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La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali

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Nessun collegamento con la setta fu al tempo mai reso ufficiale. Incredibilmente, la Suprema<br />

Verità non venne implicata, sebbene una fonte anonima avesse effettuato una “soffiata” alla<br />

polizia indicando che l’attacco era stato pianificato e condotto dalla setta, includendo i<br />

dettagli sul tipo di agente utilizzato. Addirittura l’anonimo ipotizzava, tra l’altro, la<br />

possibilità che il sarin fosse liberato in futuro in uno spazio chiuso, ad esempio in una<br />

metropolitana. Il messaggio non venne preso nella dovuta considerazione dalle forze di<br />

sicurezza. Invece la polizia arrestò uno dei superstiti intossicati, tal Yoshiyuko Kono, dopo<br />

che furono trovati dei prodotti chimici fertilizzanti nella sua proprietà.<br />

<strong>La</strong> polizia giapponese incontrò ostacoli alla propria azione a causa anche della legislazione<br />

nazionale: sia per il divieto di effettuare sorveglianza preventiva, che per la mancanza di<br />

norme punitive per lo sviluppo e sperimentazione di agenti chimici. Infatti la polizia, senza<br />

prove concrete, doveva evitare azioni che potevano essere intese come persecutorie di un<br />

libero movimento religioso 125 .<br />

Dopo l’attacco a Matsumoto, la setta si ritenne pronta a tentare un vero e proprio piano di<br />

destabilizzazione sociale: venne perciò deciso l’attentato terroristico contro la metropolitana<br />

di Tokio.<br />

Lo scienziato incaricato delle operazioni chimiche dell’Aum Shinrikyo, Hideo Murai, venne<br />

incaricato della progettazione dell’attacco alla metropolitana. I cinque membri della squadra<br />

operativa furono forniti di pillole antidoto per il nervino e avevano il compito di trasportare<br />

undici sacchetti di sarin su cinque treni, perforarli con la punta di un ombrello e affidare la<br />

dispersione della sostanza mortale al sistema di ventilazione della metropolitana. Fogli di<br />

politilene furono modificati con materiali tossico-resistenti e usati per rivestire dei piccoli<br />

sacchetti riempiti di sarin. Questi sacchetti, a loro volta, erano stati messi all’interno di sacchi<br />

più grandi e coperti con giornali. Quattro attentatori trasportarono due sacchetti doppi e uno<br />

ne trasportò tre: ogni sacchetto conteneva circa 600 grammi di sarin. Il sarin era puro soltanto<br />

a circa il 30%, perché era stato prodotto in maniera frettolosa e imperfetta una volta deciso<br />

l’attacco.<br />

I treni da attaccare furono scelti con cura dato che si dirigevano tutti verso la centralissima<br />

stazione di Tokyo-Kasumagaseki. Questa stazione serve le zone dove vi è la maggior parte<br />

delle agenzie chiave del Governo giapponese: vi si trovano infatti i più importanti Ministeri e<br />

la sede nazionale della polizia.<br />

125 È da sottolineare che, mentre una legge contro la detenzione e l’uso di sostanze tossiche fu promulgata subito<br />

dopo l’attentato dei Tokyo del 1995, si è dovuto aspettare il 2005 per l’entrata in vigore di una legge che<br />

regolasse il possesso, utilizzo o trasferimento di agenti patogeni sul territorio nipponico.<br />

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