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Coordinamento delle protezioni BT - Schneider Electric Italia

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<strong>Coordinamento</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong> <strong>BT</strong><br />

Guida Tecnica


Sommario<br />

Glossario 2<br />

Le esigenze della distribuzione elettrica 3<br />

1.1. Sicurezza e disponibilità 3<br />

1.2. Distribuzione elettrica <strong>BT</strong> 4<br />

1.3. Funzioni e caratteristiche degli apparecchi di protezione 5<br />

1.3.1. Le funzioni degli interruttori 5<br />

1.3.2. Livello A: il quadro generale <strong>BT</strong> 5<br />

1.3.3. Livello B: i quadri di distribuzione 6<br />

1.3.4. Livello C: la distribuzione terminale 7<br />

1.4. La norma CEI EN 60947-2 8<br />

1.4.1 I principi 8<br />

1.4.2. Richiamo <strong>delle</strong> caratteristiche elettriche 9<br />

1.4.3. <strong>Coordinamento</strong> tra interruttori automatici 11<br />

1.5. Tabella riepilogativa 12<br />

Criteri di coordinamento 13<br />

2.1. La limitazione 13<br />

2.1.1. Principi 13<br />

2.1.2. Potere di limitazione di un interruttore 14<br />

2.1.3. Vantaggi 14<br />

2.1.4. Curve di limitazione 16<br />

2.2. La filiazione o protezione di sostegno (back-up) 17<br />

2.2.1. Campo d’impiego 17<br />

2.3. La selettività 19<br />

2.3.1. Generalità 19<br />

2.3.2. Tecniche di selettività 20<br />

2.4. Le regole di selettività 23<br />

2.4.1. Regole generali di selettività 23<br />

2.5. La selettività <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong> differenziali 24<br />

2.5.1. Selettività verticale 24<br />

2.5.2. Selettività orizzontale 25<br />

2.6. <strong>Coordinamento</strong> <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong> e norme impianto 26<br />

La scelta di <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong> 28<br />

3.1. Gli interruttori aperti 29<br />

3.1.1. Tecnologia dei poli 29<br />

3.1.2. Le innovazioni tecniche degli interruttori Masterpact 29<br />

3.2. Gli interruttori scatolati 34<br />

3.2.1. Sganciatori 34<br />

3.3. Gli interruttori modulari 35<br />

3.4. Le regole della selettività da 1 a 6300 A 36<br />

3.4.1. Regole generali di selettività 36<br />

3.4.2. Regole di selettività per Masterpact NT e NW 36<br />

3.4.3. Regole di selettività “naturale” tra Compact NSX 37<br />

3.4.4 La selettività rinforzata mediante filiazione<br />

con gli interruttori Compact NSX 38<br />

3.4.5. Applicazioni particolari 39<br />

3.4.6. Sintesi 39<br />

Le regole della selettività e della filiazione 40<br />

4.1. Tabelle di selettività 40<br />

4.2. Tabelle di filiazione 40<br />

4.3. Studio della selettività MT / <strong>BT</strong> da 1 a 6300 A 41<br />

4.3.1. A livello del quadro generale <strong>BT</strong> 42<br />

4.3.2. Filiazione 42<br />

4.3.3. A livello del quadro generale w 43<br />

4.3.4. A livello del quadro di distribuzione x 43<br />

4.3.5. A livello del quadro di distribuzione terminale y 43<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

1


2<br />

Glossario<br />

TED: tenuta elettrodinamica.<br />

DPCC: dispositivo di protezione contro i cortocircuiti.<br />

CEI: Comitato Elettrotecnico <strong>Italia</strong>no.<br />

TA: trasformatori di corrente.<br />

UC: unità di controllo.<br />

QG<strong>BT</strong>: quadro generale <strong>BT</strong>.<br />

CEP: canalizzazioni elettriche prefabbricate.<br />

MT: media tensione (da 1 kV a 36 kV).<br />

Icc: corrente di cortocircuito.<br />

Icc(D1): corrente di cortocircuito nel punto di installazione di D1.<br />

Ucc: tensione di cortocircuito.<br />

DBM: interruttore scatolato.<br />

PdI: potere di interruzione.<br />

Icu (1) : potere di interruzione estremo.<br />

IcuD1 (1) : potere di interruzione estremo di D1.<br />

(1) Le principali caratteristiche elettriche degli interruttori automatici sono descritte a pagina 8.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong>


In breve<br />

Sicurezza e disponibilità dell’energia<br />

sono le principali esigenze dell’utenza.<br />

Il coordinamento <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong><br />

permette di rispondere a queste esigenze<br />

ottimizzando i costi.<br />

Le esigenze<br />

della distribuzione elettrica<br />

La progettazione degli impianti elettrici in bassa tensione porta alla<br />

scelta dei dispositivi di protezione contro tre tipi di guasti:<br />

b i sovraccarichi;<br />

b i cortocircuiti;<br />

b<br />

i guasti d’isolamento.<br />

1.1. Sicurezza e disponibilità<br />

La scelta dei dispositivi di protezione deve tenere conto:<br />

b degli aspetti normativi legati alla sicurezza <strong>delle</strong> persone,<br />

b <strong>delle</strong> problematiche tecniche ed economiche dell’impianto.<br />

L’apparecchio scelto deve:<br />

b sopportare ed eliminare i guasti ottimizzando i costi rispetto alle prestazioni<br />

necessarie,<br />

b ridurre l’incidenza di un guasto ad una parte del circuito il più possibile limitata<br />

per garantire la continuità del servizio.<br />

Per raggiungere questi obiettivi occorre garantire il coordinamento <strong>delle</strong> prestazioni<br />

dei dispositivi di protezione necessaria per:<br />

b gestire la sicurezza e migliorare la durata nel tempo dell’impianto riducendo le<br />

sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche,<br />

b gestire la disponibilità eliminando il guasto con l’intervento dell’interruttore<br />

installato immediatamente a monte del guasto stesso.<br />

I metodi di coordinamento tra interruttori sono:<br />

b la filiazione,<br />

b la selettività.<br />

Se il guasto d’isolamento viene gestito in modo specifico da dispositivi di protezione<br />

differenziali occorre comunque assicurare la selettività dei dispositivi differenziali o<br />

<strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong> di terra.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

3


E45026<br />

Livello A<br />

Livello B<br />

Livello C<br />

4<br />

Le esigenze<br />

della distribuzione elettrica<br />

1.2. Distribuzione elettrica <strong>BT</strong><br />

quadro<br />

generale <strong>BT</strong><br />

quadro di distribuzione<br />

potenza<br />

industria/terziario<br />

quadro<br />

di distribuzione<br />

quadro<br />

di distribuzione<br />

400 A<br />

Schema semplificato di un impianto tipo che riassume la maggior parte dei casi riscontrabili.<br />

I diversi livelli di un impianto elettrico <strong>BT</strong><br />

I tre livelli di distribuzione hanno specifiche esigenze di disponibilità e di sicurezza.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

1600 A<br />

23 kA<br />

1000 A<br />

100 A 160 A<br />

16 A<br />

60 kA<br />

partenze prioritarie<br />

illuminazione, riscaldamento…<br />

45 kA<br />

19 kA<br />

utenze edificio<br />

70 kA<br />

75 kW<br />

distribuzione<br />

atelier 1<br />

cassetta<br />

di distribuzione<br />

100 A<br />

partenze<br />

non<br />

prioritarie<br />

distribuzione


In breve<br />

Le <strong>protezioni</strong> e il loro coordinamento<br />

devono adattarsi alle caratteristiche<br />

specifiche dell’impianto.<br />

A livello:<br />

b del quadro generale <strong>BT</strong> l’esigenza<br />

in termini di disponibilità dell’energia<br />

elettrica è massima,<br />

b dei quadri di distribuzione la limitazione<br />

<strong>delle</strong> sollecitazioni in caso di guasto<br />

è importante,<br />

b della Distribuzione Terminale, la<br />

sicurezza degli utilizzatori è essenziale.<br />

E45036<br />

1.3. Funzioni e caratteristiche<br />

degli apparecchi di protezione<br />

1.3.1. Le funzioni degli interruttori automatici<br />

L’interruttore automatico svolge un ruolo determinante nell’impianto elettrico, dal<br />

momento che è in grado di chiudere ed interrompere un circuito qualunque sia la<br />

corrente che lo attraversa, fino al suo potere di interruzione.<br />

Le funzioni fondamentali garantite da un interruttore automatico sono le seguenti:<br />

b<br />

b<br />

b<br />

b<br />

chiusura del circuito,<br />

conduzione della corrente,<br />

apertura del circuito e interruzione della corrente,<br />

assicurano il sezionamento.<br />

Le esigenze d’installazione, di ottimizzazione dei costi, di gestione della disponibilità<br />

e di sicurezza guidano le scelte relative all’interruttore.<br />

1.3.2. Livello A: il quadro generale <strong>BT</strong><br />

Il quadro generale <strong>BT</strong> è la chiave di accesso di tutta la distribuzione elettrica: in<br />

questa parte dell’impianto la disponibilità dell’energia è di fondamentale importanza.<br />

b Le correnti di cortocircuito sono importanti a causa:<br />

v della vicinanza <strong>delle</strong> sorgenti <strong>BT</strong> (es. trasformatori MT/<strong>BT</strong>),<br />

v <strong>delle</strong> sbarre di grandi dimensioni atte a consentire il trasporto di correnti elevate.<br />

Siamo nel campo degli interruttori aperti<br />

i<br />

Questi interruttori sono concepiti alla distribuzione<br />

elettrica di forte potenza:<br />

v vengono generalmente installati nei quadri generali <strong>BT</strong><br />

1/3<br />

come protezione degli arrivi e <strong>delle</strong> partenze di forte potenza;<br />

v<br />

devono restare chiusi in caso di cortocircuito per<br />

A permettere all’interruttore a valle di eliminare il guasto.<br />

2/3<br />

i<br />

Sono generalmente temporizzati.<br />

La tenuta elettrodinamica e la forte tenuta termica<br />

caratterizzata da una corrente di breve durata Icw sono<br />

fondamentali.<br />

i<br />

La loro tenuta elettrodinamica è massima grazie<br />

ad una particolare soluzione costruttiva (ved.pag. 29)<br />

Principali caratteristiche degli interruttori aperti:<br />

b per applicazioni di tipo industriale, conformi alla norma CEI EN 60947-2,<br />

b elevati valori di potere d’interruzione Icu da 40 a 150 kA,<br />

b corrente nominale da 800 a 6300 A,<br />

b categoria B:<br />

v elevata corrente nominale di breve durata ammissibile (Icw) da 40 kA a 100 kA - 1 s,<br />

v elevata tenuta elettrodinamica,<br />

b meccanismo di comando ad accumulo di energia.<br />

La continuità di servizio è garantita dalla selettività totale:<br />

verso la parte di circuito a monte con fusibili di protezione del trasformatore MT / <strong>BT</strong> (1) v<br />

,<br />

v verso la parte di circuito a valle con l’insieme <strong>delle</strong> partenze (selettività cronometrica).<br />

(1) L’interesse della selettività MT/<strong>BT</strong> risiede soprattutto nel fatto che l’intervento di rimessa in<br />

servizio può essere effettuato in modo meno difficoltoso in <strong>BT</strong> (accessibilità, vincoli), vantaggi<br />

importanti per la continuità di servizio.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

5


6<br />

E45041<br />

Le esigenze<br />

della distribuzione elettrica<br />

1.3.3. Livello B: i quadri di distribuzione<br />

I quadri di distribuzione appartengono alla parte intermedia dell’impianto:<br />

b la distribuzione viene realizzata da canalizzazioni prefabbricate o cavi di sezioni<br />

adatte,<br />

b le alimentazioni sono ancora abbastanza vicine: le correnti di cortocircuito<br />

possono raggiungere 100 kA,<br />

b la continuità di servizio resta sempre un’esigenza molto importante.<br />

Le <strong>protezioni</strong> dovranno quindi ridurre le sollecitazioni ed essere perfettamente<br />

coordinate con la distribuzione <strong>BT</strong> a monte e a valle.<br />

b Siamo nel campo degli interruttori scatolati.<br />

Gli interruttori scatolati devono essere in grado di garantire tempi di apertura molto<br />

rapidi. L’esigenza è principalmente quella di evitare al massimo le sollecitazioni a<br />

livello dei cavi e dei collegamenti così come <strong>delle</strong> utenze.<br />

i<br />

Fm<br />

Esempio di schema di repulsione<br />

Gli effetti della repulsione possono essere aumentati installando dei circuiti<br />

magnetici:<br />

b con effetti proporzionali al quadro della corrente,<br />

b con effetti proporzionali all’andamento della corrente quindi particolarmente<br />

efficaci a corrente elevata (Icc).<br />

Principali caratteristiche degli interruttori scatolati:<br />

b per applicazioni di tipo industriale, conformi alla norma CEI EN 60947-2,<br />

b elevati valori di potere d’interruzione (da 16 a 150 kA),<br />

b corrente nominale da 100 A a 1600 A,<br />

b in categoria B per gli interruttori interruttori > 630 A,<br />

b in categoria A per gli interruttori interruttori < 630 A,<br />

b a chiusura e apertura rapida e a tre posizioni di comando (On / Off / sganciato).<br />

La continuità di servizio è assicurata da una selettività:<br />

b parziale per l’alimentazione <strong>delle</strong> partenze non prioritarie,<br />

b totale per la distribuzione a valle che richiede un’elevata disponibilità dell’energia.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

i<br />

Fm<br />

Le soluzioni costruttive<br />

possibili sono:<br />

v a semplice anello di<br />

repulsione,<br />

v a doppia repulsione,<br />

v ad estrattore, elemento<br />

magnetico che respinge o<br />

attira il contatto mobile.


E45218<br />

1.3.4. Livello C: la distribuzione terminale<br />

Le <strong>protezioni</strong> sono poste direttamente a monte dei carichi; la selettività verso le<br />

<strong>protezioni</strong> dei livelli superiori deve essere assicurata.<br />

Questo livello è caratterizzato da una debole corrente di cortocircuito (alcuni kA).<br />

b Siamo nel campo degli interruttori modulari.<br />

Fm<br />

i<br />

Principali caratteristiche degli interruttori modulari:<br />

b potere di interruzione adatto alle esigenze (alcuni kA),<br />

b corrente nominale da 1,5 a 125 A in funzione dei carichi da alimentare,<br />

b in genere destinati alle applicazioni domestiche e terziarie, secondo la norma<br />

CEI EN 60898.<br />

Le <strong>protezioni</strong> installate devono garantire:<br />

b la limitazione in corrente,<br />

b un confort d’impiego,<br />

b una sicurezza assoluta, dal momento che questi dispositivi di protezione vengono<br />

utilizzati e manovrati da utenti non specializzati.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

i<br />

i<br />

Questi interruttori sono adatti a proteggere la distribuzione<br />

terminale: è necessario limitare le sollecitazioni<br />

termiche ed elettrodinamiche sui cavi, sui collegamenti<br />

e sui carichi.<br />

Le tecnologie degli interruttori modulari, utilizzati<br />

soprattutto a questo livello dell’impianto, consentono<br />

di ridurre i problemi.<br />

Negli interruttori modulari la limitazione dipende in<br />

parte dall’azionatore magnetico. Dopo aver sbloccato<br />

il meccanismo questo colpisce il contatto mobile<br />

fornendogli anticipatamente una velocità elevata.<br />

L’energia dell’arco si sviluppa quindi molto presto e<br />

molto velocemente. Per gli interruttori di piccolo calibro<br />

l’impedenza propria del polo contribuisce alla<br />

limitazione.<br />

Gli interruttori modulari sono adatti soprattutto alle<br />

applicazioni domestiche o alla protezione degli<br />

ausiliari, conformemente alla norma CEI EN 60898.<br />

Al contrario, se utilizzati per applicazioni industriali,<br />

devono rispondere alle prescrizioni della norma<br />

CEI EN 60947-2.<br />

7


DB116877<br />

La norma CEI EN 60947-2 specifica le<br />

caratteristiche essenziali degli interruttori<br />

industriali:<br />

8<br />

In breve<br />

b la categoria d’impiego,<br />

b le caratteristiche di regolazione,<br />

b le caratteristiche costruttive,<br />

Stabilisce una serie di prove molto<br />

complete e rappresentative <strong>delle</strong> reali<br />

condizioni d’impiego degli interruttori.<br />

L’Allegato A riconosce e definisce il<br />

coordinamento <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong>:<br />

Selettività e Filiazione.<br />

La conformità di un interruttore alla<br />

norma CEI EN 60947-2 è garanzia<br />

di qualità dell’apparecchio.<br />

Le esigenze<br />

della distribuzione elettrica<br />

1.4. La norma CEI EN 60947-2<br />

L’evoluzione <strong>delle</strong> esigenze di sicurezza e <strong>delle</strong> tecnologie ha permesso un<br />

innalzamento significativo <strong>delle</strong> prescrizioni normative per gli interruttori industriali.<br />

La conformità alla norma CEI EN 60947-2, può essere considerata un’assicurazione<br />

totale per l’impiego degli interruttori.<br />

1.4.1 I principi<br />

La norma CEI EN 60947-2 fa parte di una serie di norme che definiscono le<br />

caratteristiche <strong>delle</strong> apparecchiature a bassa tensione:<br />

b le regole generali CEI EN 60947-1, che raggruppano le definizioni, le prescrizioni<br />

e le prove comuni a tutte le apparecchiature industriali <strong>BT</strong>,<br />

b le norme prodotto CEI EN 60947 da 2 a 7, che trattano prescrizioni e prove<br />

specifiche al prodotto in oggetto.<br />

La norma CEI EN 60947-2 si applica agli interruttori e agli sganciatori loro associati.<br />

Le caratteristiche di funzionamento degli interruttori dipendono dagli sganciatori che<br />

ne comandano l’apertura in condizioni definite.<br />

Questa norma stabilisce le caratteristiche essenziali degli interruttori industriali:<br />

b la classificazione: categoria d’impiego, attitudine al sezionamento, ...<br />

b le caratteristiche elettriche di regolazione,<br />

b le informazioni utili all’impiego,<br />

b le caratteristiche costruttive,<br />

b il coordinamento <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong> (allegato A).<br />

La norma stabilisce inoltre <strong>delle</strong> prove di laboratorio a cui sottoporre gli interruttori.<br />

Queste prove sono molto complete e molto vicine alle reali condizioni d’impiego.<br />

La conformità <strong>delle</strong> prove alla norma CEI EN 60947-2 è verificata da laboratori<br />

accreditati.<br />

Tabella <strong>delle</strong> principali caratteristiche (allegato K CEI EN 60947-2)<br />

Caratteristiche<br />

di tensione<br />

Caratteristiche<br />

di corrente<br />

Caratteristiche<br />

di cortocircuito<br />

Caratteristiche<br />

dello sganciatore<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Ue<br />

Ui<br />

Uimp<br />

In<br />

Ith<br />

Ithe<br />

Iu<br />

Icm<br />

Icu<br />

Ics<br />

Icw<br />

Ir<br />

1,05 x Ir<br />

1,30 x Ir<br />

Isd<br />

Ii<br />

Tensione nominale d’impiego<br />

tensione nominale d’isolamento<br />

tensione nominale di tenuta agli impulsi<br />

Corrente d’impiego nominale<br />

corrente termica convenzionale in aria libera<br />

corrente termica convenzionale in quadro<br />

corrente nominale ininterrotta<br />

Potere di chiusura nominale in cortocircuito<br />

potere di interruzione nominale estremo in cortocircuito<br />

potere di interruzione nominale in servizio<br />

corrente nominale ammissibile di breve durata<br />

Corrente di regolazione termica<br />

corrente convenzionale di non-intervento<br />

corrente convenzionale di intervento<br />

corrente di regolazione intervento corto ritardo<br />

corrente di regolazione intervento istantaneo<br />

Categoria di utilizzazione degli interruttori<br />

La norma CEI EN 60947-2 definisce due categorie di utilizzazione degli interruttori<br />

automatici:<br />

b categoria A: gli interruttori classificati in questa categoria non hanno ritardo<br />

intenzionale applicabile all’intervento dello sganciatore di cortocircuito.<br />

Si tratta in genere degli interruttori scatolati e modulari.<br />

Questi interruttori sono in grado di realizzare la selettività amperometrica.<br />

b categoria B: gli interruttori classificati in questa categoria sono previsti per<br />

realizzare la selettività cronometrica. Hanno un ritardo intenzionale applicabile<br />

all’intervento dello sganciatore (fino a 1 s) per qualsiasi cortocircuito di valore<br />

inferiore alla corrente Icw.<br />

Si tratta in genere degli interruttori aperti o scatolati di grosso calibro.<br />

Per gli interruttori installati in quadro generale <strong>BT</strong> è importante che la corrente nominale<br />

ammissibile di breve durata sia uguale al potere d’interruzione Icu in modo da garantire<br />

la selettività fino al potere di interruzione nominale estremo Icu.


1.4.2. Richiamo <strong>delle</strong> caratteristiche elettriche<br />

Le caratteristiche di regolazione sono date per curve di intervento. Tali curve<br />

comprendono diverse zone delimitate dalle correnti qui di seguito indicate (definite<br />

nell’allegato K della norma CEI EN 60947-2).<br />

E45211<br />

t Io<br />

t d<br />

b Corrente d’impiego nominale (In)<br />

In (in A eff.) = corrente ininterrotta massima sopportata a temperatura ambiente<br />

senza riscaldamento anomalo.<br />

Es.: 125 A a 40 °C.<br />

b Corrente di regolazione termica (Ir)<br />

Ir (in A eff.) dipende da In. Ir caratterizza la protezione contro i sovraccarichi.<br />

Per il funzionamento in sovraccarico, le correnti convenzionali di non-intervento Inf<br />

e di intervento If sono:<br />

v Inf = 1,05 Ir,<br />

v If = 1,30 Ir.<br />

If è dato per un tempo di intervento convenzionale.<br />

Per una corrente superiore a If, l’intervento per sgancio termico avverrà secondo<br />

una curva a tempo inverso. Ir è definita protezione lungo ritardo (LR).<br />

Corrente di regolazione intervento corto ritardo (Isd)<br />

Isd (in kA eff.) dipende da In/Ir. Isd caratterizza la protezione contro i cortocircuiti.<br />

L’apertura dell’interruttore avviene secondo la curva di intervento corto ritardo:<br />

con una temporizzazione tsd,<br />

o a I2 b<br />

v<br />

v t costante,<br />

v o istantaneamente (come per la protezione istantanea).<br />

Isd è definita Protezione Corto ritardo o Im.<br />

b Corrente di regolazione intervento istantaneo (Ii)<br />

Ii (eff. kA) è data in funzione di In. Ii caratterizza la protezione istantanea contro i<br />

cortocircuiti per tutte le categorie di interruttori. Per le sovracorrenti importanti<br />

(cortocircuiti) superiori alla soglia Ii, l’interruttore automatico deve essere in grado<br />

di interrompere istantaneamente la corrente di guasto.<br />

Questa protezione può essere disabilitata a seconda della tecnologia e del tipo di<br />

interruttore (soprattutto per gli interruttori in categoria B).<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

t sd<br />

Ir Isd Ii<br />

Icu<br />

I<br />

9


10<br />

DB102110<br />

Le esigenze<br />

della distribuzione elettrica<br />

Id<br />

ts = 1 s<br />

Corrente nominale ammissibile<br />

di breve durata (ts = 1 s)<br />

Tabella per il calcolo del cortocircuito asimmetrico (CEI EN 60947.2 § 4.3.5.3.)<br />

Icc: corrente di cortocircuito presunta simmetr. Coefficiente di asimmetria<br />

kA (valore efficace)<br />

k<br />

4,5 y I y 6 1,5<br />

6 < I y 10 1,7<br />

10 < I y 20 2,0<br />

20 < I y 50 2,1<br />

50 < I 2,2<br />

Potere di chiusura nominale in cortocircuito (Icm) (1)<br />

b<br />

Icm (kA cresta) è il valore della massima corrente di cortocircuito asimmetrica<br />

che l’interruttore automatico è in grado di stabilire. La chiusura su cortocircuito<br />

rapresenta la sollecitazione massima a cui viene sottoposto un interruttore.<br />

Potere di interruzione nominale estremo (Icu) (1)<br />

b<br />

Icu (kA eff.) è il valore della massima corrente di cortocircuito che l’interruttore<br />

è in grado di interrompere ad una determinata tensione d’impiego Ue.<br />

Viene verificato con una sequenza di prove normalizzate. Dopo questa sequenza<br />

l’interruttore non deve essere pericoloso.<br />

Potere di interruzione nominale in servizio (Ics) (1)<br />

b<br />

Ics (kA eff.) è un valore dichiarato dal costruttore, espresso in % di Icu.<br />

Rappresenta il valore della massima corrente di cortocircuito che l’ interruttore è in<br />

grado di interrompere per 3 volte alla corrispondente tensione nominale d’impiego.<br />

È una caratteristica molto importante: più il valore di Ics è elevato, più l’interruttore è<br />

performante.<br />

Corrente nominale ammissibile di breve durata (Icw) (1)<br />

b<br />

Definito per gli interruttori automatici in categoria B.<br />

Icw (kA eff.) è il valore di corrente massimo che l’interruttore può portare senza<br />

danneggiamenti per tutta la durata del tempo di ritardo previsto (da 0,05 a 1 s).<br />

Questa caratteristica viene verificata con la sequenza di prove normalizzate.<br />

(1) Queste caratteristiche sono per una determinata tensione d’impiego Ue.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Icw<br />

Id<br />

I cresta simmetrica<br />

Valore RMS<br />

t t<br />

Relazione tra Icu e la corrente<br />

di cresta ammissibile<br />

I cresta asimmetrica


E45015a<br />

1.4.3. <strong>Coordinamento</strong> tra interruttori automatici<br />

Il termine «coordinamento» si riferisce al comportamento di due apparecchi installati<br />

in serie su un circuito elettrico in presenza di un cortocircuito.<br />

La filiazione, protezione di sostegno o di back-up<br />

Consiste nell’installare un interruttore a monte D1 per aiutare un interruttore a valle<br />

D2 ad interrompere correnti di cortocircuito superiori al suo potere di interruzione<br />

estremo IcuD2. Questo valore è indicato come IcuD2+D1.<br />

La norma CEI EN 60947-2 riconosce la filiazione tra due interruttori.<br />

Per i punti critici, laddove si incontrano le curve di intervento, la filiazione deve<br />

essere verificata con prove di laboratorio.<br />

La selettività<br />

Consiste nel garantire il coordinamento tra dispositivi di protezione installati in serie<br />

in modo che, in caso di guasto a valle, intervenga solo l’interruttore installato<br />

immediatamente a monte del guasto.<br />

La norma CEI EN 60947-2 definisce un valore di corrente Is detto limite di selettività<br />

tale che:<br />

b se la corrente di guasto è inferiore al valore Is interviene solo l’interruttore D2 a valle,<br />

b se la corrente di guasto è superiore al valore Is, intervengono entrambi gli interruttori<br />

D1 e D2.<br />

Così come per la filiazione, la selettività deve essere verificata con prove e test dei<br />

punti critici.<br />

La selettività e la filiazione possono essere garantite solo dal costruttore che<br />

riporterà i risultati ottenuti in apposite tabelle.<br />

D2 D1<br />

IB Icu Icu<br />

D2 D2+D1<br />

Filiazione. Selettività.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

D1<br />

D2<br />

I<br />

E45015b<br />

D2 D1<br />

D1<br />

D2<br />

IB Icu Icu<br />

D2 D1<br />

Glossario<br />

b Icc(D1): Corrente di cortocircuito nel punto in cui è installato D1,<br />

b<br />

IcuD1: Potere di interruzione estremo di D1.<br />

zona di<br />

sovrapposizione<br />

I<br />

11


12<br />

Quadro generale <strong>BT</strong><br />

Livello A<br />

1.5. Tabella riepilogativa<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Quadro di distribuzione<br />

Livello B<br />

Quadro di distribuzione terminale<br />

Livello C<br />

Caratteristiche quadro<br />

I nominale da 800 a 6300 A da 100 a 800 A da 1 a 100 A<br />

Icc da 50 kA a 150 kA da 20 kA a 100 kA da 3 kA a 10 kA<br />

Tenuta termica<br />

Icw/Tenuta elettrodinamica<br />

*** * *<br />

Continuità<br />

di servizio<br />

*** *** **<br />

Tipo di<br />

interruttori<br />

interruttore di tipo aperto<br />

o interruttore scatolato grosso calibro<br />

interruttore<br />

scatolato<br />

Norma CEI EN 60947-2 b b b (1)<br />

Sganciatore<br />

magnetotermico<br />

elettronico b<br />

v (2)<br />

b<br />

interruttore<br />

modulare<br />

Caratteristiche prodotti<br />

In tipica da 800 a 6300 A da 100 a 630 A da 1 a 125 A<br />

Icu da 50 kA a 150 kA da 25 kA a 150 kA da 3 kA a 25 kA<br />

Categoria d’impiego B A A<br />

Capacità di limitazione * *** ***<br />

b consigliato o obbligatorio<br />

v possibile<br />

*** importante<br />

** normale<br />

* poco importante<br />

(1) Per un impiego domestico e similare conforme alla norma CEI EN 60898.<br />

(2) Possibile fino a 250 A.<br />

DB116878<br />

Le esigenze<br />

della distribuzione elettrica<br />

DB117210<br />

031887<br />

b


La limitazione è una tecnica che permette<br />

all’interruttore limitatore di ridurre in modo<br />

notevole le correnti di cortocircuito in un<br />

impianto.<br />

I vantaggi della limitazione sono molteplici:<br />

b attenuazione degli effetti dannosi<br />

prodotti dalle correnti di cortocircuito<br />

su un impianto:<br />

v<br />

v<br />

v<br />

b<br />

In breve<br />

elettromagnetici,<br />

termici,<br />

meccanici,<br />

base della tecnica di filiazione.<br />

E45206b<br />

Criteri<br />

di coordinamento<br />

2.1. La limitazione<br />

2.1.1. Principi<br />

La corrente di guasto presunta Icc è la corrente di cortocircuito che circolerebbe nel<br />

circuito in assenza di limitazione nel punto di installazione del dispositivo di<br />

protezione.<br />

L’eliminazione in meno di un mezzo periodo della corrente di guasto, fa si che si<br />

debba tenere conto solo della prima I cresta asimmetrica. Questa dipende dal cos ϕ di guasto<br />

del circuito.<br />

UA<br />

Em<br />

Id<br />

ts t1 t2<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

I cresta asimmetrica<br />

Icc<br />

IL<br />

t<br />

t<br />

La diminuzione della corrente I cresta in I L limitata caratterizza la limitazione di un interruttore.<br />

La limitazione consiste nel creare una forza controelettromotrice capace di opporsi<br />

all’aumento della corrente di cortocircuito.<br />

I tre criteri determinanti per l’efficacia della limitazione sono i seguenti:<br />

b il tempo d’intervento, ovvero l’istante in cui compare la forza controelettromotrice (fcem),<br />

b la velocità di crescita della forza controelettromotrice fcem,<br />

b il valore della forza controelettromotrice fcem.<br />

La forza controelettromotrice è la tensione d’arco UA dovuta alla resistenza dell’arco<br />

che si forma tra i contatti dal momento della loro separazione.<br />

La sua rapidità di evoluzione è legata alla velocità di separazione dei contatti.<br />

Come è possibile vedere nella figura sopra riportata, a partire dall’istante Ts in cui i<br />

contatti si separano, la forza controelettromotrice UA cresce fino al momento t1 in cui<br />

è uguale alla tensione dell’alimentazione Em.<br />

La corrente limitata ha così raggiunto il suo valore massimo, diminuendo e coprendo<br />

il tempo t2. Il suo abbassamento è provocato dalla forza controelettromotrice il cui<br />

valore è superiore a Em.<br />

13


14<br />

E45009<br />

Criteri<br />

di coordinamento<br />

2.1.2. Potere di limitazione di un interruttore<br />

Il potere di limitazione di un interruttore automatico rappresenta la sua capacità, più<br />

o meno grande, di lasciar passare, in occasione di un cortocircuito, una corrente<br />

limitata reale inferiore alla corrente di cortocircuito presunta.<br />

La sollecitazione termica (energia specifica passante) della corrente limitata è<br />

rappresentata dall’area più scura definita dalla curva della corrente limitata I 2 cc (t).<br />

In assenza di limitazione questa sollecitazione termica occuperebbe invece l’area<br />

più estesa definita dalla curva del quadrato della corrente presunta.<br />

Per una corrente di cortocircuito presunta Icc, una limitazione di questa corrente al<br />

10 % si traduce con meno dell’1 % della sollecitazione termica presunta.<br />

L’aumento della temperatura del cavo è direttamente proporzionale alla sollecitazione<br />

termica (1) .<br />

Icc<br />

Â<br />

00%<br />

0%<br />

tcc<br />

Limitazione in corrente e impulso termico.<br />

2.1.3. Vantaggi<br />

La limitazione attenua fortemente gli effetti dannosi prodotti dalle correnti di<br />

cortocircuito su un impianto.<br />

Effetti dannosi<br />

dei cortocircuiti<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Icc cresta transitoria<br />

presunta<br />

Icc cresta presunta<br />

Icc cresta<br />

limitata<br />

t<br />

Effetti della limitazione<br />

b termici<br />

Sollecitazione termica limitata (diminuzione<br />

dell’ampiezza e della durata di passaggio della<br />

corrente) quindi:<br />

v minor riscaldamento dei conduttori,<br />

v aumento della durata di vita dei componenti<br />

dell’impianto.<br />

b meccanici<br />

Corrente di cresta limitata quindi:<br />

v forze elettromotrici ridotte,<br />

v meno rischi di deformazione o rottura a livello dei<br />

collegamenti elettrici.<br />

b elettromagnetici Riduzione del campo magnetico quindi:<br />

v meno rischi di disturbi dei dispositivi di misura vicini.<br />

Quindi, la limitazione contribuisce alla durata nel tempo dell’impianto elettrico.<br />

(1) In caso di cortocircuito si verifica un riscaldamento adiabatico dei conduttori (senza trasmissione<br />

di calore con l’esterno per la rapidità dell’apporto di energia).<br />

L’aumento di temperatura per un conduttore di sezione S è:<br />

è detto impulso termico (A2 T<br />

T<br />

K<br />

Δθ =<br />

S<br />

s).<br />

0<br />

0<br />

2 I2dt où I2dt E45010<br />

A 2<br />

I 2 cc<br />

Corrente<br />

presunta<br />

100%<br />

Corrente<br />

limitata<br />

< 1%<br />

t


E45044<br />

Applicazioni ai motori Funzioni<br />

sezionamento e<br />

protezione contro<br />

i sovraccarichi<br />

comando<br />

protezione contro<br />

i sovraccarichi<br />

o protezione<br />

termica<br />

<strong>protezioni</strong><br />

specifiche<br />

o interna<br />

al motore<br />

Partenza motore.<br />

Tipo 1<br />

CEI EN 60947-4-1<br />

Il coordinamento di tipo 1 richiede che, in caso<br />

di cortocircuito, l’avviatore non provochi danni<br />

alle persone o agli impianti,<br />

pur non potendo essere in grado di funzionare<br />

ulteriormente senza riparazioni o sostituzioni di<br />

parti.<br />

L’isolamento deve essere mantenuto anche<br />

dopo l’incidente.<br />

Prima di riavviare è necessario ripristinare<br />

la partenza motore.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Le funzioni da assicurare su una partenza motore sono<br />

le seguenti:<br />

b il sezionamento,<br />

b il comando,<br />

b la protezione contro i sovraccarichi,<br />

b la protezione contro i cortocircuiti,<br />

b <strong>protezioni</strong> complementari.<br />

Una partenza motore può essere composta da 1, 2, 3 o<br />

4 apparecchi diversi.<br />

Nel caso più frequente di associazione di più apparecchi<br />

è necessario coordinare le diverse funzioni degli<br />

apparecchi stessi.<br />

<strong>Coordinamento</strong> dei componenti della partenza motore.<br />

Grazie alla limitazione, gli effetti dannosi <strong>delle</strong> correnti di<br />

cortocircuito sulla partenza motore sono fortemente attenuati.<br />

Una buona limitazione degli interruttori permette di ottenere<br />

facilmente un coordinamento di tipo 2 secondo la norma<br />

CEI EN 60947-4-1, senza sovradimensionamento dei<br />

componenti. Questo tipo di coordinamento garantisce<br />

all’operatore un utilizzo ottimale della sua partenza motore<br />

Tipo 2<br />

CEI EN 60947-4-1<br />

Il coordinamento di tipo 2 richiede che, in caso<br />

di cortocircuito, l’avviatore non provochi danni<br />

alle persone o alle installazioni e sia in grado di<br />

funzionare ulteriormente.<br />

Il rischio della saldatura dei contatti del<br />

contattore è ammesso, purché la loro<br />

separazione risulti facile.<br />

Prima di riavviare è sufficiente effettuare un<br />

controllo rapido.<br />

Manutenzione ridotta e rapidità di rimessa<br />

in servizio.<br />

15


16<br />

E45011<br />

Criteri<br />

di coordinamento<br />

2.1.4. Curve di limitazione<br />

Il potere di limitazione di un interruttore è espresso da curve di limitazione che indicano:<br />

b la corrente di cresta limitata in funzione del valore efficace della corrente di<br />

cortocircuito presunta.<br />

Esempio: su una partenza da 160 A con Icc presunta di 90 kA efficace, l’Icc di cresta<br />

non limitata è di 200 kA (fattore di asimmetria di 2,2) e l’Icc limitata è di 26 kA cresta.<br />

l’energia specifica passante limitata (in A2s), in funzione del valore efficace<br />

della corrente di cortocircuito presunta.<br />

Esempio: sempre sulla partenza sopra considerata, l’effetto termico passa da oltre<br />

100 106 A2s a 6 106 A2 b<br />

s.<br />

cresta<br />

kA<br />

200<br />

26<br />

Curva di limitazione in corrente.<br />

A s<br />

2<br />

energia<br />

limitata<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

90 kA<br />

kAeff<br />

Icc eff presunta<br />

90<br />

Icc cresta limitata<br />

Icc eff<br />

presunta<br />

kAeff<br />

Curva di limitazione in energia specifica passante.


In breve<br />

La filiazione permette di:<br />

b risparmiare sui componenti elettrici<br />

e sui tempi di progettazione,<br />

b semplificare la scelta <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong>,<br />

installando interruttori con prestazioni<br />

standard.<br />

E45015c<br />

2.2. La filiazione o protezione di sostegno<br />

(back-up)<br />

La filiazione assicura un potere di interruzione “rinforzato” agli interruttori installati a<br />

valle di un interruttore limitatore. L’interruttore limitatore, limitando i forti valori di<br />

corrente di cortocircuito nell’impianto, aiutano gli interruttori installati a valle.<br />

La filiazione permette di utilizzare un interruttore con potere di interruzione inferiore<br />

alla corrente di cortocircuito calcolata nel suo punto d’installazione.<br />

2.2.1. Campo d’impiego<br />

2.2.1.1. La filiazione<br />

b interessa tutti gli apparecchi situati a valle dell’interruttore limitatore,<br />

b non è limitata a due apparecchi consecutivi, ma può essere realizzata anche tra<br />

apparecchi installati in quadri diversi.<br />

La norma d’impianto (CEI 64-8) impone che il dispositivo di protezione contro i<br />

cortocircuiti installato a monte abbia un potere di interruzione estremo Icu superiore<br />

o almeno uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione.<br />

Per gli interruttori installati a valle, il potere di interruzione estremo Icu da prendere in<br />

considerazione è il potere di interruzione estremo rinforzato dal coordinamento.<br />

2.2.1.2. Principi<br />

Quando i due interruttori intervengono (a partire dal punto IB), alla separazione dei<br />

contatti di D1 una tensione d’arco UAD1 si aggiunge alla tensione UAD2 e aiuta<br />

l’apertura dell’interruttore D2 con la limitazione complementare.<br />

t (s)<br />

D2 D1<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

IB Icu Icu<br />

(D2) (D2 + D1)<br />

I<br />

E45217<br />

I<br />

IB<br />

t1<br />

Icc<br />

t1' t2<br />

D1<br />

D2<br />

UAD1<br />

UAD2<br />

t (ms)<br />

UAD1<br />

UAD2<br />

17


18<br />

E45208<br />

Criteri<br />

di coordinamento<br />

L’associazione D1 + D2 permette di aumentare le prestazioni di D2 come mostrato<br />

dalla figura 2:<br />

b curva di limitazione D2,<br />

b curva di limitazione rinforzata di D2 da parte di D1,<br />

b Icu D2 rinforzata da D1.<br />

Infatti, in conformità con le specifiche della norma CEI EN 60947-2, i costruttori<br />

indicano direttamente e garantiscono l’Icu rinforzata con l’associazione D1 + D2.<br />

I<br />

I1<br />

IcuD2<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

D1<br />

D2<br />

IcuD2/rinforzato<br />

D1 aiuta D2 a interrompere la corrente<br />

limitazione di D2 rinforzato da D1<br />

limitazione di D2<br />

limitazione di D1<br />

Icc (D)<br />

2.2.1.3. Vantaggi<br />

La filiazione permette di sfruttare tutti i vantaggi della limitazione attenuando quindi<br />

fortemente gli effetti dannosi prodotti dalle correnti di cortocircuito su un impianto,<br />

ovvero:<br />

b gli effetti termici<br />

b gli effetti elettrodinamici,<br />

b gli effetti elettromagnetici.<br />

L’installazione di un solo interruttore limitatore permette di ottenere risparmi<br />

sostanziali sui componenti elettrici e sui tempi di progettazione:<br />

b semplificazione della scelta degli apparecchi con le tabelle di filiazione,<br />

b risparmio sugli interruttori a valle. La limitazione permette di utilizzare interruttori<br />

con prestazioni standard.


In breve<br />

La selettività <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong> rappresenta<br />

un punto chiave per la continuità di servizio.<br />

La selettività può essere:<br />

b parziale,<br />

b totale,<br />

a seconda <strong>delle</strong> caratteristiche di<br />

associazione <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong>.<br />

Le tecniche che permettono di realizzare<br />

la selettività si possono identificare come<br />

segue:<br />

b selettività amperometrica,<br />

b selettività cronometrica,<br />

b selettività logica.<br />

La selettività può essere ottimizzata con<br />

l’installazione a valle di interruttori limitatori.<br />

E45215a<br />

2.3. La selettività<br />

2.3.1. Generalità<br />

2.3.1.1. Principio<br />

La selettività consiste nell’assicurare il coordinamento tra le caratteristiche di<br />

funzionamento di interruttori installati in serie in modo che, in caso di guasto a valle,<br />

intervenga solo l’ interruttore installato immediatamente a monte del guasto. Si avrà<br />

un valore di corrente Is (detto limite di selettività) tale che:<br />

b I di guasto > Is: i due interruttori aprono,<br />

b I di guasto < Is: solo D2 apre e interrompe il guasto.<br />

D1<br />

D2<br />

0 Ir D2<br />

Is<br />

apre<br />

solo D2<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

I di guasto<br />

D1 e D2<br />

aprono<br />

I di guasto<br />

Qualità della selettività<br />

Il valore Is deve essere confrontato con il valore della lcc(D2) presunta nel punto di<br />

installazione D2.<br />

b selettività totale: Is > Icc(D2); la selettività si dice totale se, per tutte le correnti di<br />

guasto, apre soltanto l’interruttore D2 installato subito a monte del guasto.<br />

b selettività parziale: Is < Icc(D2); la selettività si dice parziale, se la condizione<br />

sopra riportata viene verificata solo fino ad un certo valore di corrente Is (detto limite<br />

di selettività). Per correnti superiori a Is gli interruttori D1 e D2 aprono simultaneamente.<br />

Dati costruttore<br />

I costruttori forniscono la qualità della selettività in modo intrinseco:<br />

b selettività totale, se Is è uguale a IcuD1 (l’associazione non potrà mai avere a che<br />

fare con una corrente di guasto superiore a questo valore),<br />

b selettività parziale, limitata a Is. Il valore Is può essere superiore al valore della<br />

Icc(D2). Vista dall’utilizzatore la selettività è quindi totale.<br />

Glossario<br />

b Icc(D1): Corrente di cortocircuito nel punto di installazione di D1,<br />

b IcuD1: Potere di interruzione estremo di D1.<br />

19


20<br />

E45213b<br />

DB102105<br />

Criteri<br />

di coordinamento<br />

2.3.2. Tecniche di selettività<br />

Selettività amperometrica<br />

La selettività amperometrica è legata direttamente alla differenziazione <strong>delle</strong> soglie<br />

di intervento di due interruttori in serie.<br />

b i trasformatori possono, per tensioni superiori alla loro tensione nominale,<br />

assorbire correnti con componenti armoniche.<br />

In questo caso la causa è la saturazione dovuta all’effetto d’isteresi.<br />

t D2 D1<br />

Ir2 Ir1<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Isd 2 Isd 1<br />

Il limite di selettività Is è:<br />

- Is = Isd2 se le soglie Isd1 e Isd2 sono troppo vicine o sovrapposte,<br />

- Is = Isd1 se le soglie Isd1 e Isd2 sono sufficientemente distanziati.<br />

In generale la selettività amperometrica si ottiene quando:<br />

- Ir1 / Ir2 < 2,<br />

- Isd1 / Isd2 > 2.<br />

Il limite di selettività è:<br />

- Is = Isd1.<br />

D1<br />

Livello di selettività<br />

La selettività è totale se Is > Icc(D2), o Isd1 > Icc(D2).<br />

Questo implica in genere:<br />

v un basso livello Icc(D2),<br />

v<br />

una differenza importante tra i calibri degli interruttori D1 e D2.<br />

La selettività amperometrica si applica prevalentemente a livello<br />

di distribuzione terminale.<br />

D2<br />

Selettività cronometrica<br />

La selettività cronometrica è un ampliamento della selettività amperometrica.<br />

Si ottiene differenziando i tempi di intervento dei dispositivi di protezione. Questa tecnica<br />

consiste nell’applicare una temporizzazione ∆t all’intervento corto ritardo (CR) di D1.<br />

t D2 D1<br />

Dt<br />

D1<br />

Ir2 Ir1 Isd 2 Isd 1 Ii 1<br />

Le soglie di D1 e di D2 rispettano le regole di applicazione della selettività<br />

amperometrica.<br />

Il limite di selettività Is dell’associazione è uguale alla soglia istantanea Ii1 di D1.<br />

I<br />

D2<br />

Id


E45216<br />

Livello di selettività<br />

Sono possibili due casi di utilizzo:<br />

b sulle partenze terminali e/o intermedie<br />

È possibile utilizzare interruttori in categoria A con un intervento temporizzato<br />

dell’interruttore a monte. Questo permette di prolungare la selettività<br />

amperometrica fino alla soglia istantanea Ii1 dell’interruttore a monte: Is = Ii1.<br />

Se Icc(D2) non è troppo elevata (caso di una partenza terminale) si ottiene la<br />

selettività totale.<br />

b sugli arrivi e sulle partenze del quadro generale <strong>BT</strong><br />

A questo livello la continuità di servizio è prioritaria: le caratteristiche del circuito<br />

permettono l’utilizzo di interruttori in categoria B adatti ad un intervento<br />

temporizzato. Questo tipo di interruttori ha una tenuta termica elevata.<br />

(Corrente nominale ammissibile di breve durata = 50 % Icu per ∆t = 1s): Is = Icw.<br />

Anche per valori di Icc(D2) elevati, la selettività cronometrica assicura<br />

generalmente una selettività totale: Icw1 > Icc(D2).<br />

Nota: L’utilizzo di interruttori in categoria B implica sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche<br />

importanti per i componenti dell’impianto elettrico.<br />

Questi interruttori hanno infatti una soglia istantanea Ii elevata regolabile o disattivabile per<br />

garantire se necessario la protezione <strong>delle</strong> sbarre.<br />

Miglioramento della selettività amperometrica e cronometrica<br />

b interruttori limitatori.<br />

L’utilizzo di un interruttore limitatore permette di non tener conto del limite di selettività.<br />

Ic<br />

Id<br />

ILd<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Id<br />

non limitatore<br />

limitatore<br />

di cortocircuito<br />

Icc (D2)<br />

Come mostrato dalla figura sopra riportata, D1 rileverà una corrente di guasto Id:<br />

b uguale a Id in caso di interruttore non limitatore,<br />

b uguale a ILd Id in caso di interruttore limitatore.<br />

Il limite di selettività amperometrica e cronometrica Is dell’associazione D1 + D2<br />

viene quindi portato ad un valore tanto maggiore quanto più l’interruttore limitatore a<br />

valle è rapido ad intervenire.<br />

Livello di selettività<br />

L’utilizzo di un interruttore limitatore è molto efficace per ottenere una selettività<br />

totale quando le regolazioni <strong>delle</strong> soglie (selettività amperometrica) e/o la soglia di<br />

intervento istantaneo (selettività cronometrica) dell’interruttore a monte D1 sono<br />

troppo basse rispetto alla corrente di guasto Id in D2 - Icc(D2).<br />

21


22<br />

DB116879<br />

Criteri<br />

di coordinamento<br />

Selettività logica o "Zone Selective Interlocking (ZSI)"<br />

D1<br />

D2<br />

Selettività logica.<br />

D3<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

ordine<br />

di attesa<br />

ordine<br />

di attesa<br />

filo pilota<br />

Questo tecnica di selettività può essere applicata solo con sganciatori elettronici<br />

installati sugli interruttori Compact e Masterpact: la Selettività logica gestisce solo le<br />

funzioni Corto ritardo o Protezione Terra degli aparecchi pilotati.<br />

In particolare è esclusa la funzione Protezione Istantanea.<br />

Regolazioni degli interruttori pilotati<br />

b temporizzazione: è necessario rispettare ed applicare gli eventuali gradini di<br />

temporizzazione della selettività cronometrica (∆tD1 u ∆tD2 u ∆tD3),<br />

b soglie: è necessario rispettare la differenziazione naturale dei calibri <strong>delle</strong><br />

<strong>protezioni</strong> (IcrD1 u IcrD2 u IcrD3).<br />

Principi<br />

b Lo scambio di informazioni richiede un tempo massimo di 100 ms quindi tutti gli<br />

sganciatori interessati dalla selettività logica devono essere temporizzati sul<br />

secondo gradino di temporizzazione (t maggiore di 100 ms);<br />

b tutti gli interruttori che vedono transitare una corrente superiore alla soglia di<br />

funzionamento inviano un segnale di attesa all’interruttore installato a monte;<br />

b l’interruttore installato immediatamente a monte del cortocircuito, non ricevendo<br />

nessun ordine di attesa, apre istantaneamente, mentre il successivo interruttore a<br />

monte rimane chiuso consentendo così di realizzare un intervento selettivo.<br />

Così facendo il tempo di eliminazione del guasto è limitato al minimo indispensabile<br />

a tutti i livelli di selettività possono essere maggiori del numero di gradini di<br />

temporizzazione e l’affidabilità globale dell’impianto è migliorata.<br />

Funzionamento<br />

Un filo pilota collega in cascata i dispositivi di protezione di un’installazione (cf. figura<br />

selettività logica). Quando si verifica un guasto ogni interruttore installato a monte<br />

del guasto invia un segnale (uscita livello alto) provocando il passaggio in<br />

temporizzazione dell’interruttore a monte (ingresso a livello alto).<br />

L’interruttore installato immediatamente a monte del cortocircuito, non ricevendo<br />

nessun ordine di attesa, apre istantaneamente,.<br />

Livello di selettività<br />

Consigliata e molto utilizzata negli USA, questa tecnica permette di:<br />

v realizzare facilmente e in standard la selettività su 3 o più livelli,<br />

v eliminare gli effetti sul circuito legati all’intervento temporizzato della protezione<br />

in caso di guasto che interessi direttamente le sbarre a monte. Tutte le <strong>protezioni</strong><br />

intervengono quasi istantaneamente,<br />

v<br />

realizzare facilmente la selettività verso il circuito a valle con interruttori non comandati.


E45223<br />

2.4. Le regole di selettività<br />

2.4.1. Regole generali di selettività<br />

Protezione contro i sovraccarichi<br />

Per un valore qualunque di sovracorrente la selettività è garantita in sovraccarico se<br />

il tempo di non intervento dell’interruttore a monte D1 è superiore al tempo massimo<br />

di interruzione dell’interruttore D2.<br />

La condizione è realizzata se il rapporto <strong>delle</strong> regolazioni Lungo Ritardo (LR) e<br />

Corto ritardo (CR) è superiore a 2.<br />

Protezione contro i cortocircuiti<br />

b selettività cronometrica<br />

L’intervento dell’interruttore a monte D1 è temporizzato con una temporizzazione ∆t.<br />

v Occorre rispettare le condizioni necessarie per la selettività amperometrica.<br />

v La temporizzazione ∆t dell’interruttore a monte D1 deve essere sufficiente a<br />

consentire l’eliminazione del guasto da parte dell’interruttore a valle.<br />

La selettività cronometrica permette di aumentare il limite di selettività Is fino alla<br />

soglia di intervento istantaneo dell’interruttore a monte D1.<br />

La selettività è sempre totale se l’interruttore D1:<br />

- è in categoria B,<br />

- ha un valore di Icw uguale al suo potere d’interruzione in cortocircuito Icu.<br />

La selettività è totale negli altri casi se la soglia di intervento istantaneo<br />

dell’interruttore a monte D1è superiore all’Icc presunta in D2.<br />

b selettività logica<br />

La selettività è sempre totale.<br />

b Caso generale<br />

v Le curve tempo / corrente forniscono “chiaramente” un valore di Icc (limitata o<br />

presunta) inferiore all’intervento Corto ritardo dell’interruttore a monte;<br />

la selettività è quindi totale.<br />

t<br />

I t<br />

Ir2 selettività<br />

amperometrica<br />

Ir2<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Isd1<br />

selettività<br />

cronometrica<br />

Isd1<br />

Is<br />

Is<br />

I<br />

I<br />

In caso contrario solo <strong>delle</strong><br />

prove possono indicare i<br />

limiti di selettività del<br />

coordinamento in<br />

particolare quando gli<br />

interruttori sono limitatori.<br />

Il limite di selettività Is può<br />

essere determinato<br />

confrontando l’andamento<br />

<strong>delle</strong> curve:<br />

v in energia di intervento<br />

per l’interruttore a valle,<br />

v<br />

in energia di non<br />

intervento per l’interruttore<br />

a monte.<br />

L’eventuale punto<br />

d’intersezione <strong>delle</strong> curve<br />

indica il limite di selettività<br />

Is.<br />

I costruttori indicano nelle<br />

tabelle di selettività<br />

le prestazioni provate del<br />

coordinamento.<br />

23


24<br />

DB102111<br />

Criteri<br />

di coordinamento<br />

2.5. La selettività <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong><br />

differenziali<br />

In base al sistema di collegamento a terra (detto anche sistema di neutro) la<br />

selettività utilizza solo il coordinamento <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong> contro le sovracorrenti.<br />

Quando il guasto d’isolamento viene gestito in modo specifico da <strong>protezioni</strong> differenziali<br />

(ad esempio, in sistema TT), è necessario garantire anche la selettività dei dispositivi<br />

differenziali tra loro.<br />

La selettività <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong> differenziali deve permettere che, in caso di guasto<br />

d’isolamento, venga isolata solo la partenza interessata dal difetto.<br />

L’obiettivo è ottimizzare la disponibilità dell’energia.<br />

Esistono due tipi di selettività differenziale.<br />

2.5.1. Selettività verticale<br />

Tenuto conto <strong>delle</strong> esigenze e <strong>delle</strong> norme di funzionamento la selettività deve<br />

rispondere contemporaneamente alle condizioni amperometrica e cronometrica.<br />

Da<br />

Db<br />

Selettività verticale.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

DDR<br />

DDR<br />

Condizione amperometrica<br />

Il dispositivo differenziale deve intervenire tra I∆n e I∆n/2, ove I∆n rappresenta il<br />

valore della corrente di funzionamento dichiarato. Occorre quindi avere un rapporto<br />

minimo pari a 2 tra le soglie di intervento dei dispositivi a monte e a valle.<br />

I valori normalizzati per uso domestico indicano un rapporto pari a 3.<br />

Condizione cronometrica<br />

Il tempo minimo di non intervento del dispositivo a monte deve essere superiore<br />

al tempo massimo di intervento del dispositivo a valle per tutti i valori di corrente.<br />

Nota: Il tempo di intervento dei dispositivi differenziali deve essere sempre inferiore o uguale al<br />

tempo indicato nelle norme d’impianto per assicurare la protezione <strong>delle</strong> persone contro i contatti<br />

indiretti.


E45046<br />

DB102112<br />

Nel campo degli interruttori differenziali per uso domestico, le norme CEI EN 61008-1<br />

(interruttori differenziali) e CEI EN 61009-1 (interruttori automatici differenziali)<br />

definiscono dei tempi di funzionamento.<br />

I valori della tabella corrispondono alle curve G e S.<br />

La curva G (Generale) corrisponde ai dispositivi di protezione a corrente differenziale<br />

di tipo generale non temporizzati e la curva S (Selettiva) ai dispositivi differenziali<br />

temporizzati selettivi.<br />

t<br />

ms<br />

500<br />

200<br />

100<br />

50<br />

20<br />

10<br />

1 2 5 10<br />

Curve dei tempi di funzionanemto G e S.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

S max.<br />

Valori normalizzati dei tempi di funzionanemto<br />

Tipo In<br />

A<br />

I∆n<br />

A<br />

G<br />

500 A<br />

Id / IDn.<br />

Valori normalizzati dei tempi di funzionanemto<br />

e di non funzionamento (in secondi) a:<br />

I∆n 2I∆n 5I∆n 500 A<br />

selettivo > 25 > 0,030 0,5 0,2 0,15 0,15 tempo<br />

di funzionamento<br />

max<br />

0,13 0,06 0,05 0,04 tempo<br />

di<br />

non funzionamento<br />

min<br />

2.5.2. Selettività orizzontale<br />

Definita anche selezione dei circuiti, permette il risparmio di un interruttore<br />

differenziale a monte dell’impianto quando gli interruttori sono installati nello stesso<br />

quadro. In caso di perdita di isolamento solo la partenza interessata al guasto viene<br />

messa fuori servizio in quanto gli altri dispositivi differenziali non rilevano alcuna<br />

corrente verso terra.<br />

DDR DDR<br />

Selettività orizzontale.<br />

25


La selettività e la filiazione possono<br />

essere garantite solo dal costruttore<br />

che registrerà i risultati dei test effettuati<br />

in apposite tabelle.<br />

26<br />

In breve<br />

Criteri<br />

di coordinamento<br />

2.6. <strong>Coordinamento</strong> <strong>delle</strong> <strong>protezioni</strong><br />

e norme d’installazione<br />

La norma impianti CEI 64-8 che riguarda gli impianti elettrici degli edifici,<br />

raccomanda un buon coordinamento tra i dispositivi di protezione. Riconosce i<br />

principi della filiazione e della selettività degli interruttori basandosi sulla norma<br />

prodotto CEI EN 60947-2.<br />

Norme prodotto CEI EN 60947-2<br />

Nell’allegato A, la norma CEI EN 60947-2 riconosce e definisce il coordinamento tra<br />

gli interruttori automatici.<br />

In particolare definisce le prove da effettuare.<br />

b La selettività<br />

Viene normalmente studiata sul piano teorico. Nei punti critici in cui le curve di<br />

intervento si sovrappongono deve essere verificata con appositi test. È garantita dal<br />

costruttore che registrerà il valore di Is (limite di selettività) nelle apposite tabelle.<br />

b La filiazione o protezione di sostegno<br />

La norma indica le misure da effettuare per verificare il coordinamento.<br />

v Verifica mediante confronto <strong>delle</strong> caratteristiche<br />

Nei casi pratici questo tipo di verifica è sufficiente.<br />

È necessario dimostrare chiaramente che l’IcuD2 dell’associazione è compatible<br />

con l’energia massima ammessa da D2 (I2t ).<br />

v Verifica con prove<br />

La filiazione è normalmente verificata con prove per i punti critici.<br />

Le prove vengono realizzate con un interruttore a monte D1 regolato al massimo<br />

di I max e un interruttore a valle D2 regolato alla soglia minima. I risultati dei test<br />

(poteri di interruzione rinforzati dalla filiazione) sono riportati in una tabella e garantiti<br />

dal costruttore.<br />

Norme d’impianto<br />

Le norma CEI 64-8 definisce l’applicazione di questi principi a seconda dello schema<br />

di collegamento a terra considerato.<br />

Selettività<br />

La selettività è definita e stabilita qualunque sia il sistema di neutro utilizzato e<br />

con qualsiasi tipo di guasto (sovraccarico, cortocircuito, guasto d’isolamento).<br />

Tuttavia, in caso di guasto d’isolamento in sistema IT, il vantaggio della continuità di<br />

servizio è garantito dallo schema di collegamento stesso che tollera il 1 o difetto.<br />

Tale vantaggio deve essere mantenuto con la ricerca e l’eliminazione rapida del guasto.<br />

Filiazione<br />

Al contrario le regole di filiazione sono date per un sistema tipo TN o TT.<br />

Regole di base in sisema IT:<br />

Le regole di filiazione non possono essere applicate nel sistema IT, a causa del<br />

doppio guasto d’isolamento. Le regole da seguire sono le seguenti:<br />

b l’interruttore deve avere un potere di interruzione superiore o uguale alla corrente<br />

di cortocircuito trifase nel punto considerato,<br />

b in caso di doppio guasto presunto è stabilito che la corrente di cortocircuito del<br />

doppio guasto sarà al massimo:<br />

v 15 % dell’Icc trifase per un Icc trifase ≤10 000 A,<br />

v 25 % dell’Icc trifase per un Icc trifase > 10 000 A.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong>


E51174<br />

E51122<br />

E51175<br />

Sistema TT.<br />

Sistema TN.<br />

Sistema IT.<br />

Nota: La norma CEI 60364 definisce 3 tipi di schemi di collegamento a terra (detti anche sistemi<br />

di neutro) e più precisamente:<br />

TT: Neutro del trasformatore <strong>BT</strong> collegato direttamente a terra.<br />

Le masse degli apparecchi sono collegate a terra.<br />

b TN: Neutro del trasformatore <strong>BT</strong> e masse degli apparecchi collegati ad una terra comune.<br />

b IT: Neutro del trasformatore <strong>BT</strong> isolato da terra.<br />

Le masse degli apparecchi sono collegate a terra.<br />

Questi tre sistemi di distribuzione (e le tecniche di interruzione automatica ad essi associate)<br />

hanno lo scopo di assicurare la protezione <strong>delle</strong> persone contro i contatti indiretti.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

PE<br />

L1<br />

L2<br />

L3<br />

N<br />

L1<br />

L2<br />

L3<br />

N<br />

PE<br />

L1<br />

L2<br />

L3<br />

N<br />

PE<br />

27


28<br />

La scelta di <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong> offre a catalogo gamme di interruttori automatici rispondenti a<br />

tutte le diverse esigenze della distribuzione elettrica <strong>BT</strong>, da 0,5 a 6300 A, ovvero:<br />

b le gamme di interruttori di potenza Masterpact NT e NW da 800 a 6300 A,<br />

b le gamme di interruttori scatolati Compact:<br />

v Compact NSX da 100 a 630 A<br />

v Compact NS da 630 a 3200 A<br />

b le gamme di interruttori modulari Multi 9 da 0,5 a 125 A,<br />

b le gamme di interruttori protezione motore Integral/GV2/GV7.<br />

Questi prodotti sono conformi alle norme prodotto CEI EN 60947-2.<br />

Le possibili associazioni sono state provate secondo la norma CEI EN 60947-2<br />

e sono garantite da <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong>.<br />

Sono a disposizione del Cliente esaustive tabelle di coordinamento, filiazione<br />

e selettività.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong>


E56816<br />

E56817<br />

3.1. Gli interruttori aperti<br />

Le tecnologie <strong>delle</strong> gamme Masterpact di <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong> permettono di<br />

rispondere alle esigenze di selettività in testa all’impianto oltre che alle specifiche<br />

esigenze di limitazione legate ad alcuni tipi di applicazioni.<br />

3.1.1. Tecnologia dei poli<br />

3.1.1.1. La tecnologia del polo “selettivo”<br />

Una forte selettività richiede che venga rinforzata la tenuta elettrodinamica<br />

dell’apparecchio. Utilizzando l’effetto di compensazione elettromagnetica a corrente<br />

propria.<br />

i<br />

i<br />

1/3<br />

2/3<br />

i<br />

Compensazione elettromagnetica.<br />

Questa tecnologia è utilizzata in tutti gli interruttori Masterpact NT e NW tranne per la<br />

caratteristica L1 dell’interruttore Masterpact NT che utilizza una tecnologia a polo<br />

“limitatore”.<br />

La tecnologia del polo “limitatore”<br />

Una forte capacità di limitazione è resa possibile da:<br />

b un polo fisso con anello di corrente con magnete a forma di U,<br />

b un asse del polo mobile posizionato alla sua estremità.<br />

3.1.2. Le novità tecniche dei nuovi interruttori<br />

Masterpact per ottimizzare le prestazioni<br />

3.1.2.1. Masterpact NT e NW N1 e H1<br />

Questi interruttori sono adatti alle più comuni applicazioni nel settore industriale<br />

o del grande terziario (Icc < 65 kA). Sono in grado di realizzare una selettività totale<br />

con gli interruttori Compact NS installati a valle.<br />

Il loro potere di interruzione è uguale alla tenuta termica<br />

Ics = Icw<br />

Questo permette all’apparecchio di sopportare la corrente di cortocircuito massima<br />

per tutta la durata della temporizzazione corto ritardo.<br />

selettività cronometrica totale<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

A<br />

Fr<br />

dfm<br />

Fm<br />

La pressione di contatto<br />

è proporzionale a I 2 .<br />

42 kA<br />

65 kA<br />

NT H1 NW H1<br />

Icu = Ics = tenuta elettrodinamica Icw<br />

3.1.2.2. Masterpact NW H2<br />

Quando il livello di cortocircuito nel punto d’installazione dell’interruttore è superiore<br />

alla sua tenuta termica, il potere di interruzione dell’interruttore dovrà essere<br />

superiore alla sua tenuta termica Ics > Icw.<br />

Per evitare danni all’apparecchio occorre una protezione interna che assicuri un<br />

intervento istantaneo del dispositivo di protezione ad una soglia regolata<br />

immediatamente al di sotto della tenuta elettrodinamica.<br />

I<br />

29


30<br />

E56818<br />

E56819<br />

La scelta di <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Icc<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

TED<br />

t<br />

Campo di precisione<br />

della soglia di<br />

intervento<br />

istantaneo<br />

(±10 %)<br />

Campo di precisione della soglia di intervento istantaneo (±10 %)<br />

selettività cronometrica max<br />

85 kA<br />

NW H2<br />

100 kA<br />

Ics = Icu<br />

Icw = tenuta termica = soglia DIN di autoprotezione<br />

Selettività cronometrica limitata.<br />

L’utilizzo di trasformatori di corrente in aria che consentono una misura più precisa<br />

(assenza di saturazione), permette di avvicinarsi alla soglia della tenuta termica (Icw).<br />

Questo migliora sensibilmente il livello di selettività permettendo quindi di eliminare<br />

la protezione istantanea.<br />

Questo garantisce una selettività totale con gli interruttori Compact NS installati a<br />

valle, particolarmente utile nelle installazioni in grandi stabilimenti industriali<br />

(Icc < 100 kA).<br />

I


E56820<br />

3.1.2.3. Masterpact NW H3<br />

Con la versione NW H3 (In da 2000 A a 4000 A) si ha la possibilità di avere un<br />

interruttore con elevato potere d’interruzione (Icu = Ics = 150 kA), mantenendo un<br />

alto valore di corrente di breve durata ammissibile (Icw = 65 kA), per esigenze di<br />

selettività cronometrica. Anche in questo caso, così come per la versione H2, per le<br />

correnti di cortocircuito superiori a Icw si ha l’intervento di una soglia di<br />

autoprotezione istantanea in corrispondenza della tenuta elettrodinamica<br />

dell’interruttore, pari a 150 kA in valore di picco.<br />

Per ottenere un potere d’interruzione così elevato si è resa necessaria la<br />

realizzazione di un meccanismo di sgancio che bypassasse quello dell’unità di<br />

controllo per le correnti superiori alla tenuta termica Icw; per queste correnti infatti<br />

l’unità di controllo non garantisce tempi così rapidi da evitare il danneggiamento<br />

dell’interruttore.<br />

Il nuovo meccanismo di sgancio brevettato da <strong>Schneider</strong>, sfrutta l’azione della forza<br />

elettromagnetica creata dalla corrente di guasto per allontanare il contatto mobile del<br />

polo interessato dalla corrente di guasto dal contatto fisso. Il movimento del polo<br />

grazie ad una catena cinematica viene trasmesso ad una leva, la quale libera con la<br />

sua azione l’albero su cui sono montati i poli dell’interruttore.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Leva che libera l’albero dei poli<br />

Catena cinematica<br />

Sensore meccanico<br />

L’intervento meccanico avviene in parallelo alla misura elettronica che confermerà<br />

l’apertura dell’interruttore, indicando il guasto sul fronte dell’apparecchio.<br />

Questo sistema permette:<br />

b di conservare una forte tenuta termica: Icw = 65 kA 1s,<br />

b di avere, per le correnti di cortocircuito superiori a Icw, una soglia di autoprotezione<br />

istantanea in corrispondenza della tenuta elettrodinamica dell’interruttore, pari a<br />

150 kA in valore di picco.<br />

Questa caratteristica si addice perfettamente alle installazioni con più alimentazioni<br />

con una forte corrente di cortocircuito (> 100 kA) sulle sbarre principali ed una<br />

necessità primaria di continuità di servizio.<br />

La selettività con gli interruttori Compact NS a valle è totale già nella versione base.<br />

3.1.2.4. Masterpact NW e NT L1<br />

Con la versione L1, gli interruttori NT ed NW sono limitatori e hanno elevato potere<br />

d’interruzione (Icu = 150 kA a Vn = 400 V).<br />

Grazie alla loro capacità di limitazione consentono ad esempio di abbattere una<br />

corrente di cortocircuito presunta pari a 150 kA in valore efficace ad un valore di<br />

cresta di 75 kA e 170 kA rispettivamente per Masterpact NT ed NW.<br />

L’interruttore NW L1 (In da 800 a 2000 A) conserva una buona tenuta termica<br />

(Icw = 30 kA).<br />

Utilizza le tecnologie precedentemente descritte:<br />

b polo selettivo per garantire una tenuta termica di 30 kA/400 V,<br />

b<br />

sistema di interruzione ultra rapido in caso di corrente di cortocircuito molto<br />

importante.<br />

31


32<br />

E56821<br />

E56822<br />

La scelta di <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Per ottenere una limitazione importante della corrente di cortocircuito anche per<br />

questa versione è stato utilizzato il meccanismo brevettato di sgancio rapido della<br />

versione H3.<br />

La capacità di limitazione dipende dalla tensione d’arco creata tra il contatto fisso e il<br />

contatto mobile al momento dell’apertura che deve avvenire in modo rapido.<br />

Corrente di<br />

cc presunta<br />

e<br />

Corrente<br />

limitata<br />

UM<br />

EM<br />

ts<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

I<br />

U<br />

Ua<br />

Tempo iniziale di interruzione<br />

Tempo d’intervento<br />

La particolare conformazione dei contatti dell’interruttore permette di aumentare la<br />

forza di repulsione sul contatto mobile, favorendo la spinta dell’arco nella camera<br />

d’interruzione.<br />

b Utilizzo di un anello di corrente in U per aumentare la forza di repulsione.<br />

b Utilizzo di un magnete a forma di U magnetica intorno al contatto fisso per favorire<br />

la spinta dell’arco nella camera d’interruzione, velocemente e il più in alto possibile.<br />

Magnete<br />

a forma di U<br />

t<br />

t


DB116880<br />

Magnete a<br />

forma di U<br />

Anello di<br />

corrente in U<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Camera d’interruzione<br />

Ua<br />

In presenza di una forte corrente di cortocircuito i poli si aprono leggermente, il<br />

magnete a forma di U spinge l’arco nella camera d’interruzione. Il sistema di sgancio<br />

provoca quindi l’apertura molto rapida dell’interruttore.<br />

Questa tecnica risponde alle esigenze di limitazione <strong>delle</strong> correnti di guasto<br />

garantendo al contempo un livello di selettività di 37 kA, senza eguali per questo tipo<br />

di interruttore.<br />

L’interruttore Masterpact NT L1 utilizza un polo limitatore che garantisce<br />

un’apertura rapida in presenza di forti correnti di cortocircuito.<br />

La capacità di limitazione è molto importante per questo tipo di interruttore.<br />

NT L1 Icc presunta = 390 k e Icc limitata = 75 kÂ.<br />

Per garantire tempi rapidi d’intervento ed ottenere una forte limitazione della corrente<br />

di cortocircuito su apparecchi poco limitatori si utilizza un’unità di controllo che, in<br />

presenza di un cortocircuito, consente di avere un intervento basato non sul valore<br />

istantaneo della corrente, ma sulla pendenza del primo fronte di salita della forma<br />

d’onda della corrente stessa; infatti la pendenza del fronte d’onda della corrente di<br />

cortocircuito raggiunge i massimi valori negli istanti iniziali del guasto, quando la<br />

corrente è in fase di rapida crescita, e quindi l’ordine di sgancio viene dato dall’unità<br />

di controllo in tempi più rapidi.<br />

Alla comparsa di una corrente di cortocircuito l’interruttore automatico a valle apre<br />

non appena la corrente di guasto supera la sua soglia di sgancio eliminando il<br />

guasto. Il Masterpact NT L1 a monte non interviene ma i suoi contatti si respingono<br />

limitando le sollecitazione sul circuito.<br />

33


34<br />

DB116881<br />

La scelta di <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

3.2. Gli interruttori scatolati<br />

Gli interruttori scatolati <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong> sono stati progettati in modo da assicurare<br />

agli utilizzatori la massima disponibilità dell’energia.<br />

Gli interruttori scatolati:<br />

b rispondono in modo ottimale ai problemi di selettività,<br />

b hanno un eccezionale potere di limitazione anche in presenza di correnti di<br />

cortocircuito elevate e riducono in modo drastico gli effetti nocivi sulla distribuzione<br />

intermedia.<br />

La gamma Compact NSX da 100 a 630 A è utilizzata principalmente:<br />

b per la protezione della distribuzione intermedia,<br />

b per proteggere linee che alimentano grossi carichi.<br />

Questa gamma utilizza una tecnica innovativa: l’interruzione rotoattiva.<br />

Contatto<br />

fisso<br />

Arco<br />

elettrico<br />

Camera<br />

d’interruzione<br />

Camera<br />

d’interruzione<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Corrente di<br />

cortocircuito<br />

Pistone<br />

Camera di interruzione<br />

Questa tecnica innovativa di limitazione <strong>delle</strong> forti correnti utilizza una nuova energia<br />

di intervento, la pressione, consequenza dell’energia dell’arco.<br />

Funziona nel modo seguente:<br />

b Ogni polo dell’interruttore possiede una camera di interruzione indipendente.<br />

Al sopraggiungere della corrente di guasto si ha una più rapida repulsione dei contatti<br />

e l’arco elettrico viene frazionato in due parti rendendo più facile la sua estinzione.<br />

b Uno speciale dispositivo a pistone e molla utilizza la pressione prodotta<br />

dall’energia dell’arco per provocare, al di sopra di una soglia di circa 25 In, uno<br />

sgancio riflesso, 3 ms circa dopo la repulsione dei contatti.<br />

b Al di sotto di questa soglia la pressione è insufficiente a provocare l’intervento e<br />

l’impedenza degli archi limita la corrente di cortocircuito.<br />

Il dimensionamento degli elementi <strong>delle</strong> camere di interruzione è legato alla taglia<br />

dell’interruttore. La limitazione sarà tanto maggiore quanto più ridotta è la taglia<br />

dell’interruttore.<br />

Questa tecnica innovativa assicura agli interruttori Compact NSX un potere di<br />

limitazione eccezionale e maggiori possibilità di selettività.<br />

La tecnica di interruzione rotoattiva limita sul nascere le correnti di cortocircuito<br />

riducendo così le sollecitazioni sugli impianti.<br />

3.2.1. Sganciatori<br />

Camera<br />

d’interruzione<br />

Contatto<br />

mobile<br />

Arco<br />

elettrico<br />

Contatto<br />

fisso<br />

Interruzione rotoattiva (repulsione dei contatti) Interruzione rotoattiva (pressione dei gas)<br />

Gli interruttori Compact NSX integrano uno sganciatore magnetotermico o elettronico.<br />

La regolazione <strong>delle</strong> soglie Lungo Ritardo (LR) permette di assicurare la selettività<br />

amperometrica.<br />

La protezione Corto ritardo (CR) è regolata in standard con una minitemporizzazione<br />

da 5 a 7 ms (a seconda della taglia dell’interruttore), che permette<br />

una selettività cronometrica per cortocircuiti di valore medio al di sopra della soglia di<br />

intervento Corto ritardo (punto 1.4. norma CEI EN 60947-2)<br />

E45014


E45221<br />

3.3. Gli interruttori modulari<br />

Gli interruttori di tipo modulare Multi 9 offrono prestazioni e caratteristiche adatte a<br />

rispondere alle esigenze della distribuzione terminale:<br />

Fm<br />

i<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

i<br />

i<br />

b corrente nominale da 0,5 a 125 A,<br />

b potere di interruzione fino a 50 kA secondo<br />

CEI EN 60947-2,<br />

b curve di intervento B, C, D, K, Z e MA,<br />

b sistema d’installazione semplice e sicuro su guida DIN,<br />

b Blocco Vigi agganciabile direttamente ai dispositivi<br />

di protezione.<br />

Gli interruttori modulari Multi 9 funzionano secondo<br />

i principi dell’azionatore magnetico, permettendo uno<br />

sviluppo molto rapido dell’energia dell’arco.<br />

35


Gli interruttori Masterpact N e H<br />

assicurano una selettività totale con tutti<br />

gli interruttori installati a valle se sono<br />

soddisfatte le quattro seguenti condizioni:<br />

b il rapporto tra le regolazioni lungo<br />

ritardo dei due apparecchi è dell’ordine di<br />

1,6 al massimo,<br />

b il rapporto tra le regolazioni corto ritardo<br />

è dell’ordine di 1,5,<br />

b le regolazioni dei ritardi intenzionali<br />

sono compatibili,<br />

b la regolazione del valore istantaneo, se<br />

presente, deve essere impostata su OFF.<br />

36<br />

In breve<br />

La scelta di <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

3.4. Le regole della selettività<br />

da 1 a 6300 A<br />

3.4.1. Regole generali di selettività<br />

(in distribuzione)<br />

3.4.1.1. Protezione contro i sovraccarichi<br />

interruttori a monte e a valle equipaggiati di sganciatore magnetotermico.<br />

La selettività amperometrica degli interruttori <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong> è realizzata se il<br />

rapporto <strong>delle</strong> soglie di intervento:<br />

termico è superiore a 1,6,<br />

magnetico è superiore a 2.<br />

interruttore a monte equipaggiato di uno sganciatore elettronico e a valle di uno<br />

sganciatore magnetotermico.<br />

La selettività amperometrica degli interruttori <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong> è realizzata se il<br />

rapporto <strong>delle</strong> soglie di intervento:<br />

Lungo Ritardo (LR) e termico è superiore a 1,6 (1) o 2,5,<br />

Corto ritardo (CR) e magnetico è superiore a 1,5.<br />

interruttori a monte e a valle equipaggiati di uno sganciatore elettronico.<br />

La selettività amperometrica degli interruttori <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong> è realizzata se il<br />

rapporto <strong>delle</strong> soglie di intervento:<br />

Lungo Ritardo (LR) è superiore a 1,2 (1) b<br />

v<br />

v<br />

b<br />

v<br />

v<br />

v<br />

v<br />

o 1,6,<br />

v Corto ritardo (CR) è superiore a 1,5.<br />

(1) Sganciatore a monte con soglia LR temporizzabile.<br />

DB102113<br />

3.4.1.2. Protezione contro i cortocircuiti<br />

b selettività cronometrica<br />

La selettività cronometrica degli interruttori <strong>delle</strong> gamme <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong> si ottiene<br />

differenziando i tempi di intervento dei dispositivi di protezione; in particolare deve<br />

esserci la differenza di un gradino di temporizzazione tra la protezione a monte e la<br />

protezione a valle.<br />

b selettività logica<br />

La selettività è sempre totale.<br />

3.4.2. Regole di selettività per Masterpact NT e NW<br />

3.4.2.1. Masterpact NT e NW tipo H1 e N1<br />

La selettività cronometrica è sempre totale con un interruttore Masterpact N1 o H1<br />

installato a monte (Icw = Icu), qualunque sia l’interruttore installato a valle.<br />

3.4.2.2. Masterpact NW tipo H2 e H3<br />

La selettività cronometrica è assicurata fino alla soglia della tenuta termica ovvero:<br />

b 85 kA per un interruttore Masterpact NW H2,<br />

b 65 kA per un interruttore Masterpact NW H3.<br />

A livello del quadro generale <strong>BT</strong>:<br />

v senza dubbio la selettività non è totale (fig. 1) tra un arrivo D1 e una partenza D2.<br />

Sbarre<br />

D1<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

NW20 H2<br />

D2<br />

Selettività limitata a 85 kA<br />

100 kA<br />

E45225<br />

Sbarre<br />

D1<br />

Selettività totale<br />

D2


E56827<br />

3.4.3. Regole di selettività “naturale” tra Compact NSX<br />

3.4.3.1. Selettività tra interruttori di distribuzione<br />

I nuovi interruttori Compact NSX consentono di realizzare semplici regole di<br />

selettività.<br />

3.4.3.2. Protezione contro i sovraccarichi: selettività amperometrica<br />

Come per il caso generico, la selettività amperometrica tra interruttori Compact NSX<br />

è realizzata se il rapporto <strong>delle</strong> soglie di intervento:<br />

b Lungo Ritardo (LR) è superiore da 1,2 a 2,5,<br />

b Corto ritardo (CR) è superiore da 1,5 a 2,<br />

a seconda dei tipi di sganciatori che equipaggiano gli interruttori.<br />

3.4.3.3. Protezione contro le correnti di cortocircuito ridotte:<br />

selettività cronometrica<br />

L’intervento dell’interruttore a monte D1 è leggermente temporizzato fino allo<br />

sgancio riflesso.<br />

Dal momento che l’interruttore a valle è di calibro inferiore (A) il suo intervento sarà<br />

molto più rapido e aprirà in un tempo inferiore alla temporizzazione dell’interruttore a monte.<br />

Questa selettività, cronometrica, è applicabile fino alla soglia di sgancio riflesso<br />

dell’interruttore a monte (circa 25 In).<br />

La protezione tra interruttori Compact NSX è selettiva se il rapporto tra le taglie<br />

(calibri) degli interruttori è superiore a 2.<br />

3.4.3.4. Protezione contro le correnti di cortocircuito elevate:<br />

selettività energetica<br />

Le tecniche innovative dell’interruzione rotoattiva e dello sgancio riflesso degli<br />

interruttori Compact NSX garantiscono un potere di limitazione eccezionale ed una<br />

differenziazione naturale <strong>delle</strong> curve di intervento di D2 / non intervento di D1.<br />

3.4.3.5. Principio<br />

Quando i dispositivi di protezione D1 e D2 rilevano una corrente di cortocircuito<br />

molto elevata, i contatti degli apparecchi si aprono contemporaneamente limitando<br />

la corrente.<br />

b L’energia dell’arco, importante a livello di D2, provoca il suo intervento.<br />

b L’energia dell’arco, limitata a livello di D1, non è sufficiente a provocarne l’intervento.<br />

L’interruttore a valle, di taglia inferiore, sarà più limitatore e sgancerà con una<br />

limitazione in corrente tale che l’energia di guasto sarà ampiamente inferiore alla<br />

soglia di intervento dell’interruttore a monte.<br />

t (s)<br />

10000<br />

1000<br />

100<br />

10<br />

1<br />

.1<br />

.01<br />

NSX100<br />

100 A<br />

NSX250<br />

250 A<br />

.001<br />

.5 1 10<br />

x 100 A<br />

100 300<br />

Diagramma tempi/correnti. Diagramma energia.<br />

Curve di intervento di un interruttore Compact NSX100 e 250 e tipi di selettività.<br />

Questa tecnica permette di rendere standard la selettività tra gli apparecchi.<br />

La protezione tra Compact NSX è selettiva se il rapporto tra le taglie degli interruttori<br />

è superiore a 2.<br />

Questa selettività, prolungamento <strong>delle</strong> selettività amperometrica e cronometrica,<br />

è detta “selettività energetica”.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

E56826<br />

I 2 t<br />

D2<br />

D1<br />

D<br />

Icu2<br />

D<br />

ND<br />

Icu1<br />

D1<br />

D2<br />

I<br />

37


E56824<br />

Riflesso<br />

Riflesso<br />

38<br />

ID/IN1<br />

D1<br />

PD1<br />

ID/IN2<br />

D2<br />

PD2<br />

ts t's<br />

ts<br />

ts t's<br />

UA D1<br />

UA D2<br />

Selettività rinforzata mediante filiazione.<br />

t<br />

t<br />

t<br />

t<br />

E56825<br />

La scelta di <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

3.4.4 La selettività rinforzata mediante filiazione<br />

con gli interruttori Compact NSX<br />

Nelle applicazioni che utilizzano gli interruttori tradizionali, quando si realizza la<br />

filiazione tra due apparecchi, si ha l’intervento dell’interruttore a monte D1 che aiuta<br />

l’interruttore a valle D2 ad interrompere la corrente. Il limite di selettività avrà un<br />

valore Is al massimo uguale al potere d’interruzione IcuD2 dell’interruttore a valle.<br />

La tipologia costruttiva dei nuovi interruttori Compact NSX e l’innovativa tecnica di<br />

interruzione rotoattiva con correnti di cortocircuito elevate, permette di aumentare il<br />

limite di selettività.<br />

b L’interruttore Compact NSX a valle (D2) rileva una corrente di cortocircuito molto<br />

importante. Lo sgancio riflesso provoca un intervento molto rapido della protezione<br />

(< 1 ms) con un’eccezionale limitazione della corrente di guasto.<br />

b L’interruttore Compact NSX a monte (D1) rileva una corrente di guasto molto<br />

ridotta. Questa corrente genera una repulsione dei contatti (curva RC).<br />

La repulsione dei contatti provoca una tensione dell’arco che limita ancora<br />

maggiormente la corrente di cortocircuito.<br />

Tuttavia la pressione generata dall’arco non è sufficiente a provocare lo sgancio<br />

riflesso.<br />

In questo modo l’interruttore Compact NSX D1 aiuta l’interruttore Compact NSX D2<br />

ad interrompere la corrente senza sganciare.<br />

Il limite di selettività Is può superare il potere di interruzione IcuD2 dell’interruttore a<br />

valle e raggiungere il potere di interruzione rinforzato mediante filiazione.<br />

La selettività diventa quindi totale con un’ottimizzazione dei costi.<br />

I t<br />

Selettività<br />

amperometrica<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Selettività<br />

cronometrica<br />

Icu2<br />

Icu1<br />

Selettività<br />

energetica<br />

Selettività rinforzata mediante filiazione (curve).<br />

Vantaggi della selettività totale offerta in standard dagli interruttori Compact NSX<br />

Il vantaggio immediato è quello di rendere naturale la selettività totale con gli<br />

interruttori Compact NSX quando:<br />

v la differenziazione <strong>delle</strong> temporizzazioni LR e CR è superiore o uguale a 1,6,<br />

v<br />

la differenziazione <strong>delle</strong> taglie degli interruttori è superiore o uguale a 2,5.<br />

La figura sopra illustrata mostra i tre tipi di selettività


Interr. a monte<br />

D1<br />

E45032<br />

3.4.5. Applicazioni particolari<br />

3.4.5.1. Confronto con i fusibili<br />

Questa regole può essere confrontata con quella utilizzata per le associazioni di<br />

fusibili in cui il rapporto <strong>delle</strong> correnti nominali (calibro) deve essere superiore a 1,6.<br />

Tuttavia rispetto alle associazioni con fusibili:<br />

b si utilizzano interruttori di distribuzione,<br />

b le tabelle di selettività rinforzata create con i risultati <strong>delle</strong> prove permettono<br />

spesso di scendere a percentuali paragonabili,<br />

b la possibilità di ottenere la selettività e la filiazione con degli interruttori installati<br />

a valle (selettività rinforzata),<br />

b interruttore protezione motore,<br />

b gli interruttori di protezione motore sono dimensionati in modo da adattarsi perfettamente<br />

al calibro del motore, mentre il fusibile deve essere sovradimensionato rispetto alla<br />

corrente nominale del motore.<br />

L’associazione può sfruttare tutte le possibilità di funzioni complementari integrate<br />

agli interruttori. La percentuale di selettività è quindi equivalente.<br />

I tal senso gli interruttori Compact NSX associano:<br />

b la qualità dei fusibili rispetto a correnti di cortocircuito elevate,<br />

b le qualità naturalmente superiori <strong>delle</strong> regole di selettività per la gestione <strong>delle</strong><br />

correnti di sovraccarico e di cortocircuito ridotte,<br />

b i vantaggi legati alla ricchezza di funzioni e alle opzioni di comunicazione degli<br />

interruttori.<br />

3.4.5.2. Selettività tra un interruttore di distribuzione<br />

e un interruttore di protezione motore<br />

Le qualità degli interruttori Compact NSX permettono il loro impiego nelle applicazioni<br />

di protezione motore.<br />

M<br />

M<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

D1<br />

M<br />

D2<br />

Selettività degli interruttori di protezione motore.<br />

3.4.6. Sintesi<br />

Applicazione Interr. a valle D2 Rapporto<br />

<strong>delle</strong> taglie<br />

La tabella sottostante riassume tutte le condizioni necessarie per ottenere una<br />

selettività totale.<br />

Rapporto minimo tra le regolazioni<br />

a monte e a valle<br />

Protezione termica Protezione magnetica<br />

TM Distribuzione TM o Multi 9 u 2,5 u 1,6 u 2<br />

Micrologic u 2,5 u 1,6 u 1,5<br />

Partenza motore MA + relè termico separato u 3 u 2<br />

Magnetotermico motore u 3 u 2<br />

Micrologic Distribuzione TM o Multi 9 u 2,5 u 1,6 u 1,5<br />

Micrologic u 2,5 u 1,3 u 1,5<br />

Partenza motore MA + relè termico separato u 3 u 1,5<br />

Magnetotermico motore u 3 u 1,5<br />

Micrologic u 1,3 u 1,5<br />

39


40<br />

Regole per la selettività<br />

e la filiazione<br />

4.1. Tabelle di selettività<br />

Le tabelle di selettività riportate nella sezione “Allegati tecnici” indicano le possibilità<br />

di selettività degli interruttori <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong> tra loro.<br />

I risultati forniti sono frutto del confronto tra le caratteristiche degli interruttori o le<br />

prove effettuate, a seconda che sia o meno realizzata la filiazione.<br />

4.1.1.1. Condizioni d’impiego<br />

Le tabelle indicano le condizioni di impiego, dal momento che gli interruttori possono<br />

essere utilizzati per applicazioni di distribuzione o protezione motore.<br />

4.1.1.2. Lettura <strong>delle</strong> tabella<br />

Le caselle scure o contenenti la lettera “T” indicano una selettività totale tra gli<br />

interruttori a monte e a valle, alle condizioni d’impiego indicate nella sezione “Allegati<br />

tecnici” (Guida <strong>BT</strong>).<br />

Le altre caselle indicano una selettività parziale (limite di selettività indicato), o<br />

nessuna selettività (caselle senza indicazione valore).<br />

4.1.1.3. Tabelle di selettività rinforzata mediante filiazione<br />

con interruttori Compact NSX<br />

Con gli interruttori Compact NSX la filiazione realizzata tra due apparecchi permette<br />

di aumentare il limite di selettività.<br />

Quest’ultimo può raggiungere il potere di interruzione rinforzato mediante filiazione e<br />

la selettività diventa in tal caso totale.<br />

In questo caso sono disponibili <strong>delle</strong> tabelle di selettività “rinforzata” con questo tipo<br />

di interruttori (vedi Guida <strong>BT</strong>).<br />

4.2. Tabelle di filiazione<br />

Le tabelle riportate nella sezione “Allegati tecnici” indicano, per le applicazioni di<br />

distribuzione 220/240 V e 400/415 V tra fasi e protezione motore, le possibilità di<br />

filiazione conformi alla norma CEI EN 60947-2 tra i seguenti tipi di interruttori:<br />

b Multi 9 con Multi 9,<br />

b Compact NS, Compact NSX, Masterpact con Multi 9 e tra loro.<br />

Nel caso specifico di interruttori utilizzati in monofase su rete TN, si utilizza la tabella<br />

220/240 V.<br />

Nota: Le tabelle di filiazione si riferiscono a sistemi TN o TT.<br />

Non sono applicabili in caso di sistemi IT.<br />

4.2.1.1. Caso di più trasformatori in parallelo<br />

In questo caso occorre utilizzare tabelle specifiche che indicano i tipi di interruttori da<br />

installare sulle partenze di alimentazione e principali in caso di 2 o 3 trasformatori in<br />

parallelo.<br />

Le tabelle sono redatte in base ai seguenti principi:<br />

b potenza di cortocircuito della rete a monte di 500 MVA,<br />

b i trasformatori collegati sono identici (20 kV/410 V) e con tensione di cortocircuito<br />

normale,<br />

b la corrente di cortocircuito sulle sbarre non tiene conto <strong>delle</strong> impedenze dei<br />

collegamenti (caso più sfavorevole),<br />

b presenza di tutte le condizioni di collegamento in parallelo dei trasformatori,<br />

ovvero i trasformatori hanno:<br />

v stesso valore di Ucc,<br />

v stesso rapporto di trasformazione,<br />

v un rapporto <strong>delle</strong> potenze y 2.<br />

L’Icc è dato a titolo indicativo; potrà differire in funzione dei valori di Ucc in % dati dai<br />

produttori dei trasformatori, quindi i poteri di interruzione rinforzati mediante<br />

filiazione sono dati per valori superiori.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong>


DB102109<br />

Livello A<br />

Solefuse 43 A<br />

NW16N1 Micrologic 5.0<br />

cran 1<br />

NS1000H<br />

cran 0<br />

Livello B<br />

NSX400N<br />

NSX100N<br />

NSX160F<br />

NSX100F-MA<br />

Livello C<br />

C60H-D<br />

4.3. Studio della selettività<br />

MT / <strong>BT</strong> da 1 a 6300 A<br />

Quadro<br />

generale <strong>BT</strong><br />

Quadro di distribuzione<br />

potenza<br />

industria / terziario<br />

Quadro di<br />

distribuzione<br />

Quadro di<br />

distribuzione<br />

400 A<br />

1600 A<br />

23 kA<br />

Schema semplificato di un’installazione tipo che riassume la maggior parte dei casi riscontrabili in pratica.<br />

La figura mostra il coordinamento <strong>delle</strong> diverse <strong>protezioni</strong> in una rete di distribuzione<br />

MT/<strong>BT</strong>.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

1000 A<br />

100 A 100 A<br />

16 A<br />

1<br />

65 kA<br />

Partenze prioritarie<br />

Illuminazione, riscaldamento…<br />

50 kA<br />

5<br />

29 kA<br />

Utilità edificio<br />

2<br />

70 kA<br />

37 kW<br />

4<br />

Distribuzione<br />

stabilimento 1<br />

Cassetta di<br />

distribuzione<br />

100 A<br />

Partenze<br />

non<br />

prioritarie<br />

Distribuzione<br />

3<br />

41


42<br />

E45029<br />

Regole per la selettività<br />

e la filiazione<br />

(s)<br />

10 000<br />

5 000<br />

2 000<br />

1 000<br />

500<br />

200<br />

100<br />

50<br />

28<br />

10<br />

5<br />

2<br />

1<br />

.5<br />

.2<br />

.1<br />

.02<br />

.01<br />

.005<br />

.002<br />

0,3 kA 1,6 kA 8 kA<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

NW16N1<br />

Micrologic 5.0A<br />

tsd = 0,1 s ON<br />

Ii OFF<br />

Selettività NW16N1/Fusibile.<br />

I<strong>BT</strong><br />

F1<br />

D1<br />

23 kA<br />

F1 = Solefuse 43 A<br />

Icc = 23 kA<br />

20 kV<br />

1000 kVA<br />

400 V<br />

max cran 0,4<br />

min<br />

cran 0,1<br />

cran 0<br />

4.3.1. A livello del quadro generale <strong>BT</strong><br />

4.3.1.1. Selettività con il circuito MT<br />

I due dispositivi di protezione sono installati “in serie”. I vantaggi di continuità<br />

di servizio legati alla selettività tra le <strong>protezioni</strong> non risultano quindi interessanti.<br />

Tuttavia l’interesse della selettività MT/<strong>BT</strong> risiede soprattutto nel fatto che l’intervento<br />

di rimessa in servizio è meno impegnativo lato <strong>BT</strong> (migliore accessibilità, regolazione).<br />

Il confronto <strong>delle</strong> curve di intervento riferite al secondario del trasformatore MT/<strong>BT</strong><br />

mostra che la selettività tra l’interruttore Masterpact NW16 e un fusibile da 43 A è:<br />

totale: se l’interruttore Masterpact interviene senza ritardo intenzionale,<br />

quasi totale: se l’interruttore Masterpact NW interviene con un ritardo intenzionale<br />

al gradino 0,1 (Micrologic 5.0 A: ritardo intenzionale regolabile dal gradino 0,1 ON a<br />

0,4 ON) nella peggiore <strong>delle</strong> ipotesi il limite di selettività è di 20 kA (1) b<br />

b<br />

.<br />

(1) La messa in parallelo dei 3 trasformatori produce un’Icc comune sulle sbarre di 70 kA, mentre<br />

ciascuno degli interruttori di alimentazione ha un Icc di 20 kA.<br />

Nota: la selettività è totale con un interruttore MT a monte.<br />

4.3.1.2. Selettività con il circuito <strong>BT</strong> a valle<br />

In base alla regola di selettività indicata a pagina 36, l’interruttore Masterpact<br />

NW16N1 al gradino 0,1 è totalmente selettivo con tutti gli interruttori installati a valle:<br />

b se questi ultimi hanno un ritardo intenzionale regolato ad un gradino inferiore.<br />

In tal caso non devono avere ritardo intenzionale (gradino 0),<br />

b se il rapporto dei calibri è y a 1,2, vedere pagina 39.<br />

In tal caso l’interruttore Masterpact NW16N1 è totalmente selettivo con l’interruttore<br />

NS1000A installato a valle.<br />

4.3.2. Filiazione<br />

Non vi è filiazione tra gli interruttori NW16N1 e NS1000A.


<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong> mette a disposizione dei Clienti il software i-project MT/<strong>BT</strong> di<br />

aiuto alla scelta degli interruttori, che ottimizza la scelta, il coordinamento e le<br />

regolazioni degli interruttori in funzione del tipo d’installazione.<br />

4.3.3. A livello del quadro di distribuzione di potenza w<br />

L’utilizzo della tecnica di "selettività rinforzata mediante limitazione" permette<br />

b l’utilizzo di interruttori Compact NSX tipo N a valle con l’aumento del loro potere di<br />

interruzione mediante filiazione tra l’interruttore NS1000H e gli interruttori NSX400 /<br />

NSX100.<br />

b la selettività totale, fino all’Icc presunta, con l’installazione a valle di interruttori<br />

standard (tipo N) grazie alla selettività rinforzata fino al potere di interruzione<br />

dell’interruttore a monte. A livello dell’installazione (fig. pagina 41), l’interruttore<br />

NSX100N alimenta le partenze non prioritarie. Questo consentirebbe di tollerare una<br />

selettività parziale con una soluzione ottimizzata della protezione. Al contrario<br />

l’interruttore NSX400N alimenta dei carichi che richiedono un’elevata disponibilità di<br />

energia elettrica. È richiesta la selettività totale per l’utilizzatore, ottenibile di base<br />

con gli interruttori Compact NSX.<br />

4.3.4. A livello del quadro di distribuzione x<br />

A valle dell’interruttore NSX400N, il coordinamento con l’interruttore NSX160N è<br />

possibile anche grazie alla selettività rinforzata mediante limitazione:<br />

b con aumento del potere di interruzione dell’interruttore NSX160N (fino a 50 kA),<br />

b con aumento della selettività (fino al potere di interruzione rinforzato<br />

dell’interruttore NSX160N di 50 kA).<br />

La selettività è totale.<br />

Nota: A questo coordinamento si applica la regola di selettività tra interruttori Compact NSX<br />

riportata a pagina 38.<br />

.<br />

4.3.4.1. Interruttore di protezione motore<br />

<strong>Coordinamento</strong> verso la distribuzione a monte<br />

La potenza del motore (37 kW) richiede al di sotto dei 400 V una protezione con un<br />

interruttore NSX100F-MA. Le prestazioni del coordinamento sono identiche a quelle<br />

stabilite per la protezione di distribuzione, ovvero:<br />

b aumento del potere di interruzione dell’interruttore NSX100F-MA,<br />

b aumento della selettività (fino al potere di interruzione rinforzato dell’interruttore<br />

NSX100F-MA di 50 kA).<br />

Nota: La protezione mediante fusibile si realizzerebbe in questo caso installando un fusibile aM<br />

con caratteristiche analoghe ad un fusibile da 160 A. Il rapporto di selettività interruttore/<br />

interruttore o fusibile/fusibile è in tal caso identico.<br />

<strong>Coordinamento</strong> a livello della partenza motore<br />

Le notevoli qualità di limitazione dell’interruttore NSX160N assicurano un<br />

coordinamento tipo 2 con componenti di protezione standard: relè di protezione relè<br />

termici e contattori.<br />

Questo coordinamento è garantito da <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong>.<br />

Nota: La protezione mediante fusibile implica un sovradimensionamento dei componenti della<br />

partenza motore per ottenere un coordinamento tipo 2.<br />

4.3.5. A livello del quadro di distribuzione terminale y<br />

Malgrato il livello d’Icc in questo punto dell’installazione, le prestazioni di<br />

coordinamento tra gli interruttori Compact NSX e gli interruttori M9 permettono di<br />

realizzare una selettività totale anche con l’utilizzo di un interruttore modulare<br />

C60H–D o -MA.<br />

La selettività totale di questa installazione è realizzata tra:<br />

b la MT e <strong>BT</strong>,<br />

b<br />

sui 5 livelli della distribuzione <strong>BT</strong>.<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

43


44<br />

Note<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong>


L’organizzazione commerciale <strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong><br />

Aree Sedi Uffici<br />

Nord Ovest Via Orbetello, 140 C.so della Libertà, 71/A<br />

- Piemonte 10148 TORINO 14053 CANELLI (AT)<br />

(escluse Novara e Verbania) Tel. 0112281211 Tel. 0141821311<br />

- Valle d’Aosta Fax 0112281311 Fax 0141834596<br />

- Liguria<br />

- Sardegna<br />

Lombardia Ovest Via Zambeletti, 25<br />

- Milano, Varese, Como 20021 BARANZATE (MI)<br />

- Lecco, Sondrio, Novara Tel. 023820631<br />

- Verbania, Pavia, Lodi Fax 0238206325<br />

Lombardia Est Via Circonvallazione Est, 1<br />

- Bergamo, Brescia, Mantova 24040 STEZZANO (BG)<br />

- Cremona, Piacenza Tel. 0354152494<br />

Fax 0354152932<br />

Nord Est Centro Direzionale Padova 1<br />

- Veneto Via Savelli, 120<br />

- Friuli Venezia Giulia 35100 PADOVA<br />

- Trentino Alto Adige Tel. 0498062811<br />

Fax 0498062850<br />

Emilia Romagna - Marche Viale Palmiro Togliatti, 25 Via Gagarin, 208<br />

(esclusa Piacenza) 40135 BOLOGNA 61100 PESARO<br />

Tel. 0516163511 Tel. 0721425411<br />

Fax 0516163530 Fax 0721425425<br />

Toscana - Umbria Via Pratese, 167 Via <strong>delle</strong> Industrie, 29<br />

50145 FIRENZE 06083 BASTIA UMBRA (PG)<br />

Tel. 0553026711 Tel. 0758002105<br />

Fax 0553026725 Fax 0758001603<br />

Centro Via Silvio D’Amico, 40 S.S. 98 Km 79,400<br />

- Lazio 00145 ROMA 70026 MODUGNO (BA)<br />

- Abruzzo Tel. 06549251 Tel. 0805326154<br />

- Molise Fax 065411863 - 065401479 Fax 0805324701<br />

- Basilicata (solo Matera)<br />

- Puglia<br />

Sud SP Circumvallazione Esterna di Napoli Via Trinacria, 7<br />

- Calabria 80020 CASAVATORE (NA) 95030 TREMESTIERI ETNEO (CT)<br />

- Campania Tel. 0817360611 - 0817360601 Tel. 0954037911<br />

- Sicilia Fax 0817360625 Fax 0954037925<br />

- Basilicata (solo Potenza)<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong> S.p.A.<br />

Sede Legale e Direzione Centrale<br />

Via Circonvallazione Est, 1<br />

24040 STEZZANO (BG)<br />

Tel. 0354151111<br />

Fax 0354153200<br />

www.schneiderelectric.it<br />

LEES GTB 313 AI<br />

HELP DESK Tecnico<br />

Tel. 0112281203<br />

Fax 0112281340<br />

In ragione dell’evoluzione <strong>delle</strong> Norme e dei materiali,<br />

le caratteristiche riportate nei testi e nelle illustrazioni<br />

del presente documento si potranno ritenere<br />

impegnative solo dopo conferma da parte di<br />

<strong>Schneider</strong> <strong>Electric</strong>.<br />

1-0708

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