Le intercettazioni telefoniche tra Diritto di cronaca e Privacy - Aiart

illimitata da parte del pubblico. La normativa di riferimento
di questa materia è rintracciabile nel disposto dall’art. 114
c.p.p., che, nell’ambito degli atti anteriori al dibattimento,
pone una rilevante distinzione tra atti segreti per l’indagato
ed atti conoscibili da parte dello stesso. Quanto ai primi,
viene previsto, di norma, il divieto assoluto di
pubblicazione, che impedisce, a chiare lettere, sia la
pubblicazione, totale o parziale, degli atti, che il loro
riassunto o la semplice narrazione del loro contenuto
generico.
In relazione, invece, agli atti procedimentali conoscibili da
parte dell’indagato, opera un divieto cosiddetto attenuato
di pubblicazione, nel senso che non è ammesso pubblicare
l’atto in sé, ma è consentita, invece, la pubblicazione del
contenuto dello stesso. Dalla normativa esaminata,
dovrebbe discendere la piena contrarietà alla legge della
pubblicazione integrale, nel corso delle indagini preliminari,
degli atti istruttori e, in particolare, del contenuto delle
intercettazioni telefoniche che, peraltro (come spesso è
accaduto) rischiano di coinvolgere anche soggetti del tutto
estranei alle condotte criminose oggetto di indagine, ma che
vengono semplicemente evocati o citati da parte dei
soggetti sottoposti ad intercettazione. La questione,
dunque, si sposta sul piano del sistema sanzionatorio in
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