10.06.2013 Views

Scarica il testo del quaderno in formato pdf (1.85 MB) - Fondazione ...

Scarica il testo del quaderno in formato pdf (1.85 MB) - Fondazione ...

Scarica il testo del quaderno in formato pdf (1.85 MB) - Fondazione ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

LA TV AD ALTA DEFINIZIONE SUL TRAMPOLINO DI LANCIO<br />

Gli albori <strong>del</strong>l’Alta Def<strong>in</strong>izione<br />

Non essendo un tecnico, non ho nessun altro<br />

titolo per parlare <strong>del</strong>l’HD che quello di avere <strong>in</strong><br />

qualche modo partecipato dall’osservatorio priv<strong>il</strong>egiato<br />

<strong>del</strong>la RAI alla scrittura di un pezzett<strong>in</strong>o<br />

di questo primo capitolo <strong>del</strong>la storia o come s’è<br />

detto, <strong>del</strong>la preistoria <strong>del</strong>l’HD. Ma una preistoria<br />

non foss<strong>il</strong>izzata, né abitata da mostri, un periodo<br />

pieno di tensioni e sp<strong>in</strong>te all’<strong>in</strong>novazione che<br />

forse vale la pena di ricordare.<br />

Prima l’Alta Def<strong>in</strong>izione o prima <strong>il</strong> digitale?<br />

Il primo progetto compiuto di HD analogica fu<br />

quello giapponese, <strong>il</strong> MUSE, portato avanti negli<br />

anni ’80, <strong>in</strong> fruttuosa collaborazione tra <strong>in</strong>dustrie<br />

(Sony) e broadcaster pubblici (NHK). E questo è<br />

<strong>il</strong> primo <strong>in</strong>segnamento, <strong>in</strong> positivo, che ci viene<br />

da quel tempo: <strong>il</strong> sistema avanza dove c’è la<br />

stretta collaborazione tra broadcaster e <strong>in</strong>dustria.<br />

Ma nella situazione giapponese c’è di più:<br />

una forte partecipazione <strong>del</strong> sistema-Paese, qualcosa<br />

di equivalente ad un vero e proprio progetto<br />

nazionale, di cui peraltro l’HD ha bisogno, trattandosi<br />

di un progetto “diffic<strong>il</strong>e”: non soltanto<br />

perché richiede <strong>in</strong>vestimenti significativi, ma<br />

anche perché siamo di fronte ad uno sv<strong>il</strong>uppo<br />

non autonomo, ma funzionale e qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> qualche<br />

modo, “dipendente” da altre tecnologie.<br />

Nel primo periodo <strong>del</strong>l’HD, all’opposizione –<br />

diciamo così – si trovano gli USA, che partono da<br />

uno standard più arretrato, l’NTSC, “never twice<br />

the same color”. Rapidamente si <strong>del</strong><strong>in</strong>ea una politica<br />

<strong>in</strong>dustriale – sostenuta dal governo, dalla FCC<br />

e da <strong>in</strong>vestimenti m<strong>il</strong>itari – volta a favorire, affrettandolo,<br />

<strong>il</strong> passaggio diretto al digitale.<br />

Diversa è la situazione europea dove <strong>in</strong>izialmente<br />

<strong>il</strong> progetto <strong>del</strong> nuovo standard non esprime<br />

la volontà di un piano di sv<strong>il</strong>uppo <strong>in</strong>dustriale:<br />

la sp<strong>in</strong>ta a parlare di HD, nella sua prima fase,<br />

venne fuori da un’esigenza <strong>del</strong> mercato. Esaurita<br />

la sp<strong>in</strong>ta commerciale <strong>del</strong> colore bisognava<br />

trovare un altro volano dei consumi. L’HD poteva<br />

esserlo, ma era un progetto a lungo term<strong>in</strong>e,<br />

e soprattutto – come abbiamo già detto – un progetto<br />

che richiedeva almeno la cornice di un progetto<br />

Paese, nel nostro caso <strong>del</strong> Paese Europa.<br />

Di fatto, l’Europa <strong>in</strong> quel periodo era concentrata<br />

su una strada di più immediati e prudenti<br />

LUGLIO/AGOSTO 2006<br />

riscontri commerciali: <strong>il</strong> miglioramento <strong>del</strong>lo standard<br />

analogico PAL attraverso <strong>il</strong> MAC e <strong>il</strong> passaggio<br />

dallo schermo 4/3 al “panoramico” 16/9.<br />

In questo quadro viene lanciata la sfida <strong>del</strong>l’HD,<br />

e l’Europa si ritrova, <strong>in</strong>decisa e dedita al suo sport<br />

preferito – <strong>il</strong> contrasto <strong>in</strong>tereuropeo – (emblematica<br />

la disputa tra l’<strong>in</strong>glese D2 Mac e <strong>il</strong> tedesco<br />

PAL Plus) <strong>in</strong> mezzo a due fuochi ben più determ<strong>in</strong>ati:<br />

da una parte <strong>il</strong> Giappone, fermo sostenitore<br />

<strong>del</strong>l’HD, che ha già scommesso su questa<br />

tecnologia per <strong>il</strong> mercato nazionale e vuole<br />

esportarla come standard <strong>in</strong>ternazionale; dall’altra<br />

parte gli Usa, altrettanto fermi nell’osteggiarla.<br />

Per l’Europa poteva essere una <strong>del</strong>le poche<br />

occasioni di assumere un ruolo <strong>in</strong> prima persona,<br />

anche a condizione di giocare con spregiudicatezza<br />

tra gli opposti schieramenti. In verità<br />

l’UE, per favorire la nascita di uno standard HD<br />

europeo, fa encomiab<strong>il</strong>i sforzi; senza tuttavia fare<br />

una scelta precisa ma limitandosi ad affiancare<br />

<strong>il</strong> nuovo standard allo sv<strong>il</strong>uppo <strong>del</strong>la def<strong>in</strong>izione<br />

migliorata. Nasce l’HD MAC che si contrappone<br />

al MUSE. Si f<strong>in</strong>isce così per lavorare su quattro<br />

l<strong>in</strong>ee – D2 MAC, PAL Plus, MUSE e HD MAC<br />

– mentre si sv<strong>il</strong>uppano anche <strong>in</strong> Europa gli studi<br />

e gli esperimenti di compressione <strong>del</strong> segnale,<br />

<strong>in</strong>izio <strong>del</strong> camm<strong>in</strong>o <strong>del</strong> digitale.<br />

Il ruolo pionieristico<br />

<strong>del</strong>l’Italia nelle sperimentazioni HD<br />

Dal punto di vista <strong>del</strong>la ricerca e sperimentazione<br />

è un periodo estremamente vitale. La RAI<br />

(attraverso <strong>il</strong> centro studi di Tor<strong>in</strong>o, la Direzione<br />

tecnica ed una unità per i nuovi servizi appositamente<br />

costituita) com<strong>in</strong>cia a sperimentare la produzione<br />

<strong>in</strong> HD usando gli apparati disponib<strong>il</strong>i sul<br />

mercato: che sono <strong>in</strong>izialmente quelli giapponesi<br />

(Sony) e poi quelli europei (Thomson e Ph<strong>il</strong>ips).<br />

Nel frattempo la RAI segue con <strong>in</strong>teresse e<br />

partecipazione gli esperimenti di compressione<br />

<strong>del</strong> segnale di una piccola e validissima impresa<br />

che è all’avanguardia, non solo <strong>in</strong> Italia, ma<br />

<strong>in</strong> Europa, la Telettra. Si può dire a buon diritto<br />

che l’Italia gioca attraverso RAI e Telettra un ruolo<br />

importante, segnato nel momento <strong>del</strong>la sua<br />

massima <strong>in</strong>tensità dai Campionati <strong>del</strong> Mondo di<br />

calcio <strong>del</strong> ’90, i cui <strong>in</strong>contri vengono prodotti con<br />

71

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!