La minaccia NBCR - Istituto Affari Internazionali

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10.06.2013 Views

Biologico - strumenti che utilizzano come tecnica analitica la tecnica della spettrometria e che sono in grado (teoricamente) di rilevare tutte le sostanze chimiche a qualsiasi concentrazione. Il problema di questi strumenti è creare una banca dati contenente gli spettri di tutte le sostanze ed implementare un sistema che eviti i falsi allarmi. Tutti i principali sensori biologici funzionano con la tecnica della Reazione a Catena della Polimerasi (Polimerase Chain Reaction, PCR). Questa tecnica permette di amplificare (copiare) un numero considerevole di volte un tratto di DNA (acido desossiribonucleico) grazie all’aggiunta, nella soluzione, d’oligonucleotidi (pezzi di DNA) che riescono ad unirsi tra loro sullo stampo del DNA originale. In ambito nazionale è utilizzato quasi esclusivamente il Rapid-PCR costituito da un sistema d’amplificazione, quantificazione e analisi del DNA tramite il monitoraggio della fluorescenza. Il raffronto con i dati disponibili su database permette un rapido riconoscimento di eventuali contaminanti di natura biologica. Il sistema possiede al suo interno una “libreria genomica” in cui sono presenti le caratteristiche molecolari e genetiche dei più comuni aggressivi biologici. Questo permette la comparazione automatica, attraverso un opportuno software, del DNA prelevato con quello presente nella libreria nell’arco di circa 40 minuti. In ambito internazionale sono utilizzati anche altri strumenti (come il BASIS o APDS) che non sono portatili, ma vengono messi a sistema all’interno di un network per monitorare, in continuo, determinate zone ritenute “sensibili”. - 115 -

APPENDICE 3. PROTEZIONE DA AGGRESSIVI NBCR La protezione individuale e quella collettiva sono il complesso di predisposizioni ed attività, operanti nell’ambito della difesa NBCR, tese ad assicurare la possibilità di sopravvivenza in zona contaminata. Queste predisposizioni ed attività, se da una parte aumentano la sicurezza, però nello stesso tempo limitano il campo alle operazioni sul terreno. Per questo le procedure e gli equipaggiamenti per la protezione NBCR devono essere ben conosciute dai vertici decisionali e dagli operatori per poter valutare e pianificare con criterio le attività da condurre in caso di evento. La protezione da aggressivi NBCR può essere: - individuale; - collettiva. La protezione individuale fa riferimento ad indumenti permeabili o impermeabili, autorespiratori, sistemi di profilassi, antidoti, vaccini, kit di decontaminazione e kit di primo soccorso per la protezione contro le conseguenze dell’impiego di agenti NBCR. La protezione collettiva (COLPRO) fa riferimento alla protezione in ambienti confinati, filtropressurizzati prevista per un certo numero di persone che operano e sono presenti in ambiente contaminato NBCR, tale da poter permettere di mantenere le capacità operative e/o permanere nell’area contaminata in sicurezza. 3.1 Protezione individuale La protezione personale, o individuale, è realizzata utilizzando tutti quei dispositivi o ripari che impediscono alla sostanza pericolosa di penetrare all’interno dell’organismo. Le principali vie di penetrazione degli aggressivi, infatti, sono: - la via inalatoria: gli aggressivi biologici, chimici o il pulviscolo radioattivo penetrano nell’organismo attraverso le vie aeree; - la via cutanea: gli aggressivi biologici, chimici o il pulviscolo radioattivo penetrano nell’organismo depositandosi sulla pelle; - 116 -

Biologico<br />

- strumenti che utilizzano come tecnica analitica la tecnica della spettrometria e che<br />

sono in grado (teoricamente) di rilevare tutte le sostanze chimiche a qualsiasi<br />

concentrazione. Il problema di questi strumenti è creare una banca dati contenente<br />

gli spettri di tutte le sostanze ed implementare un sistema che eviti i falsi allarmi.<br />

Tutti i principali sensori biologici funzionano con la tecnica della Reazione a Catena della<br />

Polimerasi (Polimerase Chain Reaction, PCR). Questa tecnica permette di amplificare<br />

(copiare) un numero considerevole di volte un tratto di DNA (acido desossiribonucleico)<br />

grazie all’aggiunta, nella soluzione, d’oligonucleotidi (pezzi di DNA) che riescono ad unirsi<br />

tra loro sullo stampo del DNA originale.<br />

In ambito nazionale è utilizzato quasi esclusivamente il Rapid-PCR costituito da un sistema<br />

d’amplificazione, quantificazione e analisi del DNA tramite il monitoraggio della<br />

fluorescenza. Il raffronto con i dati disponibili su database permette un rapido<br />

riconoscimento di eventuali contaminanti di natura biologica.<br />

Il sistema possiede al suo interno una “libreria genomica” in cui sono presenti le<br />

caratteristiche molecolari e genetiche dei più comuni aggressivi biologici. Questo permette la<br />

comparazione automatica, attraverso un opportuno software, del DNA prelevato con quello<br />

presente nella libreria nell’arco di circa 40 minuti.<br />

In ambito internazionale sono utilizzati anche altri strumenti (come il BASIS o APDS) che<br />

non sono portatili, ma vengono messi a sistema all’interno di un network per monitorare, in<br />

continuo, determinate zone ritenute “sensibili”.<br />

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