Le intercettazioni telefoniche tra Diritto di cronaca e Privacy - Aiart

Fino a qualche anno fa nessuno si azzardava a pubblicare il
contenuto di conversazioni telefoniche, considerata una
grave violazione della corrispondenza privata (così come
tutelato dall’art. 15 della Costituzione ). Sempre più spesso
però i giornali hanno cominciato a pubblicare interi stralci
provocando l’intervento del Parlamento e del Garante corsi
ai ripari per cercare di mettere ordine. Si è cercato
innanzitutto di distinguere tra i casi di intercettazioni legali e
quelle definite illegali: per quest’ultime (vedi caso Telecom)
veri e propri atti di spionaggio, non autorizzati dalla
magistrature e spesso utilizzati per ricattare gli ignari
“conversatori”, si è unanimemente deciso di proibirne anche
in parte la pubblicazione dei verbali perché considerate una
vera e propria invasione della vita privata. 9 Nel caso invece
di inchieste giudiziarie, la questione si è fatta
particolarmente infuocata ed è ancora oggi al vaglio del
parlamento. Per quanto riguarda la pubblicazione delle
intercettazioni telefoniche, chiarificatore è stato il
Provvedimento 16 ottobre 1997, con il quale il Garante
ha fornito una serie di indicazioni-chiave cui i mezzi di
comunicazione avrebbero dovuto conformarsi qualora
avessero pubblicato dati tratti da intercettazioni telefoniche
9 ROIDI, Cattive Notizie, CDG, 2008, 187
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