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La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali

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adottare. <strong>La</strong> molteplicità degli organismi che sarebbero coinvolti in un’emergenza<br />

chiamerebbe in causa numerose Amministrazioni centrali e locali il cui coordinamento<br />

sarebbe assicurato dal CME a livello di decisioni di ordine generale o di particolare gravità.<br />

Il Presidente del Consiglio dovrebbe inoltre essere affiancato da un Sottosegretario alla<br />

Presidenza del Consiglio appositamente delegato per la gestione delle Emergenze (SSE) in<br />

grado di supportarlo o, in caso di necessità, sostituirlo. Ciò consentirebbe di assicurare che vi<br />

sia nel Governo una figura fortemente specializzata che, per di più, potrebbe garantire la<br />

necessaria continuità di gestione degli interventi.<br />

A livello esecutivo si potrebbero prevedere un Comitato Interministeriale per le Emergenze<br />

(CIE) formato dai rappresentanti dei Ministri facenti parte del CME e presieduto dal SSE,<br />

con il supporto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Alle sue riunioni anche il<br />

SSE potrebbe invitare, a seconda delle esigenze, rappresentanti di altre Amministrazioni. I<br />

rappresentanti dovrebbero essere di diretta nomina dei rispettivi Ministri, indipendentemente<br />

dalla loro carica formale. È infatti fondamentale che essi possano operare con l’autorevolezza<br />

che deriva dal potersi interfacciare direttamente col proprio Ministro e con l’autonomia che<br />

ne consegue. Il CIE dovrebbe riunirsi ed operare in formazioni diverse a seconda<br />

dell’emergenza, con incontri regolari volti a pianificare la necessaria attività di prevenzione e<br />

addestramento di tutti gli organismi potenzialmente coinvolgibili e ad acquisire un adeguato<br />

livello di preparazione nella gestione di emergenze attraverso la condotta di appropriate<br />

simulazioni.<br />

<strong>La</strong> nuova struttura, che assumerebbe il comando ed il controllo in caso di emergenza <strong>NBCR</strong>,<br />

favorirebbe in permanenza la creazione di un substrato comune per linguaggi, procedure,<br />

scambio di informazioni, assetti, standard tecnico-operativi, formazione ed esercitazioni tra<br />

enti diversi tra di loro per storia e competenze a vantaggio del funzionamento ottimale del<br />

sistema. Più in generale costituirebbe, inoltre, uno strumento di programmazione e di verifica<br />

delle politiche governative.<br />

Predire quando e come un evento <strong>NBCR</strong> possa avvenire non è possibile. Preparare il Paese a<br />

questa eventualità è una necessità ed un dovere di fronte ai quali non si può restare<br />

impreparati, pena il rischio di conseguenze devastanti.<br />

VI

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