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L’Alta Def<strong>in</strong>izione <strong>in</strong> Italia<br />
Nella seconda metà degli anni ’80 <strong>in</strong>iziava <strong>in</strong><br />
Europa un grande fermento ed <strong>in</strong>teresse verso<br />
l’Alta Def<strong>in</strong>izione, sia come possib<strong>il</strong>ità di ripresa<br />
elettronica di f<strong>il</strong>m che come servizio HDTV<br />
verso l’utente. Veniva prodotto dalla RAI <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m,<br />
“Giulia and Giulia”, completamente girato <strong>in</strong><br />
HDTV. Oltre al progetto europeo Eureka EU95<br />
per lo sv<strong>il</strong>uppo di un sistema (HD-MAC) di trasmissione<br />
analogica <strong>del</strong>l’HDTV via satellite,<br />
nasceva, con la partecipazione di Rai-Centro<br />
Ricerche e Teletta, <strong>il</strong> progetto europeo Eureka<br />
EU256 per la trasmissione punto-punto e punto-multipunto<br />
<strong>del</strong>l’HDTV digitale con compressione<br />
video basata sulla DCT (Discrete Cos<strong>in</strong>e<br />
Transform). Eureka EU256 dimostrò i suoi risultati<br />
ai mondiali di calcio “Italia ’90” con la trasmissione<br />
<strong>in</strong> HDTV via satellite di alcune partite<br />
di calcio verso punti visione <strong>in</strong>stallati a Tor<strong>in</strong>o,<br />
M<strong>il</strong>ano, Venezia, Perugia, Roma, Napoli Barcellona<br />
e Madrid.<br />
Nonostante <strong>il</strong> successo di tali dimostrazioni,<br />
l’Europa e qu<strong>in</strong>di anche l’Italia ritennero che<br />
non ci fossero ancora le condizioni sufficienti<br />
per l’<strong>in</strong>troduzione di un servizio HDTV, per due<br />
motivi pr<strong>in</strong>cipali: elevato costo, peso e <strong>in</strong>gombro<br />
dei televisori HD analogici a fronte di una<br />
dimensione <strong>del</strong>lo schermo tutto sommato <strong>in</strong>sufficiente<br />
per apprezzare veramente l’HD; eccessiva<br />
larghezza di banda necessaria (un <strong>in</strong>tero<br />
canale satellitare per la trasmissione di un s<strong>in</strong>golo<br />
programma).<br />
L’evoluzione tecnologica dei sistemi di compressione,<br />
dei display, <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>tegrazione dei chip e<br />
degli standard trasmissivi ha creato, a partire<br />
dalla f<strong>in</strong>e degli anni ’90 le condizioni favorevoli<br />
ad una riconsiderazione <strong>del</strong>l’HDTV.<br />
Da una parte, la maturazione tecnologica di<br />
MPEG-2 ha consentito la codifica a 4-6 Mb/s e<br />
16-18 Mb/s <strong>del</strong>la SDTV e <strong>del</strong>la HDTV ed <strong>il</strong> successivo<br />
sv<strong>il</strong>uppo di MPEG-4/AVC, conosciuto<br />
anche come H.264, ha ulteriormente ridotto i bit<br />
rate di codifica consentendo, <strong>in</strong> prospettiva, bitrate<br />
di 2-3 Mb/s per la SD e di 7-9 Mb/s per l’HD.<br />
Dall’altra parte, sono comparsi sul mercato<br />
televisivo, gli schermi piatti al plasma ed a cristalli<br />
liquidi (LCD), con diagonale da 40” e 50”,<br />
multi<strong>formato</strong> dei segnali d’<strong>in</strong>gresso, poco <strong>in</strong>gom-<br />
branti e di peso limitato. In questi ultimi anni la<br />
tecnologia degli schermi è maturata velocemente<br />
portando drastici miglioramenti <strong>del</strong>la qualità<br />
di visione e forti e costanti riduzioni <strong>del</strong> loro prezzo.<br />
Sono apparse sul mercato telecamere consumer<br />
<strong>in</strong> HDTV a prezzo non elevato, stanno per<br />
apparire lettori HD-DVD e Blue-Ray.<br />
Inf<strong>in</strong>e, <strong>il</strong> processo di conversione <strong>del</strong>la tv analogica<br />
verso la tecnica digitale è avviato dalla<br />
f<strong>in</strong>e degli anni ’90 per la piattaforma satellitare<br />
e dal 2004 per la piattaforma terrestre. Dal 2002<br />
ha fatto la sua apparizione la TV su piattaforma<br />
IP (via fibra ottica o via dopp<strong>in</strong>o telefonico <strong>in</strong><br />
ADSL). Con la migrazione degli utenti verso le<br />
piattaforme digitali, si creano i presupposti, grazie<br />
alla maggiore capacità di banda dei sistemi<br />
digitali, per una diffusione di contenuti HD.<br />
Queste premesse <strong>in</strong>dicano che ci sono ormai<br />
<strong>in</strong> Italia le condizioni tecnologiche favorevoli<br />
all’’<strong>in</strong>troduzione di servizi HDTV, come <strong>del</strong> resto<br />
dimostrato dalla sperimentazione RAI <strong>in</strong> occasione<br />
<strong>del</strong>le Olimpiadi “Tor<strong>in</strong>o 2006”.<br />
Sul fronte commerciale, ha dato <strong>il</strong> via alla<br />
HDTV l’operatore Sky Italia, che a partire da<br />
maggio 2006 trasmette <strong>il</strong> canale SkyHD. Nei<br />
paragrafi che seguono lasciamo la parola a vari<br />
broadcaster italiani.<br />
Mario Stroppiana, RAI<br />
Telecom Italia<br />
Telecom Italia è parte attiva <strong>del</strong> processo di progressiva<br />
digitalizzazione <strong>del</strong>le reti di comunicazione<br />
che sta producendo, peraltro, un fenomeno<br />
dal duplice significato: concorrenza e complementarietà<br />
<strong>del</strong>le reti. In tale processo, già di<br />
per sé piuttosto complesso, si <strong>in</strong>serisce oggi<br />
anche l’Alta Def<strong>in</strong>izione: piattaforme nate per<br />
f<strong>in</strong>alità diverse – ADSL, fibra ottica, UMTS, digitale<br />
terrestre, satellite – <strong>in</strong> passato assolutamente<br />
<strong>in</strong>dipendenti, possono oggi essere impiegate<br />
per distribuire anche contenuti. In particolare,<br />
la specializzazione risiede nelle funzionalità<br />
che esse garantiscono agli ut<strong>il</strong>izzatori e non nei<br />
contenuti, che possono essere gli stessi. In tale<br />
ambito, l’HD rappresenta per Telecom Italia un<br />
ulteriore elemento per lo sv<strong>il</strong>uppo <strong>del</strong>l’ADSL,<br />
<strong>del</strong>l’UMTS e <strong>del</strong> digitale terrestre. Elemento che<br />
80 I quaderni di<br />
L’ALTA DEFINIZIONE IN ITALIA