Le intercettazioni telefoniche tra Diritto di cronaca e Privacy - Aiart

4) le vere e proprie insinuazioni, che ricorrono quando, pur
senza esporre fatti o esprimere giudizi apertamente, si
articola il discorso in modo tale che il lettore li prenda lo
stesso in considerazione a tutto svantaggio della
reputazione di un determinato soggetto 46 . Qui il fatto
diverso o ulteriore, ovviamente peggiorativo, viene
attribuito al soggetto comunicando espressamente al lettore
che la relativa ipotesi “non è improbabile”, o “non si può
escludere”, o che “si potrebbe azzardare”, o affermando che
“quanto appreso fa pensare a”, ecc., nella totale assenza di
qualsiasi elemento obiettivo che possa permettere di
affermarlo esplicitamente.
In ognuno di questi casi, l’informazione che ne deriva perde
la sua originaria obiettività. Si può dire che la violazione del
requisito della continenza formale è in sostanza una
violazione indiretta del requisito della verità, perché con
essa o si enfatizza il fatto (prima categoria) o si induce il
lettore ad attribuire al soggetto un fatto diverso o ulteriore
(seconda categoria). Muta comunque il fatto originario, ma
mentre nella violazione (diretta) del requisito della verità, il
giornalista riferisce un fatto falso (perché inesistente o
diverso da quello appreso dalla fonte), nella violazione del
46 BISCONTINI-MARUCCI, op. cit. 119
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