La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali

La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali

10.06.2013 Views

Interruzioni delle funzioni vitali delle società moderne possono dunque richiedere “quasi” 62 le stesse misure per la gestione di una emergenza e delle sue conseguenze (se non anche per la protezione). La natura di queste minacce dunque, inserite in un contesto di sistemi di sistemi - per i quali non rilevano confini geografici, economici, burocratici, politici - rimette in causa le tradizionali competenze istituzionali, con interazioni e sovrapposizioni nuove. E’ per questo che la divisione tra aree della sicurezza interna (civile, safety cittadini) ed esterna (militare, security stato) non è più nettamente distinguibile negli scenari di sicurezza funzionale. Le minacce alla sicurezza così definita sono identificate per criteri oggettivi ed i potenziali gestori di questa sicurezza sulla base degli effetti della loro missione, indipendentemente dalla natura soggettiva civile o militare degli operatori. La criticità del ruolo militare è un focus della nostra ricerca che intende esplorarne e valorizzare il possibile auspicabile supporto in scenari NBCR che coinvolgano popolazioni civili, sia in caso di attacco sul territorio nazionale ed in particolare metropolitano, sia nei confronti delle popolazioni civili dei teatri di operazioni all’estero. La preparazione NBCR in guerra è collaudata. Come noto con la tragica eccezione degli anni ‘90, relativa all’uranio impoverito 63 . Ciò che manca è proprio una capitalizzazione delle lessons learned militari anche per il settore civile, ad esempio su tecnologie e procedure, e sui vantaggi offerti da un modello decisionale condiviso, come le catene di comando interne e internazionali definite (NATO). 62 Paragrafo 1.2.5. 63 “(…) La minaccia nucleare che si configura nell’attuale scenario operativo è caratterizzata da una serie di rischi derivanti, oltre che dal potenziale impiego dell’arma nucleare, dal possibile rilascio di sostanze radioattive utilizzate nelle tecnologie militari e civili, o a seguito di incidenti ad impianti nucleari danneggiati per azioni accidentali o volontarie. Quest’ultima tipologia di rischio è particolarmente significativa nelle operazioni a sostegno della pace, nelle quali è rilevante la responsabilità dei Comandi nel salvaguardare il personale anche dai rischi minori associati alle basse dosi di radiazioni (LLR - Low Level Radiation), le quali comportano danni latenti di carattere probabilistico che si manifestano a lungo termine.(…)”, Scuola Interforze per la Difesa Nucleare Biologica Chimica, Configurazione degli elementi del rischio conseguente al possibile impiego dell’uranio impoverito (DU – depleted uranium), Rieti, aprile 2000, http://www.osservatoriomilitare.it/osservatorio/uranio/pubblicazioni/direttiva_nbc.pdf. Se infatti è vero che non è stato dimostrato un nesso causale tra uranio e tumori, è vero anche che in molte sentenze la Cassazione afferma che ai fini della sussistenza del rapporto di causalità è sufficiente che l'effetto (evento tumore) consegua dalla causa (lavoro) in termini di “alta probabilità” (Cass. 20/03/2000), Senato della Repubblica, XIV legislatura, Commissione parlamentare d’inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale militare italiano impiegato nelle missioni internazionali di pace, sulle condizioni della conservazione e sull’eventuale utilizzo di uranio impoverito nelle esercitazioni militari sul territorio nazionale, istituita con deliberazione del Senato del 17 novembre 2004, Relazione al presidente del Senato ai sensi dell’articolo 2 della deliberazione del Senato del 17 novembre 2004 sulle risultanze delle indagini svolte dalla Commissione, Relatore: Senatore Paolo Franco, Approvata dalla Commissione nella seduta del 1º marzo 2006, http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer?tipo=BGT&id=187639 - 25 -

Le potenzialità dal punto di vista della formazione hanno un vantaggio costituito in Italia dall’attività svolta dalla Scuola Interforze per la Difesa NBC di Rieti. Manca un impiego sistematico della difesa in scenari di possibile minaccia NBCR e nella protezione delle infrastrutture critiche: la partecipazione in Italia è eventuale (su richiesta del direttore tecnico dei soccorsi) e concorsuale. Recentemente è riportato un solo caso di utilizzo preventivo di un nucleo NBC delle Forze Armate in occasione del G8 di Genova (2001), per bonifica preventiva e tenuto in stato di prontezza durante l’intera durata dell’evento. La componente militare può avere ruoli primari di supporto operativo. Esempi di recente osservati all’estero in epidemie quali Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS), influenza aviaria, Ebola, Marburg e peste ci forniscono una misura diretta delle capacità di utilizzo delle Forze Armate per il controllo di porti ed aeroporti, il supporto dei processi di quarantena e di isolamento di casi clinici potenziali o confermati, di bonifica e di gestione di decessi su larga scala, di comando e controllo, logistica, trasporti speciali, etc. Insistiamo su un ruolo militare sistematico e duraturo (e se possibile preventivo) poiché, se è vero che c’è una tendenza crescente volta a favorire l’intersezione e la cooperazione tra le Forze Armate e le componenti civili dedicate alla preparazione e risposta alle emergenze - in tal senso esistono tradizioni forti, nazionali e sovranazionali (NATO) che legano la difesa civile alle forze armate - ciò avviene in particolar modo durante le emergenze concentrate nello spazio/tempo come i terremoti, le alluvioni e altri disastri naturali. Il caso di attacco NBCR introduce invece elementi assolutamente rilevanti e nuovi a causa di modalità di diffusione e periodi di incubazione che dilatano anche fortemente il fattore spazio/temporale dell’evento 64 . 64 Per alcuni elementi sulle iniziative in ambito NATO si consideri l’esempio del “NATO's Multinational Chemical, Biological, Radiological and Nuclear (CBRN) Defence Battalion”, “Boosting NATO's CBRN capabilities”, NATO Review, Autumn 2005, http://www.nato.int/docu/review/2005/issue3/english/features1.html, e delle “Minimum Standards and Non- Binding Guidelines for responses to chemical, biological, radiological and nuclear (CBRN) incidents: “(…) Consequence management - Allies and Partners are working together to improve civil preparedness against possible terrorist attacks. Of special concern is the possibility of catastrophic damage from attacks with chemical, biological, nuclear or radiological agents against civilian populations. A set of “minimum standards and non-binding guidelines for first responders regarding planning, training, procedures and equipment for CBRN incidents” is currently being developed and several initiatives are under way to protect critical civil infrastructures. This work is in part of a conceptual nature and in part a matter of identifying and exercising the capabilities Allies and Partners have available for responding to such attacks through, for example, the Euro- Atlantic Disaster Response Coordination Centre (EADRCC) and the possible use of Alliance CBRN defence assets. The implications of the failure of deterrence and of prevention should also be considered carefully. Here, thought needs to be given to contingency planning for responding to severe forms of destruction as a result of terrorist attacks, in particular involving weapons of mass destruction. In this context, enhanced civil-military cooperation in consequence management and preparedness could contribute to a more effective response.(…)”, - 26 -

Interruzioni delle funzioni vitali delle società moderne possono dunque richiedere “quasi” 62<br />

le stesse misure per la gestione di una emergenza e delle sue conseguenze (se non anche per<br />

la protezione).<br />

<strong>La</strong> natura di queste minacce dunque, inserite in un contesto di sistemi di sistemi - per i quali<br />

non rilevano confini geografici, economici, burocratici, politici - rimette in causa le<br />

tradizionali competenze istituzionali, con interazioni e sovrapposizioni nuove.<br />

E’ per questo che la divisione tra aree della sicurezza interna (civile, safety cittadini) ed<br />

esterna (militare, security stato) non è più nettamente distinguibile negli scenari di sicurezza<br />

funzionale. Le minacce alla sicurezza così definita sono identificate per criteri oggettivi ed i<br />

potenziali gestori di questa sicurezza sulla base degli effetti della loro missione,<br />

indipendentemente dalla natura soggettiva civile o militare degli operatori.<br />

<strong>La</strong> criticità del ruolo militare è un focus della nostra ricerca che intende esplorarne e<br />

valorizzare il possibile auspicabile supporto in scenari <strong>NBCR</strong> che coinvolgano popolazioni<br />

civili, sia in caso di attacco sul territorio nazionale ed in particolare metropolitano, sia nei<br />

confronti delle popolazioni civili dei teatri di operazioni all’estero.<br />

<strong>La</strong> preparazione <strong>NBCR</strong> in guerra è collaudata. Come noto con la tragica eccezione degli anni<br />

‘90, relativa all’uranio impoverito 63 .<br />

Ciò che manca è proprio una capitalizzazione delle lessons learned militari anche per il<br />

settore civile, ad esempio su tecnologie e procedure, e sui vantaggi offerti da un modello<br />

decisionale condiviso, come le catene di comando interne e internazionali definite (NATO).<br />

62 Paragrafo 1.2.5.<br />

63 “(…) <strong>La</strong> <strong>minaccia</strong> nucleare che si configura nell’attuale scenario operativo è caratterizzata da una serie di<br />

rischi derivanti, oltre che dal potenziale impiego dell’arma nucleare, dal possibile rilascio di sostanze radioattive<br />

utilizzate nelle tecnologie militari e civili, o a seguito di incidenti ad impianti nucleari danneggiati per azioni<br />

accidentali o volontarie. Quest’ultima tipologia di rischio è particolarmente significativa nelle operazioni a<br />

sostegno della pace, nelle quali è rilevante la responsabilità dei Comandi nel salvaguardare il personale anche<br />

dai rischi minori associati alle basse dosi di radiazioni (LLR - Low Level Radiation), le quali comportano danni<br />

latenti di carattere probabilistico che si manifestano a lungo termine.(…)”, Scuola Interforze per la Difesa<br />

Nucleare Biologica Chimica, Configurazione degli elementi del rischio conseguente al possibile impiego<br />

dell’uranio impoverito (DU – depleted uranium), Rieti, aprile 2000,<br />

http://www.osservatoriomilitare.it/osservatorio/uranio/pubblicazioni/direttiva_nbc.pdf. Se infatti è vero che non<br />

è stato dimostrato un nesso causale tra uranio e tumori, è vero anche che in molte sentenze la Cassazione<br />

afferma che ai fini della sussistenza del rapporto di causalità è sufficiente che l'effetto (evento tumore) consegua<br />

dalla causa (lavoro) in termini di “alta probabilità” (Cass. 20/03/2000), Senato della Repubblica, XIV<br />

legislatura, Commissione parlamentare d’inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il<br />

personale militare italiano impiegato nelle missioni internazionali di pace, sulle condizioni della conservazione<br />

e sull’eventuale utilizzo di uranio impoverito nelle esercitazioni militari sul territorio nazionale, istituita con<br />

deliberazione del Senato del 17 novembre 2004, Relazione al presidente del Senato ai sensi dell’articolo 2 della<br />

deliberazione del Senato del 17 novembre 2004 sulle risultanze delle indagini svolte dalla Commissione,<br />

Relatore: Senatore Paolo Franco, Approvata dalla Commissione nella seduta del 1º marzo 2006,<br />

http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer?tipo=BGT&id=187639<br />

- 25 -

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!