La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali
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(precursori, reagenti, catalizzatori, solventi, controllo delle pressioni e temperature di<br />
reazione, filtrazione, purificazione, etc.). Mentre il processo chimico per produrre sarin è<br />
noto in letteratura dalla metà del secolo scorso, esso permette di raggiungere, in condizioni di<br />
laboratorio, una purezza massima che va dal 25% a circa il 42-45% in peso. <strong>La</strong> conoscenza<br />
relativa alla rimozione delle impurità, trattate e cumulative, è appresa attraverso una lunga<br />
sperimentazione e permette di arrivare a purezze finali di oltre il 80-90% 132 . Queste<br />
informazioni – in aggiunta alla conoscenza degli additivi di stabilizzazione, dei facilitanti per<br />
la dispersione, dei materiali e processi per la purificazione e distillazione finale del prodotto,<br />
dei materiali per il contenimento e anticorrosione, dei sistemi d’arma e di dispersione, e così<br />
via – sono mantenute segrete dalle Forze Armate di quei paesi che in passato hanno incluso il<br />
sarin nei propri arsenali.<br />
<strong>La</strong> polizia nipponica effettuò diversi arresti tra i membri della setta, ma Shoko Asahara<br />
continuava a rimanere latitante nonostante l’intensa attività di ricerca. Si sospetta che<br />
Asahara abbia beneficiato d’informazioni privilegiate fornite da simpatizzanti all’interno alla<br />
polizia. A sorpresa, il 16 maggio 1995 si scoprì che l’uomo più ricercato del Giappone si<br />
nascondeva nel capannone adiacente a Satian 7, il luogo probabilmente più controllato del<br />
periodo nel paese. Infatti, Asahara si era riparato nell’edificio denominato Satian 6, sede tra<br />
l’altro, del laboratorio per il controllo di qualità e altre apparecchiature associate con la<br />
produzione di sarin che si presupponeva fosse già stato ispezionato in maniera approfondita<br />
dalle forze di polizia 133 . Comunque, pare che le autorità nipponiche conoscessero bene il<br />
rifugio di Asahara e che per motivi politici avessero preso tempo per allestire un arresto<br />
spettacolare in diretta televisiva.<br />
132 <strong>La</strong> difficoltà nel produrre sarin di buona qualità è testimoniata dall’esperienza delle forze armate irachene: il<br />
sarin da loro utilizzato sul campo durante la guerra contro l’Iran aveva un grado di purezza del 45-60% (v.<br />
United Nations Monitoring, Verification, and Inspection Commission, “Analysis of chemical munitions<br />
recovered in Iraq by coalition forces since 2003”, UN Technical Report, S/2006/701, August 2006,<br />
http://www.un.org/Depts/unmovic/new/documents/technical_documents/s-2006-701-munitions.pdf<br />
133 Tutte le costruzioni all’interno del sito erano denominate con la parola Satian seguita da un numero. Secondo<br />
la definizione di impianto di produzione di armi chimiche adottata dalla Convenzione sulle Armi Chimiche, tutti<br />
i sistemi di controllo e gestione dell’impianto costituiscono parte integrante di esso. Vanno quindi dichiarati<br />
formalmente all’OPCW e distrutti mediante un processo supervisionato direttamente dagli ispettori dell’Aia. A<br />
seguito di raccomandazioni frutto di un’ispezione iniziale degli ispettori dell’OPCW – che creò un qualche<br />
imbarazzo – il Governo giapponese dovette includere Satian 6 nella dichiarazione fatta all’OPCW dell’impianto<br />
per la produzione di sarin. I tempi di distruzione furono però oggetto di negoziato in quanto Satian 6 (come<br />
anche Satian 7) fu dichiarato parte integrante delle prove usate nel processo ad Asahara e, perciò, non poteva<br />
essere distrutto fino alla fine del processo. Tutte le componenti dell’impianto furono poi distrutte al termine del<br />
processo sotto la supervisione degli ispettori internazionali.<br />
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