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parte prima<br />

niz zazioni in cui l’inserimento del disabile non è andato a buon fine: in un caso<br />

in particolare (azienda 9, Dir. R.U.) si imputa parte dell’insuccesso al l’in ca pa -<br />

cità da parte dei servizi di individuare nei comportamenti adottati dalla per -<br />

sona inserita chiari sintomi di disagio: “Quindi, diciamo che é stato purtroppo<br />

un episodio molto triste, molto increscioso, per tanti aspetti, non tanto riferito<br />

al la persona, che sicuramente aveva delle turbe proprie, ma che però per tanti<br />

a spetti ha lasciato in me l’impressione che... eh... le persone che la accudivano<br />

non servivano a... risolvere queste turbe, anzi, [...] assommavano per tanti a -<br />

spet ti problemi o ansie proprie a quelle che già aveva la persona”, la mancanza<br />

di trasparenza nel rendere evidenti le criticità della patologia per lo svol gi -<br />

mento del compito: “io trovo che non é tanto il discorso nostro, quanto un di -<br />

scorso di chi ha presentato questa persona a noi, sapendo che cosa noi inten -<br />

de vamo farle fare. Perché non é che, che la cosa sia scoppiata dopo... si é pre -<br />

pa rata prima. Quella persona, quelle persone che ci hanno proposto questa<br />

per sona dovevano capire che quella persona lì era inadatta”, il non aver<br />

supportato l’azienda: “Appunto, tenuto conto che poi, in sede di rapporto di<br />

la voro, una persona che arriva in prova per tre mesi o quello che é, sparisce per<br />

venti giorni, poi noi abbiam saputo dopo che non stava bene. Ma nor mal men -<br />

te, anche lì, se una persona va in malattia, c’é un medico che rilascia un certi -<br />

fi cato e ci dice: ‘Questa persona é giusto che sia assente dal lavoro dal al’.<br />

Questo non é avvenuto, noi in tre persone non ne sapevamo niente. Eh...<br />

anche questo é tutto una cosa che...io non, non ne faccio colpa alla signora. Ne<br />

faccio colpa a chi le stava dietro, perché doveva sapere queste cose” e ancora<br />

imputare all’azienda stessa un comportamento non “politically correct” al<br />

momento della mancata riconferma dopo il periodo di prova: “quando i medici<br />

ci hanno un po’ richiamati, dicendo: ‘Guardate che quella chiusura, fatta in<br />

quel modo lì, é stata pericolosa, perché poteva creare delle reazioni anche<br />

sconsiderate’, lei capisce che... al di là del fatto che ognuno ha la sua sen -<br />

sibilità... comunque é una cosa che colpisce”.<br />

Alcune critiche, o meglio richieste di aiuto ai servizi, vengono però anche da<br />

aziende in cui l’inserimento si è tradotto in un’assunzione. Alcune sot toli nea -<br />

no, infatti, la difficoltà nel capire quali comportamenti sia opportuno adottare<br />

con il disabile: in molti casi la sensibilità maggiore, l’affaticamento, la necessità<br />

di ritmi regolari, rappresentano “scoperte” che i colleghi e i responsabili di re -<br />

par to, fanno attraverso una conoscenza diretta con la persona inserita, cono -<br />

scen za per prove ed errori che può aver causato sofferenze reciproche evitabili,<br />

se condo gli intervistati, grazie ad una maggiore chiarezza nelle indicazioni da<br />

par te dei tutor: “Difficoltà sì, perché avrebbero dovuto, tra virgolette dovuto,<br />

dir ci qual’era il problema... subito. È stato attenuato nel senso che ci hanno la -<br />

sciato un po’ a capire noi quello che si doveva fare... ehm... quindi lasciandoci<br />

tut to il margine: prendere la strada giusta, prendere la strada sbagliata... Nel<br />

mo mento in cui, cioè abbiamo capito io, i colleghi, il direttore, capivamo gior -<br />

no dopo giorno come trattarlo passando sopra degli errori. Magari un giorno

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