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foto Mauro Topini - Campo de'fiori

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 19<br />

L’eclettico Antonino Palladino<br />

di Ermelinda Benedetti<br />

Il signor<br />

Antonino<br />

Palladino<br />

ha sempre<br />

sentito di<br />

avere dentro<br />

di sé<br />

uno spirito<br />

artistico.<br />

Antonino Palladino Benché,<br />

infatti, si<br />

fosse dedicato a tutt’altro nella<br />

vita, sapeva di avere le qualità<br />

giuste per poterla intraprendere,<br />

e, soprattutto, sapeva di<br />

poterle sfruttare quando avrebbe<br />

voluto. Ma, del resto, si può<br />

definire “nipote d’arte”, in quanto<br />

suo nonno era appartenuto<br />

alla Scuola di Posillipo, gruppo<br />

di pittori napoletani, attivi tra gli<br />

anni Venti e Trenta<br />

dell’Ottocento, che praticavano<br />

quasi esclusivamente la pittura<br />

di paesaggio, dipingendo all’aria<br />

aperta.<br />

Nasce il 3 giugno 1927, in un<br />

paesino della Calabria e, come<br />

tutte le famiglie dell’epoca,<br />

anche la sua è una famiglia<br />

numerosa, della quale lui è l’ottavo<br />

di dieci figli. Suo padre è<br />

un commerciante di vini e nel<br />

1936, seguito dalla sua prole, si<br />

trasferisce a Roma. Crescendo, poi, ognuno<br />

intraprende la sua strada. Due delle sue<br />

sorelle seguono proprio la pittura, lui, invece,<br />

inizia a lavorare per la Croce Rossa,<br />

curando le pubbliche relazioni, lavoro che<br />

gli permette di viaggiare per gran parte<br />

dell’Italia, insieme a sua moglie.<br />

Successivamente, abbandona la Croce<br />

Rossa e diventa prima venditore di distributori<br />

automatici e poi un rappresentante di<br />

biancheria. Non aveva certo avuto la possibilità<br />

di fare studi approfonditi, ma viaggiare,<br />

parlare e confrontarsi con la gente sono<br />

stati la sua scuola, una scuola di vita.<br />

Durante questi anni di lavoro, quando non<br />

può praticare direttamente, si interessa lo<br />

stesso di arte ed in particolar modo di pittura,<br />

la sua vera passione, benché si è presentato<br />

a noi come poeta, dote che ha scoperto<br />

solo in questi ultimi due anni, così,<br />

quasi per caso.<br />

Diventa una sorta di mecenate: organizza<br />

mostre, compra e vende quadri, mette sotto<br />

la sua protezione due bravi pittori, che poi,<br />

però, continuano da soli in questa direzione.<br />

Quando si ritira definitivamente, nella sua<br />

casa, sulla piazza di Collevecchio, dove<br />

abita già da trent’anni, può finalmente mettere<br />

a frutto il suo estro, tenuto dentro per<br />

tanti anni, riuscendo, così, a dipingere paesaggi<br />

e scorci molto realistici, nonostante<br />

Civita Castellana - Via San Giacomo<br />

di Antonino Palladino<br />

non sia mai andato a scuola di pittura.<br />

In questi quindici anni di attività pittorica ha<br />

realizzato numerosi dipinti, ma, probabilmente,<br />

non tanti quanti avrebbe voluto,<br />

demotivato dal fatto di non essere compreso<br />

e apprezzato da chi gli è vicino e dal<br />

timore che rimangano lì, tra le mura della<br />

sua casa, senza che qualcuno possa goderne.<br />

Lo stesso discorso vale anche per la poesia,<br />

sebbene abbia iniziato da molto meno<br />

tempo. Scrive solitamente su commissione<br />

o quando sente di essere particolarmente<br />

ispirato, ma compone rigorosamente in<br />

modo estemporaneo, rapido, “dalla sera<br />

alla mattina”, come dice lui stesso, poiché la<br />

notte è il momento in cui riesce a trovare la<br />

giusta concentrazione.<br />

Ammiro molto il suo modo di pensare, di<br />

saper accettare gli avvenimenti della vita, di<br />

essere libero di scegliere, quando è possibile,<br />

e di lasciare gli altri liberi di scegliere,<br />

senza permettersi di giudicare: “quando mi<br />

sveglio la mattina, sono il Re di questo<br />

mondo e non ho crucci con nessuno!”.<br />

Soffre per l’indifferenza che le persone<br />

nutrono nei suoi confronti e in un suo breve<br />

componimento, intitolato proprio Al miscredente<br />

e a chi non ti pensa per niente, dice<br />

così: “O stolto nato, quando ti veggo, di te<br />

vorrei fare una stella.<br />

Ma tu, che non ascolti e te ne vai, giammai<br />

brillar potrai.”<br />

Donna<br />

Mimosa<br />

Da quando fu Eva, tu donna ti chiamasti.<br />

Ti è stata imposta, la più grande missione<br />

sulla terra.<br />

Tu nasci per generar figli, onde<br />

popolarla.<br />

Tu, diventi mamma, e gli uomini sono<br />

tutti figli tuoi.<br />

Ti è congenito il più grande sacrificio<br />

d’amore.<br />

Con l’amore e con l’affetto tu ti prodighi<br />

con la tua pazienza innata a lui.<br />

Tu, prima accarezzi i suoi riccioli, lo accudisci,<br />

lo insegni e prepari alla vita.<br />

Mai, per tutta la vita, pensi di tradirlo.<br />

Mai, tu lo maltratti.<br />

Mai, tu lo ingiuri.<br />

Mai, e poi mai, tu lo condanni.<br />

Tu, non dirai mai a nessuno:<br />

mio figlio ha colpa, per lui sei sempre<br />

pronta ad ogni sacrificio.<br />

Tu donna puoi essere di ogni continente,<br />

tu puoi essere bruna,<br />

bionda, rossa, nera o castana.<br />

Tu donna sei l’unica adorabile creatura<br />

che la natura poteva donarci.<br />

La tua sensibilità, la tua ardente passione<br />

attrae l’uomo, che tu,<br />

ancora una volta accarezzi, accudisci ed<br />

ami con sincerità.<br />

Sei tu donna, che con apprensione,<br />

sei sempre pronta ed attenta ad ogni suo<br />

intendimento.<br />

Ma lui, con aria quasi sempre distratta si<br />

accorge poco,<br />

a volte, molto poco, della tua apprensione<br />

e del piacere di starle più vicino.<br />

Ma quando, quando si soffermerà a contemplarti<br />

ed a capirti?<br />

Lui che sono vuole, lui che non riconosce<br />

mai i tuoi sacrifici di sempre.<br />

Quando, finalmente si accorgerà?<br />

Quando, per te donna, il suo cuore sarà<br />

pieno di sentimenti d’amore e umani?<br />

Quando, il suo cuore batte forte solo nel<br />

vederti?<br />

Quando, finalmente si accorge di te, e ti<br />

chiama con passione e con tutto il suo<br />

amore?<br />

Allora donna, solo allora, questo è il più<br />

grande giorno della tua vita.<br />

Ormai gioiosa, tu ti cingi la testa con una<br />

rosa, e dopo, l’emblema che ti fa più<br />

gioire,<br />

è, che lui sul tuo petto, posa un fascio di<br />

flagrante mimosa.

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