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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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A conto di tassa lire 21, ne è ricevuta nel libro delle ricevute.<br />

In una catinella di porcellana lire sette.<br />

Lire 7.<br />

A Monsù Adriano Vlaach donai cinque doppie, quando egli mi donò il mio ritratto<br />

intagliato in rame, cavato da quello che aveva dipinto Monsù Giusto Supterman.<br />

Dico lire 100.<br />

Ricordo come il dì 24 corrente tornai dalla Villa Imperiale con la Corte.<br />

A dì 22 detto<br />

Mancia agli staffieri della Granduchessa che mi hanno servito alla Villa Imperiale, lire<br />

10.<br />

Mancia a’ cocchieri che mi avevano servito in tutta la villeggiatura, lire 5- 13-4.<br />

Mancia a’ cuochi, lire 5-13-4.<br />

Mancia a più torte venute per San Simone per Ognissanti, lire 5-6-8.<br />

A dì 30 ottobre 1673<br />

Ricordo che ho riscosso la mia solita provvisione di cinquanta scudi dal Sig. Averardo<br />

Ambrogi, pagatore di S. A. S., per questo mese corrente di ottobre.<br />

Ricordo come ho mandato lire settanta ai Combi e La Nou, librai di Venezia, per saldi<br />

di ogni nostro conto, e resto io creditore di lire dua veneziane, lire 60.<br />

A dì 30 ottobre 1673<br />

Ricordo come per Donato fuor di Porta San Lorentino ho mandato al Sig. Giovanni<br />

Battista Redi, mio fratello, pezze cento moneta per spendere nella fabbrica che si ha da<br />

cominciare alla Villa degli Orti, che sono scudi 80-6-3-4.<br />

Dico scudi 80-6-13-4.<br />

Per mancia al servitore della Sig.ra Teresa Seselli, quando mi mandò un bacile<br />

d’argento, lire 5-13-4.<br />

Ricordo come insino sotto il dì 3 di ottobre per mano del Sig. Giulio Giannerini<br />

d’Arezzo, come mio procuratore, comprai da Pasquino di Dario Agnoloni, da Mulin<br />

Bianco del Vignale, un campo di staiora otto a tavola e tavole quattro posto nelle<br />

Camperie di San Lorentino, fra l’Orciolaia ed il Casino. Confina a levante Sig. Antonio<br />

Roselli, a tramontana monache di Santa Maria Novella d’Arezzo e via che va al Casino.<br />

A ponente beni lasciati dalla Artemisia Subbiani al Capitolo di Pieve d’Arezzo. A<br />

mezzogiorno Silverio di Niccolò Romanelli e monaci di Santa Maria in Grado<br />

d’Arezzo. Per prezzo di fiorini quaranta lo staioro che sono fiorini 330, i quali sono<br />

scudi dugento, lire 2, soldi 10. A gabelle comuni. Rogò il contratto Ser Cristofano<br />

Ruscelli, notaio aretino. Furono mallevadori Bartolommeo Marzocchi da Maccagnuolo,<br />

Francesco di Raffaello da Mulin Bianco. La moglie del venditore venne al contratto con<br />

le debite licenze.<br />

Scudi 200-2-10.<br />

In un mortaino di bronzo col suo pestello, lire 7.<br />

Dati all’Accademia dei Torbidi della quale sono protettore, lire 14.<br />

Lire 14.<br />

In triaca e olio da bachi, per mandare in Arezzo, lire 3-10.<br />

In nove once di cina impietrita, per mandare al Sig. Gregorio Redi, mio padre, lire<br />

diciotto.<br />

Lire 18.

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