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CAPITOLO<br />

3I vettori<br />

e le forze<br />

Una barca a vela, come lo yacht dell’America’s Cup<br />

mostrato <strong>in</strong> figura, è soggetta a varie forze: la forza del<br />

vento, la forza peso della barca e del suo equipaggio,<br />

le forze di attrito dell'aria e dell'acqua, la forza<br />

di galleggiamento. L’abilità dello skipper consiste<br />

nello sfruttare al meglio queste forze<br />

per condurre la barca al traguardo nel<br />

più breve tempo possibile.<br />

Anche se non sempre ce ne accorgiamo, tutti<br />

i corpi agiscono cont<strong>in</strong>uamente gli <strong>un</strong>i sugli<br />

altri. Queste azioni reciproche, che si<br />

esercitano per contatto o a distanza, prendono<br />

il nome di forze. L’effetto delle forze è di modificare<br />

il moto dei corpi. In questo capitolo studieremo le<br />

caratteristiche generali delle forze e alc<strong>un</strong>i importanti<br />

esempi (la forza peso, la forza elastica, le forze<br />

di attrito). Le forze sono grandezze fisiche vettoriali,<br />

caratterizzate oltre che da <strong>un</strong>’<strong>in</strong>tensità, da <strong>un</strong>a<br />

direzione e da <strong>un</strong> verso. Dovremo qu<strong>in</strong>di dedicare<br />

<strong>un</strong> po’ di spazio e di tempo allo studio dei vettori,<br />

che sono tra gli enti matematici più usati <strong>in</strong> fisica.<br />

CONTENUTI<br />

1. Grandezze scalari e vettoriali 2<br />

2. Operazioni con i vettori 3<br />

3. Componenti cartesiane di <strong>un</strong> vettore 6<br />

4. Le forze 11<br />

5. La forza peso 14<br />

6. La forza elastica 15<br />

7. Forze di attrito 19<br />

© Pearson Italia S.p.A. - Walker<br />

Corso di Fisica


2 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

Biblioteca<br />

Biblioteca?<br />

s<br />

N<br />

Noi<br />

Biblioteca?<br />

0,5 km<br />

▲ FIGURA 1 Spostamento: distanza,<br />

direzione e verso<br />

Se sappiamo che la biblioteca è a 0,5 km<br />

a nord-ovest da noi, conosciamo<br />

esattamente la sua posizione. Il vettore<br />

s rappresenta lo spostamento dalla<br />

nostra posizione <strong>in</strong>iziale alla biblioteca.<br />

!<br />

ATTENZIONE<br />

Direzione e verso sono due cose diverse:<br />

dicendo che <strong>un</strong> aereo vola l<strong>un</strong>go<br />

la rotta Milano - Roma, <strong>in</strong>dichiamo<br />

la direzione del volo; specificando<br />

che l’aereo viaggia da Milano verso<br />

Roma, <strong>in</strong>dichiamo il verso.<br />

▲ L’<strong>in</strong>formazione data da questo segnale<br />

<strong>in</strong>dica per ogni città <strong>un</strong>a distanza, <strong>un</strong>a<br />

direzione e <strong>un</strong> verso. In effetti il segnale<br />

def<strong>in</strong>isce <strong>un</strong> vettore spostamento per<br />

ogn<strong>un</strong>a delle dest<strong>in</strong>azioni.<br />

© Pearson Italia S.p.A. - Walker<br />

Corso di Fisica<br />

E<br />

1. Grandezze scalari e vettoriali<br />

Tra le grandezze fisiche ve ne sono alc<strong>un</strong>e che sono espresse solo da <strong>un</strong><br />

valore numerico, accompagnato da <strong>un</strong>’<strong>un</strong>ità di misura. Queste grandezze<br />

sono dette scalari.<br />

Grandezza scalare<br />

Una grandezza scalare è <strong>un</strong>a grandezza fisica espressa da <strong>un</strong> numero<br />

accompagnato da <strong>un</strong>’<strong>un</strong>ità di misura.<br />

Esempi di grandezze scalari sono la massa di <strong>un</strong> oggetto, il volume di <strong>un</strong><br />

recipiente, la durata di <strong>un</strong> evento, la densità di <strong>un</strong> materiale, la temperatura<br />

di <strong>un</strong> corpo.<br />

Talvolta, <strong>in</strong>vece, <strong>un</strong> numero non è sufficiente a descrivere <strong>un</strong>a grandezza fisica<br />

ed è necessario associare a esso anche <strong>un</strong>a direzione. Ad esempio, supponiamo<br />

di essere <strong>in</strong> <strong>un</strong>a città che non conosciamo e di voler andare <strong>in</strong> biblioteca.<br />

Chiediamo a <strong>un</strong> passante: «Sa dov’è la biblioteca?» Se il passante<br />

risponde «Sì, si trova a mezzo kilometro da qui» non ci è di grande aiuto,<br />

perché la biblioteca potrebbe essere <strong>in</strong> qualsiasi p<strong>un</strong>to di <strong>un</strong>a circonferenza<br />

di raggio 0,5 km, come mostrato <strong>in</strong> figura 1. Per conoscere esattamente dove<br />

è situata la biblioteca, abbiamo bisogno di <strong>un</strong>a risposta del tipo: “Sì, la biblioteca<br />

è a mezzo kilometro a nord-ovest da qui.” Conoscendo la distanza e la<br />

direzione, sappiamo esattamente dove è situata la biblioteca. Lo spostamento<br />

dalla nostra posizione <strong>in</strong>iziale al p<strong>un</strong>to <strong>in</strong> cui si trova la biblioteca è <strong>un</strong>a<br />

grandezza fisica determ<strong>in</strong>ata non solo dalla distanza percorsa, ma anche<br />

dalla direzione (nord-ovest) e dal verso del movimento. In figura 1 lo spostamento<br />

è rappresentato da <strong>un</strong>a freccia che p<strong>un</strong>ta nella direzione e nel verso<br />

del moto e la cui l<strong>un</strong>ghezza, che chiameremo modulo o <strong>in</strong>tensità (0,5 km, <strong>in</strong><br />

questo caso), rappresenta la distanza <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea d’aria tra la posizione <strong>in</strong>iziale<br />

e la biblioteca. Lo spostamento è <strong>un</strong> esempio di grandezza vettoriale.<br />

In generale, <strong>un</strong>a grandezza fisica specificata da <strong>un</strong> modulo, che è <strong>un</strong> numero<br />

non negativo con <strong>un</strong>’<strong>un</strong>ità di misura, da <strong>un</strong>a direzione e da <strong>un</strong> verso<br />

è detta grandezza vettoriale.<br />

Grandezza vettoriale e vettore<br />

Una grandezza vettoriale è <strong>un</strong>a grandezza fisica rappresentata matematicamente<br />

da <strong>un</strong> vettore.<br />

Un vettore è <strong>un</strong> ente matematico def<strong>in</strong>ito da <strong>un</strong> modulo (che è <strong>un</strong><br />

numero non negativo), <strong>un</strong>a direzione e <strong>un</strong> verso.<br />

Nell’esempio precedente abbiamo <strong>in</strong>contrato il vettore spostamento. Altre<br />

grandezze vettoriali sono, ad esempio, la velocità e l’accelerazione di <strong>un</strong> oggetto,<br />

e le forze, cui è dedicato questo capitolo.<br />

Per rappresentare graficamente <strong>un</strong> vettore useremo <strong>un</strong>a freccia, come <strong>in</strong><br />

figura 1. Il simbolo di <strong>un</strong> vettore sarà <strong>un</strong>a lettera (maiuscola o m<strong>in</strong>uscola)<br />

<strong>in</strong> corsivo con <strong>un</strong>a piccola freccia sopra. La stessa lettera senza freccia <strong>in</strong>dicherà<br />

il modulo del vettore. Ad esempio, <strong>in</strong> figura 1 il vettore spostamento<br />

dalla posizione <strong>in</strong>iziale alla biblioteca è contrassegnato dal simbolo<br />

s e il suo modulo è s 0,5 km.<br />

!


2. Operazioni con i vettori<br />

Con i vettori è possibile effettuare varie operazioni. Quelle di cui ci occuperemo<br />

sono l’addizione e la sottrazione di vettori e la moltiplicazione di<br />

<strong>un</strong> vettore per <strong>un</strong> numero.<br />

Somma di vettori<br />

Curiosando <strong>in</strong> <strong>un</strong>a vecchia cassa <strong>in</strong> soffitta trovi la mappa di <strong>un</strong> tesoro.<br />

La mappa dice che, per localizzare il tesoro, devi partire dall’albero di<br />

magnolia che si trova <strong>in</strong> cortile, fare 5 passi verso nord e poi 3 verso est.<br />

Se questi due spostamenti sono rappresentati dai vettori e <strong>in</strong> figura 2,<br />

lo spostamento totale dall’albero al tesoro è dato dal vettore . Diciamo<br />

che è il vettore somma di e B e scriviamo:<br />

<br />

!<br />

A !<br />

C !<br />

C !<br />

B !<br />

C ! B !<br />

A !<br />

A !<br />

In generale i vettori si sommano graficamente secondo la seguente regola<br />

(il cosiddetto metodo p<strong>un</strong>ta-coda):<br />

Somma di due vettori (metodo p<strong>un</strong>ta-coda)<br />

Per sommare i vettori e , si dispone la coda di sulla p<strong>un</strong>ta di<br />

: la somma è il vettore che va dalla coda di alla p<strong>un</strong>ta<br />

di B .<br />

!<br />

A !<br />

B !<br />

A !<br />

C !<br />

A !<br />

B !<br />

B !<br />

A !<br />

Per applicare il metodo p<strong>un</strong>ta-coda è necessario spostare i vettori. Questa<br />

operazione non comporta alc<strong>un</strong> problema se i vettori vengono spostati<br />

parallelamente a se stessi, senza modificarne la l<strong>un</strong>ghezza e il verso. Rette<br />

parallele rappresentano <strong>in</strong>fatti la stessa direzione e, poiché <strong>un</strong> vettore è<br />

def<strong>in</strong>ito solo dal suo modulo, dalla sua direzione e dal suo verso, se questi<br />

non cambiano, non cambia neanche il vettore. Ad esempio, nella figura<br />

3 tutte le frecce hanno la stessa l<strong>un</strong>ghezza e la stessa direzione orientata<br />

e qu<strong>in</strong>di rappresentano lo stesso vettore, anche se sono collocate <strong>in</strong><br />

p<strong>un</strong>ti diversi.<br />

5 passi<br />

verso nord<br />

N<br />

3 passi<br />

verso est<br />

A<br />

B<br />

Tesoro<br />

CAB Spostamento totale<br />

Albero di<br />

magnolia<br />

▲ FIGURA 2 Somma di due vettori<br />

Per andare dall’albero di magnolia al tesoro, devi prima fare 5 passi verso nord ( )<br />

e poi 3 passi verso est ( ). Lo spostamento totale dall’albero al tesoro è la somma degli<br />

spostamenti e , cioè B .<br />

!<br />

A !<br />

C !<br />

B !<br />

A !<br />

B !<br />

A !<br />

E<br />

2. Operazioni con i vettori 3<br />

A<br />

A<br />

A<br />

A<br />

▲ FIGURA 3 Rappresentazioni<br />

dello stesso vettore A S<br />

Un vettore è def<strong>in</strong>ito solo dalla<br />

l<strong>un</strong>ghezza, dal verso e dalla direzione,<br />

che è la stessa nel caso di rette parallele.<br />

A<br />

© Pearson Italia S.p.A. - Walker<br />

Corso di Fisica


4 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

FIGURA 4 Somma di vettori<br />

aventi la stessa direzione<br />

L<strong>un</strong>ghezza somma delle<br />

a) I due vettori hanno verso uguale.<br />

l<strong>un</strong>ghezze di A e B.<br />

b) I due vettori hanno verso opposto. a)<br />

ATTENZIONE<br />

Il modulo della somma di due vettori<br />

non è uguale alla somma dei moduli<br />

dei vettori, a meno che questi<br />

vettori non abbiano la stessa direzione<br />

e lo stesso verso.<br />

FIGURA 5 Regola del<br />

parallelogramma<br />

Il vettore somma <br />

ottenuto con il metodo p<strong>un</strong>ta-coda (a)<br />

oppure, facendo co<strong>in</strong>cidere la coda di<br />

con quella di A , mediante la regola<br />

del parallelogramma (b).<br />

!<br />

B !<br />

B !<br />

A !<br />

C !<br />

© Pearson Italia S.p.A. - Walker<br />

Corso di Fisica<br />

Nel caso particolare <strong>in</strong> cui si sommano due vettori che hanno uguale direzione,<br />

il vettore somma ha la stessa direzione. Per ciò che riguarda il suo<br />

modulo e il suo verso, la regola è la seguente:<br />

se i due vettori hanno versi uguali (figura 4a), il vettore somma ha come<br />

modulo la somma dei moduli dei due vettori e lo stesso verso;<br />

se i due vettori hanno verso opposto (figura 4b), il vettore somma ha<br />

come modulo la differenza dei moduli dei due vettori e come verso<br />

quello del vettore che ha modulo maggiore.<br />

A<br />

C A B<br />

B<br />

L<strong>un</strong>ghezza differenza delle<br />

l<strong>un</strong>ghezze di A e B.<br />

b)<br />

Consideriamo ora i due vettori e <strong>in</strong> figura 5a e il loro vettore somma<br />

ottenuto con il metodo p<strong>un</strong>ta-coda. Se spostiamo parallelamente<br />

a se stessa la freccia che rappresenta <strong>in</strong> modo che la sua coda<br />

co<strong>in</strong>cida con quella di , troviamo che è la diagonale del parallelogramma<br />

che ha come lati A e (figura 5b). Abbiamo scoperto così <strong>un</strong> altro<br />

metodo per costruire la somma di due vettori, noto come regola del<br />

parallelogramma:<br />

! B ! A !<br />

C<br />

! B!<br />

C !<br />

A !<br />

B ! A ! B !<br />

Somma di due vettori (regola del parallelogramma)<br />

Per sommare i vettori e B si fanno co<strong>in</strong>cidere le loro code e si disegna<br />

il parallelogramma che ha i due vettori come lati: la somma<br />

è la diagonale di questo parallelogramma.<br />

!<br />

A !<br />

B !<br />

A !<br />

C !<br />

B<br />

Se i vettori da sommare sono più di due, basta estendere i metodi di addizione<br />

che abbiamo appena descritto. Ad esempio, disponendo tutti i<br />

vettori secondo il metodo p<strong>un</strong>ta-coda, il vettore somma è quello che va<br />

dalla coda del primo vettore alla p<strong>un</strong>ta dell’ultimo, come mostrato <strong>in</strong> figura<br />

6a. Oppure, usando la regola del parallelogramma, si sommano<br />

dapprima due vettori qual<strong>un</strong>que, poi si somma il vettore risultante con il<br />

vettore successivo, e così via (figura 6b).<br />

A<br />

C A B<br />

A C<br />

A C<br />

a) b)<br />

B<br />

B


A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

Il vettore somma D<br />

va dalla coda del primo<br />

alla p<strong>un</strong>ta dell’ultimo.<br />

a) b)<br />

Differenza di due vettori<br />

Vediamo ora come si sottraggono i vettori. Vogliamo determ<strong>in</strong>are il vettore<br />

differenza di due vettori e , cioè:<br />

<br />

dove e , ad esempio, sono i vettori rappresentati <strong>in</strong> figura 7.<br />

Possiamo scrivere nel modo seguente:<br />

( )<br />

cioè come somma di e , dove il vettore è il vettore opposto di .<br />

L’opposto di <strong>un</strong> vettore è rappresentato da <strong>un</strong>a freccia della stessa l<strong>un</strong>ghezza<br />

del vettore orig<strong>in</strong>ale, ma orientata nel verso opposto.<br />

Il vettore e il suo opposto sono mostrati <strong>in</strong> figura 7. Per sottrarre<br />

da , cioè per calcolare il vettore , basta ribaltare il verso di<br />

e sommare il vettore così ottenuto ad A , come <strong>in</strong>dicato <strong>in</strong> figura. La regola<br />

generale è la seguente:<br />

!<br />

A !<br />

D ! A !<br />

B !<br />

B !<br />

B !<br />

B !<br />

B !<br />

A !<br />

B !<br />

B !<br />

B !<br />

D ! A !<br />

B !<br />

D !<br />

A ! B !<br />

D ! A !<br />

B !<br />

D !<br />

A ! B !<br />

Differenza di due vettori<br />

Per sottrarre <strong>un</strong> vettore da <strong>un</strong> vettore , si costruisce il vettore<br />

, l’opposto di : la differenza B è la somma di e .<br />

!<br />

A !<br />

D !<br />

B !<br />

A !<br />

A !<br />

B !<br />

B !<br />

B !<br />

Moltiplicazione di <strong>un</strong> vettore per <strong>un</strong> numero<br />

A<br />

C<br />

Un’altra operazione che può essere effettuata su <strong>un</strong> vettore è la sua moltiplicazione<br />

per <strong>un</strong> numero. Come mostrato <strong>in</strong> figura 8, ad esempio, moltiplicando<br />

<strong>un</strong> vettore per 3 si aumenta di <strong>un</strong> fattore 3 il suo modulo, ma<br />

non si cambiano direzione e verso; moltiplicando il vettore per 3, <strong>in</strong>vece,<br />

si aumenta il suo modulo di <strong>un</strong> fattore 3 e si <strong>in</strong>verte il verso del vettore.<br />

La regola generale è la seguente:<br />

B<br />

Moltiplicazione di <strong>un</strong> vettore per <strong>un</strong> numero<br />

Moltiplicando <strong>un</strong> vettore per <strong>un</strong> numero, la direzione del vettore<br />

non cambia, il suo modulo viene moltiplicato per il valore assoluto<br />

di quel numero e il verso rimane lo stesso se il numero è positivo,<br />

mentre si <strong>in</strong>verte se il numero è negativo.<br />

AB D<br />

Il vettore somma D<br />

si ottiene applicando<br />

la regola del parallelogramma<br />

ai vettori A B e C.<br />

D<br />

2. Operazioni con i vettori 5<br />

FIGURA 6 Somma di più vettori<br />

Il vettore somma C<br />

ottenuto con il metodo p<strong>un</strong>ta-coda (a)<br />

e con la regola del parallelogramma (b).<br />

!<br />

B !<br />

A !<br />

D !<br />

B<br />

A<br />

Opposto<br />

del vettore B<br />

▲ FIGURA 7 Sottrazione di vettori<br />

Costruzione grafica che permette<br />

di determ<strong>in</strong>are il vettore <br />

come somma del vettore e del vettore<br />

opposto di B .<br />

! A ! B !<br />

A !<br />

D !<br />

A<br />

3A<br />

3A<br />

▲ FIGURA 8 Moltiplicazione di<br />

<strong>un</strong> vettore per <strong>un</strong> numero<br />

Il vettore A è moltiplicato per il numero<br />

3 e per il numero 3.<br />

!<br />

B<br />

© Pearson Italia S.p.A. - Walker<br />

Corso di Fisica


6 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

FIGURA 9 Scomposizione di<br />

<strong>un</strong> vettore l<strong>un</strong>go due rette<br />

a) Per scomporre il vettore l<strong>un</strong>go le<br />

rette r1 ed r2 si pone la coda di nel<br />

p<strong>un</strong>to di <strong>in</strong>tersezione delle rette.<br />

b) Si tracciano le parallele a r1 ed r2 passanti per la p<strong>un</strong>ta di . I due lati<br />

orientati 1 e 2 del parallelogramma<br />

sono i vettori, diretti rispettivamente<br />

l<strong>un</strong>go r1 ed r2, la cui somma è A .<br />

!<br />

A !<br />

A !<br />

A !<br />

A ! A !<br />

A y<br />

y<br />

A<br />

u<br />

O Ax Angolo <strong>formato</strong> dal<br />

vettore A con l’asse x<br />

▲ FIGURA 10 Componenti<br />

cartesiane di <strong>un</strong> vettore<br />

Scomposizione del vettore nei due<br />

vettori perpendicolari x e A y diretti<br />

l<strong>un</strong>go gli assi di <strong>un</strong> sistema<br />

di coord<strong>in</strong>ate cartesiane.<br />

!<br />

A ! A !<br />

FIGURA 11 Vettori con componenti<br />

di diverso segno<br />

a) x e y p<strong>un</strong>tano entrambi nel verso<br />

positivo, qu<strong>in</strong>di Ax 0 e Ay 0.<br />

b) A x p<strong>un</strong>ta nel verso negativo dell’asse<br />

x, qu<strong>in</strong>di Ax 0.<br />

!<br />

A !<br />

A !<br />

© Pearson Italia S.p.A. - Walker<br />

Corso di Fisica<br />

x<br />

3. Componenti cartesiane di <strong>un</strong> vettore<br />

Scomposizione di <strong>un</strong> vettore<br />

l<strong>un</strong>go due rette qualsiasi<br />

Capita talvolta di dover scomporre <strong>un</strong> vettore l<strong>un</strong>go due rette assegnate,<br />

cioè di dover trovare due vettori diretti l<strong>un</strong>go queste rette e la cui somma<br />

sia uguale al vettore dato. Per fare questo si ricorre alla regola del parallelogramma.<br />

Il procedimento è illustrato <strong>in</strong> figura 9.<br />

Se è il vettore da scomporre l<strong>un</strong>go le rette r1 ed r2, com<strong>in</strong>ciamo con il<br />

porre la sua coda nel p<strong>un</strong>to di <strong>in</strong>tersezione di r1 ed r2, qu<strong>in</strong>di tracciamo le<br />

parallele a r1 ed r2 passanti per la p<strong>un</strong>ta di . Si forma così <strong>un</strong> parallelogramma,<br />

i cui due lati orientati a partire dalla coda di rappresentano i<br />

vettori cercati, cioè i vettori A 1 e 2 che hanno come somma .<br />

! A !<br />

A ! A !<br />

A !<br />

A !<br />

r 1<br />

A<br />

a) b)<br />

Scomposizione di <strong>un</strong> vettore<br />

l<strong>un</strong>go gli assi cartesiani<br />

r2<br />

Di particolare importanza è la scomposizione di <strong>un</strong> vettore l<strong>un</strong>go i due<br />

assi perpendicolari di <strong>un</strong> sistema di coord<strong>in</strong>ate cartesiane. Scegliamo<br />

<strong>un</strong>’orig<strong>in</strong>e, O, e <strong>un</strong> verso positivo per l’asse x (asse delle ascisse) e per<br />

l’asse y (asse delle ord<strong>in</strong>ate), come mostrato <strong>in</strong> figura 10. Ponendo la coda<br />

di <strong>un</strong> vettore nell’orig<strong>in</strong>e e disegnando le parallele agli assi x e y, si<br />

trovano due vettori perpendicolari x e y la cui somma è :<br />

x y<br />

Le componenti cartesiane del vettore sono le l<strong>un</strong>ghezze Ax e Ay, alle<br />

quali è attribuito <strong>un</strong> segno positivo o negativo a seconda che i vettori x e<br />

A y siano diretti nel verso positivo o nel verso negativo degli assi x e y, rispettivamente.<br />

La situazione è illustrata <strong>in</strong> figura 11.<br />

!<br />

A !<br />

A !<br />

A ! A !<br />

A !<br />

A ! A !<br />

A !<br />

A !<br />

A y<br />

O<br />

y<br />

A<br />

A x<br />

a)<br />

x<br />

r 1<br />

A 2<br />

A<br />

A<br />

A x<br />

b)<br />

y<br />

A 1<br />

A y<br />

O<br />

r2<br />

x


Le componenti Ax e Ay possono essere calcolate a partire dal modulo e<br />

dalla direzione di .<br />

La direzione di è <strong>in</strong>dividuata dall’angolo u che il vettore forma con<br />

l’asse delle ascisse. Per ottenere <strong>un</strong>a relazione tra u e le componenti cartesiane<br />

di A dobbiamo <strong>in</strong>trodurre due f<strong>un</strong>zioni matematiche molto importanti:<br />

il seno e il coseno di <strong>un</strong> angolo.<br />

Facendo riferimento al generico triangolo rettangolo di figura 12, il seno<br />

e il coseno sono def<strong>in</strong>iti come segue:<br />

!<br />

A !A!<br />

Seno e coseno di <strong>un</strong> angolo U<br />

Il seno dell’angolo u è dato dal rapporto tra il cateto opposto all’angolo<br />

e l’ipotenusa:<br />

sen u <br />

Il coseno dell’angolo u è dato dal rapporto tra il cateto adiacente all’angolo<br />

e l’ipotenusa:<br />

cos u <br />

Da qui si trova che il cateto b è uguale al prodotto dell’ipotenusa c per il<br />

seno dell’angolo opposto:<br />

b c sen u<br />

mentre il cateto a è uguale al prodotto dell’ipotenusa c per il coseno dell’angolo<br />

opposto:<br />

a c cos u<br />

Applicando queste relazioni al triangolo rettangolo di figura 13, che ha<br />

come cateti Ax e Ay e come ipotenusa A, si possono scrivere le componenti<br />

del vettore A <strong>in</strong> f<strong>un</strong>zione del suo modulo e dell’angolo u:<br />

!<br />

A x A cos u A y A sen u<br />

Vediamo ora come si risolve il problema <strong>in</strong>verso, cioè come si calcola il<br />

modulo del vettore e l’angolo u che identifica la sua direzione conoscendo<br />

le componenti cartesiane Ax e Ay. Il modulo del vettore A si ottiene applicando il teorema di Pitagora al<br />

triangolo rettangolo di figura 13:<br />

!<br />

A !<br />

A 2A 2 x + A 2 y<br />

Per determ<strong>in</strong>are u, usando le relazioni date sopra scriviamo dapprima il<br />

coseno e il seno di u:<br />

A x<br />

b<br />

c<br />

a<br />

c<br />

A y<br />

cos u sen u <br />

A<br />

A<br />

e poi calcoliamo le f<strong>un</strong>zioni <strong>in</strong>verse del coseno e del seno (<strong>in</strong>dicate, rispettivamente,<br />

con cos 1 e sen 1 ):<br />

u cos 1 u sen1 a Ax A b aA y<br />

A b<br />

3. Componenti cartesiane di <strong>un</strong> vettore 7<br />

c<br />

u<br />

a<br />

b c sen u<br />

a c cos u<br />

▲ FIGURA 12 Seno e coseno di<br />

<strong>un</strong> angolo<br />

O<br />

y<br />

A<br />

u<br />

▲ FIGURA 13<br />

A x<br />

A y<br />

© Pearson Italia S.p.A. - Walker<br />

Corso di Fisica<br />

b<br />

x


8 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

▲ Le f<strong>un</strong>zioni sen 1 e cos 1 su questa<br />

calcolatrice tascabile si attivano<br />

digitando, rispettivamente, i tasti<br />

SHIFT e SIN e SHIFT e COS.<br />

Queste formule significano che u è l’angolo il cui coseno vale A x/A e il<br />

cui seno vale A y/A.<br />

Non approfondiremo la matematica delle f<strong>un</strong>zioni cos 1 e sen 1 . Ci basterà<br />

sapere che possiamo determ<strong>in</strong>are i loro valori con la nostra calcolatrice<br />

tascabile.<br />

ESEMPIO<br />

Consideriamo il vettore disegnato <strong>in</strong> figura, di modulo s 1,50 m. Se l’angolo u<br />

vale 25,0° le componenti cartesiane di s sono date da:<br />

!<br />

s !<br />

sx s cos u (1,50 m) cos (25,0°) 1,36 m<br />

sy s sen u (1,50 m) sen (25,0°) 0,634 m<br />

Se, al contrario, conoscessimo le componenti s x 1,36 m ed s y 0,634 m e dovessimo<br />

calcolare il modulo s e l’angolo u, scriveremmo:<br />

s <br />

2s x 2 + sy 2<br />

PROBLEMA L’altezza di <strong>un</strong>a scogliera<br />

s 2(1,36 m) 1,50 m<br />

2 + (0,634 m) 2<br />

u cos1 <br />

u cos1 a<br />

25,0°<br />

sx s b<br />

1,36 m<br />

a<br />

1,50 m b<br />

Nel libro L’isola misteriosa di Jules Verne, il capitano Cyrus Smith vuole determ<strong>in</strong>are l’altezza di <strong>un</strong>a scogliera.<br />

Egli si mette con le spalle alla base della scogliera, poi camm<strong>in</strong>a dritto davanti a sé per 500 m; a questo p<strong>un</strong>to si<br />

sdraia per terra e misura l’angolo fra la l<strong>in</strong>ea orizzontale e la direzione <strong>in</strong> cui vede la cima della scogliera. Se<br />

l’angolo è di 34°, quanto è alta la scogliera?<br />

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA<br />

In figura è disegnato il triangolo rettangolo utile per il nostro<br />

problema.<br />

Il lato opposto all’angolo u è l’altezza h della scogliera che<br />

dobbiamo determ<strong>in</strong>are, mentre il lato adiacente all’angolo è la<br />

distanza b 500 m fra la base della scogliera e il capitano<br />

Smith.<br />

Inf<strong>in</strong>e l’ipotenusa del triangolo è la distanza d fra la cima della<br />

scogliera e il capitano Smith.<br />

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Corso di Fisica<br />

s y<br />

O<br />

y<br />

u<br />

u<br />

s<br />

s x<br />

d<br />

x<br />

b 500 m<br />

h


STRATEGIA<br />

Useremo la f<strong>un</strong>zione coseno e la relazione tra cateti, ipotenusa e angoli di <strong>un</strong> triangolo rettangolo.<br />

SOLUZIONE<br />

b<br />

Dalla relazione b d cos u calcoliamo d: d <br />

cos u<br />

500 m<br />

d 603 m<br />

cos 34°<br />

Usando il teorema di Pitagora possiamo ora ricavare h: h 2d <br />

2 - b 2<br />

3. Componenti cartesiane di <strong>un</strong> vettore 9<br />

2(603 m) 337 m<br />

2 - (500 m) 2<br />

OSSERVAZIONI<br />

Per calcolare l’altezza h è fondamentale conoscere la distanza b del p<strong>un</strong>to di osservazione dalla base della scogliera.<br />

Se questa distanza non fosse nota (a causa, ad esempio, dell’<strong>in</strong>accessibilità della scogliera), per determ<strong>in</strong>are h bisognerebbe<br />

ricorrere a <strong>un</strong> metodo più complicato, noto come triangolazione, consistente nell’osservare la cima della<br />

scogliera da due p<strong>un</strong>ti diversi.<br />

PROVA TU<br />

Se l’angolo u fosse di 30º, a quale distanza si troverebbe Cyrus Smith dalla base della scogliera? [522 m]<br />

Somma vettoriale per componenti<br />

La convenienza della rappresentazione cartesiana dei vettori sta nel fatto<br />

che usando le componenti cartesiane diventa piuttosto facile sommare i<br />

vettori. Per sommare due o più vettori, <strong>in</strong>fatti, basta semplicemente sommare<br />

le loro componenti.<br />

Il metodo è illustrato <strong>in</strong> figura 14.<br />

Se C è la somma di e , cioè , le componenti cartesiane di<br />

sono date da:<br />

!<br />

A ! B !<br />

C ! A !<br />

B !<br />

C !<br />

Cx Ax Bx Cy Ay By e per calcolare il modulo di C si applica la fomula:<br />

!<br />

O<br />

y<br />

C 2C 2 x + C 2 y<br />

A<br />

A x<br />

C<br />

A y<br />

B<br />

B x<br />

B y<br />

x<br />

O<br />

y<br />

A<br />

C<br />

B<br />

C x A x B x<br />

a) b)<br />

▲ FIGURA 14 Somma di vettori mediante le componenti<br />

a) Le componenti x e y di e di .<br />

b) Le componenti x e y di C . Notiamo che Cx Ax Bx e Cy Ay By. !<br />

B !<br />

A !<br />

C y A y B y<br />

x<br />

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10 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

PROBLEMA Veleggiando nell’Egeo<br />

Andrea e Barbara stanno veleggiando nel Mar Egeo. Un giorno partono dall’isola di Milos e si dirigono a nord,<br />

verso l’isola di Sérifos, a 24 miglia di distanza (<strong>un</strong> miglio nautico, nmi, corrisponde a 1852 m). Il giorno dopo partono<br />

da Sérifos e p<strong>un</strong>tano su Mykonos, che dista 42 miglia, con rotta 60º (il che vuol dire, nel l<strong>in</strong>guaggio navale,<br />

che la rotta forma <strong>un</strong> angolo di 60° con la direzione nord <strong>in</strong> senso orario). Qual è il modulo dello spostamento<br />

complessivo di Andrea e Barbara?<br />

Nord<br />

y<br />

B y<br />

A<br />

O<br />

B<br />

60°<br />

30°<br />

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA<br />

In figura sono tracciati i vettori spostamento da Milos a Sérifos ( ) e da Sérifos a Mykonos ( ). I moduli di questi vettori<br />

sono 24 nmi e 42 nmi, rispettivamente. Cont<strong>in</strong>ueremo a usare le miglia nautiche come <strong>un</strong>ità di misura della l<strong>un</strong>ghezza.<br />

Dobbiamo determ<strong>in</strong>are il modulo dello spostamento totale C da Milos a Mykonos.<br />

! A !<br />

B !<br />

A !<br />

B !<br />

STRATEGIA<br />

Poniamo l’orig<strong>in</strong>e di <strong>un</strong> sistema di assi cartesiani nel p<strong>un</strong>to di partenza (Milos). Gli assi sono orientati <strong>in</strong> modo che<br />

le ascisse p<strong>un</strong>t<strong>in</strong>o a est e le ord<strong>in</strong>ate a nord. Calcoliamo le componenti cartesiane di e , osservando che è diretto<br />

l<strong>un</strong>go l’asse y e B forma con l’asse orizzontale <strong>un</strong> angolo di 30º. Le componenti di sono la somma delle componenti<br />

di e di . A partire da Cx e Cy determ<strong>in</strong>iamo C usando il teorema di Pitagora.<br />

!<br />

A !<br />

A !<br />

B !<br />

C ! A! B !<br />

SOLUZIONE<br />

Le componenti di A sono:<br />

!<br />

Le componenti di B sono:<br />

!<br />

Le componenti di si ottengono sommando quelle di e quelle<br />

di B , Cx Ax Bx e Cy Ay By: !<br />

C !<br />

A !<br />

Il modulo di C è dato da C :<br />

!<br />

2C 2 x + C 2 y<br />

B x<br />

x<br />

Est<br />

OSSERVAZIONI<br />

Il modulo dello spostamento non è uguale alla distanza percorsa dalla barca, che è (24 42) nmi 66 nmi.<br />

PROVA TU<br />

Se da Mykonos Andrea e Barbara veleggiassero su Patros, 80 nmi a est di Mykonos, quale sarebbe <strong>in</strong> modulo il loro<br />

spostamento totale da Milos a Patros? [124 nmi]<br />

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O<br />

N<br />

S<br />

Milos<br />

E<br />

A<br />

B<br />

Sérifos<br />

A x 0 nmi<br />

A y 24 nmi<br />

Mykonos<br />

B x (42 nmi) cos 30° 36 nmi<br />

B y (42 nmi) sen 30° 21 nmi<br />

C x (0 36) nmi 36 nmi<br />

C y (24 21) nmi 45 nmi<br />

C 2(36 nmi) 58 nmi<br />

2 + (45 nmi) 2


4. Le forze<br />

Quando sp<strong>in</strong>giamo <strong>un</strong> carrello al supermercato o trasc<strong>in</strong>iamo <strong>un</strong>o scatolone<br />

sul pavimento, stiamo esercitando <strong>un</strong>a forza. Analogamente, quando<br />

teniamo <strong>un</strong> libro <strong>in</strong> mano, stiamo esercitando <strong>un</strong>a forza verso l’alto<br />

che si oppone alla sp<strong>in</strong>ta verso il basso dovuta alla forza di gravità. Queste<br />

situazioni legate a semplici attività umane sono <strong>un</strong> esempio di ciò che<br />

<strong>in</strong> natura accade cont<strong>in</strong>uamente e a tutti livelli. Il mondo che ci circonda,<br />

<strong>in</strong>fatti, è costituito da oggetti che esercitano delle azioni gli <strong>un</strong>i sugli altri.<br />

È a queste azioni che diamo il nome di forze.<br />

Le forze possono agire per contatto, come quando colpiamo <strong>un</strong>a palla da<br />

tennis con la racchetta o piantiamo <strong>un</strong> chiodo con <strong>un</strong> martello, o a distanza,<br />

come nel caso della forza di gravità o della forza magnetica sull’ago di<br />

<strong>un</strong>a bussola.<br />

L’effetto delle forze è di modificare il moto dei corpi, <strong>in</strong> particolare la loro<br />

velocità. Esse possono anche produrre delle deformazioni, ma a livello<br />

microscopico queste sono riconducibili com<strong>un</strong>que a cambiamenti dello<br />

stato di moto delle molecole.<br />

Effetto delle forze<br />

Le forze tendono a modificare il moto dei corpi.<br />

Studieremo nel capitolo 7 le leggi che descrivono quantitativamente l’effetto<br />

delle forze sul moto dei corpi.<br />

Se pensiamo a <strong>un</strong>a forza familiare, come quella che esercitiamo sp<strong>in</strong>gendo<br />

<strong>un</strong> oggetto, ci conv<strong>in</strong>ciamo facilmente che le forze sono caratterizzate<br />

non solo da <strong>un</strong>a certa <strong>in</strong>tensità (o modulo), ma anche da <strong>un</strong>a direzione e<br />

da <strong>un</strong> verso. Le forze sono qu<strong>in</strong>di grandezze vettoriali, descritte matematicamente<br />

da vettori. La coda della freccia che rappresenta graficamente il<br />

vettore forza va collocata nel p<strong>un</strong>to <strong>in</strong> cui agisce la forza, detto p<strong>un</strong>to di<br />

applicazione.<br />

ATTENZIONE<br />

▲ Esempi di forze: è <strong>un</strong>a forza ciò che fa variare il moto della pall<strong>in</strong>a da tennis, è <strong>un</strong>a forza ciò che muove<br />

il carrello della spesa, è <strong>un</strong>a forza ciò che fa ruotare l’ago della bussola.<br />

F<br />

p<strong>un</strong>to di<br />

applicazione<br />

4. Le forze 11<br />

La dist<strong>in</strong>zione tra forze di contatto e<br />

forze a distanza è più apparente che<br />

reale. Le com<strong>un</strong>i forze di contatto<br />

sono <strong>in</strong>fatti manifestazioni macroscopiche<br />

di forze elettromagnetiche<br />

a distanza, che agiscono su scala atomica<br />

e molecolare.<br />

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12 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

0<br />

F 1<br />

F 2 2F 1<br />

▲ FIGURA 15 Taratura di<br />

<strong>un</strong> d<strong>in</strong>amometro<br />

Quando appendiamo due masse<br />

<strong>campione</strong> al d<strong>in</strong>amometro, il valore<br />

della forza che leggiamo sulla scala è<br />

il doppio di quello che leggiamo quando<br />

al d<strong>in</strong>amometro è attaccata <strong>un</strong>a sola<br />

massa <strong>campione</strong>.<br />

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La misura delle forze<br />

La forza, come tutte le grandezze fisiche, è def<strong>in</strong>ita operativamente attraverso<br />

<strong>un</strong> procedimento di misura. Per misurare le forze si sfruttano i loro effetti,<br />

<strong>in</strong> particolare le deformazioni che esse causano sugli oggetti. Un possibile<br />

strumento di misura delle forze è il d<strong>in</strong>amometro a molla, il cui f<strong>un</strong>zionamento<br />

è basato sull’all<strong>un</strong>gamento che <strong>un</strong>a forza produce quando viene applicata<br />

a <strong>un</strong>a molla (studieremo <strong>in</strong> dettaglio questo effetto nel paragrafo 6).<br />

Per def<strong>in</strong>izione, due forze hanno uguale <strong>in</strong>tensità se, applicate al d<strong>in</strong>amometro,<br />

producono lo stesso all<strong>un</strong>gamento.<br />

Per tarare lo strumento applichiamo a esso <strong>un</strong>a forza <strong>campione</strong>. Le forze<br />

di cui disponiamo più comodamente sono le forze peso di oggetti di data<br />

massa (parleremo del peso nel prossimo paragrafo).<br />

Appendiamo qu<strong>in</strong>di <strong>un</strong>a massa <strong>campione</strong> al d<strong>in</strong>amometro e poniamo<br />

convenzionalmente uguale a 1 il valore della forza <strong>in</strong>dicato dalla scala.<br />

Appendiamo poi due masse uguali alla precedente e assegniamo il valore<br />

2 alla forza corrispondente. Procedendo <strong>in</strong> questo modo, costruiremo<br />

<strong>un</strong>a scala graduata e potremo misurare qual<strong>un</strong>que forza confrontando<br />

l’all<strong>un</strong>gamento che essa produce con quello dovuto alle masse <strong>campione</strong>.<br />

Possiamo ora def<strong>in</strong>ire l’<strong>un</strong>ità di misura della forza, che è il newton (N).<br />

Unità di misura della forza: il newton<br />

Un newton (N) è la forza che produce <strong>un</strong> all<strong>un</strong>gamento della molla<br />

di <strong>un</strong> d<strong>in</strong>amometro uguale a quello prodotto da <strong>un</strong>a massa appesa<br />

di (1/9,81) kg.<br />

Il significato dello strano numero 9,81 che appare <strong>in</strong> questa def<strong>in</strong>izione<br />

sarà chiaro nel prossimo paragrafo.<br />

▲ D<strong>in</strong>amometri da laboratorio.<br />

Risultante di più forze<br />

Quasi sempre su <strong>un</strong> corpo agiscono contemporaneamente più forze. Un<br />

libro fermo su <strong>un</strong> tavolo è soggetto a <strong>un</strong>a forza verso il basso dovuta alla<br />

gravità e a <strong>un</strong>a forza verso l’alto dovuta al tavolo; se sp<strong>in</strong>giamo il libro<br />

sul tavolo, esso è soggetto anche a <strong>un</strong>a forza orizzontale dovuta alla nostra<br />

sp<strong>in</strong>ta. La forza totale, o risultante, esercitata sul libro è la somma<br />

vettoriale delle s<strong>in</strong>gole forze che agiscono su di esso.


Supponiamo che due astronauti stiano utilizzando dei propulsori a getto<br />

per sp<strong>in</strong>gere <strong>un</strong> satellite verso la navicella spaziale, come mostrato <strong>in</strong> figura<br />

16. Se l’astronauta 1 esercita <strong>un</strong>a forza 1 e l’astronauta 2 esercita<br />

<strong>un</strong>a forza 2, la risultante delle forze sul satellite, cioè la forza effettiva<br />

che agisce sul satellite, è la somma vettoriale R 1 2.<br />

Poiché le forze si sommano vettorialmente, è possibile che su <strong>un</strong> corpo<br />

agiscano delle forze s<strong>in</strong>golarmente non nulle ma la cui risultante è nulla.<br />

In questo caso, le forze non producono alc<strong>un</strong> effetto complessivo e si dice<br />

che il corpo è <strong>in</strong> equilibrio. Torneremo più <strong>in</strong> dettaglio sul concetto di<br />

equilibrio nel capitolo 4.<br />

!<br />

F !<br />

F !<br />

F !<br />

F !<br />

1<br />

2<br />

a) Rappresentazione fisica<br />

PROBLEMA Al lavoro nello spazio<br />

Quando escono nello spazio per effettuare dei lavori, gli astronauti <strong>in</strong>dossano tute speciali su cui sono fissati dei<br />

propulsori a getto, cioè dei razzi ad azoto pressurizzato che generano forze di alc<strong>un</strong>e dec<strong>in</strong>e di newton (N). Se gli<br />

astronauti di figura 16 sp<strong>in</strong>gono il satellite con forze di <strong>in</strong>tensità F 1 26 N ed F 2 41 N, le cui direzioni formano<br />

<strong>un</strong> angolo di 52º, qual è l’<strong>in</strong>tensità della forza risultante sul satellite?<br />

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA<br />

Con il sistema di coord<strong>in</strong>ate <strong>in</strong>dicato <strong>in</strong> figura 16, l’astronauta 1 sp<strong>in</strong>ge<br />

nel verso positivo dell’asse x, mentre l’astronauta 2 sp<strong>in</strong>ge con <strong>un</strong> angolo<br />

di 52° rispetto allo stesso asse. L’astronauta 1 esercita <strong>un</strong>a forza di <strong>in</strong>tensità<br />

F1 26 N, mentre l’astronauta 2 esercita <strong>un</strong>a forza di <strong>in</strong>tensità<br />

F2 41 N. Dobbiamo calcolare il modulo di R 1 2.<br />

!<br />

F !<br />

F !<br />

STRATEGIA<br />

Usiamo il metodo della somma vettoriale per componenti cartesiane. Dopo aver calcolato le componenti cartesiane di<br />

1 e di 2, le sommiamo per ricavare quelle di R . Queste ci permettono di determ<strong>in</strong>are il modulo R.<br />

!<br />

F !<br />

F !<br />

SOLUZIONE<br />

F 1 è diretto l<strong>un</strong>go l’asse x, qu<strong>in</strong>di le sue componenti sono:<br />

2 forma <strong>un</strong> angolo di 52º con l’asse x. Le sue componenti<br />

sono:<br />

Le componenti di sono la somma di quelle di 1 e di 2:<br />

Il modulo di si ottiene attraverso la formula<br />

R :<br />

!<br />

2R 2 x + R 2 R<br />

y<br />

!<br />

R !<br />

F !<br />

F !<br />

F !<br />

y<br />

F 2<br />

F 1<br />

x<br />

b) Schema delle forze<br />

PROVA TU<br />

Quanto varrebbe il modulo di R se le forze 1 ed 2 fossero perpendicolari? [R 49 N]<br />

!<br />

F !<br />

F !<br />

F 2<br />

F 1<br />

R<br />

c) Forza risultante<br />

FIGURA INTERATTIVA<br />

O<br />

y<br />

F 2<br />

F 1<br />

52°<br />

F 1,x F 1 26 N F 1,y 0<br />

R<br />

4. Le forze 13<br />

FIGURA 16 Due astronauti<br />

sp<strong>in</strong>gono <strong>un</strong> satellite con forze diverse<br />

<strong>in</strong> modulo e direzione<br />

La forza risultante sul satellite è<br />

la somma vettoriale 1 F 2.<br />

!<br />

F !<br />

R !<br />

F 2,x F 1 cos 52° (41 N) cos 52° 25 N<br />

F 2,y F 2 sen 52° (41 N) sen 52° 32 N<br />

R x F 1,x F 2,x 51 N R y F 1,y F 2,y 32 N<br />

R 2(51 N) 60 N<br />

2 + (32 N) 2<br />

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x


14 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

ATTENZIONE<br />

La costante g è l’accelerazione di gravità,<br />

come vedremo nel capitolo 7,<br />

dove verrà espressa <strong>in</strong> <strong>un</strong>’altra <strong>un</strong>ità<br />

di misura equivalente al N/kg.<br />

▲ La massa di 55,1 kg misurata dalla<br />

bilancia pesa-persone corrisponde a <strong>un</strong><br />

peso di 540,5 N.<br />

P<br />

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5. La forza peso<br />

Quando saliamo su <strong>un</strong>a bilancia per pesarci, la bilancia fornisce <strong>in</strong> realtà<br />

<strong>un</strong>a misura della forza gravitazionale che la Terra esercita su di noi. È<br />

questo il nostro peso P. In generale il peso di <strong>un</strong> oggetto sulla superficie<br />

terrestre è la forza di gravità esercitata su di esso dalla Terra.<br />

Il peso<br />

Il peso P di <strong>un</strong> oggetto sulla superficie terrestre è la forza gravitazionale<br />

esercitata su di esso dalla Terra.<br />

Il peso è d<strong>un</strong>que <strong>un</strong>a forza (la forza peso) e nel SI si misura <strong>in</strong> newton (N).<br />

Come sappiamo dall’esperienza quotidiana, maggiore è la massa di <strong>un</strong><br />

oggetto, maggiore è il suo peso. Supponiamo di pesare <strong>un</strong> mattone su<br />

<strong>un</strong>a bilancia e di leggere il valore 8 N; se aggi<strong>un</strong>giamo <strong>un</strong> secondo mattone,<br />

identico al primo, <strong>in</strong> modo da raddoppiare la massa, misureremo <strong>un</strong><br />

peso di 2 (8 N) 16 N. In <strong>un</strong> determ<strong>in</strong>ato luogo, il peso P e la massa m di<br />

<strong>un</strong> oggetto sono direttamente proporzionali. La loro relazione è:<br />

Relazione tra peso P e massa m<br />

P mg<br />

dove g è <strong>un</strong>a costante di proporzionalità che sulla superficie terrestre vale<br />

9,81 N/kg. È questa l’orig<strong>in</strong>e del numero 9,81 che compare nella def<strong>in</strong>izione<br />

di newton data nel paragrafo precedente. Una massa di 1 kg pesa<br />

<strong>in</strong>fatti 9,81 N.<br />

Il valore g 9,81 N/kg è <strong>in</strong> realtà solo <strong>in</strong>dicativo. Il coefficiente g dipende<br />

<strong>in</strong>fatti, anche se poco, dal p<strong>un</strong>to della superficie terrestre <strong>in</strong> cui ci si<br />

trova (ai poli è maggiore che all’equatore di circa lo 0,5%) e dall’altitud<strong>in</strong>e<br />

(dim<strong>in</strong>uisce all’aumentare dell’altezza rispetto al livello del mare).<br />

Sottol<strong>in</strong>eiamo la netta dist<strong>in</strong>zione tra peso e massa: il peso è la forza gravitazionale<br />

misurata <strong>in</strong> newton, la massa è <strong>un</strong>a quantità <strong>in</strong>variante tipica<br />

di ogni corpo, misurata <strong>in</strong> kilogrammi.<br />

Se ci trovassimo sulla L<strong>un</strong>a la nostra massa non cambierebbe perché<br />

avremmo sempre la stessa quantità di materia, ma, poiché la forza gravitazionale<br />

l<strong>un</strong>are è m<strong>in</strong>ore di quella terrestre (cioè la costante g ha sulla<br />

L<strong>un</strong>a <strong>un</strong> valore più piccolo che sulla Terra), sulla L<strong>un</strong>a peseremmo meno<br />

di quanto pesiamo sulla Terra. In particolare, dal momento che la costante<br />

g l<strong>un</strong>are vale 1,62 N/kg, che è circa <strong>un</strong> sesto della costante g terrestre,<br />

il peso di <strong>un</strong> corpo sulla L<strong>un</strong>a è circa <strong>un</strong> sesto del peso sulla Terra.<br />

Essendo il peso <strong>un</strong>a forza, cioè <strong>un</strong>a grandezza vettoriale, esso ha <strong>un</strong> modulo<br />

(che abbiamo <strong>in</strong>dicato con P), <strong>un</strong>a direzione e <strong>un</strong> verso. Il modulo<br />

della forza peso P vale mg, la direzione è perpendicolare alla superficie<br />

terrestre e il verso è diretto verso il basso.<br />

!<br />

FIGURA 17 Direzione della forza peso<br />

La forza peso che agisce sulla mela ha direzione perpendicolare alla superficie terrestre<br />

e verso diretto verso il basso.


PROBLEMA La sonda Phoenix Mars Lander<br />

La sonda automatica Phoenix Mars Lander è atterrata su Marte il 25 maggio 2008 dopo <strong>un</strong> viaggio durato più di<br />

nove mesi. Il suo scopo era di esplorare l’ambiente marziano alla ricerca di tracce di acqua e di eventuali forme<br />

microbiche di vita. Nell’estate 2008 la sonda ha rivelato la presenza di ghiaccio d’acqua su Marte. Phoenix Mars<br />

Lander ha <strong>un</strong>a massa di 350 kg. Qual è il suo peso sulla Terra e su Marte (dove g 3,69 N/kg)?<br />

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA<br />

La massa della sonda, che è la stessa sulla Terra e su Marte, è m 350 kg. Dobbiamo calcolare il peso, che dipende<br />

dalla costante g. Questa vale 9,81 N/kg sulla Terra e 3,69 N/kg su Marte.<br />

STRATEGIA<br />

Usiamo la relazione tra massa e peso, P mg.<br />

6. La forza elastica 15<br />

SOLUZIONE<br />

Il peso di Phoenix Mars Lander sulla Terra è: P Terra mg Terra (350 kg)(9,81 N/kg) 3,43 10 3 N<br />

Il peso di Phoenix Mars Lander su Marte è: P Marte mg Marte (350 kg)(3,69 N/kg) 1,29 10 3 N<br />

PROVA TU<br />

Cerca su <strong>un</strong> libro di astronomia o su Internet i valori di g degli altri pianeti del sistema solare e calcola quale sarebbe<br />

su questi pianeti il peso di <strong>un</strong>a sonda avente la stessa massa del Phoenix Mars Lander.<br />

6. La forza elastica<br />

Per all<strong>un</strong>gare <strong>un</strong>a molla dobbiamo compiere <strong>un</strong> certo sforzo. Ciò è dovuto<br />

al fatto che, quando viene all<strong>un</strong>gata, la molla esercita sulla nostra mano<br />

<strong>un</strong>a forza di richiamo, detta forza elastica, che tende a riportarla alla<br />

l<strong>un</strong>ghezza <strong>in</strong>iziale, come mostrato <strong>in</strong> figura 18.<br />

Supponiamo che all<strong>un</strong>gando <strong>un</strong>a molla di <strong>un</strong>a quantità x essa eserciti<br />

<strong>un</strong>a forza di <strong>in</strong>tensità F. Si può verificare che se all<strong>un</strong>ghiamo la molla di<br />

<strong>un</strong>a quantità doppia 2x, la forza elastica diventa 2F, e così via (figura 19).<br />

La forza elastica risulta essere qu<strong>in</strong>di direttamente proporzionale all’all<strong>un</strong>gamento.<br />

Forza esercitata dalla mano<br />

Forza elastica<br />

FIGURA 18 Forza elastica di<br />

<strong>un</strong>a molla<br />

La forza elastica della molla è <strong>un</strong>a forza<br />

di richiamo che tende a riportarla alla<br />

sua l<strong>un</strong>ghezza <strong>in</strong>iziale.<br />

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16 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

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Analogamente, se comprimiamo la molla di <strong>un</strong>a quantità x, la molla<br />

sp<strong>in</strong>ge la mano con <strong>un</strong>a forza elastica di <strong>in</strong>tensità F, dove F ha lo stesso<br />

valore del caso precedente. Come ci si può aspettare, <strong>un</strong>a compressione<br />

di 2x comporta <strong>un</strong>a sp<strong>in</strong>ta della molla di <strong>in</strong>tensità 2F. La differenza rispetto<br />

al caso dell’all<strong>un</strong>gamento è che il verso della forza è opposto (figura<br />

20), dal momento che la molla tende com<strong>un</strong>que a tornare alla sua l<strong>un</strong>ghezza<br />

<strong>in</strong>iziale.<br />

In conclusione possiamo dire che:<br />

Una molla esercita <strong>un</strong>a forza direttamente proporzionale alla quantità<br />

x di cui è all<strong>un</strong>gata o compressa. Se F è l’<strong>in</strong>tensità della forza<br />

elastica, possiamo scrivere:<br />

F kx<br />

In questa espressione k è la costante di proporzionalità e prende il nome<br />

di costante elastica. Essendo F misurata <strong>in</strong> newton e x <strong>in</strong> metri, l’<strong>un</strong>ità di<br />

misura di k è il newton al metro, N/m.<br />

Più grande è il valore di k, più rigida è la molla, cioè maggiore è la forza<br />

alla quale dobbiamo sottoporre la molla per ottenere lo stesso all<strong>un</strong>gamento.<br />

La relazione precedente, che fornisce la forza di <strong>un</strong>a molla, è nota come<br />

legge di Hooke e prende il nome da Robert Hooke (1635-1703) che per<br />

primo la formulò nel 1675. Si tratta di <strong>un</strong>a legge empirica, non di <strong>un</strong>a legge<br />

fisica <strong>un</strong>iversale.<br />

L<br />

L<br />

L<br />

0<br />

F<br />

x<br />

2F<br />

2x<br />

All<strong>un</strong>gamento 0<br />

Forza 0<br />

All<strong>un</strong>gamento x<br />

Forza F<br />

Estensione 2x<br />

Forza 2F<br />

▲ FIGURA 19 Forza esercitata da<br />

<strong>un</strong>a molla: all<strong>un</strong>gamento<br />

La forza di richiamo della molla è<br />

proporzionale all’all<strong>un</strong>gamento.<br />

L è la l<strong>un</strong>ghezza <strong>in</strong>iziale della molla.<br />

x<br />

2F<br />

F<br />

L<br />

2x<br />

x<br />

0<br />

All<strong>un</strong>gamento 0<br />

Forza 0<br />

Compressione x<br />

Forza F<br />

Compressione 2x<br />

Forza 2F<br />

▲ FIGURA 20 Forza esercitata da<br />

<strong>un</strong>a molla: compressione<br />

Per <strong>un</strong>a compressione x la forza elastica<br />

è la stessa che per <strong>un</strong> all<strong>un</strong>gamento di<br />

uguale entità, ma il suo verso è opposto.<br />

x


Ovviamente, non può valere per qualsiasi valore di x; ad esempio, sappiamo<br />

che, se all<strong>un</strong>ghiamo <strong>un</strong>a molla oltre <strong>un</strong> certo limite, questa rimane<br />

deformata permanentemente e non ritorna più alla sua l<strong>un</strong>ghezza <strong>in</strong>iziale.<br />

Tuttavia, per all<strong>un</strong>gamenti e compressioni abbastanza piccoli, la legge<br />

di Hooke è sufficientemente accurata.<br />

Si parla di molle ideali per <strong>in</strong>dicare le molle prive di massa che obbediscono<br />

esattamente alla legge di Hooke.<br />

D’ora <strong>in</strong> poi, per “molle” <strong>in</strong>tenderemo sempre delle molle ideali.<br />

Siamo ora <strong>in</strong> grado di capire il pr<strong>in</strong>cipio di f<strong>un</strong>zionamento di <strong>un</strong> d<strong>in</strong>amometro<br />

a molla. Se applichiamo <strong>un</strong>a forza all’estremo libero di <strong>un</strong> d<strong>in</strong>amometro,<br />

la molla al suo <strong>in</strong>terno si all<strong>un</strong>ga di <strong>un</strong>a quantità direttamente proporzionale<br />

alla forza applicata. La misura dell’all<strong>un</strong>gamento della molla<br />

letta sulla scala del d<strong>in</strong>amometro fornisce qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>direttamente <strong>un</strong>a misura<br />

della forza.<br />

Poiché il verso della forza elastica cambia a seconda che la molla venga<br />

all<strong>un</strong>gata o compressa, conviene riscrivere la legge di Hooke <strong>in</strong> forma<br />

vettoriale. Se <strong>in</strong>dichiamo con il vettore spostamento dell’estremità della<br />

molla dalla posizione di equilibrio e con F la forza elastica, come mostrato<br />

<strong>in</strong> figura 18, la legge di Hooke si scrive come:<br />

!<br />

x !<br />

Legge di Hooke <strong>in</strong> forma vettoriale<br />

Una molla che subisce <strong>un</strong>o spostamento dalla posizione di equilibrio<br />

esercita <strong>un</strong>a forza elastica data da:<br />

F k<br />

!<br />

x !<br />

dove k è la costante elastica della molla.<br />

Il segno meno <strong>in</strong> questa relazione esprime il fatto che la forza elastica è<br />

sempre opposta allo spostamento della molla dalla posizione di equilibrio.<br />

ATTENZIONE<br />

6. La forza elastica 17<br />

La legge di Hooke è particolarmente<br />

importante <strong>in</strong> fisica perché può essere<br />

usata come modello per descrivere<br />

<strong>un</strong>a grande varietà di sistemi. Ad<br />

esempio, i legami molecolari rappresentano<br />

<strong>un</strong>a sorta di “molle <strong>in</strong>teratomiche”<br />

che possono essere studiate<br />

approssimativamente utilizzando la<br />

legge di Hooke.<br />

Molecola di<br />

monossido<br />

di carbonio CO<br />

▲ Esistono molle di grandezza e foggia diverse. Le grandi molle del carrello ferroviario (a s<strong>in</strong>istra) sono così<br />

rigide e pesanti che non si riescono a comprimere o all<strong>un</strong>gare con le mani; tuttavia, ne sono necessarie quattro<br />

per attenuare le vibrazioni della carrozza. Al contrario, la sottile molla a spirale del bilanciere di <strong>un</strong> orologio<br />

(a destra) si flette anche con <strong>un</strong>a leggerissima pressione; essa però esercita ugualmente <strong>un</strong>a forza sufficiente<br />

a mantenere <strong>in</strong> movimento il delicato meccanismo dell’orologio.<br />

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Corso di Fisica


18 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

FISICA INTORNO A NOI<br />

I cerotti nasali<br />

Molte persone usano i cerotti nasali per alleviare <strong>un</strong>a<br />

serie di problemi respiratori. Inizialmente <strong>in</strong>trodotti<br />

per elim<strong>in</strong>are il russamento, ora vengono utilizzati anche<br />

per numerose altre f<strong>un</strong>zioni; ad esempio, i dentisti<br />

hanno scoperto che i cerotti nasali consentono ai pazienti<br />

di respirare meglio durante le operazioni di cura<br />

dentale, rendendo le sedute decisamente meno sgradevoli<br />

sia per il dottore sia per il paziente; anche gli allevatori<br />

di cavalli ne hanno scoperto i vantaggi e hanno<br />

com<strong>in</strong>ciato ad applicare cerotti di grandi dimensioni ai<br />

cavalli da corsa per ridurre l’affaticamento e lo stress<br />

polmonare.<br />

Uno dei più grandi vantaggi dei cerotti nasali è che non<br />

richiedono l’utilizzo di alc<strong>un</strong> tipo di farmaco. Un cerotto<br />

nasale è <strong>un</strong> dispositivo puramente meccanico, com-<br />

Piattaforma<br />

mobile<br />

Cerotto nasale<br />

Molle di poliestere<br />

L<strong>in</strong>guetta adesiva<br />

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Corso di Fisica<br />

ESEMPIO<br />

Due molle 1 e 2 hanno rispettivamente costante elastica k 1 0,2 kN/m e<br />

k 1 0,1 kN/m. La legge di Hooke per queste molle è rappresentata <strong>in</strong> figura.<br />

Se si applica a entrambe le molle la stessa forza F 4 N, l’all<strong>un</strong>gamento della<br />

molla 1 è:<br />

F 4N<br />

x =<br />

0,02 m<br />

k1 0,2 10 3 N/m<br />

mentre l’all<strong>un</strong>gamento della molla 2 è:<br />

F 4N<br />

x =<br />

0,04 m<br />

k2 0,1 10 3 N/m<br />

cioè il doppio.<br />

Nota che quanto più grande è la costante<br />

elastica, tanto più è rapida la retta che descrive<br />

la legge di Hooke.<br />

Massa<br />

Riga graduata<br />

posto da due molle piatte di poliestere, <strong>in</strong>serite <strong>in</strong> <strong>un</strong>a<br />

fascetta adesiva. Quando viene applicato al naso, le<br />

molle esercitano <strong>un</strong>a forza verso l’esterno, che allarga le<br />

narici e riduce la resistenza che il flusso d’aria <strong>in</strong>contra<br />

durante l’<strong>in</strong>spirazione.<br />

Per misurare il comportamento di questi cerotti si utilizza<br />

il dispositivo mostrato nella figura a). Ponendo sulla<br />

piattaforma mobile <strong>un</strong>a certa massa, il cerotto si comprime.<br />

La forza elastica che esso esercita uguaglia il peso<br />

della massa posta sulla piattaforma. La figura b) è <strong>un</strong><br />

tipico grafico che illustra la relazione tra la massa applicata<br />

(proporzionale alla forza elastica) e la compressione<br />

di <strong>un</strong> cerotto. Si vede che, sebbene la relazione non<br />

sia l<strong>in</strong>eare, ci sono tre regioni (I, II, III) <strong>in</strong> cui il comportamento<br />

è quello predetto dalla legge di Hooke.<br />

a) b)<br />

Massa applicata (g)<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

I<br />

F (N)<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

II<br />

Molla 1<br />

F k1x 1 2 3 4 5 6<br />

x (cm)<br />

III<br />

F k 2x<br />

10 20 30 40 50<br />

Compressione (mm)<br />

Molla 2


7. Forze di attrito<br />

Anche la più liscia delle superfici, se osservata a livello atomico, risulta<br />

scabra e dentellata, come mostrato <strong>in</strong> figura 21. Per far scorrere due superfici<br />

l’<strong>un</strong>a sull’altra, occorre superare la resistenza dovuta agli urti fra i<br />

loro microscopici avvallamenti. Questa resistenza è l’orig<strong>in</strong>e della forza<br />

che chiamiamo attrito.<br />

Poiché l’attrito dipende da molti fattori – il materiale, la f<strong>in</strong>itura delle superfici,<br />

la presenza di lubrificanti, ecc. – non esiste <strong>un</strong>a legge fisica semplice<br />

e <strong>un</strong>iversale che lo descriva. Ci sono, però, alc<strong>un</strong>e utilissime leggi<br />

empiriche che permettono di calcolare le forze d’attrito. Illustreremo queste<br />

regole per i tipi di attrito più com<strong>un</strong>i.<br />

Una prima dist<strong>in</strong>zione è quella fra l’attrito che si manifesta quando <strong>un</strong><br />

corpo scivola su <strong>un</strong>a superficie, detto attrito radente, e l’attrito che si manifesta<br />

quando <strong>un</strong> corpo rotola su <strong>un</strong>a superficie, detto attrito volvente.<br />

L’attrito volvente è molto meno <strong>in</strong>tenso dell’attrito radente tra le stesse<br />

superfici.<br />

Noi ci occuperemo dell’attrito radente, che a sua volta si dist<strong>in</strong>gue <strong>in</strong> attrito<br />

d<strong>in</strong>amico (che si oppone allo scorrimento di <strong>un</strong> corpo su <strong>un</strong>a superficie)<br />

e <strong>in</strong> attrito statico (che si oppone al distacco di <strong>un</strong> corpo a contatto<br />

con <strong>un</strong>a superficie).<br />

Attrito d<strong>in</strong>amico<br />

L’attrito d<strong>in</strong>amico, come dice il nome, si manifesta quando <strong>un</strong> corpo si<br />

muove scivolando su <strong>un</strong>a superficie. La forza di attrito d<strong>in</strong>amico f d, dovuta<br />

al contatto tra la superficie del corpo e quella su cui esso si muove,<br />

agisce <strong>in</strong> maniera da opporsi allo scivolamento del corpo.<br />

Si può verificare sperimentalmente che la forza di attrito d<strong>in</strong>amico non<br />

dipende né dall’area della superficie di contatto né dalla velocità del corpo,<br />

ma solo dalla forza che agisce perpendicolarmente sulla superficie, la<br />

cosiddetta forza premente.<br />

7. Forze di attrito 19<br />

Osservata a<br />

livello microscopico…<br />

… anche <strong>un</strong>a superficie “liscia” è ruvida.<br />

▲ FIGURA 21 L’orig<strong>in</strong>e dell’attrito<br />

Anche le superfici “lisce” presentano<br />

delle irregolarità quando vengono<br />

osservate a livello microscopico.<br />

Questo tipo di rugosità determ<strong>in</strong>a<br />

l’attrito fra le superfici.<br />

ATTENZIONE<br />

L’attrito si oppone allo scivolamento<br />

di due superfici ma non sempre si<br />

oppone al moto di <strong>un</strong> corpo. La forza<br />

di attrito tra il piede di <strong>un</strong> corridore<br />

e il terreno impedisce lo scivolamento<br />

all’<strong>in</strong>dietro ed è qu<strong>in</strong>di<br />

diretta nel verso del moto del piede.<br />

Spesso pensiamo all’attrito come<br />

a qualcosa che deve essere ridotto<br />

o addirittura, se possibile, elim<strong>in</strong>ato.<br />

Circa il 20% del carburante che<br />

consumiamo nelle nostre automobili<br />

viene utilizzato per superare le forze<br />

di attrito <strong>in</strong>terne del motore.<br />

Per ridurre questo attrito è importante<br />

che il motore sia ben lubrificato.<br />

In altre situazioni l’attrito può essere<br />

utile o addirittura <strong>in</strong>dispensabile.<br />

Ad esempio, percorrendo <strong>un</strong>a curva,<br />

<strong>un</strong>’auto si mantiene <strong>in</strong> traiettoria<br />

proprio grazie all’attrito tra i suoi<br />

pneumatici e la superficie stradale.<br />

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Corso di Fisica


20 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

ATTENZIONE<br />

C’è <strong>un</strong>’ulteriore forma di attrito, detta<br />

attrito del mezzo, che si oppone al<br />

moto di <strong>un</strong> corpo <strong>in</strong> <strong>un</strong> mezzo fluido<br />

(gas o liquido). L’attrito del mezzo,<br />

ad esempio quello dovuto all’aria,<br />

dipende dalla velocità del corpo.<br />

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Forza premente su <strong>un</strong>a superficie<br />

La forza premente su <strong>un</strong>a superficie è la componente perpendicolare<br />

della forza che agisce sulla superficie.<br />

In term<strong>in</strong>i matematici, la legge dell’attrito d<strong>in</strong>amico è:<br />

f d m dF p<br />

dove F p è la forza premente.<br />

La costante di proporzionalità m d viene detta coefficiente di attrito d<strong>in</strong>amico.<br />

Poiché f d e P sono entrambe forze e hanno la stessa <strong>un</strong>ità di misura,<br />

m d è <strong>un</strong> numero adimensionale; i suoi valori tipici variano fra 0 e 1 e alc<strong>un</strong>i<br />

di essi sono riportati <strong>in</strong> tabella 1. Da <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to di vista vettoriale, la<br />

forza di attrito d<strong>in</strong>amico è parallela alla superficie di contatto e ha verso<br />

opposto a quello dello scorrimento, come mostrato <strong>in</strong> figura 22.<br />

Se il corpo che scivola sulla superficie non è soggetto ad alc<strong>un</strong>a forza<br />

esterna, la forza premente F p è semplicemente data dal suo peso. In questo<br />

caso particolare si ha:<br />

f d m dP (caso particolare)<br />

Supponiamo ora di premere con la mano sul corpo, come <strong>in</strong> figura 22b. In<br />

questo caso sulla superficie agisce, oltre alla forza peso del corpo, anche<br />

la forza F esercitata dalla nostra mano, e la forza premente diventa:<br />

F p F P<br />

Consideriamo per f<strong>in</strong>ire <strong>un</strong>’altra situazione molto com<strong>un</strong>e, lo scivolamento<br />

di <strong>un</strong> corpo l<strong>un</strong>go <strong>un</strong> piano <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ato. Come mostrato <strong>in</strong> figura 23,<br />

f d<br />

f d<br />

… aumenta la forza<br />

di attrito d<strong>in</strong>amico<br />

P<br />

P<br />

F<br />

Premendo con la mano...<br />

▲ FIGURA 22 La forza di attrito d<strong>in</strong>amico<br />

a) La forza di attrito d<strong>in</strong>amico che agisce su <strong>un</strong> mattone che scorre su <strong>un</strong>a superficie<br />

orizzontale. La forza premente F p è data dal peso P del corpo: F p P.<br />

b) Premendo con <strong>un</strong>a mano sul mattone, la forza di attrito d<strong>in</strong>amico aumenta, perché<br />

la forza premente è F p F P.<br />

a)<br />

b)<br />

direzione del moto<br />

direzione del moto


la forza premente è la componente della forza peso perpendicolare al piano,<br />

che è <strong>in</strong>feriore al modulo P della forza peso. È solo questa componente<br />

che contribuisce alla forza d’attrito. Dalla figura si vede che, se u è l’angolo<br />

di <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione del piano, la forza premente è F p P cos u ed è<br />

sempre m<strong>in</strong>ore del peso P. La forza d’attrito, che è proporzionale a F p, è<br />

qu<strong>in</strong>di m<strong>in</strong>ore su <strong>un</strong> piano <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ato che su <strong>un</strong> piano orizzontale.<br />

Riassumiamo <strong>in</strong> conclusione le leggi empiriche dell’attrito d<strong>in</strong>amico:<br />

Leggi empiriche dell’attrito d<strong>in</strong>amico<br />

La forza di attrito d<strong>in</strong>amico tra <strong>un</strong> corpo e <strong>un</strong>a superficie:<br />

1) è <strong>in</strong>dipendente dall’area della superficie di contatto e dalla velocità<br />

del corpo;<br />

2) è proporzionale alla forza premente sulla superficie, fd mdFp; 3) è parallela alla superficie di contatto e il suo verso è opposto a<br />

quello del moto.<br />

Attrito statico<br />

L’attrito statico tende a impedire che <strong>un</strong> oggetto fermo su <strong>un</strong>a superficie si<br />

distacchi da essa, com<strong>in</strong>ciando a scivolare. Anche questo tipo di attrito, come<br />

quello d<strong>in</strong>amico, è dovuto alle microscopiche irregolarità delle superfici<br />

a contatto. L’attrito statico è generalmente maggiore di quello d<strong>in</strong>amico<br />

perché, quando le superfici sono <strong>in</strong> contatto statico, i loro microscopici avvallamenti<br />

possono aderire maggiormente l’<strong>un</strong>o all’altro, determ<strong>in</strong>ando<br />

<strong>un</strong>a forte <strong>in</strong>terazione fra le due superfici, dovuta ai legami molecolari.<br />

Consideriamo <strong>un</strong> mattone fermo su <strong>un</strong> tavolo, come mostrato <strong>in</strong> figura<br />

24 a pag<strong>in</strong>a seguente. Se tiriamo il mattone con <strong>un</strong>a forza così piccola da<br />

non riuscire a farlo muovere, sul mattone agisce <strong>un</strong>a forza di attrito stati-<br />

co f S<br />

s che tende a mantenerlo fermo, essendo uguale e opposta alla forza<br />

che applichiamo sul mattone. Aumentiamo ora gradualmente l’<strong>in</strong>tensità<br />

della forza applicata. F<strong>in</strong>o a che il mattone rimane fermo, aumenta anche<br />

la forza di attrito statico, che cont<strong>in</strong>ua a compensare quella applicata. A<br />

<strong>un</strong> certo p<strong>un</strong>to il mattone com<strong>in</strong>cia a muoversi e <strong>in</strong> quel momento la forza<br />

di attrito statico raggi<strong>un</strong>ge il suo valore massimo, che <strong>in</strong>dicheremo con<br />

f s,max. Successivamente, l’attrito diventa d<strong>in</strong>amico. La f s,max è detta forza<br />

massima di attrito statico, o forza di attrito al distacco.<br />

TABELLA 1 Alc<strong>un</strong>i valori tipici dei coefficienti di attrito<br />

Materiale<br />

Gomma su cemento (asciutto)<br />

Acciaio su acciaio<br />

Vetro su vetro<br />

Legno su pelle<br />

Gomma su cemento (bagnato)<br />

Sci sciol<strong>in</strong>ati su neve<br />

Articolazione del g<strong>in</strong>occhio<br />

Attrito d<strong>in</strong>amico<br />

M d<br />

0,80<br />

0,57<br />

0,40<br />

0,40<br />

0,25<br />

0,05<br />

0,003<br />

Attrito statico<br />

M s<br />

1-4<br />

0,74<br />

0,94<br />

0,50<br />

0,30<br />

0,10<br />

0,01<br />

f d<br />

7. Forze di attrito 21<br />

F p<br />

▲ FIGURA 23 La forza di attrito<br />

d<strong>in</strong>amico su <strong>un</strong> piano <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ato<br />

u<br />

P<br />

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Corso di Fisica<br />

u


22 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

FIGURA 24 Il limite massimo<br />

dell’attrito statico<br />

Man mano che la forza applicata a <strong>un</strong><br />

oggetto fermo su <strong>un</strong> piano aumenta,<br />

aumenta anche la forza di attrito<br />

statico, il cui valore aumenta f<strong>in</strong>o a<br />

<strong>un</strong> certo limite. Oltre questo valore<br />

massimo, l’attrito statico non può<br />

più trattenere l’oggetto, che <strong>in</strong>izia a<br />

scivolare sul piano; da questo momento<br />

<strong>in</strong> poi subentra l’attrito d<strong>in</strong>amico.<br />

▲ Il coefficiente di attrito statico tra<br />

due superfici dipende da molti fattori,<br />

<strong>in</strong>cluso il fatto che le superfici siano<br />

asciutte o bagnate. Nel deserto della<br />

Valle della Morte, <strong>in</strong> California, ad<br />

esempio, le rare ma forti piogge<br />

rendono viscido il terreno sabbioso e<br />

possono a volte ridurre l’attrito tra le<br />

rocce e il terreno <strong>in</strong> modo tale che i forti<br />

venti possono trasc<strong>in</strong>are le rocce anche<br />

per distanze considerevoli. Il risultato è<br />

evidente nelle “scie di roccia” che<br />

registrano la direzione del vento.<br />

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Corso di Fisica<br />

L’attrito statico può avere <strong>in</strong>tensità uguale a 0…<br />

Mattone fermo<br />

… o maggiore di 0…<br />

… f<strong>in</strong>o a <strong>un</strong> valore massimo.<br />

Mattone sul p<strong>un</strong>to di muoversi<br />

fs,max F2 Appena l’oggetto <strong>in</strong>izia a scivolare sul piano, l’attrito diventa d<strong>in</strong>amico<br />

ed è m<strong>in</strong>ore del massimo attrito statico.<br />

Mattone <strong>in</strong> moto<br />

Si trova sperimentalmente che la forza massima di attrito statico non dipende<br />

dall’area della superficie di contatto ed è direttamente proporzionale<br />

alla forza premente:<br />

f s,max m sF p<br />

f s 0<br />

f s F 1<br />

f d<br />

Mattone fermo<br />

La costante di proporzionalità m s viene detta coefficiente di attrito statico.<br />

Notiamo che m s, come m d, è adimensionale. Alc<strong>un</strong>i tipici valori di m s sono<br />

riportati nella tabella 1, accanto ai valori del coefficiente di attrito d<strong>in</strong>amico<br />

m d. Come si può vedere dalla tabella, <strong>in</strong> genere m s è maggiore di m d e<br />

questo significa che la forza di attrito statico è maggiore della forza di attrito<br />

d<strong>in</strong>amico, come accennato <strong>in</strong> precedenza; <strong>in</strong> particolare per alc<strong>un</strong>i<br />

materiali, ad esempio nel caso di <strong>un</strong>o pneumatico a contatto con il cemento<br />

asciutto, m s può essere maggiore di 1.<br />

La direzione di f S<br />

s è parallela alla superficie di contatto e il suo verso è opposto<br />

a quello <strong>in</strong> cui si muoverebbe l’oggetto se non ci fosse l’attrito.<br />

Queste osservazioni possono essere riass<strong>un</strong>te nelle seguenti leggi empiriche<br />

dell’attrito statico:<br />

Leggi empiriche dell’attrito statico<br />

La forza di attrito statico tra <strong>un</strong> corpo e <strong>un</strong>a superficie:<br />

1) è <strong>in</strong>dipendente dall’area della superficie di contatto;<br />

2) può assumere <strong>un</strong> qualsiasi valore tra zero e la forza massima di<br />

attrito statico fs,max msFp; 3) è parallela alla superficie di contatto e il suo verso è opposto a<br />

quello <strong>in</strong> cui si muoverebbe il corpo <strong>in</strong> assenza di attrito.<br />

0<br />

0<br />

0<br />

F 1<br />

F 2<br />

F


Obiettivo<br />

LABORATORIO<br />

1<br />

Verificare la regola del parallelogramma<br />

per la somma vettoriale<br />

delle forze.<br />

Materiale occorrente<br />

o Tre d<strong>in</strong>amometri a molla<br />

uguali, di sensibilità 1 N<br />

o Foglio di carta da disegno<br />

o Righello<br />

o Anello metallico<br />

o Base di legno<br />

o Matita<br />

Osservazioni<br />

Somma vettoriale di forze<br />

Procedimento<br />

Disegna sul foglio due vettori 1 ed 2 con la coda co<strong>in</strong>cidente, l<strong>un</strong>ghi rispettivamente<br />

8 cm e 12 cm. Questi vettori, che formano tra loro <strong>un</strong> certo<br />

angolo (diciamo 60º) rappresenteranno due forze. Applica la regola del<br />

parallelogramma per disegnare la loro risultante . Il vettore opposto,<br />

, è per costruzione la forza equilibrante, cioè la forza che sommata<br />

a 1 ed 2 dà zero:<br />

1 2 0<br />

Disegna . Con <strong>un</strong> righello misura la sua l<strong>un</strong>ghezza.<br />

Fissa il foglio sulla base di legno.<br />

Metti l’anello sul p<strong>un</strong>to di applicazione delle forze e aggancia all’anello i<br />

tre d<strong>in</strong>amometri.<br />

Chiedi a due compagni di tirare due d<strong>in</strong>amometri l<strong>un</strong>go la direzione di 1<br />

ed 2 applicando rispettivamente delle forze di 4 N e 6 N. Tieni fisso l’anello<br />

sopra il p<strong>un</strong>to di applicazione servendoti di <strong>un</strong>a matita.<br />

Prendi il terzo d<strong>in</strong>amometro e tiralo nella direzione di f<strong>in</strong>o a che l’anello<br />

non rimane fermo sul p<strong>un</strong>to di applicazione anche togliendo la matita.<br />

Leggi sul d<strong>in</strong>amometro l’<strong>in</strong>tensità della forza equilibrante e confronta<br />

questo valore con la l<strong>un</strong>ghezza precedentemente misurata di E . Le due<br />

misure sono compatibili, tenendo conto delle <strong>in</strong>certezze legate alla sensibilità<br />

degli strumenti?<br />

!<br />

E !<br />

F !<br />

F !<br />

E !<br />

E !<br />

F !<br />

F !<br />

F ! E ! R!<br />

F !<br />

R !<br />

F !<br />

F !<br />

Per confrontare l’<strong>in</strong>tensità della forza equilibrante con la l<strong>un</strong>ghezza del vettore che rappresenta questa<br />

forza, occorre tener presente che, ad esempio, <strong>un</strong> vettore l<strong>un</strong>go 8 cm rappresenta <strong>un</strong>a forza di 4 N.<br />

Qu<strong>in</strong>di sul foglio da disegno 1 cm corrisponde a 0,5 N.<br />

Quesiti<br />

Quali sono le possibili fonti di errori sistematici <strong>in</strong> questo esperimento?<br />

Ripeti l’esperimento disegnando questa volta due vettori perpendicolari 1 ed F 2 di l<strong>un</strong>ghezza 8 cm<br />

e 12 cm. Quanto è l<strong>un</strong>go il vettore che rappresenta la forza equilibrante? Usando la stessa scala di prima<br />

(1 cm : 0,5 N), a quale <strong>in</strong>tensità corrisponde questa l<strong>un</strong>ghezza?<br />

!<br />

F !<br />

E<br />

F 2<br />

F 1<br />

R<br />

LABORATORIO 23<br />

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Corso di Fisica


24 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

Obiettivo<br />

LABORATORIO<br />

2<br />

Costante<br />

Determ<strong>in</strong>are la costante elastica<br />

di <strong>un</strong>a molla e verificare la legge<br />

di Hooke.<br />

Materiale occorrente<br />

o Sostegno con gancio<br />

o Asta graduata con cursori<br />

o Molla<br />

o Varie masse di entità nota<br />

Osservazioni<br />

elastica di <strong>un</strong>a molla<br />

e legge di Hooke<br />

Procedimento<br />

Monta il sostegno e appendi al gancio la molla. Dopo aver sistemato accanto<br />

al sostegno l’asta graduata, prendi nota con <strong>un</strong> cursore del livello a<br />

cui arriva l’estremità della molla.<br />

Aggancia alla molla, <strong>un</strong>a per volta,<br />

<strong>un</strong>a serie di masse di varia entità e rileva<br />

sull’asta graduata l’all<strong>un</strong>gamento<br />

della molla.<br />

Compila <strong>un</strong>a tabella a quattro colonne con i valori noti delle masse (m) e<br />

delle forze peso (P mg), i valori misurati degli all<strong>un</strong>gamenti (x) e i valori<br />

calcolati del rapporto k P/x. Questo rapporto si mantiene costante?<br />

Massa (kg) Forza (N) All<strong>un</strong>gamento (m) k (N/m)<br />

Costruisci <strong>un</strong> grafico cartesiano riportando <strong>in</strong> ascissa gli all<strong>un</strong>gamenti e<br />

<strong>in</strong> ord<strong>in</strong>ata le forze peso. Se la molla segue la legge di Hooke P kx, il<br />

coefficiente k precedentemente calcolato è la costante elastica della molla<br />

e il grafico forza-all<strong>un</strong>gamento è l<strong>in</strong>eare.<br />

Puoi usare il grafico forza-all<strong>un</strong>gamento ottenuto <strong>in</strong> questo esperimento come curva di taratura della<br />

molla. Aggancia alla molla <strong>un</strong>a massa <strong>in</strong>cognita che vuoi determ<strong>in</strong>are e misura l’all<strong>un</strong>gamento che essa<br />

produce. Leggi dal grafico il valore della forza peso P corrispondente a questo all<strong>un</strong>gamento e calcola la<br />

massa m usando la relazione m P/g.<br />

Quesiti<br />

Se cont<strong>in</strong>ui ad aumentare il valore delle masse appese, la proporzionalità tra P e x rimane valida?<br />

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Corso di Fisica


SINTESI DEL CAPITOLO<br />

1. Grandezze scalari e vettoriali<br />

Grandezza scalare<br />

Una grandezza scalare è <strong>un</strong>a grandezza fisica espressa da<br />

<strong>un</strong> numero accompagnato da <strong>un</strong>’<strong>un</strong>ità di misura.<br />

Grandezza vettoriale<br />

Una grandezza vettoriale è <strong>un</strong>a grandezza fisica rappresentata<br />

da <strong>un</strong> vettore, che è <strong>un</strong> ente matematico def<strong>in</strong>ito<br />

da <strong>un</strong> modulo (non negativo), da <strong>un</strong>a direzione e da <strong>un</strong><br />

verso.<br />

2. Operazioni con i vettori<br />

Somma di vettori<br />

Dati due vettori e il vettore somma si <strong>in</strong>dica con<br />

B .<br />

I vettori si sommano graficamente con il metodo p<strong>un</strong>tacoda<br />

o con la regola del parallelogramma.<br />

!<br />

A !<br />

C !<br />

C !<br />

B !<br />

A !<br />

Metodo p<strong>un</strong>ta-coda<br />

Per sommare i vettori e con il metodo p<strong>un</strong>ta-coda, si<br />

dispone la coda di sulla p<strong>un</strong>ta di : la somma <br />

è il vettore che va dalla coda di alla p<strong>un</strong>ta di B .<br />

!<br />

A !<br />

B !<br />

A !<br />

C !<br />

A !<br />

B ! B !<br />

A !<br />

Regola del parallelogramma<br />

Per sommare i vettori e con la regola del parallelogramma,<br />

si fanno co<strong>in</strong>cidere le loro code e si disegna il<br />

parallelogramma che ha come lati i due vettori: il vettore<br />

somma B è la diagonale del parallelogramma.<br />

!<br />

A !<br />

C !<br />

B !<br />

A !<br />

Vettore opposto<br />

L’opposto di <strong>un</strong> vettore si ottiene ribaltando il verso del<br />

vettore e mantenendo <strong>in</strong>alterati il modulo e la direzione.<br />

Differenza di due vettori<br />

Dati due vettori e , il vettore differenza B si<br />

ottiene addizionando al primo vettore l’opposto del secondo.<br />

!<br />

A !<br />

D !<br />

B !<br />

A !<br />

D<br />

A<br />

B<br />

A<br />

B<br />

C<br />

Opposto<br />

del vettore B<br />

B<br />

Moltiplicazione di <strong>un</strong> vettore per <strong>un</strong> numero<br />

Moltiplicando <strong>un</strong> vettore per <strong>un</strong> numero, la direzione del<br />

vettore non cambia, il suo modulo è moltiplicato per il valore<br />

assoluto di quel numero e il verso rimane lo stesso se il<br />

numero è positivo, mentre si <strong>in</strong>verte se il numero è negativo.<br />

3. Componenti cartesiane di <strong>un</strong> vettore<br />

Scomposizione di <strong>un</strong> vettore l<strong>un</strong>go due rette qualsiasi<br />

Scomporre <strong>un</strong> vettore l<strong>un</strong>go due rette significa trovare<br />

due altri vettori diretti l<strong>un</strong>go le rette, la cui somma sia il<br />

vettore dato. Per effettuare questa scomposizione si usa la<br />

regola del parallelogramma.<br />

Scomposizione di <strong>un</strong> vettore l<strong>un</strong>go gli assi cartesiani<br />

La scomposizione di <strong>un</strong> vettore l<strong>un</strong>go i due assi perpendicolari<br />

di <strong>un</strong> sistema di coord<strong>in</strong>ate cartesiane dà orig<strong>in</strong>e<br />

a due vettori x e y. Le componenti cartesiane di<br />

sono le l<strong>un</strong>ghezze Ax e Ay, alle quali è attribuito <strong>un</strong> segno<br />

positivo o negativo a seconda che i vettori x e y siano<br />

diretti nel verso positivo o nel verso negativo degli assi x<br />

e y, rispettivamente. La direzione del vettore A è <strong>in</strong>dividuata<br />

dall’angolo u che esso forma con l’asse x.<br />

!<br />

A !<br />

A !<br />

A !<br />

A !<br />

A !<br />

A !<br />

A y<br />

O<br />

y<br />

A<br />

u<br />

Seno e coseno di <strong>un</strong> angolo<br />

In riferimento al triangolo rettangolo <strong>in</strong> figura:<br />

il seno dell’angolo u è uguale al rapporto tra il cateto<br />

opposto all’angolo e l’ipotenusa:<br />

b<br />

sen u : b c sen u<br />

c<br />

il coseno dell’angolo u è uguale al rapporto tra il cateto<br />

adiacente all’angolo e l’ipotenusa<br />

a<br />

cos u : a c cos u<br />

c<br />

c<br />

b<br />

Le componenti cartesiane A x e A y sono legate al modulo A<br />

e all’angolo u dalle relazioni:<br />

Ax A cos u<br />

Ay A sen u<br />

A x<br />

SINTESI DEL CAPITOLO 25<br />

Angolo <strong>formato</strong> dal<br />

vettore A con l’asse x<br />

x<br />

u<br />

a<br />

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26 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

Il modulo A e l’angolo u si ottengono dalle componenti<br />

cartesiane attraverso le equazioni:<br />

A <br />

u cos1 u sen1a Ay A b<br />

a Ax A b<br />

Somma vettoriale per componenti<br />

Per sommare due vettori si sommano le loro componenti<br />

cartesiane. Se B , allora Cx Ax Bx e Cy Ay By. !<br />

A !<br />

C !<br />

4. Le forze<br />

Le forze sono grandezze vettoriali.<br />

Ci sono forze di contatto, come la forza che agisce su <strong>un</strong> oggetto<br />

che viene sp<strong>in</strong>to, e forze a distanza, come la forza di<br />

gravità.<br />

L’effetto delle forze è di modificare il moto dei corpi, o di<br />

produrre delle deformazioni (anch’esse riconducibili a<br />

cambiamenti del moto a livello microscopico).<br />

La misura delle forze<br />

Uno strumento di misura dell’<strong>in</strong>tensità delle forze è il d<strong>in</strong>amometro<br />

a molla, il cui f<strong>un</strong>zionamento è basato sull’all<strong>un</strong>gamento<br />

che <strong>un</strong>a forza produce quando è applicata a<br />

<strong>un</strong>a molla.<br />

Il d<strong>in</strong>amometro è dotato di <strong>un</strong>a scala graduata che permette<br />

di leggere l’<strong>in</strong>tensità della forza.<br />

Il newton<br />

L’<strong>un</strong>ità di misura della forza è il newton (N). Il newton è<br />

def<strong>in</strong>ito come la forza che applicata a <strong>un</strong> d<strong>in</strong>amometro<br />

produce <strong>un</strong> all<strong>un</strong>gamento uguale a quello prodotto da<br />

<strong>un</strong>a massa appesa di (1/9,81) kg.<br />

5. La forza peso<br />

Il peso P di <strong>un</strong> oggetto sulla superficie terrestre è la forza<br />

gravitazionale esercitata su di esso dalla Terra. Essendo<br />

<strong>un</strong>a forza, il peso si misura <strong>in</strong> newton.<br />

In <strong>un</strong> determ<strong>in</strong>ato luogo, il peso P e la massa m di <strong>un</strong> oggetto<br />

sono direttamente proporzionali. La loro relazione è:<br />

P mg<br />

2A x 2 + Ay 2<br />

dove g è <strong>un</strong>a costante di proporzionalità che sulla superficie<br />

terrestre vale 9,81 N/kg (ma varia leggermente con la<br />

latitud<strong>in</strong>e e con l’altezza rispetto al livello del mare).<br />

Massa e peso<br />

È importante dist<strong>in</strong>guere i concetti di peso e massa: il peso<br />

è la forza gravitazionale, misurata <strong>in</strong> newton, la massa<br />

è <strong>un</strong>a quantità <strong>in</strong>variante tipica di ogni corpo, misurata <strong>in</strong><br />

kilogrammi.<br />

6. La forza elastica<br />

Se all<strong>un</strong>ghiamo o comprimiamo <strong>un</strong>a molla, essa esercita<br />

<strong>un</strong>a forza di richiamo, detta forza elastica, che tende a riportare<br />

la molla alla l<strong>un</strong>ghezza <strong>in</strong>iziale.<br />

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Corso di Fisica<br />

La forza elastica F è direttamente proporzionale all’all<strong>un</strong>gamento<br />

(o compressione) x della molla, secondo la legge<br />

di Hooke:<br />

F kx<br />

dove la costante di proporzionalità k prende il nome di<br />

costante elastica della molla.<br />

7. Forze di attrito<br />

Forza esercitata dalla mano<br />

Forza elastica<br />

L’attrito è <strong>un</strong>a forza che si oppone allo scivolamento di<br />

due superfici a contatto.<br />

Quando <strong>un</strong> corpo striscia su <strong>un</strong>a superficie si parla di attrito<br />

radente, quando <strong>un</strong> corpo rotola su <strong>un</strong>a superficie, si<br />

parla di attrito volvente. L’attrito volvente è molto meno<br />

<strong>in</strong>tenso dell’attrito radente tra le stesse superfici.<br />

L’attrito radente si dist<strong>in</strong>gue <strong>in</strong> attrito d<strong>in</strong>amico e <strong>in</strong> attrito<br />

statico.<br />

Attrito d<strong>in</strong>amico<br />

L’attrito d<strong>in</strong>amico si oppone allo scorrimento di <strong>un</strong> corpo<br />

su <strong>un</strong>a superficie.<br />

La forza di attrito d<strong>in</strong>amico tra <strong>un</strong> corpo e <strong>un</strong>a superficie:<br />

1) è <strong>in</strong>dipendente dall’area della superficie di contatto e<br />

dalla velocità del corpo;<br />

2) è proporzionale alla forza premente sulla superficie,<br />

fd mdFp; 3) è parallela alla superficie di contatto e il suo verso è opposto<br />

a quello del scorrimento del corpo sulla superficie.<br />

La forza premente su <strong>un</strong>a superficie è la componente perpendicolare<br />

della forza totale che agisce su quella superficie.<br />

Nel caso di <strong>un</strong> corpo posto su <strong>un</strong>a superficie e non<br />

soggetto ad altre forze, la forza premente co<strong>in</strong>cide col peso<br />

P del corpo.<br />

La costante di proporzionalità m d è detta coefficiente di<br />

attrito d<strong>in</strong>amico.<br />

Attrito statico<br />

L’attrito statico tende a impedire che <strong>un</strong> oggetto fermo su<br />

<strong>un</strong>a superficie si distacchi da essa.<br />

La forza di attrito statico tra <strong>un</strong> corpo e <strong>un</strong>a superficie:<br />

1) è <strong>in</strong>dipendente dall’area della superficie di contatto;<br />

2) può assumere <strong>un</strong> qualsiasi valore tra zero e la forza<br />

massima di attrito statico fs,max msFp; 3) è parallela alla superficie di contatto e il suo verso è opposto<br />

a quello <strong>in</strong> cui si muoverebbe il corpo <strong>in</strong> assenza<br />

di attrito.<br />

La costante di proporzionalità m s è detta coefficiente di<br />

attrito statico.<br />

Il coefficiente di attrito statico tra due superfici è maggiore<br />

del coefficiente di attrito d<strong>in</strong>amico tra le stesse superfici.


TEST<br />

1 Quale delle seguenti grandezze fisiche è <strong>un</strong>a grandezza<br />

vettoriale?<br />

Massa.<br />

B Volume.<br />

C Velocità.<br />

D Temperatura.<br />

2 Qual è l’angolo compreso fra il vettore e il vettore<br />

se le code dei due vettori co<strong>in</strong>cidono?<br />

A 90° C 360°<br />

B 0° D 180°<br />

3 Se e A B C, come sono orientati e<br />

B l’<strong>un</strong>o rispetto all’altro?<br />

A Hanno la stessa direzione e verso opposto.<br />

B Hanno la stessa direzione e lo stesso verso.<br />

C Sono perpendicolari.<br />

D Formano <strong>un</strong> angolo di 45º.<br />

!<br />

A !<br />

C !<br />

B !<br />

A !<br />

A !<br />

A !<br />

A<br />

4 Un aereo percorre 120 km <strong>in</strong> direzione nord, poi 50<br />

km <strong>in</strong> direzione ovest, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e 130 km <strong>in</strong> direzione<br />

sud-est. Qual è il modulo dello spostamento totale?<br />

A 40 km<br />

B 0 km<br />

C 300 km<br />

D 200 km<br />

5 Un vettore ha componenti Ax 3 m e Ay 4 m.<br />

Qual è il modulo di A ?<br />

A 7 m<br />

B 5 m<br />

C 1 m<br />

D 12 m<br />

! A !<br />

6 Quale delle seguenti affermazioni è vera?<br />

A Un vettore può avere modulo positivo o negativo.<br />

B Il modulo di <strong>un</strong> vettore non può essere maggiore<br />

di <strong>un</strong>a delle componenti cartesiane del vettore.<br />

C Il modulo di <strong>un</strong> vettore non è mai uguale a <strong>un</strong>a<br />

delle componenti del vettore.<br />

D Il modulo di <strong>un</strong> vettore non può essere uguale a<br />

zero a meno che le componenti del vettore non<br />

siano nulle.<br />

7 Le componenti dei vettori ed sono rispettivamente<br />

Mx 1, My 1 e Nx 2, Ny 4. Le componenti<br />

del vettore N sono:<br />

A (1 ; 5)<br />

B (1 ; 5)<br />

C (0 ; 4)<br />

D (3 ; 3)<br />

!<br />

M !<br />

N !<br />

M !<br />

ESERCIZI E PROBLEMI 27<br />

8 Due forze perpendicolari hanno uguale <strong>in</strong>tensità F.<br />

Quanto vale l’<strong>in</strong>tensità della risultante delle due forze?<br />

A 2F C F<br />

B 0 D F<br />

9 Una forza F ha componenti cartesiane Fx 100 N,<br />

Fy 100 N. L’angolo che essa forma con l’asse delle<br />

ascisse vale:<br />

A 45º C 90º<br />

B 0º D 30º<br />

!<br />

22<br />

10 Un ragazzo ha <strong>un</strong>a massa di 60 kg. Sapendo che la<br />

costante g della L<strong>un</strong>a è all’<strong>in</strong>circa <strong>un</strong> sesto di quella<br />

terrestre, quale sarebbe il peso approssimativo del<br />

ragazzo sulla L<strong>un</strong>a?<br />

A 60 N C 360 N<br />

B 100 N D 10 N<br />

11 Un astronauta di massa 80 kg passeggia su <strong>un</strong> pianeta<br />

sul quale il suo peso è 296 N.<br />

Quanto vale la costante g su quel pianeta?<br />

A 1,0 N/kg<br />

B 1,6 N/kg<br />

C 3,7 N/kg<br />

D 9,8 N/kg<br />

12 Una massa di 1 kg appesa a <strong>un</strong>a molla ideale produce<br />

<strong>un</strong> all<strong>un</strong>gamento di 10 cm. Qual è l’ord<strong>in</strong>e di<br />

grandezza della costante elastica della molla?<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

1 N/m<br />

10 1 N/m<br />

10 2 N/m<br />

10 N/m<br />

13 Se <strong>un</strong>a molla si all<strong>un</strong>ga di 6 cm applicando <strong>un</strong>a forza<br />

di 9 N, di quanto si all<strong>un</strong>ga applicando <strong>un</strong>a forza<br />

di 6 N?<br />

A 8 cm C 2 cm<br />

B 4 cm D 1 cm<br />

6 cm<br />

10 cm<br />

9 N<br />

1 kg<br />

6 N<br />

?<br />

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Corso di Fisica


28 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

14 Una massa di 100 g è agganciata a <strong>un</strong>a molla verticale<br />

di costante elastica k 20 N/m. Di quanto si all<strong>un</strong>ga<br />

approssimativamente la molla?<br />

A 5 cm C 50 cm<br />

B 10 cm D 1 cm<br />

15 Due parallelepipedi omogenei dello stesso materiale,<br />

l’<strong>un</strong>o di l<strong>un</strong>ghezza 10 cm, larghezza 10 cm e altezza<br />

5 cm, l’altro di l<strong>un</strong>ghezza 25 cm, larghezza 10<br />

cm e altezza 2 cm, scivolano su <strong>un</strong> piano. Che cosa si<br />

può dire delle forze di attrito d<strong>in</strong>amico che agiscono<br />

sui due parallelipedi?<br />

A L’<strong>in</strong>tensità della forza di attrito sul primo parallelepipedo<br />

è maggiore.<br />

QUESITI<br />

1 Indica se ciasc<strong>un</strong>a delle seguenti grandezze è scalare<br />

o vettoriale:<br />

a) il tempo che impieghi per andare da casa a scuola;<br />

b) lo spostamento da casa al c<strong>in</strong>ema;<br />

c) la forza peso di questo libro;<br />

d) l’area di questa pag<strong>in</strong>a.<br />

2 Quali dei vettori disegnati <strong>in</strong> figura sono uguali?<br />

O<br />

y<br />

A<br />

C<br />

G H<br />

F<br />

K L<br />

3 Sapendo che B 0, che cosa puoi dire:<br />

a) del modulo dei due vettori?<br />

b) della direzione e del verso dei due vettori?<br />

!<br />

A !<br />

4 Una componente cartesiana di <strong>un</strong> vettore può essere<br />

più grande del modulo del vettore stesso?<br />

5 Un vettore di modulo uguale a zero può avere <strong>un</strong>a o<br />

entrambe le componenti cartesiane diverse da zero?<br />

6 Supponi che e abbiano moduli non nulli. È possibile<br />

che sia uguale a zero?<br />

7 Il vettore ha le componenti cartesiane x e y uguali.<br />

Che cosa puoi dire a proposito delle possibili direzioni<br />

di ?<br />

8 Se e A2 B2 C2 , come sono orientati<br />

e B l’<strong>un</strong>o rispetto all’altro?<br />

!<br />

A !<br />

C !<br />

B !<br />

A !<br />

A !<br />

A !<br />

B !<br />

A ! B !<br />

A !<br />

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Corso di Fisica<br />

I<br />

D<br />

B<br />

J<br />

E<br />

x<br />

B<br />

C<br />

D<br />

L’<strong>in</strong>tensità della forza di attrito sul secondo parallelepipedo<br />

è maggiore.<br />

Le forze di attrito sui due parallelepipedi hanno<br />

la stessa <strong>in</strong>tensità.<br />

I dati non sono sufficienti a dare <strong>un</strong>a risposta.<br />

16 Due scatole di scarpe identiche, l’<strong>un</strong>a vuota, l’altra<br />

piena, sono appoggiate su <strong>un</strong> tavolo. Per quale delle<br />

due scatole è maggiore la forza di attrito al distacco?<br />

A Per la scatola vuota.<br />

B Per la scatola piena.<br />

C La forza è la stessa per le due scatole.<br />

D Dipende dal materiale di cui è fatto il tavolo.<br />

9 Due forze 1 ed 2 hanno modulo F1 8 N e F2 5 N.<br />

Se il modulo della risultante è R 3 N, come sono<br />

orientate 1 ed F 2 l’<strong>un</strong>a rispetto all’altra?<br />

!<br />

F !<br />

F !<br />

F !<br />

10 Utilizza <strong>un</strong> disegno per dimostrare che la risultante<br />

di due forze di <strong>in</strong>tensità diversa non può essere nulla,<br />

mentre la risultante di tre forze di <strong>in</strong>tensità diversa<br />

può essere nulla.<br />

11 È possibile che su <strong>un</strong> corpo agiscano più forze senza<br />

produrre alc<strong>un</strong> effetto?<br />

12 Qual è la differenza tra massa e peso?<br />

13 Quando <strong>un</strong> alp<strong>in</strong>ista scala <strong>un</strong>a vetta, che cosa succede<br />

al suo peso?<br />

14 Qual è l’<strong>un</strong>ità di misura della costante elastica di<br />

<strong>un</strong>a molla?<br />

15 Due molle hanno <strong>un</strong>a diversa costante elastica. Se si<br />

applica la stessa forza, quale delle due molle si comprime<br />

di più?


16 Fornisci alc<strong>un</strong>i esempi di situazioni della vita quotidiana<br />

nelle quali l’attrito è <strong>un</strong> fattore utile.<br />

PROBLEMI<br />

1 •<br />

Operazioni con i vettori.<br />

Componenti cartesiane di <strong>un</strong> vettore<br />

PROBLEMA GUIDATO<br />

Dati due generici vettori non paralleli e , determ<strong>in</strong>a<br />

graficamente il vettore tale che B 0.<br />

!<br />

A !<br />

C !<br />

C !<br />

B !<br />

A !<br />

SOLUZIONE<br />

Disegna i due vettori:<br />

Da 0 si ricava: ( )<br />

Determ<strong>in</strong>a la somma B con la regola del parallelogramma:<br />

!<br />

A !<br />

B !<br />

A !<br />

C !<br />

B !<br />

A !<br />

C !<br />

A<br />

B<br />

A B<br />

Il vettore C è l’opposto del vettore somma :<br />

!<br />

B !<br />

A !<br />

A<br />

C<br />

B<br />

B<br />

A<br />

A B<br />

17 Perché la forza di attrito statico è più <strong>in</strong>tensa della<br />

forza di attrito d<strong>in</strong>amico?<br />

18 L’auto di <strong>un</strong> <strong>in</strong>segnante è bloccata su <strong>un</strong>a strada, resa<br />

scivolosa dal ghiaccio. Alc<strong>un</strong>i studenti che stanno<br />

andando a scuola si rendono conto della difficile situazione<br />

e decidono di aiutare l’<strong>in</strong>segnante sedendosi<br />

sul cofano dell’automobile per aumentarne la<br />

trazione.<br />

Perché questo comportamento è di aiuto?<br />

2 •<br />

3 •<br />

4 •<br />

5 •<br />

Facendo riferimento ai vettori disegnati <strong>in</strong> figura rispondi<br />

alle seguenti domande:<br />

a) il modulo di è maggiore, m<strong>in</strong>ore o uguale a<br />

quello di ?<br />

b) Il modulo di è maggiore, m<strong>in</strong>ore o uguale a<br />

quello di A ?<br />

!<br />

F ! A !<br />

E ! A !<br />

E ! A ! D !<br />

O<br />

y<br />

A<br />

B<br />

ESERCIZI E PROBLEMI 29<br />

C D<br />

[a) m<strong>in</strong>ore; b) uguale]<br />

Nella sua passeggiata quotidiana, <strong>un</strong> gatto compie<br />

<strong>un</strong>o spostamento di 120 m verso nord, seguito da <strong>un</strong><br />

altro di 72 m verso ovest. Disegna i vettori spostamento<br />

e determ<strong>in</strong>a il modulo dello spostamento totale.<br />

[s 140 m]<br />

Se è <strong>un</strong> vettore di modulo 12,1 m che p<strong>un</strong>ta nel verso<br />

delle x positive e è <strong>un</strong> vettore di modulo 32,2 m<br />

che p<strong>un</strong>ta nel verso delle y negative, quanto vale il<br />

modulo del vettore 2A ? [40,3 m]<br />

!<br />

B !<br />

B !<br />

A !<br />

Due vettori sono perpendicolari. Supponi che vengano<br />

entrambi moltiplicati per 2.<br />

a) Come varia il modulo del vettore somma?<br />

b) Come varia l’angolo di direzione del vettore somma?<br />

[a) il modulo del vettore somma raddoppia;<br />

b) l’angolo di direzione non varia]<br />

F<br />

E<br />

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Corso di Fisica<br />

x


30 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

6 •<br />

7 •<br />

8 •<br />

9 •<br />

10 •<br />

Un cliente <strong>in</strong> <strong>un</strong> supermercato si muove seguendo<br />

il percorso <strong>in</strong>dicato dai vettori A , , e nella figura.<br />

Sapendo che i vettori hanno modulo A 15 m,<br />

B 13,5 m, C 10,5 m e D 4 m, calcola lo spostamento<br />

totale del cliente.<br />

! B ! C ! D !<br />

[s 12,4 m]<br />

Due vettori e formano <strong>un</strong> angolo di 60º.<br />

a) Qual è l’angolo che formano i vettori e 3 ?<br />

b) Qual è l’angolo che formano i vettori 3A e ?<br />

[a) 120º; b) 120º]<br />

! B ! A !<br />

B !<br />

A ! B !<br />

Osserva i vettori disegnati <strong>in</strong> figura:<br />

O<br />

y<br />

A<br />

D<br />

A<br />

B<br />

D C<br />

a) Elenca i vettori <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e crescente rispetto al loro<br />

modulo.<br />

b) Elenca i vettori <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e crescente rispetto alla loro<br />

componente x.<br />

[a) B C A D; a) D x C x B x A x]<br />

Un automobilista sta guidando su <strong>un</strong>a l<strong>un</strong>ga strada<br />

<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ata. Dopo 2,40 km nota che i segnali stradali a<br />

fianco della carreggiata <strong>in</strong>dicano che la sua altitud<strong>in</strong>e<br />

è aumentata di 160 metri.<br />

a) Qual è l’angolo che la strada forma con il piano<br />

orizzontale?<br />

b) Quanta strada deve ancora percorrere se vuole aumentare<br />

la sua altitud<strong>in</strong>e di altri 45 metri?<br />

[a) 3,76°; b) 690 m]<br />

Nel baseball il “diamante” è <strong>un</strong> quadrato di lato l<strong>un</strong>go<br />

27 m. Se il verso positivo dell’asse x p<strong>un</strong>ta dalla<br />

casa base alla prima base e il verso positivo dell’asse<br />

y dalla casa base alla terza base, scrivi <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di<br />

componenti il vettore posizione di <strong>un</strong> giocatore<br />

quando:<br />

a) si trova <strong>in</strong> seconda base;<br />

b) si trova <strong>in</strong> terza base;<br />

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Corso di Fisica<br />

C<br />

B<br />

x<br />

11<br />

•<br />

12<br />

••<br />

13<br />

••<br />

c) ha fatto <strong>un</strong> giro completo ed è tornato alla casa base.<br />

terza<br />

base<br />

y<br />

casa<br />

base<br />

27 m<br />

prima base<br />

[a) x 27 m, y 27 m; b) x 0 m, y 27 m;<br />

c) x 0 m, y 0 m]<br />

Nella figura sono illustrate due delle mosse consentite<br />

al cavallo nel gioco degli scacchi. Se i quadrati<br />

della scacchiera sono di 3,5 cm di lato, determ<strong>in</strong>a il<br />

modulo e la direzione dello spostamento del cavallo<br />

per ogn<strong>un</strong>a delle due mosse.<br />

1<br />

2<br />

seconda base<br />

27 m<br />

[mossa 1: s 7,8 cm, u 153°; mossa 2: s 7,8 cm, u 63°]<br />

Un operatore della torre di controllo osserva due aerei<br />

<strong>in</strong> avvic<strong>in</strong>amento all’aeroporto. La posizione dell’aereo<br />

1 rispetto alla torre di controllo è <strong>in</strong>dividuata dal<br />

vettore , che ha modulo A 220 km e p<strong>un</strong>ta <strong>in</strong> direzione<br />

di 32° da ovest verso nord. La posizione dell’aereo<br />

2 rispetto alla torre è <strong>in</strong>dividuata dal vettore che<br />

ha modulo 140 km, e p<strong>un</strong>ta 65° da nord verso est.<br />

a) Disegna i vettori , e . Osserviamo<br />

che il vettore rappresenta la posizione dell’aereo<br />

1 rispetto all’aereo 2.<br />

b) Calcola modulo e direzione del vettore D .<br />

[b) D 320 km; uD 10° da ovest verso nord]<br />

!<br />

! A! B<br />

D ! D ! A !<br />

B !<br />

B !<br />

A !<br />

La figura mostra schematicamente la struttura di<br />

<strong>un</strong>a molecola di acqua. La distanza fra il centro dell’atomo<br />

di ossigeno e il centro dell’atomo di idrogeno<br />

è di 0,96 Å e l’angolo fra i due atomi di idrogeno è<br />

di 104,5°. Determ<strong>in</strong>a la distanza fra i centri dei due<br />

atomi di idrogeno (1 Å 10 10 m).<br />

Idrogeno<br />

0,96 Å<br />

104,5°<br />

Ossigeno<br />

x<br />

Idrogeno<br />

[1,5 Å]


14<br />

••<br />

15<br />

••<br />

16<br />

••<br />

17<br />

••<br />

18<br />

••<br />

Le componenti x e y di <strong>un</strong> vettore r sono rispettivamente<br />

rx 14 m ed ry 9,5 m.<br />

a) Determ<strong>in</strong>a direzione, verso e modulo del vettore .<br />

b)Se rx ed ry vengono raddoppiate, come si modificano<br />

direzione, verso e modulo del vettore?<br />

[a) u 34°, cioè 34° sotto l’asse x; r 17 m; b) direzione<br />

e verso rimangono uguali, il modulo raddoppia]<br />

Il vettore ha modulo pari a 50 <strong>un</strong>ità ed è diretto l<strong>un</strong>go<br />

l’asse x positivo. Un secondo vettore, , ha modulo<br />

pari a 120 <strong>un</strong>ità e direzione che forma <strong>un</strong> angolo di<br />

70° al di sotto dell’asse x. Quale tra i due vettori ha:<br />

a) la componente x maggiore;<br />

b) la componente y maggiore?<br />

[a) Ax Bx, <strong>in</strong>fatti Ax 50 <strong>un</strong>ità, Bx 41 <strong>un</strong>ità;<br />

By Ay, <strong>in</strong>fatti Ay 0, By 113 <strong>un</strong>ità]<br />

!<br />

B !<br />

A !<br />

r !<br />

La mappa di <strong>un</strong> tesoro ti <strong>in</strong>dica di partire da <strong>un</strong> albero<br />

di palma e di camm<strong>in</strong>are verso nord per 15,0 m;<br />

poi devi girarti di 90° e camm<strong>in</strong>are per 22,0 m, qu<strong>in</strong>di<br />

voltarti ancora di 90° e camm<strong>in</strong>are per altri 5,00 m.<br />

Calcola la distanza dalla palma e la direzione relativa<br />

al nord per ogn<strong>un</strong>o dei quattro possibili luoghi <strong>in</strong> cui<br />

si può trovare il tesoro.<br />

A<br />

B<br />

[1) rA 29,7 m, uA 47,7° da nord verso ovest;<br />

2) rB 24,2 m, uB 65,6° da nord verso ovest;<br />

3) rC 29,7 m, uC 47,7° da nord verso est;<br />

4) rD 24,2 m, uD 65,6° da nord verso est]<br />

Il vettore p<strong>un</strong>ta nel verso negativo dell’asse y e ha<br />

<strong>un</strong> modulo di 5 <strong>un</strong>ità. Il vettore ha modulo doppio<br />

e p<strong>un</strong>ta nel verso positivo dell’asse x. Trova la direzione<br />

e il modulo di:<br />

a) ;<br />

b) ;<br />

c) B .<br />

[a) 525 <strong>un</strong>ità, 27°; b) 525 <strong>un</strong>ità, 153° c) 525 <strong>un</strong>ità, 27°]<br />

! A ! A !<br />

B ! A !<br />

B !<br />

B !<br />

A !<br />

Una balena emerge dall’acqua per respirare e successivamente<br />

si immerge con <strong>un</strong> angolo di 20,0° sotto<br />

l’orizzontale, come mostrato <strong>in</strong> figura. Se la balena<br />

cont<strong>in</strong>ua a muoversi <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea retta per 150 m:<br />

a) che profondità raggi<strong>un</strong>ge?<br />

b) di quanto si è spostata orizzontalmente?<br />

20,0°<br />

22,0 m 22,0 m<br />

uA<br />

15,0 m<br />

5,0 m<br />

r A<br />

C<br />

B<br />

Albero di palma<br />

[a) 51 m; b) 140 m]<br />

19 •<br />

20 •<br />

21<br />

•<br />

Le forze. La misura delle forze<br />

Un disco da hockey è sottoposto a <strong>un</strong>a o più forze,<br />

come mostrato <strong>in</strong> figura. Disponi i quattro casi, A, B,<br />

C e D, <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e crescente di modulo della forza che<br />

agisce sul disco.<br />

[A C B D]<br />

Marco (M), Luca (L) e Carlo (C ) sp<strong>in</strong>gono <strong>un</strong>a barca<br />

esercitando delle forze parallele al molo di <strong>in</strong>tensità,<br />

rispettivamente, 90 N, 60 N e 60 N. Qual è la forza risultante<br />

se Marco sp<strong>in</strong>ge verso la prua e Luca e Carlo<br />

sp<strong>in</strong>gono nel verso opposto?<br />

M<br />

5 N<br />

[la forza risultante è diretta verso la poppa<br />

e ha <strong>in</strong>tensità 30 N]<br />

Due ragazz<strong>in</strong>i tirano <strong>un</strong>a slitta con <strong>un</strong>a forza di 55 N<br />

secondo <strong>un</strong> angolo di 35° rispetto alla direzione del<br />

moto, come mostrato <strong>in</strong> figura. La neve esercita sulla<br />

slitta <strong>un</strong>a forza resistente di modulo 57 N nella<br />

stessa direzione, ma <strong>in</strong> verso opposto a quello del<br />

moto. Determ<strong>in</strong>a la forza risultante R .<br />

!<br />

a<br />

A<br />

C<br />

F M F L F C<br />

35°<br />

3 N<br />

7 N<br />

55 N<br />

35°<br />

55 N<br />

ESERCIZI E PROBLEMI 31<br />

3 N<br />

L C<br />

3 N<br />

57 N<br />

[la forza risultante ha la direzione e il verso del moto<br />

e la sua <strong>in</strong>tensità è 33 N]<br />

B<br />

D<br />

3 N<br />

4 N<br />

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Corso di Fisica


32 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

22<br />

••<br />

23<br />

••<br />

24<br />

••<br />

25<br />

•<br />

26 •<br />

27<br />

•<br />

28 •<br />

29<br />

••<br />

Due operai tra<strong>in</strong>ano <strong>un</strong>a chiatta l<strong>un</strong>go <strong>un</strong> canale, come<br />

mostrato <strong>in</strong> figura. Un operaio tira con <strong>un</strong>a forza<br />

di 130 N nella direzione che forma <strong>un</strong> angolo di 34°<br />

rispetto alla direzione <strong>in</strong> cui si muove la chiatta, l’altro<br />

operaio, sulla riva opposta del canale, tira nella<br />

direzione che forma <strong>un</strong> angolo di 45° rispetto alla direzione<br />

del moto. Con quale forza F deve tirare il secondo<br />

operaio perché la forza risultante sia nella direzione<br />

e nel verso del moto?<br />

45°<br />

34°<br />

130 N<br />

[F 100 N]<br />

Una forza 1 ha <strong>un</strong>’<strong>in</strong>tensità di 40,0 N e p<strong>un</strong>ta <strong>in</strong> <strong>un</strong>a<br />

direzione di 20,0° al di sotto dell’asse x. Una seconda<br />

forza 2 ha <strong>un</strong>’<strong>in</strong>tensità di 75,0 N e p<strong>un</strong>ta <strong>in</strong> <strong>un</strong>a direzione<br />

di 50,0° al di sopra dell’asse x.<br />

a) Disegna le forze e la loro risultante R .<br />

b) Usando il metodo della somma vettoriale per<br />

componenti, determ<strong>in</strong>a il modulo e la direzione<br />

della risultante. [R 96,3 N; u 27,0°]<br />

!<br />

F !<br />

F !<br />

Riferendoti alle forze del problema precedente:<br />

a) disegna le forze 1, 2 e 3 1 2;<br />

b) determ<strong>in</strong>a il modulo e la direzione della forza F 3.<br />

[b) D 72,0 m; u 98,4°]<br />

!<br />

F !<br />

F !<br />

F !<br />

F !<br />

F !<br />

La forza peso<br />

F<br />

Qual è il peso sulla Terra e sulla L<strong>un</strong>a di <strong>un</strong> bullone di<br />

massa m 32 g? [0,31 N sulla Terra, 0,05 N sulla L<strong>un</strong>a]<br />

Sapendo che la densità dell’acciaio è di 7,8 10 3<br />

kg/m³, quanto pesa <strong>un</strong> cubo di acciaio di 10 cm di<br />

lato? [76 N]<br />

Un ragazzo ha <strong>un</strong>a massa di 45 kg. Quale sarebbe il<br />

suo peso sulla L<strong>un</strong>a, dove g 1,62 m/s 2 ? [73,0 N]<br />

Un astronauta pesa 99,0 N sulla L<strong>un</strong>a, dove l’accelerazione<br />

di gravità è 1,62 m/s 2 . Quanto pesa sulla<br />

Terra? [600 N]<br />

PROBLEMA GUIDATO<br />

Nella serie di documentari Pole to Pole, l’attore <strong>in</strong>glese<br />

Michael Pal<strong>in</strong>, membro del gruppo Monty Python,<br />

viaggia dal polo nord al polo sud attraversando l’equatore<br />

<strong>in</strong> Kenya.<br />

Michael porta con sé <strong>un</strong>o za<strong>in</strong>o di massa 6,5 kg.<br />

Sapendo che la costante di gravità al polo nord è<br />

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Corso di Fisica<br />

g polo 9,83 N/kg e all’equatore g eq 9,78 N/kg, di<br />

quanto si alleggerisce lo za<strong>in</strong>o di Michael dal polo all’equatore?<br />

Qual è la variazione percentuale del peso?<br />

30<br />

••<br />

31<br />

•<br />

32<br />

•<br />

33<br />

•<br />

34 •<br />

NORD<br />

AMERICA<br />

SOLUZIONE<br />

La differenza fra il peso delo za<strong>in</strong>o al polo e all’equatore<br />

è:<br />

P polo P eq m(g polo g eq) 0,3 N<br />

La variazione percentuale è:<br />

Ppolo - Peq 0,5%<br />

P polo<br />

SUD<br />

AMERICA<br />

EUROPA<br />

Il valore della costante di gravità g sull’Aconcagua, la<br />

più alta vetta delle Ande, è <strong>in</strong>feriore di 0,02 N/kg rispetto<br />

al valore di g ad altitud<strong>in</strong>e zero. Di quanto decresce<br />

percentualmente il peso di <strong>un</strong> corpo trasportato<br />

dal livello del mare sulla cime dell’Aconcagua?<br />

[0,2%]<br />

La forza elastica<br />

AFRICA<br />

ANTARTIDE<br />

ASIA<br />

AUSTRALIA<br />

POLE TO POLE<br />

Se <strong>un</strong>a massa di 25,0 g viene appesa a <strong>un</strong>a molla,<br />

l’all<strong>un</strong>gamento della molla è di 2,00 cm. Qual è la costante<br />

elastica della molla? [12,3 N/m]<br />

Quando <strong>un</strong>a massa di 9,09 kg viene posta sopra <strong>un</strong>a<br />

molla verticale, la molla si comprime di 4,18 cm. Determ<strong>in</strong>a<br />

la costante elastica della molla.<br />

[k 2,13 kN/m]<br />

La l<strong>un</strong>ghezza di equilibrio di <strong>un</strong>a molla è 20 cm e la<br />

sua costante elastica è 250 N/m. Quale sarà la l<strong>un</strong>ghezza<br />

della molla se a essa viene applicata <strong>un</strong>a forza<br />

di 5 N? [22 cm]<br />

Uno scatolone di 110 kg è caricato nel bagagliaio di<br />

<strong>un</strong>’automobile. Se l’altezza del paraurti dim<strong>in</strong>uisce<br />

di 13 cm, qual è la costante elastica della sospensione<br />

posteriore dell’automobile? [k 8,3 kN/m]


35<br />

•<br />

36 •<br />

37<br />

•<br />

38 •<br />

39<br />

••<br />

PROBLEMA GUIDATO<br />

Uno strumento sempre più utilizzato per migliorare<br />

il flusso d’aria attraverso le narici è il cerotto nasale,<br />

<strong>formato</strong> da due molle piatte di poliestere, ricoperte<br />

di <strong>un</strong> nastro adesivo. Alc<strong>un</strong>e misure hanno evidenziato<br />

che questo cerotto può esercitare sul naso <strong>un</strong>a<br />

forza verso l’esterno di 0,22 N, causando <strong>un</strong>a dilatazione<br />

della narice di 3,5 mm.<br />

a) Considerando il naso come <strong>un</strong>a molla ideale, determ<strong>in</strong>a<br />

la sua costante elastica <strong>in</strong> N/m.<br />

b) Quale forza è necessaria per dilatare la narice di<br />

4,0 mm?<br />

Molle<br />

Supponi che <strong>in</strong> farmacia sia <strong>in</strong> vendita <strong>un</strong> nuovo tipo<br />

di cerotti nasali che esercitano sul naso <strong>un</strong>a forza<br />

verso l’esterno di 0,32 N. Di quanto si dilatano le narici<br />

usando questo tipo di cerotto? [5,2 mm]<br />

Ponendo <strong>un</strong> blocco di acciaio su <strong>un</strong>a molla verticale,<br />

la molla si comprime di 3,15 cm. Determ<strong>in</strong>a la massa<br />

del blocco, sapendo che la costante elastica della molla<br />

è di 1750 N/m. [5,62 kg]<br />

La relazione tra la forza applicata F e l’all<strong>un</strong>gamento<br />

x di <strong>un</strong>a molla è rappresentata dal grafico <strong>in</strong> figura.<br />

Quanto vale la costante elastica della molla?<br />

F (N)<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

O<br />

Nastro<br />

adesivo<br />

1 2 3 4 5<br />

F F<br />

SOLUZIONE<br />

a) Esplicita la costante elastica k nella legge di Hooke<br />

che esprime il modulo della forza F kx:<br />

k F/x 0,22 N/ 0,0035 m 62,8 N/m<br />

b) Utilizza l’equazione F kx per calcolare la forza richiesta:<br />

F 62,8 N/m 0,004 m 0,25 N<br />

x (cm)<br />

[2,5 kN]<br />

La l<strong>un</strong>ghezza di equilibrio di <strong>un</strong>a molla con costante<br />

elastica k 250 N/m è 0,18 m.<br />

a) Qual è il modulo della forza necessaria per all<strong>un</strong>-<br />

40<br />

•<br />

41<br />

•<br />

42<br />

•<br />

43<br />

•<br />

44<br />

•<br />

gare la molla del doppio della sua l<strong>un</strong>ghezza di<br />

equilibrio?<br />

b) Il modulo della forza necessaria per comprimere<br />

la molla f<strong>in</strong>o a metà della sua l<strong>un</strong>ghezza di equillibrio<br />

è uguale a quello della forza calcolato al p<strong>un</strong>to<br />

a)? Giustifica la risposta.<br />

[a) F 45 N; b) F 22,5 N; la forza richiesta per<br />

comprimere la molla f<strong>in</strong>o a metà della sua l<strong>un</strong>ghezza<br />

di equilibrio è la metà della forza richiesta al p<strong>un</strong>to a)]<br />

Forze di attrito<br />

ESERCIZI E PROBLEMI 33<br />

Prevedi/Spiega Sp<strong>in</strong>gi due mattoni identici sopra <strong>un</strong><br />

ripiano, come mostrato <strong>in</strong> figura. Nel caso 1 i mattoni<br />

sono posizionati <strong>un</strong>o accanto all’altro, nel caso 2<br />

sono <strong>un</strong>o sopra l’altro.<br />

a) La forza di attrito d<strong>in</strong>amico nel caso 1 è maggiore,<br />

m<strong>in</strong>ore o uguale a quella nel caso 2?<br />

b) Quale fra le seguenti è la spiegazione migliore per<br />

la risposta?<br />

1) La forza perpendicolare al ripiano nel caso 2 è<br />

maggiore e qu<strong>in</strong>di i mattoni premono maggiormente<br />

sul ripiano.<br />

2) La forza perpendicolare al ripiano è la stessa nei<br />

due casi e l’attrito è <strong>in</strong>dipendente dalla superficie.<br />

3) Nel caso 1 la superficie di contatto con il ripiano<br />

è maggiore e ciò provoca maggiore attrito.<br />

Caso 1 Caso 2<br />

[a) uguale; b) la spiegazione migliore è la 2;<br />

la 1 e la 3 sono entrambe false]<br />

Per sp<strong>in</strong>gere <strong>un</strong> libro di 1,80 kg fermo sul piano di<br />

<strong>un</strong> tavolo è necessaria <strong>un</strong>a forza di 2,25 N perché esso<br />

com<strong>in</strong>ci a scivolare. Il libro com<strong>in</strong>cia poi a muoversi<br />

ed è sufficiente <strong>un</strong>a forza di 1,50 N per compensare<br />

l’attrito d<strong>in</strong>amico. Quali sono i coefficienti<br />

di attrito statico e d<strong>in</strong>amico tra il libro e il piano del<br />

tavolo? [m s 1,27; m d 0,0849]<br />

Nel problema precedente, qual è la forza di attrito<br />

esercitata sul libro quando viene sp<strong>in</strong>to con <strong>un</strong>a forza<br />

di 0,75 N?<br />

[F a 0,75 N nella direzione opposta alla sp<strong>in</strong>ta]<br />

Un blocco di granito di 10 kg è fermo su <strong>un</strong>a superficie.<br />

Sp<strong>in</strong>gendolo con <strong>un</strong>a forza di 20 N, il blocco<br />

non si muove.<br />

a) Quanto vale la forza di attrito statico sul blocco?<br />

b) Se sul blocco appoggiamo <strong>un</strong> martello di 1,5 kg di<br />

quanto cambia la forza di attrito statico?<br />

[a) la forza di attrito statico è opposta alla forza applicata<br />

e ha <strong>in</strong>tensità 20 N; b) non cambia]<br />

Riferendoti al problema precedente, se è necessaria<br />

<strong>un</strong>a forza di 60 N per far muovere il blocco, quanto<br />

vale il coefficiente di attrito statico? [m s 0, 61]<br />

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Corso di Fisica


34 CAPITOLO 3 I vettori e le forze<br />

45<br />

••<br />

Un autocarro <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>a lentamente il suo pianale ribaltabile per scaricare <strong>un</strong>a cassa di 95,0 kg. Quando il pianale è<br />

<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ato di 20º la cassa è ancora ferma. Determ<strong>in</strong>a l’<strong>in</strong>tensità della forza di attrito statico che agisce sulla cassa.<br />

50 •<br />

SOLUZIONE<br />

Poiché la cassa è ferma, la forza di attrito statico deve<br />

compensare la componente della forza peso parallela al<br />

pianale:<br />

fs mg sen u<br />

Sostituendo i valori numerici trovi:<br />

fs 319 N<br />

46<br />

••<br />

48<br />

•<br />

49<br />

•<br />

51<br />

•<br />

PROBLEMA GUIDATO<br />

Per quale angolo di <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione del pianale dell’autocarro<br />

del problema precedente la forza di attrito<br />

statico ha <strong>un</strong>’<strong>in</strong>tensità di 225 N? [u 14,0°]<br />

PROBLEMI DI RIEPILOGO<br />

Prevedi/Spiega Considera i vettori , di componenti<br />

Ax 1,2 m, Ay 0 m, e , di componenti<br />

Bx 3,4 m, By 0 m.<br />

a) Il modulo di è maggiore, m<strong>in</strong>ore o uguale al<br />

modulo di ?<br />

b) Quale fra le seguenti è la spiegazione migliore per<br />

la risposta?<br />

1) Il numero 3,4 è maggiore del numero 1,2.<br />

2) La componente di è negativa.<br />

3) Il vettore è nel verso positivo delle x.<br />

[a) il modulo di è m<strong>in</strong>ore del modulo di B ;<br />

b) la spiegazione migliore è la 1, la 2 e la 3 sono vere,<br />

ma non rilevanti <strong>in</strong> questo contesto]<br />

!<br />

A !<br />

A !<br />

B !<br />

! A!<br />

B<br />

! A!<br />

B<br />

Supponi di sp<strong>in</strong>gere <strong>un</strong>a scatola su <strong>un</strong>a rampa di carico<br />

l<strong>un</strong>ga 10,0 m. In cima alla rampa la scatola si trova<br />

a <strong>un</strong>’altezza di 3,00 m. Quanto misura l’angolo<br />

<strong>formato</strong> dalla rampa e dal piano orizzontale?<br />

[u 17,5°]<br />

Le componenti del vettore sono tali che Ax 0 e<br />

Ay 0. L’angolo che <strong>in</strong>dividua la direzione di A è<br />

compreso fra 0° e 90°, fra 90° e 180°, fra 180° e 270° o<br />

fra 270° e 360°? [fra 180° e 270°]<br />

!<br />

A !<br />

Tre forze 1, 2 ed 3 sono dirette l<strong>un</strong>go l’asse x. Si sa<br />

che 1 2 p<strong>un</strong>ta nel verso delle x negative e ha modulo<br />

51,4 N, F 3 p<strong>un</strong>ta nel verso delle x positive e ha<br />

modulo 62,2 N, la risultante delle tre forze p<strong>un</strong>ta nel<br />

! F !<br />

F !<br />

F !<br />

F !<br />

F !<br />

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Corso di Fisica<br />

47<br />

••<br />

52<br />

•<br />

53<br />

•<br />

FIGURA INTERATTIVA<br />

Riferendoti al problema guidato precedente, se la<br />

cassa com<strong>in</strong>cia a scivolare quando l’angolo di <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione<br />

del pianale supera i 23,2º, quanto vale la forza<br />

massima di attrito statico e qual è il coefficiente di<br />

attrito statico tra il pianale e la cassa?<br />

[ f s,max 367 N, m s 0,429]<br />

verso delle x positive e ha modulo 13,8 N. Determ<strong>in</strong>a<br />

le forze 1 ed 2.<br />

[ 1 ha modulo 49,9 N e p<strong>un</strong>ta verso le x negative;<br />

F 2 ha modulo 1,5 N e p<strong>un</strong>ta verso le x positive]<br />

!<br />

F !<br />

F !<br />

F !<br />

Un astronauta sulla L<strong>un</strong>a (g L<strong>un</strong>a 1/6 g Terra) appende<br />

<strong>un</strong>a massa di 0,5 kg a <strong>un</strong>a molla ideale di costante<br />

elastica 80 N/m. Qual è l’all<strong>un</strong>gamento della molla?<br />

[1 cm]<br />

Uno za<strong>in</strong>o pieno di libri, che pesa 52,0 N, è fermo su<br />

<strong>un</strong> tavolo nell’aula del laboratorio di fisica. Lo za<strong>in</strong>o<br />

viene agganciato a <strong>un</strong>a molla di costante elastica<br />

150 N/m che poi è tirata orizzontalmente, come<br />

mostrato <strong>in</strong> figura.<br />

a) Se la molla è tirata f<strong>in</strong>o a che si all<strong>un</strong>ga di 2,00 cm<br />

e lo za<strong>in</strong>o rimane fermo, qual è la forza di attrito<br />

esercitata sullo za<strong>in</strong>o dal tavolo?<br />

b) La risposta alla domanda a) cambia se la massa<br />

dello za<strong>in</strong>o viene raddoppiata?<br />

F<br />

f s<br />

P mg<br />

mg sen u<br />

[a) f s 3 N; b) no, la risposta alla domanda a)<br />

non dipende dalla massa]<br />

f s<br />

y<br />

x


54<br />

•<br />

55<br />

••<br />

56<br />

••<br />

57<br />

•••<br />

61<br />

•<br />

Se la molla del problema precedente (k 150 N/m)<br />

si all<strong>un</strong>ga di 2,50 cm prima che lo za<strong>in</strong>o di 52,0 N com<strong>in</strong>ci<br />

a scivolare, qual è il coefficiente di attrito statico<br />

tra il tavolo e lo za<strong>in</strong>o? [m s 0,072]<br />

Una moneta da 12 g viene lanciata e scivola verso<br />

l’alto su <strong>un</strong>a superficie <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ata di <strong>un</strong> angolo di 15°<br />

al di sopra dell’orizzontale. Il coefficiente di attrito<br />

d<strong>in</strong>amico tra la moneta e la superficie è 0,23, il coefficiente<br />

di attrito statico è 0,31. Determ<strong>in</strong>a il modulo,<br />

la direzione e il verso della forza di attrito:<br />

a) quando la moneta sta scivolando;<br />

b) dopo che la moneta si è fermata.<br />

[a) f d 0,030 N, parallela alla superficie e diretta verso<br />

il basso; b) f s 0,042 N, parallela alla superficie<br />

e diretta verso l’alto]<br />

Una cravatta è distesa su di <strong>un</strong> tavolo, con <strong>un</strong>a parte<br />

della sua l<strong>un</strong>ghezza che pende oltre il bordo del tavolo.<br />

Inizialmente, la cravatta è ferma.<br />

a) Se si aumenta la parte che pende, la cravatta a <strong>un</strong><br />

certo p<strong>un</strong>to cade a terra. Spiega perchè.<br />

b) Qual è il coefficiente di attrito statico tra la cravatta<br />

e il tavolo se la cravatta com<strong>in</strong>cia a scivolare<br />

quando 1/4 della sua l<strong>un</strong>ghezza è oltre il bordo?<br />

[a) la cravatta cade quando la forza di gravità che agisce<br />

sulla parte che pende supera la forza di attrito statico<br />

che agisce sulla parte sta sul tavolo; b) m s 1/3]<br />

L’orologio del Big Ben<br />

ha la lancetta delle ore<br />

l<strong>un</strong>ga 274 cm e quella<br />

dei m<strong>in</strong>uti l<strong>un</strong>ga 427 cm,<br />

misurando la distanza<br />

fra il centro dell’orologio<br />

e la p<strong>un</strong>ta della lancetta.<br />

Qual è la distanza fra le<br />

p<strong>un</strong>te delle due lancette<br />

quando l’orologio segna<br />

le 4 e 12? [335 cm]<br />

In English<br />

A basketball player r<strong>un</strong>s down the court, follow<strong>in</strong>g<br />

the path <strong>in</strong>dicated by the vectors , and C <strong>in</strong> figure.<br />

The magnitudes of these three vectors are A 10,0 m,<br />

B 20,0 m and C 7,0 m. F<strong>in</strong>d the magnitude and direction<br />

of the net dis placement of the player us<strong>in</strong>g:<br />

a) the graphical method;<br />

b) the component method of vector addition.<br />

Compare your results.<br />

30°<br />

!<br />

A ! , B !<br />

A<br />

45°<br />

B<br />

C<br />

[S 20,2 m; u 1,8°]<br />

58<br />

•••<br />

59<br />

•••<br />

60<br />

•••<br />

62<br />

•<br />

63<br />

•<br />

64<br />

•<br />

Il vettore p<strong>un</strong>ta nel verso positivo dell’asse x e ha<br />

modulo A 75 m. Il vettore p<strong>un</strong>ta nel<br />

verso positivo dell’asse y e ha <strong>un</strong> modulo B 95 m.<br />

a) Disegna , e .<br />

b) Stima il modulo e la direzione del vettore .<br />

c) Verifica la tua stima con <strong>un</strong> calcolo numerico.<br />

[b) il vettore deve avere <strong>un</strong>a componente x di 75 m e<br />

<strong>un</strong>a componente y di 95 m, d<strong>un</strong>que deve essere più l<strong>un</strong>go<br />

sia di sia di e deve avere <strong>un</strong> angolo maggiore di 90°;<br />

possiamo stimare che il modulo di B sia 120 m e l’angolo<br />

di circa 130°; c) B 121 m, uB 128°]<br />

!<br />

A !<br />

C !<br />

B !<br />

B !<br />

A ! B ! C !<br />

C !<br />

A !<br />

B !<br />

A !<br />

ESERCIZI E PROBLEMI 35<br />

Un rimorchiatore tra<strong>in</strong>a <strong>un</strong>a chiatta a velocità costante<br />

con <strong>un</strong> cavo di 3500 kg, come mostrato <strong>in</strong> figura.<br />

L’angolo che il cavo forma con l’orizzontale nel<br />

p<strong>un</strong>to <strong>in</strong> cui <strong>un</strong>isce la chiatta e il rimorchiatore è di<br />

22°. Determ<strong>in</strong>a la forza esercitata sulla chiatta nella<br />

direzione del moto.<br />

22°<br />

22°<br />

[T x 42 kN]<br />

Un blocco di massa 4,7 kg, fermo su <strong>un</strong>a superficie<br />

orizzontale, è agganciato a <strong>un</strong>a molla di costante elastica<br />

k 89 N/m, che lo tira <strong>in</strong> <strong>un</strong>a direzione che<br />

forma <strong>un</strong> angolo di 13° rispetto all’orizzontale. Se la<br />

molla deve essere all<strong>un</strong>gata di 2,2 cm per tirare il<br />

blocco con <strong>un</strong>a velocità di modulo costante, qual è il<br />

coefficiente di attrito d<strong>in</strong>amico tra il blocco e la superficie?<br />

[m d 0,042]<br />

A vector has components Ax 12 m and Ay 5 m.<br />

What are the magnitudo and the direction of A ?<br />

[A 13 m; u 22°]<br />

!<br />

A !<br />

When a 2,5 kg mass is placed on top of a vertical<br />

spr<strong>in</strong>g, the spr<strong>in</strong>g compresses 1,5 cm. F<strong>in</strong>d the force<br />

constant of the spr<strong>in</strong>g. [k 1,6 kN/m]<br />

F<strong>in</strong>d the coefficient of k<strong>in</strong>etic friction between a<br />

3,85 kg block and the orizontal surface on which it<br />

rests if the frictional force act<strong>in</strong>g on the block has a<br />

magnitude f d 24 N. [m d0,64]<br />

© Pearson Italia S.p.A. - Walker<br />

Corso di Fisica


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