Le intercettazioni telefoniche tra Diritto di cronaca e Privacy - Aiart

anche il di più, fino e oltre il limite di quella che oggi viene
definita privacy individuale, perché il lettore aveva il
sacrosanto diritto di essere informato.
Per anni infatti sono finite sulle prime pagine informazione
private non solo dei soggetti coinvolti ma che quelle di figli,
coniugi, parenti, amici e il possesso di una foto che ne
immortalasse uno, faceva tutta la differenza tra un buon
cronista ed uno mediocre. Vigeva il motto “ora scrivo quello
che so, poi si vedrà”, l’importante era scrivere la storia così
come si era riusciti a ricostruirla, senza preoccuparsi
ossessivamente di cadere in qualche errore o spedire in
pasto al pubblico massacro protagonisti marginali.
Un vecchio adagio sostiene che sbagliando si impara. I
travagliati 50 anni di storia repubblicana che ci siamo
lasciati alle spalle dalla ricostruzione, agli anni di piombo, la
fine delle ideologie politiche secolari fino a tangentopoli e la
rivoluzione delle nuove tecnologie che hanno portato sulla
scena nuove forme di giornalismo (il citizen su tutte) hanno
con il tempo forgiato una maggiore sensibilità nella
categoria, che ha trovato la forza di affrancarsi dal potere
politico e dotarsi di norme e regole (carta dei doveri, codice
deontologico) più certe che incanalassero in linee guida ben
precise il lavoro dei reporter. Poi dal 1996 in poi la nuova
normativa sulla privacy della persona ha ridisegnato i
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