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La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali

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Le potenzialità dal punto di vista della formazione hanno un vantaggio costituito in Italia<br />

dall’attività svolta dalla Scuola Interforze per la Difesa NBC di Rieti.<br />

Manca un impiego sistematico della difesa in scenari di possibile <strong>minaccia</strong> <strong>NBCR</strong> e nella<br />

protezione delle infrastrutture critiche: la partecipazione in Italia è eventuale (su richiesta del<br />

direttore tecnico dei soccorsi) e concorsuale.<br />

Recentemente è riportato un solo caso di utilizzo preventivo di un nucleo NBC delle Forze<br />

Armate in occasione del G8 di Genova (2001), per bonifica preventiva e tenuto in stato di<br />

prontezza durante l’intera durata dell’evento.<br />

<strong>La</strong> componente militare può avere ruoli primari di supporto operativo. Esempi di recente<br />

osservati all’estero in epidemie quali Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS), influenza<br />

aviaria, Ebola, Marburg e peste ci forniscono una misura diretta delle capacità di utilizzo<br />

delle Forze Armate per il controllo di porti ed aeroporti, il supporto dei processi di<br />

quarantena e di isolamento di casi clinici potenziali o confermati, di bonifica e di gestione di<br />

decessi su larga scala, di comando e controllo, logistica, trasporti speciali, etc.<br />

Insistiamo su un ruolo militare sistematico e duraturo (e se possibile preventivo) poiché, se è<br />

vero che c’è una tendenza crescente volta a favorire l’intersezione e la cooperazione tra le<br />

Forze Armate e le componenti civili dedicate alla preparazione e risposta alle emergenze - in<br />

tal senso esistono tradizioni forti, nazionali e sovranazionali (NATO) che legano la difesa<br />

civile alle forze armate - ciò avviene in particolar modo durante le emergenze concentrate<br />

nello spazio/tempo come i terremoti, le alluvioni e altri disastri naturali. Il caso di attacco<br />

<strong>NBCR</strong> introduce invece elementi assolutamente rilevanti e nuovi a causa di modalità di<br />

diffusione e periodi di incubazione che dilatano anche fortemente il fattore spazio/temporale<br />

dell’evento 64 .<br />

64 Per alcuni elementi sulle iniziative in ambito NATO si consideri l’esempio del “NATO's Multinational<br />

Chemical, Biological, Radiological and Nuclear (CBRN) Defence Battalion”, “Boosting NATO's CBRN<br />

capabilities”, NATO Review, Autumn 2005,<br />

http://www.nato.int/docu/review/2005/issue3/english/features1.html, e delle “Minimum Standards and Non-<br />

Binding Guidelines for responses to chemical, biological, radiological and nuclear (CBRN) incidents: “(…)<br />

Consequence management - Allies and Partners are working together to improve civil preparedness against<br />

possible terrorist attacks. Of special concern is the possibility of catastrophic damage from attacks with<br />

chemical, biological, nuclear or radiological agents against civilian populations. A set of “minimum standards<br />

and non-binding guidelines for first responders regarding planning, training, procedures and equipment for<br />

CBRN incidents” is currently being developed and several initiatives are under way to protect critical civil<br />

infrastructures. This work is in part of a conceptual nature and in part a matter of identifying and exercising the<br />

capabilities Allies and Partners have available for responding to such attacks through, for example, the Euro-<br />

Atlantic Disaster Response Coordination Centre (EADRCC) and the possible use of Alliance CBRN defence<br />

assets. The implications of the failure of deterrence and of prevention should also be considered carefully. Here,<br />

thought needs to be given to contingency planning for responding to severe forms of destruction as a result of<br />

terrorist attacks, in particular involving weapons of mass destruction. In this context, enhanced civil-military<br />

cooperation in consequence management and preparedness could contribute to a more effective response.(…)”,<br />

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