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La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali

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una quarantina di persone tra medici e infermieri affiliati al culto nello Zaire, per condurre<br />

una presunta missione a scopo medico e di ricerca. Il fine reale del viaggio in Africa centrale<br />

era invece quello di venire a conoscenza dei dati clinici ed epidemiologici del virus Ebola e,<br />

idealmente, appropriarsi di campioni del virus. All’inizio del 1994, alcuni medici della setta<br />

furono intervistati da una radio russa durante un dibattito sull’epidemia di febbre emorragica<br />

ed essi discussero apertamente della possibilità di usare Ebola come arma biologica.<br />

Nonostante siano stati ritrovati campioni di agenti virali quali colera, febbre Q e Ebola (la<br />

coltura venne distrutta prima dell’irruzione delle forze di sicurezza, ma la presenza del DNA<br />

del filovirus pare essere stata confermata mediante analisi delle tracce) 113 , il gruppo non<br />

aveva le attrezzature necessarie per la manipolazione e l’uso su larga scala di tali organismi.<br />

In totale, Aum Shinrikyo avrebbe provato per almeno dieci volte a compiere atti di<br />

bioterrorismo senza ottenere alcun successo: dispersione della tossina del botulino, irrorata<br />

da automezzi specificamente attrezzati, nei paraggi della base della Settima flotta statunitense<br />

a Yokosuka, del Parlamento giapponese, della sede della Soka Gakkai, durante il matrimonio<br />

del principe Naruhito 114 , etc.<br />

In uno dei più eclatanti tentativi, avvenuto nell’estate del 1993, si tentò d’infettare il quartiere<br />

Kameido di Tokyo disseminando per quattro giorni spore di antrace dal tetto di un edificio di<br />

proprietà della setta, usando un enorme spruzzatore dissimulato da ciminiera, provocando<br />

così episodi limitati di vomito e nausee dovute al cattivo odore. Operatori delle autorità<br />

sanitarie locali, messi in allerta dalle proteste dei cittadini, chiesero invano ai membri della<br />

setta il permesso d’ispezionare l’edificio. Dovettero perciò rassegnarsi a raccogliere<br />

campioni d’aria all’aperto nelle vicinanze e conservarli per future analisi (solo sei anni dopo<br />

si riuscì a identificare in laboratorio le spore di antrace). In una conferenza stampa, Asahara<br />

dichiarò che il cattivo odore era dovuto alla tenuta di rituali religiosi 115 . I cultisti<br />

continuarono ad “innaffiare” di antrace i residenti finché le proteste montanti di questi ultimi<br />

li costrinsero a cessare le attività terroristiche e a smontare tutte le attrezzature. Solo nel<br />

1995, quando l’Aum Shinrikyo entrò nel mirino delle Forze dell’Ordine, si venne a sapere<br />

113 Le fonti non concordano su questo punto: ad esempio, c’è chi nega che i cultisti siano entrati in possesso di<br />

febbre Q ed Ebola (v. Amy E. Smithson, “Rethinking the Lessons of Tokyo”, in Amy E. Smithson and Leslie-<br />

Anne Levy, “Ataxia: The chemical and biological terrorism threat and the US response”, Report No. 35,<br />

Washington DC, The Henry L. Stimson Center, 2000, pp. 71-111).<br />

114 Il botulino, rinvenuto in natura dagli specialisti della setta, si dimostrò perfino incapace di uccidere ratti<br />

durante gli esperimenti in laboratorio e perciò venne accantonato (v. W. Seth Carus, “Bioterrorism and<br />

Biocrimes The Illicit Use of Biological Agents Since 1900”, Working Paper, Washington DC, National Defense<br />

University, Center for Counterproliferation Research, 1998 (February 2001 Revision).<br />

115 Masaaki Sugishima, “Aum Shinrikyo and the Japanese <strong>La</strong>w on Bioterrorism”, Prehospital and Disaster<br />

Medicine, Vol. 18, No. 3, 2003, pp. 179-183.<br />

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