in verticale - Guida Finestra

Vetrina
arredare
in verticale
La parete è mobile (e quindi
si sposta o si rimuove) o
è il mobile che diventa
parete (come nel caso
delle cucine di ultima
generazione o delle librerie
bifacciali)? Entrambe le
cose, più una terza: la
parete-mobile, ovvero
quelle pareti attrezzate che,
oggi, ospitano non più
solo mensole agganciate
ma offrono un universo di
soluzioni per tutti gli ambiti
della casa. Dato uno
spazio la parola d’ordine è
dividere e organizzare.
Claudia Ghelfi
Nella gestione degli spazi della casa vale il principio: dividere
per moltiplicare. Non solo in termini fisici e matematici, per
cui una divisione genera più elementi dell’intero, ma anche in
termini percettivi, relativamente alle singole unità. Chiunque
avrà provato la sensazione che una stanza vuota “sembra”
più piccola rispetto a quando è arredata o che un locale da
sottoporre a divisioni apparentemente punitive dia poi luogo a
più ambienti comunque confortevoli ed ergonomici. Non tutti,
invece, sanno che – al posto della solita tinteggiatura bianca
- un colore intenso alle pareti di un locale di ridotte dimensioni
ne valorizza maggiormente lo spazio. Esitono poi altre soluzioni
di “alleggerimento” visivo che sfruttano le pareti non come
fondale cui appoggiare i mobili ma le trasformano - grazie alle
cosiddette pareti attrezzate, appunto – in superfici multifunzionali
con effetti disinvoltamente glamour. Infine, per moltiplicare
le aree funzionali ma, come accennato, anche la percezione
spaziale, è possibile inserire partizioni che suddividano zone
distinte ma che, magari, lascino filtrare la luce tra l’una e l’altra,
senza spezzare il campo visivo. Dunque, meglio se “leggere”,
mobili (o removibili) e d’effetto. È tipicamente contemporanea
l’evoluzione del concetto di abitare verso spazi “fluidi” che, anche
quando non prendono la forma estrema del loft e dell’open
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space, tendono a rendere non solo contigue ma “dialoganti” tra
loro aree un tempo rigorosamente separate da muri: il bagno e la
camera da letto così come la cucina e il salotto (oggi area living).
Su quest’ultimo tema, per esempio, Binova (vedi box qui sopra)
sviluppa una ricerca che ha dato alla luce, allo scorso Eurocucina,
a due progetti animati dalla stessa reinterpretazione del “rapporto
tra lo spazio operativo, funzionale e lo spazio di relazione e di
rappresentazione”. È significativo al proposito, un passaggio in
cui viene descritto il “nuovo percorso di esplorazione attorno alla
relazione tra cucina e living, tra il continuo intrecciarsi di funzioni,
riti e bisogni del quotidiano. Il tempo scandisce i momenti del
privato e quelli delle relazioni allargate, in un ‘continuum’ di contaminazioni.
‘Compresenza spaziale’ si potrebbe definire lo spirito,
ormai radicato, di una casa aperta che non teme più di offrire
prospettive informali, dove il mutare la percezione dello spazio
non è più stravaganza da élite”. E proprio Continuum (a firma di
Antonio Citterio) è il nome che Tre-P & Tre-Più ha dato alla moderna
boiserie che riveste le pareti - porta inclusa - per rendere gli
ambienti più omogenei e conferire un trait d’union a spazi anche
“solo” divisi dal sistema integrato di pannelli e porte scorrevoli e a
battente realizzato con i programmi Pavilion e Planus (sempre di
Citterio). Queste alcune delle proposte che caratterizzano l’offerta
di Tre Più, la divisione di Tre-P & Tre-Più (www.trep-trepiu.com)
che dal 1982 sviluppa prodotti a maggior contenuto tecnologico e
di design e che erano in mostra allo stand (un “contenitore” realizzato
con i sistemi stessi) allo scorso Salone del Mobile. L’equazione
meno muri meno porte è in realtà compensata dalla flessibilità
aziendale di quelle realtà che, come si è visto, sanno interpretare al
meglio le evoluzioni del gusto, del costume e del mercato. In questo
senso, altro testimonial d’eccezione, Lualdiporte (www.lualdiporte.com).-
anch’esso presente al Salone del Mobile, palcoscenico
privilegiato dell’arredare – propone sistemi di pareti attrezzate
come Wall & Door, Night & Day e Domino. Sotto LualdiSystem,
così si chiama il brand dedicato, prendono così corpo tre sistemi
di arredo/rivestimento in cui confluiscono l’esperienza di Lualdi-
la cucina diventa un puzzle
La cucina, un tempo la più tradizionale e simbolica delle stanze italiane, sta
cambiando volto. Binova (www.binova.com) ha già indagato buona parte del
percorso di ricerca che sembra andare in una direzione univoca: destrutturare
la cucina e renderne gli elementi architettonici in grado di dialogare con l’area
living. Una tensione che anima diversi progetti del marchio umbro che nel 2008
ha festeggiato cinquant’anni di cammino progettuale dalle origini prettamente
artigianali. Ne scegliamo due: il sistema Modus (design Paolo Nava e Fabio
Casiraghi) e il nuovissimo progetto Anima (design Emanuel Gargano, Marco
Fagioli). In Modus (nella foto), sotto alla scenografica cappa luminosa, troviamo un
banco cucina di preparazione velato da un’importante alzatina, mentre i pensili
sono sostituiti con quinte e boiserie fatte di pannelli modulari in cui inserire un
sistema di colonne per forno, lavastoviglie, frigorifero o ripiani a giorno. In Anima,
il protagonista è il grande corpo centrale che contiene il pensile-funzioni bifacciale
a scomparsa: da un lato ospita tutti gli strumenti e gli utensili per la cucina,
dall’altro lato si trasforma in una struttura per monitor, lettore Dvd, Cd e mobile bar.
Mobili (arredi su misura e contract) e quella di LualdiPorte (porte
nate da una costante ricerca costruttiva e di design). Argomento
già affrontato nel 2005 con Wall&Door System, un sistema di
pannelli modulari capace di integrare ante e porte. In questo
caso il rivestimento “si espande” dalla finitura del battente interessando
l’intera parete in cui la porta è inserita con un notevole
impatto estetico e architettonico. Da questo concetto, sviluppato
in azienda, è stato poi affidato l’incarico a Giovanni Giacobone
che insieme a Massimo Roj (entrambi dello studio Progetto CMR)
ha articolato Wall&Door in un programma di arredo sinergico e
coordinato. Sono nati così Night&Day, un sistema autoportante
di contenitori e ripiani variamente componibili, e Domino, un sistema
di contenitori e pannelli, anch’essi componibili e modulari.
In quest’occasione, oltre alle destinazioni iniziali (zona notte e
area living) i sistemi hanno conquistato tutta la casa. Un catalogo
ad essi dedicato che - insieme alla scorrevole Shoin – ne mostra
le possibili applicazioni nelle aree “sleeping, living, cooking,
working, organizing, playing, connecting” lo dimostra. Abbiamo
così introdotto anche il tema delle porte scorrevoli (anche a tutta
altezza) di cui vi sono marchi specialisti, e che rappresentano soluzioni
divisorie ideali: qui le menzioniamo soltanto perché ad essi
è stato dedicato un ampio servizio dal titolo “Scorrevole, che passione!”,
pubblicato sul fascicolo di maggio di questa rivista. Infine,
oltre agli esempi tratti dal nostro specifico settore (e l’argomento
sta conquistando molte aziende in origine dedite “solo” alle porte
e oggi sempre più versatili anche nella realizzazione, per esempio,
di cabine armadio), il tema della separazione/organizzazione degli
ambienti può attingere ad ambiti molto diversi, dal comparto dei
mobili per ufficio (con interessanti declinazioni per l’applicazione
residenziale) all’universo dell’artigianato, del design d’avanguardia
o a quello fai-da-te (con i divisori componibili sospesi). Fino
al collezionismo, con i preziosi paraventi giapponesi. Oppure
all’inventiva personale: una libreria accessibile da entrambi i lati
diventa anch’essa un setto divisorio. La sua “trasparenza” dipenderà
da quanti libri avrete. Quando si dice che la cultura abbatte

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3form (www.3form.eu) progetta e produce pannelli decorativi e funzionali in tre
linee di materiali traslucidi (Varia, Chroma e Glass), utilizzabili, tra l’altro, come
pareti divisorie e porte scorrevoli. Oltre alle lastre in un’ampia gamma di decorazioni
e inserti anche naturali, sono disponibili sistemi hardware che incorniciano,
appendono o permettono il montaggio di pannelli per qualsiasi installazione anche su
progetto. La sostenibilità è il fulcro della cultura collettiva dell’azienda: per questo è
nei primi 10 prodotti di edilizia ecocompatibili dell’American Institute of Architects.
Nel 1994 ha vinto il Compasso
d’Oro (il design è di Luigi
Baroli), arreda ma non è
un arredo, ha particolarità
costruttive intelligenti e
raffinate ma applicate a un
materiale povero come il
cartone: Cartoons di Baleri
(www.baleri-italia.com) è una
struttura autoportante di carta
ondulata ecologica totalmente
riciclabile. Ovvero un
paravento. È disponibile nei
colori bianco, avana, argento
e blu carta da zucchero con
un bordo superiore e inferiore
in tecnopolimero nero opaco
ed elementi terminali di
irrigidimento in alluminio
pressofuso satinato.
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Prende il nome – Aerofite – da una tipologia botanica
tropicale che vive sugli alberi, strettamente aderente
alla loro corteccia, senza tuttavia assumere da essi il
nutrimento. Ideato dallo studio Gumdesig di Viareggio per
Ecostyle (www.ecostyle.it) si traduce in un elemento
modulare in polipropilene che, composto ed abbinato,
genera tende e setti divisori flessibili. Economico ma
scenografico, semplice ed ecosostenibile, è declinabile in
infiniti colori e finiture.
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Per dividere gli ambienti ma anche solo per uno
scopo decorativo e creativo, il catalogo Servetto
(www.servetto.com) offre numerosissime varianti
di Vedononvedo, tutte sviluppate secondo lo stesso
principio: formelle in materiale termoplastico
colorato (di diverse dimensioni, trafori e disegni
grafici) complete di ganci da montare in sequenza
e fissare a soffitto. Nella foto, la versione Diamante
(design Giacomo Mazzucchelli) disponibile in
arancio, nero o trasparente.
Dalla collezione Infinity (www.infinity.by segala.
com), disegnata da Franco Poli per Segala, ecco
la libreria bifacciale Soft drink, il cui nome fa
riferimento alla poca propensione a “camminare
dritto” del suo profilo anteriore .Composta da
quattro diversi moduli (sia per profondità che
per profilo), ha però medesima figura della
spalla laterale sia a destra che a sinistra e questo
permette di comporre un serpentone infinito.
Proposta in multistrato di betulla rivestito in
alluminio o in noce Canaletto si appresta a
possibili varianti laccate.
Collegare spazi, connettere funzioni, costruire ambienti: questo l’obiettivo del sistema integrato di
porte, pareti e ante scorrevoli di Tre-P&Tre-Più (www.trep-trepiu.com). Nell’immagine, sullo
sfondo un grande e luminoso living cui si accede attraverso le ante fisse e scorrevoli del sistema
Pavilion (qui con nuovo profilo montante da mm 16x42, traverso in continuità con speciale sistema
di aggancio ribassato; nuova autochiusura con sistema di avvicinamento ammortizzato; nuovo
binario modulare con sistema di disinstallazione della ferramenta di scorrimento). Trasparenza
interrotta solo da una parete di raccordo rivestita con Continuum, moderna e raffinata boiserie in
legno. Entrambi i programmi portano la firma di Antonio Citterio.

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Stripe, recente
proposta di Con &
Con (www.conecon.
it), marchio del
Gruppo Confalonieri,
è un sistema
divisorio/contenitivo
da sospensione e da
parete, realizzato in
metacrilato, alluminio
e acciaio. Il design è di
Lissoni Associati.
Con “Home Project” di Alivar (ww.alivar.com) continua il
progetto di una casa “dove ogni dettaglio ha un valore squisito,
dove ogni elemento è un punto d’interesse e concentra intorno sé il
piacere e il dinamismo. Una casa ricca d’ispirazioni, multi-centrica,
dove l’essenzialità lascia gli spazi aperti e dà ottima vivibilità, dove
essere di tendenza significa anticipare ciò che c’è oltre l’orizzonte”.
Superare gli orizzonti di uno schermo tv può significare, allora,
poterci girare attorno, posizionarlo a centro stanza separando la
zona “visione” da altre forme di intrattenimento. Ecco, perciò, il
Totem Hi-Fi Unit Folio con luce fluorescente superiore di servizio:
è un elemento porta TV con colonnine laterali porta cd/dvd e
mobiletto per videoregistratore/decoder in alluminio disponibile con
pannello in rovere o laccato (qui nella versione arancio).
pareti mobili
A Vancouver Stephanie Forsythe e Todd MacAllen con Robert Pasut hanno
creato lo studio di design Molo (www.molodesign.com) che oggi è anche un
marchio di prodotti (distribuiti anche Milano e Bologna) concepiti utilizzando
la struttura del nido d’ape che li rende flessibili ed estremamente espandibili,
in tre differenti materiali: Paper (carta ignifuga al 100%, nero o bianco),
Kraft paper (carta ignifuga e riciclabile al 100%, marrone e nero) e Textile
(filato di polietilene misto a fibra di carta, bianco e nero). Softwall è un
sistema di pareti autoportanti per separare, arredare o allestire e renderne
l’acustica più morbida. Modulabili ed espandibili fino a 6 metri, le pareti si
possono attaccare tra loro per mezzo di un magnete o di un nastro di velcro.
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Il pannello divisorio Flex di Clipper System (www.clippersystem.it) è
composto da un pannello flessibile dello spessore 12 mm, ancorato a montanti
verticali in acciaio finitura alluminio. Il pannello interno flessibile è costituito
nella versione standard da un sandwich ottenuto accoppiando due lastre di
medium density con all’interno un tessuto in cotone stabilizzato mentre la
superficie esterna è nobilitata con laminatino di spessore mm 3/10 in finitura
acero, faggio e pero. In più, le facce esterne del pannello sono incise a doghe
verticali che ne permettono le sinuosità.
Prodotto dalla messicana Pirwi (www.pirwi.
com), il divisorio Piasa è disegnato da Emiliano
Godoy e prende il nome dall’immaginifico e
terrificante uccello Piasa – largo come un vitello
e con grandissime corna che nella leggenda
Illini, dal folklore dei nativi d’America - aveva
enormi piume. Anche Piasa, in omaggio al suo
ispiratore, può esser realizzato in qualsiasi
misura, a richiesta. I materiali (scelti per la loro
biodegrabilità) sono: legno faggio certificato, corda
di cotone e finitura, tipica, Livos.
I progetti sviluppati con il marchio
Lualdisystem (forti della sinergia di
Lualdiporte e Lualdimobili, www.lualdi.com)
arrivano a piena maturità – con un ampio
catalogo di spunti arredativi per tutte le attività
domestiche, dalla cucina, al relax, dagli spazi di
servizio a quelli di lavoro – ma come desiderano
sottolineare “Lontani dall’utopia del ‘prodotto
definitivo’, cioè dell’oggetto che risolve una volta
per tutte una determinata funzione”. È per questo
che altre potenziali soluzioni sono alla portata
del cliente e del progettista. Quattro i programmi
che arredano “in verticale”, Domino (nella foto,
il sistema integrato di pannelli boiserie e elementi
specializzati, anche tecnologici); Wall&Door;
Shoin; Night&Day (design Giacobone+Roj-
progetto Cmr).

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Si chiama “Node” ed è un divisorio d’ambiente disegnato da Marko
Nenonen: tra i progetti dei giovani talenti di How About Viktor (www.
howaboutviktor.com), una collettiva di designer con studio a Helsinki, in
mostra lo scorso aprile al Salone Satellite nell’ambito del Salone del Mobile
con un loro format espositivo itinerante intitolato “Vow - Viktor on Wheels”.
L’idea è semplice: una sequenza di corde elastiche fissate su una barra
a soffitto e una a pavimento, vengono raggruppate a piacimento per creare
effetti grafici e aumentare o diminuire le “finestre” poligonali attraverso
cui vedere.
Disegnato da Giulio Iacchetti e brevettato da
Caimi Brevetti (www.caimi.com), Geko è un
originale sistema decorativo brevettato, composto
da un unico elemento, una stella in tecnopolimero
a sei braccia, aggregabile all’infinito e secondo
molteplici combinazioni. Ideale per separare
spazi, per creare vivaci quinte e fondali colorati:
mediante un cavo d’acciaio e dei supporti in
metallo cromato può essere fissato a parete e a
soffitto. Tra i più economici sul mercato.
pareti mobili
Nel 1970 Pierangelo Gallotti disegna Secret, la
prima parete componibile in cristallo. Nel 2004
Secret è arricchita e rivisitata, da Pierangelo
Gallotti stesso, con Ricardo Bello Dias: nasce
New Secret. Dal catalogo Gallotti & Radice
(www.gallottiradice.it), New Secret si configura
oggi come un programma modulare a spalla
portante in cristallo temperato, alluminio
anodizzato e legno. Può essere posizionata sia
a muro che nel centro stanza come funzionale
interparete.
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Nato a Istanbul nel 1963, il designer Atilla Kuzu (www.atillakuzu.com)
cerca sempre una soluzione non ovvia e, possibilmente, non da altri già
percorsa. Fonte di ispirazione le forme senza fine e le permutazioni che la
geometria offre nel rispetto del corretto uso da parte dell’utente. Sua è la
libreria che indaga le tre dimensioni spaziali, per questo si chiama XYZ. Non
si può negare che abbia una vocazione tutta particolare a dividere gli spazi!
Ünal&Böler (www.
unalboler.com) è il
nome dello studio di
design dei due giovani
turchi, Ömer Ünal e
Alper Böler che hanno
ideato la libreria
da soffitto Salkim
(termine che in turco
significa grappolo).
Simili a tante grucce
tridimensionali, questi
elementi metallici
si appendono uno
sull’altro (a partire
da una barra fissata
a soffitto con dei cavi
d’acciaio) ospitando
i libri leggermente
inclinati. Di tanto in
tanto un colpo d’aria
li può far dondolare
rendendo la “parete”
ancor più leggera e
dinamica.
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Il giovane designer giapponese Shigeichiro Takeuchi (www.
shigeichiro.com) nato a Fukui nel 1975, era tra le giovani proposte dello
scorso Salone Satellite, il padiglione che il Salone del Mobile dedica ai
talenti creativi emergenti. In quell’occasione ha presentato questa parete
sospesa, composta da dischi che si agganciano magneticamente l’uno all’altro
(così come all’asta metallica a parete o a soffitto). Il loro colore, bianco e
nero, e l’alternanza di pieni e vuoti, consente composizioni grafiche.

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La libreria Cartesia – con il
design di Giuseppe Bavuso per
Rimadesio (www.rimadesio.it) -
si è arricchita di nuove potenzialità
con l’introduzione degli elementi
Cartesia Large: schienali, mensole
e contenitori di ampio sviluppo
orizzontale e dalle molteplici
funzionalità. Un prodotto
minimale in cui le sottili spalle,
contrapposte ai ripiani di forte
spessore, offrono un’immagine di
solidità e insieme di leggerezza.
Totalmente realizzata in alluminio
estruso naturale e nero oppure
nelle due nuove versioni in
alluminio laccato bianco opaco e
titanio. L’esclusivo vetro laccato
di Rimadesio viene ora proposto
in 30 nuove varianti di colore
che permettono la massima
personalizzazione di ripiani e
schienali (dotati di un sistema di
retroilluminazione a led).
“Esplorare le infinite possibilità che il gioco con i
materiali concede al di là dei rigidi confini che via
via si sono formati tra arte, design e moda”: nascono
così gli arazzi di Process 4 (info@process4.it),
un laboratorio di ricerca che si dedica all’indagine
di nuove possibili relazioni fra ingegno artigianale
e innovazione tecnologica. Piccole unità di feltro
colorato e suede che in forme geometrice diverse si
intrecciano tra loro dando luogo risultati di grande
effetto sia per arredare che per dividere gli spazi.
Realizzati con una tecnica che potremmo definire
“tessitura laser”, combinano la moderna tecnologia
di taglio laser con l’abilità manuale della tessitura
tradizionale.
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Reinterpretata in chiave del tutto
innovativa e contemporanea, la
boiserie Listone Giordano
(www.listonegiordano.com)
reinventa l’idea stessa di parete
trasformandola in dinamico e vitale
elemento di arredo. Il sistema di
aggancio brevettato distanzia in
misura variabile la boiserie dalla
parete per alloggiarvi una serie
di utili dispositivi tecnologici. I
moduli, sostenuti singolarmente
alla parete attraverso una speciale
struttura in alluminio, permettono
in ogni momento di poter
aggiornare e personalizzare lo
spazio abitativo: dall’inserimento
di uno schermo piatto all’utilizzo
della superficie come cassa di
risonanza dell’impianto di home
entertainment. Nella foto il modello
Modanato in essenza Morado
(design Massimo Iosa Ghini) è
accessoriata anche con cassetti
e veletta superiore in Corian di
DuPont con illuminazione e un telo
di proiezione automatizzato.
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Nella sua storia aziendale Citterio (www-citteriospa.com), rievoca come negli
anni ‘70 sia stata tra le prime imprese italiane a produrre l’”Interparete”,
progenitrice delle attuali pareti attrezzate, tutt’oggi in produzione. Tra le novità
dello scorso Salone del Mobile ecco una soluzione divisoria e arredativa al
tempo stesso: la versione living del sistema Trolly (design Pinuccio Borgonovo),
nato per le cabine armadio e ampliatosi in una strattura con piantane da terra e
a soffitto che sostengono ante a ribalta, contenitori a giorno, pannelli portatelevisore.
Il risultato è uno “scaffale” universale che può essere utilizzato
anche al centro dei locali con accesso su ambedue le facciate.
Difficile definire la tipologia di arredi di Capo d’opera (www.capodopera.it): dall’area
living all’arredobagno e, recentemente, ospita alcuni pezzi unici realizzati da artisti. Ogni
mobile è qualcosa di più di un contenitore. Qui, per esempio, la struttura a giorno View,
il cui fondale è nella versione Winter – con decoro stampato e rifinito in opaco o lucido
– assolve la sua principale funzione di contenere (libri e oggetti) ma se posizionata in soluzione
free-standing offre una parete retrostante di grande effetto.
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I blocchi trasparenti Clic Bloc prodotti da Alvex
(www.clicbloc.it) sono realizzati in policarbonato:
si agganciano l’uno all’altro con un semplice scatto
e si possono configurare anche angoli e forme
curve, con profili perimetrali in legno o alluminio.
Solido, infrangibile, disponibile sia traslucido sia
colorato, il “mattone trasparente” Clic Bloc ha
una resistenza agli urti 200 volte superiore al vetro
e non si scheggia. Facile da trasportare anche
assemblato, grazie alla sua leggerezza (12,5 kg al
mq, pari a 25 blocchi), è anche un isolante termico
e acustico.

Babini Office (www.babini.com) è uno specialista in soluzioni
d’arredo che rispondono a tutte le problematiche e le esigenze
dell’office contemporaneo: variabilità del layout, lavoro di gruppo,
condivisione delle postazioni, accoglienza, ufficio nomade ed
home office. La versatilità progettuale è testimoniata da Wallup
sistema di divisione dello spazio con valenze architettoniche che
può essere esaltato dall’inserimento di serigrafie a disegno. La
struttura, interamente in alluminio, può alloggiare pannelli in vetro
trasparente o satinato oppure pannelli ciechi in legno. I vantaggi?
Velocità di esecuzione e completo riutilizzo dei componenti in caso di
trasformazione dell’ambiente.
Nel sito della galleria Alessio Nobili & C. (www.paraventigiapponesi.it)
troviamo questa interessante descrizione: “Le prime testimonianze sull’uso dei
paraventi (Byobu) in Giappone risalgono al primo periodo Nara (645 - 794)
quando venivano utilizzati in funzione della collocazione di statue buddiste.
Con la fine dell’VIII secolo i Byobu si slegano dall’ambito prettamente religioso
per entrare, unitamente ai fusuma (porte scorrevoli dipinte), nelle case
dell’aristocrazia. Le dimore giapponesi, sia quelle aristocratiche che quelle
del ceto medio, presentavano degli ambienti interni molto ampi e con poche
pareti fisse. Inoltre il mobilio era ridotto ai minimi termini, di conseguenza i
pareti mobili
Hey Joe, in omaggio a Joe Colombo, uno dei progettisti più importanti del
design Anni ‘70: è la libreria/contenitore composta da cerchi in acciaio
inox di quattro diametri diversi assemblati dall’utente, assumendo di volta
in volta conformazioni diverse. Ideata da Piergiorgio Robino+Daniele
Ragazzo (dello studio torinese Nucleo), è realizzato da Studio Art
(www.studioart.it). L’interno è infatti rivestito in tessere di pellame
colorato, materiale in cui Studio Art realizza pregiate, curatissime
e originali soluzioni d’arredo. Un altro esempio? Le Geometrie Pendenti,
dischi, forme geometriche rivestiti con cura artigianale in pelle bovina,
hairy cow o camoscio dai colori più diversi formano raffinate catenelle che
fissate in sequenza al soffitto generano tende, divisori, arazzi in movimento.
paraventi costituivano degli elementi funzionali dell’arredamento utilizzati sia
come riparo dalle correnti d’aria, sia come pareti per suddividere questi grandi
spazi. Il paravento, grazie alle sue caratteristiche, permetteva di creare moduli
abitativi variamente modificabili a seconda delle esigenze più diverse”. Il cenno
storico continua e scopriamo che “Le pregiate foglie d’oro e d’argento applicate
sovente sulla superficie dei Byobu rendono estremamente preziosi questi
arredi, ma pure hanno la funzione di amplificare la luce in presenza di scarsa
illuminazione: è per esempio di estrema raffinatezza e suggestione l’effetto
creato da questo tipo di paraventi in presenza di una candela”.
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