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La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali

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Ad esempio, è previsto – a richiesta delle autorità sanitarie – un sostegno da parte militare<br />

per il trasporto dei vaccini, dei medicinali antivirali e dei campioni per analisi, per campagne<br />

di vaccinazione di massa, per accertare la diffusione di malattie, etc.<br />

Inoltre, se un’installazione militare è posta all’interno o nelle vicinanze di una città dove si<br />

registrano casi d’infezione, il comandante è tenuto ad armonizzare le proprie decisioni e<br />

azioni con le autorità civili.<br />

2.1.4 - L’organizzazione tailandese di fronte all’emergenza SARS<br />

Negli ultimi dieci anni la Tailandia ha dovuto far fronte a una serie di emergenze sanitarie<br />

dovute alla diffusione di malattie infettive 99 .<br />

In particolare, nel 1998 si ebbero 13 casi di botulismo (con due morti) causati da una cattiva<br />

cottura di cibo 100 ; nel 2002 9 persone furono colpite dalla SARS (due i deceduti); nel 2004<br />

l’influenza aviaria contagiò 25 persone, provocandone la morte di 17 101 ; infine, nel 2006 vi<br />

fu una nuova ondata di casi di botulismo, con 163 persone ammalate (di cui 56 in maniera<br />

grave) 102 . Senza dimenticare che nel 2001, nei mesi successivi all’ondata di lettere<br />

contaminate con spore di antrace negli Stati Uniti, si ebbero in Tailandia – come in gran parte<br />

del resto del mondo – numerosi falsi allarmi postali (ben 217) 103 .<br />

99 I dati riportati per il caso tailandese, salvo diversa indicazione, sono tratti da Pahurat Konmuang Taisuwan,<br />

“Thailand’s Experience in Building a Capacity in Preventing and Containing the Threats posed by Biothreats”,<br />

paper presentato alla conferenza “Building the Biosecurity Capacity: Needs for International Cooperation in<br />

Asia Pacific”, Tokyo, Japan, March, 19, 2007.<br />

100 Nell’aprile del 1998, alcune persone manifestarono i sintomi tipici dell’intossicazione da tossina del botulino<br />

(diarrea, vomito, disfonia, etc.). I laboratori tailandesi non avevano l’attrezzatura necessaria per analizzare i<br />

campioni estratti dal cibo e dall’organismo dei contagiati, cosicché i campioni furono inviati presso il centro<br />

medico militare statunitense specializzato nelle malattie infettive. Si perse così tempo prezioso. <strong>La</strong> situazione fu<br />

aggravata dalla mancanza di scorte in Tailandia di medicinali trivalenti antitossina del botulino. Per fermare<br />

l’epidemia, le autorità provinciali furono incaricate di bloccare la vendita di cibo mal preparato e imporre<br />

adeguate procedure di qualità per la produzione futura.<br />

101 Le autorità tailandesi – sanitarie e non – reagirono prontamente alla diffusione dell’influenza aviaria<br />

adottando le seguenti misure: distruzione di oltre 60 milioni di polli; sviluppo di un sistema igienico di gestione<br />

del pollame; allestimento di una rete capillare di sorveglianza e controllo; approvvigionamento di scorte di<br />

medicinali antivirali e vaccini; campagna informativa effettuata su larga scala; promozione del volontariato<br />

sanitario a livello di villaggio; sviluppo di un sistema di laboratori diagnostici; creazione di aree ospedaliere<br />

sicure dove potevano essere isolati e curati i colpiti dal virus; etc.<br />

102 Durante la seconda epidemia di botulino, il Ministero della Sanità Pubblica richiese l’aiuto internazionale,<br />

che si concretizzò nell’afflusso di esperti e medicinali antitossina. Per gestire l’emergenza fu creato un centro<br />

d’informazione per i parenti e i mass media e venne richiesta l’assistenza dell’aviazione militare per trasportare<br />

i malati presso ospedali attrezzati per il trattamento del botulino.<br />

103 Il Ministero della Sanità Pubblica elaborò piani di risposta differenziati in caso di: 1) ritrovamento di una<br />

lettera sospetta, 2) esposizione massiccia di persone a rischio infezione e 3) presenza di contaminati senza<br />

essere stati apparentemente esposti a infezione. Negli ultimi due casi, il Ministero della Sanità Pubblica poteva<br />

richiedere l’intervento di sostegno dei reparti <strong>NBCR</strong> e delle strutture sanitarie del Ministero della Difesa. Sia<br />

per addestrare il personale, che per tranquillizzare l’opinione pubblica, vennero simulati i casi di emergenza<br />

previsti dalla pianificazione.<br />

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