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La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali

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I due aspetti che sono stati precedentemente indicati, unitamente agli altri illustrati nella<br />

ricerca, sembrano giustificare la messa a punto di uno specifico sistema per la gestione delle<br />

emergenze <strong>NBCR</strong>. Vale la pena, a questo proposito, ricordare che mentre per altre<br />

emergenze di origine naturale (terremoti, inondazioni, eruzioni, incendi) vi è una vasta e<br />

diffusa esperienza e le procedure di intervento sono ormai codificate e testate, nel caso delle<br />

emergenze <strong>NBCR</strong> le esperienze sono fortunatamente più limitate, frammentate a livello<br />

internazionale e distribuite nel tempo. Inoltre, fino ad ora, sono più legate ad incidenti che<br />

non ad atti volontari di natura terroristica o di follia. Ciò comporta che i relativi costi in<br />

termini di vite umane perse o compromesse siano una conseguenza indiretta e non, invece,<br />

l’obiettivo primario di un’azione voluta. In questo caso le stesse dimensioni e la<br />

concentrazione temporale di un’emergenza potrebbero raggiungere livelli fino ad oggi<br />

inimmaginabili se si esclude la tragica esperienza di Hiroshima e Nagasaki.<br />

Secondo questa impostazione, la nuova auspicata struttura per la gestione delle emergenze<br />

dovrebbe avere un vertice comune in grado di affrontare qualsiasi evento. Nel quadro<br />

istituzionale e giuridico italiano, infatti, quello che sembra mancare è soprattutto un’adeguata<br />

articolazione del vertice della piramide decisionale.<br />

Vi è evidentemente una carenza di ordine generale nell’attuale natura costituzionale del<br />

Governo, ma, anche a prescindere dal rafforzamento del ruolo del Presidente del Consiglio<br />

dei Ministri contenuto in tutte le proposte in discussione, nell’eventualità di un’emergenza<br />

servirebbe un organismo più ristretto che potrebbe essere costituito da un Consiglio dei<br />

Ministri per le Emergenze (CME), formato dal Presidente del Consiglio e dai Ministri<br />

dell’Interno, della Difesa, degli <strong>Affari</strong> Esteri e dell’Economia e Finanze.<br />

Alle sue riunioni il Presidente potrebbe invitare anche altri eventuali Ministri di cui si ritenga<br />

utile la partecipazione a seconda della natura dell’evento e delle decisioni da assumere. <strong>La</strong><br />

molteplicità degli organismi che sarebbero coinvolti in un’emergenza chiamerebbe in causa<br />

numerose Amministrazioni centrali e locali e il coordinamento dovrebbe essere assicurato dal<br />

Consiglio per le Emergenze a livello di decisioni di ordine generale o di particolare gravità.<br />

Il Presidente del Consiglio dovrebbe essere affiancato da un Sottosegretario alla Presidenza<br />

del Consiglio appositamente delegato per la gestione delle Emergenze (SSE) in grado di<br />

supportarlo o, in caso di necessità, sostituirlo. Ciò consentirebbe di assicurare che vi sia nel<br />

Governo una figura fortemente specializzata che, per di più, potrebbe assicurare la necessaria<br />

continuità di gestione degli interventi. Il suo stretto e fiduciario rapporto col Presidente del<br />

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