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La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali

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Nel comprensorio della Banjawarn Station furono trovate in tutto 29 carcasse di ovini: gli<br />

investigatori prelevarono i campioni del terreno, delle lane e ossa per le successive analisi.<br />

Inoltre furono rinvenute due targhette per marchio (si pongono alle orecchie degli animali)<br />

che indicano che le pecore uccise erano di una età dai 2 ai 7 anni. Una relazione del medico<br />

legale sui crani ritrovati (alcuni dei quali danneggiati a colpi di martello) ha suggerito che<br />

alcune delle pecore potevano essere ancora vive quando gli scienziati hanno prelevato parti<br />

del cervello dell’animale per analisi. Le pecore erano state oggetto di esperimenti fatali nei<br />

circa 18 mesi precedenti la loro scoperta. Questo sito attirò l’attenzione degli inquirenti in<br />

quanto raramente le pecore muoiono raggruppate per cause naturali. Anche in questo caso le<br />

analisi confermarono la presenza di MPA e di un altro derivato molto volatile e instabile<br />

della degradazione del sarin, l’acido isopropile metilfosfonico (IMPA).<br />

Quindi, sulla base delle indagini della polizia australiana si poté univocamente concludere<br />

che il comprensorio di Banjawarn Station fu usato dalla setta per condurre esperimenti di<br />

diffusione e assorbimento su pecore con agenti nervini della famiglia del sarin. Comunque,<br />

l’intenzione dei cultisti era anche quella di sfruttare il comprensorio in terra australiana quale<br />

“covo” estero per i membri della setta in fuga o, addirittura, per spostarvi il quartier generale<br />

dell’Aum Shinrikyo durante l’esecuzione materiale degli attacchi (opzione, questa, venuta<br />

meno con le restrizioni alle concessioni del visto da parte delle autorità australiane).<br />

2.2.3 - L’arma chimica<br />

Dopo un periodo di ricerca, sviluppo e sperimentazione durato un anno, che impegnò<br />

un’ottantina di ricercatori 120 , i chimici al servizio di Asahara si dichiararono pronti<br />

all’azione 121 .<br />

In almeno tre azioni i cultisti usarono il gas nervino VX, spruzzandolo con una siringa,<br />

facendo due feriti e un morto. In altre due occasioni fu usato del cianuro idrogenato senza<br />

ottenere risultati.<br />

Il primo attentato chimico con numerose vittime 122 fu quello condotto nella cittadina di<br />

Matsumoto nel giugno del 1994, quando sette membri della setta attaccarono con gas sarin il<br />

120 L’elevato numero di scienziati reclutato per i programmi letali di Asahara è un dato certo sorprendente.<br />

Quest’ultimo aveva sapientemente convinto i propri adepti che in passato la setta era già stata obiettivo di<br />

ripetuti attacchi con gas tossici da parte di 240 velivoli statunitensi e giapponesi e solo la potenza del credo<br />

religioso aveva salvato i suoi aderenti da morte sicura (v. Kaplan, op. cit.).<br />

121 Advisory Panel, “First Annual Report to the President and the Congress of the Advisory Panel to Assess<br />

Domestic Response Capabilities for Terrorism Involving Weapons of Mass Destruction”, Washington DC, 15<br />

December 15, 1999, http://www.rand.org/nsrd/terrpanel/terror.pdf<br />

122 Verso la fine del 1993 i cultisti tentarono un maldestro, quanto infruttuoso, attacco con gas sarin contro il<br />

leader dell’associazione buddista Soka Gakkai, Daisaku Ikeda, ritenuto un “concorrente” pericoloso da Asahara.<br />

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