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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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Pagati al Sig. Albizo Giorgi, per ordine del Sig. Giovanni Battista Redi mio fratello, per<br />

intendersene esso con le monache di Santa Caterina di Arezzo, scudi cinque e tre lire.<br />

Scudi 5-3.<br />

A dì 13 giugno 1674<br />

Ricordo come ho pagato al Sig. Canonico Carlo Lambardi di Arezzo, d’ordine del Sig.<br />

Giovanni Battista Redi, mio fratello, scudi quarantotto; l’ordine fu dato il dì 5 giugno.<br />

Scudi 48.<br />

Ricordo come ho riscosso la terza terzeria della mia lettura della Lingua toscana dal<br />

Camarlingo delle decime ecclesiastiche.<br />

Ricordo come il dì 14 giugno le monache di Monticelli di Firenze mi pagorno i trentasei<br />

scudi, e i due barili di olio.<br />

Pagorno l’olio ancora i Salviati e gli Altoviti.<br />

A dì 7 giugno 1674<br />

Ricordo come questo giorno suddetto io Francesco di Gregorio di Francesco Redi, per<br />

mano del Sig. Giulio Giannerini d’Arezzo come mio procuratore, comperai da<br />

Francesco Donati da Santa Formena, cittadino aretino, l’infrascritte terre lavorative<br />

poste nelle Camperie di Piano di Duomo, vocabolo la Casella Rossa, per prezzo di<br />

fiorini quarantadue lo staioro a tavola, a spese e gabella comuni. Montarono fiorini<br />

1405, che sono scudi ottocentocinquantatre, lire tre, soldi tre, danari quattro.<br />

Scudi 853-3-3-4.<br />

E prima un pezzo di terra di staiora dieci e tavole quattro a tavola. Confina a levante: via<br />

e spedale del Ponte. A tramontana: la Fraternita di Arezzo e le monache di Santa<br />

Margherita di Arezzo. A mezzogiorno: la Viaccia. 2.° Un pezzo di terra di staiora<br />

diciotto, e tavole quindici e braccia sei. Confina a levante: beni dell’opera di San<br />

Francesco d’Arezzo. A tramontana: la Fraternita di Arezzo. A ponente: Donato del<br />

Vignale. 3.° Un pezzo di terra di staiora quattro e tavole quattro a tavola. Confina a<br />

levante: monache di Santa Caterina d’Arezzo. A tramontana monache di Santa Maria<br />

Novella. A ponente: la Commenda Turina. A mezzogiorno: dette monache di Santa<br />

Caterina.<br />

Stettero mallevadori Ambrogio Torricelli da Civitella e Giuseppe di Brandino Donati da<br />

Santa Formena. Rogò il contratto Ser Cristofano Ruscelli d’Arezzo, notaio. Il danaro<br />

per pagamento del prezzo suddetto lo mandai tutto di Firenze al Sig. Giulio Giannerini,<br />

e lo portò il Sig. Diego Redi, mio fratello. Il Sig. Giulio Giannerini mi scrive di aver<br />

pagata la gabella della suddetta compra in mano di Tommaso Franceschini, Camarlingo<br />

della dogana di Arezzo in somma di lire dugentocinque, soldi dieci, danari cinque; e due<br />

soldi per la ricevuta, come al libro B 25 carte 179.<br />

Ricordo come Dionisio Masi, mio servitore, è pagato del suo salario per tutto il dì 20<br />

aprile 1675.<br />

A dì 6 agosto 1675<br />

Ricordo come la Cecilia, mia serva, venne a servirmi questo giorno suddetto.<br />

In un cappello di castoro, scudi 8.<br />

In una carrata di fascine di sermenti, compra da Grazzini, scudi 1-3.<br />

In cento cinquanta fascine grosse, scudi 0-6-10.<br />

In un ferro da portiera, scudi 0-2-16-4.<br />

In una scatola, scudi 0-1-6-8.

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