Le intercettazioni telefoniche tra Diritto di cronaca e Privacy - Aiart
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Sapienza Università <strong>di</strong> Roma<br />
Ateneo delle Scienze Umane delle Arti e dell’Ambiente<br />
Facoltà <strong>di</strong> Scienze della Comunicazione<br />
Corso <strong>di</strong> Laurea Magis<strong>tra</strong>le in E<strong>di</strong>toria Multime<strong>di</strong>ale e nuove professioni<br />
dell’informazione<br />
Cattedra <strong>di</strong> Teoria, etica e regolamentazione del giornalismo<br />
a.a. 2009-2010<br />
<strong>Le</strong> <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> <strong>tra</strong><br />
<strong>Diritto</strong> <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> e <strong>Privacy</strong><br />
Davide Liberatori<br />
Relatore: Vittorio Roi<strong>di</strong><br />
Correlatrice: Maria Romana Allegri<br />
5
INDICE<br />
INTRODUZIONE pag. 5<br />
CAPITOLO PRIMO:<br />
IL DIFFICILE RAPPORTO TRA IL DIRITTO DI<br />
CRONACA E IL DIRITTO ALLA PRIVACY<br />
1.1 <strong>Diritto</strong> alla riservatezza e tutela civile della vita<br />
privata<br />
pag. 11<br />
1.2 La genesi della privacy: il “right to be let alone” pag. 12<br />
1.3 Ra<strong>di</strong>ci europee della riservatezza pag. 18<br />
1.4 La legge italiana sulla privacy: dalla legge 675/1996<br />
al testo Unico d.lgs 196/2003<br />
1.4.1 <strong>Le</strong>gittimità costituzionale del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
<strong>cronaca</strong>, Co<strong>di</strong>ce deontologico dei giornalisti e<br />
Carta dei doveri<br />
1.4.2 Limiti del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> : la verità dei<br />
fatti, essenzialità della notizia atten<strong>di</strong>bilità della<br />
fonte<br />
CAPITOLO SECONDO:<br />
LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE<br />
2.1 <strong>Le</strong> <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong>: cosa sono, quando<br />
vengono utilizzate<br />
2.2. Intercettazioni <strong>telefoniche</strong> a cavallo <strong>tra</strong> il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
<strong>cronaca</strong> e il <strong>di</strong>ritto alla privacy dei soggetti<br />
pag. 23<br />
pag. 34<br />
pag. 54<br />
pag. 67<br />
pag. 75<br />
7
2.3 Evoluzione della normativa in tema delle<br />
<strong>intercettazioni</strong>: <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> legge Mastella e Alfano<br />
CAPITOLO TERZO:<br />
SCANDALI TELEFONICI<br />
pag. 82<br />
3.1 Telecom – Sismi pag. 96<br />
3.2 Calciopoli pag. 116<br />
3.3 Vallettopoli pag. 155<br />
3.4 Fastweb pag. 166<br />
3.5 Bertolaso/Protezione Civile pag. 177<br />
3.6 Fazio/Banca d’Italia pag. 195<br />
CAPITOLO QUARTO:<br />
INTERCETTAZIONI TELEFONICHE TRA EUROPA ED AMERICA<br />
4.1 Analisi della legislazione in tema <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong><br />
al <strong>di</strong> fuori dei confini italiani<br />
pag. 207<br />
4.2 Francia pag. 208<br />
4.3 Germania pag. 213<br />
4.4 Regno Unito pag. 219<br />
4.5 Stati Uniti pag. 224<br />
CONCLUSIONI pag. 233<br />
BIBLIOGRAFIA pag. 237<br />
SITOGRAFIA pag. 241<br />
8
INTRODUZIONE<br />
Il precario equilibrio <strong>tra</strong> il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> esercitato della<br />
categoria giornalistica e il <strong>di</strong>ritto alla privacy dei soggetti<br />
coinvolti nelle inchieste giu<strong>di</strong>ziarie rese note dai mezzi <strong>di</strong><br />
comunicazione <strong>di</strong> massa, <strong>di</strong>venta battaglia politica<br />
nell'ambito dell'utilizzo come strumento d'investigativo,<br />
delle <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong>.<br />
I tentativi reiterati del legislatore <strong>di</strong> trovare il giusto<br />
equilibrio <strong>tra</strong> i due <strong>di</strong>ritti, ad oggi sono tutti falliti (ve<strong>di</strong><br />
proposta <strong>di</strong> legge Mastella, poi il ddl Alfano bocciato dalla<br />
Corte Costituzionale per evidenti vizi <strong>di</strong> incostituzionalità).<br />
Il grande polverone sollevatosi nelle aule parlamentari con<br />
la bocciatura dell'ultimo ddl sulle <strong>intercettazioni</strong> ha<br />
oltrepassato i confini della semplice contesa <strong>di</strong> partito ma si<br />
è <strong>tra</strong>sformata in un lotta per il riconoscimento delle libertà<br />
fondamentali nel nostro paese.<br />
Ecco per esempio il parere dell'ex Garante per la privacy,<br />
Stefano Rodotà colui che per anni ha svolto un ruolo <strong>di</strong><br />
spicco nella tutela del <strong>di</strong>ritto alla riservatezza e che in<br />
merito alla legge Alfano aveva le idee abbastanza chiare "Se<br />
la legge sulle <strong>intercettazioni</strong> verrà approvata [...], sarà fatto<br />
un passo pericoloso verso un mutamento <strong>di</strong> regime.<br />
9
I regimi non cambiano solo quando si è <strong>di</strong> fronte ad un<br />
colpo <strong>di</strong> Stato o ad una rottura frontale. In un colpo solo<br />
verranno pregiu<strong>di</strong>cati la libertà <strong>di</strong> manifestazione del<br />
pensiero, il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sapere dei citta<strong>di</strong>ni, il controllo <strong>di</strong>ffuso<br />
sull'esercizio dei poteri, le possibilità d'indagine della<br />
magis<strong>tra</strong>tura. Ci stiamo privando <strong>di</strong> essenziali anticorpi<br />
democratici [...].” 1<br />
Questo lavoro tenta <strong>di</strong> gettare uno sguardo su una materia<br />
complessa ed ancora in evoluzione, un tipico esempio <strong>di</strong><br />
confliggenza legale alla cui base sembrerebbe profilarsi<br />
un'unica domanda: le <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> e così come<br />
oggi le utilizza la magis<strong>tra</strong>tura, sono un rischio per la<br />
nos<strong>tra</strong> sfera personale?<br />
Davvero esiste la possibilità che le nostre vite siano spiate e<br />
lasciate alla mercé dei mezzi <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong>ventando<br />
così <strong>di</strong> pubblico dominio?<br />
Nel primo capitolo si cercherà <strong>di</strong> affrontare la questione da<br />
un punto <strong>di</strong> vista prettamente legale, andando a<br />
rispolverare gli aspetti fondanti dei due <strong>di</strong>ritti alla base del<br />
"conflitto d'interessi".<br />
1 www.articolo21.info<br />
10
Verrà dapprima affrontato il <strong>di</strong>ritto alla privacy partendo dai<br />
primi germogli <strong>di</strong> consapevolezza nel legislatore americano,<br />
fino alle evoluzioni sostanziali <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>ritto nel Vecchio<br />
Continente ed in particolare in Italia culminate con la legge<br />
196 del 2003.<br />
A fare da con<strong>tra</strong>ltare, il <strong>di</strong>scorso su gli aspetti legali del<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>, vero e proprio fondamento <strong>di</strong> ogni<br />
sistema democratico, il cui esercizio favorisce la libera<br />
circolazione delle notizie e la consapevolezza dell'opinione<br />
pubblica sul mondo che la circonda.<br />
Nel secondo capitolo invece si cercherà <strong>di</strong> creare un quadro<br />
sullo strumento delle <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong>, provando a<br />
scendere un po' più in profon<strong>di</strong>tà per capire le opportunità<br />
che offrono e le giuste modalità <strong>di</strong> utilizzo.<br />
Il terzo capitolo rappresenta una ricostruzione dei più noti<br />
scandali italiani degli ultimi anni che sono <strong>di</strong>ventati <strong>di</strong><br />
dominio pubblico grazie proprio all'uso delle <strong>intercettazioni</strong><br />
<strong>telefoniche</strong> come strumento <strong>di</strong> lotta alla corruzione e al<br />
malaffare.<br />
Ecco quin<strong>di</strong> che verrà ripercorsa la storia <strong>di</strong> Calciopoli e<br />
Vallettopoli fino ai casi Fastweb, Fazio Banca d'Italia e<br />
Bertolaso-Protezione civile.<br />
Si tenterà anche <strong>di</strong> ricordare at<strong>tra</strong>verso quello che fu<br />
denominato lo scandalo Telecom-Sismi, come le<br />
11
<strong>intercettazioni</strong> illegali e non autorizzate da un giu<strong>di</strong>ce,<br />
possano <strong>tra</strong>sformarsi da valido alleato della lotta alla<br />
criminalità, in un pericoloso strumento <strong>di</strong> intromissione<br />
nella sfera personale dei citta<strong>di</strong>ni.<br />
Nel quarto ed ultimo capitolo questa <strong>tra</strong>ttazione si conclude<br />
con un excursus sulle normative <strong>di</strong> Inghilterra, Francia,<br />
Germania e Stati Uniti per cercare <strong>di</strong> capire in che modo è<br />
regolata la legislazione sulle <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> nelle<br />
altre democrazie occidentali sperando <strong>di</strong> sollevare riflessioni<br />
nel lettore utilizzando il nostro paese come termine <strong>di</strong><br />
paragon<br />
12
CAPITOLO I<br />
1.1 <strong>Diritto</strong> alla riservatezza e tutela civile della vita<br />
privata<br />
<strong>Le</strong> note vicende giu<strong>di</strong>ziarie che hanno coinvolto, nel<br />
recentissimo passato, esponenti politici, personaggi dello<br />
show business, ed impren<strong>di</strong>tori, hanno contribuito ad<br />
innalzare l’interesse nazionale intorno al problema legato<br />
alla tutela del <strong>di</strong>ritto alla riservatezza degli in<strong>di</strong>vidui e, più in<br />
particolare, sul rapporto <strong>tra</strong> il doveroso rispetto della<br />
privacy ed i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>, <strong>di</strong> critica e <strong>di</strong> manifestazione<br />
del pensiero. Diritti questi ultimi che rappresentano, come è<br />
noto, posizioni giuri<strong>di</strong>che <strong>di</strong> rilevanza altrettanto primaria, in<br />
quanto riconosciute e tutelate esplicitamente dalla<br />
Costituzione. Si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong> andare ad affrontare un tipico caso<br />
<strong>di</strong> confliggenza legale <strong>tra</strong> interessi e <strong>di</strong>ritti dotati, tutti, <strong>di</strong><br />
legittimità costituzionale la cui spinosa matassa non potrà<br />
che venir risolta da una puntuale opera riformatrice del<br />
legislatore. Infatti, la questione ruota attorno all’<br />
in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una linea <strong>di</strong> confine ben circoscritta, al <strong>di</strong><br />
là della quale la conoscenza pubblica dei fatti privati possa<br />
essere legittimamente ostacolata nel nome <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto alla<br />
riservatezza <strong>di</strong> tutti coloro che, come protagonisti o, come<br />
mere “comparse” incidentali, si trovano coinvolti in indagini<br />
13
giu<strong>di</strong>ziarie aventi ad oggetto fatti <strong>di</strong> rilevanza penale.<br />
All’interno <strong>di</strong> questa ambigua relazione, la più accesa<br />
polemica riguarda l’utilizzo dello strumento investigativo<br />
delle <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> e, soprattutto, i limiti alla<br />
liceità della pubblicazione integrale del loro contenuto, da<br />
parte dei mass me<strong>di</strong>a e in particolare, dei giornali.<br />
È necessario, quin<strong>di</strong>, per sviscerare la questione nel migliore<br />
dei mo<strong>di</strong>, affrontare innanzitutto il primo interesse in gioco,<br />
il <strong>di</strong>ritto alla riservatezza che, anche in assenza <strong>di</strong> una<br />
normativa puntale in grado <strong>di</strong> conferire espressamente<br />
contenuto e limiti dello stesso, è en<strong>tra</strong>to ad ogni modo nel<br />
novero dei <strong>di</strong>ritti della personalità come <strong>di</strong>ritto soggettivo<br />
assoluto, costituzionalmente garantito; il nostro stu<strong>di</strong>o<br />
inizierà dai primi passi compiuti da tale <strong>di</strong>ritto e quin<strong>di</strong> ci<br />
<strong>tra</strong>sferiremo oltreoceano, negli Sati Uniti nei quali per primo<br />
è stato riconosciuto il <strong>di</strong>ritto alla privacy.<br />
1.2 La genesi della privacy: il “right to be let alone”<br />
Il <strong>di</strong>ritto alla riservatezza, o meglio noto come, il <strong>di</strong>ritto alla<br />
privacy, è compreso all’interno della categoria più vasta dei<br />
“<strong>di</strong>ritti dell’uomo”, figli legittimi <strong>di</strong> quel corpus <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti<br />
superiori definiti <strong>di</strong> “first generation” 1 . Mentre la prima<br />
1 BONETTI, Riservatezza e processo penale, Milano, 2003, 9 ss.<br />
14
generazione è legata al rispetto <strong>di</strong> libertà civili fondanti in<br />
ogni sistema democratico come il “<strong>di</strong>ritto alla vita, alla<br />
libertà <strong>di</strong> pensieri o alla libera confessione religiosa”, la<br />
seconda generazione si è affermata in un secondo<br />
momento, come risultato <strong>di</strong> una naturale evoluzione dei<br />
<strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> “prima generazione”. 2 .<br />
Oltretutto a render più complicata la questione, il concetto<br />
<strong>di</strong> privacy presenta ancora dei confini nebulosi e che non si<br />
prestano facilmente ad esser delineati all’interno <strong>di</strong><br />
un’univoca definizione considerando che “l’espressione<br />
privacy, non in<strong>di</strong>vidua un bene giuri<strong>di</strong>co dai <strong>tra</strong>tti<br />
determinati, ma rimanda piuttosto ad un proteiforme<br />
agglomerato <strong>di</strong> esigenze che è andato (e va tutt’ora n.d.r)<br />
negli anni infoltendosi” 3 : ne consegue che nel termine<br />
privacy sono confluite situazioni e realtà così <strong>di</strong>verse da<br />
generare sovente della confusione.<br />
Nell’or<strong>di</strong>namento statunitense, il <strong>di</strong>ritto alla privacy ha<br />
origini ottocentesche ed è frutto <strong>di</strong> un processo evolutivo<br />
che prende le mosse dall’originario “right to stay alone”. Il<br />
saggio capostipite in materia <strong>di</strong> privacy è, infatti, The right<br />
2<br />
PISANI, Processo penale e <strong>di</strong>ritti fondamentali, in AA.VV., Manuale <strong>di</strong><br />
procedura penale, Bologna, 2001, 20<br />
3<br />
CARNEVALE, Autodeterminazione informativa e processo penale, in AA.<br />
VV., Protezione dei dati personali e accertamento penale, a cura <strong>di</strong> Negri,<br />
Roma, 2007, 10<br />
15
to privacy 4 , pubblicato il 15 <strong>di</strong>cembre 1890 da Samuel<br />
Warren e Louis Brandeis, studenti ad Harward ed ex soci <strong>di</strong><br />
uno stu<strong>di</strong>o legale. Il tutto nasce da un’esigenza privata dell’<br />
Avvocato Warren, il quale, nella Boston <strong>di</strong> fine Ottocento,<br />
cercava affannosamente un modo per arginare il gossip <strong>di</strong><br />
cui era vittima la moglie 5 : i due stu<strong>di</strong>osi americani<br />
sostenevano la necessità <strong>di</strong> riconoscere e consacrare un<br />
vero e proprio “right to privacy”, inteso come “right to be let<br />
alone” 6 , cioè una “tutela della propria sfera privata contro<br />
ogni tipo <strong>di</strong> invasione illecita” 7 .<br />
La loro tesi è che gli organi <strong>di</strong> informazione avessero preso<br />
l’abitu<strong>di</strong>ne seccante <strong>di</strong> invadere “la vita domestica dei<br />
citta<strong>di</strong>ni” con il supporto <strong>di</strong> avanzati congegni <strong>di</strong><br />
regis<strong>tra</strong>zione sonora e fotografici, costringendo i malcapitati<br />
a cercare rifugio nella propria intimità per mettersi al riparo<br />
da sguar<strong>di</strong> in<strong>di</strong>screti.<br />
Lo scopo del loro lavoro era <strong>di</strong>mos<strong>tra</strong>re se le leggi dell’epoca<br />
fossero idonee a tutelare la vita privata dei soggetti, e se i<br />
tribunali garantissero il risarcimento del danno al cospetto <strong>di</strong><br />
4<br />
WARREN-BRANDEIS, The right to privacy, in Harward Law Review, 4,<br />
1890, 193 ss.<br />
5<br />
PAISSAN (a cura <strong>di</strong>), <strong>Privacy</strong> e giornalismo. <strong>Diritto</strong> <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> e <strong>di</strong>ritti dei<br />
citta<strong>di</strong>ni, Garante per la protezione dei dati personali, Roma, 2003, 1<br />
6<br />
GUGLIUZZA, Appunti su riservatezza e processo penale, in La Giustizia<br />
penale, 2007, I, 20<br />
7<br />
PELLACANI, Il <strong>di</strong>ritto alla riservatezza del lavoratore nell’or<strong>di</strong>namento<br />
statunitense, in Il <strong>Diritto</strong> del lavoro, 2000, I, 509<br />
16
una violazione 8 . Così, già alla fine dell’Ottocento, si poneva<br />
in primo piano il conflitto <strong>tra</strong> l’interesse del citta<strong>di</strong>no ad<br />
evitare interferenze nella propria vita privata e quello<br />
opposto dei mezzi <strong>di</strong> comunicazione ad esercitare il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
<strong>cronaca</strong> e <strong>di</strong> informazione.<br />
Da attento lavoro, i due giuristi risalirono al fatto che, pur<br />
riconoscendo il valore legale dei sentimenti provati, la legge<br />
non prevedeva il risarcimento delle sofferenze <strong>di</strong> tipo<br />
morale, contemplando esclusivamente le intromissioni<br />
procurate dal civil assault e del trespass. Questi ultimi<br />
proteggevano la violazione della proprietà privata e, la<br />
paternità intellettuale, per la quale erano state pre<strong>di</strong>sposte<br />
norme specifiche a sua tutela riassunte come è ben noto<br />
sotto il termine copyright.<br />
Dimos<strong>tra</strong>ta l’inadeguatezza del corpus <strong>di</strong> leggi a tutela della<br />
riservatezza dell’in<strong>di</strong>viduo, al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare gli elementi<br />
fondativi della tutela della sfera emozionale dell’in<strong>di</strong>viduo,<br />
Warren e Brandeis recuperarono il pensiero del giu<strong>di</strong>ce<br />
Thomas M. Cooley sul “right to be let alone”, il <strong>di</strong>ritto ad<br />
essere lasciati in pace. Anche negli Stati Uniti, tuttavia,<br />
occorrerà attendere qualche decennio prima che il <strong>di</strong>ritto<br />
alla “privatezza”, con tutte le sue implicazioni e<br />
8<br />
TOPPETTA, Linea <strong>di</strong> privacy. Informazione in equilibrio <strong>tra</strong> riservatezza e<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>, Roma, 2004, 29 ss.<br />
17
sfaccettature, assuma un rilievo comparabile con quello che<br />
oggi si impone a ogni giurista del mondo occidentale.<br />
Solo nel 1965 abbiamo la prima affermazione <strong>di</strong> carattere<br />
moderno da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti,<br />
sulla rilevanza costituzionale del <strong>di</strong>ritto alla riservatezza,<br />
che, pur non espressamente citato , viene ricavato da fonti<br />
legislative secondarie, <strong>tra</strong> cui spicca il Quarto<br />
emendamento, che tutela l’in<strong>di</strong>viduo contro indagini<br />
irragionevoli.<br />
L’attenzione verso il <strong>di</strong>ritto alla riservatezza cresce con lo<br />
sviluppo del progresso tecnologico, ( basti pensare agli<br />
effetti provocati dal crescente ricorso a strumenti <strong>di</strong><br />
memorizzazione e gestione elettronica dei dati, capaci <strong>di</strong><br />
provocare una circolazione massiccia <strong>di</strong> informazioni del<br />
tutto sot<strong>tra</strong>tta al potere <strong>di</strong> controllo dei singoli interessati 9 )<br />
che favorisce un incremento vertiginoso dei rischi <strong>di</strong><br />
invasione della sfera privata degli in<strong>di</strong>vidui, sia sotto il<br />
profilo quantitativo che qualitativo 10 .<br />
Il passo decisivo viene compiuto sul finire degli anni<br />
Sessanta, quando ormai appare chiaro che l’evoluzione<br />
tecnica stia minando in maniera decisa le basi della<br />
“privatezza in<strong>di</strong>viduale”. All’evoluzione tecnica ha<br />
9 GUGLIUZZA op. cit. 20<br />
10 PELLACANI op. cit. 509<br />
18
corrisposto una evoluzione dottrinale, giurisprudenziale e<br />
normativa del concetto <strong>di</strong> privacy, che è andato<br />
progressivamente <strong>tra</strong>sformandosi includendo un numero<br />
sempre più ampio <strong>di</strong> interessi meritevoli <strong>di</strong> tutela. Dalla<br />
semplice esigenza <strong>di</strong> proteggere da indebite invasioni la<br />
propria sfera intima e privata, al <strong>di</strong>ritto al segreto,<br />
all’anonimato, al riserbo, all’immagine, all’identità, sino al<br />
<strong>di</strong>ritto a mantenere il controllo sulle informazioni riguardanti<br />
la propria persona.<br />
Di questa evoluzione del concetto <strong>di</strong> privacy è evidente<br />
espressione la legge approvata in Italia nel 1996, in<br />
coincidenza con l’ingresso del nostro paese nell’area<br />
Schengen; legge sostituita nel 2003 dal Testo unico in<br />
materia <strong>di</strong> protezione dei dati personali approvato nel 2003<br />
(D. Lgs. n. 196), meglio noto come Co<strong>di</strong>ce della privacy. In<br />
en<strong>tra</strong>mbi questi testi normativi viene sancito il <strong>di</strong>ritto<br />
in<strong>di</strong>viduale alla protezione dei dati personali, e ne viene<br />
consacrata l’autonomia rispetto a quelli alla riservatezza e<br />
all’identità personale. Più che un <strong>di</strong>ritto unitario, lo statuto<br />
della privacy si premura <strong>di</strong> tutelare un fascio <strong>di</strong> situazioni<br />
soggettive, da cui si es<strong>tra</strong>pola l’efficace concetto <strong>di</strong><br />
“autodeterminazione informativa”, <strong>tra</strong>ducibile nel bisogno <strong>di</strong><br />
riaffermare la potestà del singolo sui dati a lui riferibili.<br />
L’espressione allude in particolare alla possibilità per<br />
19
l’in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> controllare la circolazione delle informazioni<br />
che lo riguardano, seguendone i percorsi, verificandone gli<br />
usi, esigendo l’aggiornamento, la rettifica, la<br />
cancellazione 11 .<br />
1.3 Ra<strong>di</strong>ci europee della riservatezza<br />
Bisogna tener presente, che il <strong>di</strong>ritto alla riservatezza è<br />
espressamente tutelato dalle cosiddette fonti internazionali,<br />
in particolare dalla Convenzione per la salvaguar<strong>di</strong>a dei<br />
<strong>di</strong>ritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (d’ora in poi<br />
CEDU), adottata a Roma, il 4 novembre 1950, dai Paesi<br />
aderenti al Consiglio d’Europa, e, a livello <strong>di</strong> Organizzazione<br />
delle Nazioni Unite, dal Patto internazionale sui <strong>di</strong>ritti civili e<br />
politici, adottato e aperto alla firma dall’Assemblea generale<br />
delle Nazioni Unite il 16 <strong>di</strong>cembre 1966.<br />
Si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong> “fonti dotate <strong>di</strong> vincolatività nei confronti<br />
dell’or<strong>di</strong>namento italiano” 12 in quanto <strong>tra</strong>dotti in legge<br />
or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> ratifica ed esecuzione, per cui hanno “presa<br />
<strong>di</strong>retta ed imme<strong>di</strong>ata sul processo penale in generale e, in<br />
particolare, sulla tutela della riservatezza che in esso può e<br />
deve enuclearsi” 13 .<br />
11 CARNEVALE op. cit. 7<br />
12 BONETTI op.cit. 41<br />
13 Ibidem<br />
20
Per quanto riguarda la Convenzione del 1950 , le sue norme<br />
sono en<strong>tra</strong>te a far parte del nostro or<strong>di</strong>namento a seguito<br />
della l. 4 agosto 1955 n. 848 che l’ha resa esecutiva. Gli<br />
articoli 8 e 17 sono quelli che più ci interessano: l’art. 8, in<br />
particolare, afferma che “ogni persona ha <strong>di</strong>ritto al rispetto<br />
della sua vita privata e familiare, del suo domicilio e della<br />
sua corrispondenza”; l’art. 17, invece, è quello che rileva<br />
che “nessuno può essere sottoposto ad interferenze<br />
arbi<strong>tra</strong>rie nella sua vita privata (privacy, vie privée), nella<br />
sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a<br />
illegittime offese al suo onore e alla sua reputazione.<br />
Se le fonti internazionali tutelano un generale <strong>di</strong>ritto alla<br />
riservatezza e al rispetto della vita privata, accanto ad esso<br />
si è via via affermato un nuovo <strong>di</strong>ritto, quello alla protezione<br />
dei dati personali, che aspira ad abbracciare “qualunque<br />
tipologia <strong>di</strong> informazioni relative a persone e tutti i possibili<br />
mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>tra</strong>ttale” 14 . Tale <strong>di</strong>ritto, filiazione del più ampio<br />
<strong>di</strong>ritto alla privacy, ha matrice sopranazionale, tanto che<br />
può essere definito “il primo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> origine europea” 15 .<br />
Importato, come si è visto, dagli Stati Uniti, paese che per<br />
primo ha avvertito l’esigenza <strong>di</strong> tutelare l’in<strong>di</strong>viduo perché<br />
14 CARNEVALE, op. cit. 4<br />
15 ALLEGREZZA, Giustizia penale e <strong>di</strong>ritto all’autodeterminazione dei dati<br />
personali nella regione Europa, in Protezione dei dati personali e<br />
accertamento penale, Roma, 2007, 59<br />
21
primo paese a confrontarsi con i pericoli derivati<br />
dall’inarrestabile progresso tecnologico, il <strong>di</strong>ritto<br />
all’autodeterminazione informativa nasce e si sviluppa nel<br />
nostro Paese quale attuazione degli obblighi internazionali,<br />
prima, e comunitari, poi.<br />
Il <strong>di</strong>ritto alla protezione dei dati personali si salda, sin dalle<br />
origini, con il progresso tecnologico ed esplode quale vera e<br />
propria emergenza con lo sviluppo della tecnologia<br />
informatica, in quanto “l’annullamento delle <strong>di</strong>stanze fisiche<br />
e la possibilità <strong>di</strong> raccogliere, immagazzinare e incrociare<br />
dati, offerta dai mezzi informatici, pone seriamente a rischio<br />
il <strong>di</strong>ritto del soggetto <strong>di</strong> controllare l’uso che si fa dei propri<br />
dati personali e <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re l’accesso indesiderato” 16 .<br />
Ciò ha portato il Consiglio d’Europa a sancire la<br />
“Convenzione per la protezione delle persone rispetto al<br />
<strong>tra</strong>ttamento automatizzato dei dati <strong>di</strong> carattere personale” il<br />
28 gennaio 1981, che l’Italia ha ratificato con la legge n. 98<br />
del 21 febbraio 1989. Due dei punti salienti della<br />
Convenzione sono, da una parte, l’in<strong>di</strong>cazione delle<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> liceità dei <strong>tra</strong>ttamenti automatizzati e,<br />
dall’altro, l’enunciazione del <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> <strong>tra</strong>ttamento <strong>di</strong><br />
“categorie particolari” <strong>di</strong> dati personali, i cosiddetti dai<br />
sensibili, quali quelli rilevatori della razza, delle opinioni<br />
16 ALLEGREZZA, op.cit. 63<br />
22
politiche, sessuali ecc. (<strong>di</strong> cui peraltro si ammette la deroga<br />
in presenza <strong>di</strong> garanzie approntate da parte delle leggi<br />
nazionali).<br />
Particolare importanza riveste anche la Direttiva 95/46/CEE<br />
del Parlamento Europeo e del Consiglio della Comunità<br />
Europea, relativa alla “Tutela delle persone fisiche con<br />
riguardo al <strong>tra</strong>ttamento dei dati personali, nonché alla libera<br />
circolazione dei dati” 17 . Uno dei punti car<strong>di</strong>ne è il principio<br />
del consenso dell’interessato alla raccolta dei dati, inteso<br />
come con<strong>di</strong>zione basilare per il loro reperimento e<br />
<strong>di</strong>ffusione, con deroghe relative alla sussistenza <strong>di</strong> un<br />
interesse del titolare del dato o della collettività e alla<br />
sussistenza <strong>di</strong> un interesse preminente del responsabile del<br />
<strong>tra</strong>ttamento o <strong>di</strong> un terzo.<br />
Nel profilo dell’interesse della collettività va situata l’attività<br />
giornalistica che la legge comunitaria ha inquadrato nella<br />
<strong>di</strong>sposizione dell’art. 9, rubricato “Trattamento <strong>di</strong> dati<br />
personali e libertà d’espressione” che recita: “Gli Stati<br />
membri prevedono, per il <strong>tra</strong>ttamento <strong>di</strong> dati personali<br />
effettuato esclusivamente a scopi giornalistici o <strong>di</strong><br />
espressione artistica o letteraria, le esenzioni o le deroghe<br />
17 www.interlex.it<br />
23
alle <strong>di</strong>sposizioni del presente capo e dei capi IV e VI solo<br />
qualora si rivelino necessarie per conciliare il <strong>di</strong>ritto alla vita<br />
privata con le norme sulla libertà d’espressione”.<br />
Quali siano i casi <strong>di</strong> necessità la Direttiva non lo ha chiarito,<br />
rinviandone la catalogazione ai singoli governi e alle<br />
decisioni motivate delle Autorità <strong>di</strong> controllo, <strong>di</strong> cui ha<br />
sollecitato l’istituzione <strong>tra</strong> le cui funzioni c’è quella <strong>di</strong><br />
promuovere co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> condotta al fine <strong>di</strong> perseguire le<br />
istanze <strong>di</strong> ambiti specifici con la protezione dei <strong>di</strong>ritti delle<br />
persone.<br />
L’Unione Europea, seppur dotata <strong>di</strong> un comune reticolo <strong>di</strong><br />
principi e regole, è comunque lontana dall’essere un’entità<br />
monolitica in tema <strong>di</strong> protezione della privacy, anzi resta per<br />
molti versi un mosaico <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namenti.<br />
Sul solco <strong>tra</strong>cciato dalla Corte Suprema statunitense, la<br />
Corte Europea dei <strong>di</strong>ritti dell’uomo ha costruito due binari su<br />
cui far scorrere la <strong>di</strong>sciplina del <strong>di</strong>ritto alla riservatezza: il<br />
primo, volto a punire l’abuso delle informazioni personali<br />
tese a creare un profilo dell’utente al fine <strong>di</strong> evitare<br />
situazioni potenzialmente pericolose; il secondo, più ampio<br />
e <strong>di</strong>fficilmente racchiu<strong>di</strong>bile nei limiti <strong>di</strong> una definizione, teso<br />
a porre delle garanzie affinché ogni in<strong>di</strong>viduo fosse<br />
24
schermato dal pericolo <strong>di</strong> sguar<strong>di</strong> in<strong>di</strong>screti limitativi della<br />
propria autonomia 18 .<br />
In relazione, invece, ai mezzi del rapportarsi<br />
intersoggettivo, la tutela si estende a qualsiasi forma <strong>di</strong><br />
comunicazione, scritta, orale o veicolata at<strong>tra</strong>verso flussi<br />
informatici, come conferma il fatto che, nell’art. 8 della<br />
CEDU, alla parola “corrispondenza” non si accompagna<br />
alcun aggettivo: questo, al fine <strong>di</strong> prescindere dal mezzo,<br />
per assicurare l’oggetto del messaggio 19 .<br />
Sotto il nostro profilo, è interessante notare che<br />
l’intercettazione <strong>di</strong> comunicazione, pur non citata dalla<br />
norma convenzionale, deve intendersi ricompresa nel<br />
concetto <strong>di</strong> “vita privata” e “corrispondenza” 20 , dato che il<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> comunicare a mezzo interme<strong>di</strong>ario meccanico è<br />
protetto, in<strong>di</strong>pendentemente dal suo contenuto concreto.<br />
1.4 La legge italiana sulla privacy: dalla legge<br />
675/1996 al testo Unico d.lgs 196/2003<br />
I primi spunti <strong>di</strong> riflessione sul concetto <strong>di</strong> privacy, hanno<br />
sollevato <strong>di</strong>verse chiavi <strong>di</strong> lettura del problema bene<br />
18 ALLEGREZZA, op. cit. 67<br />
19 BONETTI, op. cit 114 ss<br />
20 BONETTI, op. cit. 125 ss.<br />
25
evidenziate dalla quantità <strong>di</strong> terminologie adottate, come<br />
“privatezza”, “intimità privata”, “riservatezza”, “<strong>di</strong>ritto ad<br />
essere lasciati soli”, “riserbo”, “vita privata”, “sfera privata<br />
del singolo”, “propria sfera <strong>di</strong> segretezza” 21 .<br />
Il primo vero tentativo italiano <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplinare questa materia<br />
avviene con l’emanazione della legge 675 del 1996 che ha<br />
cambiato un po’ le carte in tavola mettendo dei paletti<br />
precisi e costruendo dei recinti più alti e <strong>di</strong>fficili da<br />
oltrepassare con leggerezza. 22<br />
La legge definita “la prima legge generale sui <strong>di</strong>ritti<br />
fondamentali della persona umana” 23 , nonostante “un testo<br />
assai farraginoso e piuttosto mal redatto, che introduce una<br />
<strong>di</strong>sciplina eccessivamente e spesso inutilmente complessa” 24<br />
è stata approvata il 31 <strong>di</strong>cembre 1996. Il fatto che<br />
l’intervento normativo rechi la data dell’ultimo dell’anno<br />
testimonia il suo <strong>tra</strong>vagliato iter legislativo. Infatti, dopo le<br />
due interruzioni anticipate del Parlamento datate ’94 e ’96,<br />
la legge venne approvata in tempi rapi<strong>di</strong>ssimi proprio sul<br />
21 BONETTI, op. cit. 17<br />
22 ROIDI, Cattive Notizie, 120 ss<br />
23 BUSNELLI, Spunti per un inquadramento sistematico, in Tutela della<br />
privacy. Commentario alla l. 31 <strong>di</strong>cembre 1996, n. 675, a cura <strong>di</strong> C. M.<br />
BIANCA e BUSNELLI, Roma, 1999, 229<br />
24 P.M. VECCHI, sub art. 1 L. 31 <strong>di</strong>cembre 1996, n. 675 in Tutela della<br />
privacy. Commentario alla l. 31 <strong>di</strong>cembre 1996, n. 675, cit., 234<br />
26
finire del 1996, in relazione ad una duplice, pressante<br />
necessità: da un lato, senza regole specifiche sul flusso dei<br />
dati, l’Italia sarebbe rimasta fuori definitivamente<br />
dall’applicazione dell’accordo <strong>di</strong> Schengen; dall’altro,<br />
occorreva dare risposta alle sollecitazioni giunte dal<br />
legislatore comunitario con la Convenzione d’Europa del<br />
1981 e la <strong>di</strong>rettiva n. 95/46/CE del Parlamento europeo e<br />
del Consiglio 25 .<br />
L’intervento normativo ha introdotto un vero e proprio<br />
statuto sulle informazioni personali, recando in sé una<br />
<strong>di</strong>sciplina dalla portata generale, <strong>tra</strong>sversale ai vari settori<br />
del <strong>di</strong>ritto. <strong>Le</strong> sue finalità sono esplicate nel primo comma<br />
dell’art. 1, che rappresenta una sorta <strong>di</strong> norma-manifesto,<br />
in cui si afferma in modo solenne che: “la presente legge<br />
garantisce che il <strong>tra</strong>ttamento dei dati personali si svolga nel<br />
rispetto dei <strong>di</strong>ritti, delle libertà fondamentali, nonché della<br />
<strong>di</strong>gnità delle persone fisiche, con particolare riferimento alla<br />
riservatezza e all’identità personale”; il secondo comma<br />
chiarisce, invece, cosa debba intendersi sia per “dato<br />
personale” che per “<strong>tra</strong>ttamento” 26 <strong>di</strong> informazioni personali.<br />
25 PAISSAN, op. cit, 8 ss.<br />
26 Con “dato personale” la legge n. 675/96 si riferisce a “qualsiasi<br />
informazione relativa a persona fisica o giuri<strong>di</strong>ca, ente od associazione,<br />
identificati o identificabili, anche in<strong>di</strong>rettamente, me<strong>di</strong>ante riferimento a<br />
qualsiasi al<strong>tra</strong> informazione, ivi compreso un numero <strong>di</strong> identificazione<br />
27
Nell’esercizio dell’attività giornalistica il <strong>tra</strong>ttamento dei dati<br />
personali deve essere conseguente ad una autorizzazione<br />
scritta dei soggetti interessati, a meno che non si verifichino<br />
tre con<strong>di</strong>zioni:<br />
1) Il primo requisito (soggettivo) è che il <strong>tra</strong>ttamento dei<br />
dati sensibili sia effettuato nell’esercizio della<br />
professione <strong>di</strong> giornalista oppure da soggetti iscritti<br />
nell’albo dei pubblicisti o nel registro dei praticanti<br />
(artt. 26 e 33 della l. 3 febbraio 1963, n. 69).<br />
2) La seconda con<strong>di</strong>zione è che il giornalista operi “per<br />
l’esclusivo perseguimento” delle finalità della<br />
professione giornalistica.<br />
3) La terza con<strong>di</strong>zione è che il giornalista, professionista o<br />
pubblicista, rispetti i “limiti del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>, in<br />
particolare quello dell’essenzialità dell’informazione<br />
rispetto a fatti <strong>di</strong> pubblico interesse”.<br />
Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> queste, pur importanti, definizioni ed affermazioni<br />
<strong>di</strong> principio, la logica generale del provve<strong>di</strong>mento è stata<br />
personale” (art. 1, comma 2, lett. c); per “<strong>tra</strong>ttamento”, invece, deve<br />
intendersi “qualunque operazione o complesso <strong>di</strong> operazioni, effettuati per<br />
“<strong>tra</strong>ttamento”, invece, deve intendersi “qualunque operazione o complesso<br />
<strong>di</strong> operazioni, effettuati anche senza l’ausilio <strong>di</strong> strumenti elettronici,<br />
concernenti la raccolta, la regis<strong>tra</strong>zione, l’organizzazione, la conservazione,<br />
la consultazione, l’elaborazione, la mo<strong>di</strong>ficazione, la selezione, l’es<strong>tra</strong>zione,<br />
il raffronto, l’utilizzo, l’interconnessione, il blocco, la comunicazione, la<br />
<strong>di</strong>ffusione, la cancellazione e la <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> dati” (art. 1, comma 2, lett.<br />
b)<br />
28
quella <strong>di</strong> porre un rime<strong>di</strong>o al conflitto che può innescarsi <strong>tra</strong><br />
<strong>di</strong>fesa della vita privata e libera circolazione delle notizie,<br />
anche alla luce del loro enorme uso da parte <strong>di</strong> banche dati<br />
e <strong>di</strong> vari altri soggetti, incentivato dai progressi della<br />
comunicazione <strong>di</strong>gitale e telematica. Ad ogni modo, la l. n.<br />
675/96 non sembra avere avuto come obiettivo principale<br />
né una protezione in<strong>tra</strong>nsigente della privacy né la completa<br />
liberalizzazione del <strong>di</strong>ritto all’informazione.<br />
Man mano che la privacy risulta funzionale alla salvaguar<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> valori particolarmente forti, la tutela si fa gradualmente<br />
sempre più rigorosa; quando, invece, la privacy tende a<br />
confliggere con un <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> pari rango a quello<br />
dell’interessato, la sua tutela va attenuandosi 27 .<br />
L’Italia è stato uno degli ultimi paesi a mettersi al passo<br />
della <strong>di</strong>rettiva, recependola in buona parte, ma<br />
l’approvazione in extremis della legge finì per dare alla luce<br />
un testo in più parti imperfetto, in particolare riguardo alle<br />
norme sull’attività giornalistica (il famoso articolo 25 del<br />
quale <strong>tra</strong>tteremo nel prossimo capitolo in merito all’attività<br />
giornalistica). Il Parlamento ne era tanto consapevole che<br />
approvò così la cosiddetta legge gemella n. 676/96, con la<br />
quale veniva assegnato al legislatore delegato il compito <strong>di</strong><br />
27 BUSNELLI, op. cit. 230 ss.<br />
29
completare il lavoro avviato, emanando decreti legislativi<br />
per mo<strong>di</strong>ficare il testo appena votato 28 .<br />
La prima grande novità introdotta dalla legge riguarda<br />
l’obbligo <strong>di</strong> autorizzazione dell’interessato sull’utilizzo e<br />
circolazione delle informazioni . Ciascun citta<strong>di</strong>no infatti è<br />
padrone dei propri dati e chiunque voglia utilizzarli deve<br />
passare at<strong>tra</strong>verso gli estremi legali <strong>di</strong> una delibera. Si<br />
arriva quin<strong>di</strong> ad un approccio giornalistico che compie nel<br />
breve tempo un salto evolutivo profondo che fa prendere<br />
all’Italia consapevolezza dell’esistenza del “right to be let<br />
alone” americano, così come abbiamo ampiamente<br />
menzionato nei paragrafi precedenti. La legge sulla privacy<br />
produsse in breve tempo non solo una presa <strong>di</strong> coscienza da<br />
parte <strong>di</strong> una categoria professionale sull’esistenza <strong>di</strong><br />
interrogativi fino a non molto tempo prima ignorati, ma<br />
favorì anche la crescita dell’intero sistema sociale sempre<br />
più consapevole dell’importanza della tutela dei propri spazi<br />
privati. 29<br />
Tra le novità più rilevanti apportate dalla legge n. 675/96<br />
c’è, sicuramente, l’introduzione nell’or<strong>di</strong>namento italiano <strong>di</strong><br />
una nuova autorità - il Garante per la privacy - con funzioni<br />
<strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> tutela della gestione dei dati personali.<br />
28 TOPPETTA, op. cit. 50<br />
29 ROIDI, op. cit. 97 ss<br />
30
La sua funzione, è collegata al go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> due <strong>di</strong>ritti –<br />
quello alla riservatezza e alla tutela della libertà personale<br />
da un lato, e quello all’informazione dall’altro – tutelati<br />
<strong>di</strong>rettamente dalla Costituzione, e <strong>di</strong> cui il Garante per la<br />
privacy deve garantire un equo contemperamento.<br />
Di qui la necessità <strong>di</strong> assicurare a quest’autorità un livello<br />
ancora maggiore <strong>di</strong> “in<strong>di</strong>pendenza”, in modo da evitare<br />
qualsiasi ingerenza o con<strong>di</strong>zionamento da parte del potere<br />
politico ed economico.<br />
La configurazione del Garante per la privacy come autorità<br />
amminis<strong>tra</strong>tiva in<strong>di</strong>pendente è confermata e rafforzata<br />
dall’art. 31 della l. n. 675, che elenca, nel dettaglio, i<br />
compiti istituzionalmente attribuiti all’Autorità. Si va dalle<br />
funzioni <strong>di</strong> controllo a quelle inter<strong>di</strong>ttive, fino alle funzioni<br />
promozionali, consultive e propositive. Il Garante <strong>di</strong>spone,<br />
quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> una varietà <strong>di</strong> strumenti per promuovere un<br />
rapporto più <strong>tra</strong>sparente fra i soggetti che elaborano<br />
informazioni personali e gli interessati, e per assicurare<br />
contemporaneamente una protezione multiforme e <strong>di</strong>namica<br />
dei dati. In generale, viene privilegiato un approccio non<br />
autoritativo, orientato alla persuasione, ma non viene<br />
esclusa la possibilità <strong>di</strong> ricorrere, se necessario, a strumenti<br />
31
inibitori e coercitivi per garantire l’effettività dei <strong>di</strong>ritti<br />
medesimi 30 . Sono cinque le tipologie principali <strong>di</strong> funzioni 31 :<br />
a) Funzioni <strong>di</strong> controllo: il Garante ha il compito <strong>di</strong><br />
verificare la liceità e la correttezza dei <strong>tra</strong>ttamenti in modo<br />
da tutelare il citta<strong>di</strong>no rispetto all’elaborazione dei dati che<br />
lo riguardano. Si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong> un’attività <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> natura<br />
preliminare, finalizzata ad accertare che i <strong>tra</strong>ttamenti siano<br />
effettuati nel rispetto delle norme <strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> regolamento<br />
che li <strong>di</strong>sciplinano, e in conformità a quanto il titolare<br />
<strong>di</strong>chiara nelle informative all’interessato e nelle notificazioni.<br />
b) Funzioni inter<strong>di</strong>ttive o coercitive: al Garante compete<br />
anche l’adozione <strong>di</strong> due tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti<br />
particolarmente restrittivi, il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> <strong>tra</strong>ttamento dei<br />
dati ed il blocco dei dati stessi. Lo scopo è garantire una<br />
tutela effettiva dei dati personali in circostanze che<br />
richiedono un intervento urgente, senza il quale tale tutela<br />
sarebbe compromessa in modo irrime<strong>di</strong>abile.<br />
c) Funzione gestionale: prevede l’istituzione e la tenuta <strong>di</strong><br />
un registro generale dei <strong>tra</strong>ttamenti, uno strumento<br />
essenziale sia per assicurare la necessaria <strong>tra</strong>sparenza nei<br />
30 TOPPETTA, op. cit. 56<br />
31 LACAVA, op. cit, 707 ss.<br />
32
apporti <strong>tra</strong> i soggetti che effettuano il <strong>tra</strong>ttamento dei dati<br />
e gli interessati, sia per permettere al Garante <strong>di</strong> acquisire<br />
dati, informazioni e notizie sui settori e/o i soggetti<br />
interessati oggetto dell’attività <strong>di</strong> controllo.<br />
d) Funzione promozionale: in questa <strong>di</strong>rezione, il Garante<br />
ha innanzitutto il compito <strong>di</strong> promuovere la sottoscrizione <strong>di</strong><br />
co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> deontologia e <strong>di</strong> buona condotta per determinati<br />
settori. Tuttavia, l’Autorità non svolge solo la funzione<br />
iniziale <strong>di</strong> impulso nei confronti degli organismi professionali<br />
e <strong>di</strong> categoria, ma è chiamata anche a raccogliere le<br />
osservazioni dei soggetti interessati (singoli o enti ed<br />
associazioni) e a garantire la <strong>di</strong>ffusione ed il rispetto dei<br />
co<strong>di</strong>ci anche dopo la loro emanazione. In secondo luogo, il<br />
Garante cura la conoscenza <strong>tra</strong> il pubblico della normativa in<br />
materia.<br />
e) Funzione consultiva e propositiva: svolta nei<br />
confronti <strong>di</strong> Governo e Parlamento, comprende l’attività <strong>di</strong><br />
segnalazione in or<strong>di</strong>ne all’adozione <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti<br />
rilevanti in materia, la pre<strong>di</strong>sposizione della relazione<br />
annuale sull’attività svolta e l’attività <strong>di</strong> consultazione nella<br />
pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> atti normativi e amminis<strong>tra</strong>tivi.<br />
La legge 675/1996 è stata abrogata nel 2003 quando è<br />
en<strong>tra</strong>to in vigore il D.Lgs 196 intitolato Co<strong>di</strong>ce in materia<br />
33
<strong>di</strong> protezione dei dati personali e noto ai più come Testo<br />
unico sulla privacy. Infatti dopo la legge 675/1996<br />
numerosi sono stati gli interventi integrativi del legislatore<br />
in materia <strong>di</strong> “riservatezza e protezione dei dati personale” e<br />
la <strong>di</strong>sorganicità della materia ha comportato l’esigenza <strong>di</strong><br />
re<strong>di</strong>gere un Testo Unico in materia <strong>di</strong> privacy .<br />
<strong>Le</strong> finalità del d. lgs. 196/03 consistono nel riconoscimento<br />
del <strong>di</strong>ritto del singolo sui propri dati personali e,<br />
conseguentemente, nella <strong>di</strong>sciplina delle <strong>di</strong>verse operazioni<br />
<strong>di</strong> <strong>tra</strong>ttamento dei dati, riguardanti la raccolta,<br />
l'elaborazione, il raffronto, la cancellazione, la<br />
mo<strong>di</strong>ficazione, la comunicazione o la <strong>di</strong>ffusione degli stessi.<br />
Lo scopo della legge non è quello <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re il <strong>tra</strong>ttamento<br />
dei dati, ma <strong>di</strong> evitare che questo avvenga contro la volontà<br />
del soggetto avente <strong>di</strong>ritto, ovvero secondo modalità<br />
pregiu<strong>di</strong>zievoli. Infatti il testo unico definisce i <strong>di</strong>ritti degli<br />
interessati, la modalità <strong>di</strong> raccolta e i requisiti dei dati, gli<br />
obblighi <strong>di</strong> chi raccoglie, detiene o <strong>tra</strong>tta dati personali e le<br />
responsabilità e sanzioni in caso <strong>di</strong> danni. 32<br />
Il <strong>di</strong>ritto assoluto <strong>di</strong> ciascuno sui propri dati è esplicitamente<br />
riconosciuto dall'art. 1 del testo unico, in cui si afferma:<br />
"Chiunque ha <strong>di</strong>ritto alla protezione dei dati personali che lo<br />
riguardano".<br />
32 www.forumcostituzionale.it<br />
34
Il Testo unico sulla privacy si compone <strong>di</strong> tre parti, che<br />
contengono, rispettivamente 33 :<br />
I) le <strong>di</strong>sposizioni generali (artt. 1-45) riguardanti le regole<br />
"sostanziali" della <strong>di</strong>sciplina del <strong>tra</strong>ttamento dei dati<br />
personali applicabili a tutti i <strong>tra</strong>ttamenti, salvo eventuali<br />
regole specifiche per i <strong>tra</strong>ttamenti effettuati da soggetti<br />
pubblici o privati (art. 6);<br />
II) <strong>di</strong>sposizioni particolari per specifici <strong>tra</strong>ttamenti (artt. 46-<br />
140) ad integrazione o eccezione alle <strong>di</strong>sposizioni generali<br />
della parte I;<br />
III) le <strong>di</strong>sposizioni relative alle azioni <strong>di</strong> tutela dell’<br />
interessato e al sistema sanzionatorio (artt. 141-186).<br />
Il soggetto cui si riferiscono i dati ha il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> accesso alle<br />
informazioni che lo riguar<strong>di</strong>no da altri detenute. Tale <strong>di</strong>ritto<br />
gli è riconosciuto dall'art. 7 del d. lgs. 196/03 e comprende<br />
la facoltà <strong>di</strong> conoscere: quali dati vengono <strong>tra</strong>ttati, come e<br />
con quali fini avviene il <strong>tra</strong>ttamento, l'autore del<br />
<strong>tra</strong>ttamento, i soggetti a cui detti dati possono essere<br />
comunicati. In ragione del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> accesso l'interessato<br />
può poi chiedere che i dati da altri detenuti corrispondano al<br />
vero, pretendendone l'aggiornamento o la cancellazione a<br />
seconda dei casi. Chi sia leso nei <strong>di</strong>ritti sui propri dati<br />
riconosciuti dal d. lgs. 196/03 può ricorrere al Garante per<br />
33 Ibidem<br />
35
la protezione dei dati personali o al giu<strong>di</strong>ce civile. Se<br />
invece, a seguito del <strong>tra</strong>ttamento dei dati non conforme alla<br />
legge, si è subito un danno (non necessariamente<br />
economico, dunque anche consistente nel <strong>di</strong>sagio arrecato<br />
dal fatto) il risarcimento può essere concesso solamente dal<br />
giu<strong>di</strong>ce civile.<br />
1.4.1 <strong>Le</strong>gittimità costituzionale del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> Cronaca,<br />
Co<strong>di</strong>ce deontologico dei giornalisti e Carta dei<br />
Doveri<br />
Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>, al pari del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> opinione e <strong>di</strong> critica,<br />
è da intendersi come manifestazione essenziale del <strong>di</strong>ritto<br />
alla libertà <strong>di</strong> stampa e del più ampio <strong>di</strong>ritto soggettivo <strong>di</strong><br />
libera manifestazione del pensiero 34 . Pertanto, la <strong>cronaca</strong><br />
giornalistica, rien<strong>tra</strong>ndo “<strong>tra</strong> i <strong>di</strong>ritti soggettivi pubblici<br />
inerenti alla libertà <strong>di</strong> stampa e <strong>di</strong> pensiero”, trova il suo<br />
fondamento nell’art. 21 Cost., ma si <strong>di</strong>stingue dalle varie<br />
forme <strong>di</strong> espressione riconducibili a quella norma<br />
costituzionale per due aspetti fondamentali: il primo attiene<br />
alla modalità at<strong>tra</strong>verso la quale il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> si<br />
manifesta, e cioè at<strong>tra</strong>verso la narrazione <strong>di</strong> fatti; il secondo<br />
34 ROSATI, <strong>Diritto</strong> <strong>di</strong> “<strong>cronaca</strong>” e <strong>di</strong> “critica”: limiti giuri<strong>di</strong>ci penali, Perugia<br />
1981 6p<br />
36
concerne, invece, i soggetti a cui si rivolge, ossia alla<br />
collettività in generale.<br />
Ne consegue che la funzione fondamentale della <strong>cronaca</strong><br />
risiede nella raccolta <strong>di</strong> informazioni e nella loro <strong>di</strong>ffusione<br />
presso il pubblico, in virtù del rapporto privilegiato che gli<br />
organi <strong>di</strong> informazione vantano con la realtà, allo scopo <strong>di</strong><br />
consentire al popolo un corretto e consapevole esercizio<br />
della sovranità che l’art. 1 Cost. gli attribuisce 35 . Tuttavia, è<br />
innegabile che la <strong>cronaca</strong> giornalistica si occupi anche <strong>di</strong><br />
personaggi e argomenti che non presentano punti <strong>di</strong><br />
contatto con la gestione della cosa pubblica, ma che per vari<br />
motivi suscitano l’interesse della collettività.<br />
In questi casi la funzione della <strong>cronaca</strong> è quella <strong>di</strong><br />
mantenere saldo il legame che unisce la collettività al<br />
personaggio, nonché <strong>di</strong> agevolarne la crescita intellettuale.<br />
Non si deve <strong>di</strong>menticare che alla stampa - e alla <strong>cronaca</strong><br />
giornalistica - è stata concordemente riconosciuta una certa<br />
“funzione sociale”, rappresentata dal potere-dovere <strong>di</strong><br />
informare il pubblico e <strong>di</strong> orientarlo nel perseguimento degli<br />
ideali democratici e degli scopi della vita associata.<br />
Da questo punto <strong>di</strong> vista si può <strong>di</strong>re che la collettività vanta<br />
un vero e proprio <strong>di</strong>ritto all’informazione, o perché è<br />
funzionale all’esercizio <strong>di</strong> quella sovranità che per<br />
35 ROSATI, op. cit. 7ss<br />
37
Costituzione le appartiene, o perché ne favorisce la crescita<br />
in termini culturali e intellettuali. Resta da valutare se<br />
esista, in correlazione al <strong>di</strong>ritto della collettività ad essere<br />
informata, anche un obbligo <strong>di</strong> informazione. Di vero e<br />
proprio obbligo <strong>di</strong> informazione si potrebbe formalmente<br />
parlare con riferimento a quei soggetti che esercitano un<br />
servizio pubblico, perché inteso in favore della collettività<br />
in<strong>di</strong>scriminata.<br />
Secondo le leggi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina del sistema ra<strong>di</strong>otelevisivo che<br />
finora si sono succedute, l’attività ra<strong>di</strong>otelevisiva ha sempre<br />
costituito un servizio <strong>di</strong> preminente interesse generale.<br />
Pertanto alla relativa attività <strong>di</strong> informazione è sempre stata<br />
attribuita la massima importanza, dal momento che “I<br />
soggetti titolari <strong>di</strong> concessione per la ra<strong>di</strong>o<strong>di</strong>ffusione sonora<br />
o televisiva in ambito nazionale sono tenuti a <strong>tra</strong>smettere<br />
quoti<strong>di</strong>anamente telegiornali o giornali ra<strong>di</strong>o”. Per la carta<br />
stampata, non c’è dubbio che molti quoti<strong>di</strong>ani e perio<strong>di</strong>ci a<br />
<strong>di</strong>ffusione nazionale assolvano ad una funzione informativa<br />
in<strong>di</strong>spensabile per la collettività, ma è anche vero che nella<br />
l. n. 47/1948 (“legge sulla stampa”) non vi è una norma<br />
sulla quale fondare un obbligo <strong>di</strong> informazione analogo a<br />
quello dei concessionari ra<strong>di</strong>otelevisivi nazionali. Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
<strong>cronaca</strong> va riconosciuto a chi narra fatti o esprime un<br />
pensiero utilizzando un mezzo tecnicamente idoneo ad<br />
38
informare una cerchia indeterminata <strong>di</strong> persone: non solo al<br />
giornalista, ma anche a chi scrive sul giornale della scuola o<br />
dell’università, su un volantino poi <strong>di</strong>stribuito al pubblico, a<br />
chi interviene in un forum o tiene un blog su internet.<br />
Co<strong>di</strong>ce Deontologico<br />
Una metafora universalmente accettata e spesso e volentieri<br />
abusata, è quella <strong>di</strong> immaginare il giornalista come il cane<br />
da guar<strong>di</strong>a della comunità nei confronti dei poteri forti della<br />
società. Non sempre però il giornalista con la G maiuscola,<br />
riesce ad interpretare al meglio questo ruolo sociale, tant’è<br />
che con il passare del tempo cresce considerevolmente il<br />
partito <strong>di</strong> coloro che credono che il cronista interpreti <strong>di</strong> più<br />
il ruolo <strong>di</strong> cane da salotto della politica e del potere in<br />
genere, rispetto all’anglosassone posizione <strong>di</strong> watchdog.<br />
Come si debba comportare un giornalista e come debba<br />
essere affrontato il mestiere dai giovani cronisti in erba,<br />
non si trova scritto a chiare lettere nel nostro testo<br />
costituzionale, né in quello della legge 47 del 1948, legge<br />
sulla stampa, nata per ristabilire quelle libertà<br />
d’informazione perse nel corso del ventennio fascista.<br />
Per decenni quin<strong>di</strong> le generazioni <strong>di</strong> cronisti del secondo<br />
dopoguerra hanno svolto il loro lavoro perseguendo un<br />
unico ideale, quella del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>, crescendo con la<br />
39
convinzione che questo non dovesse trovare delle limitazioni<br />
sostanziali.<br />
Neppure la legge istitutiva della professione la 69 del 1963<br />
che portò alla nascita dell’Or<strong>di</strong>ne che rappresenta la prima<br />
linea guida del giornalismo del nostro paese, spiegò quale<br />
fosse la sua funzione sociale e come debba essere<br />
interpretato. L’art. 2 della legge del 1963 stabilisce infatti<br />
che: “E’ <strong>di</strong>ritto insopprimibile e obbligo inderogabile del<br />
giornalismo la libertà d’informazione e <strong>di</strong> critica, limitata<br />
dall’osservanza delle norme dettate a tutela della<br />
personalità altrui ed è suo obbligo inderogabile il rispetto<br />
della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri<br />
imposti dalla lealtà e buona fede. Devono essere rettificate<br />
le notizie che risultino inesatte e riparati gli eventuali errori.<br />
Giornalisti ed e<strong>di</strong>tori sono tenuti a rispettare il segreto<br />
professionale sulla fonte delle notizie , quando ciò sia<br />
richiesto dal carattere fiduciario <strong>di</strong> esse e a promuovere lo<br />
spirito <strong>di</strong> collaborazione fra colleghi, la cooperazione fra<br />
giornalisti ed e<strong>di</strong>tori e la fiducia <strong>tra</strong> la stampa e i lettori”.<br />
Per anni il giornalismo si è fatto poche volte un esame <strong>di</strong><br />
coscienza, andando a sfrugugliare spesso e volentieri nelle<br />
vite private dei soggetti coinvolti più o meno <strong>di</strong>rettamente<br />
nelle vicende <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>. Fino alla legge del 1996, il<br />
giornalista aveva il dovere <strong>di</strong> informare , pubblicare tutto e<br />
40
anche il <strong>di</strong> più, fino e oltre il limite <strong>di</strong> quella che oggi viene<br />
definita privacy in<strong>di</strong>viduale, perché il lettore aveva il<br />
sacrosanto <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere informato.<br />
Per anni infatti sono finite sulle prime pagine informazione<br />
private non solo dei soggetti coinvolti ma che quelle <strong>di</strong> figli,<br />
coniugi, parenti, amici e il possesso <strong>di</strong> una foto che ne<br />
immortalasse uno, faceva tutta la <strong>di</strong>fferenza <strong>tra</strong> un buon<br />
cronista ed uno me<strong>di</strong>ocre. Vigeva il motto “ora scrivo quello<br />
che so, poi si vedrà”, l’importante era scrivere la storia così<br />
come si era riusciti a ricostruirla, senza preoccuparsi<br />
ossessivamente <strong>di</strong> cadere in qualche errore o spe<strong>di</strong>re in<br />
pasto al pubblico massacro protagonisti marginali.<br />
Un vecchio adagio sostiene che sbagliando si impara. I<br />
<strong>tra</strong>vagliati 50 anni <strong>di</strong> storia repubblicana che ci siamo<br />
lasciati alle spalle dalla ricostruzione, agli anni <strong>di</strong> piombo, la<br />
fine delle ideologie politiche secolari fino a tangentopoli e la<br />
rivoluzione delle nuove tecnologie che hanno portato sulla<br />
scena nuove forme <strong>di</strong> giornalismo (il citizen su tutte) hanno<br />
con il tempo forgiato una maggiore sensibilità nella<br />
categoria, che ha trovato la forza <strong>di</strong> affrancarsi dal potere<br />
politico e dotarsi <strong>di</strong> norme e regole (carta dei doveri, co<strong>di</strong>ce<br />
deontologico) più certe che incanalassero in linee guida ben<br />
precise il lavoro dei reporter. Poi dal 1996 in poi la nuova<br />
normativa sulla privacy della persona ha ri<strong>di</strong>segnato i<br />
41
eciproci rapporti <strong>tra</strong> la comunità e il giornalismo. Tutte le<br />
contemporanee cassandre che preannunciavano cataclismi<br />
sulla professione sono state smentite: “la legge sulla privacy<br />
ha innovato ma non sconvolto il panorama normativo<br />
sull’attività giornalistica” 36 . Anzi, la legge 675 del 1996,<br />
l’istituzione del garante e la stesura <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ce<br />
deontologico costituiscono le tappe <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong><br />
maturazione tutt’ora in corso.<br />
La s<strong>tra</strong>da percorsa per l’adozione del suddetto co<strong>di</strong>ce non è<br />
stata affatto agevole: un primo incontro <strong>tra</strong> il Garante e<br />
l’Or<strong>di</strong>ne dei giornalisti si tenne nel luglio del 97 al fine <strong>di</strong><br />
<strong>tra</strong>cciare le linee guida <strong>di</strong> questo corpo <strong>di</strong> leggi che avrebbe<br />
almeno nelle intenzioni in<strong>di</strong>rizzato verso precisi li<strong>di</strong> l’etica<br />
professionale del giornalismo italiano. Da parte del Garante,<br />
l’orientamento fin dall’inizio era volto da un lato ad<br />
arricchire le fonti del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong>sponibili su questa materia,<br />
dall’altro però alleggerire in parte la nuova normativa<br />
en<strong>tra</strong>ta da poco in vigore sul <strong>tra</strong>ttamento dei dati personali,<br />
considerato troppo restrittivo dalla categoria.<br />
D’altro canto l’Or<strong>di</strong>ne invece premeva per trovare delle vie<br />
più agevoli sul fronte degli impegni e degli obblighi della<br />
categoria considerati eccessivamente penalizzanti sul fronte<br />
del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>.<br />
36 ROIDI, I doveri del Giornalista, (a cura <strong>di</strong>), CDG, 2006 61<br />
42
Una prima stesura del co<strong>di</strong>ce da parte dell’Or<strong>di</strong>ne venne<br />
respinta provocando un lungo <strong>di</strong>battito durato <strong>di</strong>versi mesi<br />
che ha tirato in ballo non solo gli organi competenti ma<br />
anche l’opinione pubblica preoccupata della possibilità <strong>di</strong><br />
incappare in misure <strong>di</strong> censura fortemente limitativa della<br />
libertà d’informazione: l’Autorità non con<strong>di</strong>vise in<br />
quell’occasione la decisione dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> imporre le norme<br />
deontologiche come regole interne, la cui violazione sarebbe<br />
stata sanzionabile solo sul piano <strong>di</strong>sciplinare.<br />
L’intento del Garante invece era quello <strong>di</strong> valorizzare il<br />
nuovo “Co<strong>di</strong>ce” al rango <strong>di</strong> fonte giuri<strong>di</strong>ca, anche se<br />
secondaria, da applicare a tutti coloro che esercitino attività<br />
<strong>di</strong> informazione. Dopo la prima bocciatura, nella primavera<br />
successiva , l’Or<strong>di</strong>ne presentò una nuova versione del testo<br />
<strong>di</strong> legge che venne poi pubblicato sulla gazzetta ufficiale<br />
nell’agosto del 1998 con en<strong>tra</strong>ta in vigore 15 giorni dopo. Di<br />
certo si è <strong>tra</strong>ttato <strong>di</strong> uno strumento del tutto originale, assai<br />
<strong>di</strong>verso dagli or<strong>di</strong>nari co<strong>di</strong>ci deontologici: un apposito co<strong>di</strong>ce<br />
<strong>di</strong> comportamento, “sollecitato dalla stessa legge, il quale,<br />
da un lato, è chiamato ad esprimere la posizione e le scelte<br />
della categoria dei giornalisti in merito ai rapporti <strong>tra</strong><br />
esigenze dell’informazione e tutela della privacy, d’altro lato<br />
43
è soggetto ai poteri <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e <strong>di</strong> controllo dell’Autorità<br />
Garante” 37 .<br />
Il co<strong>di</strong>ce consta <strong>di</strong> 13 articoli e costituisce un vero e proprio<br />
“manuale del buon giornalista”. <strong>Le</strong> regole deontologiche<br />
contenute nel testo definitivo del co<strong>di</strong>ce, frutto della<br />
convergenza della volontà del Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne e delle<br />
misure <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo in<strong>di</strong>cate dal Garante, si collegano,<br />
concretizzandolo, al principio generale <strong>di</strong> correttezza,<br />
espressamente richiamato nella legge istitutiva dell’or<strong>di</strong>ne<br />
dei giornalisti (l. 3 febbraio 1963, n. 69, art. 2, comma 1°),<br />
at<strong>tra</strong>verso le nozioni coincidenti <strong>di</strong> “lealtà e buona fede195.<br />
Un principio, quello <strong>di</strong> correttezza, previsto esplicitamente<br />
dalla stessa legge n. 675, che, all’art. 9, afferma che i dati<br />
personali devono essere <strong>tra</strong>ttati in modo lecito e “secondo<br />
correttezza”.<br />
Ecco in sostanza gli argomenti presi in esame 38 :<br />
Limiti generali<br />
Il Co<strong>di</strong>ce stabilisce che la “<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong> notizie <strong>di</strong> rilevante<br />
interesse pubblico o sociale non con<strong>tra</strong>sta con il rispetto<br />
della sfera privata, quando l’informazione anche se<br />
dettagliata sia in<strong>di</strong>spensabile in ragione dell’originalità del<br />
37 BELLELLI, Il co<strong>di</strong>ce deontologico dei giornalisti relativo al <strong>tra</strong>ttamento<br />
dei dati personali 1996 602ss.<br />
38 ROIDI, op. cit. 71ss<br />
44
fatto o della relativa descrizione dei mo<strong>di</strong> particolari in cui è<br />
avvenuto, nonché della qualifica dei protagonisti.<br />
Destinatari del Co<strong>di</strong>ce<br />
Il Co<strong>di</strong>ce si applica non solo a chi esercita la professione <strong>di</strong><br />
giornalista, ma anche ai soggessti iscritti all’albo dei<br />
pubblicisti o nel registro dei praticanti, nonché ai <strong>tra</strong>ttamenti<br />
temporanei finalizzati alla pubblicazione occasionale <strong>di</strong><br />
articoli, saggi e altre manifestazioni del pensiero<br />
Garanzie<br />
Tutela dei dati sensibili. “Nel raccogliere dati personali<br />
atti a rivelare origine razziale ed etnica, convinzioni<br />
religiose, filosofiche o <strong>di</strong> altro genere, opinioni politiche,<br />
adesioni a partiti sindacati , associazioni o organizzazioni a<br />
carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché<br />
dati atti a rivelare con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute e la sfera sessuale, il<br />
giornalista è tenuto a garantire il <strong>di</strong>ritto dell’informazione sui<br />
fatti d’interesse pubblico nel rispetto dell’essenzialità<br />
dell’informazione, evitando riferimenti a coniugi o altri<br />
soggetti non interessati ai fatti<br />
Tutela del domicilio. Così come un giornalista non può<br />
irrompere in una casa d’abitazione , o riprendere immagini<br />
<strong>di</strong> un giar<strong>di</strong>no privato, così non può senza consenso girare<br />
con una telecamera in un ospedale o in un carcere. Infatti la<br />
tutela accordata al domicilio e agli altri luoghi <strong>di</strong> privata<br />
45
<strong>di</strong>mora, si estende ai luoghi <strong>di</strong> cura detenzione o<br />
riabilitazione nel rispetto delle norme <strong>di</strong> legge e dell’uso<br />
corrette delle tecniche invasive<br />
Persone coinvolte in fatti <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>. I giornalisti non<br />
devo fornire notizie o pubblicare immagini e fotografie <strong>di</strong><br />
soggetti coinvolti in fatti <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> lesive della <strong>di</strong>gnità della<br />
persona, né si devono fermare su dettagli <strong>di</strong> violenza, a<br />
meno che non ravvisino la rilevanza sociale della notizie e<br />
dell0immagine<br />
Per quanto riguarda la pubblicazione <strong>di</strong> foto segnaletiche<br />
degli arrestati, l’art. 8 afferma che “Salvo rilevanti motivi <strong>di</strong><br />
interesse pubblico […] i giornalisti non possono riprendere<br />
né produrre immagini e foto <strong>di</strong> persone in stato <strong>di</strong><br />
detenzione, senza il consenso dell’interessato. Inoltre le<br />
persone non possono essere presentato con ferri o manette<br />
ai polsi, salvo che ciò sia necessario per segnalarne abusi<br />
Persone Note. I personaggi dello spettacolo e dello sport<br />
ed in genere le persone note, godono <strong>di</strong> una tutela<br />
ovviamente ridotta. Ad ogni modo la loro sfera privata:<br />
“deve essere rispettata se le notizie o i dati non hanno alcun<br />
rilievo sul ruolo o sulla loro vita pubblica”<br />
Persone malate. “Nel far riferimento alle con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
salute <strong>di</strong> una persona identificata o identificabile, i giornalisti<br />
devono rispettare la <strong>di</strong>gnità il decoro e il <strong>di</strong>ritto alla<br />
46
iservatezza personale, specie nei casi <strong>di</strong> malattie gravi e<br />
personali e si devono astenere a pubblicare dati analitici <strong>di</strong><br />
interesse strettamente clinico. La pubblicazione è ammessa<br />
nell’ambito dell’essenzialità dell’informazione e sempre nel<br />
rispetto della <strong>di</strong>gnità della persona se questa riveste una<br />
posizione <strong>di</strong> particolare rilevanza sociale o pubblica<br />
Sfera sessuale. I giornalisti devono astenersi dalla<br />
descrizione <strong>di</strong> abitu<strong>di</strong>ni sessuali riferita ad una determinata<br />
persona. La pubblicazione è ammessa solo nell’ambito<br />
dell’essenzialità dell’informazione , sempre nel rispetto della<br />
<strong>di</strong>gnità della persona<br />
Minori. Facendo tesoro dell’esperienza maturata con la<br />
Carta <strong>di</strong> Treviso, il co<strong>di</strong>ce all’at 7 afferma che i giornalisti si<br />
devono astenere dal pubblicare i nomi o particolari che ne<br />
consenta l’identificazione, dei minori coinvolti in fatti <strong>di</strong><br />
<strong>cronaca</strong>. Viene poi riconosciuta una sorta <strong>di</strong> protezione<br />
superiore a quella legata esclusivamente alla sola<br />
commissione <strong>di</strong> reati e impone al giornalista <strong>di</strong> valutare,<br />
tenuto conto degli elementi della notizia e del contesto <strong>di</strong><br />
riferimento eventuali lesioni alla personalità del minore e al<br />
suo sviluppo armonico. Inoltre tenendo sempre come<br />
riferimento la Carta <strong>di</strong> Treviso impone al giornalista <strong>di</strong><br />
considerare sempre il <strong>di</strong>ritto del minore alla riservatezza<br />
come primario rispetto al <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> critica e <strong>cronaca</strong>. Tale<br />
47
egola può essere derogata solo nell’interesse del minore. In<br />
quel caso è lo stesso giornalista che <strong>di</strong> concerto con i<br />
genitori si assume la responsabilità della pubblicazione. La<br />
pubblicazione, ad ogni modo, deve sempre avvenire<br />
secondo i principi stabiliti dalla Carta <strong>di</strong> Treviso<br />
Adempimenti per il giornalisti<br />
Informativa. Il giornalista che raccoglie notizie è tenuto a<br />
rendere note “la propria identità, la propria professione e la<br />
finalità della raccolta, salvo che ciò comporti dei rischi per la<br />
sua incolumità o renda impossibile l’esercizio della sua<br />
funzione informativa evitando ad ogni modo artifici o<br />
pressione indebite per il raggiungimento delle informazione.<br />
Banche dati redazionali. Se i dati personali sono raccolti<br />
all’interno <strong>di</strong> banche dati redazionali, le imprese e<strong>di</strong>toriali<br />
sono tenute, due volte l’anno, a rendere note al pubblico<br />
con appositi comunicati dove è possibile esercitare i <strong>di</strong>ritti<br />
tutelati dalla legge sulla privacy.<br />
Archivi personali. Funzionali all’esercizio della professione<br />
sono tutelati dall’art 2 della legge 69 del 1963.<br />
Rettifica. Il giornalista è tenuto a rettificare inesattezze ed<br />
errori secondo le modalità stabilite dalla legge sula rettifica<br />
Carta dei doveri<br />
Un altro documento <strong>di</strong> grande importanza che ha contribuito<br />
non poco a delineare i confini della professione giornalistica<br />
48
è la Carta dei doveri. Questo testo venne approvato nel<br />
1993, nel mezzo <strong>di</strong> quella bufera politica nota come<br />
Tangentopoli.<br />
La Carta nasce da un atto <strong>di</strong> consapevolezza della classe<br />
giornalistica nei confronti <strong>di</strong> un tentativo <strong>di</strong> prevaricazione,<br />
mosso dalla classe politica parlamentare, che nell’occhio del<br />
ciclone lamentava un’eccessiva invadenza da parte<br />
dell’informazione giornalistica. C’è da <strong>di</strong>re infatti che in quel<br />
periodo anche il mondo delle informazione visse degli<br />
eccessi dettati dall’esigenza <strong>di</strong> ricostruire un quadro politico<br />
sociale che con il passare dei giorni si sgretolava<br />
velocemente sotto i colpi della magis<strong>tra</strong>tura.<br />
La realtà da raccontare ai lettori cambiava velocemente, si<br />
arricchiva <strong>di</strong> sempre nuovi protagonisti e nelle redazioni<br />
spesso e volentieri, per assecondare l’esigenza <strong>di</strong> cavalcare<br />
lo scandalo si cercava <strong>di</strong> pubblicare tutto il più in fretta<br />
possibile a volte lasciando poco spazio alla verifica delle<br />
informazioni e delle fonti.<br />
Fu <strong>di</strong> fronte al suici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> due esponenti pubblici (il socialista<br />
Sergio Moroni e il manager dell’ENI Gabriele Cagliari) che<br />
alcuni parlamentari presentarono una serie <strong>di</strong> proposte <strong>di</strong><br />
legge volte a bloccare la pubblicazione della notizie. Il<br />
deputato Gargani, incaricato <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere il testo, sosteneva<br />
una semplice tesi: un avviso <strong>di</strong> garanzia, fil<strong>tra</strong>to at<strong>tra</strong>verso i<br />
49
quoti<strong>di</strong>ani e la televisione, faceva apparire l'indagato come<br />
<strong>di</strong> fatto già indubitabilmente colpevole e dunque, secondo<br />
Gargani, l'unico rime<strong>di</strong>o era evitare la pubblicazione tout<br />
court.<br />
L’idea apparve subito eccessiva e generò un infuocato<br />
<strong>di</strong>battito. Si cercò anche <strong>di</strong> giungere ad una me<strong>di</strong>azione che<br />
fissava il limite oltre il quale fosse possibile pubblicare le<br />
notizie della sentenza alla fine delle indagini preliminari.<br />
Anche questo <strong>tra</strong>guardo però non trovò tutti d’accordo per<br />
un duplice motivo: da un lato per le evidenti limitazioni al<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> e <strong>di</strong> libertà <strong>di</strong> stampa, dall’altro a causa<br />
della recente approvazione del nuovo Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura<br />
penale del 1989 che estendeva la possibilità <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> ai<br />
proce<strong>di</strong>menti giu<strong>di</strong>ziari.<br />
Era importante per i parlamentari già <strong>tra</strong>volti dallo scandalo<br />
non far sembrare questo intervento legislativo come un<br />
tentativo <strong>di</strong> arginare il fiume Tangentopoli che li stava<br />
investendo con tutta la sua forza; allo stesso tempo<br />
appariva alquanto con<strong>tra</strong>d<strong>di</strong>ttorio il comportamento della<br />
Camera che in presenza <strong>di</strong> uno scandalo, cambiava i<br />
contenuti <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ce solo pochi anni prima approvato.<br />
Alla proposta Gargani la classe giornalistica riven<strong>di</strong>cò il<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> autogovernarsi: fu così che l’Or<strong>di</strong>ne guidato da<br />
Gianni Faustini e la FNSI presieduta da Vittorio Roi<strong>di</strong><br />
50
promossero una serie <strong>di</strong> iniziative che fissassero i parametri<br />
dell’impegno professionale. Si giunse nel 1993 alla prima<br />
stesura della Carta dei Doveri.<br />
A stendere il documento furono i giornalisti Sandra Bonsanti<br />
e Angelo Agostini, i quali presero spunto dalle esperienze<br />
dei colleghi de “Il Sole 24 Ore” <strong>di</strong> “La Repubblica” e della<br />
Rai. Il testo fu approvato definitivamente dal Consiglio<br />
nazionale dell'Or<strong>di</strong>ne dei Giornalisti l’8 luglio dello stesso<br />
anno.<br />
In breve la Carta è un documento <strong>di</strong> sole do<strong>di</strong>ci pagine 39 : Il<br />
documento si apre con il riferimento alle norme<br />
fondamentali della professione giornalistica, l'articolo 21<br />
della Costituzione e l'articolo 2 della legge istitutiva<br />
dell'Or<strong>di</strong>ne dei Giornalisti, la legge numero 69 del 3<br />
febbraio. La Carta poi si articola su brevi capitoli de<strong>di</strong>cati ai<br />
principi e doveri. Quest’ultimi si sud<strong>di</strong>vidono in:<br />
responsabilità del giornalista,rettifica e replica,presunzione<br />
d’innocenza,le fonti, informazione e pubblicità,<br />
incompatibilità, minori e soggetti deboli. Dallo stu<strong>di</strong>o della<br />
Carta dei doveri emerge che 40 :<br />
La Responsabilità da parte dei giornalisti verso i<br />
propri citta<strong>di</strong>ni prevale su qualsiasi cosa e non può<br />
39 ROIDI, op. cit. 52 ss.<br />
40 www.me<strong>di</strong>alaw.it<br />
51
essere subor<strong>di</strong>nata ad interessi <strong>di</strong>versi. Per tale<br />
motivo il giornalista accetta solo e <strong>di</strong>rettive<br />
nell’ambito delle gerarchie redazionali della propria<br />
testata sempre nel rispetto della legge professionale,<br />
al con<strong>tra</strong>tto nazionale <strong>di</strong> lavoro e alla Carta dei<br />
doveri<br />
Viene poi posto il principio del rispetto del <strong>di</strong>ritto alla<br />
riservatezza della persona e il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong><br />
pubblicazione <strong>di</strong> notizie se non siano <strong>di</strong> chiaro<br />
interesse pubblico. E’ vietata qualsiasi<br />
<strong>di</strong>scriminazione <strong>di</strong> sesso, razza, religione, con<strong>di</strong>zioni<br />
fisiche, mentali, abitu<strong>di</strong>ni sessuali e convinzioni<br />
politiche.<br />
<strong>Diritto</strong> <strong>di</strong> rettifica e replica acquista con la Carta una<br />
posizione cen<strong>tra</strong>le. Il giornalista infatti è tenuto al<br />
rispetto del <strong>di</strong>ritto del citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> replica e rettifica <strong>di</strong><br />
informazione pubblicate che si siano rivelate non<br />
giuste ed inesatte. Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> rettifica è esteso oltre<br />
i confini definiti dalla legge 69 del 1963: quando il<br />
giornalista scopre che le notizie pubblicate sono<br />
errate o inesatte la rettifica è un suo obbligo anche<br />
in assenza <strong>di</strong> una richiesta dell'interessato.<br />
52
Ma la Carta introduce anche il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> replica: in presenza<br />
<strong>di</strong> accuse che possono danneggiare reputazione o <strong>di</strong>gnità<br />
del protagonista, questi ha <strong>di</strong>ritto alla pari opportunità <strong>di</strong><br />
replica. Quando questo è impossibile il giornalista è tenuto a<br />
informarne i lettori. La Carta, inoltre, vieta la pubblicazione<br />
<strong>di</strong> notizie su un avviso <strong>di</strong> garanzia prima che l'interessato ne<br />
sia stato informato.<br />
La Carta introduce la presunzione d'innocenza prevista dal<br />
Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale approvato nel 1989: si presume<br />
che l'indagato o imputato sia innocente fino a condanna<br />
definitiva. Il giornalista è tenuto a ricordarlo nei suoi articoli.<br />
In caso <strong>di</strong> assoluzione <strong>di</strong> un imputato o <strong>di</strong> un inquisito, il<br />
giornalista deve sempre dare un appropriato rilievo alla<br />
notizia anche facendo riferimento alle notizie e agli articoli<br />
pubblicati precedentemente.<br />
Il giornalista è tenuto a verificare le informazioni in suo<br />
possesso. La prescrizione, già implicitamente prevista dalla<br />
legge 69 del 1963 ed esplicitamente in<strong>di</strong>cata dalla<br />
giurisprudenza viene introdotta per la prima volta in un<br />
co<strong>di</strong>ce deontologico: la lealtà e la buona fede richiesta al<br />
giornalista, dunque, costituisce l'obbligo <strong>di</strong> verificare<br />
l'atten<strong>di</strong>bilità delle fonti e controllare l'origine delle sue<br />
informazioni.<br />
53
Sulla falsariga della legge istitutiva dell'Or<strong>di</strong>ne, inoltre, la<br />
Carta riba<strong>di</strong>sce l'obbligo alla riservatezza della fonte se<br />
questa lo richiede. In tutti gli altri casi la fonte deve essere<br />
"<strong>tra</strong>sparente", cioè citata esplicitamente, anche se la notizia<br />
proviene da un'agenzia <strong>di</strong> stampa.<br />
Richiamando il protocollo d’intesa fra giornalisti e operatori<br />
pubblicitari firmato il 14 aprile 1988, la Carta riba<strong>di</strong>sce il<br />
<strong>di</strong>ritto dei citta<strong>di</strong>ni a ricevere un'informazione sempre<br />
chiaramente <strong>di</strong>stinta dalla pubblicità. <strong>Le</strong> in<strong>di</strong>cazioni che<br />
delimitano le due sezioni devono essere chiare e <strong>di</strong><br />
imme<strong>di</strong>ata percezione.<br />
Innovative sono anche le incompatibilità introdotte dalla<br />
Carta. Richiamandosi al principio secondo il quale il<br />
giornalista non può subor<strong>di</strong>nare la propria attività<br />
professionale a un interesse personale o a quello altrui, la<br />
Carta vieta la non pubblicazione <strong>di</strong> informazioni economiche<br />
o finanziarie per un tornaconto <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto e la<br />
turbativa del mercato at<strong>tra</strong>verso la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> notizie. In<br />
questo campo la Carta va anche oltre i reati <strong>di</strong> insider<br />
<strong>tra</strong><strong>di</strong>ng e aggiotaggio<br />
Inoltre il giornalista è tenuto a rifiutare possibili<br />
con<strong>di</strong>zionamenti della sua cre<strong>di</strong>bilità e <strong>di</strong> quella della<br />
categoria. In altre parole è vietato accettare pagamenti,<br />
rimborsi spese, regali, viaggi gratuiti e offerte simili. La<br />
54
Carta vieta anche l'accettazione <strong>di</strong> incarichi che possono<br />
en<strong>tra</strong>re in conflitto con l'attività professionale e in<br />
particolare vieta al giornalista <strong>di</strong> prestare il proprio nome, la<br />
propria voce o la propria immagine alle attività pubblicitarie,<br />
a meno che queste non abbiano scopi benefici.<br />
Sui <strong>di</strong>ritti dei minori e dei soggetti deboli, infine, la Carta<br />
richiama la Convenzione sui <strong>di</strong>ritti del bambino delle Nazioni<br />
Unite e la Carta <strong>di</strong> Treviso. In particolare, se il minore o il<br />
soggetto debole è in qualsiasi modo - come vittima,<br />
protagonista o testimone - al centro <strong>di</strong> un reato, è vietato<br />
<strong>di</strong>ffonderne il nome o permetterne l'identificazione<br />
at<strong>tra</strong>verso dettagli riservati.<br />
La Carta obbliga inoltre a vigilare per evitare che le vicende<br />
che riguardano minori possano essere strumentalizzate da<br />
adulti, compresi i genitori, per interessi propri.<br />
Dopo l'approvazione della Carta nacque anche un Comitato<br />
nazionale per la lealtà e la correttezza dell’informazione,<br />
chiamato a verificarne l'applicazione. Il Comitato si riunì una<br />
sola volta per definire i limiti della propria azione, decidendo<br />
<strong>di</strong> limitarsi a sottolineare la violazione per delegare il<br />
proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>sciplinare al Consiglio regionale dell'Or<strong>di</strong>ne<br />
dei Giornalisti. Subito dopo la prima riunione, però,<br />
cambiarono i vertici della FNSI e dell'Or<strong>di</strong>ne dei Giornalisti e<br />
iniziò la campagna referendaria dei Ra<strong>di</strong>cali italiani per<br />
55
l'abolizione dell'Or<strong>di</strong>ne: il Comitato fu messo da parte e non<br />
si riunì più.<br />
1.4.2 Limiti del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong><br />
Secondo la storica sentenza della Corte <strong>di</strong> Cassazione 5259<br />
del 1984, il primo requisito che la <strong>cronaca</strong> deve rispettare<br />
nel momento in cui en<strong>tra</strong> in conflitto con il <strong>di</strong>ritto alla<br />
privacy garantito dall’art. 2 Cost. è rappresentato dalla<br />
verità dei fatti.<br />
La verità della notizia può essere oggettiva (e in questo<br />
caso quanto narrato deve corrispondere a quanto accaduto)<br />
o anche solo putativa, cioè quando la notizia, pur non<br />
corrispondendo al vero, appare vera al giornalista (che è in<br />
buona fede) ed è il risultato <strong>di</strong> un accurato e <strong>di</strong>ligente lavoro<br />
<strong>di</strong> ricerca della verità e <strong>di</strong> verifica delle fonti. In altri termini,<br />
è sufficiente che la verità sia supposta dal giornalista per<br />
non farlo incorrere in eventuali reati, ma se manca uno dei<br />
tre presupposti il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> stampa può costituire illecito<br />
civile ove non costituisca reato. Riguardo alla verità<br />
putativa, i giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> legittimità hanno stabilito parametri<br />
precisi, vincolando i giornalisti a verificare le fonti con lo<br />
56
stesso scrupolo dello storico, senza introdurre nella <strong>cronaca</strong><br />
ulteriori elementi rispetto a quelli acquisiti 41 .<br />
La verità, ovviamente, non può essere scambiata né con la<br />
verosimiglianza (cioè con il mero aspetto <strong>di</strong> verità dei fatti)<br />
né con la veri<strong>di</strong>cità (ossia l’atten<strong>di</strong>bilità della fonte da cui è<br />
<strong>tra</strong>tta la notizia). Il cronista, infatti, deve accertare la verità<br />
in ogni <strong>di</strong>rezione possibile, attingendo a fonti anche<br />
con<strong>tra</strong>pposte per conseguire elementi <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio in or<strong>di</strong>ne<br />
alla verità complessiva della notizia, e ponendosi nella<br />
con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> poter provare <strong>di</strong> aver avuto attenzione nelle<br />
verifiche <strong>di</strong>rette ad eliminare qualsiasi dubbio o incertezza 42 .<br />
Se, da una parte, il cronista deve controllare le fonti <strong>di</strong><br />
riferimento delle notizie, accertarsi della serietà degli<br />
informatori ed astenersi da apprezzamenti non necessari ai<br />
fini della <strong>di</strong>vulgazione, atti a determinare un <strong>tra</strong>visamento<br />
della realtà, dall’altro non è tenuto ad un rigoroso controllo<br />
dell’avvenimento in modo da conseguire la certezza assoluta<br />
della verità del fatto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>, perché tale obbligo<br />
paralizzerebbe il servizio <strong>di</strong> informazione che per sua natura<br />
esige tempestività 43 .<br />
41 TOPPETTA, op. cit. 87-88<br />
42 TOPPETTA, op. cit. 89<br />
43 ROSATI, op. cit. 8-9<br />
57
È proprio con riferimento al requisito della verità che si<br />
regis<strong>tra</strong> l’avanzamento dei <strong>tra</strong><strong>di</strong>zionali limiti in materia <strong>di</strong><br />
manifestazione del pensiero e si rinviene la giustificazione<br />
per una tutela rafforzata del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>. Bisogna<br />
prima chiarire in che termini il rispetto della verità dei fatti<br />
rappresenta, nella <strong>cronaca</strong>, un avanzamento dei limiti<br />
<strong>tra</strong><strong>di</strong>zionalmente imposti alla libertà <strong>di</strong> pensiero.<br />
In estrema sintesi, al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> un contesto propriamente<br />
informativo, la libertà <strong>di</strong> manifestare il proprio pensiero può<br />
avanzare fino a che non incorre nei limiti posti dai reati <strong>di</strong><br />
ingiuria e <strong>di</strong>ffamazione: in questi casi, fatti lesivi non<br />
possono essere resi noti nemmeno quando sono veri, in<br />
quanto le due tipologie <strong>di</strong> reato prescindono dalla verità dei<br />
fatti. Insomma, chi attribuisce ad una persona fatti<br />
offensivi, in un eventuale giu<strong>di</strong>zio non potrà cavarsela<br />
<strong>di</strong>mos<strong>tra</strong>ndo che sono veri, mentre, in un contesto<br />
informativo, la prova della verità dei fatti narrati è<br />
in<strong>di</strong>spensabile per escludere la responsabilità.<br />
Questo avanzamento dei limiti trova giustificazione nella<br />
stessa funzione della <strong>cronaca</strong>, fondamentale in un sistema<br />
democratico, dove “la sovranità appartiene al popolo”.<br />
Per ovvi motivi, qualsiasi persona troverebbe grosse<br />
<strong>di</strong>fficoltà se dovesse personalmente apprendere i fatti<br />
mentre gli organi <strong>di</strong> informazione vantano un rapporto<br />
58
privilegiato con la realtà. Anzi, si può <strong>di</strong>re che la <strong>cronaca</strong> è il<br />
<strong>tra</strong>mite <strong>tra</strong> la collettività e la realtà in quanto raccoglie le<br />
informazioni, le seleziona e le restituisce alla collettività<br />
sotto forma <strong>di</strong> notizia.<br />
È naturale, quin<strong>di</strong>, che si debba escludere qualsiasi<br />
responsabilità, sia civile che penale, quando i fatti oggetto <strong>di</strong><br />
<strong>cronaca</strong> siano veri, considerando che il sacrificio dei <strong>di</strong>ritti<br />
del singolo in<strong>di</strong>viduo è giustificato soltanto dall’esigenza <strong>di</strong><br />
informare la collettività.<br />
Il secondo requisito in presenza del quale il <strong>di</strong>ritto alla<br />
propria privacy del singolo deve cedere il passo al <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
<strong>cronaca</strong> è l’interesse pubblico alla notizia. La collettività,<br />
infatti, ha <strong>di</strong>ritto ad essere informata segnatamente su quei<br />
fatti in grado <strong>di</strong> fornirle una visione globale e il più possibile<br />
precisa della società, in modo da porla nelle giuste<br />
con<strong>di</strong>zioni per un corretto e consapevole esercizio della<br />
sovranità. Fatti, cioè, per i quali vi sia un reale interesse<br />
pubblico alla loro conoscenza, a partire dal presupposto che<br />
solo il citta<strong>di</strong>no informato può esercitare in modo libero le<br />
modalità della sua partecipazione alla vita politica del paese,<br />
at<strong>tra</strong>verso il voto alle urne, ai sensi dell’art. 48 Cost., che lo<br />
prevede personale, libero e segreto.<br />
59
In generale, si può <strong>di</strong>re che è <strong>di</strong> interesse pubblico non ciò<br />
che sollecita la semplice curiosità del pubblico, bensì quegli<br />
avvenimenti utili alla formazione dell’opinione pubblica, per<br />
le loro modalità o per la notorietà dei suoi protagonisti: così<br />
sono da considerarsi <strong>di</strong> interesse generale non solo i fatti<br />
pubblici o collettivi, ma anche quelli privati che, per le cause<br />
che li determinano, le modalità che li circostanziano ed i fini<br />
che li ispirano, possono interessare la collettività,<br />
influenzando l’opinione pubblica 44 .<br />
Tuttavia, ciò non significa che debbano essere <strong>di</strong>vulgati<br />
esclusivamente fatti la cui <strong>di</strong>ffusione sod<strong>di</strong>sfi un reale<br />
interesse pubblico, anzi spesso vengono <strong>di</strong>ffuse notizie nelle<br />
quali è davvero <strong>di</strong>fficile scorgere un interesse sociale: ciò<br />
<strong>di</strong>pende evidentemente dal modo in cui una testata<br />
considera e costruisce il rapporto con i propri lettori o<br />
telespettatori.<br />
D’al<strong>tra</strong> parte, la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> notizie dal contenuto futile,<br />
inutili per la collettività e prive della funzione formativa<br />
dell’opinione pubblica, non può essere impe<strong>di</strong>ta perché ciò<br />
sarebbe in aperto con<strong>tra</strong>sto con il <strong>di</strong>sposto dell’art. 21 Cost..<br />
In teoria, ogni giornalista è libero <strong>di</strong> stabilire quale notizia è<br />
interessante per la collettività e <strong>di</strong> proporla sotto forma <strong>di</strong><br />
44 BISCONTINI-MARUCCI (a cura <strong>di</strong>), <strong>Le</strong>altà dell’informazione e <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
<strong>cronaca</strong>, Napoli 2002, 104<br />
60
servizio giornalistico, ma, se la notizia banale è lesiva della<br />
reputazione o della personalità <strong>di</strong> un altro soggetto, la<br />
condotta del cronista non è più scriminata.<br />
In ogni caso, la loro <strong>di</strong>ffusione non pone, in genere, alcun<br />
problema perché si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong> notizie del tutto innocue, per le<br />
quali il giu<strong>di</strong>zio sulla loro utilità sociale non assume<br />
importanza per l’or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co.<br />
Il ricorso al concetto <strong>di</strong> interesse pubblico <strong>di</strong>venta, invece,<br />
irrinunciabile quando la <strong>di</strong>ffusione della notizia porta<br />
all’attenzione della collettività il comportamento <strong>di</strong> un<br />
determinato soggetto.<br />
Tuttavia, vi sono casi in cui un fatto privato può essere<br />
<strong>di</strong>vulgato anche contro la volontà del soggetto, ad esempio<br />
perché la relativa notizia informa la collettività su un<br />
acca<strong>di</strong>mento che potrebbe toccare chiunque, o perché il<br />
fatto si riferisce ad un bene che, per valore o <strong>di</strong>ffusione, va<br />
considerato “comune”.<br />
Quando ciò accade, il fatto privato <strong>di</strong>venta <strong>di</strong> interesse<br />
pubblico e il <strong>di</strong>ritto del singolo in<strong>di</strong>viduo viene sacrificato in<br />
nome dell’interesse sociale.<br />
Non vanno però considerati <strong>di</strong> interesse pubblico soltanto gli<br />
acca<strong>di</strong>menti la cui conoscenza stimola una reazione della<br />
collettività come soggetto sovrano, ma anche quei fatti<br />
riguardanti personaggi legati al pubblico per meriti che non<br />
61
hanno nulla a che vedere con la gestione della cosa<br />
pubblica. È il caso <strong>di</strong> calciatori, attori, artisti, presentatori,<br />
cantanti, che spesso, loro malgrado, vengono a trovarsi al<br />
centro della scena pubblica per fatti che rien<strong>tra</strong>no nella<br />
propria sfera privata. Qui non è l’azione in sé a fare notizia,<br />
ma soltanto il loro riferirsi al personaggio noto. Si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong><br />
casi molto delicati, dove spesso viene messo a repentaglio<br />
quel <strong>di</strong>ritto alla riservatezza che, in linea <strong>di</strong> principio,<br />
andrebbe garantito anche al personaggio noto.<br />
La continenza formale è il terzo requisito ed attiene alle<br />
modalità <strong>di</strong> comunicazione della notizia, che deve essere<br />
presentata in una forma non eccedente rispetto allo scopo<br />
informativo ed improntata a serena obiettività, “almeno nel<br />
senso <strong>di</strong> escludere il preconcetto intento denigratorio e,<br />
comunque, rispettosa <strong>di</strong> quel minimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità cui ha<br />
sempre <strong>di</strong>ritto anche la più riprovevole delle persone” 45 .<br />
Il giornalista non deve essere altro che un <strong>tra</strong>mite <strong>tra</strong> la<br />
fonte e il lettore, per cui qualsiasi artificio adoperato dal<br />
giornalista che con<strong>di</strong>zioni la genuinità della notizia viola il<br />
requisito della continenza formale. L’artificio può consistere<br />
nell’uso <strong>di</strong> un linguaggio colorito ed incauto, nel porre<br />
l’accento volutamente su un particolare aspetto del fatto,<br />
45 BISCONTINI-MARUCCI, op. cit. 118<br />
62
nell’adoperare termini tali da comunicare un messaggio<br />
sottinteso <strong>di</strong>verso, nell’accostare l’evento narrato ad altro<br />
evento in modo da attribuire al soggetto un fatto <strong>di</strong>verso e<br />
ulteriore rispetto a quello originario.<br />
Tutto questo può indubbiamente produrre un effetto lesivo,<br />
e, in qualunque forma si manifesti, la violazione del<br />
requisito della continenza formale va a scapito<br />
dell’obiettività della notizia. La violazione del requisito della<br />
continenza formale può avvenire in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>, per<br />
semplicità riconducibili a due categorie generali, <strong>tra</strong> <strong>di</strong> loro<br />
in qualche modo opposte.<br />
La prima categoria è rappresentata dalla violazione palese,<br />
che si verifica raramente e che non pone particolari<br />
problemi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione. È una violazione <strong>di</strong>retta, che<br />
attiene principalmente al tono adoperato nella narrazione<br />
del fatto e non necessita <strong>di</strong> uno sforzo particolare per essere<br />
in<strong>di</strong>viduata. Il tono è sproporzionatamente scandalizzato e<br />
vi è un’eccessiva drammatizzazione della vicenda, oppure<br />
risulta fuori luogo l’inserimento <strong>di</strong> aggettivi estremi e<br />
peggiorativi.<br />
Si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong> una violazione grezza, tipica del giornalista<br />
inesperto, ma tutto sommato “onesta” perché è frutto <strong>di</strong><br />
impeto e si <strong>tra</strong>duce spesso in un attacco personale. È la<br />
meno pericolosa, perché il lettore riesce con relativa facilità<br />
63
ad isolare il fatto-notizia dal soggettivismo del giornalista.<br />
La seconda categoria è quella caratterizzata da un<br />
preme<strong>di</strong>tato <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> chiarezza. È uno strumento subdolo<br />
col quale il giornalista, nel narrare il fatto reale, attribuisce<br />
al soggetto un fatto <strong>di</strong>verso o ulteriore, perché la<br />
rappresentazione chiara, espressa, inequivoca del fatto<br />
<strong>di</strong>verso o ulteriore lo porterebbe ad una violazione <strong>di</strong>retta<br />
del requisito della verità. La violazione non appare prima<br />
facie, ma può essere in<strong>di</strong>viduata solo at<strong>tra</strong>verso<br />
un’operazione che definisca prima il fatto <strong>di</strong>verso, poi la sua<br />
falsità o non riconducibilità al soggetto.<br />
La stessa Corte <strong>di</strong> Cassazione ha affermato che lo sleale<br />
<strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> chiarezza sussiste quando il giornalista ricorre ad<br />
uno dei seguenti espe<strong>di</strong>enti, in<strong>di</strong>ci della mancanza <strong>di</strong><br />
continenza e raffiguranti altrettante forme <strong>di</strong> offesa<br />
in<strong>di</strong>rette:<br />
1) il cosiddetto sottinteso sapiente, che consiste nell’uso <strong>di</strong><br />
determinate espressioni nella consapevolezza che il pubblico<br />
dei lettori le intenderà o in maniera <strong>di</strong>versa o, ad<strong>di</strong>rittura,<br />
con<strong>tra</strong>ria al loro significato letterale, e, comunque, in senso<br />
fortemente sfavorevole ed offensivo nei confronti della<br />
persona che si vuole mettere in cattiva luce. Un classico<br />
esempio è rappresentato dal racchiudere determinate parole<br />
64
<strong>tra</strong> virgolette, allo scopo <strong>di</strong> far intendere al lettore che esse<br />
non sono altro che eufemismi, o che, comunque, sono da<br />
interpretarsi in un senso molto <strong>di</strong>verso da quello che<br />
avrebbero senza virgolette;<br />
2) gli accostamenti suggestionanti <strong>di</strong> fatti che si riferiscono<br />
alla persona che si vuole mettere in cattiva luce con altri<br />
fatti (presenti o passati, ma sempre in qualche modo<br />
negativi per la reputazione) riguardanti altre persone<br />
es<strong>tra</strong>nee, oppure con giu<strong>di</strong>zi negativi apparentemente<br />
espressi in forma generale ed as<strong>tra</strong>tta e, come tali,<br />
ineccepibili ma che, invece, per il contesto in cui sono<br />
inseriti, il lettore riferisce, inevitabilmente, a persone ben<br />
determinate;<br />
3) il tono sproporzionatamente scandalizzato e sdegnato,<br />
specie nei titoli, o, comunque, all’artificiosa e sistematica<br />
drammatizzazione con cui si riferiscono notizie “neutre” allo<br />
scopo <strong>di</strong> indurre i lettori più superficiali a lasciarsi<br />
suggestionare soltanto dal tono usato (classico, a tal fine, è<br />
l’uso del punto esclamativo anche là dove, <strong>di</strong> solito, non<br />
viene messo);<br />
65
4) le vere e proprie insinuazioni, che ricorrono quando, pur<br />
senza esporre fatti o esprimere giu<strong>di</strong>zi apertamente, si<br />
articola il <strong>di</strong>scorso in modo tale che il lettore li prenda lo<br />
stesso in considerazione a tutto svantaggio della<br />
reputazione <strong>di</strong> un determinato soggetto 46 . Qui il fatto<br />
<strong>di</strong>verso o ulteriore, ovviamente peggiorativo, viene<br />
attribuito al soggetto comunicando espressamente al lettore<br />
che la relativa ipotesi “non è improbabile”, o “non si può<br />
escludere”, o che “si potrebbe azzardare”, o affermando che<br />
“quanto appreso fa pensare a”, ecc., nella totale assenza <strong>di</strong><br />
qualsiasi elemento obiettivo che possa permettere <strong>di</strong><br />
affermarlo esplicitamente.<br />
In ognuno <strong>di</strong> questi casi, l’informazione che ne deriva perde<br />
la sua originaria obiettività. Si può <strong>di</strong>re che la violazione del<br />
requisito della continenza formale è in sostanza una<br />
violazione in<strong>di</strong>retta del requisito della verità, perché con<br />
essa o si enfatizza il fatto (prima categoria) o si induce il<br />
lettore ad attribuire al soggetto un fatto <strong>di</strong>verso o ulteriore<br />
(seconda categoria). Muta comunque il fatto originario, ma<br />
mentre nella violazione (<strong>di</strong>retta) del requisito della verità, il<br />
giornalista riferisce un fatto falso (perché inesistente o<br />
<strong>di</strong>verso da quello appreso dalla fonte), nella violazione del<br />
46 BISCONTINI-MARUCCI, op. cit. 119<br />
66
equisito della continenza formale il giornalista riferisce lo<br />
stesso fatto appreso dalla fonte, ma spinge il lettore a<br />
<strong>tra</strong>visarlo per effetto <strong>di</strong> artifici formali. Sotto questo aspetto,<br />
la violazione del requisito della continenza formale può<br />
essere considerata una violazione indotta del requisito della<br />
verità 47<br />
47 www.privacy.it<br />
67
CAPITOLO 2<br />
2.1 <strong>Le</strong> <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong>: cosa sono, quando<br />
vengono utilizzate<br />
Il grande bailamme sollevato dalla confliggenza potenziale<br />
esistente <strong>tra</strong> il <strong>di</strong>ritto alla privacy e il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>,<br />
trova terra <strong>di</strong> confine nell’utilizzo <strong>di</strong> uno strumento<br />
investigativo particolarmente utilizzato dalla magis<strong>tra</strong>tura:<br />
l’intercettazione telefonica. In questo paragrafo inoltriamoci<br />
in un breve excursus per cercare <strong>di</strong> capire cosa sono e<br />
quando vengono utilizzate.<br />
L’intercettazione viene spesso utilizzato dalla magis<strong>tra</strong>tura<br />
in ambiti <strong>di</strong>verso:<br />
a) delitti non colposi per i quali è prevista la pena<br />
dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a<br />
cinque anni determinata a norma dell’art. 4;<br />
b) delitti contro la pubblica amminis<strong>tra</strong>zione per i quali è<br />
prevista la pena della reclusione non inferiore nel<br />
massimo a cinque anni determinata a norma dell’art. 4;<br />
c) delitti concernenti sostanze stupefacenti o psicotrope;<br />
67
d) delitti concernenti le armi e le sostanze esplosive;<br />
e) delitti <strong>di</strong> con<strong>tra</strong>bbando;<br />
f) reati <strong>di</strong> ingiuria (594 c.p.), minaccia (612 c.p.),<br />
molestia o <strong>di</strong>sturbo alle persone (660 c.p.) col mezzo del<br />
telefono.<br />
f-bis) delitti previsti dall’articolo 600-ter (pornografia<br />
minorile), terzo comma, del co<strong>di</strong>ce penale.<br />
Dalla combinazione dell’art. 2 con l’art. 15 Cost. <strong>di</strong>scendono<br />
determinati corollari che hanno l’effetto <strong>di</strong> imporre al<br />
legislatore <strong>di</strong> seguire linee-guida ben precise<br />
nell’intercettazione <strong>di</strong> conversazioni <strong>telefoniche</strong>.<br />
In primo luogo, il ricorso giu<strong>di</strong>ziale al mezzo delle<br />
<strong>intercettazioni</strong> deve sempre essere sindacabile nel corso del<br />
processo, per cui le parti devono avere la possibilità <strong>di</strong><br />
eccepire l’illegittimità del decreto che autorizza<br />
l’intercettazione; in secondo luogo, la Corte Costituzionale<br />
considera funzionale alla tutela della riservatezza delle<br />
persone coinvolte nelle <strong>intercettazioni</strong>, la previsione<br />
dell’obbligo giuri<strong>di</strong>co del segreto per tutti gli operatori che<br />
68
vengano a contatto con il materiale captato; infine, la Corte<br />
afferma il principio per cui può essere acquisibile agli atti<br />
solo il materiale rilevante in relazione ai fatti da provare,<br />
previsione che <strong>di</strong>scende dalla necessità <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re che<br />
l’espansione dei fatti oggetto <strong>di</strong> prova possa arrecare<br />
pregiu<strong>di</strong>zio alla riservatezza <strong>di</strong> imputati, testimoni ed altri<br />
soggetti.<br />
Il rispetto della privacy esige che siano mantenute segrete<br />
le conversazioni irrilevanti e quelle in cui intervengono terzi<br />
es<strong>tra</strong>nei al processo.<br />
Ad ogni modo l’attività <strong>di</strong> intercettazione costituisce un<br />
car<strong>di</strong>ne importante nell’ambito dell’attività investigativa,<br />
<strong>tra</strong>ttandosi <strong>di</strong> un mezzo <strong>di</strong> ricerca della prova, cioè uno <strong>di</strong><br />
quegli strumenti utilizzati dall’autorità giu<strong>di</strong>ziaria per<br />
in<strong>di</strong>viduare ed assicurare al processo elementi utili sui fatti<br />
da accertare 1 .<br />
In mancanza <strong>di</strong> una espressa definizione legislativa, la<br />
dottrina ha cercato <strong>di</strong> circoscrivere il fenomeno, dando una<br />
definizione delle <strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong> comunicazioni o <strong>di</strong><br />
conversazioni come presa <strong>di</strong> conoscenza, operata<br />
clandestinamente da un terzo con l’impiego <strong>di</strong> mezzi<br />
meccanici o elettronici <strong>di</strong> captazione del suono, delle<br />
1 IPPOLITI, Intercettazioni: necessità investigative e tutela della privacy, in<br />
Rivista giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> polizia locale, 2007, 263<br />
69
comunicazioni segrete attuate in forma <strong>di</strong>versa dallo scritto.<br />
Più precisamente si può <strong>di</strong>re che “l’intercettazione consiste<br />
nella captazione, me<strong>di</strong>ante appositi mezzi meccanici od<br />
elettronici, <strong>di</strong> comunicazioni o conversazioni che si svolgono<br />
“a <strong>di</strong>stanza”, per mezzo del telefono o <strong>di</strong> altri strumenti <strong>di</strong><br />
telecomunicazioni (<strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong> telecomunicazioni)<br />
o “<strong>tra</strong> persone presenti” in un medesimo contesto<br />
ambientale (intercettazione ambientale), da parte <strong>di</strong> chi<br />
non è partecipe al colloquio, né è destinatario delle<br />
comunicazioni intercettate” 2 .<br />
L’intercettazione, quin<strong>di</strong>, è classico atto intrusivo che incide<br />
sul <strong>di</strong>ritto dei citta<strong>di</strong>ni alla tutela della propria riservatezza e<br />
sulla libertà e segretezza delle comunicazioni, <strong>di</strong>ritti<br />
costituzionalmente garantiti (art. 2 e 15 Cost.): ciò avviene<br />
in <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> un altro valore costituzionalmente garantito, cioè<br />
l’interesse pubblico a prevenire e reprimere i reati e a<br />
perseguire in giu<strong>di</strong>zio coloro che delinquono, per cui si può<br />
<strong>di</strong>re che “l’invasività del mezzo è per definizione il<br />
con<strong>tra</strong>ltare rispetto al <strong>di</strong>ritto alla riservatezza” 3 .<br />
Per quanto riguarda la procedura da adottare in materia <strong>di</strong><br />
<strong>intercettazioni</strong>, l’art. 15 della Cost. sancisce il principio<br />
2 DALIA-FERRAIOLI, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto processuale penale, Padova, 2001,<br />
484<br />
3 BONETTI, op. cit. 257<br />
70
inderogabile per cui vi è l’obbligo <strong>di</strong> un’autorizzazione<br />
debitamente motivata da parte dell’autorità giu<strong>di</strong>ziaria.<br />
La giurisprudenza è concorde nel ritenere che l’interesse<br />
protetto dalla norma penale riguarda “non solo il domicilio<br />
ma tutti quei luoghi in cui il singolo in<strong>di</strong>viduo possa<br />
esercitare lo jus excluden<strong>di</strong> alios, vale a <strong>di</strong>re il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
svolgere liberamente e legittimamente qualsiasi attività<br />
privata, senza turbative da parte <strong>di</strong> es<strong>tra</strong>nei che si ha il<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> escludere” 4 .<br />
Circa le persone, deve rilevarsi che l’intercettazione può<br />
essere <strong>di</strong>sposta anche a carico <strong>di</strong> soggetti <strong>di</strong>versi dalla<br />
persona sottoposta alle indagini, in forza della pur ampia<br />
previsione dei “gravi in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> reato”, e non <strong>di</strong> colpevolezza,<br />
portata dall’art. 267 c.p.p.<br />
Per quanto concerne i limiti temporali, il comma 3 dell’art.<br />
267 c.p.p. prevede che le <strong>intercettazioni</strong> non possano avere<br />
durata superiore ai quin<strong>di</strong>ci giorni, prorogabili dal gip, nel<br />
caso in cui permangono i requisiti <strong>di</strong> ammissibilità, <strong>di</strong><br />
ulteriori quin<strong>di</strong>ci giorni.<br />
In materia <strong>di</strong> criminalità organizzata, invece, è previsto che<br />
la durata delle operazioni non possa superare i quaranta<br />
giorni, prorogabile dal giu<strong>di</strong>ce con decreto motivato per<br />
4 IPPOLITI, op. cit. 264<br />
71
perio<strong>di</strong> successivi <strong>di</strong> venti giorni. A riguardo è prassi, in<br />
giurisprudenza, che la durata delle operazioni debba essere<br />
calcolata dal momento effettivo delle <strong>intercettazioni</strong>,<br />
considerato che per ognuna <strong>di</strong> esse deve essere in<strong>di</strong>cato<br />
l’inizio e il termine delle operazioni 5 .<br />
Del termine del deposito deve essere dato imme<strong>di</strong>atamente<br />
avviso ai <strong>di</strong>fensori delle parti, i quali, entro tale termine,<br />
hanno facoltà <strong>di</strong> esaminare gli atti, ascoltare le regis<strong>tra</strong>zioni<br />
e produrre i loro commenti 6 .<br />
Alla preoccupazione del legislatore <strong>di</strong> fissare modalità e<br />
limiti rigorosi per le operazioni <strong>di</strong> intercettazione non ha,<br />
però, corrisposto altrettanta attenzione per la tutela della<br />
privacy delle persone - tanto più se es<strong>tra</strong>nee alla vicenda<br />
processuale - sul versante della pubblicazione dei colloqui<br />
intercettati, soprattutto quando essi non siano pertinenti<br />
all’oggetto del proce<strong>di</strong>mento” 7 .<br />
A tutela del <strong>di</strong>ritto alla riservatezza, sempre l’art. 269<br />
specifica che le parti interessate possono avanzare al<br />
giu<strong>di</strong>ce, che ha autorizzato o convalidato l’intercettazione,<br />
5 Ibidem<br />
6 SONAGLIONI (a cura <strong>di</strong>), Osservatorio della Corte europea dei <strong>di</strong>ritti<br />
dell’uomo, in Corriere giuri<strong>di</strong>co, cit., 107<br />
7 BONETTI, op. cit. 267<br />
72
ichiesta per la <strong>di</strong>struzione della documentazione non<br />
necessaria per il proce<strong>di</strong>mento, a tutela della riservatezza.<br />
La riservatezza che qui viene in campo riguarda non il solo<br />
indagato ma una pluralità non preventivamente<br />
determinabile <strong>di</strong> soggetti ed attiene a fatti es<strong>tra</strong>nei alla<br />
vicenda giu<strong>di</strong>ziale. E’ bene sottolineare, inoltre, che tali<br />
mezzi <strong>di</strong> ricerca della prova devono essere rivolti solo per<br />
accertare la notitia criminis - e solo quando risultino<br />
assolutamente in<strong>di</strong>spensabili per il proseguimento delle<br />
indagini - e non per acquisirla, per cui il pm non può<br />
<strong>di</strong>sporre <strong>intercettazioni</strong> “pre-proce<strong>di</strong>mentali” al fine <strong>di</strong><br />
ricercare la notizia <strong>di</strong> reato 8 . Inoltre, sussiste il dovere, in<br />
capo a tutti coloro che per ragioni professionali vengano a<br />
conoscenza del contenuto e dei dati esteriori della<br />
comunicazione, <strong>di</strong> mantenere il più rigoroso riserbo sugli<br />
elementi appena detti.<br />
Notevolmente <strong>di</strong>fferenziata rispetto alla tematica del segreto<br />
<strong>di</strong> indagine - ed ispirata da esigenze ben <strong>di</strong>verse - è la<br />
questione relativa alle con<strong>di</strong>zioni in presenza delle quali il<br />
contenuto <strong>di</strong> determinati atti <strong>di</strong> indagine possa essere<br />
liberamente pubblicato, da parte dei mass me<strong>di</strong>a, in modo<br />
che, <strong>di</strong> questi, si determini una conoscibilità potenzialmente<br />
8 IPPOLITI, op. cit. 267<br />
73
illimitata da parte del pubblico. La normativa <strong>di</strong> riferimento<br />
<strong>di</strong> questa materia è rin<strong>tra</strong>cciabile nel <strong>di</strong>sposto dall’art. 114<br />
c.p.p., che, nell’ambito degli atti anteriori al <strong>di</strong>battimento,<br />
pone una rilevante <strong>di</strong>stinzione <strong>tra</strong> atti segreti per l’indagato<br />
ed atti conoscibili da parte dello stesso. Quanto ai primi,<br />
viene previsto, <strong>di</strong> norma, il <strong>di</strong>vieto assoluto <strong>di</strong><br />
pubblicazione, che impe<strong>di</strong>sce, a chiare lettere, sia la<br />
pubblicazione, totale o parziale, degli atti, che il loro<br />
riassunto o la semplice narrazione del loro contenuto<br />
generico.<br />
In relazione, invece, agli atti proce<strong>di</strong>mentali conoscibili da<br />
parte dell’indagato, opera un <strong>di</strong>vieto cosiddetto attenuato<br />
<strong>di</strong> pubblicazione, nel senso che non è ammesso pubblicare<br />
l’atto in sé, ma è consentita, invece, la pubblicazione del<br />
contenuto dello stesso. Dalla normativa esaminata,<br />
dovrebbe <strong>di</strong>scendere la piena con<strong>tra</strong>rietà alla legge della<br />
pubblicazione integrale, nel corso delle indagini preliminari,<br />
degli atti istruttori e, in particolare, del contenuto delle<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> che, peraltro (come spesso è<br />
accaduto) rischiano <strong>di</strong> coinvolgere anche soggetti del tutto<br />
es<strong>tra</strong>nei alle condotte criminose oggetto <strong>di</strong> indagine, ma che<br />
vengono semplicemente evocati o citati da parte dei<br />
soggetti sottoposti ad intercettazione. La questione,<br />
dunque, si sposta sul piano del sistema sanzionatorio in<br />
74
concreto approntato dal co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rito, a <strong>di</strong>fesa del <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong><br />
pubblicazione degli atti <strong>di</strong> indagine. L’art. 684 c.p., infatti,<br />
sanziona, a mero titolo <strong>di</strong> reato con<strong>tra</strong>vvenzionale, la<br />
pubblicazione arbi<strong>tra</strong>ria <strong>di</strong> atti <strong>di</strong> un proce<strong>di</strong>mento penale,<br />
prevedendo, a carico del responsabile, la sanzione<br />
dell’arresto fino a trenta giorni o dell’ammenda da 50 a 258<br />
euro. Per questo tipo <strong>di</strong> reato, <strong>tra</strong> l’altro, è prevista<br />
l’operatività dell’istituto dell’oblazione che, quale causa<br />
estintiva del reato, non produce alcuna conseguenza <strong>di</strong><br />
rilievo a carico del responsabile e, per questi motivi, non<br />
funziona affatto quale elemento <strong>di</strong>sincentivante alla<br />
commissione del reato.<br />
2.2 Intercettazioni <strong>telefoniche</strong> a cavallo <strong>tra</strong> il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
<strong>cronaca</strong> e il <strong>di</strong>ritto alla privacy dei soggetti<br />
Il complicato rapporto <strong>tra</strong> l’esercizio del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> e<br />
la <strong>di</strong>fesa della privacy dei soggetti coinvolti ha trovato<br />
proprio nelle intercettazione <strong>telefoniche</strong> uno dei terreni <strong>di</strong><br />
scontro più fertili . <strong>Le</strong> note vicende balzate agli onori delle<br />
cronache e gli scandali sui quali si è fatta luce grazie a<br />
questo strumento <strong>di</strong> investigazione, hanno innalzato il livello<br />
del <strong>di</strong>battito .<br />
75
Fino a qualche anno fa nessuno si azzardava a pubblicare il<br />
contenuto <strong>di</strong> conversazioni <strong>telefoniche</strong>, considerata una<br />
grave violazione della corrispondenza privata (così come<br />
tutelato dall’art. 15 della Costituzione ). Sempre più spesso<br />
però i giornali hanno cominciato a pubblicare interi s<strong>tra</strong>lci<br />
provocando l’intervento del Parlamento e del Garante corsi<br />
ai ripari per cercare <strong>di</strong> mettere or<strong>di</strong>ne. Si è cercato<br />
innanzitutto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere <strong>tra</strong> i casi <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> legali e<br />
quelle definite illegali: per quest’ultime (ve<strong>di</strong> caso Telecom)<br />
veri e propri atti <strong>di</strong> spionaggio, non autorizzati dalla<br />
magis<strong>tra</strong>ture e spesso utilizzati per ricattare gli ignari<br />
“conversatori”, si è unanimemente deciso <strong>di</strong> proibirne anche<br />
in parte la pubblicazione dei verbali perché considerate una<br />
vera e propria invasione della vita privata. 9 Nel caso invece<br />
<strong>di</strong> inchieste giu<strong>di</strong>ziarie, la questione si è fatta<br />
particolarmente infuocata ed è ancora oggi al vaglio del<br />
parlamento. Per quanto riguarda la pubblicazione delle<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong>, chiarificatore è stato il<br />
Provve<strong>di</strong>mento 16 ottobre 1997, con il quale il Garante<br />
ha fornito una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni-chiave cui i mezzi <strong>di</strong><br />
comunicazione avrebbero dovuto conformarsi qualora<br />
avessero pubblicato dati <strong>tra</strong>tti da <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong><br />
9 ROIDI, Cattive Notizie, CDG, 2008, 187<br />
76
o dalle relative <strong>tra</strong>scrizioni. 10 In primo luogo, l’Autorità ha<br />
stabilito che “l’eventuale segreto professionale sulla fonte<br />
della notizia non fa venir meno il dovere del giornalista <strong>di</strong><br />
acquisire lecitamente i documenti relativi alle <strong>tra</strong>scrizioni<br />
delle <strong>intercettazioni</strong> e <strong>di</strong> utilizzarli tenendo conto del<br />
principio della pertinenza rispetto alle finalità perseguite”; in<br />
secondo luogo, “anche quando l’interessato non abbia<br />
chiesto od ottenuto nel processo penale la <strong>di</strong>struzione delle<br />
<strong>tra</strong>scrizioni, la loro <strong>di</strong>ffusione deve tener conto pur sempre<br />
dei limiti che il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> pone a tutela della<br />
riservatezza”.<br />
Anche in presenza <strong>di</strong> un fatto <strong>di</strong> interesse pubblico, la<br />
notizia o il dato pubblicato senza il consenso dell’interessato<br />
deve comunque rispettare il parametro dell’essenzialità<br />
dell’informazione, nonché le <strong>di</strong>sposizioni del Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
deontologia. Infine, ferma restando la possibilità per il<br />
giornalista <strong>di</strong> riferire notizie e circostanze <strong>di</strong> natura privata<br />
anche senza il consenso degli interessati (qualora esse siano<br />
connaturate a fatti <strong>di</strong> interesse pubblico e sempre nel<br />
rispetto dei limiti posti a tutela della riservatezza e della<br />
<strong>di</strong>gnità della persona), il provve<strong>di</strong>mento assegna una<br />
particolare tutela a “quelle parti delle conversazioni che<br />
attengono a comportamenti strettamente personali non<br />
10 TOPPETTA, op. cit. 170ss<br />
77
connessi al contesto giu<strong>di</strong>ziario, o che possono riguardare, a<br />
maggior ragione, la sfera della vita sessuale” 11 .<br />
Con il Provve<strong>di</strong>mento 11 aprile 2002 12 , il Garante ha riba<strong>di</strong>to<br />
la vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> queste in<strong>di</strong>cazioni, precisando che “la corretta<br />
applicazione del principio dell’essenzialità dell’informazione<br />
impone ai giornalisti <strong>di</strong> effettuare comunque un attento<br />
vaglio sulle notizie acquisite e sulla liceità della loro raccolta,<br />
evitando <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere le informazioni che attengano a<br />
comportamenti strettamente personali” visto che la loro<br />
“<strong>di</strong>ffusione potrebbe invece incidere gravemente sulla<br />
<strong>di</strong>gnità e sulla sfera privata”.<br />
Con il Provve<strong>di</strong>mento 21 giugno 2006 13 , il Garante è tornato<br />
nuovamente sull’argomento, specificando le linee guida che<br />
il giornalista deve seguire per una corretta selezione del<br />
materiale derivante dalle <strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong>sposte<br />
dall’Autorità Giu<strong>di</strong>ziaria. Il provve<strong>di</strong>mento è stato adottato<br />
dall’Autorità Garante in risposta all’incontrollata<br />
pubblicazione, su <strong>di</strong>versi giornali e riviste, <strong>di</strong> <strong>tra</strong>scrizioni <strong>di</strong><br />
conversazioni <strong>telefoniche</strong> relative ad alcune inchieste<br />
giu<strong>di</strong>ziarie in corso in quel periodo in Italia.<br />
Già nel gennaio del 2006, il quoti<strong>di</strong>ano Il Giornale aveva<br />
pubblicato s<strong>tra</strong>lci <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> <strong>tra</strong> Giovanni<br />
11 PAISSAN, op. cit. 152 ss.<br />
12 www.garanteprivacy.it<br />
13 www.garanteprivacy.it<br />
78
Consorte, ex presidente <strong>di</strong> Unipol, e Piero Fassino,<br />
segretario dei Democratici <strong>di</strong> sinis<strong>tra</strong>, raccolte nell’ambito<br />
delle indagini sulle scalate bancarie ed e<strong>di</strong>toriali. <strong>Le</strong><br />
<strong>intercettazioni</strong> pubblicate, risalenti al luglio 2005, erano <strong>tra</strong><br />
l’altro risultate irrilevanti ai fini giu<strong>di</strong>ziari e per questo non<br />
erano state neppure <strong>tra</strong>scritte dalla magis<strong>tra</strong>tura. Ma<br />
l’intervento del Garante faceva riferimento soprattutto alla<br />
<strong>di</strong>vulgazione delle <strong>intercettazioni</strong> riguardanti altri due grossi<br />
scandali scoppiati proprio in quei mesi del 2006 e noti al<br />
grande pubblico come Calciopoli e Vallettopoli. L’Autorità<br />
non poteva che deprecare l’atteggiamento <strong>di</strong> quegli organi<br />
d’informazione che avevano pubblicato pressoché<br />
integralmente numerosi brani <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong>, senza<br />
procedere ad una seria e scrupolosa selezione del materiale<br />
rilevante, in base ai parametri più volte richiamati. In<br />
questo modo erano state <strong>di</strong>ffuse anche notizie non rilevanti<br />
per le relative inchieste e spesso riguardanti la vita privata<br />
<strong>di</strong> persone non coinvolte nelle stesse (colpevoli solamente <strong>di</strong><br />
aver interloquito o <strong>di</strong> essere state semplicemente nominate<br />
dalle persone intercettate), <strong>di</strong> persone lese dai fatti o che<br />
comunque non risultavano indagate al momento della<br />
pubblicazione 14 .<br />
14 IPPOLITI, op.cit. 268<br />
79
Il Garante decise, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> attivarsi in via d’urgenza anche<br />
in assenza <strong>di</strong> reclami o ricorsi da parte dei soggetti<br />
interessati. Ne approfittò, in primo luogo, per riaffermare i<br />
principi dettati in materia dal Co<strong>di</strong>ce della privacy e dal<br />
Co<strong>di</strong>ce deontologico; ma soprattutto per sottolineare che i<br />
giornalisti, oltre a rispettare alcune specifiche prescrizioni<br />
del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale puntualmente richiamate nel<br />
provve<strong>di</strong>mento, dovrebbero effettuare un rigoroso filtro<br />
sulle informazioni in loro possesso prima <strong>di</strong> procedere alla<br />
pubblicazione, evitando <strong>di</strong> rendere pubbliche notizie che,<br />
quando anche attinenti a fatti <strong>di</strong> interesse pubblico, non<br />
siano però essenziali per garantire una corretta<br />
informazione. Il Garante, dunque, alla luce delle previsioni<br />
del Co<strong>di</strong>ce della privacy e del Co<strong>di</strong>ce deontologico dei<br />
giornalisti, ha considerato “legittima la <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong><br />
notizie <strong>di</strong> rilevante interesse pubblico o sociale solo quando<br />
l’informazione, anche dettagliata, sia in<strong>di</strong>spensabile per<br />
l’originalità dei fatti o per la qualificazione dei protagonisti o<br />
per la descrizione dei mo<strong>di</strong> particolari in cui sono<br />
avvenuti” 15 , ripetendo così la formula dell’art. 6, comma 1°,<br />
del Co<strong>di</strong>ce deontologico. Prescrive, inoltre, che si evitino<br />
riferimenti relativi ai congiunti degli indagati o degli altri<br />
15 Rubriche - Il documento - <strong>Privacy</strong>: pubblicabili solo le <strong>intercettazioni</strong><br />
essenziali per una corretta informazione, Garante per la protezione dei dati<br />
personali Provve<strong>di</strong>mento 21 giugno 2006, in Guida al <strong>di</strong>ritto, cit., 115<br />
80
soggetti es<strong>tra</strong>nei alle vicende oggetto <strong>di</strong> indagine, ed esige il<br />
pieno rispetto della <strong>di</strong>gnità della persona, con specifico<br />
riferimento alla sfera sessuale.<br />
Ne consegue obbligo, per il giornalista, <strong>di</strong> astenersi dal<br />
descrivere abitu<strong>di</strong>ni sessuali riferite a persone identificate o<br />
identificabili, “specie quando finisce per suscitare la curiosità<br />
del pubblico su aspetti intimi e privati senza rispondere<br />
integralmente ad un’esigenza <strong>di</strong> giustificata informazione su<br />
vicende <strong>di</strong> interesse pubblico” 16 ; anche quando le vicende<br />
riguar<strong>di</strong>no personaggi pubblici, la cui sfera privata è<br />
necessariamente ristretta in ragione della loro posizione e<br />
notorietà, è necessario sempre rispettarne la <strong>di</strong>gnità, specie<br />
se le notizie attengono alla loro sfera sessuale 17 .<br />
L’Autorità, esattamente ad un mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dal<br />
precedente, ha adottato il Provve<strong>di</strong>mento 21 luglio<br />
2006, rubricato Diffusione <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> ed essenzialità<br />
dell’informazione, con il quale ha <strong>di</strong>chiarato illecita la<br />
pubblicazione, da parte del quoti<strong>di</strong>ano Il Giornale, <strong>di</strong> alcuni<br />
brani <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> riguardanti Carlo Giuliani<br />
(il giovane ucciso a Genova nel luglio del 2001 durante i<br />
gravi incidenti verificatisi in occasione del vertice G8) e i<br />
suoi genitori. L’Autorità ha sostenuto che “la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong><br />
16 Ibidem<br />
17 IPPOLITI, op. cit. 269 pp.<br />
81
tali brani non risulta in alcun modo giustificata sul piano del<br />
vincolante principio dell’essenzialità dell’informazione<br />
riguardo a fatti <strong>di</strong> pubblico interesse […]” 18 Dispose, quin<strong>di</strong>,<br />
il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere ulteriormente il testo delle<br />
<strong>intercettazioni</strong>, minacciando, in caso <strong>di</strong> inosservanza del<br />
<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>sposto, <strong>di</strong> applicare la sanzione penale <strong>di</strong> cui all’art.<br />
170 del Co<strong>di</strong>ce della privacy.<br />
Stesso <strong>di</strong>scorso vale per il Provve<strong>di</strong>mento 15 marzo<br />
2007 col quale il Garante si è pronunciato sulla<br />
pubblicazione, da parte <strong>di</strong> varie testate giornalistiche, <strong>di</strong><br />
<strong>tra</strong>scrizioni <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong>sposte dalla procura <strong>di</strong><br />
Potenza nell’ambito dell’inchiesta nota come Vallettopoli.<br />
2.3 Evoluzione della normativa in termini <strong>di</strong><br />
intercettazione (legge Mastella e Alfano)<br />
Un <strong>di</strong>scorso a parte merito il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge Mastella sulle<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> ed ambientali e sulla pubblicità<br />
degli atti <strong>di</strong> indagine, che il 17 aprile 2007 è stato approvato<br />
a larga maggioranza dalla Camera dei deputati (con 447<br />
voti favorevoli, nessuno con<strong>tra</strong>rio, e sette astensioni) ed il<br />
cui testo è stato <strong>tra</strong>smesso al Senato per la definitiva<br />
approvazione. L’impianto si fa apprezzare per lo sforzo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>sciplinare organicamente la materia, anche se il<br />
18 www.garanteprivacy.it<br />
82
provve<strong>di</strong>mento legislativo non si è fatto carico delle<br />
<strong>intercettazioni</strong> che coinvolgono i parlamentari, attualmente<br />
regolate in modo politicamente e costituzionalmente<br />
inaccettabile dalla l. 140/2003.<br />
La legge in<strong>di</strong>vidua il nuovo meccanismo per sceverare <strong>tra</strong> i<br />
contenuti delle <strong>intercettazioni</strong> quelli rilevanti per il processo<br />
da quelli irrilevanti, destinati ad essere custo<strong>di</strong>ti in un<br />
archivio riservato e coperti da assoluta segretezza.<br />
Nonostante sia apprezzabile l’intervento del legislatore per<br />
colmare il vuoto normativo vigente, la sensazione è che si<br />
sia voluta sfruttare l’occasione offerta dalla necessità <strong>di</strong><br />
intervenire sulla <strong>di</strong>sciplina delle <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong><br />
per ridurre gli spazi della <strong>cronaca</strong> giu<strong>di</strong>ziaria.<br />
Ecco cosa prevede, nel dettaglio, il provve<strong>di</strong>mento del<br />
governo:<br />
DURATA DELLE INTERCETTAZIONI - Il decreto del Pm<br />
che <strong>di</strong>spone l'intercettazione in<strong>di</strong>ca la modalità e la durata<br />
delle operazioni per un massimo <strong>di</strong> 15 giorni, prorogabile<br />
per altri 15 giorni dal giu<strong>di</strong>ce con decreto motivato e per<br />
una durata complessiva massima non superiore a tre mesi.<br />
Il limite può essere superato solo nel caso in cui dovessero<br />
emergere nuovi elementi investigativi. In un apposito<br />
registro tenuto presso ogni ufficio del Pubblico ministero<br />
sono annotati secondo un or<strong>di</strong>ne cronologico i decreti che<br />
83
<strong>di</strong>spongono, autorizzano, convalidano o prorogano le<br />
<strong>intercettazioni</strong>. Ridotto anche il numero dei centri <strong>di</strong> ascolto,<br />
il cui limite è fissato ad uno per ogni <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Corte<br />
d'Appello. 19<br />
TRASCRIZIONE DELLE CONVERSAZIONI È vietata la<br />
<strong>tra</strong>scrizione delle parti <strong>di</strong> conversazioni che riguardano<br />
esclusivamente persone, fatti o circostanze es<strong>tra</strong>nei alle<br />
indagini. Il giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>spone che i nominativi o i riferimenti<br />
in<strong>di</strong>cativi <strong>di</strong> soggetti es<strong>tra</strong>nei alle indagini siano espunti dalle<br />
<strong>tra</strong>scrizioni delle regis<strong>tra</strong>zioni. A meno che questo non<br />
ostacoli l'accertamento dei fatti esaminati dall'indagine.<br />
DIVIETO DI PUBBLICAZIONE - È vietata, recita l'articolo<br />
1 del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge, la pubblicazione, anche parziale,<br />
degli atti <strong>di</strong> indagine contenuti nel fascicolo del pubblico<br />
ministero o delle investigazioni <strong>di</strong>fensive, anche se non più<br />
coperti dal segreto, fino alla conclusione delle indagini<br />
preliminari. Stesso <strong>di</strong>vieto per quel che riguarda<br />
conversazioni <strong>telefoniche</strong> o flussi <strong>di</strong> informazioni<br />
informatiche o telematiche e i dati riguardanti il <strong>tra</strong>ffico<br />
telefonico, anche se non più coperti da segreto. Anche in<br />
questo caso fino alla conclusione delle indagini preliminari o<br />
fino al termine dell'u<strong>di</strong>enza preliminare. Se si procede al<br />
19 www.corriere.it<br />
84
<strong>di</strong>battimento, non è consentita la pubblicazione, anche<br />
parziale, degli atti del fascicolo del Pm, se non dopo la<br />
pronuncia della sentenza in grado <strong>di</strong> appello.<br />
I documenti che contengono dati relativi a conversazioni e<br />
comunicazioni <strong>telefoniche</strong> o telematiche acquisiti in modo<br />
illecito e quei documenti elaborati at<strong>tra</strong>verso una raccolta<br />
illecita <strong>di</strong> informazioni non possono essere in nessun modo<br />
utilizzati, <strong>tra</strong>nne che come corpo del reato. E vengono<br />
custo<strong>di</strong>ti nell'archivio riservato per le <strong>intercettazioni</strong> istituito<br />
presso ogni procura e <strong>di</strong> cui è responsabile il procuratore o<br />
un suo delegato.<br />
LE SANZIONI - Chiunque rivela notizie sugli atti del<br />
proce<strong>di</strong>mento coperti da segreto e ne agevola la conoscenza<br />
è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. 20 Se il fatto è<br />
commesso per colpa o per «agevolazione colposa», la pena<br />
è della reclusione fino a un anno. Se a commettere il fatto è<br />
un pubblico ufficiale o un incaricato <strong>di</strong> pubblico servizio, la<br />
pena è aumentata, rispettivamente da 1 a 5 anni e da 6<br />
mesi a 2 anni. Reclusione da 1 a 3 anni, invece, per chi in<br />
modo illecito viene a conoscenza <strong>di</strong> atti del proce<strong>di</strong>mento<br />
penale coperti da segreto. E per chi, consapevole dell'illecita<br />
formazione, acquisizione o raccolta, detiene documenti che<br />
20 www.corriere.it<br />
85
contengono atti relativi a conversazioni <strong>telefoniche</strong>, la pena<br />
è la reclusione da 6 mesi a 4 anni. Chiunque rivela,<br />
at<strong>tra</strong>verso qualsiasi mezzo <strong>di</strong> informazione al pubblico, in<br />
tutto o in parte il contenuto <strong>di</strong> documenti elaborati per<br />
mezzo <strong>di</strong> una raccolta illecita <strong>di</strong> informazioni è punito con la<br />
reclusione da 6 mesi a 4 anni. Se il fatto è commesso da un<br />
pubblico ufficiale, la reclusione è aumentata da 1 a 5 anni.<br />
Per i giornalisti che pubblicano atti del proce<strong>di</strong>mento o<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> coperte da segreto scatta<br />
l'ammenda da 10mila a 100mila euro, in alternativa alla<br />
reclusione fino a 30 giorni, come previsto dall'articolo 684<br />
del Co<strong>di</strong>ce penale. In caso <strong>di</strong> illeciti per finalità<br />
giornalistiche, inoltre, è applicata la sanzione amminis<strong>tra</strong>tiva<br />
della pubblicazione, in uno o più giornali, dell'or<strong>di</strong>nanza che<br />
accerta l'illecito a spese dei responsabili della violazione.<br />
CONTROLLO CORTE DEI CONTI - Entro il 31 marzo <strong>di</strong><br />
ogni anno, le singole Procure <strong>tra</strong>smettono al ministro della<br />
Giustizia una relazione sulle spese sostenute nell'anno<br />
precedente per l'attività <strong>di</strong> intercettazione. Il Guardasigilli, a<br />
sua volta, <strong>tra</strong>smette le relazioni alla Corte dei Conti per un<br />
esame amminis<strong>tra</strong>tivo da parte della magis<strong>tra</strong>tura contabile.<br />
86
Il ddl Mastella fu approvato il 17 aprile 2007 dalla Camera<br />
dei deputati quasi all'unanimità (447 voti favorevoli, 7<br />
astensioni e nessun con<strong>tra</strong>rio), ma poi l'esame si interruppe<br />
al Senato a causa della fine anticipata della legislatura. Sulla<br />
base <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge il Guarda Sigilli Angelino<br />
Alfano ha approntato un nuovo <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge.<br />
Ecco in sintesi le mo<strong>di</strong>fiche introdotte dal DDL 21 :<br />
EVIDENTI INDIZI COLPEVOLEZZA - Il Pm potrà chiedere<br />
<strong>di</strong> intercettare solo se ci saranno evidenti in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong><br />
colpevolezza e solo se saranno assolutamente<br />
in<strong>di</strong>spensabili. Nelle indagini <strong>di</strong> mafia e terrorismo<br />
basteranno sufficienti in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> reato. La richiesta dovrà<br />
essere autorizzata da un Gip collegiale del capoluogo del<br />
<strong>di</strong>stretto. Ma il giu<strong>di</strong>ce dovrà poi compiere una valutazione<br />
autonoma del caso. La toga che rilascia «pubblicamente<br />
<strong>di</strong>chiarazioni» sul proce<strong>di</strong>mento affidatogli ha l'obbligo <strong>di</strong><br />
astenersi. E sarà sostituito se iscritto nel registro degli<br />
indagati per rivelazione del segreto d' ufficio. Il ddl prevede<br />
l'ammenda da 500 a 1.032 euro per pubblici ufficiali e<br />
magis<strong>tra</strong>ti che ometteranno <strong>di</strong> esercitare «il controllo<br />
necessario ad impe<strong>di</strong>re la indebita cognizione o<br />
pubblicazione delle <strong>intercettazioni</strong>». Se un Pm volesse<br />
intercettare un telefono usato da esponenti dei Servizi e<br />
21 www.ansa.it<br />
87
quin<strong>di</strong> anche da 'body guard' dovrà informarne entro 5<br />
giorni il presidente del Consiglio che potrà apporre il segreto<br />
<strong>di</strong> Stato.<br />
DIRITTO DI CRONACA - Nel testo originario i giornalisti<br />
non avrebbero potuto scrivere praticamente nulla degli atti<br />
relativi ad un proce<strong>di</strong>mento penale fino all'inizio del<br />
<strong>di</strong>battimento. Ora si prevede che per gli atti non più coperti<br />
da segreto (comprese le <strong>intercettazioni</strong>) resti il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong><br />
pubblicazione anche parziale fino a che non si siano<br />
concluse le indagini preliminari, ma se ne potrà comunque<br />
scrivere per riassunto o raccontandone il contenuto. Sarà<br />
vietato pubblicare le richieste e le or<strong>di</strong>nanze emesse in<br />
materia <strong>di</strong> misure cautelari fino a quando l'indagato o il suo<br />
<strong>di</strong>fensore non ne siano venuti a conoscenza. Dopo <strong>di</strong> chè se<br />
ne potrà pubblicare il contenuto. Fanno eccezione le<br />
<strong>intercettazioni</strong> riportate nelle or<strong>di</strong>nanze. Per quelle permane<br />
il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> pubblicazione.<br />
Cambia anche la norma sulle rettifiche perché nel ddl si <strong>di</strong>ce<br />
che dovranno essere pubblicate nella loro interezza, ma<br />
«senza commento». E si <strong>di</strong>sciplinano anche quelle su<br />
internet. Stop alla pubblicazione <strong>di</strong> nomi o immagini <strong>di</strong><br />
magis<strong>tra</strong>ti «relativamente ai proce<strong>di</strong>menti penali a loro<br />
affidati», salvo che l'immagine non sia in<strong>di</strong>spensabile al<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> (chi sgarra è punito con l'arresto fino a<br />
88
trenta giorni o con l'ammenda da euro 1.000 a euro 5.000,<br />
ndr). 22<br />
LE SANZIONI - Torna il carcere per i cronisti. Il ddl<br />
(comma 26) introduce mo<strong>di</strong>fiche al Cp:<br />
a) «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque<br />
pubblica <strong>intercettazioni</strong> in violazione dell'articolo 114,<br />
comma 7, del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale è punito con la<br />
reclusione da sei mesi a tre anni». (Il comma 7 <strong>di</strong>ce: "È in<br />
ogni caso vietata la pubblicazione anche parziale o per<br />
riassunto, della documentazione, degli atti e dei contenuti<br />
relativi a conversazioni o a flussi <strong>di</strong> comunicazioni<br />
informatiche o telematiche <strong>di</strong> cui sia stata or<strong>di</strong>nata la<br />
<strong>di</strong>struzione ai sensi degli articoli 269 e 271. È altresì vietata<br />
la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, della<br />
documentazione, degli atti e dei contenuti relativi a<br />
conversazioni o a flussi <strong>di</strong> comunicazioni telematiche<br />
riguardanti fatti, circostanze e persone es<strong>tra</strong>nee alle<br />
indagini, <strong>di</strong> cui sia stata <strong>di</strong>sposta l'espunzione ai sensi<br />
dell'articolo 268, comma 7-bis").<br />
b) "Chiunque me<strong>di</strong>ante modalità o attività illecita prende<br />
<strong>di</strong>retta cognizione <strong>di</strong> atti del proce<strong>di</strong>mento penale coperti dal<br />
segreto è punito con la pena della reclusione da uno a tre<br />
anni";<br />
22 www.ilvelino.it<br />
89
c) risulta ampliato il nuovo articolo 684 del Cp<br />
("Pubblicazione arbi<strong>tra</strong>ria <strong>di</strong> atti <strong>di</strong> un proce<strong>di</strong>mento penale"<br />
(le novità sono in nero):<br />
"Chiunque pubblica, in tutto o in parte, anche per riassunto<br />
o a guisa d'informazione, atti o documenti <strong>di</strong> un<br />
proce<strong>di</strong>mento penale, <strong>di</strong> cui sia vietata per legge la<br />
pubblicazione è punito con l'arresto fino a trenta giorni o<br />
con l'ammenda da euro 1.000 a euro 5.000. La stessa pena<br />
si applica per la violazione dei <strong>di</strong>vieti - (relativi alla<br />
pubblicazione e alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> nomi e immagini dei<br />
magis<strong>tra</strong>ti relativamente ai proce<strong>di</strong>menti e processi penali<br />
loro affidati, ndr) -previsti dall'articolo 114, comma 6-ter,<br />
del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale.<br />
Se il fatto <strong>di</strong> cui al primo comma riguarda le <strong>intercettazioni</strong><br />
<strong>di</strong> conversazioni o comunicazioni <strong>telefoniche</strong> o <strong>di</strong> altre forme<br />
<strong>di</strong> telecomunicazione, le immagini me<strong>di</strong>ante riprese visive o<br />
l'acquisizione della documentazione del <strong>tra</strong>ffico delle<br />
conversazioni o comunicazioni stesse, la pena è dell'arresto<br />
fino a trenta giorni o dell'ammenda da euro 2.000 a euro<br />
10.000". I cronisti incriminati (per la pubblicazione <strong>di</strong><br />
"carte" coperte dal segreto) rischiano la sospensione<br />
dalla professione fino a 3 mesi.<br />
Così chiunque rivela indebitamente notizie inerenti ad atti<br />
del proce<strong>di</strong>mento penale coperti dal segreto dei quali è<br />
90
venuto a conoscenza in ragione del proprio ufficio o servizio<br />
svolti in un proce<strong>di</strong>mento penale, o ne agevola in qualsiasi<br />
modo la conoscenza, è punito con la reclusione da uno a<br />
cinque anni. 23<br />
REATI INTERCETTABILI - Po<strong>tra</strong>nno essere intercettati<br />
tutti i reati con pene oltre i 5 anni, compresi quelli contro<br />
Pubblica Amminis<strong>tra</strong>zione; ingiuria; minaccia; usura;<br />
molestia; <strong>tra</strong>ffico-commercio <strong>di</strong> stupefacenti e armi; insider<br />
<strong>tra</strong><strong>di</strong>ng; aggiotaggio; con<strong>tra</strong>bbando; <strong>di</strong>ffusione materiale<br />
pornografico anche relativo a minori. Si po<strong>tra</strong>nno usare le<br />
cimici solo per spiare luoghi nei quali si sa che si sta<br />
compiendo un'attività criminosa. Unica eccezione per i reati<br />
<strong>di</strong> mafia, terrorismo e per quelli più gravi. 24<br />
LIMITI DI TEMPO - Non si potrà intercettare per più <strong>di</strong> 60<br />
giorni: 30 più 15 più 15. Per reati <strong>di</strong> mafia, terrorismo o<br />
minaccia col mezzo del telefono si può arrivare a 40 giorni<br />
prorogabili <strong>di</strong> altri 20.<br />
Vietata la <strong>tra</strong>scrizione delle parti <strong>di</strong> conversazioni riguardanti<br />
fatti, circostanze e persone es<strong>tra</strong>nee alle indagini - È<br />
sempre vietata la <strong>tra</strong>scrizione delle parti <strong>di</strong> conversazioni<br />
riguardanti fatti, circostanze e persone es<strong>tra</strong>nee alle<br />
indagini. Il tribunale in ogni caso <strong>di</strong>spone che i nomi o i<br />
23 www.ilvelino.it<br />
24 www.ilvelino.it<br />
91
iferimenti identificativi <strong>di</strong> soggetti es<strong>tra</strong>nei alle indagini<br />
siano espunti dalle <strong>tra</strong>scrizioni delle conversazioni.<br />
PROCEDIMENTO CONTRO IGNOTI - <strong>Le</strong> <strong>intercettazioni</strong><br />
po<strong>tra</strong>nno essere richieste solo dalla parte offesa e solo sulle<br />
sue utenze.<br />
ARCHIVIO RISERVATO E DIVIETO DI ALLEGARE<br />
VERBALI A FASCICOLO Telefonate e verbali saranno<br />
custo<strong>di</strong>ti in un archivio presso la Procura. E le regis<strong>tra</strong>zioni<br />
saranno fatte con impianti installati nei Centri <strong>di</strong><br />
intercettazione istituiti presso ogni <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Corte<br />
d'Appello. I procuratori dovranno gestire e controllare questi<br />
Centri e avranno 5 giorni per depositare verbali e<br />
<strong>intercettazioni</strong>. Se dal loro deposito però ci sarà pregiu<strong>di</strong>zio<br />
per le indagini, si potrà ritardare la consegna, ma non oltre<br />
la data dell'avviso della conclusione delle indagini<br />
preliminari. Vietato allegare le <strong>intercettazioni</strong> al fascicolo.<br />
LA BOCCIATURA DEL DDL ALFANO – Il lodo Alfano viene<br />
bloccato: la sesta Commissione del Csm lancia il suo allarme<br />
afferma che la legge viola almeno quattro principi<br />
costituzionali, a cominciare da quello sull'obbligatorietà<br />
dell'azione penale, e avrà effetti «devastanti»<br />
sull'«efficacia» delle indagini. E inoltre, «rafforzando la<br />
92
<strong>di</strong>pendenza della polizia giu<strong>di</strong>ziaria dal potere esecutivo» 25 e<br />
al tempo stesso «estromettendo il pm dalle indagini»,<br />
potrebbe permettere al governo <strong>di</strong> controllare o quanto<br />
meno <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionare l'azione penale. Il no <strong>di</strong> Palazzo dei<br />
Marescialli è contenuto in un parere approvato all'unanimità,<br />
al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> un unico punto sul quale si è regis<strong>tra</strong>to il <strong>di</strong>ssenso<br />
del togato <strong>di</strong> Magis<strong>tra</strong>tura In<strong>di</strong>pendente, Antonio Patrono.<br />
Un documento molto lungo (18 pagine) e tecnico. E che sia<br />
pure in forma non esplicita pone dubbi <strong>di</strong> costituzionalità su<br />
alcune delle norme. È il caso soprattutto della <strong>di</strong>sposizione<br />
che ri<strong>di</strong>segna i rapporti <strong>tra</strong> polizia giu<strong>di</strong>ziaria e pm, dando<br />
alla prima ampia autonomia nell'acquisizione e ricerca delle<br />
notizie <strong>di</strong> reato, e che - secondo i consiglieri - comprime e<br />
indebolisce il ruolo del pubblico ministero. Ci saranno<br />
ricadute negative sia sul controllo <strong>di</strong> legalità sia sulla stessa<br />
obbligatorietà dell'azione penale, che la Costituzione affida<br />
al pm come organo <strong>di</strong> garanzia, avverte la Commissione. 26<br />
LE VIOLAZIONI – Sono state messe sotto accusa le<br />
norme-chiave del provve<strong>di</strong>mento che riguardano il processo<br />
penale e non le <strong>intercettazioni</strong> (oggetto <strong>di</strong> un altro ddl), a<br />
cominciare appunto da quella che ri<strong>di</strong>segna i rapporti <strong>tra</strong><br />
pubblico ministero e polizia giu<strong>di</strong>ziaria. Oltre<br />
25<br />
www.ilvelino.it<br />
26<br />
ibidem<br />
93
all'obbligatorietà dell'azione penale, le norme all'esame del<br />
Senato -secondo i consiglieri- violano i principi costituzionali<br />
del giu<strong>di</strong>ce naturale (articolo 25), della ragionevole durata<br />
dei processi (articolo 111), e il contenuto dell'articolo 109<br />
della Carta, secondo cui l'autorità giu<strong>di</strong>ziaria <strong>di</strong>spone<br />
<strong>di</strong>rettamente della polizia giu<strong>di</strong>ziaria. E inoltre la stessa ratio<br />
della norma su cui si appuntano i maggiori s<strong>tra</strong>li dei<br />
consiglieri è «in conflitto» con il ruolo che la Costituzione<br />
assegna al pm <strong>di</strong> «garante della legalità dell'azione penale e<br />
dei <strong>di</strong>ritti dell'indagato e dell'imputato». Non a caso <strong>tra</strong> le<br />
conseguenze negative del ddl, i consiglieri in<strong>di</strong>cano anche la<br />
«minor tutela degli interessi della <strong>di</strong>fesa», oltre alla<br />
«<strong>di</strong>latazione» dei tempi dei proce<strong>di</strong>menti. 27<br />
27 www.ilvelino.it<br />
94
CAPITOLO TERZO:<br />
SCANDALI TELEFONICI<br />
Nei primi due capitoli abbiamo affrontato il “problema” delle<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> da un punto <strong>di</strong> vista<br />
esclusivamente legale, cercando <strong>di</strong> sottolineare come il<br />
<strong>di</strong>battito sollevato dalla loro indubbia utilità per le indagini<br />
della magis<strong>tra</strong>tura, sia legato alla natura <strong>di</strong> strumento<br />
borderline a cavallo <strong>tra</strong> i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> e privacy.<br />
In questo capitolo cercheremo invece <strong>di</strong> ricostruire alcuni<br />
dei più noti scandali italiani degli ultimi anni, conosciuti<br />
presso l’opinione pubblica grazie proprio all’utilizzo delle<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong>. Inizieremo però la nos<strong>tra</strong><br />
ricostruzione rinfrescandoci la memoria con un caso che è<br />
l’emblema <strong>di</strong> intercettazione illegale, lo scandalo Telecom,<br />
un vero esempio <strong>di</strong> spionaggio, il quale rafforza la teoria <strong>di</strong><br />
coloro che vista la “pervasività” delle <strong>intercettazioni</strong><br />
invocano una regolamentazione legale per limitarne il<br />
cattivo utilizzo e sulla quale tutt’oggi si fatica a trovare un<br />
punto d’incontro.<br />
Proseguiremo poi la nos<strong>tra</strong> indagine con una serie <strong>di</strong><br />
scandali in cui le <strong>intercettazioni</strong> hanno rappresentato per gli<br />
inquirenti uno strumento chiave per lo svolgimento delle<br />
95
indagini: scandali, che senza questo prezioso strumento,<br />
avrebbero avuto <strong>di</strong>fficoltà a venire a galla.<br />
3.1 TELECOM-SISMI<br />
Lo scandalo Telecom-Sismi scoppiato nel 2006 è la storia<br />
nera <strong>di</strong> una formidabile macchina <strong>di</strong> raccolta illegale <strong>di</strong><br />
informazioni sensibili e del loro uso altrettanto abusivo. Un<br />
triangolo perfetto. Ai suoi vertici, la prima azienda telefonica<br />
del Paese e la sua controllante Pirelli; il servizio segreto<br />
militare, il Sismi; l’agenzia <strong>di</strong> investigazioni private "Polis<br />
d’Istinto" <strong>di</strong> Emanuele Cipriani. Al centro, la politica,<br />
l’impren<strong>di</strong>toria, il mondo delle professioni, giù fino ai<br />
semplici citta<strong>di</strong>ni in cerca <strong>di</strong> primo impiego.<br />
Dall'inchiesta, partita nel 2002 dal caso dell'ex-manager<br />
della Coca-Cola, pe<strong>di</strong>nato e dossierato per conto dei vertici<br />
della stessa filiale italiana della Coca-Cola che avevano<br />
commissionato a fine 2000 attività per oltre 130 milioni <strong>di</strong><br />
Lire alla Polis d'Istinto, emerge che un grande orecchio,<br />
segreto, illegale e potentissimo ha per anni spiato tutti,<br />
dall’operaio al vip della finanza, dal politico alla soubrette<br />
dello spettacolo. 1<br />
1 www.repubblica.it<br />
96
E’ una storia <strong>di</strong> spionaggio illegale che affonda le sue origini<br />
in un amicizia antica <strong>tra</strong> i 3 attori protagonisti della vicenda:<br />
Giuliano Tavaroli, Marco Mancini, Emanuele Cipriani.<br />
Tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, i primi due<br />
lavoravano nel corpo dei carabinieri nella caserma <strong>di</strong> via<br />
Moscova, a Milano. Cipriani, che dei tre è il ragazzo nato<br />
bene, si fa notare per zelo e capacità in una filiale <strong>di</strong> banca.<br />
Dividono il poco che hanno e le gran<strong>di</strong> ambizioni che<br />
coltivano. Ma hanno teste molto <strong>di</strong>verse.<br />
L’avi<strong>di</strong>tà muove Emanuele Cipriani e lo brucia <strong>tra</strong> la fine del<br />
2004 e l’inizio del 2005. La sua vita, come quella <strong>di</strong> Tavaroli<br />
e Mancini, è cambiata. Mancini è <strong>di</strong>ventato numero due del<br />
Sismi. Tavaroli si è guadagnato la fiducia <strong>di</strong> Marco<br />
Tronchetti Provera che lo ha voluto prima alla security <strong>di</strong><br />
Pirelli e quin<strong>di</strong> a quella <strong>di</strong> Telecom. Cipriani ha messo su a<br />
Firenze un’agenzia <strong>di</strong> investigazioni private, la "Polis<br />
d’Istinto", che si <strong>tra</strong>sforma in una fabbrica <strong>di</strong> denari. In 8<br />
anni, <strong>tra</strong> il ’97 e il 2004, incassa 20 milioni <strong>di</strong> euro da due<br />
soli committenti: Telecom e Pirelli. Un fiume <strong>di</strong> contante <strong>di</strong><br />
cui si preoccupa <strong>di</strong> cancellare le <strong>tra</strong>cce con un sistema <strong>di</strong><br />
scatole societarie e conti bancari che gli suggerisce senza<br />
troppa fantasia il suo "consulente finanziario", Marcello<br />
Gualtieri, un calabrese <strong>di</strong> Cosenza con stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> dottore<br />
commercialista a Milano.<br />
97
<strong>Le</strong> sue due società lon<strong>di</strong>nesi "Worldwide Consultants<br />
Security ltd" e "Security Research Advisor ltd." fanno da<br />
collettore del denaro che, at<strong>tra</strong>verso conti della "Barclays<br />
Bank" prima, della "Deutsche bank", poi, <strong>tra</strong>nsitano per il<br />
Principato <strong>di</strong> Monaco e il Lussemburgo, per poi approdare in<br />
Svizzera, a Lugano, su conti intestati a una società<br />
regis<strong>tra</strong>ta in Belize (la "Financial corp ltd."). Cipriani ha<br />
deleghe su ogni conto. Non c’è sterlina, franco svizzero o<br />
euro che non si muova senza la sua firma. Cipriani ha due<br />
ossessioni: non comparire e risparmiare lì dove è possibile.<br />
Anche quando si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong> acquistare la casa dove abitare<br />
con la famiglia a Firenze, nella cen<strong>tra</strong>le via Jacopone da<br />
To<strong>di</strong>. Battezza una "Labirinto srl." che compra per 2 milioni<br />
<strong>di</strong> euro l’immobile che Cipriani va ad abitare come<br />
"affittuario" e che gli consente <strong>di</strong> grattare un bel gruzzolo<br />
all’Erario. 2<br />
Dalla ricostruzione del pm Paola Belsito emerge che il<br />
Tavaroli, che pur ha "ampio potere <strong>di</strong> spesa e <strong>di</strong> decisione",<br />
e gli altri indagati, non avrebbero compiuto indagini solo per<br />
interesse personale, ma anche per conto <strong>di</strong> una destinatario<br />
"posto al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> Tavaroli". Del resto, aggiunge il giu<strong>di</strong>ce<br />
il sistema "aveva come presupposto fondamentale<br />
2 ibidem<br />
98
l’esistenza <strong>di</strong> una consistente, per non <strong>di</strong>re enorme<br />
<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> denaro proveniente da Telecom e Pirelli",<br />
società ai danni delle quali gli indagati per anni hanno<br />
messo in atto "un elegante drenaggio <strong>di</strong> risorse<br />
economiche". Sol<strong>di</strong> che finivano in "indagini parallele",<br />
"fon<strong>di</strong> neri - secondo i magis<strong>tra</strong>ti Nicola Piacente, Fabio<br />
Napoleone e Stefano Civar<strong>di</strong> - destinati al pagamento <strong>di</strong><br />
attività corruttive", e "opache collaborazioni". Così gli<br />
"spioni" grazie alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> euro,<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong>, pe<strong>di</strong>namenti, sistemi <strong>di</strong><br />
videosorveglianza e software, per quasi <strong>di</strong>eci anni, dal 1997<br />
a oggi hanno creato un immenso archivio segreto in cui<br />
schedavano i propri <strong>di</strong>pendenti, i possibili concorrenti e<br />
avversari, persone influenti da "tenere eventualmente in<br />
pugno". 3<br />
Nelle 344 pagine dell’or<strong>di</strong>nanza, viene svelato un grande<br />
archivio segreto creato negli anni degli "infedeli": i manager<br />
della sicurezza Telecom e Pirelli. I primi ad essere spiati e<br />
controllati sono proprio i <strong>di</strong>pendenti delle due aziende. "Su<br />
espresso incarico della sicurezza Pirelli, sotto il nome <strong>di</strong><br />
"Operazione Filtro" nel 2000, nonché della sicurezza<br />
Telecom, sotto il nome <strong>di</strong> "Operazione Scanning" nel 2004,<br />
3 www.corriere.it<br />
99
Emanuele Cipriani dava mandato a Fabio Bresciani<br />
(poliziotto a Firenze) <strong>di</strong> controllare al terminale S<strong>di</strong> delle<br />
forze dell’or<strong>di</strong>ne i precedenti <strong>di</strong> polizia del personale che<br />
sarebbe stato assunto".<br />
C’era poi chi lavorava all’ufficio delle En<strong>tra</strong>te <strong>di</strong> Firenze che<br />
completava i dossier con "accessi abusivi al sistema<br />
dell’anagrafe tributaria" e chi spulciava gli archivi bancari. Si<br />
parla senza mezzi termini <strong>di</strong> "una vera e propria<br />
schedatura: un sistema <strong>di</strong> archiviazione elettronico creato<br />
dal softwarista Mirko Meacci che si basava su tre hard-<strong>di</strong>sk<br />
esterni, che per precauzione venivano custo<strong>di</strong>ti richiusi in<br />
cassaforte in una sala del consolato del Ghana essendo<br />
Emanuele Cipriani anche console onorario del paese africano<br />
- sala comunicante at<strong>tra</strong>verso una porta interna con la Polis<br />
d'Istinto).<br />
Presso Mirko Meacci gli investigatori trovano dei DVD<br />
contenenti i back-up degli hard-<strong>di</strong>sk con tutto l'archivio "Z",<br />
ossia le note "pratiche celesti". L'accesso è criptato e solo la<br />
confessione del Cipriani, dopo un lungo periodo <strong>di</strong><br />
detenzione cautelare, permette <strong>di</strong> stampare quei dossier,<br />
che vengono imme<strong>di</strong>atamente segretati.<br />
In una pen-drive trovata a Tavaroli gli inquirenti trovano<br />
"bozze delle decisioni dell'Antitrust, comunicazioni <strong>di</strong><br />
100
funzionari, atti <strong>di</strong> legali <strong>di</strong>fensori nella causa <strong>di</strong> Telecom<br />
davanti all'Antitrust". 4<br />
Laura Giaquinta, segretaria della "Polis" <strong>tra</strong> il 2001 e il<br />
2004, racconta alla Procura <strong>di</strong> Milano: "Esistevano delle<br />
pratiche "Z", chiamate da noi "le celesti", dalla copertina <strong>di</strong><br />
cartone che le conteneva. Riguardavano accertamenti<br />
richiesti dal gruppo Telecom-Pirelli, ma che venivano fornite<br />
senza un mandato ufficiale delle altre. Venivano <strong>tra</strong>smesse<br />
a mezzo fax all’ufficio security Pirelli inviando prima la<br />
pratica ufficiale spoglia degli accertamenti riservati.<br />
Imme<strong>di</strong>atamente dopo, un secondo fax contenente<br />
l’appunto "bianco" partiva alla volta dello stesso fax senza<br />
alcun riferimento e con le iniziali delle persone che li<br />
riguardavano".<br />
Sono proprio le "pratiche celesti" che successivamente non<br />
venivano contabilizzate, anche se effettivamente si <strong>tra</strong>ttava<br />
<strong>di</strong> indagini commissionate dai clienti e svolte dalla rete<br />
investigativa <strong>di</strong> Cipriani, composta da investigatori privati (a<br />
volte però privi <strong>di</strong> licenza investigativa) e da pubblici ufficiali<br />
corrotti. Viene arrestato anche Marco Mancini, ex numero 2<br />
del SISMI, che avrebbe fornito perio<strong>di</strong>camente a Cipriani<br />
numerose informazioni riservate (su conti correnti,<br />
4 www.repubblica.it<br />
101
informazioni penali, dati anagrafici, ecc.) <strong>di</strong>etro pagamento<br />
<strong>di</strong> forti somme <strong>di</strong> denaro.<br />
TAVAROLI E TRONCHETTI<br />
L’uomo chiave dell’inchiesta è comunque Giuliano Tavaroli<br />
46 anni. L’ex- capo della security <strong>di</strong> Telecom "godeva <strong>di</strong><br />
ampia autonomia" all’interno del settore security <strong>di</strong> Telecom<br />
e "non dettagliava le attività compiute tanto nel contenuto<br />
quanto nelle <strong>di</strong>mensioni, agiva con grande frequenza<br />
me<strong>di</strong>ante operazioni fuori sistema, e non riferiva<br />
sostanzialmente a nessuno, se non al Presidente". Dunque è<br />
libero <strong>di</strong> muovere d’iniziativa e da una posizione <strong>di</strong> forza.<br />
Con la mano sinis<strong>tra</strong> usa Cipriani per il grosso del lavoro<br />
"nero", beneficiandolo dell’unica cosa che chiede, sol<strong>di</strong>. Con<br />
la mano des<strong>tra</strong>, scambia con il Sismi e reimmette nel<br />
circuito delle informazioni riservate ciò che in questo modo<br />
ha illegalmente raccolto o intende accre<strong>di</strong>tare. E lo fa con<br />
l’amico Marco Mancini, numero due del Servizio.<br />
Il tenente colonnello D’Ambrosio, ex capocentro Sismi <strong>di</strong><br />
Milano spiega come: "Mancini <strong>tra</strong>smetteva notizie riservate<br />
a Tavaroli, che a sua volta le veicolava a Cipriani. Tavaroli<br />
incaricava Cipriani <strong>di</strong> lavorare su quelle notizie e quin<strong>di</strong> le<br />
ri<strong>tra</strong>smetteva a Mancini. In questo modo, Mancini otteneva<br />
la conferma delle notizie fornite al Sismi, ricevendo una<br />
102
certificazione idonea ad accre<strong>di</strong>tarle presso i suoi superiori".<br />
Naturalmente, anche Cipriani incon<strong>tra</strong> <strong>di</strong>rettamente Mancini.<br />
"Al casello autos<strong>tra</strong>dale per mangiarsi un panino con la<br />
cotoletta", <strong>di</strong>ce lui. Testimoni della "Polis" raccontano alla<br />
Procura un’al<strong>tra</strong> storia. Mancini era la fonte in<strong>di</strong>cata da<br />
Cipriani con il nome in co<strong>di</strong>ce "Nostri mezzi". 5<br />
La "scalata" <strong>di</strong> Tavaroli parte nel luglio del 2001 quando, in<br />
seguito al ritrovamento <strong>di</strong> una microspia fasulla nell’auto in<br />
uso all’allora amminis<strong>tra</strong>tore delegato <strong>di</strong> Telecom, Enrico<br />
Bon<strong>di</strong>, furono costretti a lasciare i loro incarichi Vittoria<br />
Nola, fino a quel momento segretario generale <strong>di</strong> Telecom e<br />
Piero Gallina, che aveva già ricoperto il ruolo <strong>di</strong> responsabile<br />
della Security. Ciò comportò l’"azzeramento dei vertici della<br />
security <strong>di</strong> Telecom" e "un’organizzazione che vede<br />
concen<strong>tra</strong>to nelle mani <strong>di</strong> Tavaroli un potere enorme" <strong>tra</strong><br />
l’altro in relazione ad un "settore s<strong>tra</strong>tegico quale quello dei<br />
rapporti con le autorità giu<strong>di</strong>ziarie in materia <strong>di</strong><br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong>". Un potere che porterà alla<br />
<strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> tutta la "documentazione sugli incarichi<br />
conferiti a degli esterni".<br />
5 ibidem<br />
103
Una mail ricevuta <strong>di</strong>rettamente dalla presidenza Telecom,<br />
mette in moto prima Tavaroli e poi la sua rete <strong>di</strong> 007. È<br />
Cipriani a parlarne nell’interrogatorio del 4 maggio: "Per<br />
quanto riguarda l’operazione Garden e l’operazione Little<br />
Country così come la pratica Maggia aperta da Polis, si<br />
riferiscono a una richiesta fattami da Tavaroli e relativa a<br />
una e-mail ricevuta dalla presidenza Telecom ed il cui<br />
contenuto appariva minaccioso o poco ortodosso".<br />
L’inchiesta è molto delicata. "Tavaroli - continua Cipriani -<br />
mi ha dato nominativi <strong>di</strong> persone fisiche o giuri<strong>di</strong>che da<br />
sviluppare e ricordo <strong>di</strong> aver fatto tutta una serie <strong>di</strong><br />
accertamenti nel Principato <strong>di</strong> Monaco su persone che<br />
facevano parte <strong>di</strong> banche". Ma la richiesta non finisce qui.<br />
"Ricordo anche <strong>di</strong> una operazione fatta a Torino nell’estate<br />
del 2003 nel corso <strong>di</strong> un incontro che Tavaroli aveva<br />
organizzato presso un ristorante a Torino ed a cui dovevano<br />
partecipare le persone coinvolte nella vicenda". Solo per<br />
quest’ultima missione, Cipriani <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> ricevere la bellezza <strong>di</strong><br />
340mila sterline. 6<br />
IL TARIFFARIO DELLE SPIE<br />
Un prezziario. Come nelle migliori banche dati informatiche,<br />
anche la Polis d’Istinto aveva una tariffa per ogni<br />
6 www.corriere.it<br />
104
informazione. A ricostruirlo è sempre Cipriani che<br />
nell’interrogatorio del 30 marzo, svela fonti e prezzi. Una<br />
sigla "Bct" significa voler saper tutto sui conti bancari <strong>di</strong> uno<br />
spiato. Tali informazioni al prezzo circa <strong>di</strong> un milione <strong>di</strong> lire<br />
ad accertamento fino al 2003. Poi scatta l’adeguamento in<br />
euro. "Negli ultimi anni la cifra corrisposta era superiore ed<br />
ammontava, se non ricordo male, a 1.500 euro. Giorgio<br />
Serrelli, invece, ex appartenente alla Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza,<br />
forniva dati dell’anagrafe tributaria. Ogni interrogazione<br />
costava 20 euro. Un po’ più costose erano i "precedenti <strong>di</strong><br />
Polizia". Per 30 o 50 euro il <strong>di</strong>pendente della Polizia <strong>di</strong> Stato,<br />
Fabio Bresciani, forniva non solo precedenti, ma anche<br />
pernottamenti in alberghi e targhe <strong>di</strong> auto posseduto dagli<br />
indagati.<br />
La copertura dei precedenti penali era garantita da Giovanni<br />
Nuzzi, ex sottoufficiale dei Carabinieri, che si accontentava<br />
<strong>di</strong> 15-20 euro a ricerca. Molto più costosi, invece, i tabulati<br />
telefonici, per i quali servivano non meno <strong>di</strong> 250 euro fino a<br />
un massimo <strong>di</strong> 1.500 euro. Ovviamente questi erano i prezzi<br />
dei fornitori della Polis d’Istinto, sui quali Cipriani, da buon<br />
impren<strong>di</strong>tore, applicava i suoi ricarichi. Dati sensibili, numeri<br />
<strong>di</strong> telefono, segreti bancari e vite private venivano raccolti in<br />
dossier dai nomi in co<strong>di</strong>ce (Operazione Fiordaliso, Garden,<br />
105
pratica Z) e con sistemi <strong>di</strong> schedatura da 007 ("X" erano i<br />
controlli sul territorio; "H" quelli in Hotel...). 7<br />
Il grande orecchio nato all’interno <strong>di</strong> Telecom e Pirelli poteva<br />
contare su "un piccolo esercito - scrive il gip- <strong>di</strong><br />
investigatori, pubblici <strong>di</strong>pendenti infedeli, che per denaro<br />
vendevano informazioni" . Ma soprattutto sia Tavaroli che<br />
Cipriani avrebbero potuto contare su un canale privilegiato<br />
con i servizi segreti. Nell’allegato 17 all’or<strong>di</strong>nanza, ci sono<br />
(in fotocopia) organigrammi riservati all’Autorità nazionale<br />
per la sicurezza, del ministero della Difesa, dell’Interno,<br />
dell’Economia, della presidenza del Consiglio dei Ministri,<br />
della camera, Dei Ros, del Cesis, del Sismi, del Sisde, dei<br />
Carabinieri".<br />
Tutti documenti trovati e seques<strong>tra</strong>i a casa <strong>di</strong> Tavaroli. Ma<br />
anche Cipriani aveva una fonte all’interno degli 007 italiani:<br />
secondo la procura <strong>di</strong> Milano era Marco Mancini, nome in<br />
co<strong>di</strong>ce "Tortellino" o "I nostri Mezzi". "Grazie ai "Nostri<br />
mezzi" - scrive il gip- Cipriani aveva a sua <strong>di</strong>sposizione tutti<br />
i mezzi concretamente esistenti sul "mercato" per fornire, a<br />
coloro i quali facevano richiesta, qualsiasi tipo <strong>di</strong><br />
informazione", grazie a "una vera e propria ragnatela,<br />
parallela se non ad<strong>di</strong>rittura con<strong>tra</strong>pposta a quella legale ".<br />
7 ibidem<br />
106
I rapporti <strong>tra</strong> Telecom-Pirelli, investigatori privati e Sismi<br />
sono così stretti che il <strong>tra</strong>ffico telefonico è imparagonabile<br />
ad<strong>di</strong>rittura quello "<strong>tra</strong> due appassionati amanti" scrive il gip.<br />
<strong>Le</strong> informazioni richieste e scambiare secondo un test<br />
"riguardavano un eventuale contesto internazionale" e<br />
venivano riversate al cliente su un foglio a parte ("il foglio<br />
bianco"). Il capo centro Sismi <strong>di</strong> Milano, colonnello<br />
D’Ambrosio <strong>di</strong>ce ai pm il 3 maggio scorso: " Su invito del<br />
mio <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> Divisione, Augusto Pignero, mi sono<br />
incon<strong>tra</strong>to con Tavaroli, al fine <strong>di</strong> instaurare buoni rapporti".<br />
Secondo il racconto del capo centro Sismi, un responsabile<br />
sicurezza <strong>di</strong> una grossa banca parlava <strong>di</strong> una "Banda<br />
Bassotti", composta proprio da Mancini, Tavaroli e Cirpiani.<br />
Tra il Sismi e Telecom e Pirelli c’era, secondo i magis<strong>tra</strong>ti,<br />
un continuo scambio <strong>di</strong> informazioni, ogni tanto venivano<br />
vendute dagli 007 delle "bufale", ma spesso "le<br />
investigazioni commissionate da Tavaroli a Cirpiani piuttosto<br />
che un imme<strong>di</strong>ato <strong>di</strong>retto interesse del gruppo Pirelli-<br />
Telecom, perseguivano verosimilmente l’obiettivo <strong>di</strong> far<br />
lavorare i privati su indagini <strong>di</strong> interesse dei Servizi, facendo<br />
ricadere il costo sul conto delle due società". 8<br />
GLI SPIATI<br />
8 www.ilsole24ore.com<br />
107
Tra gli spiati ci sono l’ex patron <strong>di</strong> Parmalat, Calisto Tanzi, il<br />
presidente <strong>di</strong> Capitalia, Cesare Geronzi e l’ex presidente<br />
della Figc, Franco Carraro. Vittime della raccolta illegale <strong>di</strong><br />
informazioni, anche il presidente dell’accordo parasociale <strong>di</strong><br />
Capitalia ed ex parlamentare Vittorio Ripa <strong>di</strong> Meana.<br />
L’investigatore privato Marco Bernar<strong>di</strong>ni, che a un certo<br />
punto prende il posto Cipriani, ammette <strong>di</strong> aver preparato<br />
dei dossier anche su "esponenti della finanza<br />
particolarmente in vista come Gnutti, i De Benedetti, i Della<br />
Valle e i Benetton". Nei dossier anche uomini dello<br />
spettacolo, politici e calciatori . Si <strong>tra</strong>tta "<strong>di</strong> documentazione<br />
che non doveva in alcun modo essere conservata" e che a<br />
partire da un certo momento ha cominciato ad<strong>di</strong>rittura ad<br />
essere bruciata. 9<br />
I SISTEMI DI SPIONAGGIO<br />
Per schedare, spiare, catalogare, incas<strong>tra</strong>re le loro vittime,<br />
gli "spioni" avevano a <strong>di</strong>sposizione (internamente a telecom)<br />
quattro sistemi: Radar, un sistema in grado <strong>di</strong> analizzare la<br />
storia, i contatti e la vita <strong>di</strong> qualsiasi numero <strong>di</strong> telefono,<br />
senza lasciare <strong>tra</strong>ccia; un sofisticato e "piratesco" sistema <strong>di</strong><br />
videosorveglianza e <strong>di</strong> accessi abusivi contro i sistemi<br />
informatici altrui per controllare i <strong>di</strong>pendenti; Magis<strong>tra</strong>tura,<br />
9 www.repubblica.it<br />
108
un meccanismo che consentiva in relazione a certi numeri<br />
telefonici ritenuti <strong>di</strong> interesse, <strong>di</strong> sapere se fossero<br />
intercettati dalle procure d’Italia: Circe, un sistema che<br />
permette l’acquisizione illecita <strong>di</strong> tabulati, anche senza<br />
inserire il numero <strong>di</strong> decreto del pm.<br />
ADAMO BOVE<br />
Nell’or<strong>di</strong>nanza più volte torna il nome <strong>di</strong> Adamo Bove, il<br />
<strong>di</strong>rigente della Telecom, che si è ucciso il 21 luglio 2008<br />
lanciandosi da un ponte della Tangenziale <strong>di</strong> Napoli. In<br />
Telecom, at<strong>tra</strong>verso sistemi segreti <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong><br />
informazioni sui tabulati telefonici, Adamo Bove chiedeva ad<br />
una sua collaboratrice <strong>di</strong> compiere "accertamenti su arabi<br />
legati alla vicenda Abu Omar". Dati da fornire, secondo le<br />
<strong>di</strong>chiarazioni del suo successore alla guida della security <strong>di</strong><br />
Telecom, Fabio Ghioni, e confermate dalla stessa<br />
collaboratrice del manager suicida, "a persone<br />
preannunciate da Bove e che accedevano al suo ufficio in<br />
tarda serata". Si <strong>tra</strong>tta però <strong>di</strong> affermazioni, allo stato delle<br />
indagini, "che vanno verificate, anche perché non smentibili<br />
da uno dei protagonisti <strong>di</strong> queste vicende - scrive il giu<strong>di</strong>ce -<br />
109
Adamo Bove, recentemente <strong>tra</strong>gicamente scomparso in<br />
circostanze ancora oggetto <strong>di</strong> indagine". 10<br />
Il GIP Giuseppe Gennari sottolinea "l'eccezionale gravità del<br />
comportamento della Security <strong>di</strong> Telecom, la quale era in<br />
grado <strong>di</strong> mettere nelle mani dell'azienda (perché è ovvio che<br />
le notizie prelevate non fossero appunto <strong>di</strong> utilizzo da parte<br />
della Security) elementi <strong>di</strong> conoscenza potenzialmente in<br />
grado <strong>di</strong> interferire, gravemente e illecitamente, nell'operato<br />
<strong>di</strong> un soggetto istituzionale che dovrebbe essere massima<br />
espressione <strong>di</strong> autonomia come il Garante per il Mercato e la<br />
Concorrenza".<br />
Figura emblematica, ma anche figura chiave per gli<br />
inquirenti, è Marco Bernar<strong>di</strong>ni, già collaboratore esterno a<br />
con<strong>tra</strong>tto del S.I.S.De. e successivamente investigatore<br />
privato in una società, la Global Security che annovera <strong>tra</strong> i<br />
suoi clienti la Pirelli e la Telecom Italia. Quando Cipriani si<br />
brucia per avi<strong>di</strong>tà, il gioco potrebbe finire. Ma le cose non<br />
vanno così. La "Polis" viene rimpiazzata dalla "Global<br />
Security" <strong>di</strong> Marco Bernar<strong>di</strong>ni. Un altro "free lance" dello<br />
spionaggio nero abituato a lavorare fuori dalle regole. Lo fa<br />
per un po’, aprendo pratiche sul conto <strong>di</strong> De Benedetti, Della<br />
10 www.corriere.it<br />
110
Valle, Gnutti, Benetton. Fino a quando non si sente perduto.<br />
Si presenta alla Procura <strong>di</strong> Milano e confessa. Racconta <strong>di</strong><br />
quando Tavaroli, nel <strong>di</strong>cembre 2004, "era stato avvertito dal<br />
suo collaboratore Angelo Iannone che, secondo le<br />
informazioni avute dal generale Ganzer (comandante del<br />
Ros, ndr.), si sarebbe abbattuto un uragano".<br />
Racconta <strong>di</strong> una notte nei giorni <strong>di</strong> Natale 2004, quando in<br />
un gigantesco falò acceso a Lonate Pozzolo, vicino alla<br />
Malpensa, viene <strong>di</strong>strutto tutto il materiale "Polis" e "Global"<br />
ancora in possesso <strong>di</strong> "Telecom" e "Pirelli". Svela un ultimo<br />
ricatto <strong>di</strong> Cipriani. Quello che lo perde e perde i suoi amici.<br />
Dice Bernar<strong>di</strong>ni: "So che Cipriani ha chiesto denaro al<br />
gruppo Telecom Pirelli per non riferire la password del dvd<br />
del suo archivio seques<strong>tra</strong>to dalla magis<strong>tra</strong>tura,<br />
aggiungendo che avrebbe anche <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> aver dato<br />
parte dei sol<strong>di</strong> da lui ricevuti a Tavaroli. Il gruppo ha<br />
ritenuto <strong>di</strong> non compensare Cipriani, ma questa circostanza<br />
ha comportato il definitivo siluramento <strong>di</strong> Tavaroli, perché<br />
per l’azienda era stato lui a creare il problema Cipriani". 11<br />
Bernar<strong>di</strong>ni, che in passato ha avuto occasione <strong>di</strong> utilizzare<br />
elementi delle forze dell'or<strong>di</strong>ne per la raccolta <strong>di</strong><br />
informazioni commissionate, viene interrogato numerose<br />
11 www.repubblica.it<br />
111
volte dal PM, Fabio Napoleone, al quale rilascia una lunga<br />
deposizione, nella quale chiarisce la sua posizione nella<br />
vicenda. A seguito dei detti interrogatori, il Pubblico<br />
Ministero rinuncia all'esecuzione <strong>di</strong> misure cautelari nei suoi<br />
confronti. Marco Bernar<strong>di</strong>ni dal momento del primo<br />
interrogatorio non si è mai spostato dall'Italia.<br />
Nel gennaio e nel marzo 2007 altri provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> arresto<br />
colpiscono varie persone coinvolte nella vicenda, <strong>tra</strong> cui<br />
Fabio Ghioni e il suo Tiger Team (Andrea Pompili, Rocco<br />
Lucia e altri), <strong>di</strong> Telecom, e nuovamente Giuliano Tavaroli<br />
(all'epoca già in carcere) e Mancini. Tra gli arresti del marzo<br />
2007 rien<strong>tra</strong>no anche ex poliziotti ed un ex agente della<br />
CIA. A Ghioni i magis<strong>tra</strong>ti contestano anche <strong>di</strong> aver<br />
ottenuto, oltre che da fornitori <strong>di</strong> Telecomitalia, da Cipriani e<br />
Bernar<strong>di</strong>ni ingenti somme <strong>di</strong> danaro per svolgere intrusioni<br />
informatiche,su incarichi che egli stesso commissionava. Tali<br />
somme, riversate su conti esteri <strong>di</strong> prestanomi e della<br />
fiduciaria neozelandese Finefin, sono state solo in parte<br />
recuperate. E' la persona che fornisce ai giornali le<br />
informazioni sul sistema Radar che consente <strong>intercettazioni</strong><br />
sulla rete della Tim-Telecom senza lasciare <strong>tra</strong>cce.<br />
112
Con il Radar Adamo Bove in accordo con la magis<strong>tra</strong>tura <strong>di</strong><br />
Milano e dopo l'uscita da Telecom <strong>di</strong> Tavaroli ha fornito<br />
alcune delle informazioni che hanno incas<strong>tra</strong>to Mancini. Tra i<br />
reati contestati a Tavaroli e a Cipriani c'è inoltre<br />
l'appropriazione indebita. L'ipotesi scaturisce dagli<br />
accertamenti su un giro <strong>di</strong> fatturazioni <strong>di</strong> società estere,<br />
in<strong>di</strong>rizzate al gruppo Telecom-Pirelli, che gli inquirenti<br />
sospettano possano essere state gonfiate per rendere<br />
<strong>di</strong>sponibili somme <strong>di</strong> denaro. Sono stati infatti seques<strong>tra</strong>ti<br />
conti correnti esteri contenenti valuta per 15 milioni <strong>di</strong> euro:<br />
<strong>di</strong> questi 11 erano in Lussemburgo e due in Svizzera su<br />
conti cifrati, ai quali si è potuto avere accesso solo in<br />
seguito a rogatorie internazionali. Secondo i carabinieri, i<br />
conti sarebbero riconducibili all'agenzia investigativa<br />
fiorentina. Per questo troncone <strong>di</strong> inchiesta risulta accusato<br />
<strong>di</strong> riciclaggio il commercialista <strong>di</strong> Cipriani, Marcello Gualtieri.<br />
Sempre a Firenze è stato posto sotto sequestro un immobile<br />
del valore <strong>di</strong> circa due milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> proprietà dello<br />
stesso Cipriani.<br />
Nel giugno 2007 a Tavaroli e Mancini sono stati concessi gli<br />
arresti domiciliari. Nel luglio 2007 Cipriani ottiene la<br />
scarcerazione dagli arresti domiciliari.<br />
113
A metà luglio 2008 i tre PM <strong>di</strong> Milano titolari dell'inchiesta<br />
(Fabio Napoleone, Nicola Piacente e Stefano Civar<strong>di</strong>)<br />
depositano le 371 pagine dell'avviso <strong>di</strong> chiusura delle<br />
indagini, dopo aver convocati a fine giugno -<br />
contemporaneamente - in Procura, come ultimo atto<br />
investigativo, i vertici Telecom <strong>di</strong> allora, Marco Tronchetti<br />
Provera (ex presidente) e Carlo Buora (ex amminis<strong>tra</strong>tore<br />
delegato) in quanto persone informate sui fatti.<br />
Per non aver vigilato sulla propria security e sui meto<strong>di</strong><br />
usati per avere le informazioni, i gruppi Telecom e Pirelli<br />
risultano indagati in base alla legge 231 sulla responsabilità<br />
amminis<strong>tra</strong>tiva delle società, pur non essendo stati mossi<br />
addebiti contro l'ex presidente e l'ex amminis<strong>tra</strong>tore<br />
delegato Telecom. Una lunga serie <strong>di</strong> reati sono stati invece<br />
contestati a 34 persone, accusate a vario titolo <strong>di</strong> aver<br />
messo in pie<strong>di</strong> una vera e propria associazione a delinquere<br />
al cui vertice c'era l'ex capo della security Giuliano Tavaroli.<br />
Gli indagati devono rispondere a vario titolo <strong>di</strong> associazione<br />
a delinquere finalizzata alla corruzione <strong>di</strong> pubblici ufficiali,<br />
rivelazione del segreto <strong>di</strong> stato, appropriazione indebita,<br />
114
falso, accesso abusivo a sistemi informatici,<br />
favoreggiamento e riciclaggio.<br />
Nelle interviste rilasciate nei giorni successivi alla chiusura<br />
delle indagini, Tavaroli si <strong>di</strong>fende scaricando le<br />
responsabilità sui suoi superiori, che gli avrebbero<br />
commissionate le indagini poi risultate illecite<br />
un’intervista a “Repubblica” spara a zero sulla vicenda, ma<br />
soprattutto sulla favoletta che vedrebbe la <strong>di</strong>rigenza <strong>di</strong><br />
Telecom Italia all’oscuro <strong>di</strong> quelle operazioni <strong>di</strong> spionaggio a<br />
cui pochi riescono a credere. 12<br />
“Nessuno avrà interesse a celebrare il “processo Telecom”.<br />
Nessuno: né i pubblici ministeri, né gli imputati, né la<br />
Telecom vecchia, né la Telecom nuova. Ma io non sono e<br />
non farò né accetterò mai <strong>di</strong> essere il capro espiatorio <strong>di</strong><br />
questo affare. Io vorrò con tutte le mie forze il processo e<br />
nel processo vorrò vederli in faccia ripetere quel che hanno<br />
riferito ai magis<strong>tra</strong>ti. Il mio vantaggio è che tutti - tutti -<br />
hanno mentito in questa storia, e io sono in grado <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mos<strong>tra</strong>re che le informazioni che ho raccolto sono state<br />
<strong>di</strong>stribuite in azienda perché commissionate dall’azienda e<br />
nel suo interesse… Ne ho sentite <strong>di</strong> tutti i colori. Come<br />
12 www.corriere.it<br />
. In<br />
115
Marco Tronchetti Provera che nega <strong>di</strong> aver mai avuto conti<br />
all’estero, come se non sapessi che per lo meno fino al 2006<br />
i suoi conti erano a Montecarlo”.<br />
Secondo Tavaroli tutti gli implicati nella vicenda hanno<br />
interesse a mentire e che quelle <strong>intercettazioni</strong><br />
commissionate rien<strong>tra</strong>vano in una ben precisa logica <strong>di</strong><br />
spionaggio <strong>di</strong> Stato con coinvolgimenti fino ai più alti livelli,<br />
in cui rien<strong>tra</strong>va anche l’inchiesta <strong>di</strong> Abu Omar.<br />
3.2 CALCIOPOLI<br />
Con il termine Calciopoli si intende lo scandalo che ha<br />
investito il calcio italiano nel 2006. E’ in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />
tempo, il terzo grande scandalo dopo quello del 1980, noto<br />
come Calcioscommesse e quello del 1986, noto come<br />
Calcioscommesse 2 a investire il mondo del calcio italiano,<br />
anche se come portata ed effetti è stato certamente<br />
maggiore dei primi due.<br />
Divenne <strong>di</strong> pubblico dominio in seguito alla <strong>di</strong>ffusione sui<br />
maggiori organi <strong>di</strong> stampa del Paese <strong>di</strong> alcune<br />
<strong>intercettazioni</strong> che coinvolgevano <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> note e<br />
blasonate squadre <strong>di</strong> Seria A.<br />
116
Oltre a vari <strong>di</strong>rigenti dei club, l’uragano <strong>intercettazioni</strong><br />
coinvolse anche la stessa Federcalcio e l’Associazione<br />
Italiana Arbitri, cioè Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo,<br />
soprattutto Massimo De Sanctis, arbitro che era stato<br />
designato per rappresentare l'Italia al Campionato del<br />
Mondo del 2006, ma anche Paolo Dondarini, Giuanluca<br />
Paparesta, Paolo Bertini, Domenico Messina, Gianluca<br />
Rocchi, Paolo Tagliavento, Pasquale Rodomonti. 13<br />
Accusati gli stessi vertici della Federcalcio, in particolare<br />
Franco Carraro, e Innocenzo Mazzini, e dell'AIA, come Tullio<br />
Lanese. In totale sono stati deferiti al giu<strong>di</strong>ce sportivo<br />
ventidue personalità legate al mondo del calcio.<br />
A conclusione delle indagini la procura decise <strong>di</strong> chiamare a<br />
rispondere <strong>di</strong> vari capi <strong>di</strong> imputazione sei club: Juventus,<br />
Milan, Fiorentina, Lazio, Reggina, Arezzo. <strong>Le</strong> ultime due,<br />
non coinvolte nella lotta per la qualificazione alle coppe<br />
europee 2006-2007, furono giu<strong>di</strong>cate in un proce<strong>di</strong>mento a<br />
parte, per consentire priorità ai giu<strong>di</strong>zi sui primi quattro<br />
club, influenti sulla determinazione delle squadre italiane<br />
partecipanti alle competizioni internazionali nella stagione<br />
successiva.<br />
13 www.gazzetta.it<br />
117
LE ACCUSE<br />
Siamo nella stagione calcistica 2004-2005. In tutti i<br />
quoti<strong>di</strong>ani e le tv impazzano gli au<strong>di</strong>o e le <strong>tra</strong>scrizioni delle<br />
<strong>intercettazioni</strong> riguardanti Luciano Moggi <strong>di</strong>rettore generale<br />
della Juventus. L’ex dg si sente fornire chiare in<strong>di</strong>cazioni ai<br />
designatori arbi<strong>tra</strong>li, spiegare ai procuratori dei calciatori le<br />
s<strong>tra</strong>de meno battute e più rapide per portare alla Juve<br />
fuoriclasse, Cannavaro, Ibrahimovic. 14<br />
Si ascolta Luciano Moggi <strong>tra</strong>ttare "temi sensibili" - inchieste<br />
giu<strong>di</strong>ziarie, promozioni <strong>di</strong> carriera - con pezzi importanti<br />
delle istituzioni garantendo come contropartita abbonamenti<br />
e poltroncine cen<strong>tra</strong>li al Delle Alpi, magliette <strong>di</strong> Del Piero,<br />
posti aereo per la <strong>tra</strong>sferta <strong>di</strong> Champions <strong>Le</strong>ague a Madrid.<br />
E poi riferire, ad Antonio Giraudo, l'amminis<strong>tra</strong>tore<br />
delegato.<br />
Sono coinvolti anche Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, i<br />
designatori mossi con il filo dal puparo Moggi senior. Si<br />
evince dai "file" come abbiano in o<strong>di</strong>o Pierluigi Collina,<br />
l'arbitro che li oscura: quando gli devono affidare una<br />
partita importante la motivano con obblighi <strong>di</strong> norma. Fosse<br />
per loro, Collina farebbe l'anticipo <strong>di</strong> serie B ogni venerdì<br />
sera. E poi si comprende, in maniera ancora più netta, che i<br />
due designatori si detestano reciprocamente. "Quello è<br />
14 www.repubblica.it<br />
118
pericoloso, uno scemo", <strong>di</strong>ce Bergamo <strong>di</strong> Pairetto. "Quello è<br />
un matto", replica Pairetto a terzi.<br />
Sono colloqui, quelli intercettati, fatti <strong>di</strong> soprannomi <strong>tra</strong><br />
persone che non si rispettano e che, se possono, si fregano:<br />
il numero uno, appunto, e poi Pinochet, Atalanta, il rospo, la<br />
combriccola romana, Zio Fester, nell'or<strong>di</strong>ne Giraudo,<br />
Bergamo, Pairetto, gli arbitri che girano intorno a Massimo<br />
De Santis e l'amminis<strong>tra</strong>tore del Milan, Adriano Galliani. I<br />
linguaggi, spesso, sono banalmente cifrati: c'è l'omino, ci<br />
sono "i personaggi" e poi "x e y". Molti degli intercettati<br />
temono le <strong>intercettazioni</strong> e, non a caso, per gestire le<br />
comunicazioni più delicate usano schede protette o<br />
rimandano i colloqui "a quando ci ve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> persona". 15<br />
Secondo l’accusa la coppia Moggi-Giraudo riusciva a<br />
controllare il calciomercato con operazioni <strong>di</strong> sfiancamento<br />
che coinvolgevano procuratori e calciatori: a supporto <strong>di</strong> tale<br />
tesi viene utilizzata come prova le 10 <strong>intercettazioni</strong> sul<br />
caso Cannavaro passato dall’Inter alla Juventus "Dì a<br />
Cannavaro che non deve giocare... Ibrahimovic non si<br />
presenta all'allenamento e all'allenatore tu fai la guerra"<br />
<strong>di</strong>ce Moggi al procuratore del napoletano.<br />
15 www.lastampa.it<br />
119
Si ascolta poi Antonio Giraudo <strong>di</strong>re cose come: "Se l'arbitro<br />
Dattilo è più sveglio gli <strong>di</strong>mezza la squadra".<br />
Si riferisce alla partita dell'U<strong>di</strong>nese che precede il successivo<br />
Juventus-U<strong>di</strong>nese: il duo della Juve fa pressioni sui<br />
designatori affinché a quell'incontro i friulani arrivino carichi<br />
<strong>di</strong> squalificati.<br />
Giraudo <strong>di</strong>ce al sodale: "Abbiamo sbagliato a confermare<br />
Atalanta", cioè Bergamo, designatore. Lui sembrerebbe in<br />
rotta <strong>di</strong> avvicinamento al Milan. "Ma con Gigi è una<br />
cannonata", assicura Lucky Luciano, e qui parla<br />
dell'affidabilissimo Pairetto. Già, Pairetto <strong>di</strong> Rivoli, Torino. Si<br />
giustifica con il padrone: "Ho <strong>di</strong>menticato la... Ma l'ho fatta<br />
bene". Secondo l’accusa si riferiscono alla lista degli arbitri<br />
con relativa griglia passata dal dg della Juve. 16<br />
Il processo in corso a Napoli, che a giorni produrrà decine <strong>di</strong><br />
rinvii a giu<strong>di</strong>zio, è vicino a svelarlo. Ancora, si ascolta<br />
Pairetto richiamare Moggi mentre è in corso il sorteggio <strong>di</strong><br />
Coverciano - lui è il sorteggiatore, già - e assicurare che<br />
l'arbitro <strong>di</strong> Champions <strong>Le</strong>ague contro la Juve sarà Cardoso.<br />
Ma non sarà Cardoso, perché in Europa il potere <strong>di</strong> Moggi e<br />
dei “suoi designatori” i non fa presa.<br />
16 www.gazzetta.it<br />
120
Giraudo, va anche duro sulla Roma società “nemica”: "Se<br />
non ci date Emerson non facciamo il con<strong>tra</strong>tto Sky, quello<br />
che noi garantiamo", <strong>di</strong>ce a Franco Bal<strong>di</strong>ni. O almeno<br />
racconta <strong>di</strong> aver detto. Sky è uno sponsor della Juve e la<br />
Juve girau<strong>di</strong>ana sembra possedere un certo potere <strong>di</strong> veto<br />
su Sky.<br />
Dalle intercettazione poi viene <strong>tra</strong>tteggiata anche la figura<br />
del Moggi nei suoi rapporti con le squadre minori: "Al<br />
presidente l'ho detto, a Fiore gli fa una bella paternale che<br />
fa lo str... e lo faccio licenziare". Parla dell'Avellino, siamo in<br />
C1, l'Avellino che lui contribuirà a far salire in B ai danni del<br />
Napoli, vecchio amore abbandonato. Il numero due ottiene<br />
in fretta risultati: "Hanno cacciato via Fiore perché ha<br />
parlato male <strong>di</strong> Alessandro Moggi". E infatti: "Ho deciso <strong>di</strong><br />
cacciare Fiore dall'Avellino e <strong>di</strong> mettere in pista Pavarese". 17<br />
Il dg della Juve si muove così in tutta Italia, la sua rete si<br />
nutre <strong>di</strong> un fittissimo controllo sui piccoli club, che fanno<br />
base, allargano il consenso. Con il Sassari Torres - anche<br />
qui club semiprofessionisti - si relaziona <strong>di</strong>rettamente con il<br />
ministro Giuseppe Pisanu, antico tifoso, e poi agisce: dentro<br />
questo, fuori quello. Già, re Moggi regna su Avellino, Torres,<br />
17 www.espresso.repubblica.it<br />
121
ma, a salire, anche su Messina, Reggina, Siena e Crotone,<br />
sul Genoa <strong>di</strong> Preziosi.<br />
Millantando e regalando, Moggi si è creato poi un buon<br />
potere nelle istituzioni. Anche qui, partendo dal basso. Dopo<br />
trent'anni <strong>di</strong> <strong>tra</strong>me e regali, ora, con uno schiocco <strong>di</strong> <strong>di</strong>ta -<br />
una telefonata, meglio - fa scortare dalla Digos mister<br />
Capello e il fuoriuscito romano Emerson: "Ho mandato la<br />
volante con il lampeggiante acceso, c'ho fatto parlare il<br />
vicequestore che <strong>di</strong>rige le volanti", assicura il graduato della<br />
questura. <strong>Le</strong> richieste del dg sono continue, ma c'è chi si<br />
offre: "Ti è arrivato il quadro <strong>di</strong> Padre Pio? Ti ho fatto fare<br />
una litografia che è la fine del mondo".<br />
Ecco la <strong>tra</strong>scrizione <strong>di</strong> una delle <strong>intercettazioni</strong> più note<br />
usate dai pm nel processo <strong>di</strong> Napoli in corso per avvalorare<br />
l’accusa <strong>di</strong> associazione a delinquere finalizzata alla frode<br />
sportiva a carico <strong>di</strong> Moggi e Company: 18<br />
Telefonata <strong>di</strong> Luciamo Moggi a Paolo Bergamo il 9<br />
febbraio 2005.<br />
Bergamo: “Ve<strong>di</strong>amo chi ha stu<strong>di</strong>ato meglio… chi metti in<br />
prima griglia <strong>di</strong> squadre? Di partite?”<br />
18 ibidem<br />
122
Moggi: “Aspè… fammi piglià il foglietto. Perché io me la<br />
sono guardata oggi per bene, uhm… allora, io ho fatto:<br />
Inter-Roma”.<br />
Bergamo:”Sì”.<br />
Moggi:”Juventus-U<strong>di</strong>nese<br />
Bergamo:”Sì”.<br />
Moggi:”Reggina-Milan”.<br />
Bergamo:”Sì”.<br />
Moggi: “Fiorentina-Parma, che non può non essere messa<br />
qui, e Siena-Messina”.<br />
Bergamo:”Sì”.<br />
Moggi: “Ho fatto <strong>di</strong> cinque, ma si pò fà anche <strong>di</strong> quattro<br />
però! Non è che, però, Siena-Messina mi sembra una partita<br />
abbastanza importante. Mi sembra, eh?”.<br />
Bergamo: “Poi c’è anche Livorno-Sampdoria, che all’andata<br />
c’è stato casino. Comunque, vabbè! Vai avanti, tanto questo<br />
cambia poco”.<br />
Moggi: “So’ squadre… so’ due squadre Livorno e Sampdoria<br />
che in pratica so’ un po’ <strong>tra</strong>nquille”.<br />
Bergamo: “Uh, insomma! Mah, vabbè, vai. Tanto questo<br />
cambia poco, se ne pò aggiungere anche una volendo, però<br />
arbitri per la prima fascia ce ne ho pochi. Dimmi”.<br />
Moggi: “Io c’ho messo Bertini…”.<br />
Bergamo: “Uh”.<br />
123
Moggi: “Paparesta che ritorna…”.<br />
Bergamo: “No, Paparesta non ritorna”.<br />
Moggi: “Ritorna venerdì”.<br />
Bergamo: “No, Paparesta non ritorna”.<br />
Moggi: “Ritorna venerdì”.<br />
Bergamo: “Ma sei sicuro?”.<br />
Moggi: “Sicuro”.<br />
Bergamo: “Ma se mi ha detto Gigi che questo impegno con<br />
l’Uefa lo tiene fuori fino al 12”.<br />
Moggi: “Ehm, ti ha detto una ca… ed il 12 quand’è?”.<br />
Bergamo: “Sabato”.<br />
Moggi: “No, no, lui ritorna venerdì sera… Bertini,<br />
Paparesta, Trefoloni, Racalbuto, ci avevo messo Tombolini,<br />
poi ha fatto casino con la Lazio, non lo so questo qui com’è,<br />
cioè ha fatto casino, ha dato un rigore…”.<br />
Bergamo: “Uh”.<br />
Moggi:”…E questi qui erano gli arbitri che io avevo messo in<br />
questa griglia”.<br />
Bergamo: “E Rodomonti al posto <strong>di</strong> Tombolini, no?”.<br />
Moggi: “O Rodomonti al posto <strong>di</strong> Tombolini va pure bene”.<br />
Bergamo: “Ed allora s’era fatta uguale, ve<strong>di</strong>!”.<br />
Moggi: “Io, io credo… credo che questa qui possa essere<br />
una griglia… una griglia…”<br />
124
Bergamo: “Io ce li ho scritti: Bertini, Rodomonti, Trefoloni,<br />
poi te mi <strong>di</strong>ci Paparesta, meglio! Paparesta arriva e si fa<br />
arbi<strong>tra</strong>re. L’importante è che arrivi <strong>di</strong> venerdì perché Inter-<br />
Roma anticipa al sabato”.<br />
Moggi: “No, venerdì sera lui arriva. No, no, non ci son<br />
problemi”.<br />
Bergamo: “Eh, allora bisogna sentire… bisogna che senta<br />
Gigi perché io c’ho l’anticipo… l’anticipo <strong>di</strong> sabato è Inter-<br />
Roma. Quin<strong>di</strong> non posso rischià che questo arrivi lì sabato e<br />
va ad arbi<strong>tra</strong>re”.<br />
Moggi: “No, no questo qui è fuori dubbio. No, ma lui io lui<br />
l’ho sentito sabato e m’ha detto che venerdì sera rien<strong>tra</strong>va».<br />
Bergamo: “Allora, se rien<strong>tra</strong> venerdì, il quinto è lui”.<br />
Moggi: “… <strong>Le</strong> partite poi…”.<br />
Bergamo: “E Tombolini, poi, che… che fa il suo turno <strong>di</strong><br />
riposo, si… si riutilizzerà quest’al<strong>tra</strong> domenica. Eh, oh”.<br />
Non solo “Big Luciano” ma anche altri <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> Serie A<br />
finiscono nelle orecchie degli 007 della procura <strong>di</strong> Napoli. Di<br />
seguito un breve riassunto che fa emergere la varie <strong>tra</strong>me<br />
<strong>di</strong> Palazzo or<strong>di</strong>te per favorire quel club a vantaggio dell’uno<br />
o dell’altro.<br />
125
FIORENTINA<br />
La prima telefonata - cinque minuti e nove secon<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
conversazione che coinvolge la Fiorentina dei Della Valle<br />
avviene <strong>tra</strong> il designatore degli arbitri Paolo Bergamo e il<br />
vicepresidente federale Innocenzo Mazzini Ascoltate i due:<br />
"Era tutto sistemato, non sistemato, pilotato, pilotato".<br />
Bergamo è preoccupato che dopo il pareggio con la Lazio<br />
(1-1 con un clamoroso errore dell'arbitro Rosetti che non<br />
vede, in buona fede, un mani sulla linea <strong>di</strong> porta del laziale<br />
Zauri) alla Fiorentina non basti battere il Brescia. Già, il<br />
designatore Bergamo è preoccupatissimo delle sorti della<br />
squadra <strong>di</strong> Della Valle. Ma soprattutto, riferendosi a Rosetti,<br />
<strong>di</strong>ce ''Era quello che l'altr'anno era stato decisivo per il<br />
passaggio, figurati''. 19<br />
Si riferisce al passaggio dei viola dalla B alla A, avvenuto<br />
l'anno prima, e in particolare allo spareggio con il Perugia:<br />
nella decisiva partita <strong>di</strong> ritorno, arbi<strong>tra</strong>ta da Rosetti, due<br />
rigori negati dal fischietto torinese avevano consentito alla<br />
Fiorentina la promozione in A.'' Il vicepresidente federale<br />
Mazzini gli <strong>di</strong>ce: "Se si retrocede così è un casino".<br />
19 www.gazzetta.it<br />
126
Inizia, quin<strong>di</strong>, un lungo ragionamento su quel finale <strong>di</strong><br />
campionato. Mazzini sottolinea due volte: "C'è Corvino, c'è<br />
Corvino", ds del <strong>Le</strong>cce, futuro ds della Fiorentina. Ci si affida<br />
per quest'ultima, decisiva giornata al risultato della partita<br />
<strong>Le</strong>cce-Parma. Sarà un incre<strong>di</strong>bile 3-3, arbi<strong>tra</strong>to da De<br />
Santis.<br />
Tutto questo arriverà alla fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse e <strong>di</strong>fficilmente male<br />
interpretabili telefonate <strong>tra</strong> Diego Della Valle e Bergamo, un<br />
incontro al ristorante <strong>tra</strong> Diego Della Valle e il designatore e<br />
poi alcune telefonate <strong>tra</strong> i due fratelli Della Valle e lo stesso<br />
Luciano Moggi. 20<br />
Pren<strong>di</strong>amo in considerazione l’intercettazione della<br />
telefonata <strong>tra</strong> Mazzini e Mencucci, nella quale Mazzini <strong>di</strong>ce<br />
all'amminis<strong>tra</strong>tore della Fiorentina: "Ora bisogna preparare<br />
domenica. Ora è un gioco a tre, io ho cose da <strong>di</strong>rvi e<br />
bisogna che vi veda". Mencucci soprannominato “il piccino”,<br />
risponde se vuole vedere il giovane Andrea Della Valle o il<br />
capostipite Diego. Mazzini si fa esplicito: "Il sindaco<br />
Dominici mi ha fatto venir matto. Ricordati che c'è da<br />
muovere le pe<strong>di</strong>ne: ho già convocato il collettivo e gli ho<br />
detto che c'è da fare su... Domani si prepara tutto lo<br />
schema". Bergamo, gli ricorda, vuole parlare con Diego<br />
20 www.repubblica.it<br />
127
Della Valle: "Non è neppure partito per Istanbul".<br />
Il 29 maggio, alla vigilia del <strong>Le</strong>cce-Parma che dovrà salvare<br />
la Fiorentina, si regis<strong>tra</strong>no sette telefonate: la tensione sale.<br />
De Santis rassicura Bergamo: "Giocano per vincere, a<br />
questo punto facciamo la partita e ci mettiamo in mezzo".<br />
Più tar<strong>di</strong> Mazzini all'ad della Fiorentina urla, con lo sta<strong>di</strong>o in<br />
sottofondo, per il pareggio <strong>di</strong> <strong>Le</strong>cce-Parma (3-3) che salverà<br />
la Fiorentina. C'è una scansione cronologica <strong>di</strong>fficile da<br />
smontare, colloqui <strong>di</strong> corsa - prima e dopo la gara - <strong>tra</strong><br />
l'arbitro De Santis che ha "fatto il 3-3" (parole sue), Mazzini<br />
che grida: "<strong>Le</strong> mie pe<strong>di</strong>ne funzionano sempre". <strong>Le</strong>cce-Parma<br />
nell'or<strong>di</strong>ne è stata, per i protagonisti <strong>di</strong> Calciopoli:<br />
"Un'operazione chirurgica, un bel servizio, un'opera d'arte".<br />
LAZIO<br />
Non ne esce bene nemmeno il presidente della Lazio Clau<strong>di</strong>o<br />
Lotito desideroso <strong>di</strong> “raccomandarsi velocemente”ad un<br />
sistema per salvare la sua Lazio in gravi <strong>di</strong>fficoltà: chiede<br />
favori, stringe alleanze e pretende arbitri. Cerca Alessandro<br />
Moggi e trova Luciano, cerca il presidente del Siena e trova<br />
Luciano Moggi. E’ Lotito che cerca sempre Moggi, mai<br />
viceversa. La magis<strong>tra</strong>tura napoletana ha radunato 62<br />
128
telefonate intitolate "Sostegno alla Lazio" e si avvia a<br />
<strong>di</strong>mos<strong>tra</strong>re il sostegno. 21<br />
Tre telefonate <strong>di</strong> Lotito a Moggi vanno via per le tessere da<br />
dare al ministero dell'Economia, "che fa gli emendamenti e,<br />
sai, il ministro è <strong>di</strong> Torino". E' Lotito che vuole a tutti i costi<br />
l'alleanza con l'asse Moggi-Giraudo-Galliani e poi ne chiede<br />
ritorni sugli arbitri. In otto telefonate, poi, il presidente della<br />
Lazio chiede esplicitamente buoni arbi<strong>tra</strong>ggi al<br />
vicepresidente federale degli impicci, il me<strong>di</strong>co in pensione<br />
Innocenzo Mazzini. Chiede e ottiene arbitri per le gare<br />
contro tutti i suoi nemici: il Chievo, il Parma, il Bologna. Non<br />
ce la fa contro la Juve <strong>di</strong> Lucianone.<br />
Impren<strong>di</strong>tore a cavallo <strong>tra</strong> Berlusconi e Fini, Lotito attacca<br />
Veltroni perché non gli fa fare lo sta<strong>di</strong>o con il presidente<br />
dell'Empoli Fabrizio Corsi. E il presidente della Regione<br />
Lazio, Piero Marrazzo, per ragioni <strong>di</strong> campagna elettorale.<br />
Poi rivela una "proposta da ban<strong>di</strong>to" <strong>di</strong> Diego Della Valle,<br />
che come sostiene Mazzini al telefono, è tutta da verificare.<br />
La giustizia sportiva at<strong>tra</strong>verso i successivi condoni ha<br />
tenuto la Lazio in A con soli 3 punti <strong>di</strong> penalizzazione.<br />
21 www.espresso.repubblica.it<br />
129
MILAN<br />
Nella prima telefonata l'allora consulente per gli arbitri del<br />
Milan Meani parla con Pierluigi Collina, dopo un Siena- Milan<br />
<strong>di</strong>retto dall'arbitro <strong>di</strong> Viareggio. Meani gli <strong>di</strong>ce «oh ieri mi ha<br />
chiesto ancora <strong>di</strong> te» e si riferisce a Galliani. Collina gli<br />
spiega che il giorno prima «voleva far quattro chiacchiere»<br />
appunto con Galliani, ma ha rinunciato perché «il luogo non<br />
era ideale», c'era troppa gente. Allora Meani gli propone <strong>di</strong><br />
venire a Milano e a Collina sembra una buona idea. Meani<br />
gli propone un incontro a casa Galliani, ma Collina non è<br />
d'accordo. «Sia io che lui siamo ben riconoscibili, non vorrei<br />
che qualcuno vedesse», e contropropone <strong>di</strong> fare l'incontro<br />
nel ristorante dello stesso Meani, nella sera <strong>di</strong> chiusura,<br />
accedendo <strong>di</strong>rettamente dal parcheggio in modo da non<br />
essere visto. La chiamata termina con Collina che s'impegna<br />
a chiamare Galliani per combinare. 22<br />
Nella seconda telefonata Collina chiama Meani e si<br />
complimenta con lui: «Hai una certa potenza!». Si riferisce<br />
al fatto che il consulente del Milan è riuscito a farsi dare un<br />
arbitro amico per la partita successiva.<br />
22 www.gazzetta.it<br />
130
Insomma Collina, invece <strong>di</strong> in<strong>di</strong>gnarsi per una designazione<br />
pilotata, ci ride su e fa i complimenti a chi appunto l'ha<br />
pilotata. Poi si riprende a parlare del possibile incontro <strong>tra</strong><br />
Collina e Galliani ("Brontolo", nel soprannome con cui lo<br />
in<strong>di</strong>ca Meani). Collina <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aver provato a chiamarlo, ma<br />
ha trovato il cellulare staccato, e <strong>di</strong> non aver voluto passare<br />
at<strong>tra</strong>verso il cen<strong>tra</strong>lino perchè così poteva essere<br />
riconosciuto.<br />
L'ex miglior arbitro che architettava per incon<strong>tra</strong>re<br />
segretamente il massimo <strong>di</strong>rigente del Milan e che rideva<br />
per i sorteggi pilotati, è attualmente <strong>di</strong>rigente arbi<strong>tra</strong>le<br />
italiano. 23<br />
PROCESSO SPORTIVO<br />
Il processo sportivo si celebra in poche settimane. Dirigenti<br />
e squadre <strong>di</strong> calcio sono accusati <strong>di</strong> illecito sportivo e slealtà<br />
sportiva, sanzionate dalla FGCI. In totale 22 persone<br />
vengono coinvolte nell’inchiesta.<br />
Il procuratore Federale, Stefano Palazzi, chiede pene<br />
durissime: retrocessione per le squadre, ra<strong>di</strong>azione per i<br />
<strong>di</strong>rigenti, multe. Una rapi<strong>di</strong>tà che forse ha contribuito a non<br />
approfon<strong>di</strong>re ulteriormente le indagini, visto che il circo non<br />
23 www.lastampa.it<br />
131
si poteva fermare, c’erano troppi sol<strong>di</strong> e interessi in gioco.<br />
Poi l’Italia ha vinto il mon<strong>di</strong>ale e si è passato un leggero<br />
colpo <strong>di</strong> spugna sull’accaduto.<br />
<strong>Le</strong> pene sportive inflitte agli indagati sono state più lievi <strong>di</strong><br />
quelle richieste da Palazzi:<br />
l'unica società che ammise le proprie colpe fu la Juventus<br />
tant’è che durante il processo sportivo il legale della società,<br />
avv. Cesare Zaccone, offrì <strong>di</strong> patteggiare la pena, chiedendo<br />
la retrocessione in Serie B con penalizzazione. Pochi mesi<br />
dopo lo stesso avvocato affermò davanti agli azionisti della<br />
società che erano stati commessi quattro illeciti sportivi in<br />
altrettante gare, e che se fossero state applicate le regole<br />
alla lettera la squadra sarebbe stata retrocessa in Serie C2.<br />
La società bianconera è stata spe<strong>di</strong>ta in serie B, e le sono<br />
stati tolti due titoli (il secondo dei quali assegnato all’Inter).<br />
Ironia della sorte, mentre si celebrava il processo, la FIGC<br />
era commissariata dall’avvocato Guido Rossi, per anni<br />
consigliere d’amminis<strong>tra</strong>zione dell’Inter, che lascerà la FIGC<br />
il 19 settembre del 2006, pochi giorni dopo esser stato<br />
nominato presidente <strong>di</strong> Telecom Italia (Società dell’Interista<br />
Tronchetti Provera). 24<br />
24 www.espresso.repubblica.it<br />
132
La Fiorentina è stata penalizzata con 30 punti da scontare<br />
nel campionato 2005/006 e 15 punti <strong>di</strong> penalizzazione da<br />
scontare nel 2006/2007.<br />
La Lazio è stata punita con 30 punti <strong>di</strong> penalizzazione da<br />
scontare nel Campionato 2005-2006 e 3 punti <strong>di</strong><br />
penalizzazione da scontare nel Campionato 2006-2007.<br />
Il Milan se l’è cavata con 30 punti <strong>di</strong> penalizzazione da<br />
scontare nel Campionato 2005-2006 e 8 punti <strong>di</strong><br />
penalizzazione da scontare nel Campionato 2006-2007.<br />
Squalifica <strong>di</strong> 5 anni con proposta <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione per la coppia<br />
Moggi- Giraudo, 4 mesi per Lotito, 5 mesi per Galliani, 1<br />
anno per Andrea e 8 mesi per Diego Della Valle.<br />
4 anni <strong>di</strong> squalifica anche per l’arbitro De Sanctis, 2 anni e 6<br />
mesi per Pairetto e Bergamo, 5 anni con proposta <strong>di</strong><br />
ra<strong>di</strong>azione per Innocenzo Mazzini.<br />
Ecco le 39 partite sotto inchiesta 25<br />
U<strong>di</strong>nese Brescia 1-2 (26 settembre 2004)<br />
Indagati Moggi, Giraudo e Dattilo<br />
Siena-Juventus 0-3 (23 ottobre 2004)<br />
25 www.espresso.repubblica.it<br />
133
Arbitro Bertini . Indagati Fabiani, Moggi e Bertini<br />
Juventus-Chievo 3-0 (31 ottobre 2004)<br />
Nessun ammonito. Voto Gazzetta dello Sport per l'arbitro<br />
Pieri: 6,5 Da solo sbaglia poco. Gli errori più evidenti,<br />
semmai, sono dei suoi assistenti su un paio <strong>di</strong> fuorigioco.<br />
Arbitro Pieri . Indagati Moggi, Fabiani e Pieri<br />
Messina-Reggina 2-1 (31 ottobre 2004)<br />
Arbitro Racalbuto (ammonizione <strong>di</strong> Mesto), prelu<strong>di</strong>o a<br />
Reggina-Juventus 2-1 del 7 novembre 2004. Indagati Moggi<br />
e Racalbuto. In questa partita fu annullato un gol regolare<br />
alla Juventus e non le fu assegnato un rigore.<br />
<strong>Le</strong>cce-Juventus 0-1 (14 novembre 2004)<br />
Designazione <strong>di</strong> De Santis, Griselli e Ceniccola. Indagati<br />
Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Lanese, De Santis,<br />
Griselli e Ceniccola.<br />
Messina-Fiorentina 1-1 (28 novembre 2004)<br />
Per il raggiugimento <strong>di</strong> un risultato utile per il Messina.<br />
Indagati Fabiani, Moggi, Paparesta e Dattilo<br />
134
Juventus-Lazio 2-1 (5 <strong>di</strong>cembre 2004)<br />
Designazione <strong>di</strong> Dondarini, Baglioni e Alvino. Indagati<br />
Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Dondarini,<br />
Baglioni ed Alvino.<br />
Fiorentina-Bologna 1-0 (5 <strong>di</strong>cembre 2004)<br />
Designazione arbi<strong>tra</strong>le ed ammonizioni <strong>di</strong> Petruzzi e Năstase<br />
- già <strong>di</strong>ffidati - in vista della gara con la Juventus. Indagati<br />
Moggi, De Santis, Bergamo e Pairetto<br />
Reggina-Brescia 1-3 (5 <strong>di</strong>cembre 2004)<br />
Indagati Bergamo, Foti e De Santis<br />
Reggina-Cagliari 3-2 (12 <strong>di</strong>cembre 2004)<br />
Indagati Foti, De Santis, Bergamo<br />
Bologna-Juventus 0-1 (12 <strong>di</strong>cembre 2004)<br />
Indagati Pieri e Moggi<br />
Juventus-Milan 0-0 (18 <strong>di</strong>cembre 2004)<br />
135
Per favorire la Juventus. Indagati Fabiani, Moggi e Bertini<br />
Roma-Parma 5-1 (19 <strong>di</strong>cembre 2004)<br />
Prelu<strong>di</strong>o a Parma-Juventus del 6 gennaio 2005<br />
(ammonizioni <strong>di</strong> Contini e Pisanu). Per la quale sono<br />
indagati Moggi e Racalbuto<br />
Reggina-Palermo 1-0 (6 gennaio 2005)<br />
Indagati Bergamo, Foti e Pieri<br />
Brescia-Bologna 1-1 (6 gennaio 2005)<br />
In vista <strong>di</strong> Messina-Brescia 2-0 del 9 gennaio 2005<br />
(ammonizioni <strong>di</strong> Guana e Mannini poi squalificati). Indagati<br />
Moggi, Fabiani e Paparesta<br />
Cagliari-Juventus 1-1 (16 gennaio 2005)<br />
Per favorire la Juventus. Indagati Moggi e Racalbuto<br />
Messina-Parma 1-0 (23 gennaio 2005)<br />
Indagati Moggi, Fabiani, Bertini, Dattilo<br />
136
U<strong>di</strong>nese-Reggina 0-2 (23 gennaio 2005)<br />
Indagati Bergamo, Foti, De Marco, Nicolai e<br />
Rossomando<br />
Sampdoria-Siena 1-1 (30 gennaio 2005)<br />
In vista <strong>di</strong> Juventus-Sampdoria del 2 febbraio 2005.<br />
Indagati Moggi, Fabiani, Paparesta<br />
Juventus-U<strong>di</strong>nese 2-1 (13 febbraio 2005)<br />
Indagati Moggi, Bergamo, Pairetto, Giraudo,<br />
Rodomonti, Gemignani e Foschetti<br />
Siena-Messina 2-2 (13 febbraio 2005)<br />
Indagati Fabiani, Moggi e Bertini<br />
Sampdoria-Reggina 3-2 (20 febbraio 2005)<br />
Indagati Bergamo, Foti e Niccolai<br />
Palermo-<strong>Le</strong>cce 3-2 (20 febbraio 2005)<br />
137
Ammonizione <strong>di</strong> Pinar<strong>di</strong> e Rullo in vista <strong>di</strong> <strong>Le</strong>cce-Messina 1-0<br />
del 27 febbraio 2005. Indagati Moggi e De Santis<br />
Chievo-Lazio 0-1 (20 febbraio 2005)<br />
Indagati Carraro, Bergamo, Pairetto, Mazzini, Lotito e<br />
Rocchi<br />
Lazio-Parma 2-0 (27 febbraio 2005)<br />
Indagati Carraro, Bergamo, Pairetto, Mazzini, Lotito e<br />
Messina<br />
Roma-Juventus 1-2 (5 marzo 2005)<br />
Indagati Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Fabiani,<br />
Fazi, Racalbuto, Pisacreta, Ival<strong>di</strong> e Gabriele<br />
Reggina-Messina 0-2 (13 marzo 2005)<br />
Indagati Fabiani, Moggi e Ambrosino<br />
Inter-Fiorentina 3-2 (20 marzo 2005)<br />
Ammonizioni <strong>di</strong> Viali e Obodo in vista <strong>di</strong> Fiorentina-Juventus<br />
3-3 del 9 aprile 2005. Indagati Fabiani e Bertini<br />
138
Milan-Brescia 1-1 (9 aprile 2005)<br />
Indagati Meani, Mazzei e Contini<br />
Bologna-Lazio 1-2 (17 aprile 2005)<br />
Indagati Lotito e Tagliavento<br />
Siena-Milan 2-1 (17 aprile 2005)<br />
Indagati Bergamo, Pairetto, Mazzei, Mazzini, Giraudo e<br />
Baglioni<br />
Milan-Chievo 1-0 (20 aprile 2005)<br />
Indagati Bergamo, Meani, Puglisi<br />
Lazio-Juventus 0-1 (24 aprile 2005)<br />
Indagati Fabiani, Moggi, Ambrosino<br />
Chievo-Fiorentina 1-2 (8 maggio 2005)<br />
Indagati Diego e Andrea Della Valle, Mencucci,<br />
Bergamo, Mazzini, Moggi e Dondarini<br />
Livorno-Siena 3-6 (8 maggio 2005)<br />
139
Indagato l'arbitro De Santis (espulsione ingiustificata <strong>di</strong><br />
Galante per ven<strong>di</strong>carsi <strong>di</strong> Spinelli che aveva parlato <strong>di</strong><br />
combriccola romana)<br />
Arezzo-Salernitana 1-0 (14 maggio 2005)<br />
Per favorire l'Arezzo. Indagati Mazzei e Titomanlio<br />
Palermo-Reggina 1-1 (15 maggio 2005)<br />
Indagati Bergamo, Foti e Pieri<br />
Lazio-Fiorentina 1-1 (22 maggio 2005)<br />
Indagato Diego Della Valle (contattato Lotito chiedendogli<br />
<strong>di</strong> accordarsi per l'1-1)<br />
<strong>Le</strong>cce-Parma 3-3 (29 maggio 2005)<br />
Indagati Diego e Andrea Della Valle, Mazzini, Moggi, De<br />
Santis e Griselli<br />
PROCESSO PENALE<br />
Il processo penale è stato sud<strong>di</strong>viso in due parti, da<br />
svolgersi in due se<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse, a Napoli quella principale, e a<br />
140
Roma quella riguardante la Gea World nota società <strong>di</strong><br />
gestione delle procure dei calciatori.<br />
Processo GEA World<br />
Nel processo GEA, in corso a Roma, erano coinvolti Luciano<br />
e Alessandro Moggi, Davide Lippi, Franco Zavaglia,<br />
Francesco Ceravolo e Pasquale Gallo. L'accusa era quella <strong>di</strong><br />
associazione a delinquere e violenza privata (quest'ultima<br />
riguardava soltanto i Moggi) e i PM Luca Palamara e Maria<br />
Cristina Palaia, a conclusione delle indagini svolte dal<br />
Colonnello Giuseppe Magliocco della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong><br />
Roma, avevano richiesto 6 anni <strong>di</strong> galera per Luciano Moggi,<br />
5 per il figlio, da 1 a 2 anni per tutti gli altri.<br />
L'8 gennaio 2009 è arrivata la sentenza <strong>di</strong> 1º grado; Luciano<br />
Moggi è stato condannato ad 1 anno e 6 mesi <strong>di</strong> carcere, il<br />
figlio Alessandro ad 1 anno e 2 mesi, mentre gli altri quattro<br />
imputati sono stati assolti, in quanto è caduta l'accusa <strong>di</strong><br />
associazione a delinquere - che riguardava tutti, anche<br />
Luciano Moggi - ma è rimasta in pie<strong>di</strong> l'accusa <strong>di</strong> violenza<br />
141
privata nei confronti dei calciatori Nicola Amoruso e Manuele<br />
Blasi. 26<br />
Sia l'accusa che la <strong>di</strong>fesa hanno annunciato il ricorso in<br />
appello; la prima per aumentare le condanne, la seconda<br />
(che riguarda solo i Moggi) per farsi assolvere.<br />
Va ricordato che, a livello sportivo, la FIGC non ha mai<br />
aperto un'inchiesta federale e, <strong>di</strong> conseguenza, non è mai<br />
stato istituito un processo sportivo (quin<strong>di</strong> non sono stati<br />
presi eventuali provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari riguardo questa<br />
vicenda).<br />
Processo <strong>di</strong> Napoli<br />
Il processo <strong>di</strong> Napoli è iniziato a gennai0 2009. Alcuni<br />
imputati come Antonio Giraudo e Tullio Lanese, hanno scelto<br />
il rito abbreviato e per loro il processo è iniziato nell'autunno<br />
del 2008. L'accusa va dall'associazione a delinquere<br />
finalizzata alla frode sportiva alla semplice frode sportiva.<br />
Il 14 <strong>di</strong>cembre 2009 sono state emesse le prime sentenze,<br />
relative agli imputati che avevano scelto il rito abbreviato:<br />
l'ex amminis<strong>tra</strong>tore delegato della Juventus, Antonio<br />
26 www.gazzetta.it<br />
142
Giraudo è stato condannato a 3 anni <strong>di</strong> reclusione; 2 anni e<br />
4 mesi per l'ex arbitro Tiziano Pieri, 2 anni ciascuno per<br />
l'altro ex arbitro Paolo Dondarini e per l'ex presidente<br />
dell'AIA Tullio Lanese. Sette invece gli imputati assolti: si<br />
<strong>tra</strong>tta dell'arbitro Gianluca Rocchi, degli ex arbitri Stefano<br />
Cassarà, Marco Gabriele e Domenico Messina e degli ex<br />
assistenti Duccio Baglioni, Giuseppe Foschetti e Alessandro<br />
Griselli. 27<br />
NUOVE INTERCETTAZIONI<br />
Siamo nel 2010: legali <strong>di</strong> Luciano Moggi al processo <strong>di</strong><br />
Napoli su Calciopoli hanno , ripescato nel mare magnum <strong>di</strong><br />
oltre 170mila <strong>intercettazioni</strong> - contenute su cd pagati<br />
migliaia <strong>di</strong> euro - il corpus <strong>di</strong> 74 'nuove' telefonate<br />
depositato ora agli atti e che - nella tesi della <strong>di</strong>fesa -<br />
<strong>di</strong>mostrerebbe come all'epoca parlare con i designatori<br />
arbi<strong>tra</strong>li fosse prassi abituale <strong>di</strong> tutti e quin<strong>di</strong> non<br />
configurerebbe alcuna 'cupola'. Secondo i legali dell'ex<br />
<strong>di</strong>rigente juventino tutti parlavano con i designatori, dunque<br />
nessuno può essere colpevole ma è innocente anche<br />
Luciano Moggi. Non la pensano così gli inquirenti che<br />
attribuiscono grande importanza alle schede sim s<strong>tra</strong>niere<br />
27 www.lastampa.it<br />
143
acquistate proprio da Moggi e messe a <strong>di</strong>sposizione degli<br />
arbitri. Ve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> en<strong>tra</strong>re nel merito <strong>di</strong> queste 74<br />
<strong>intercettazioni</strong><br />
INTER<br />
Delle 74 <strong>intercettazioni</strong> ripescate, oltre la metà, 41,<br />
riguardano conversazioni <strong>di</strong> Giacinto Facchetti, all'epoca<br />
presidente dell'Inter: 17 con Paolo Bergamo e 10 con<br />
Pierluigi Pairetto, allora designatori arbi<strong>tra</strong>li; 5 con<br />
Francesco Ghirelli, a quei tempi segretario della Federcalcio;<br />
4 con Gennaro Mazzei, designatore degli assistenti; 3 con<br />
l'arbitro Massimo De Santis; 1 con Innocenzo Mazzini,<br />
vicepresidente federale; 1 con Tullio Lanese, presidente<br />
degli arbitri. Tornando ai colloqui <strong>di</strong> Facchetti, per i legali <strong>di</strong><br />
Luciano Moggi la più importante ("la madre <strong>di</strong> tutta<br />
<strong>intercettazioni</strong>", ipse <strong>di</strong>xit l'avvocato Paolo Trofino) riguarda<br />
Giacinto e Bergamo - ed è del 26 novembre del 2004. In<br />
attesa che tutto emerga in maniera <strong>tra</strong>sparente e imparziale<br />
ci sono comunque degli aspetti che non sembrano<br />
particolarmente rilevanti, come una chiamata in cui<br />
Facchetti <strong>di</strong>ce a Bergamo: "Moratti ha un regalo da darti...",<br />
144
egis<strong>tra</strong>ta il 23 <strong>di</strong>cembre 2004 e dunque probabile si<br />
riferisca al presente natalizio. 28<br />
Fonti degli inquirenti che hanno condotto l'inchiesta<br />
napoletana fanno sapere: "E' un'opera <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinformazione<br />
allo stato puro - <strong>di</strong>cono dell'attribuzione <strong>di</strong> significato alle<br />
telefonate non <strong>tra</strong>scritte <strong>tra</strong> le 171mila intercettate -. Il<br />
reato non è parlare al telefono, ma quando si stipulano<br />
accor<strong>di</strong> illeciti. <strong>Le</strong> vittime non possono essere <strong>tra</strong>sformate in<br />
autori del reato".<br />
In una telefonata Bergamo e Moratti <strong>di</strong>scutono del match <strong>di</strong><br />
campionato Inter-Sampdoria 3-2 del 9 gennaio 2005 con tre<br />
gol nerazzurri <strong>tra</strong> l'88' e il 93'. Moratti, chiamato da<br />
Bergamo, <strong>di</strong>ce al designatore: "Volevo chiamarla io per<br />
<strong>di</strong>rle che poi ho visto anche sto ragazzo (Bertini, l'arbitro<br />
della gara, ndr) che si è comportato benissimo durante la<br />
partita che poteva finire in un pestaggio ben grave...".<br />
Bergamo replica elogiando l’operato della terna per una<br />
partita "<strong>di</strong>fficile" e Moratti annuisce affermando <strong>di</strong> essersi<br />
complimentato con gli arbitri: "L’ho detto a loro alla fine,<br />
guardate proprio bravi, perché era già due volte... bravi a<br />
beccarli, come cazzo fate voi a beccarli... mi hanno strizzato<br />
28 www.lastama.it<br />
145
l’occhio...". Bergamo risponde "ve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> fare <strong>di</strong>eci risultati<br />
utili <strong>di</strong> fila, eh!" e Moratti ribatte: "Pensavo <strong>di</strong> chiamarla ieri<br />
sera perché poi sono andato dal ragazzo (Bertini); dopo che<br />
sono andato dal ragazzo, che si è comportato benissimo, io<br />
pensavo poi che era domenica e riceve sempre le telefonate<br />
<strong>di</strong> chi è contento e <strong>di</strong> chi non è contento". 29<br />
Il 10 gennaio 2005 Moratti e Bergamo <strong>di</strong>scutono sulla terna<br />
arbi<strong>tra</strong>le per la partita <strong>di</strong> Coppa Italia Bologna-Inter <strong>di</strong> tre<br />
giorni dopo. Ecco cosa si sono detti: 30<br />
Bergamo: "Mi sono sentito con Facchetti, presidente per<br />
confermare questo clima <strong>di</strong> cor<strong>di</strong>alità che naturalmente è<br />
una cosa che sappiamo io e lei, però il gruppo ha molto<br />
apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti <strong>di</strong><br />
Gabriele e Palanca e quin<strong>di</strong> ho pensato <strong>di</strong> farli rien<strong>tra</strong>re in<br />
Coppa Italia, uno viene a fare l'Inter e uno fa il Milan".<br />
Moratti: "Va bene...".<br />
Bergamo: "Volevamo dargli un immagine buona...".<br />
Moratti: "Sì Sì...".<br />
Bergamo: "Mi ha detto Facchetti sì sì sono d'accordo...".<br />
Moratti: "Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della<br />
29 www.tuttosport.it<br />
30 www.lastampa.it<br />
146
partita...".<br />
Bergamo: "Questo gli farà piacere...".<br />
Moratti: "Vado a salutarlo...".<br />
Bergamo: "Visto che lì non c'è sorteggio ma c'è<br />
designazione a voi ho mandato Gabriele, l'ho fatto<br />
accompagnare bene da 2 assistenti molto bravi".<br />
Moratti: "No no Gabriele è sempre stato un buon arbitro,<br />
molto regolare, non ho mai avuto contestazioni...".<br />
Bergamo: "Un saluto vedrà lo riempirà <strong>di</strong> gioia".<br />
Moratti: "La ringrazio, mercoledì sono giù se c'è ne<br />
bisogno, lo vado a trovare prima della partita...".<br />
Paolo Trofino avvocato della <strong>di</strong>fesa, ha arringato l'aula<br />
partenopea leggendo la <strong>tra</strong>scrizione <strong>di</strong> quella da lui definita<br />
la "madre <strong>di</strong> tutte le telefonate", ovvero la conversazione<br />
<strong>tra</strong> Facchetti e Bergamo in cui balla - non si sa<br />
pronunciato da chi - il nome <strong>di</strong> Collina. 31<br />
Facchetti: "Senti, per domenica allora?".<br />
Bergamo: "Senti, per domenica facciamo un gruppo <strong>di</strong><br />
internazionali perché non vogliamo rischiare niente quin<strong>di</strong><br />
sono lì e tutti e quattro possono fare la partita".<br />
31 ibidem<br />
147
Facchetti: "Vabbè, ma metti dentro qualche...". (secondo<br />
un'al<strong>tra</strong> interpretazione dell'au<strong>di</strong>o Facchetti <strong>di</strong>rebbe "metti<br />
dentro Collina")<br />
Bergamo: "Collina... ma tutti internazionali, Giacinto, così<br />
perlomeno non c'è <strong>di</strong>scussione... perché c'è dentro Collina,<br />
Paparesta, Bertini e c'è dentro Rodomonti".<br />
Facchetti: "Ho capito".<br />
Nuove <strong>intercettazioni</strong> presentate dalla <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Moggi<br />
coinvolgono l’ex presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e<br />
l’allora vice presidente federale Mazzei<br />
Mazzei: “Sono in macchina che vado a Coverciano”.<br />
Facchetti: “Sceglili bene per domenica sera eh...”.<br />
Mazzei: “Il numero 1 e il numero 2, da quello che penso,<br />
Ival<strong>di</strong> e Pisacreta”.<br />
Facchetti: “Ival<strong>di</strong> e Pisacreta?”.<br />
Mazzei: “Eh, sono il numero 1 e il numero 2”.<br />
Facchetti: “Sì certo, e il numero 1 degli arbitri...(il<br />
riferimento è a Pierluigi Collina, che in quei giorni era una<br />
richiesta pressante soprattutto <strong>di</strong> Roberto Mancini n.d.r)”.<br />
Mazzei: “Eh sì, speriamo che ci caschi con questo sorteggio<br />
del cavolo, che ci caschi il numero 1”.<br />
148
Facchetti: “No lì non devono fare i sorteggi, ci devono...».<br />
Mazzei: “Come si fa Giacinto, purtroppo ci vuole fortuna».<br />
Facchetti: «Ma dai...”.<br />
Mazzei: «Ti <strong>di</strong>co la verità, qui un sorteggio lo fa un<br />
giornalista, devono stu<strong>di</strong>are una griglia e le possibilità sono<br />
più alte».<br />
I collaboratori <strong>di</strong> linea scelti per l’incontro Inter-Juve, del 28<br />
novembre del 2004, furono i protagonisti della telefonata:<br />
Ival<strong>di</strong> e Pisacreta. L’arbitro sorteggiato invece fu Rodomonti<br />
perché Pierluigi Collina andò a <strong>di</strong>rigere Chievo-Milan per la<br />
gioia, ovviamente, dell’amico rossonero Meani.<br />
Vi è poi anche un'al<strong>tra</strong> intercettazione risalente al 24 marzo<br />
2005, fatta dall'allora presidente dell'Inter, Giacinto<br />
Facchetti, poi defunto, all'arbitro Massimo De Santis,<br />
attualmente a giu<strong>di</strong>zio davanti al tribunale <strong>di</strong> Napoli. I due<br />
conversano amichevolmente e nella lunga telefonata<br />
parlano dell'imminente impegno internazionale dell'arbitro<br />
(Francia-Svizzera) e del prossimo derby <strong>di</strong> Milano:<br />
considerazioni tecniche e auguri <strong>di</strong> Buona Pasqua.<br />
All'inizio della telefonata si parla dello svizzero Walter Gagg,<br />
all'epoca capo della commissione Sta<strong>di</strong> della Fifa e grande<br />
149
amico, oltre che <strong>di</strong> Facchetti, del presidente Joseph Blatter.<br />
Facchetti <strong>di</strong>ce a De Santis che Gagg - ancora oggi alto<br />
funzionario Fifa - si recherà anch'egli a Parigi per la partita e<br />
che gli porterà i suoi saluti. In un intervento televisivo, dopo<br />
lo scoppio della scandalo <strong>di</strong> Calciopoli, De Santis <strong>di</strong>rà che<br />
esisteva un <strong>di</strong>rigente della Fifa che lo chiamava «per nome e<br />
per conto... <strong>di</strong> un <strong>di</strong>rigente dell'Inter. Un giorno ne farò il<br />
nome».<br />
Questa la <strong>tra</strong>scrizione dell'incipit della telefonata: 32<br />
Facchetti:”Massimo!”<br />
De Santis: “Come stai Giacinto?”<br />
Facchetti: “Bene, e tu?”<br />
De Santis: “Devo farti i complimenti insomma, ti interessi<br />
<strong>di</strong> arbitri...”<br />
Facchetti: “Eh... vedremo, ma mi sa che ci interesseremo<br />
in tanti...”<br />
De Santis: “E vabbè, si interessano tutti, ormai è<br />
l'argomento del giorno”<br />
Facchetti: “Sei già a Parigi?”<br />
De Santis: “No, parto domani mattina”<br />
Facchetti: “Perché mi ha chiamato Bla... ehm Gagg, viene<br />
là anche lui”<br />
De Santis: “Ah, viene a Parigi Walter?<br />
32 ibidem<br />
150
Facchetti: “Si viene con anche lui con ... e mi ha detto che<br />
ti portava i miei saluti”.<br />
De Santis: “Eh si, sennò glieli do io”.<br />
Facchetti: “Comunque verrà a salutarti”<br />
De Santis: “È rimasto contento... È stato scelto bene il<br />
posto: Francia-Svizzera, gli interessano tutte e due, chi per<br />
un verso chi per l'altro...”<br />
Tra queste una delle più significative secondo quanto rivela<br />
La Stampa, risalirebbe al 9 gennaio 2005 - il giorno della<br />
partita <strong>di</strong> campionato <strong>tra</strong> Inter e Sampdoria, poi finita 3-2<br />
per i nerazzurri - quando l'allora presidente nerazzurro<br />
Facchetti, telefona a Bergamo, allora designatore arbi<strong>tra</strong>le.<br />
Ecco il contenuto della chiamata, come riportato dalla<br />
Stampa:<br />
Facchetti: "Pronto Paolo, sono Facchetti"<br />
Bergamo: "Buongiorno Giacinto"<br />
Facchetti: "Sto andando allo sta<strong>di</strong>o, l'ho detto con i miei <strong>di</strong><br />
avere con Bertini un certo tatto, una certa <strong>di</strong>sponibilità. L'ho<br />
detto con i giocatori, con Mancini e gli altri".<br />
Bergamo: "Vedrai che sarà una bella partita".<br />
Facchetti: "Va bene".<br />
151
Bergamo: "Viene pre<strong>di</strong>sposto (Bertini) a fare una bella<br />
partita"<br />
Facchetti: "Sì, si, va bene".<br />
Bergamo: "È una sfida che vedrai la vinciamo insieme".<br />
Facchetti: "Volevo solo <strong>di</strong>rti che l'ho fatto" (riferendosi al<br />
fatto che ha parlato alla squadra per non tenere un<br />
atteggiamento sbagliato nei confronti <strong>di</strong> Bertini).<br />
Bergamo: "Vedrai che le cose andranno per il verso giusto,<br />
poi la squadra sta ricominciando ad avere fiducia, a fare i<br />
risultati. Fa morale...»<br />
MILAN<br />
La <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Moggi ha inserito nella lista delle <strong>intercettazioni</strong><br />
ritenute rilevanti altre 8 chiamate che riguardano il numero<br />
2 del Milan, Adriano Galliani: 3 con Bergamo, altrettante<br />
con Pairetto e 2 con Mazzini. Restando in casa Milan,<br />
un'al<strong>tra</strong> conversazione telefonica riguarda <strong>Le</strong>onardo Meani<br />
(addetto agli arbitri, imputato nel processo <strong>di</strong> Napoli) e De<br />
Santis.<br />
152
Ecco una telefonata <strong>tra</strong> Meani (all'epoca <strong>di</strong>rigente del Milan)<br />
e Bergamo su Fiorentina-Milan, con in<strong>di</strong>cazioni anche su<br />
Milan-Juventus dell'8 maggio. 33<br />
Meani: "Te chi mi man<strong>di</strong> a Firenze?"<br />
Bergamo: "Come griglia? Te <strong>di</strong>ci come griglia <strong>di</strong> arbitri?<br />
L'abbiamo fatta a tre, ma mi fai <strong>di</strong>re una cosa che con Gigi<br />
(Pairetto) non abbiamo ancora concordato. Ho in mente <strong>di</strong><br />
metterne tre perchè non voglio preclusioni e gli arbitri sono<br />
Messina, Farina e Rodomonti per me, poi sentiamo Gigi<br />
perchè poi immaginerai quelli che sono i tre che voglio<br />
mettere la domenica successiva" (per la griglia <strong>di</strong> Milan-<br />
Juventus ndr).<br />
Meani: "Ho capito, tu vuoi mettere Paparesta".<br />
Bergamo: "Sì".<br />
Meani: "Collina"<br />
Bergamo: "Sì"<br />
Meani: "Trefoloni"<br />
Bergamo: "Sissignore, e mi ci gioco la testa".<br />
Meani: "Però a Trefoloni gli fai un bel <strong>di</strong>scorsetto".<br />
Bergamo: "Stai <strong>tra</strong>nquillo, stai <strong>tra</strong>nquillo".<br />
Meani: "Perchè se no gli tagliamo la testa noi".<br />
Bergamo: "Stai <strong>tra</strong>nquillo".<br />
33 www.gazzetta.it<br />
153
Meani: "Se no chiamalo, e parlagli".<br />
Paparesta, Collina e Trefoloni furono poi i tre arbitri inseriti<br />
nella griglia A del sorteggio.<br />
PUBBLICAZIONI ILLEGALI DI INTERCETTAZIONI<br />
PENALMENTE IRRILEVANTI<br />
“Ho speso 10mila euro per portarla a cena a Parigi, ho preso<br />
un aereo privato, albergo <strong>di</strong> lusso, ristorante favoloso, ma è<br />
andata buca”. A parlare è Alessandro Moggi che confidava il<br />
fallito approccio con la giornalista Ilaria D’Amico. Può<br />
sembrare una semplice confidenza <strong>di</strong> un Vip che ha preso<br />
un 'due <strong>di</strong> picche' ma è una delle <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong><br />
finite sui giornali nel maggio del 2006 quando è scoppiato lo<br />
scandalo sul calcio. Intercettazioni penalmente irrilevanti<br />
ma che sono sempre utili a influenzare l’opinione pubblica<br />
regalando, come in questo caso, un po’ <strong>di</strong> gossip ad una<br />
delle bufere più grosse che hanno investito lo sport<br />
italiano. 34<br />
34 www.espresso.repubblica.it<br />
154
3.3 VALLETTOPOLI<br />
All'inizio del <strong>di</strong>cembre 2006, viene alla luce una sua nuova<br />
inchiesta che occupa le prime pagine dei giornali:<br />
"Vallettopoli". Riguarda ricatti che avrebbero, a vario titolo,<br />
interessato manager, giornalisti, vallette e personale in<br />
genere del mondo dello spettacolo.<br />
L'inchiesta, condotta dal pubblico ministero Henry John<br />
Woodcock e in seguito anche dal pubblico ministero Frank Di<br />
Maio, ha coinvolto personaggi noti dello sport, dello<br />
spettacolo e della politica, oltre a noti impren<strong>di</strong>tori. A vario<br />
titolo le accuse sono <strong>di</strong> sfruttamento della prostituzione ed<br />
estorsione, ma vi sono anche reati connessi allo spaccio e<br />
all'uso <strong>di</strong> droga. Il fascicolo viene aperto, pochi giorni dopo<br />
l’arresto del principe Vittorio Emanuele <strong>di</strong> Savoia. I filoni<br />
dell'inchiesta del pm <strong>di</strong> Potenza, Henry John Woodcock,<br />
sono infatti quattro: «ragazze immagine», foto<br />
compromettenti da acquistare per evitare la pubblicazione<br />
sui giornali, investimenti con i sol<strong>di</strong> ottenuti dai vip e «giri»<br />
<strong>di</strong> droga. Alcuni degli indagati avrebbero fatto parte <strong>di</strong><br />
un'associazione per delinquere. 35 L'organizzazione forniva<br />
ragazze a personaggi noti e meno noti (ma comunque in<br />
35 www.reubblica.it<br />
155
grado <strong>di</strong> pagare cifre rilevanti), anche per eventi mondani.<br />
In alcuni casi si sarebbe <strong>tra</strong>ttato <strong>di</strong> vera e propria<br />
prostituzione.<br />
Vi è poi la parte dell'inchiesta che si riferisce alle fotografie<br />
scattate ad autentici vip - fra i quali alcuni famosi calciatori<br />
- e poi «acquistate» dagli interessati per cifre <strong>di</strong> alcune<br />
decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> euro. I sol<strong>di</strong> ricavati dalla ven<strong>di</strong>ta delle<br />
fotografie, poi, venivano investiti da persone vicine, ad<br />
esempio, a Fabrizio Corona, o da suoi collaboratori. Lo<br />
spaccio <strong>di</strong> sostanze stupefacenti, infine, ha fatto da sfondo<br />
ad alcune delle accuse mosse agli indagati. <strong>Le</strong> indagini<br />
(basate su decine <strong>di</strong> interrogazioni, <strong>intercettazioni</strong><br />
<strong>telefoniche</strong> e pe<strong>di</strong>namenti) hanno ricostruito la «rete» che -<br />
secondo l'accusa - gli indagati avevano allestito, con<br />
ramificazioni anche all'estero, per sfruttare la prostituzione<br />
e spacciare droga, ma vi sono anche accuse <strong>di</strong> riciclaggio. 36<br />
Nell'ambiente politico, un ruolo significativo nella<br />
ricostruzione degli inquirenti è dato a Salvo Sottile, al tempo<br />
dei fatti portavoce del Ministro degli Esteri Gianfranco Fini.<br />
Dalle indagini a carico <strong>di</strong> Sottile è nato un proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><br />
peculato (condannato poi a 8 mesi <strong>di</strong> reclusione) a carico <strong>di</strong><br />
Sottile, per aver utilizzato l'auto <strong>di</strong> servizio al fine <strong>di</strong><br />
36 www.ilgiornale.it<br />
156
condurre soubrette televisive nel proprio ufficio presso il<br />
Ministero degli Affari Esteri, dove secondo gli indagati<br />
avvenivano "scambi <strong>di</strong> affettuosita'".<br />
L'inchiesta si è concen<strong>tra</strong>ta sopratutto sui rapporti <strong>tra</strong> la<br />
soubrette Elisabetta Gregoraci e Salvatore Sottile, per poi<br />
arrivare a coinvolgere anche il manager <strong>Le</strong>le Mora, il<br />
fotografo Fabrizio Corona e numerosi personaggi della<br />
televisione e della moda.<br />
<strong>Le</strong> accuse rivolte all'impren<strong>di</strong>tore Fabrizio Corona, titolare<br />
dell'agenzia Corona's, sono estorsione, spaccio <strong>di</strong><br />
stupefacenti e sfruttamento della prostituzione. L'ampio<br />
risalto sui me<strong>di</strong>a è dovuto alla pubblicazione <strong>di</strong><br />
<strong>intercettazioni</strong> da parte de Il Giornale.<br />
In occasione degli interrogatori dei magis<strong>tra</strong>ti numerose<br />
showgirls famose come Teodora Rutigliano, Alessia Fabiani,<br />
Ana Laura Ribas, Francesca Lodo, Belen Rodriguez,<br />
Fernanda <strong>Le</strong>ssa e Aida Yespica, hanno ammesso <strong>di</strong> fare uso<br />
personale <strong>di</strong> cocaina oppure sono state in<strong>di</strong>cate come<br />
consumatrici abituali da alcuni testimoni. Secondo quanto<br />
<strong>di</strong>chiarato da Fernanda <strong>Le</strong>ssa negli interrogatori giu<strong>di</strong>ziari e<br />
perfino in alcune interviste circa le sue colleghe en<strong>tra</strong>te<br />
nell'inchiesta, queste, oltre a far uso <strong>di</strong> stupefacenti, erano<br />
157
coinvolte in prestazioni sessuali a pagamento: Io i sol<strong>di</strong> li ho<br />
fatti lavorando, mica come queste qui che si prostituiscono<br />
e poi fanno le splen<strong>di</strong>de”. Dalle <strong>intercettazioni</strong> viene fuori<br />
una chiaccherata fra Fernanda <strong>Le</strong>ssa e un'al<strong>tra</strong> persona:<br />
"Ma come ci ve<strong>di</strong>amo stasera? Con o senza?", chiede la<br />
modella brasiliana. 37 E la risposta, anche<br />
nell´intercettazione telefonica, ha il punto esclamativo:<br />
"Con!". E vuol <strong>di</strong>re, si legge nelle carte, con la cocaina. Nel<br />
corso dell’interrogatorio Francesca Lodo <strong>di</strong>chiara al PM: "Ci<br />
si ritrovava in <strong>di</strong>scoteca, a volte. All´Hollywood, piuttosto.<br />
Non posso, non posso fare i nomi, non mi va <strong>di</strong> fare i nomi"<br />
ma poi aggiunge una rivelazione sull’amica Belen Rodriguez:<br />
"una pista l´ha fatta con me. Nei bagni dell´Hollywood".<br />
Non solo uso <strong>di</strong> cocaina in noti locali milanesi. L’indagine<br />
condotta dai due PM rivela che il fotografo Fabrizio Corona<br />
ricattava noti personaggi adescandoli in vere e proprie<br />
<strong>tra</strong>ppole per estorcergli ingenti somme <strong>di</strong> denaro. E’ lunga la<br />
lista dei Vip caduti nella rete tessuta dal fotografo.<br />
Alberto Gilar<strong>di</strong>no era stato beccato da un fotografo del<br />
gruppo Corona fuori all’Hollywood <strong>di</strong> Milano, nell’area del<br />
parcheggio. "Mi hanno scattato delle foto in presenza <strong>di</strong> una<br />
ragazza", ha detto l'attaccante al pm. "Se fossero state<br />
37 ibidem<br />
158
pubblicate, sinceramente potevano dar fasti<strong>di</strong>o. Temendo<br />
per la mia posizione calcistica ho pagato più o meno sei,<br />
settemila euro". 38<br />
Dopo l´overdose <strong>di</strong> Lapo Elkann, Corona tenta, riuscendoci,<br />
<strong>di</strong> ingaggiare il <strong>tra</strong>nsessuale che aveva <strong>tra</strong>scorso la notte<br />
con l´erede <strong>di</strong> casa Agnelli. E dopo essersi assicurato<br />
l´esclusiva telefona ai <strong>di</strong>rigenti della Fiat chiedendo 200<br />
mila euro per evitare la pubblicazione sui giornali <strong>di</strong><br />
particolari raccapriccianti. La Fiat non pagò.<br />
Cade nella morsa <strong>di</strong> Corona anche Barbara Berlusconi, figlia<br />
del premier, fotografata accanto ad uno sconosciuto che non<br />
era il suo ragazzo alla <strong>di</strong>scoteca Hollywood <strong>di</strong> Milano. Parte<br />
la <strong>tra</strong>ttativa, che si chiuderà alla fine con il pagamento <strong>di</strong><br />
20.000 euro da parte <strong>di</strong> Silvio Berlusconi. Lo conferma la<br />
figlia Barbara nel suo interrogatorio con Woodcock.<br />
Corona ha provato a tendere una <strong>tra</strong>ppola anche al cantante<br />
Eros Ramazzotti. La s<strong>tra</strong>tegia era chiara: invitare la moglie<br />
Nina Moric ad infilarsi in un camerino <strong>di</strong> Eros e farsi<br />
fotografare per ricattarlo. Tutto saltò dopo il rifiuto della<br />
modella croata.<br />
38 www.repubblica.it<br />
159
Tentativi <strong>di</strong> estorsione vengono effettuati anche verso il<br />
calciatore Francesco Totti costretto ad un pagamento in<br />
contanti <strong>di</strong> 50mila euro al fotografo "per far si' che non<br />
uscisse sui giornali la parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo in cui la Vento parlava<br />
della sua presunta storia sentimentale e del suo rapporto<br />
con il capitano giallorosso" nonostante "Scala ha piu' volte<br />
rappresentato a Corona la falsita' e la mendacita' della<br />
storia". Ci fu poi un nuovo tentativo or<strong>di</strong>to da Corona per<br />
incas<strong>tra</strong>re il capitano della Roma ma non si realizzò perchè<br />
una sche<strong>di</strong>na bionda che doveva tendere la <strong>tra</strong>ppola si<br />
rifiutò.<br />
Gli sportivi erano vittime ambite per il fotografo: a Marco<br />
Melandri, campione del motociclismo "viene prospettata la<br />
pubblicazione <strong>di</strong> una sua foto vicino alla pornostar Brigitta<br />
Bulgari, all'interno <strong>di</strong> un locale notturno <strong>di</strong> Riccione. Viene<br />
richiesto al manager <strong>di</strong> Melandri il pagamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ecimila<br />
euro per l'acquisto del servizio fotografico". 39<br />
Per Francesco Coco si ricorre alla computer grafica: gli<br />
venne prospettata la pubblicazione <strong>di</strong> foto con una donna<br />
<strong>tra</strong>sformata in <strong>tra</strong>ns, grazie a una manipolazione<br />
dell’immagine.<br />
39 www.magazine.excite.it<br />
160
Il fotografo stava cercando <strong>di</strong> ricattare anche un esponente<br />
politico probabilmente vicino ad importanti cariche<br />
istituzionali. Secondo l'or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a cautelare,<br />
infatti viene riportata una conversazione fra Corona ed un<br />
fotografo che gli comunica <strong>di</strong> aver in<strong>di</strong>viduato "un<br />
personaggio importantissimo... della politica" mentre<br />
"prendeva contatti con <strong>tra</strong>nsessuali". Il personaggio in<br />
questione, mai citato nella conversazione riportata<br />
sull'or<strong>di</strong>nanza, ad un certo punto "è scappato" all'occhio e<br />
probabilmente anche all'obbiettivo del fotografo <strong>di</strong> Corona.<br />
La bionda svedese, Victoria Silversted sposata e in crisi con<br />
il marito, è stata beccata con l'amante. E' lei una delle<br />
vittime delle foto ricatto <strong>di</strong> Fabrizio Corona: "Ti vendo un<br />
servizio fotografico a 10 mila euro, dall'en<strong>tra</strong>ta in albergo<br />
alla scopata"<br />
Corona aveva il vero fiuto per gli affari: coinvolge il<br />
marocchino Azouz tristemente noto per le vicende <strong>di</strong> Erba<br />
pagandolo per fare pubblicità alla sua agenzia fotografica<br />
nel corso dei funarali alla sua famiglia sterminata dai vicini<br />
<strong>di</strong> casa. Ecco uno s<strong>tra</strong>lcio <strong>di</strong> un’intercettazione <strong>tra</strong> il<br />
fotografo e <strong>Le</strong>le Mora: ” Vado a Tunisi per fare quella roba<br />
<strong>di</strong> Azouz. E sai cosa avrà lui (Azouz) durante il funerale...?<br />
161
la maglietta <strong>di</strong> Corona´s", <strong>di</strong>ce il fotografo. "E lui cosa ha<br />
detto", ha risposto Mora. "Se la mette", ride Fabrizio. "Che<br />
mostro che ho creato". 40<br />
Secondo l’accusa la mente dell’organizzazione è l’agente<br />
delle stelline <strong>Le</strong>le Mora. Michelle Hunziker, nota showgirl -<br />
in un colloquio con il pm Woodcock ha così parlato <strong>di</strong> <strong>Le</strong>le<br />
Mora: "Rovina le donne a livello artistico. Non posso <strong>di</strong>re<br />
prostituire. Non lo so. Ma a livello artistico le rovina perche'<br />
le fa spogliare. A 17 anni non avevo ancora iniziato a fare<br />
questo lavoro e ho avuto un rapporto con una persona piu'<br />
adulta, <strong>di</strong> 42 anni. Questa persona, che e' Marco Predolin,<br />
faceva televisione. Io ero appena arrivata dalla Svizzera. E'<br />
uno dei miei scheletri nell'arma<strong>di</strong>o".<br />
Il ricatto era <strong>di</strong>ventato consuetu<strong>di</strong>ne tanto che l’ex<br />
calciatore Bobo Vieri nel corso del processo afferma: "Lo so<br />
che è un ricatto, tutti lo sanno. Se vieni fotografato con<br />
un'al<strong>tra</strong> e hai anche dei figli la richiesta aumenta".<br />
Il processo a Fabrizio Corona si è rivelato per l’accusa più<br />
<strong>di</strong>fficile del previsto in quanto a ogni u<strong>di</strong>enza i vip chiamati<br />
in aula come testimoni dell’accusa si rivoltavano contro. I<br />
40 www.ilgiornale.it<br />
162
presunti ricatti, una volta evocati in tribunale, si<br />
squagliavano come neve al sole. Decisiva la testimonianza<br />
del calciatore Adriano. Il Brasiliano ex Inter, parla delle foto<br />
scattate durante una grigliata, un «churrasco», nella sua<br />
villa vicino Como e <strong>di</strong> come Corona cercò <strong>di</strong> convincerlo a<br />
pagare le foto a peso d’oro per farle sparire dalla<br />
circolazione. «Io non volevo pagare, non avevo fatto niente<br />
<strong>di</strong> male. Lui <strong>di</strong>sse che le ragazze potevano passare per<br />
prostitute. Che le foto si potevano ritoccare. Lui <strong>di</strong>sse che il<br />
sale grosso che si vedeva su un tavolo poteva sembrare<br />
cocaina». Chi fu a <strong>di</strong>rle così? «Lui»: e in<strong>di</strong>ca Corona, seduto<br />
a cinque metri da lui. Quanto voleva? «Trenta o<br />
quarantamila euro. Diceva che per uno che guadagna<br />
cinque milioni all’anno non erano niente».<br />
Il pubblico ministero Frank Di Maio, fa vedere ad Adriano le<br />
foto che lo ri<strong>tra</strong>ggono durante il «churrasco». Chi sono<br />
queste ragazze? «Sono delle ragazze <strong>di</strong> Como». Sono delle<br />
prostitute? «Niente affatto». Avevate bevuto alcool? «Un<br />
po’». Era ubriaco? «No». Arriva la foto più ambigua, Adriano<br />
appare quasi <strong>di</strong>steso sul tavolo. «Mi ero sdraiato per en<strong>tra</strong>re<br />
nell’inquadratura». Questa polvere bianca cos’era? «Sale<br />
grosso».<br />
163
Sono le fotografie che Corona, qualche tempo dopo, cercò <strong>di</strong><br />
rifilare all’entourage <strong>di</strong> Adriano: il cugino Rafael, l’amico<br />
Mauro Bousquet. Adriano rivela <strong>di</strong> avere assistito, grazie a<br />
un telefonino messo in viva voce, ad una chiamata <strong>tra</strong><br />
Bousquet e Corona. Di avere sentito con le sue orecchie<br />
Corona che prospettava conseguenze spaventose se le<br />
immagini fossero en<strong>tra</strong>te in circolazione, «parlava <strong>di</strong> siti<br />
Internet», «parlava <strong>di</strong> puttane e <strong>di</strong> coca, <strong>di</strong>ceva che le foto<br />
si possono ritoccare». Corona sbuffa, si alza, lascia l’aula. 41<br />
Ma Adriano, racconta e riven<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> non essersi arreso. «Io<br />
non avevo paura, non volevo pagare perché non avevo fatto<br />
niente <strong>di</strong> male, e non ho pagato. <strong>Le</strong> fotografie sono uscite, e<br />
ci sono state le conseguenze. Per un pezzo non andavo a<br />
cena con i compagni <strong>di</strong> squadra, perché c’erano le loro<br />
mogli e io non avevo la faccia, non me la sentivo. Avevo<br />
paura ad andare a mangiare al ristorante, a prendere in<br />
mano un bicchiere <strong>di</strong> vino. Ancora adesso, ogni volta che si<br />
parla <strong>di</strong> me, vengono pubblicate quelle foto, anche in<br />
Brasile, e non mi fa piacere. Ma se avessi pagato sarei stato<br />
male per sempre».<br />
41 www.repubblica.it<br />
164
Nel pomeriggio dello stesso giorno era stato interrogato<br />
anche Stefano Filucchi, oggi vice<strong>di</strong>rettore generale<br />
dell’Inter, ma per vent’anni funzionario <strong>di</strong> polizia che<br />
racconta dell’incontro nella sede dell’Inter in via Durini,<br />
quando Corona cercò <strong>di</strong> rifilare le foto <strong>di</strong>rettamente alla<br />
società. «Diceva che da interista voleva farci un favore,<br />
voleva impe<strong>di</strong>re che le immagini venissero pubblicate, che<br />
facessero del male a Adriano. Gli risposi che se fossero state<br />
pubblicate lo avrei ritenuto personalmente responsabile. E lo<br />
cacciai dal mio ufficio <strong>di</strong>cendo che non lo denunciavo per<br />
estorsione solo perché aveva lavorato per un po’ a Inter<br />
Channel».<br />
Fabrizio Corona è stato condannato in primo grado a 3 anni<br />
e 8 mesi. Il pm aveva invece chiesto per Corona una<br />
condanna a 7 anni e 2 mesi <strong>di</strong> reclusione. I giu<strong>di</strong>ci della<br />
quinta sezione penale del Tribunale <strong>di</strong> Milano hanno<br />
condannato Corona per quattro capi d'imputazione, relativi<br />
alle estorsioni e ai tentativi <strong>di</strong> estorsione nei confronti del<br />
calciatore Francesco Coco (due episo<strong>di</strong>), del motociclista<br />
Marco Melandri e del calciatore Adriano. Corona è stato<br />
invece assolto per i capi d'imputazione relativi a Lapo<br />
Elkann, al calciatore Alberto Gilar<strong>di</strong>no. I giu<strong>di</strong>ci hanno<br />
concesso all'agente fotografico le attenuanti generiche e<br />
165
l'hanno interdetto dai pubblici uffici per cinque anni. <strong>Le</strong>le<br />
Mora invece venne prosciolto da tutte le accuse. 42<br />
La sentenza <strong>di</strong> appello condanna Fabrizio Corona ad un<br />
anno e mezzo <strong>di</strong> reclusione per l’estorsione nei confronti del<br />
calciatore Adriano. Assolto invece dai capi <strong>di</strong> imputazione<br />
legati all’estorsione nei confronti degli sportivi Coco e<br />
Melandri.<br />
3.4 FASTWEB<br />
E’ una gigantesca rete <strong>di</strong> riciclaggio <strong>di</strong> denaro sporco con<br />
ramificazioni internazionali per un ammontare complessivo<br />
<strong>di</strong> circa due miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro e 400 milioni <strong>di</strong> Iva evasa quella<br />
che ha coinvolto un senatore del Pdl, Nicola Di Girolamo, la<br />
cosca della 'ndrangheta degli Arena (accusata <strong>di</strong> aver<br />
compilato schede elettorali false per farlo eleggere) i vertici<br />
<strong>di</strong> Telecom Sparkle e Fastweb, che accumulano fon<strong>di</strong> neri.<br />
Quella emersa, stando alle parole usate dal gip Giancarlo<br />
Capaldo, era «una delle più colossali fro<strong>di</strong> poste in essere<br />
nella storia nazionale». Cinquantadue le or<strong>di</strong>nanze <strong>di</strong><br />
custo<strong>di</strong>a cautelare in carcere, e quattro agli arresti<br />
42 www.ilgiornale.it<br />
166
domiciliari, con l'accusa <strong>di</strong> associazione per delinquere. La<br />
vicenda chiama in causa in particolare Fastweb e Telecom<br />
Sparkle. E secondo il gip, le modalità operative <strong>di</strong><br />
quest'ultima «pongono con solare evidenza il problema delle<br />
responsabilità degli amminis<strong>tra</strong>tori e <strong>di</strong>rigenti della società<br />
capogruppo alla quale appartiene Tis, ossia Telecom Italia<br />
Spa». 43<br />
Nella vicenda risultano coinvolti Silvio Scaglia, ex<br />
amminis<strong>tra</strong>tore delegato e fondatore <strong>di</strong> Fastweb, Stefano<br />
Mazzitelli, ex amminis<strong>tra</strong>tore delegato della Telecom Italia<br />
Sparkle, Nicola Di Girolamo, senatore del Pdl eletto nella<br />
circoscrizione estera Europa e Luca Berriola, un ufficiale<br />
della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> finanza attualmente in servizio al Comando<br />
<strong>di</strong> tutela finanza pubblica. Indagati anche Stefano Parisi,<br />
ex amminis<strong>tra</strong>tore delegato <strong>di</strong> Fastweb e Riccardo<br />
Ruggiero, all'epoca dei fatti presidente <strong>di</strong> Telecom Italia<br />
Sparkle. Complessivamente il gip <strong>di</strong> Roma ha <strong>di</strong>sposto 56<br />
arresti.<br />
L'accusa si basa sulle telefonate intercettate <strong>tra</strong> il senatore<br />
Di Girolamo e Gennaro Mokbel, un uomo legato ad Antonio<br />
D’Inzillo, considerato l’omicida del boss della Magliana<br />
43 www.corriere.it<br />
167
Enrico De Pe<strong>di</strong>s. Così Mokbel si rivolgeva a Di Girolamo:<br />
"M’hai scassato il cazzo, te lo <strong>di</strong>co papale papale a' Nicò", lo<br />
apostrofava il primo aprile 2008, quando era ancora<br />
can<strong>di</strong>dato, <strong>di</strong>ceva: "Se t’è venuta la can<strong>di</strong><strong>di</strong>te Nicò e se t’è<br />
venuta già a’ senatorite è un problema tuo, però sta attento<br />
che ultimamente te ne sei uscito tre volte che io sono stato<br />
zitto ma oggi mo’ m’hai riempito proprio le palle Nicò.<br />
Capito? A ’n’ altro je davo ‘na capocciata ma a te siccome te<br />
voglio bene, Nicò, abbozzo ‘na volta, due, tre volte. Mo<br />
basta” Gli arrestati sono accusati a vario titolo <strong>di</strong><br />
associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e al<br />
reimpiego <strong>di</strong> capitali illecitamente acquisiti at<strong>tra</strong>verso un<br />
articolato sistema <strong>di</strong> fro<strong>di</strong> fiscali. Il riciclaggio veniva<br />
realizzato at<strong>tra</strong>verso la falsa fatturazione <strong>di</strong> servizi telefonici<br />
e telematici inesistenti, venduti nell'ambito <strong>di</strong> due<br />
successive operazioni commerciali a Fastweb e a Telecom<br />
Italia Sparkle rispettivamente dalle compagini italiane Cmc<br />
e Web Wizzard nonché da I-Globe e Planetarium che<br />
evadevano il pagamento dell'Iva per un ammontare<br />
complessivo <strong>di</strong> circa 400 milioni <strong>di</strong> euro, <strong>tra</strong>sferendoli poi<br />
all'estero. Per realizzare la colossale operazione <strong>di</strong><br />
riciclaggio, il sodalizio si è avvalso <strong>di</strong> società <strong>di</strong> comodo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ritto italiano, inglese, panamense, finlandese,<br />
168
lussemburghese e off-shore. 44 L'Iva lucrata veniva incassata<br />
su conti esteri e poi i sol<strong>di</strong> venivano reinvestiti in<br />
appartamenti, gioielli e automobili.<br />
Il conto corrente i carabinieri lo hanno trovato alla Barclays<br />
Bank, Isole Seychelles, a nome della Waldorf Investment.<br />
Dietro quella società, secondo gli investigatori, ci sono due<br />
dei pezzi grossi finiti nella rete dei pm <strong>di</strong> Roma: il senatore<br />
Nicola Di Girolamo e Marco Toseroni, en<strong>tra</strong>mbi indagati,<br />
insieme al altre 54 persone, nella mega operazione su<br />
riciclaggio <strong>di</strong> denaro sporco del Ros e della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />
Finanza. Il conto corrente è <strong>di</strong> quelli pesanti: in pochi mesi<br />
ci finiscono dentro 36 milioni <strong>di</strong> euro. Tutti illeciti profitti<br />
guadagnati dalla banda capeggiata da Gennaro Mokbel, che<br />
dal 2003 al 2007 grazie alla falsa compraven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> schede<br />
prepagate e alla fittizia compraven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> <strong>tra</strong>ffico telefonico<br />
mai effettuato, ha generato operazioni per 2,2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
euro. Un riciclaggio spaventoso, un'affare in cui sono<br />
coinvolti tutti: impren<strong>di</strong>tori, mafiosi, piccole aziende,<br />
rappresentanti delle forze dell'or<strong>di</strong>ne, aziende come<br />
Telecom, Sparckle, Fastweb, politici <strong>di</strong> spicco.<br />
Il senatore Di Girolamo è uno dei perni dell'inchiesta: dalle<br />
<strong>intercettazioni</strong> e dalle indagini economiche sembra che il suo<br />
44 www.qn.quoti<strong>di</strong>ano.net<br />
169
uolo sia più che rilevante. La 'ndrangheta avrebbe messo il<br />
nome del senatore Di Girolamo sulle schede bianche usate<br />
per i seggi destinati agli italiani all'estero per farlo eleggere.<br />
Ma il suo nome spunta dappertutto, soprattutto nelle<br />
<strong>intercettazioni</strong> che raccontano come il sodalizio criminale<br />
tenta <strong>di</strong> far rien<strong>tra</strong>re i capitali dall'estero e <strong>di</strong> investire i<br />
guadagni illeciti. 45<br />
Il problema principale, quando i sol<strong>di</strong> iniziano ad arrivare a<br />
vagonate, è quello <strong>di</strong> spenderli. Gennaro Mokbel, parlando<br />
con uno dei suoi soci, è chiaro:<br />
“Noi stiamo a vive male, però, molto male.Ammucchiamo,<br />
ammucchiamo ma non famo mai un cazzo... mo' tocca<br />
iniziare a spenderli sti sol<strong>di</strong>. Massimo, Pinocchio (che<br />
secondo gli investigatori è l'amico e socio Marco Toseroni) è<br />
convinto che sulle gioiellerie, ha chiamato l'amminis<strong>tra</strong>tore<br />
de Vancleef, ha un appuntamento st'al<strong>tra</strong> settimana...”. In<br />
effetti, l'organizzazione compra un po' <strong>di</strong> gioiellerie, negozi<br />
<strong>di</strong> abbigliamento, ristoranti e immobili in tutta Roma.<br />
Il nome <strong>di</strong> Di Girolamo spunta quando c'è necessità <strong>di</strong> far<br />
rien<strong>tra</strong>re i capitali dall'estero. Lo stu<strong>di</strong>o dei flussi <strong>di</strong> denaro è<br />
45 www.corriere.it<br />
170
stato complesso, ma per riportare i sol<strong>di</strong> in Italia vengono<br />
usati esperti e avvocati s<strong>tra</strong>nieri, spesso titolari <strong>di</strong> fiduciarie<br />
in stati esteri, come tal Mr. <strong>Le</strong>e, Randhir Ram Chandra, il<br />
giapponese mister Takeshi Iwasawa e l'italianissimo Fabrizio<br />
Rubini. Rubini è già noto alla polizia: nel 2005 è finito in<br />
carcere a Regina Coeli, accusato <strong>di</strong> aver ucciso il rivale in<br />
amore, un geome<strong>tra</strong> <strong>di</strong> Ostia. Nonostante l'accusa grave e<br />
le <strong>intercettazioni</strong> che inchiodavano lui e l'amante, Rubini è<br />
stato scarcerato nel 2006. Sembra si sia rimesso subito in<br />
affari. Rubini, commercialista noto della Capitale, è stato<br />
socio con Di Girolamo in varie società (Wbc srl,<br />
Emmemarine srl, Progetto ristorazione), ma secondo gli<br />
inquirenti ora sarebbe lui l'intestatario <strong>di</strong> un conto a San<br />
Marino dove vengono accre<strong>di</strong>tati milioni <strong>di</strong> euro, sol<strong>di</strong> che la<br />
banda mandava dalle società <strong>di</strong> vari para<strong>di</strong>si fiscali. Nelle<br />
giornate in cui arrivavano i bonifici, i due si sentono al<br />
telefono. Telefonate criptiche, <strong>di</strong>cono gli investigatori: Di<br />
Girolamo e Rubini <strong>di</strong>cevano <strong>di</strong> parlare dei dettagli solo <strong>di</strong><br />
persona. 46<br />
Ecco due colloqui <strong>tra</strong> il senatore e l'uomo accusato<br />
d'omi<strong>di</strong>cio volontario, avuti il 30 gennaio 2008 e il 18 marzo<br />
2008:<br />
D:«Pronto»<br />
46 www.qn.quoti<strong>di</strong>ano.net<br />
171
R: «Nicola scusa è una cosa rapi<strong>di</strong>ssima. Mi hanno<br />
confermato che <strong>tra</strong> domani e dopodomani a Rimini mi hanno<br />
dato tutto. Tutti i documenti inerenti a quella cosa che ho<br />
<strong>di</strong>scusso con Giovanni...io rientrerei giovedì, ma ti trovo per<br />
portarveli subito così ve li leggete...»<br />
D: «Io martedì sono già operativo il pomeriggio»<br />
R: «Perfetto»<br />
R: «Ti porto un po' <strong>di</strong> pezzi <strong>di</strong> carta, per te».<br />
D: «bene, così riusciamo a reimpostà un po', e niente da<br />
domani allora facciamo il punto su questo e su quell'al<strong>tra</strong><br />
cosa, oltretutto questa è un po' una pratica "pilota", perché<br />
se va avanti...tutto quello che mi ero fermato <strong>di</strong><br />
prendere...perchè avevo vari dubbi su Paolo e quant'altro,<br />
capisci che <strong>di</strong>rottiamo tutto qua?»<br />
R: «Assolutamente si, perfetto».<br />
D: «Okay a posto».<br />
L’affare Finmeccanica<br />
Il gruppo a un certo punto decide <strong>di</strong> investire e punta in<br />
alto. Secondo gli inquirenti la banda avrebbe investito circa<br />
8 milioni <strong>di</strong> euro per comprare le quote della Digint srl, una<br />
società che dovrebbe produrre software e hardware nata nel<br />
2007 e partecipata da una società anonima lussemburghese<br />
172
(la Financial Lincoln) e dal colosso pubblico Finmeccanica,<br />
che ne detiene il 49 per cento. Mokbel e i suoi parlano<br />
spesso <strong>di</strong> Guarguaglini e altri <strong>di</strong>rigenti dell'azienda.<br />
«Io ieri sera sono stato a cena con uno dei capoccioni <strong>di</strong><br />
Finmeccanica» spiega Mokbel a un amico «uno dei tre che<br />
comandano Finmeccanica. Lui però vive negli Usa, a<br />
Washington, è quello che ha firmato l'accordo da sei<br />
miliar<strong>di</strong>... sugli aerei... Finmeccanica, fa gli aerei degli Stati<br />
Uniti». A un altro interlocutore, Mokbel ripete che è stato a<br />
cena con «il numero tre della terza industria militare del<br />
mondo e con due della Cia...Aveva una scorta de quelle che<br />
non se possono...armati, un cazzo de marchingegno,<br />
m'hanno offerto, non a me, ma <strong>tra</strong>mite sempre l'avvocato<br />
Nicola (secondo gli inquirenti si <strong>tra</strong>tta del senatore Di<br />
Girolamo, ndr) <strong>di</strong> aprire una loro agenzia per tutto il centro<br />
Asia, per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> sicurezza... e prodotti<br />
militari... elicotteri Augusta e via <strong>di</strong>cendo. Ci abbiamo una<br />
riunione lunedì». 47<br />
A un altro personaggio, Mokbel soggerisce <strong>di</strong> tenere la<br />
bocca chiusa sull'affare, perché le possibilità <strong>di</strong> fare altri<br />
sol<strong>di</strong> sono molte. «Incominci a comprare gli elicotteri<br />
47 www.corriere.it<br />
173
Augusta...quanti amici vuoi? Che cazzo vuoi? Che sicurezza<br />
vuoi? Che tecnologia vuoi? Questa è una cosa ...che ci apre<br />
tutto un altro scenario che manco te lo voglio dì...»<br />
Un gruppeto si incon<strong>tra</strong> a febbraio del 2008, qualche giorno<br />
dopo, al Circolo romano "Antico tiro a volo". Ci sono Mokbel,<br />
Di Girolamo, altri indagati come Marco Toseroni, Vincenzo<br />
Sanguigni, Marco Iannilli e Lorenzo Cola. Toseroni spiega<br />
che la società è stata comprata, una scatola vuota, «è una<br />
partecipazione dove apparentemente c'è una "delega" da<br />
parte <strong>di</strong> Finmeccanica per la cessione del 51 per cento». 48<br />
Nell'inchiesta poi è emerso, come detto, il ruolo della<br />
'ndrangheta. Per i magis<strong>tra</strong>ti, l'organizzazione smantellata<br />
dall'inchiesta è anche «<strong>tra</strong> le più pericolose mai<br />
in<strong>di</strong>viduate», proprio a causa dell'abituale collaborazione<br />
con appartenenti alle cosche, cui venivano intestati beni <strong>di</strong><br />
lusso e attività economiche degli associati. Il gip parla<br />
ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> mafiosi per descrivere l'organizzazione:<br />
«Unisce - scrive il giu<strong>di</strong>ce per le indagini preliminari -<br />
all'inusitata <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> enormi capitali e <strong>di</strong><br />
strutture societarie apparentemente lecite l'eccezionale<br />
capacità intimidatoria tipica degli appartenenti ad<br />
48 www.repubblica.it<br />
174
organizzazioni legate da vincoli omertosi, la cui violazione è<br />
notoriamente sanzionata da intimidazioni e violenze che,<br />
spesso, giungono a cagionare l'uccisione sia <strong>di</strong> quanti si<br />
oppongano ai progetti delittuosi che degli stessi<br />
appartenenti al sodalizio criminale ritenuti non più<br />
affidabili».<br />
Tramite emissari calabresi in Germania, soprattutto a<br />
Stoccarda, l'organizzazione criminale avrebbe messo le<br />
mani sulle schede bianche per l'elezione dei can<strong>di</strong>dati al<br />
Senato votati dagli italiani residenti all'estero e le avrebbero<br />
riempite con il nome <strong>di</strong> Nicola Di Girolamo. Per il senatore<br />
l'accusa è <strong>di</strong> violazione della legge elettorale «con<br />
l'aggravante mafiosa». Sponsor <strong>di</strong> questa operazione <strong>di</strong><br />
supporto nell'elezione del parlamentare, sarebbe stato<br />
l'impren<strong>di</strong>tore romano Gennaro Mokbel, collegato in passato<br />
ad ambienti della des<strong>tra</strong> eversiva, e che più recentemente<br />
aveva fondato il movimento Alleanza federalista del Lazio e<br />
poi il Partito federalista. Dalle indagini si è scoperto che si<br />
sono tenute alcune riunioni a Isola <strong>di</strong> Capo Rizzuto con<br />
esponenti della 'ndrangheta per la raccolta <strong>di</strong> voti <strong>tra</strong> gli<br />
emigrati calabresi in Germania. Agli incontri avrebbero<br />
partecipato esponenti della cosca Arena. Il 7 giugno 2008<br />
venne emesso nei confronti <strong>di</strong> Di Girolamo una misura<br />
175
cautelare agli arresti domiciliari, con richiesta <strong>di</strong><br />
autorizzazione all'arresto che venne negata dal Senato<br />
(posizione che ora il Pd chiede venga rivista dall'Aula). Di<br />
Girolamo ha bollato le accuse nei suoi confronti come «roba<br />
da fantascienza». Dicendo che «non so per quale motivo<br />
amaro mi capita questo», ha rimandato a mercoledì un suo<br />
intervento per spiegare la propria posizione. 49<br />
Dopo il suo arresto Di Girolamo ha spiegato ai pm le<br />
operazioni economiche che hanno portato quasi 60 milioni <strong>di</strong><br />
euro all'estero e le ragioni che lo hanno indotto a lavorare al<br />
fianco <strong>di</strong> Mokbel. Lo scorso marzo è iniziato il <strong>di</strong>alogo con i<br />
magis<strong>tra</strong>ti. Di Girolamo ha spiegato molti punti ancora<br />
oscuri, come il coinvolgimento <strong>di</strong> uomini e società che fanno<br />
capo a Finmeccanica.<br />
Al termine degli interrogatori, la posizione dei vertici del<br />
colosso italiano degli armamenti sarebbe uscita decisamente<br />
appannata. Un'inchiesta su Finmeccanica è stata aperta<br />
nella Capitale per la costituzione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> neri all'estero,<br />
creati grazie alla collaborazione <strong>di</strong> Di Girolamo. Queste<br />
somme sarebbero servite a pagare tangenti per ottenere<br />
commesse <strong>di</strong> lavoro al gruppo presieduto da Pier Francesco<br />
Guarguaglini amminis<strong>tra</strong>tore delegato <strong>di</strong> Finmeccanica. Gli<br />
49 www.qn.quoti<strong>di</strong>ano.net<br />
176
investigatori puntano a chiarire anche le attività della Selex,<br />
la controllata <strong>di</strong> Finmeccanica <strong>di</strong> cui è amminis<strong>tra</strong>tore<br />
delegato Marina Grossi, moglie <strong>di</strong> Guarguaglini. 50<br />
3.5 BERTOLASO/PROTEZIONE CIVILE<br />
Anche l’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso<br />
viene coinvolti in uno scandalo emerso grazie all’utilizzo<br />
delle <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong>. Bertolaso infatti è stato<br />
accusato <strong>di</strong> corruzione nell'ambito <strong>di</strong> un'inchiesta sui lavori<br />
del G8 alla Maddalena.<br />
Tutto ha inizio con l'arresto, da parte dei carabinieri del Ros<br />
<strong>di</strong> Roma su or<strong>di</strong>ne della magis<strong>tra</strong>tura <strong>di</strong> Firenze, <strong>di</strong> Angelo<br />
Balducci, ex collaboratore <strong>di</strong> Bertolaso e della protezione<br />
Civile. Oltre a Balducci sono finite in manette altre tre<br />
persone: Fabio De Santis, ingegnere, provve<strong>di</strong>tore alle<br />
opere pubbliche della Toscana e successore <strong>di</strong> Balducci<br />
come «soggetto attuatore» delle opere per il G8, Mauro<br />
Della Giovampaola, capo della struttura <strong>di</strong> missione della<br />
Protezione civile nel cantiere del G8 alla Maddalena e Diego<br />
50 www.corriere.it<br />
177
Anemone, impren<strong>di</strong>tore romano. Sarebbero in particolare<br />
tre, secondo quanto risulta dall'or<strong>di</strong>nanza del gip <strong>di</strong> Firenze,<br />
gli appalti collegati ai presunti casi <strong>di</strong> corruzione a loro<br />
contestati: gli interventi per il G8 alla Maddalena, la<br />
ristrutturazione degli impianti del Foro Italico per i mon<strong>di</strong>ali<br />
<strong>di</strong> nuoto 2009 e il completamento dell'aeroporto<br />
internazionale dell'Umbria S.Egi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Perugia in vista delle<br />
celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Il gip contesta<br />
ai quattro la corruzione continuata in concorso: in cambio<br />
degli appalti avrebbero ottenuto mobili, cellulari, soggiorni<br />
in hotel (solo per Balducci), ristrutturazioni <strong>di</strong> immobili<br />
privati e altri benefit. 51<br />
Tra gli indagati anche il procuratore aggiunto <strong>di</strong> Roma<br />
Achille Toro, coor<strong>di</strong>natore dei reati contro la pubblica<br />
amminis<strong>tra</strong>zione. Nel provve<strong>di</strong>mento dei magis<strong>tra</strong>ti fiorentini<br />
si farebbe riferimento a una informazione che un<br />
impren<strong>di</strong>tore avrebbe appreso dal figlio del magis<strong>tra</strong>to,<br />
Camillo Toro. La parte d'inchiesta riguardante il procuratore<br />
aggiunto è stata <strong>tra</strong>smessa per competenza alla procura <strong>di</strong><br />
Perugia. Tra i reati contestati agli arrestati e ad alcuni<br />
51 www.repubblica.it<br />
178
indagati a piede libero vi è l'abuso d'ufficio e quello più<br />
grave <strong>di</strong> corruzione. Ecco una delle <strong>intercettazioni</strong>: 52<br />
Tutto sarebbe partito da un'intercettazione telefonica<br />
<strong>di</strong>sposta nell'ambito <strong>di</strong> un'al<strong>tra</strong> indagine della procura del<br />
capoluogo toscano, relativa alla <strong>tra</strong>sformazione urbanistica<br />
dell'area <strong>di</strong> Castello a Firenze, che ha coinvolto <strong>tra</strong> gli altri<br />
Salvatore Ligresti e due ex assessori della vecchia giunta<br />
comunale. In quell'inchiesta il costruttore <strong>di</strong> origine siciliana,<br />
presidente onorario <strong>di</strong> Fon<strong>di</strong>aria Sai, è indagato insieme con<br />
il suo braccio destro Fausto Rapisarda, con gli ex assessori<br />
comunali Graziano Cioni (sicurezza sociale) e Gianni Biagi<br />
(urbanistica), con due architetti progettisti. Per tutti<br />
l´ipotesi <strong>di</strong> reato formulata è concorso in corruzione. Ed è<br />
proprio uno dei due architetti indagati per la vicenda <strong>di</strong><br />
Castello, il fiorentino Marco Casamonti, l'anello <strong>di</strong><br />
congiunzione con Angelo Balducci, ex vice <strong>di</strong> Bertolaso.<br />
Casamonti, titolare dello stu<strong>di</strong>o Archea, uno dei progettisti<br />
dell'hotel a cinque stelle che alla Maddalena avrebbe dovuto<br />
ospitare i capi <strong>di</strong> stato e <strong>di</strong> governo. È intercettando lui che<br />
spunta il nome <strong>di</strong> Balducci che viene così intercettato a sua<br />
volta. 53<br />
52 www.libero.it<br />
53 www.ilfoglio.it<br />
179
L'INCHIESTA<br />
Per ospitare nel 2009 alla Maddalena il G8 dei Gran<strong>di</strong> - poi<br />
spostato a L'Aquila a causa dell' incompatibilità <strong>tra</strong> lo sfarzo<br />
della Costa Smeralda e il terremoto abruzzese - sono stati<br />
spesi in meno <strong>di</strong> un anno (dal luglio del 2008 al maggio<br />
scorso) fon<strong>di</strong> pubblici per 327 milioni <strong>di</strong> euro: la somma è<br />
stata in gran parte utilizzata per ristrutturare l'ex Arsenale<br />
militare abbandonato da decenni e ridotto a <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong><br />
amianto e idrocarburi. Gli interventi realizzati sono stati più<br />
volte oggetto <strong>di</strong> polemiche, ma sono stati «<strong>di</strong>fesi» da Guido<br />
Bertolaso. «Quei sol<strong>di</strong> non sono stati buttati - <strong>di</strong>sse<br />
Bertolaso incon<strong>tra</strong>ndo i giornalisti sull'isola - . «<strong>Le</strong> strutture<br />
nate per ospitare i Gran<strong>di</strong> saranno l'occasione per il rilancio<br />
turistico, economico e anche occupazionale - spiegò - non<br />
solo della Maddalena, ma dell'intera Gallura.<br />
Alla Maddalena è stata fatta innanzitutto a più grande<br />
bonifica <strong>di</strong> sempre, che ha permesso <strong>di</strong> <strong>tra</strong>sformare un<br />
luogo che era "una fogna" in qualcosa che sarà occasione <strong>di</strong><br />
vanto per l'isola». Dall'area dell'ex arsenale sono state<br />
raccolte 62mila tonnellate <strong>di</strong> rifiuti e il 21% <strong>di</strong> quanto è<br />
stato portato via era composto da amianto, idrocarburi e<br />
metalli. Ed è stato realizzato un porto in grado <strong>di</strong> ospitare<br />
600 imbarcazioni. <strong>Le</strong> procedure <strong>di</strong> emergenza e i tempi<br />
180
impossibili per la chiusura dei cantieri della Maddalena sono<br />
un'occasione irripetibile per la lievitazione dei costi e la<br />
spartizione a tavolino dei lotti.<br />
Il 7 settembre 2008, l'architetto Marco Casamonti (C.), che<br />
sta progettando l'albergo della Maddalena, si vanta con il<br />
padre dei sol<strong>di</strong> che è riuscito a mettersi in tasca. 54<br />
C: Ti volevo <strong>di</strong>re che ho fatto progetti per 70 milioni <strong>di</strong><br />
opere. Glieli danno. Sicché, se non glieli facevo io i progetti<br />
non li pigliava. Sono piaciuti tanto, perché io gli ho<br />
presentato anche la parcella. Gli ho chiesto 2 milioni <strong>di</strong><br />
euro. Ma lui (l'impren<strong>di</strong>tore Carducci) mi ha detto: "Tu sei<br />
caro, tu sei caro". E io ho detto: "Io sono caro, ma anche ti<br />
faccio fare 70 milioni <strong>di</strong> opere. Se non c'ero io, col cazzo che<br />
tu le facevi. Sicché... Deve un colpo al cerchio e uno alla<br />
botte (ride)<br />
Qualche mese prima, il 17 maggio 2008, Fabio De Santis<br />
(D.), commissario delegato ai lavori della Maddalena,<br />
<strong>di</strong>scute con Anemone (A.) del sistema <strong>di</strong> spartizione degli<br />
appalti.<br />
54 www.repubblica.it<br />
181
A: Mi avevi chiamato, Fabbie'?<br />
D: Si, si. Ero io.<br />
A: Coman<strong>di</strong>, coman<strong>di</strong><br />
D: Dico. Non so se si verificherà tutto questo ben <strong>di</strong> Dio, ma<br />
comunque sappi che, insomma, un 33 per cento <strong>di</strong> azioni ce<br />
l'hai.<br />
A: Ma vaffanculo, va (ride)<br />
D: Eh. Perché io ho deciso che faccio 33, 33, 33.<br />
A: Eh, va bene allora<br />
D: E l'1 per cento lo <strong>di</strong>amo a Mauro (Della Giovampaola, il<br />
funzionario incaricato della vigilanza sulle opere ndr.). Gli ho<br />
detto a Mauro: "Testa sulle spalle e pie<strong>di</strong> per terra, perché<br />
ci aspetta un periodo <strong>di</strong> fuoco<br />
A: Sui, no, ma <strong>di</strong>co: ormai è fatta<br />
D: Bisogna stare. Bisogna veramente mettere la testa nel<br />
ghiaccio tutti i giorni<br />
A: Si, si tutti i giorni, se no ci scappa<br />
D: Sì, se no il rischio <strong>di</strong> impazzire è facile. Quin<strong>di</strong>, pie<strong>di</strong> per<br />
terra e lavorare piano piano. Un bacio e grazie <strong>di</strong> tutto<br />
A: No, a me non mi devi <strong>di</strong>re niente. In bocca al lupo.<br />
Preoccupata dalle indagini <strong>di</strong> Roma e Firenze sugli appalti<br />
della Maddalena, la "cricca" muove l'avvocato Edgardo<br />
Azzopar<strong>di</strong> perché prenda contatto e assuma informazioni da<br />
182
Camillo Toro, commercialista da poco en<strong>tra</strong>to al ministero<br />
delle Infrastrutture e dal padre Achille, procuratore aggiunto<br />
con delega alle indagini sulla pubblica amminis<strong>tra</strong>zione della<br />
Procura <strong>di</strong> Roma. 55<br />
Decine <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> documentano contatti continui <strong>tra</strong><br />
Azzopar<strong>di</strong> e Camillo. Con il primo che raccomanda <strong>di</strong><br />
utilizzare per le comunicazioni il sistema Skype (telefonate<br />
via internet), per non essere ascoltati. Fino alla telefonata<br />
del 1 febbraio scorso <strong>tra</strong> Azzopar<strong>di</strong> (A.) e Camillo Toro (T.)<br />
A: Tu stai sempre monitorando?<br />
T: Eh per forza. Compatibilmente con le mie possibilità.<br />
Quelle fisiche. Ma io sono abbastanza efficiente devo <strong>di</strong>re.<br />
Non me lo voglio <strong>di</strong>re da solo, però<br />
A: Tu monitorizza. Monitorizza. Monitorizza il resto del<br />
mondo.<br />
C'è un'al<strong>tra</strong> torta, già spartita, che preoccupa la "cricca": gli<br />
appalti per i mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> nuoto del 2009, su cui sono<br />
intervenuti un'indagine e i sequestri della Procura <strong>di</strong> Roma.<br />
Il 26 settembre 2009, Anemone (A.), che è titolare del<br />
cantiere seques<strong>tra</strong>to del Salaria Sport village, apprende da<br />
tale Enrico Bentivoglio (E.) che i problemi sono risolti perché<br />
55 www.ilgiornale.it<br />
183
la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha approvato<br />
un'or<strong>di</strong>nanza che sana ex post le irregolarità urbanistiche <strong>di</strong><br />
cui gli appaltatori si sono resi responsabili insieme alla<br />
Protezione Civile e spegne l'indagine della magis<strong>tra</strong>tura.<br />
E: A <strong>di</strong>mos<strong>tra</strong>zione della considerazione che hanno della<br />
legalità e <strong>di</strong> coloro che cercano <strong>di</strong> farla rispettare, se la<br />
pigliano nel culo, capito? (ride) Se la pigliano nel culo.<br />
A: Senti Enri', ma tu il provve<strong>di</strong>mento ce l'hai sotto l'occhio?<br />
E: Che cosa? No, è già sanata. Sanata. Non ce l'ho io, ce<br />
l'ha lui, però me l'hanno raccontata.<br />
Secondo la ricostruzione del gip <strong>di</strong> Firenze, dalle<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong> Diego Anemone, sarebbe coinvolto anche<br />
Guido Bertolaso.Guido Bertolaso frequenta con assiduità il<br />
"Salaria sport Village" <strong>di</strong> Roma, centro riconducibile a Diego<br />
Anemone. Nella sala massaggi del centro, il capo della<br />
Protezione civile incon<strong>tra</strong> almeno una dozzina <strong>di</strong> volte<br />
prostitute ingaggiate da Anemone, in particolare tali<br />
Francesca e Monica (brasiliane). 56 In un'occasione, il 21<br />
settembre 2008, Anemone (A.) e Simone Rossetti (R.), suo<br />
factotum, preparano una "festa mega galattica" che deve<br />
stupire il dottor Bertolaso.<br />
56 www.voce<strong>di</strong>talia.it<br />
184
Dal testo dell'intercettazione emerge che la festa, alla fine,<br />
è stata rimandata "ad al<strong>tra</strong> occasione". 57<br />
Il 21 novembre del 2008 Bertolaso è al telefono con<br />
Rossetti, gestore del centro benessere Salaria sport village.<br />
Bertolaso chiede a Rossetti <strong>di</strong> avere "il solito", "quella<br />
brava". "Sono Guido, buongiorno... Sono atterrato in questo<br />
istante dagli Stati Uniti, se oggi pomeriggio, se Francesca<br />
potesse... Io verrei volentieri, una ripassatina". "Perfetto",<br />
risponde Rossetti. "Perché so che è sempre molto<br />
occupata... siccome oggi pomeriggio sono abbastanza<br />
libero, ti richiamo <strong>tra</strong> un quarto d'ora".<br />
Un ruolo importantissimo nella vicenda lo giocano le<br />
<strong>intercettazioni</strong>. In particolare, quelle <strong>di</strong> due impren<strong>di</strong>tori,<br />
Diego Anemone e Angelo Balducci, e quelle <strong>di</strong> due donne<br />
che lavorano al Centro benessere "Salaria Village". Una<br />
delle due donne <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> aver "fatto vedere le stelle" a<br />
Bertolaso con un massaggio. Per qualcuno, si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong><br />
"prestazione sessuale". Dalle <strong>intercettazioni</strong> emergono altri<br />
personaggi coinvolti, come il <strong>di</strong>rettore della Rai Mauro Masi<br />
e come Camillo Toro, figlio del procuratore aggiunto <strong>di</strong><br />
57 www.repubblica.it<br />
185
Roma Achille Toro, assunto da pochi mesi al ministero delle<br />
Infrastrutture. Lo stesso procuratore Toro si <strong>di</strong>metterà<br />
dall'or<strong>di</strong>ne giu<strong>di</strong>ziario per evitare il proce<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong>sciplinare. Il pm è accusato <strong>di</strong> abuso <strong>di</strong> ufficio. 58<br />
Il 21 settembre, a incontro avvenuto, il giovane<br />
impren<strong>di</strong>tore si attiva per l'organizzazione della "cosa<br />
megagalattica". Di seguito alcuni passi delle <strong>intercettazioni</strong><br />
<strong>tra</strong> Anemone e Rossetti, gestore <strong>di</strong> Salaria sport village, ora<br />
indagato.<br />
ROSSETTI: ...capo<br />
ANEMONE: ...eccomi<br />
R.:...allora domenica prossima alle 8<br />
A.:...<strong>di</strong> quello che parlavamo prima...?<br />
R.:... si si... cosa megagalattica<br />
A.:...ma li da voi?<br />
R....chiudo il circolo due ore prima...festa al Centro<br />
Benessere<br />
A.:...benissimo okay<br />
R.:... (inc)... con lui<br />
A.:...eh?<br />
R.:...tre persone con lui (...)<br />
58 www.ilgiornale.it<br />
186
A.:...grazie... quin<strong>di</strong> l'ora a che ora è?<br />
R.:...io <strong>di</strong>rei per le 8 così ci organizziamo.. un pò <strong>di</strong> frutta<br />
prima... champagne... frutta ... un pò <strong>di</strong> colori fuori...<br />
Il 23 settembre al<strong>tra</strong> conversazione intercettata <strong>tra</strong> i due:<br />
ANEMONE: ...2 cose... la prima al 99% domenica va bene<br />
ROSSETTI: ...okay... perfetto<br />
A.:...me lo conferma sabato... però m'ha detto che al<br />
99%... si<br />
R.:... okay... sicuramente ci costerà qualche sol<strong>di</strong>no<br />
A.: non mi frega un c. Simò<br />
R.:...no, no, io 'ste cose<br />
A.:...si', sì, però mi raccomando...la riservatezza tua e<br />
basta... Simò<br />
R.:... ah...Diè...<strong>tra</strong>nquillo proprio...<br />
I due parlano ancora della festa il 25 settembre:<br />
ROSSETTI:...senti quante situazioni devo<br />
creare?...una...due<br />
ANEMONE:....io penso due... lui si <strong>di</strong>verte... due<br />
R.:...tre?...che ne so!<br />
A.:...eh la Madonna!<br />
R.:...(ride) va bene... a posto<br />
A.:...<strong>di</strong> qualità!<br />
187
R.:...assolutamente<br />
Bertolaso, in una telefonata ad Anemone del 27 settembre,<br />
spiega però <strong>di</strong> non poter essere a Roma la sera dopo,<br />
domenica.<br />
ANEMONE.: ...quin<strong>di</strong> non ci sei domani sera<br />
BERTOLASO: ...no domani sera... ahimè non ci sono<br />
A.:... ho capito...<br />
B.: ...però conto che l'offerta possa essere ripetuta<br />
ovviamente in un'al<strong>tra</strong> occasione (...)<br />
A.:...come no! come no!...grazie...ci sentiamo in settimana.<br />
Secondo i magis<strong>tra</strong>ti , in cambio dell’assegnazione degli<br />
appalti al gruppo impren<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong> Diego Anemone, il<br />
sottosegretario avrebbe ricevuto “sol<strong>di</strong> contanti e<br />
prestazioni sessuali”. Anemone è riuscito a vincere le gare<br />
per “il quarto, il quinto e il sesto lotto del G8 alla<br />
Maddalena”, i lavori per i Mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> Nuoto <strong>di</strong> Roma al Foro<br />
Italico, e i lavori all’aeroporto <strong>di</strong> Perugia in vista delle<br />
celebrazioni per l’anniversario dell’Unità d’Italia. Inoltre,<br />
anche Angelo Balducci, delegato alla gestione dei Gran<strong>di</strong><br />
Eventi, avrebbe avuto delle ricompense: due utenze<br />
cellulari, personale <strong>di</strong> servizio nella proprietà <strong>di</strong><br />
Montepulciano, auto <strong>di</strong> lusso per sé e i familiari, fornitura <strong>di</strong><br />
188
mobili (un <strong>di</strong>vano e due poltrone) per la stessa proprietà <strong>di</strong><br />
Montepulciano, esecuzione <strong>di</strong> lavori <strong>di</strong> manutenzione e<br />
riparazione negli immobili <strong>di</strong> Roma e Montepulciano, e<br />
anche l’assunzione del figlio e della nuora. Oltre a viaggi <strong>di</strong><br />
lusso e a soggiorni in alberghi a cinque stelle. 59<br />
Il tutto è scritto nelle pagine del gip Rosario Lupo. Il quale<br />
scrive: “Il caso in questione che ben potrebbe essere<br />
definito 'storia <strong>di</strong> or<strong>di</strong>naria corruzione' viene qui definito<br />
'gelatinoso'. E non dagli investigatori ma dagli stessi<br />
protagonisti <strong>di</strong> tale inquietante vicenda <strong>di</strong> malaffare in una<br />
delle tante conversazioni <strong>telefoniche</strong> intercettate”. Secondo<br />
Lupo, dunque, contro gli indagati – i principali sono appunto<br />
Bertolaso e Balducci – ci sarebbero prove molto evidenti <strong>di</strong><br />
corruzione. E sarebbero chiare anche le prove che mos<strong>tra</strong>no<br />
come Bertolaso abbia effettivamente goduto dei favori <strong>di</strong><br />
tale “Francesca”, almeno in due giornate: 21 novembre e 14<br />
<strong>di</strong>cembre 2008. In questa seconda data, l’incontro sarebbe<br />
avvenuto nel centro sportivo riconducibile ancora a Diego<br />
Anemone.<br />
Bertolaso si <strong>di</strong>fenderà sostenendo <strong>di</strong> aver usufruito<br />
esclusivamente <strong>di</strong> massaggi e che <strong>di</strong> aver operato sempre<br />
59 www.corriere.it<br />
189
nell’interesse dello Stato. Aggiunge poi che durante la<br />
propria gestione della Protezione Civile alcuni atti dei suoi<br />
collaboratori possano essergli sfuggiti. 60<br />
Che Anemone fosse il procacciatore <strong>di</strong> esperienze sessuali lo<br />
si apprende anche in un'al<strong>tra</strong> intercettazione del 17 ottobre<br />
del 2008 che coinvolge Fabio De Santis (D.), successore <strong>di</strong><br />
Balducci quale commissario delegato dei lavori del G8 alla<br />
Maddalena, il quale informa Anemone (A.) che sono stati<br />
accre<strong>di</strong>tati i sol<strong>di</strong> alle imprese. In quell'occasione, De Santis<br />
coglie l'occasione per chiedere un ringranziamento come si<br />
deve. Due ragazze, per lui e Della Giovampaola (G.)<br />
all'hotel Gritti <strong>di</strong> Venezia. 61<br />
D: Dammi un bacio in fronte.<br />
A: Dove vuoi, sul culo pure se mi dai una buona notizia.<br />
D: Preparati<br />
A: Che vuol <strong>di</strong>re?<br />
D: Eh! Ci ho i sol<strong>di</strong> in cassa!<br />
A: Che ci hai?<br />
D: I sol<strong>di</strong> in cassa<br />
A: Ma che cazzo stai a dì<br />
60 ibidem<br />
61 www.ilgiornale.it<br />
190
D: Non sto scherzando. Tu pensi <strong>di</strong> parlare... Tiè, ti passo il<br />
"lungus" (è Della Giovampaola).<br />
La conversazione <strong>tra</strong> Della Giovampaola e Anemone si<br />
interrompe e riprende più tar<strong>di</strong><br />
G: Ti <strong>di</strong>co una cosa così. In vita mia, Fa', Dani', non l'ho mai<br />
vista. Cioè all'1 e 15 sono arrivati i sol<strong>di</strong> sul conto. All'1.18 il<br />
soggetto attuatore li aveva già mandati in Banca d'Italia.<br />
All'1 e 19 sono partiti i pagamenti. Una cosa mai vista!<br />
A: Ma dai? Grande. Grande! Numero uno.<br />
G: Uno, quattro, cinque e sei (si riferisce all'importo<br />
dell'accre<strong>di</strong>to. 1 milione 456 mila euro ndr). Mai vista una<br />
cosa del genere. Allora, a questo punto, in virtù <strong>di</strong> questa<br />
cosa... Non è che uno, siccome la vita è così... E' una cosa<br />
un po' così (ride)<br />
A (ride): Eh certo.<br />
Della Giovampaola informa Anemone che l'indomani lui, De<br />
Santis e Balducci sono a Venezia, dove parteciperanno a<br />
una cena con il governatore della Regione Galan,<br />
organizzata dalla figlia <strong>di</strong> Pierluigi Alessandri, impren<strong>di</strong>tore<br />
che si è aggiu<strong>di</strong>cato i lavori del nuovo palazzo del cinema <strong>di</strong><br />
191
Venezia (appalto per i 150 anni dell'unità d'Italia).<br />
G: Che si deve fare? Ti faccio presente che noi, domani<br />
sera, insieme a una terza persona dormiamo a Venezia<br />
A: Uhm. Ci organizziamo... Uno? Due?, Tre... tre?<br />
G: No, no. Due. (...) Domani sera, sì. Abbiamo già fissato<br />
anche le camere e tutto. Se fosse possibile prendere<br />
un'ulteriore camera. Poi noi, siamo a cena. Non so che ora<br />
facciamo... Quando ritorna, uno fa un numero, sa che lì è il<br />
numero e punta. Capito?<br />
A: Ma mi devi <strong>di</strong>re l'albergo però!<br />
Della Giovampaola lo informa che l'hotel è il Gritti. Quin<strong>di</strong><br />
aggiunge: Siccome è roba che ha sei, quasi sette stelle,<br />
deve essere tutto equivalente. Perché non è che arrivano<br />
due stelline del cazzo che poi è una cosa che non va bene?<br />
Anche perché se no, non le fanno en<strong>tra</strong>re. Lì ci sono tutti i<br />
marmi, i <strong>di</strong>pinti, i cazzi. Se no, non en<strong>tra</strong>no. Capito?<br />
A (ride): Eh no, non va bene. Adesso mi organizzo, vai.<br />
Ma l’indagine tocca anche la ricostruzione dell’Aquila dopo il<br />
terremoto dello scorso 6 aprile. I quoti<strong>di</strong>ani, sempre citando<br />
le carte del gip, riportano il testo <strong>di</strong> una intercettazione <strong>tra</strong><br />
Angelo Balducci e Diego Anemone. L’uomo della Protezione<br />
Civile, secondo il gip, “fa pesare il fatto che si è fatto<br />
192
promotore per l'inserimento delle imprese <strong>di</strong> Anemone nei<br />
lavori post terremoto ("Ti ren<strong>di</strong> conto? Chi oggi al posto mio<br />
si sarebbe mosso?") ed esce allo scoperto pretendendo in<br />
cambio che il figlio Filippo goda <strong>di</strong> qualche ulteriore<br />
beneficio Ecco l’intercettazione: 62<br />
B: Dico che quello (Filippo) oggi ha fatto trent'anni. Io per<br />
carità, non è che mi voglio nemmeno permettere <strong>di</strong><br />
confrontarmi con voi. Ma io <strong>di</strong>co che tu, a trent'anni, eri già<br />
a capo <strong>di</strong> un piccolo impero... Questo non c'ha manco un<br />
posto da usciere tanto per essere chiari. Permetterai che<br />
uno è un po' incazzato.<br />
A: Beh, fino a un certo punto. Perché comunque rimane pur<br />
sempre, come si <strong>di</strong>ce, il figlio <strong>di</strong> un Dio minore... Ho<br />
recepito, Angelo, il <strong>di</strong>scorso che mi hai fatto... E che cazzo!<br />
Mi fai parlare... Hai fatto una serie <strong>di</strong> osservazioni,<br />
constatazioni, alle quali io do una interpretazione....<br />
B (riferendosi alla circostanza <strong>di</strong> essersi fatto promotore<br />
dell'inserimento <strong>di</strong> Anemone nei lavori post-terremoto): Tu<br />
ti ren<strong>di</strong> conto, ti ren<strong>di</strong> conto, oggi. Chi si sarebbe mosso al<br />
posto mio? Chi?<br />
A: Io non credo...<br />
B: Ti ren<strong>di</strong> conto, con le conseguenze che mi fanno<br />
62 www.repubblica.it<br />
193
pagare... A chi vado a raccontare che non sono in grado <strong>di</strong><br />
collocare un figlio? Perché <strong>tra</strong> l'altro con tutto quello che mi<br />
è successo, che io vengo chiamato a orologeria, cioè quando<br />
serve, io proprio non lo accetto e credo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re una cosa<br />
sacrosanta. Io che ho la coscienza da padre, <strong>di</strong>co: "Che cosa<br />
ho fatto per mio figlio? Un cazzo". Mentre per tutti gli altri...<br />
Ho fatto l'inimmaginabile. Il problema è che io, purtroppo,<br />
siccome le cose le vedo perché sono più anziano e mi faccio<br />
convincere.... Allora, quello che mi parla della figlia <strong>di</strong><br />
quello... quell'altro... Quello sta lì, quell'altro sta là...<br />
quell'altro.. e Monorchio il figlio così. Mi permetterai che mi<br />
girano i coglioni. Comunque ricordati una cosa che le cose<br />
ingiuste non portano mai bene.<br />
Filippo Balducci sarà assunto e stipen<strong>di</strong>ato da una delle<br />
aziende <strong>di</strong> Anemone.<br />
194
3.6 FAZIO/BANCA D’ITALIA<br />
Nel 2005 l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio<br />
Fazio rimane implicato in uno scandalo che scoppia quando<br />
Il Giornale pubblica alcune <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> che<br />
evidenziano potenzialmente un ruolo improprio del<br />
Governatore affinché la Banca Cen<strong>tra</strong>le approvasse un’OPA<br />
da parte <strong>di</strong> Banca Popolare <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> della Banca Antonveneta,<br />
nonostante tale operazione fosse stata considerata non<br />
legittima dai Servizi <strong>di</strong> Vigilanza della Banca d'Italia. Tali<br />
<strong>intercettazioni</strong> suggeriscono che alla base dell'approvazione<br />
del Governatore ci sarebbero rapporti non ufficiali <strong>tra</strong> lo<br />
stesso Governatore ed un gruppo <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori e politici.<br />
LA VICENDA<br />
Durante l'estate del 2004 la banca olandese ABN Amro<br />
chiese alla Banca d'Italia l'autorizzazione per salire nelle sue<br />
quote <strong>di</strong> capitale detenuto in Banca Antonveneta, così da<br />
<strong>di</strong>ventarne il maggiore azionista. Nel febbraio del 2005 la<br />
Banca Popolare <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> (BPL) ricevette il permesso della<br />
Banca d'Italia per salire fino al 15% del capitale <strong>di</strong><br />
Antonveneta. 63<br />
Circa un mese dopo la spagnola BBVA (Banca Bilbao<br />
Vizcava Argentaria) lanciò un'OPA per la maggioranza delle<br />
63 www.milanofinanza.it<br />
195
azioni della BNL. Il giorno dopo fu la volta della ABN Amro<br />
che lanciò un'OPA su Antonveneta. A fine Aprile fu il turno<br />
della BPL che lanciò un'Offerta Pubblica <strong>di</strong> Scambio (OPS) su<br />
Antonveneta, mentre a luglio Unipol lanciò un'OPA sulla<br />
BNL. Emerse quin<strong>di</strong> una situazione nella quale due<br />
compagnie italiane con<strong>tra</strong>stavano le offerte delle due<br />
banche s<strong>tra</strong>niere.<br />
Lo scandalo scoppiò con il sequestro, da parte della procura<br />
<strong>di</strong> Milano, dei titoli Antonveneta detenuti dalla Banca<br />
Popolare Italiana che nel frattempo aveva cambiato nome<br />
da BPL.<br />
Secondo la ricostruzione dei PM, l'amicizia che intercorre <strong>tra</strong><br />
l'amminis<strong>tra</strong>tore delegato della BPL Gianpiero Fiorani e il<br />
Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio favorisce<br />
celeri autorizzazioni concesse da quest'ultimo alla BPL,<br />
mentre rallenta quelle richieste dalla ABN Amro. Viene così<br />
assunto il controllo della banca, con Fiorani amminis<strong>tra</strong>tore<br />
delegato , raggiungendo la quota del 52% at<strong>tra</strong>verso la<br />
partecipazione <strong>di</strong>retta della BPL (15%) e altre <strong>di</strong>tte quali<br />
Fingruppo, Gp Finanziaria, Unipol e Magiste. 64<br />
Nel maggio del 2005 la procura <strong>di</strong> Milano apre un fascicolo<br />
contro ignoti per la scalata alla Antonveneta. Il reato<br />
ipotizzato è aggiotaggio, ovvero la manipolazione del prezzo<br />
64 www.repubblica.it<br />
196
delle azioni della Antonveneta at<strong>tra</strong>verso la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong><br />
notizie false. Dalle indagini la procura ipotizza che a<br />
novembre 2004 sarebbero stati effettuati acquisti <strong>di</strong> titoli<br />
per circa 500 milioni <strong>di</strong> euro, in modo da spingere il prezzo<br />
delle azioni Antonveneta sopra a quello dell'Opa <strong>di</strong> 25 euro,<br />
impedendo alla banca Abn Amro <strong>di</strong> effettuare altri acquisti <strong>di</strong><br />
azioni, pena il rilancio dell'Opa al nuovo prezzo. Qualche<br />
giorno dopo la Consob delibera che Fiorani, <strong>di</strong> concerto con<br />
altri soci <strong>di</strong> Antonveneta (<strong>tra</strong> cui Emilio Gnutti) avrebbe<br />
stretto un patto occulto per superare la soglia del 30% <strong>di</strong><br />
Antonveneta, oltre il quale la legge impone l'opa sul totale<br />
del capitale della società scalata. Quin<strong>di</strong> la Bpl viene<br />
costretta a effettuare l'offerta entro una settimana.<br />
Quin<strong>di</strong>ci giorni più tar<strong>di</strong> avvengono le prime iscrizioni nel<br />
registro degli indagati per ipotesi <strong>di</strong> reato <strong>di</strong> insider <strong>tra</strong><strong>di</strong>ng,<br />
aggiotaggio e ostacolo all'attività <strong>di</strong> vigilanza. La procura<br />
procede poi al sequestro dei titoli Antonveneta detenuti<br />
dalla Banca Popolare Italiana (l’ex BPL). Fra le 23 persone<br />
indagate spiccano i nomi <strong>di</strong> Fiorani ed Emilio Gnutti,<br />
importante finanziere proprietario <strong>di</strong> Fingruppo, Gp<br />
Finanziaria e Hopa, in cui Silvio Berlusconi ha una<br />
partecipazione at<strong>tra</strong>verso Me<strong>di</strong>aset e Fininvest.<br />
Nel frattempo anche la procura <strong>di</strong> Roma decide <strong>di</strong> aprire un<br />
fascicolo sui movimenti nel settore bancario, e per Fiorani<br />
197
sono ipotizzati tre nuovi reati: falso in bilancio, falso in<br />
prospetto e abuso d'ufficio.<br />
Particolare scalpore è stato suscitato dall'utilizzo che la<br />
stampa ha fatto <strong>di</strong> <strong>tra</strong>scrizioni <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong><br />
<strong>tra</strong> i personaggi al centro dello scandalo. In particolare la<br />
telefonata in cui Fazio annunciava a Fiorani il permesso della<br />
Banca d'Italia per le sue operazioni è stata considerata<br />
particolarmente sorprendente vista la familiarità <strong>tra</strong> i due<br />
banchieri e ha portato lo scandalo a conoscenza<br />
dell'opinione pubblica. 65<br />
Infatti il telefono <strong>di</strong> Giampiero Fiorani, amminis<strong>tra</strong>tore<br />
delegato della Banca popolare italiana, è intercettato per un<br />
mese esatto ventiquattro ore su ventiquattro. Vengono<br />
intercettate le conversazioni <strong>tra</strong> Fiorani e il governatore <strong>di</strong><br />
Bankitalia Antonio Fazio e con sua moglie Cristina Rosati,<br />
sino a quelle con l’impren<strong>di</strong>tore bresciano Emilio Gnutti.<br />
Quella più significativa risale a qualche giorno dopo, è infatti<br />
il 12 luglio e Bankitalia ha appena dato l’ok a Lo<strong>di</strong> per l’Opa.<br />
A mezzanotte trilla il telefono <strong>di</strong> Fiorani (GF), dall’al<strong>tra</strong> parte<br />
della linea c’è il governatore (AF). 66<br />
AF: «Ti ho svegliato?»<br />
GF: «No, no...».<br />
65 www.corriere.it<br />
66 ibidem<br />
198
AF: «Vabbene, ho appena messo la firma».<br />
GF: «Tonino, io sono commosso, io ti ringrazio... ti<br />
ringrazio... ho la pelle d’oca... io guarda Tonino ti darei un<br />
bacio sulla fronte ma non posso farlo... so quanto hai<br />
sofferto, ho sofferto anch’io con la struttura, con i miei legali<br />
e prenderei l’aereo e verrei da te in questo momento se<br />
potessi».<br />
Qualche giorno prima, il 5 luglio, quando Abn Amro chiede<br />
alla Consob <strong>di</strong> prorogare i tempi per l’offerta su<br />
Antonveneta, Fazio e Fiorani si risentono:<br />
AF: «Allora se tu vieni da me verso le 15, le 15.30, stiamo<br />
insieme un’ora, un’ora e mezza che... <strong>di</strong>ciamo... perché<br />
voglio verificare un insieme <strong>di</strong> cose».<br />
GF: «Sì, sì... va bene...».<br />
AF: «Allora... l’unica cosa passa come al solito... dal<br />
<strong>di</strong>etro... <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> là».<br />
GF: «Sì va bene...(...) sennò sono problemi».<br />
Un’al<strong>tra</strong> conversazione risalente al 24 giugno è <strong>tra</strong> la moglie<br />
del governatore, Cristina Rosati, e Fiorani: «I due parlano<br />
delle <strong>di</strong>vergenze <strong>di</strong> vedute - annotano gli inquirenti - <strong>tra</strong> lo<br />
stesso Fiorani e tale Gigi, chiamato anche don Gigi<br />
(identificato nel senatore Luigi Grillo, ndr), in merito<br />
all’evolversi della situazione e alla fine la signora Fazio e<br />
199
Fiorani stabiliscono un appuntamento telefonico con il<br />
governatore».<br />
Fiorani riappende il ricevitore, passa qualche tempo e<br />
chiama Chicco Gnutti: «Poco dopo contatta il Gnutti -<br />
scrivono gli inquirenti - per ragguagliarlo della situazine. Da<br />
questa conversazione si capisce che Fiorani ha parlato con il<br />
governatore». Il 27 giugno, invece, Fiorani alle 21.40 «parla<br />
prima con la signora Fazio - è l’annotazione dei finanzieri - e<br />
poi con il governatore <strong>di</strong> ostilità manifestate nei suoi<br />
confronti dalla Consob. Ostilità che parrebbero<br />
ostruzionismo».<br />
Dal <strong>tra</strong>ffico telefonico e dalle conversazioni <strong>tra</strong>scritte, la<br />
Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> finanza ritiene anche <strong>di</strong> aver in<strong>di</strong>viduato in<br />
D’Amico Gennaro l’uomo che all’interno <strong>di</strong> Bankitalia<br />
«sonda il terreno» per conto dell’istituto <strong>di</strong> Giampiero<br />
Fiorani. D’Amico fornisce in<strong>di</strong>cazioni a Fiorani su come dovrà<br />
muoversi e sugli umori» che raccoglie alla banca cen<strong>tra</strong>le 67<br />
In altre conversazioni sempre in riferimento a “Don Gigi”,<br />
Fazio e Fiorani concordano che «non deve parlare più della<br />
vicende e deve stare lontano da qui» per qualche tempo. In<br />
un colloquio <strong>tra</strong> Fiorani e Gnutti sulle valutazioni negative<br />
degli ispettori <strong>di</strong> Bankitalia, il banchiere fa capire<br />
67 www.repubblica.it<br />
200
all’impren<strong>di</strong>tore bresciano che avrebbe interesse a sapere<br />
chi sarebbe potuto intervenire. 68<br />
Dopo la pubblicazione delle <strong>intercettazioni</strong> e le indagini della<br />
magis<strong>tra</strong>tura, nel settembre del 2005 Fiorani si <strong>di</strong>mette<br />
dalla carica <strong>di</strong> amminis<strong>tra</strong>tore delegato <strong>di</strong> BPI. La decisione<br />
arriva dopo una nuova ipotesi <strong>di</strong> reato a suo carico. Oltre<br />
che <strong>di</strong> aggiotaggio, insider <strong>tra</strong><strong>di</strong>ng e ostacolo all'attività <strong>di</strong><br />
vigilanza della Consob, falso in bilancio e falso prospetto,<br />
Fiorani deve rispondere anche <strong>di</strong> falsa <strong>di</strong>chiarazione a<br />
pubblico ufficiale.<br />
Cominciano a fil<strong>tra</strong>re le in<strong>di</strong>screzioni su presunti<br />
coinvolgimenti <strong>di</strong> Fazio nella vicenda.<br />
Viene coinvolto nello scandalo anche Giovanni Consorte,<br />
amminis<strong>tra</strong>tore della compagnia <strong>di</strong> assicurazioni Unipol,<br />
iscritto nel registro degli indagati, per aver partecipato al<br />
rastrellamento delle azioni Antonveneta per conto <strong>di</strong> Fiorani.<br />
Consorte viene indagato dalla procura <strong>di</strong> Roma per<br />
aggiotaggio, manipolazione del mercato e ostacolo<br />
all'autorità <strong>di</strong> vigilanza, nell'ambito dell'inchiesta sulla<br />
scalata a BNL. Unipol avrebbe, secondo i magis<strong>tra</strong>ti, aiutato<br />
Fiorani nelle illegalità della scalata Antonveneta. Consorte è<br />
68 www.ilgiornale.it<br />
201
costretto ad abbandonare l'incarico da Unipol, a causa del<br />
continuo allungarsi dei capi d'accusa nell'inchiesta. 69<br />
Infatti nel piano per la scalata <strong>di</strong> Unipol alla BNL, era<br />
decisivo il rapporto privilegiato con Antonio Fazio,<br />
documentato anche da coloriti commenti telefonici<br />
sull'entusiasmo del governatore che superano perfino<br />
l'ormai famoso «bacio in fronte» <strong>di</strong> Gianpiero Fiorani: una<br />
copertura istituzionale ed un appoggio economico fornitogli<br />
dallo lo stesso banchiere <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, Fiorani e il finanziere<br />
bresciano Emilio Gnutti. Giovanni Consorte, il manager che<br />
guida Unipol, parla apertamente <strong>di</strong> queste coperture,<br />
confermando a <strong>di</strong>versi interlocutori il loro peso determinante<br />
per la riuscita dell'operazione BNL. Sono queste telefonate,<br />
intercettate, a fornire ai pm <strong>di</strong> Roma la «notizia <strong>di</strong> reato»<br />
che li ha convinti a mettere sotto inchiesta Consorte anche<br />
per l'affare Bnl e a ricostruire i suoi incontri con il vertice <strong>di</strong><br />
Bankitalia.<br />
Ecco cosa si evince dall’ascolto delle <strong>intercettazioni</strong>: Fiorani<br />
è nella fase finale dell'assalto ad Antonveneta, sta<br />
manovrando per far credere al mercato e alle autorità <strong>di</strong><br />
controllo che la sua banca abbia la forza patrimoniale per<br />
sostenere l'operazione. Negli stessi giorni Consorte sta<br />
progettando la scalata alla Bnl e ha lo stesso problema: la<br />
69 www.milanofinanza.it<br />
202
anca romana ha un patrimonio tre volte più grosso <strong>di</strong><br />
Unipol, ed occorre così trovare dei partner finanziari. Ed<br />
ecco cosa rivela Fiorani, a Tarlocco, un <strong>di</strong>rigente della<br />
<strong>di</strong>rezione finanza della Bpi: 70<br />
«Senti allora... stamattina ho avuto un incontro con<br />
Unipol... per questioni evidentemente che riguardano la loro<br />
partecipazione e la nos<strong>tra</strong> partecipazione che avremmo in<br />
Bnl ... Allora, come siamo arrivati oggi: 1.50 o siamo un po'<br />
<strong>di</strong> più...». L'intercettazione evidenzia che con Unipol è stata<br />
concordata una s<strong>tra</strong>tegia per la partecipazione della banca<br />
<strong>di</strong> Fiorani nel capitale Bnl. Dice ancora Fiorani: «Loro hanno<br />
un 2% adesso <strong>di</strong> Bnl... ma io poi domani sono giù in Banca<br />
d'Italia per definire tutti i passaggi ... poi là io avevo chiesto<br />
a loro (Unipol, ndr) <strong>di</strong> aspettare dopodomani, perché<br />
domani sera siamo in comitato a deliberare tutto ... pare<br />
che però ci sia un'accelerazione particolare e va avanti dal<br />
fatto che (quelli <strong>di</strong>) Montepaschi stanno facendo un po' i<br />
bastar<strong>di</strong>... hanno messo in calcolo <strong>di</strong> prestare (collocare) sul<br />
mercato il loro 4,75%...». Questo significa che la banca<br />
senese, <strong>tra</strong><strong>di</strong>zionale alleata <strong>di</strong> Unipol e grande azionista <strong>di</strong><br />
Bnl, si è defilata.<br />
Fiorani, sempre con Tarlocco, spiega che a fianco <strong>di</strong> Unipol<br />
nella scalata a Bnl ci sarà una cordata <strong>di</strong> banche popolari<br />
70 www.ilgiornale.it<br />
203
«...e quin<strong>di</strong> avremmo la sicurezza <strong>di</strong> poter evitare, <strong>di</strong><br />
scongiurare l'Opa... ovviamente bisogna assecondarli». È<br />
significativo come Fiorani si preoccupi della riuscita del<br />
piano <strong>di</strong> Unipol, pur essendo nei giorni cruciali della sua<br />
scalata ad Antonveneta. Ed è altrettanto significativo che<br />
l'operazione venga gestita ai massimi livelli. Infatti Fiorani<br />
<strong>di</strong>ce a Tarlocco «<strong>di</strong> chiamare Consorte o Cimbri <strong>di</strong> Unipol<br />
lasciando questo messaggio: "Loro ti daranno l'input <strong>di</strong><br />
poter comprare le azioni..."». Tarlocco spiega a Fiorani a<br />
quanto ammonterebbe l'investimento in Bnl («si sfiorano i<br />
300 milioni») e l'ex numero uno <strong>di</strong> Bpi risponde rivelando lo<br />
scambio <strong>di</strong> favori: «Bene, mentre loro (sono) al 3,5%, così<br />
<strong>di</strong>venta il 4,9 <strong>di</strong> Antonveneta... sostanzialmente quin<strong>di</strong><br />
avremo due partecipazioni incrociate ... questo è il<br />
messaggio ... benissimo, perfetto... allora questo è<br />
l'impianto». 71 Se Fiorani aiuta Consorte, Consorte aiuta<br />
Fiorani. In tutto ciò il più esposto finanziariamente è Gnutti.<br />
È coinvolto in en<strong>tra</strong>mbe le scalate al punto che, come<br />
annota la Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza intercettandolo con il numero<br />
due <strong>di</strong> Unipol Ivano Sacchetti (ma sul telefonino <strong>di</strong><br />
Consorte), il finanziere bresciano <strong>di</strong>ce («ridendo») «che<br />
deve abbandonare gli amici, perché <strong>tra</strong> loro e Gianpiero lo<br />
stanno rovinando e chiede almeno <strong>di</strong> lasciargli la casa».<br />
71 ibidem<br />
204
L'impegno sui due fronti (con Unipol per Bnl, con Fiorani per<br />
Antonveneta) è tanto gravoso che dopo il sequestro delle<br />
azioni deciso dai giu<strong>di</strong>ci milanesi, i militari annotano una<br />
reazione allarmata del finanziare bresciano: «In sottofondo<br />
Gnutti <strong>di</strong>ce che non sa le banche cosa faranno... "perché a<br />
questo punto sono già fallito..."».<br />
Si aggiunge così un altro capo <strong>di</strong> imputazione per Fiorani.<br />
L'accusa è <strong>di</strong> associazione per delinquere. L'inchiesta,<br />
dunque, si muove su tre fronti: associazione per delinquere,<br />
aggiotaggio e appropriazione indebita, in quanto Fiorani<br />
avrebbe sot<strong>tra</strong>tto fon<strong>di</strong> dai conti correnti dei clienti della<br />
propria banca. A questo punto, il GIP Forleo, su richiesta<br />
della procura, emette un'or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a cautelare nei<br />
confronti <strong>di</strong> Fiorani.<br />
Nel corso del primo interrogatorio Fiorani, ammette <strong>di</strong> avere<br />
accumulato un tesoro <strong>di</strong> 70 milioni <strong>di</strong> euro a spese dei propri<br />
clienti. Il finanziamento dell'operazione avviene, secondo<br />
quanto affermato dallo stesso Fiorani , prelevando denaro<br />
at<strong>tra</strong>verso illeciti aumenti delle commissioni bancarie e<br />
altrettanto illegali sot<strong>tra</strong>zioni <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> da conti correnti <strong>di</strong><br />
persone defunte. 72<br />
72 www.repubblica.it<br />
205
Il Governatore della Banca d'Italia, ormai coinvolto<br />
dall'inchiesta e sotto la pressione unanime del Parlamento<br />
Italiano, rassegna le sue <strong>di</strong>missioni.<br />
La vicenda si conclude con la Banca d'Italia che blocca l'OPA<br />
<strong>di</strong> Unipol su BNL. BNP Paribas ha acquistato il 48% <strong>di</strong> BNL<br />
da Unipol ed i suoi associati ed ha successivamente lanciato<br />
un'OPA sul totale del capitale azionario. olandesi <strong>di</strong> ABN<br />
Amro hanno definitivamente acquisito il controllo della<br />
Antonveneta Anche il Banco de Bilbao ha poi conferito le<br />
azioni in suo possesso.<br />
206
CAPITOLO IV<br />
4.1 ANALISI DELLA LEGISLAZIONE IN TEMA DI<br />
INTERCETTAZIONI AL DI FUORI DEI CONFINI<br />
ITALIANI<br />
Mentre in Italia prosegue l'esame del ddl <strong>intercettazioni</strong>, e si<br />
riaccendono le polemiche sulle norme contenute nella nuova<br />
legge, in particolare relativamente al rischio che i nuovi<br />
limiti possano ostacolare le indagini sui crimini più gravi e<br />
alle sanzioni previste nei confronti dei giornalisti e degli<br />
e<strong>di</strong>tori che pubblicano le <strong>intercettazioni</strong> prima della<br />
conclusione delle indagini preliminari, cosa succede nei<br />
principali paese europei e negli Stati Uniti?<br />
Per quanto riguarda i primi, se ne occupa uno dei dossier <strong>di</strong><br />
documentazione pre<strong>di</strong>sposti dagli uffici della Camera per<br />
coa<strong>di</strong>uvare l'iter legislativo. Si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong> un'analisi comparata<br />
della <strong>di</strong>sciplina delle <strong>intercettazioni</strong> nei principali Paesi<br />
europei, <strong>di</strong> cui riportiamo i contenuti più rilevanti,<br />
limitatamente alle normative sulle <strong>intercettazioni</strong> nell'ambito<br />
<strong>di</strong> inchieste giu<strong>di</strong>ziarie, <strong>tra</strong>lasciando invece quelle su<br />
<strong>intercettazioni</strong> a fini <strong>di</strong> sicurezza nazionale. Per quanto<br />
riguarda gli Stati Uniti, la normativa <strong>di</strong> riferimento si trova<br />
principalmente negli articoli 2510 e seguenti del Title 18,<br />
Parte I, Capitolo 119, dello US Code.<br />
207
4.2 FRANCIA<br />
<strong>Le</strong> <strong>intercettazioni</strong> sono dunque misure a carattere<br />
eccezionale regolate dalla legge n. 91-646 del 10 luglio<br />
1991, che ne consente il ricorso solo da parte della pubblica<br />
autorità e per tutelare un interesse pubblico.<br />
La legge ha mo<strong>di</strong>ficato il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale,<br />
inserendovi gli articoli da 100 a 100-7. In base a questa<br />
normativa si <strong>di</strong>stinguono due tipi <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong>:<br />
- nel titolo I sono regolate le <strong>intercettazioni</strong> or<strong>di</strong>nate dall'<br />
autorità giu<strong>di</strong>ziaria;<br />
- nel titolo II le <strong>intercettazioni</strong> preventive. 1<br />
L’intercettazione <strong>di</strong> conversazioni <strong>telefoniche</strong>, in ambito<br />
giu<strong>di</strong>ziario, anche se abitualmente praticata, non ha avuto<br />
in Francia una regolamentazione specifica, trovando<br />
fondamento legale unicamente nella previsione generale<br />
dell’articolo 81 del Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale relativo ai<br />
poteri del giu<strong>di</strong>ce istruttore.<br />
Il potere <strong>di</strong> autorizzare le <strong>intercettazioni</strong> è attribuito<br />
esclusivamente al giu<strong>di</strong>ce istruttore sotto la sua autorità ed<br />
il suo controllo, ma a con<strong>di</strong>zioni assai rigide. Non è possibile<br />
ricorrervi, infatti, se non in presenza <strong>di</strong> crimini o delitti per i<br />
quali sia prevista una pena detentiva non inferiore a due<br />
1 www.ilvelino.it<br />
208
anni e solo nel caso siano ritenute necessarie allo<br />
svolgimento delle indagini. 2<br />
L'autorizzazione deve necessariamente in<strong>di</strong>care tutti gli<br />
elementi necessari ad identificare le comunicazioni che<br />
devono essere intercettate, il reato in relazione al quale è<br />
<strong>di</strong>sposta l'intercettazione e la durata.<br />
L’art. 100-2 stabilisce che la durata non può essere<br />
superiore a quattro mesi, ma può essere prorogata, se<br />
sussistono le stesse con<strong>di</strong>zioni, per un ulteriore eguale<br />
periodo.<br />
Gli operatori sono obbligati al rispetto del segreto istruttorio<br />
e al segreto della corrispondenza, quin<strong>di</strong> non possono<br />
rivelare l’esistenza delle <strong>intercettazioni</strong> e il loro contenuto.<br />
Delle <strong>intercettazioni</strong> dev'essere redatto un processo verbale<br />
che in<strong>di</strong>chi la data e l’ora in cui è iniziata e terminata<br />
l’operazione. <strong>Le</strong> regis<strong>tra</strong>zioni devono poi essere sigillate. Il<br />
verbale, per la parte necessaria all'accertamento dei fatti,<br />
viene conservato in un fascicolo. <strong>Le</strong> regis<strong>tra</strong>zioni vengono<br />
poi <strong>di</strong>strutte sotto la responsabilità del PM o del procuratore<br />
generale, una volta decorsi i termini per l'azione penale. 3<br />
La <strong>tra</strong>scrizione delle regis<strong>tra</strong>zioni, ai sensi dell’articolo 100-<br />
5, è limitata alle parti utili al proce<strong>di</strong>mento e spetta al<br />
2 www.camera.it<br />
3 Ibidem<br />
209
giu<strong>di</strong>ce istruttore, o all’ufficiale <strong>di</strong> polizia giu<strong>di</strong>ziaria da lui<br />
incaricato.<br />
L’articolo 100-7 pone dei limiti relativi alle persone che<br />
possono essere oggetto <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong>: in primo luogo, si<br />
esclude la possibilità <strong>di</strong> regis<strong>tra</strong>re le conversazioni sulla linea<br />
<strong>di</strong> un parlamentare se non ne sia stato prima informato il<br />
presidente dell’Assemblea <strong>di</strong> appartenenza da parte del<br />
giu<strong>di</strong>ce istruttore. Tali limiti si applicano anche ai magis<strong>tra</strong>ti,<br />
per i quali è richiesto che ne sia informato il presidente o il<br />
procuratore generale della giuris<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> appartenenza. 4<br />
<strong>Le</strong> <strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong> cui al titolo II invece possono essere<br />
autorizzate, eccezionalmente, solo in caso <strong>di</strong>:<br />
- a) ricerca <strong>di</strong> informazioni relative alla sicurezza nazionale o<br />
alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> elementi essenziali del potenziale<br />
scientifico ed economico della Francia;<br />
- b) a fini preventivi in materia <strong>di</strong> terrorismo, criminalità o<br />
delinquenza organizzata, o per la ricostituzione o il<br />
mantenimento <strong>di</strong> c.d. gruppi <strong>di</strong>sciolti ai sensi della L. del<br />
10.01.1936 sui gruppi <strong>di</strong> combattimento e le milizie private,<br />
categoria, quest'ultima <strong>di</strong> interesse ormai esclusivamente<br />
storico.<br />
Mentre le <strong>intercettazioni</strong> giu<strong>di</strong>ziarie sono sottoposte al<br />
4 www.ilvelino.it<br />
210
controllo della Corte d'Appello e della Cassazione, quelle <strong>di</strong><br />
sicurezza sono sottoposte al vaglio <strong>di</strong> una commissione<br />
apposita, la Commissione nazionale <strong>di</strong> controllo delle<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong> sicurezza. <strong>Le</strong> <strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong> sicurezza<br />
sono <strong>di</strong>sposte dal Governo e sono <strong>di</strong> competenza della<br />
polizia amminis<strong>tra</strong>tiva. 5<br />
Alla Commissione deve essere comunicata, entro 48 ore, la<br />
decisione del Primo Ministro <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre l'intercettazione.<br />
Il controllo <strong>di</strong> questo organismo si estende sia alla<br />
procedura <strong>di</strong> autorizzazione che all'esecuzione<br />
dell'intercettazione. Alla Commissione spetta il controllo<br />
della corretta applicazione della normativa da parte<br />
dell’esecutivo. Pertanto il Presidente è informato delle<br />
autorizzazioni concesse dal Primo ministro nel termine <strong>di</strong> 48<br />
ore, e, qualora ravvisi dubbi <strong>di</strong> legalità, convoca la<br />
Commissione che è tenuta a pronunciarsi nei sette giorni<br />
successivi. La Commissione può inoltre procedere al<br />
controllo <strong>di</strong> qualsiasi intercettazione, <strong>di</strong> propria iniziativa o<br />
su reclamo <strong>di</strong> chiunque abbia un interesse <strong>di</strong>retto e<br />
personale. Nei casi in cui vengano rilevate delle anomalie, la<br />
Commissione può esercitare: 6<br />
5 www.camera.it<br />
6 www.ricercalegis.it<br />
211
- il potere <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare al Primo Ministro una<br />
raccomandazione per far interrompere l'intercettazione "mal<br />
fonde";<br />
- il potere-dovere <strong>di</strong> denunciare all'autorità giu<strong>di</strong>ziaria ogni<br />
infrazione in questo settore.<br />
<strong>Le</strong> <strong>intercettazioni</strong> in corso simultaneamente non possono<br />
oltrepassare un contingente, stabilito con decisione del<br />
Primo Ministro ai sensi dell'art. 5 della legge del 10-7-1991,<br />
secondo quote fisse per ciascun Ministero.<br />
Il contingente delle <strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong> sicurezza riguarda il<br />
numero massimo <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> simultanee e non va<br />
confuso con il numero totale delle <strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong>sposte in<br />
un anno, sia a titolo <strong>di</strong> nuova intercettazione che <strong>di</strong> rinnovo<br />
<strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> già <strong>di</strong>sposte ed autorizzate.<br />
Il numero complessivo <strong>di</strong> questa categoria <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong><br />
è quantificabile in circa 5000 l'anno. I reati per i quali<br />
vengono richieste tali <strong>intercettazioni</strong> appaiono essere, in<br />
or<strong>di</strong>ne decrescente: terrorismo, criminalità organizzata,<br />
sicurezza nazionale, criminalità economica. 7<br />
Per quanto riguarda più precisamente la libertà <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>, il<br />
segreto professionale dei giornalisti è in generale tutelato. I<br />
reporter d’ol<strong>tra</strong>lpe possono pubblicare documenti giu<strong>di</strong>ziari,<br />
<strong>tra</strong> cui le <strong>intercettazioni</strong>, e proteggere le proprie fonti. Salvo<br />
7 www.camera.it<br />
212
poi incorrere nel reato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffamazione o <strong>di</strong> violazione della<br />
presunzione d’innocenza dell’in<strong>di</strong>viduo menzionato. In<br />
questo caso il giornalista rischia <strong>di</strong> essere perseguito.<br />
Ecco un esempio: nel 1998 due giornalisti, J. Dupuis e J.M.<br />
Pontaut, hanno pubblicato un libro intitolato “<strong>Le</strong>s oreilles du<br />
Président” (<strong>Le</strong> Orecchie del Presidente) in cui si potevano<br />
leggere le <strong>intercettazioni</strong> contenute nel dossier riservato <strong>di</strong><br />
un giu<strong>di</strong>ce istruttorio che stava svolgendo un’indagine. La<br />
storia si è conclusa con un finale poco lieto per i due<br />
reporter: il Tribunale penale <strong>di</strong> Parigi li ha condannati in<br />
primo grado per ricettazione. 8<br />
4.3 GERMANIA<br />
<strong>Le</strong> <strong>intercettazioni</strong> nell’ambito <strong>di</strong> inchieste giu<strong>di</strong>ziarie sono<br />
<strong>di</strong>sciplinate dagli articoli 100a e 100b del Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
procedura penale e da un regolamento ministeriale in vigore<br />
dal 3 novembre 2005. 9<br />
Queste norme sono state <strong>di</strong> recente mo<strong>di</strong>ficate con due<br />
interventi legislativi: la legge <strong>di</strong> riforma della <strong>di</strong>sciplina sulle<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> e su altre misure investigative<br />
nascoste, nonché <strong>di</strong> attuazione della Direttiva 2006/24/CE<br />
8 www.ilvelino.it<br />
9 www.camera.it<br />
213
del 21 <strong>di</strong>cembre 2007. Intercettazioni e regis<strong>tra</strong>zioni <strong>di</strong><br />
conversazioni <strong>telefoniche</strong> possono essere effettuate solo su<br />
reati particolarmente gravi, sanzionati con una pena<br />
detentiva <strong>di</strong> almeno cinque anni (ed elencati in dettaglio<br />
nell'articolo 100a del C.p.p.).<br />
L’intercettazione è consentita quando sussiste il sospetto <strong>di</strong><br />
un tale reato, ma il provve<strong>di</strong>mento è sussi<strong>di</strong>ario, nel senso<br />
che è ammissibile soltanto qualora la conduzione delle<br />
indagini e la perquisizione dell’abitazione della persona<br />
indagata risultino particolarmente complesse con altri<br />
strumenti e non offrano utili prospettive ai fini dell’esito<br />
delle indagini stesse. 10<br />
<strong>Le</strong> <strong>intercettazioni</strong> possono essere autorizzate soltanto dal<br />
tribunale su richiesta della procura o, in caso <strong>di</strong> pericolo<br />
imminente, dalla procura stessa.<br />
In questo caso l’or<strong>di</strong>nanza cessa <strong>di</strong> avere effetto se non<br />
viene convalidata dal tribunale entro tre giorni lavorativi. La<br />
durata massima è <strong>di</strong> tre mesi e può essere prorogata<br />
soltanto per altri tre mesi, purché sussistano i presupposti.<br />
L'autorizzazione deve essere resa per iscritto. Essa deve<br />
in<strong>di</strong>care il nominativo ed il recapito della persona nei<br />
confronti della quale essa è <strong>di</strong>retta, nonché il numero <strong>di</strong><br />
telefono, le modalità, l'estensione e la durata della misura<br />
10 www.magna-carta.it<br />
214
adottata. Sulla base del decreto, tutti i gestori <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong><br />
telecomunicazione sono tenuti a prestare la propria opera a<br />
favore del giu<strong>di</strong>ce, del pubblico ministero e della polizia<br />
giu<strong>di</strong>ziaria nell'esecuzione delle <strong>intercettazioni</strong> e nella<br />
regis<strong>tra</strong>zione delle comunicazioni <strong>telefoniche</strong>, sulla base <strong>di</strong><br />
quanto specificato dall'art. 88 della legge sulle<br />
telecomunicazioni e del regolamento recante i dettagli<br />
tecnici ed organizzativi delle <strong>intercettazioni</strong>. 11<br />
<strong>Le</strong> nuove <strong>di</strong>sposizioni (art. 100a, comma 4) contengono un<br />
esplicito <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> rilevare ed utilizzare i contenuti <strong>di</strong><br />
comunicazioni afferenti la sfera intima <strong>di</strong> una persona. Se<br />
durante una conversazione telefonica si parla <strong>di</strong> sentimenti<br />
particolarmente intimi e <strong>di</strong> riflessioni molto personali, non è<br />
consentita l’intercettazione della telefonata. 12<br />
La regis<strong>tra</strong>zione deve essere imme<strong>di</strong>atamente cancellata e<br />
le informazioni eventualmente ottenute non po<strong>tra</strong>nno essere<br />
utilizzate nel corso <strong>di</strong> un proce<strong>di</strong>mento penale.<br />
I dati sensibili e le informazioni raccolte possono essere<br />
utilizzate in altri proce<strong>di</strong>menti penali a fini <strong>di</strong> prova soltanto<br />
nella misura in cui emergano fatti e cognizioni necessari a<br />
far luce su uno dei reati elencati nel precedente art. 100a.<br />
Viceversa, se la documentazione ottenuta non è più<br />
11<br />
www.camera.it<br />
12<br />
Ibidem<br />
215
necessaria all’azione penale, deve essere imme<strong>di</strong>atamente<br />
<strong>di</strong>strutta sotto il controllo della procura.<br />
L'art. 100c prevede requisiti particolarmente rigorosi per<br />
l'autorizzazione <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> ambientali da effettuarsi<br />
all'interno <strong>di</strong> un privato domicilio: principio fondamentale è<br />
che quest’ultimo è considerato inviolabile. Qualora<br />
determinati elementi <strong>di</strong> fatto costituiscano fondamento per<br />
l'ipotesi <strong>di</strong> delitti particolarmente gravi perseguiti dalla legge<br />
penale, possono essere utilizzati mezzi tecnici <strong>di</strong><br />
sorveglianza e rilevamento acustico nei domicili nei quali si<br />
ritiene che soggiorni la persona indagata. Tale misura deve<br />
essere limitata nel tempo. L'or<strong>di</strong>nanza è emessa da un<br />
collegio <strong>di</strong> tre giu<strong>di</strong>ci. In caso <strong>di</strong> pericolo nella <strong>di</strong>mora può<br />
essere emessa da un solo giu<strong>di</strong>ce. 13<br />
La <strong>di</strong>sciplina delle <strong>intercettazioni</strong> ambientali è stata<br />
recentemente mo<strong>di</strong>ficata su impulso della Corte<br />
costituzionale. Quest'ultima, con sentenza del 3 marzo<br />
2004, ha affermato che le <strong>di</strong>sposizioni del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
procedura penale in materia <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> ambientali<br />
allora vigenti erano in buona parte incostituzionali e<br />
violavano la <strong>di</strong>gnità delle persone, oltre ad essere<br />
sproporzionate rispetto alle finalità perseguite.<br />
13 www.blitzquoti<strong>di</strong>ano.it<br />
216
A seguito della suddetta pronuncia, il Parlamento tedesco ha<br />
provveduto alle relative mo<strong>di</strong>fiche del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura<br />
penale.<br />
Vengono introdotti requisiti particolarmente rigorosi per<br />
l'autorizzazione <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> ambientali da effettuarsi<br />
all'interno <strong>di</strong> un privato domicilio (fondato sospetto che il<br />
soggetto abbia commesso o concorso nella commissione <strong>di</strong><br />
uno dei reati elencati nello stesso articolo, particolare<br />
gravità del fatto, fondato convincimento che per il <strong>tra</strong>mite<br />
dell'intercettazione sarà possibile acquisire informazioni<br />
rilevanti per l'indagine o per la localizzazione <strong>di</strong> altri soggetti<br />
indagati, assenza <strong>di</strong> alternative o particolare gravosità<br />
dell'alternativa allo strumento dell'intercettazione<br />
ambientale). 14<br />
Particolari cautele sono previste al fine <strong>di</strong> evitare che<br />
l'intercettazione possa riguardare conversazioni private che<br />
nulla hanno a che vedere con le indagini.<br />
Sia nel caso <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> sia in quello <strong>di</strong><br />
<strong>intercettazioni</strong> ambientali, il decreto viene notificato ai<br />
soggetti interessati (imputati, altri soggetti interessati,<br />
proprietari e residenti dei locali in cui ha luogo<br />
l'intercettazione ambientale) non appena ciò possa essere<br />
14 www.camera.it<br />
217
fatto senza pregiu<strong>di</strong>care le finalità delle indagini, la pubblica<br />
sicurezza, la vita o l'integrità fisica <strong>di</strong> terzi, la possibilità <strong>di</strong><br />
continuare a utilizzare investigatori in incognito.<br />
Per quanto concerne i giornalisti vige il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> non<br />
deporre nel corso <strong>di</strong> un interrogatorio ai sensi dell’art. 53<br />
del Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale. La loro particolare tutela è<br />
stata estesa, con le recenti mo<strong>di</strong>fiche del 2007, a tutte le<br />
misure investigative e risulta quin<strong>di</strong> notevolmente<br />
rafforzata. In attuazione della <strong>di</strong>rettiva comunitaria n.<br />
2006/24/CE è fatto obbligo ai fornitori <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong><br />
comunicazione elettronica accessibili al pubblico, o <strong>di</strong> una<br />
rete pubblica <strong>di</strong> comunicazione, <strong>di</strong> immagazzinare dati<br />
relativi al <strong>tra</strong>ffico e <strong>di</strong> conservarli per un periodo <strong>di</strong> sei mesi<br />
ai fini eventuali dell’azione penale. 15 Polizia e Procura dello<br />
Stato po<strong>tra</strong>nno accedere a tali dati soltanto con il consenso<br />
del tribunale, nell’ambito <strong>di</strong> una inchiesta giu<strong>di</strong>ziaria per<br />
l’accertamento <strong>di</strong> una fattispecie concreta <strong>di</strong> reato. Nella<br />
decisione del giu<strong>di</strong>ce deve essere stabilito con precisione<br />
quali dati l’impresa <strong>di</strong> telecomunicazione deve selezionare e<br />
<strong>tra</strong>smettere all’autorità giu<strong>di</strong>ziaria. 16<br />
Chiunque fornisca a scopo commerciale servizi <strong>di</strong><br />
telecomunicazione è obbligato, sulla base del contenuto<br />
15 www.iljester.it<br />
16 www.camera.it<br />
218
dell’or<strong>di</strong>nanza, a consentire al giu<strong>di</strong>ce, al procuratore e agli<br />
investigatori della polizia l’intercettazione e la regis<strong>tra</strong>zione<br />
delle telefonate.<br />
4.4 REGNO UNITO<br />
La principale fonte normativa in materia <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> è<br />
costituita dal Regulation of Investigatory Powers Act del<br />
2000, integrato da due co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> condotta, l’uno de<strong>di</strong>cato alle<br />
<strong>intercettazioni</strong> (Interception of Communication Code of<br />
Practice 2002), l’altro intervenuto successivamente<br />
all’approvazione dell'Anti-Terrorism, Crime and Security Act<br />
del 2001. Merita subito osservare come tale atto sia stato<br />
redatto dal legislatore con l’esplicito intento <strong>di</strong> operare un<br />
bilanciamento <strong>di</strong> interessi, per fare salvi i principi <strong>di</strong> tutela<br />
dei <strong>di</strong>ritti fondamentali sanciti dallo Human Rights Act<br />
1998. 17<br />
Mentre il grado <strong>di</strong> compatibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti fondamentali (come<br />
quello <strong>di</strong> espressione e alla riservatezza) con le necessità<br />
ra<strong>di</strong>cate nella pubblica sicurezza (quali la prevenzione e<br />
repressione delle attività terroristiche) è argomento ancor<br />
oggi ricorrente e talora motivo <strong>di</strong> proposte variamente<br />
restrittive della sfera dei <strong>di</strong>ritti (ispirate dalla convinzione<br />
17 www.camera.it<br />
219
che le tutele previste dallo Human Rights Act siano<br />
d’impaccio ad un efficace con<strong>tra</strong>sto del terrorismo), la<br />
concreta applicazione della <strong>di</strong>sciplina, nonché l’obiettiva<br />
complessità degli ambiti regolati, hanno intanto richiesto<br />
che essa si ramificasse nella cospicua serie <strong>di</strong> Statutory<br />
Instruments (atti <strong>di</strong> legislazione delegata) adottati dal 2000<br />
ad oggi, e che taluni profili specifici fossero affidati, secondo<br />
un <strong>tra</strong>tto caratteristico dell’or<strong>di</strong>namento britannico, alle più<br />
duttili previsioni <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> condotta. 18<br />
Disciplinate dalle <strong>di</strong>sposizioni raccolte nel RIPA (nel primo<br />
titolo della prima parte), le <strong>intercettazioni</strong> possono essere<br />
effettuate da parte delle autorità preposte alla tutela<br />
dell’or<strong>di</strong>ne pubblico e dei servizi <strong>di</strong> sicurezza previa<br />
autorizzazione del Ministero dell'Interno, ma sulla base della<br />
sussistenza <strong>di</strong> requisiti <strong>di</strong> necessità e <strong>di</strong> proporzionalità.<br />
L’autorità richiedente deve provare che le <strong>intercettazioni</strong><br />
sono effettivamente necessarie a proteggere la sicurezza<br />
nazionale, ad indagare o a prevenire attività criminali <strong>di</strong><br />
particolare gravità, o a salvaguardare la ricchezza<br />
economica del Paese; e che i benefici derivanti dalle attività<br />
per le quali è richiesta l'autorizzazione siano tali da<br />
giustificare l’intrusione nella sfera privata dei singoli e da<br />
18 www.ilgiornale.it<br />
220
evitare ogni al<strong>tra</strong> interferenza se non quella strettamente<br />
necessaria allo scopo. 19<br />
In sede <strong>di</strong> autorizzazione occorre inoltre valutare se le<br />
informazioni che ci si propone <strong>di</strong> acquisire me<strong>di</strong>ante le<br />
<strong>intercettazioni</strong> non possano essere ottenute in altro modo. I<br />
mandati hanno una vali<strong>di</strong>tà iniziale <strong>di</strong> tre mesi, prorogabili<br />
<strong>di</strong> ulteriori tre mesi se si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong> <strong>intercettazioni</strong> per crimini<br />
gravi e fino a sei mesi se invece si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong> sicurezza<br />
nazionale o benessere economico. Se è stata seguita la<br />
procedura d'urgenza l'autorizzazione è valida per cinque<br />
giorni lavorativi e deve, comunque, essere rinnovata dal<br />
ministro. 20<br />
Tuttavia, il materiale raccolto dalle <strong>intercettazioni</strong> non ha<br />
valore probatorio. Salvo alcune eccezioni, le informazioni<br />
ottenute non possono essere utilizzate come prove davanti<br />
alla Corte. Sono previsti, in via eccezionale, alcuni casi in<br />
cui le <strong>intercettazioni</strong> sono possibili in assenza <strong>di</strong> mandato<br />
specifico: sono casi in cui c'è il consenso <strong>di</strong> en<strong>tra</strong>mbe le<br />
parti (o chi effettua l'intercettazione ha "ragionevoli motivi"<br />
per credere che tutte le parti avrebbero consentito). Se<br />
19 www.loccidentale.it<br />
20 www.camera.it<br />
221
invece c'è il consenso <strong>di</strong> una sola delle parti è necessario<br />
comunque un mandato. 21<br />
In ambito giornalistico, il materiale derivante<br />
dall'intercettazione, tutte le copie, riassunti o sommari<br />
identificati come risultato delle <strong>intercettazioni</strong> non può<br />
essere <strong>di</strong>ffuso, riprodotto o conservato se non nei limiti delle<br />
finalità per le quali le <strong>intercettazioni</strong> medesime sono state<br />
autorizzate; raggiunte dette finalità deve essere <strong>di</strong>strutto.<br />
Se parte del materiale è conservato, è soggetto a revisioni<br />
perio<strong>di</strong>che che confermino la necessità della sua<br />
conservazione. <strong>Le</strong> leggi del Regno Unito infatti, puniscono<br />
severamente chi effettua <strong>intercettazioni</strong> senza averne titolo<br />
e, soprattutto, chi viola il segreto d’ufficio che le vincola alle<br />
indagini. La stampa è tenuta al guinzaglio dall’ E<strong>di</strong>tors’ Code<br />
of Practice, un atto che vieta categoricamente agli organi <strong>di</strong><br />
stampa <strong>di</strong> procurarsi o pubblicare materiale ricavato dall’uso<br />
<strong>di</strong> microfoni, cimici, video camere e macchine fotografiche<br />
senza l’autorizzazione degli “intercettati” o senza quella<br />
degli organi inquirenti. Lo stesso vale se le <strong>intercettazioni</strong><br />
sono legittime (cioè se permesse da un’autorizzazione<br />
ministeriale), perché la legge non ne tollera la <strong>di</strong>ffusione.<br />
L’utilizzazione <strong>di</strong> informazioni private infatti, è riservata<br />
21 www.magna-car<strong>tra</strong>.it<br />
222
esclusivamente ai servizi <strong>di</strong> sicurezza, agli organi inquirenti<br />
e alla Polizia tributaria, che sono responsabili della custo<strong>di</strong>a<br />
del materiale. 22<br />
Ma non finisce qui, perché la fuga <strong>di</strong> notizie costa cara e le<br />
pene non sono <strong>di</strong> certo acqua fresca: da 6 mesi a 5 anni <strong>di</strong><br />
carcere, con l’aggiunta <strong>di</strong> una multa. Se poi gli addetti ai<br />
lavori rivelano anche soltanto generiche informazioni<br />
coperte da segreto istruttorio, la Crown Court è più<br />
indulgente: tre mesi <strong>di</strong> cella più una multa <strong>di</strong> 5mila sterline<br />
(circa 6mila euro). A fronte <strong>di</strong> questi dati però, è da<br />
considerare che nel Regno Unito le <strong>intercettazioni</strong> sono<br />
considerate esclusivamente uno strumento investigativo e<br />
non una prova in fase <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio. Per questo motivo<br />
l’intercettazione non è <strong>di</strong> uso frequente: le autorizzazioni<br />
rilasciate oltre manica nel 2007 sono state 2.026, contro le<br />
129.081 permesse in Italia nello stesso anno. 23<br />
22 www.ricercalegis.it<br />
23 www.camera.it<br />
223
4.5 STATI UNITI<br />
La materia delle <strong>intercettazioni</strong> è <strong>di</strong>sciplinata, negli Stati<br />
Uniti, da una pluralità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni adottate, nel tempo, a<br />
livello federale e statale e rispondenti a finalità <strong>di</strong>verse.<br />
Limitando l’esame alla legislazione federale, consolidata<br />
nello U.S. Code, un aspetto <strong>di</strong> sicura rilevanza è la <strong>di</strong>versa<br />
fonte regolatrice delle <strong>intercettazioni</strong> e dei relativi<br />
proce<strong>di</strong>menti autorizzativi a seconda che ad esse si faccia<br />
ricorso al fine della repressione dei reati oppure nel quadro<br />
<strong>di</strong> attività <strong>di</strong> sorveglianza poste in essere per la tutela della<br />
sicurezza nazionale. 24 Con riguardo al primo aspetto, le<br />
premesse dell’attuale cornice normativa sono da in<strong>di</strong>viduare<br />
nei mutamenti avvenuti nel settore delle telecomunicazione<br />
degli anni ’90 del secolo scorso, concernenti sia gli aspetti<br />
tecnologici delle reti sia l’assetto istituzionale ed economico<br />
dei gestori (con particolare riguardo alle liberalizzazioni e<br />
alle privatizzazioni). Tale evoluzione ha determinato<br />
l’esigenza <strong>di</strong> preservare, in un quadro così innovato, la<br />
possibilità per le autorità preposte alla tutela dell’or<strong>di</strong>ne<br />
pubblico <strong>di</strong> sottoporre a controlli le comunicazioni private<br />
per finalità <strong>di</strong> indagine e <strong>di</strong> repressione dei reati. 25<br />
24 www.americaoggi.info<br />
25 www.ilpost.it<br />
224
<strong>Le</strong> norme vigenti, consolidate nel co<strong>di</strong>ce della legislazione<br />
federale, <strong>di</strong>spongono altresì che ciascuna intercettazione<br />
sottoposta all’autorizzazione dell’autorità giu<strong>di</strong>ziaria (corte<br />
federale o statale) debba essere da questa notificata<br />
all’Adminis<strong>tra</strong>tive Office of the United States Courts,<br />
affinché tale organo federale possa adempiere al proprio<br />
obbligo referente nei confronti del Congresso me<strong>di</strong>ante la<br />
presentazione <strong>di</strong> una relazione annuale che illustri, a livello<br />
nazionale, il numero e le motivazioni delle richieste <strong>di</strong><br />
intercettazione (cosiddette wiretap applications), i relativi<br />
costi, i reati in tal modo perseguiti e gli esiti giu<strong>di</strong>ziari. 26<br />
In relazione al secondo aspetto – le <strong>intercettazioni</strong><br />
autorizzate per ragioni <strong>di</strong> sicurezza nazionale – la <strong>di</strong>sciplina,<br />
introdotta nel 1978 con il Foreign Intelligence Surveillance<br />
Act del 1978 (noto con l’acronimo FISA e anch’esso<br />
consolidato nel co<strong>di</strong>ce della legislazione federale), è stata<br />
incisa dai più recenti interventi legislativi che, con finalità<br />
anti-terrorismo e con prevalente riguardo alle attività<br />
clandestine condotte da entità s<strong>tra</strong>niere o da loro agenti sul<br />
territorio nazionale, hanno conferito alle autorità <strong>di</strong> polizia<br />
poteri <strong>di</strong> sorveglianza sulle comunicazioni via Internet. Testo<br />
fondamentale, al riguardo, è il Patriot Act del 2001,<br />
contenente <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui era stato inizialmente stabilito<br />
26 www.camera.it<br />
225
un termine temporale <strong>di</strong> vigenza (secondo il criterio tipico<br />
della cosiddetta sunset legislation), poi mo<strong>di</strong>ficato nel 2002<br />
dallo Homeland Security Act e oggetto <strong>di</strong> ulteriori revisioni<br />
in occasione dei parziali enactements degli anni successivi.<br />
Il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> autorizzazione delle <strong>intercettazioni</strong> (per<br />
un periodo <strong>di</strong> durata variabile da 90 a 120 giorni e<br />
rinnovabile) si incar<strong>di</strong>na, con particolari regole <strong>di</strong> procedura,<br />
in un apposito organismo collegiale (FISA). 27<br />
Qualora il soggetto intercettato sia <strong>di</strong> nazionalità<br />
statunitense è necessaria la previa autorizzazione<br />
dell’autorità giu<strong>di</strong>ziaria or<strong>di</strong>naria, per il cui rilascio la legge,<br />
tuttavia, stabilisce requisiti meno restrittivi rispetto alla<br />
procedura vigente per le <strong>intercettazioni</strong> “comuni”.<br />
Disposizione fondamentale del Wiretap Act (denominazione<br />
comune che designa la <strong>di</strong>sciplina relativa alle indagini penali<br />
federali, raccolta nel Title 18 dello U.S. Code 2510-2522) è<br />
quella che pone il generale <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> effettuare<br />
intenzionalmente <strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong> comunicazioni qualunque<br />
sia la modalità prescelta (orale, via cavo o elettronica).<br />
Per intercettazione deve intendersi, d’al<strong>tra</strong> parte,<br />
l’acquisizione del contenuto <strong>di</strong> tali comunicazioni (sia esso<br />
espresso dalla voce umana oppure da immagini, segni,<br />
27 Ibidem<br />
226
scritti, suoni) me<strong>di</strong>ante l’utilizzazione <strong>di</strong> qualsiasi<br />
<strong>di</strong>spositivo, elettronico o meccanico. 28<br />
<strong>Le</strong> sole <strong>intercettazioni</strong> lecitamente effettuate sono quelle<br />
<strong>di</strong>sposte per fini <strong>di</strong> giustizia, riferite ai reati enumerati dalla<br />
legge. Esse devono essere richieste dagli organi inquirenti<br />
titolari <strong>di</strong> indagini penali soggette alla legislazione federale<br />
ed autorizzate con decreto emanato dall’autorità giu<strong>di</strong>ziaria.<br />
Per le <strong>intercettazioni</strong> così autorizzate è fissato un termine<br />
massimo <strong>di</strong> durata <strong>di</strong> 30 giorni, che può essere rinnovato in<br />
caso <strong>di</strong> particolari esigenze investigative. 29<br />
In ipotesi particolari, e al verificarsi <strong>di</strong> determinate<br />
con<strong>di</strong>zioni, è previsto che l’installazione dei <strong>di</strong>spositivi tecnici<br />
per effettuare le <strong>intercettazioni</strong> possa aver luogo senza<br />
l’emanazione dell’or<strong>di</strong>ne giu<strong>di</strong>ziale e sulla base della sola<br />
autorizzazione resa dall’organo titolare dell’azione penale,<br />
previa verifica della fondatezza della specifica emergenza.<br />
Entro 48 ore dall’inizio delle operazioni, tuttavia, per<br />
l’intercettazione già <strong>di</strong>sposta in via <strong>di</strong> urgenza deve essere<br />
fatta richiesta all’autorità giu<strong>di</strong>ziaria, che in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>niego<br />
determina l’effetto della sua imme<strong>di</strong>ata interruzione.<br />
La legge proibisce la <strong>di</strong>vulgazione intenzionale del contenuto<br />
<strong>di</strong> comunicazioni acquisito me<strong>di</strong>ante <strong>intercettazioni</strong><br />
28 www.blitzquoti<strong>di</strong>ano.it<br />
29 www.camera.it<br />
227
illecitamente effettuate. Il <strong>di</strong>vieto legislativo è stato tuttavia<br />
oggetto <strong>di</strong> un’interpretazione giurisprudenziale che ha<br />
escluso da esso i casi in cui la <strong>di</strong>vulgazione riguar<strong>di</strong><br />
informazioni già <strong>di</strong>venute <strong>di</strong> pubblico dominio; un più<br />
rilevante limite al <strong>di</strong>vieto, inoltre, è stato in<strong>di</strong>viduato dalla<br />
Corte Suprema sulla base del principio costituzionale della<br />
libertà <strong>di</strong> espressione, ritenendo che la preclusione<br />
legislativa non osti alla <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong><br />
pubblico interesse da parte <strong>di</strong> soggetti terzi non implicati<br />
nell’intercettazione effettuata con<strong>tra</strong> legem. 30<br />
Fattispecie ancora <strong>di</strong>versa, egualmente sanzionata dalla<br />
legge, è quella dell’utilizzazione del contenuto delle<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>di</strong> cui sia nota l’illecita provenienza: nozione<br />
assai ampia, che la giurisprudenza ha interpretato<br />
includendovi tutte le attività che non si sostanziano nella<br />
<strong>di</strong>vulgazione.<br />
Per le violazioni del <strong>di</strong>vieto è prevista una pena detentiva<br />
determinata nel massimo <strong>di</strong> 5 anni e l’irrogazione <strong>di</strong><br />
un’ammenda fino a 250.000 dollari per le persone fisiche e<br />
fino a 500.000 dollari per le organizzazioni. Nel caso <strong>di</strong><br />
<strong>intercettazioni</strong> effettuate in violazione della legge da parte <strong>di</strong><br />
organi inquirenti ed autorità <strong>di</strong> polizia nel contesto <strong>di</strong> un<br />
proce<strong>di</strong>mento penale, oltre alle sanzioni per i soggetti che le<br />
30 ibidem<br />
228
hanno poste in essere la legge stabilisce la nullità delle<br />
prove raccolte.<br />
Con particolare riguardo alla <strong>di</strong>vulgazione delle<br />
<strong>intercettazioni</strong> da parte dei mezzi d’informazione ha assunto<br />
notevole rilievo, negli Stati Uniti, il tema del bilanciamento<br />
<strong>tra</strong> <strong>di</strong>versi principi e valori <strong>di</strong> rango costituzionale: la libertà<br />
<strong>di</strong> informazione e <strong>di</strong> espressione, l’amminis<strong>tra</strong>zione della<br />
giustizia e la riservatezza in<strong>di</strong>viduale. Senza poter dare qui<br />
compiutamente conto dell’evoluzione giurisprudenziale che,<br />
in rapporto <strong>di</strong>alettico con il <strong>Le</strong>gislativo, ha forgiato nel corso<br />
<strong>di</strong> decenni gli istituti giuri<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> riferimento, ci si limita a<br />
segnalare le regole <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a della funzione<br />
giornalistica poste dalla normativa federale in relazione ai<br />
casi in cui lo svolgimento della relativa attività venga in<br />
conflitto con gli altri interessi tutelati. La policy adottata dal<br />
Dipartimento della Giustizia fin dal 1980 (<strong>tra</strong>sposta nel Code<br />
of Federal Regulations) in<strong>di</strong>vidua, sotto questo profilo, un<br />
punto <strong>di</strong> equilibrio statuendo che “l’azione punitiva dello<br />
Stato non può essere posta in essere in modo da limitare il<br />
dovere del cronista <strong>di</strong> riportare in maniera ampia, per<br />
quanto possibile, notizie su questioni, anche controverse, <strong>di</strong><br />
pubblico interesse”. 31<br />
31 Ibidem<br />
229
Di questa attenta ponderazione <strong>di</strong> interessi è in<strong>di</strong>ce la<br />
previsione che con<strong>di</strong>ziona l’emanazione dei provve<strong>di</strong>menti<br />
adottati nei confronti <strong>di</strong> giornalisti (ad esempio, per<br />
convocarli in qualità <strong>di</strong> testimoni in proce<strong>di</strong>menti giu<strong>di</strong>ziari o<br />
per intercettarne le comunicazioni) alla previa<br />
autorizzazione dell’Attorney General. Più complessa, e<br />
materia <strong>di</strong> orientamenti legislativi e giurisprudenziali<br />
<strong>di</strong>scordanti, è la questione relativa alla sussistenza <strong>di</strong><br />
un’immunità (privilege) dei giornalisti rispetto all’obbligo <strong>di</strong><br />
rivelare le proprie fonti, che ad essi deriverebbe<br />
dall’enunciazione costituzionale della libertà <strong>di</strong><br />
manifestazione del pensiero (Primo emendamento della<br />
costituzione). Negata dalla Corte Suprema nel 1972, in un<br />
giu<strong>di</strong>zio in cui la sussistenza del privilege suddetto era<br />
venuta in considerazione relativamente ad alcuni ambiti<br />
della giuris<strong>di</strong>zione federale, l’immunità dei giornalisti<br />
relativa alla riservatezza delle proprie fonti or<strong>di</strong>naria è stata<br />
ritenuta opponibile in altri proce<strong>di</strong>menti giu<strong>di</strong>ziari ed è stata<br />
oggetto, inoltre, <strong>di</strong> iniziative legislative adottate dai singoli<br />
Stati e nel Congresso federale. 32<br />
Da tale normativa in primo luogo emerge che il criterio della<br />
“necessità” delle <strong>intercettazioni</strong> e conseguentemente il loro<br />
utilizzo come ultima spiaggia (se non è possibile cioè<br />
32 www.americaoggi.info<br />
230
ottenere le informazioni in altro modo). In secondo luogo, le<br />
stesse devono essere “proporzionali” rispetto alla<br />
compressione del <strong>di</strong>ritto alla riservatezza del citta<strong>di</strong>no e<br />
devono incidere il meno possibile su <strong>di</strong> essa, soprattutto in<br />
materia <strong>di</strong> dati sensibili e personali, i quali comunque<br />
vengono tutelati con severi <strong>di</strong>vieti <strong>di</strong> pubblicazione e<br />
<strong>di</strong>ffusione; in questi termini, i tempi <strong>di</strong> durata in generale<br />
non sono lunghi e il loro rinnovo è soggetto a rigi<strong>di</strong> controlli<br />
dell’autorità (ministro o giu<strong>di</strong>ce). 33 Inoltre, in tutti i paesi<br />
esaminati vi è un assoluto <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> pubblicare i contenuti<br />
integrali delle <strong>intercettazioni</strong>, altrimenti si incorre in severe<br />
sanzioni penali, presenti anche nel caso della violazione del<br />
segreto istruttorio. Infine, il materiale è quasi sempre<br />
<strong>di</strong>strutto appena non più utile ai fini delle indagini, e certo<br />
non viene utilizzato per obiettivi che esulano quella specifica<br />
indagine.<br />
Sull’importanza della libertà d’informazione è noto il caso<br />
Bartnicki v. Vopper . In quell’occasione la Corte suprema ha<br />
riconosciuto come non colpevole un giornalista accusato <strong>di</strong><br />
aver violato la legge federale sulle <strong>intercettazioni</strong>, perché ha<br />
ricevuto l'informazione da una fonte terza, senza averla<br />
33 www.camera.it<br />
231
incoraggiata a violare la legge, e infine perché la<br />
pubblicazione era nel "pubblico interesse". 34<br />
34 www.americaoggi.info<br />
232
CONCLUSIONI<br />
Dall’analisi svolta, emerge con chiarezza che le<br />
<strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> sono un potente strumento<br />
d’indagine capace però <strong>di</strong> incidere profondamente sulla<br />
privacy dei soggetti coinvolti, sia perché le esigenze<br />
investigative impongono la compressione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto<br />
costituzionalmente garantito, quello alla libertà e segretezza<br />
delle comunicazioni, sia perché spesso es<strong>tra</strong>tti delle<br />
conversazioni intercettate vengono <strong>di</strong>vulgati dai giornali o<br />
dagli altri mezzi <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> massa.<br />
La questione è quin<strong>di</strong> più spinosa <strong>di</strong> come può apparire<br />
perché non si <strong>tra</strong>tta soltanto <strong>di</strong> tutelare il <strong>di</strong>ritto alla privacy,<br />
ma anche il <strong>di</strong>ritto ad informare e ad essere informati. Ad<br />
oggi i provve<strong>di</strong>menti legislativi tentati invano dal legislatore<br />
per <strong>di</strong>sciplinare il fenomeno non si sono rivelati risolutivi e<br />
sono andati prevalentemente nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una<br />
maggiore protezione della privacy dei soggetti coinvolti a<br />
<strong>di</strong>scapito del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong>. Dal canto loro, i giornalisti<br />
sostengono che, quando la notizia è vera e <strong>di</strong> interesse<br />
pubblico, alla tutela della privacy del singolo va anteposto il<br />
<strong>di</strong>ritto della collettività ad essere informata.<br />
Tuttavia, è accaduto <strong>di</strong> frequente che gli organi<br />
d’informazione abbiano reso <strong>di</strong> pubblico dominio ampi brani<br />
233
delle <strong>intercettazioni</strong> a loro <strong>di</strong>sposizione, senza valutare, con<br />
rigore ed attenzione, se potesse essere in qualche modo<br />
violata la privacy – e, soprattutto, la <strong>di</strong>gnità – delle persone<br />
coinvolte. Si è visto come la necessità <strong>di</strong> tutelare<br />
efficacemente i dati personali (in particolare quelli sensibili<br />
attinenti allo stato <strong>di</strong> salute e alla sfera sessuale) imponga,<br />
invece, al giornalista un maggiore senso <strong>di</strong> responsabilità,<br />
soprattutto quando le <strong>intercettazioni</strong> riguardano terzi<br />
es<strong>tra</strong>nei alle vicende giu<strong>di</strong>ziarie. In questo caso, la tutela<br />
della privacy delle persone che figurano come mere<br />
“comparse” nelle <strong>intercettazioni</strong> dovrebbe essere massima.<br />
Eppure alcune conversazioni <strong>di</strong>vulgate – molte <strong>di</strong> quelle<br />
relative a Calciopoli e Vallettopoli – contenevano riferimenti,<br />
se non proprio dettagli, riguardanti la sfera sessuale,<br />
sentimentale e affettiva sia dei soggetti indagati che <strong>di</strong> altre<br />
persone totalmente es<strong>tra</strong>nee ai reati contestati.<br />
Nonostante tutti i problemi evidenziati, è in<strong>di</strong>scutibile che la<br />
pubblicazione delle <strong>intercettazioni</strong> <strong>telefoniche</strong> abbia avuto,<br />
in questi ultimi anni, un’importanza fondamentale<br />
nell’ambito della <strong>cronaca</strong> giu<strong>di</strong>ziaria in quanto ha permesso<br />
agli organi <strong>di</strong> informazione <strong>di</strong> far conoscere al pubblico<br />
vicende <strong>di</strong> rilevante interesse generale, senza <strong>di</strong>storsioni<br />
interpretative o verità parziali. Per esempio, in Calciopoli, la<br />
pubblicazione della famosa intercettazione <strong>tra</strong> Moggi e<br />
234
Bergamo sulla griglia arbi<strong>tra</strong>le concordata ha permesso <strong>di</strong><br />
squarciare il velo che ammantava il <strong>di</strong>lagante malcostume<br />
presente nella classe <strong>di</strong>rigente del calcio italiano.<br />
La pubblicazione delle <strong>intercettazioni</strong> può configurarsi,<br />
dunque, come strumento <strong>di</strong> grande utilità sociale, ma solo<br />
quando vengano rispettati alcuni requisiti basilari come la<br />
liceità dell’acquisizione delle <strong>intercettazioni</strong> e il rispetto dei<br />
limiti <strong>tra</strong><strong>di</strong>zionalmente imposti al <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>cronaca</strong> (verità<br />
dei fatti, interesse pubblico e continenza formale).<br />
Sarebbe utile ri<strong>di</strong>segnare le competenze dell’Autorità<br />
Garante per la privacy: più volte il Garante si è espresso sul<br />
fenomeno <strong>di</strong>lagante della <strong>di</strong>vulgazione delle <strong>intercettazioni</strong>,<br />
fornendo agli organi <strong>di</strong> informazione una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni-<br />
guida per un <strong>tra</strong>ttamento legittimo delle informazioni,<br />
arrivate però solo a violazione avvenuta e con interventi<br />
poco incisivi, che non riescono ad assumere adeguata<br />
rilevanza pubblica.<br />
Per concludere ecco le parole del giurista ed ex Garante<br />
Stefano Rodotà, intervenuto nel <strong>di</strong>battito sollevatosi in Italia<br />
dopo le ultime proposte <strong>di</strong> legge atte a <strong>di</strong>sciplinare la<br />
questione:<br />
“[…] Questa operazione sostanzialmente eversiva si<br />
ammanta del virtuoso proposito <strong>di</strong> tutelare la privacy.<br />
235
Ma, se questo fosse stato il vero obiettivo, era a portata <strong>di</strong><br />
mano una soluzione che non metteva a rischio né principi,<br />
né <strong>di</strong>ritti. Bastava prevedere che, d'intesa <strong>tra</strong> il giu<strong>di</strong>ce e gli<br />
avvocati delle parti, si <strong>di</strong>struggessero i contenuti delle<br />
<strong>intercettazioni</strong> relativi a persone es<strong>tra</strong>nee alle indagini o<br />
comunque irrilevanti; si conservassero in un archivio<br />
riservato le informazioni <strong>di</strong> cui era ancora dubbia la<br />
rilevanza; si rendessero pubblicabili, una volta portati a<br />
conoscenza delle parti, gli atti <strong>di</strong> indagine e le <strong>intercettazioni</strong><br />
rilevanti. Su questa linea vi era stato un largo consenso, che<br />
avrebbe permesso una approvazione a larga maggioranza <strong>di</strong><br />
una legge così congegnata. Ma l'obiettivo era <strong>di</strong>verso.<br />
La tutela della privacy è <strong>di</strong>venuta il pretesto per aggre<strong>di</strong>re<br />
l'o<strong>di</strong>ata magis<strong>tra</strong>tura, l'insopportabile stampa.<br />
Non si vuole che i magis<strong>tra</strong>ti indaghino sul "mostruoso<br />
connubio" <strong>tra</strong> politica e affari, sull'illegalità che corrode la<br />
società. Si vuole <strong>di</strong>stogliere l'occhio dell'informazione non<br />
dal gossip, ma da vicende che inquietano i potenti, dal<br />
malaffare." 1<br />
1 www.articolo21.info<br />
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