineano che “l’età media è molto giovane... per