foto Mauro Topini - Campo de'fiori
foto Mauro Topini - Campo de'fiori
foto Mauro Topini - Campo de'fiori
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
14<br />
CIVITONICI ILLUSTRI<br />
di Enea Cisbani<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Giuseppe Bertolini Berg<br />
Luigi Montanarini, maestro indiscusso<br />
della pittura italiana del Novecento, così<br />
descrive l’opera di Giuseppe Bertolini Berg:<br />
“….Conosco da molto tempo Giuseppe<br />
Bertolini ed apprezzo da sempre la sua<br />
scultura perché nasce non da vuota ansia<br />
di successo, bensì da amore genuino per<br />
la ricerca e la qualità.<br />
La scultura di Bertolini è un mondo dove<br />
quotidiano e mistero si inseguono e accavallano<br />
in modo complesso e problematico<br />
affinchè noi tutti possiamo intendere l’arte<br />
come apertura su mondi a venire e non<br />
come realtà scontata o miseramente consolatoria.<br />
Un’opera in particolare mi attrae, quella<br />
che amo chiamare la Culla, il lavoro che<br />
meglio di altri, forse, definisce la personalità<br />
di artista di Giuseppe. L’oggetto non<br />
conosce pesantezza. Forse l’autore vuole<br />
togliere all’uomo che viene al mondo una<br />
fatica eccellente che già la vita gli riserva.<br />
La Culla, dunque, è diafana, sostanziata,<br />
tende alla rarefazione e raggiunge perfettamente<br />
il suo culmine lì dove si esalta in<br />
un filo che svela la natura di un quid che<br />
non intende occupare spazio e chiede solo<br />
di essere accettato per amore di un dialogo<br />
sommesso e sincero….”.<br />
Pericle Fazzini, scultore italiano di assoluta<br />
levatura artistica, così ricorda<br />
Bertolini, suo allievo prediletto: “…..Per<br />
me è uno dei pochi giovani che fa la sua<br />
ricerca con uno sguardo personale, ma<br />
sempre tenendo presente il senso poetico<br />
alle sue forme plastiche.<br />
La sua scultura si muove tra la metamorfosi<br />
e il simbolo che riesce ad esprimere il<br />
senso della tristezza del mondo o la bellezza<br />
che sia, del sesso che coinvolge<br />
uomo e donna nell’universo totale della<br />
nostra esistenza.<br />
Non posso dire che Bertolini abbia concluso<br />
il suo cammino, però posso affermare<br />
con sicurezza che ha tutte le possibilità di<br />
continuare per la propria strada o personalità<br />
che sia, per il lungo cammino del linguaggio<br />
nel mondo della scultura, perché<br />
ha tanta fantasia e sa che cos’è il senso<br />
della forma terrena…..”.<br />
Olle Granath, importante critico d’arte<br />
Pittore e Scultore<br />
svedese, in una sua recensione dell’opera<br />
di Bertolini:<br />
“…. La sua pittura ha qualcosa di pesantemente<br />
scultoreo che riporta alla mente<br />
quelle sculture ed oggetti che egli creò<br />
vent’anni fa, le cui composizioni realizzate<br />
con materiali anticonformistici, avevano<br />
qualche vaga riminiscenza di arte povera.<br />
Ciò che risaltava nelle opere di Bertolini<br />
erano i suoi legami coi comportamenti<br />
umani che trovavano sfogo in dense spiegazioni<br />
psicologiche.<br />
Nel passare alla pittura portò con se le<br />
proprie caratteristiche scultoree, come la<br />
luce emergente dalle cavità degli immensi<br />
spazi blu tramite i quali riesce improvvisamente<br />
ad esprimere il fascino che nutre<br />
per la luce dell’inverno svedese…..”.<br />
GIUSEPPE BERTOLINI nasce a Civita<br />
Castellana nel 1942.<br />
In una recente intervista, apparsa sulle<br />
pagine di una nota rivista d’arte svedese,<br />
così ricorda:<br />
“…Provengo da Civita Castellana, la città<br />
della ceramica e sin da bambino ho lavorato<br />
l’argilla facendo vasi, sculturette, ma<br />
poi quando andavo nei musei la mia sensibilità<br />
era sempre più attratta dalla pittura….”.<br />
Si diploma in maestro d’Arte della<br />
Ceramica, presso l’Istituto Statale d’Arte di<br />
Civita Castellana.<br />
Nel 1960, si trasferisce a Roma, dove si<br />
iscrive ai corsi di scultura presso<br />
l’Accademia di Belle Arti in via Ripetta.<br />
Fondamentale nel percorso artistico dell’autore<br />
la conoscenza e l’amicizia con lo<br />
scultore Pericle Fazzini, autore del celebre<br />
“Cristo Risorto” nella sala Nervi in<br />
Vaticano, che lo prende a lavorare con sé<br />
nel suo studio di via Margutta e ponendolo<br />
al centro di una fitta rete di relazioni<br />
artistiche ed umane con i più grandi autori<br />
dell’arte italiana del Novecento come<br />
Turcato, Cagli, Montanarini e celebre letterati<br />
come Giuseppe Ungaretti.<br />
Nel 1965, si aggiudica il primo premio di<br />
Scultura per Giovani Artisti alla Rassegna<br />
di Roma e del Lazio, presso il Palazzo delle<br />
Esposizioni in via Nazionale.<br />
Nel 1970 vince l’ambito Pensionato<br />
Nazionale di Scultura “Catel” e nel contempo<br />
ottiene la Cattedra di Scultura presso<br />
il Liceo Artistico di Frosinone.<br />
Gli anni ’70 sono fondamentali per la sua<br />
maturazione artistica: quadri, mostre,<br />
sculture scenografiche per balletti e rappresentazioni<br />
teatrali.<br />
Non ultima una intensa collaborazione con<br />
l’Architetto Giuseppe Samonà, che lo<br />
chiama come consulente in alcuni suoi<br />
progetti architettonici o come relatore privilegiato<br />
agli incontri internazionali di<br />
architettura e arte di Roma.<br />
Agli inizi degli anni ’80, Giuseppe Bertolini<br />
conosce il Maestro Luigi Montanarini,<br />
che lo introduce alla pittura, dopo anni di<br />
intenso lavoro come scultore.<br />
Lasciato l’insegnamento, nel 2003<br />
Giuseppe Bertolini si trasferisce per motivi<br />
familiari a Stoccolma, in Svezia, dove tuttora<br />
risiede e lavora, tenendo numerose<br />
esposizioni personali e collettive: nel 2002<br />
e 2005 la mostra “Artisti Italiani in Svezia”<br />
presso l’Istituto Italiano di Cultura.<br />
Nel 2004 e nel 2005, importanti rassegne<br />
delle sue opere vengono allestite presso<br />
famose gallerie d’arte di Stoccolma e di<br />
Helsinkj.<br />
Nella Capitale Svedese, l’autore ha trovato<br />
l’ambiente sociale e culturale adatto per<br />
sviluppare la sua opera artistica e poetica,<br />
senza però dimenticare le sue origini e la<br />
sua provenienza.