Le intercettazioni telefoniche tra Diritto di cronaca e Privacy - Aiart

È proprio con riferimento al requisito della verità che si
registra l’avanzamento dei tradizionali limiti in materia di
manifestazione del pensiero e si rinviene la giustificazione
per una tutela rafforzata del diritto di cronaca. Bisogna
prima chiarire in che termini il rispetto della verità dei fatti
rappresenta, nella cronaca, un avanzamento dei limiti
tradizionalmente imposti alla libertà di pensiero.
In estrema sintesi, al di fuori di un contesto propriamente
informativo, la libertà di manifestare il proprio pensiero può
avanzare fino a che non incorre nei limiti posti dai reati di
ingiuria e diffamazione: in questi casi, fatti lesivi non
possono essere resi noti nemmeno quando sono veri, in
quanto le due tipologie di reato prescindono dalla verità dei
fatti. Insomma, chi attribuisce ad una persona fatti
offensivi, in un eventuale giudizio non potrà cavarsela
dimostrando che sono veri, mentre, in un contesto
informativo, la prova della verità dei fatti narrati è
indispensabile per escludere la responsabilità.
Questo avanzamento dei limiti trova giustificazione nella
stessa funzione della cronaca, fondamentale in un sistema
democratico, dove “la sovranità appartiene al popolo”.
Per ovvi motivi, qualsiasi persona troverebbe grosse
difficoltà se dovesse personalmente apprendere i fatti
mentre gli organi di informazione vantano un rapporto
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