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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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Lire 10-2-4<br />

Servì per mandare al Sig. Gregorio Redi, mio padre, per guarnire la stola paonazza da<br />

Gonfaloniere.<br />

A Lazzero Tanfani, merciaio all’insegna della Cupola, per dozzine dieci di riscontri neri<br />

di setino di Napoli.<br />

Lire 30.<br />

Per un cappello di feltro lire 7. Per fattura di aver coperto detto cappello di ermisino<br />

dentro e fuora, con le pieghe nella forma, e nastro per cordone, lire 3-15.<br />

Per una coperta di paglia per coprire il suddetto cappello, per mandarlo al Sig. Gregorio<br />

Redi, mio padre, lire 0-13-4.<br />

Al Camerati per braccia [omissis] di ermisino nero, servì per foderare per tutto il<br />

suddetto cappello, all’usanza de’ Gonfalonieri d’Arezzo.<br />

A dì 6 agosto 1672<br />

Ricordo come son pagato dal pagatore di S. A. S. della mia solita provvisione, di 50<br />

scudi il mese, per tutto il mese di luglio prossimo passato.<br />

A dì 7 agosto 1672<br />

In un par di scarpe e nastri, lire 5-12.<br />

Ricordo come questo presente mese ho dato a Orazio Comparini, orefice nel Ponte<br />

Vecchio, dieci guantiere di argento lavorate, le quali in tutto pesavano libbre sedici, un<br />

oncia e dodici danari, e gli ho commesso che di dette guantiere mene fabbrichi otto<br />

piatti d’argento, da tener dinanzi, e un piatto grande, conforme la mostra che di mio gli<br />

ho dato, e per mostra gli ho dato un piatto grande e un piatto da tener dinanzi, tutti due<br />

d’argento, e siamo rimasi d’accordo che io gli pagherò tre crazie dell’oncia di fattura.<br />

Ricordo come ho dato in serbo alla Madre Badessa dello Spirito Santo, su la Costa a<br />

San Giorgio, un mio baule, nel quale, oltre molte biancherie, vi sono sei sacchetti pieni<br />

di moneta di argento, cioè in tante piastre fiorentine che fanno la somma di scudi<br />

milleottantanove, dico milleottantanove, 1089.<br />

Così in uno 127 / 331 / 201 / 100 / 130 / 200 /.<br />

In ribattitura di quattro materasse a Maestro Bartolomeo Cateni, materassaio, lire 2-13-<br />

4.<br />

Ricordo come, per lettera de’ 20 d’agosto 1672, mi avvisano i Combi e La Nou,<br />

mercanti librai di Venezia, di avermi saldato ogni nostro conto fino a quel giorno<br />

suddetto per i libri mandatimi, e da me a loro pagati.<br />

A dì 26 agosto 1672<br />

In più libri lire 10.<br />

A dì detto<br />

In più legature di libri nuovi lire 6.<br />

A dì 30 agosto 1672<br />

A Giuseppe Cocchini, stampatore all’insegna della Stella, lire centoquattro; sono per<br />

saldo d’ogni conto che fosse stato tra di noi fino a questo giorno, tanto pel libro del<br />

Lana che ho avuto da lui, quanto per quattro risme di carta, e più per 26 quaderni di<br />

carta, e per avermi stampato le Vite di Dante e del Petrarca, fatte da Lionardo Aretino.<br />

Ed in questo conto mi menò buono lire sedici per un libro dell’Esperienze del Cimento,

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