foto Mauro Topini - Campo de'fiori
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 9<br />
, figure, personaggi<br />
sue poesie sono meno caustiche e meno<br />
pungenti rispetto i sonetti dell’illustre predecessore,<br />
anche se lo spirito umoristico<br />
che le sostiene è sempre lo stesso; tra i<br />
suoi meriti artistici va ricordata una molto<br />
proficua collaborazione con Ettore Petrolini<br />
per il quale scrisse alcuni testi brillanti.<br />
Secondo il punto di vista dei custodi della<br />
tradizione del dialetto romano, i c.d. puristi,<br />
Trilussa non è davvero un Poeta trasteverino<br />
per quanto abbia abitato in<br />
Trastevere tra il 1895 e ilo 1912; la sua<br />
ispirazione e la sua lingua bisogna cercarle<br />
nei Rioni più centrali come Trevi,<br />
Colonna, <strong>Campo</strong> Marzio cioè nel clima<br />
della nuova Capitale d’Italia.<br />
In Trastevere è, casomai, da ricercare l’amore,<br />
trasteverina è, infatti, la bella fanciulla<br />
dai capelli e occhi neri che fu il grande<br />
amore della sua vita e che, negli anni<br />
precedenti la prima guerra mondiale, egli<br />
aiuta a diventare una stella del cinema.<br />
A ben vedere la sua poesia si adatta perfettamente<br />
ai giorni nostri, tant’è che<br />
prendendo spunto da un sonetto dal titolo:<br />
“In Pretura”<br />
Alzatevi, accusata, vi chiamate? / Pia<br />
Tonzi. Maritata? Sissignora. / Con prole?<br />
No…con uno che lavora…/ D’anni?<br />
Ventotto, Che mestiere fate?<br />
Esco la sera verso una cert’ora…/ Già,<br />
comprendo benissimo, abbordate…/ Oh,<br />
dico, sor pretore, rispettate / l’onorabbilità<br />
d’una signora!<br />
“Ma le guardie vi presero al momento /<br />
che facevate i segni ad un signore, / scandalizzando<br />
tutto il casamento…<br />
Loro potranno divve quer che vonno / ma<br />
io, su le questioni de l’onore, / fo come li<br />
Ministri: nun rispondo!<br />
Marcello Gardani, nell’agosto 1996, a tutti<br />
coloro che amano il sonetto satirico romanesco,<br />
regala questa gemma:<br />
“…se poi a qualcuno venisse in mente una<br />
possibile intenzione critica nei confronti<br />
del nostro amato Presidente Oscar Luigi<br />
Scalfaro che, accusato di aver rubato 100<br />
milioni di lire al mese per quattro anni,<br />
invece di negare, pronunciò uno stentoreo<br />
“Io non ci sto”, al che gli accusatori vennero<br />
per sempre confusi e umiliati da una<br />
tale sfolgorante verità ed i magistrati ritennero<br />
di non poter procedere; se a qualcuno,<br />
dicevo, venisse in mente questa intenzione,<br />
pensi che Trilussa lo scrisse quasi<br />
un secolo fa. E’ evidente che non aveva<br />
quindi nessuna<br />
intenzione critica<br />
nei confronti<br />
della giusta reticenza<br />
del nostro<br />
Presidente.<br />
Pertanto nessuna<br />
Procura<br />
Italiana dovrebbe<br />
sentirsi impegnata<br />
a dissotterrare<br />
i resti del<br />
Poeta per far<br />
loro subire la<br />
punizione dovuta<br />
a chi si macchi<br />
del crimine di<br />
vilipendio del<br />
Capo dello<br />
Stato, a cui invece<br />
auguriamo<br />
cordialmente di<br />
poter orgogliosamente<br />
non<br />
starci ancora per<br />
molti anni a<br />
venire…”<br />
Trilussa, sempre<br />
dotato di polsini<br />
e colletti enormi,<br />
(ricordi i colletti<br />
di quel grande<br />
giornalista sportivo<br />
che rispondeva<br />
al nome di<br />
Sandro Ciotti?),<br />
ha nei modi una<br />
sicurezza di sè<br />
ed una prestanza<br />
da veri signore<br />
e bisognerebbe aver conosciuto il<br />
Marchese Ermenegildo De’ Cinque Quintili<br />
per poter dire se quei modi gli vennero<br />
dalla consuetudine col padrino.<br />
Al suo Poeta chansonnier, Roma ha dedicato<br />
una piazza che si apre sulla sponda<br />
destra del Tevere proprio di fronte Ponte<br />
Sisto, dove è posizionata una bellissima<br />
fontana commissionata da Papa Paolo V,<br />
Camillo Borghese, 1605 – 1621 fontana<br />
che, originariamente, si trovava dalla parte<br />
opposta del fiume, sullo sfondo di Via<br />
Giulia, addossata all’edificio c.d. dei<br />
Centopreti, ossia l’Ospizio dei Mendicanti,<br />
come rilevabile da un acquerello di Roesler<br />
Franz e che venne trasferita nell’attuale<br />
sito nel 1898.<br />
A lato della fontana è situato il monumen-<br />
di Riccardo Consoli<br />
to commemorativo del Poeta che dà il<br />
nome alla piazza la cui caratteristica, come<br />
già detto, è la favoletta lineare, una poesia<br />
ironica, semplice e moderata; accanto alla<br />
sua immagine una poesia probabilmente<br />
scelta perché, più delle altre, rispecchia il<br />
moralismo, l’arguzia aperta e cordiale che,<br />
però, nasconde un’ombra di disprezzo<br />
verso le vicende umane di questo grande<br />
personaggio:<br />
“All’ombra”<br />
Mentre me leggo er solito giornale / spaparacchiato<br />
all’ombra d’un pajaro, / vedo<br />
un porco e je dico: addio majale! / vedo<br />
un ciuccio e je dico: addio somaro! /<br />
forse ste bestie nun me capiranno, / ma<br />
provo armeno la soddisfazione / de potè<br />
di le cose come stanno / senza paura de<br />
finì in prigione.