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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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Giugno 1672<br />

A dì 4 di giugno pagai lire otto a Francesco mio servitore, ed è pagato per tutto il mese<br />

di maggio prossimo passato.<br />

Lire 8.<br />

A dì 4 giugno<br />

In un bucato lire 1-1-4.<br />

A dì detto<br />

Prestai al Puccini, aiutante di camera di S. A. S., l’Acosta, Degli aromati e De ambra.<br />

Restituì De ambra, gli rimane l’Acosta.<br />

A dì 4 giugno<br />

Ricordo come il Sig. Giulio Giannerini mi scrive d’Arezzo di aver messo a mia entrata<br />

lire dugentotrentadua, soldi dieci, per altrettanti ricevuti dal Sig. Giovanni Battista Redi,<br />

mio fratello, il quale Giovanni Battista gli pagò al Sig. Giulio per quarantasei staia e<br />

mezzo di grano mio, venduto da esso Sig. Gio. Batta; quindi soggiugne il Sig. Giulio<br />

che, non avendo poi ricevuto detto danaro, perciò, per non alterar la scrittura, piantò de<br />

contro una partita e disse di avermi mandato a me a Firenze detto danaro, il quale<br />

veramente non gli fu pagato dal Sig. Giovanni Battista, mio fratello, perché esso Sig.<br />

Giovanni Battista mi scrisse, d’ordine del Sig. Gregorio Redi, mio padre, che io mi<br />

ripigliassi il suddetto danaro da quello che avrei riscosso dalle monache di Annalena,<br />

per quello di che esse monache son debitore del Sig. Gregorio Redi, mio padre, per<br />

tanto grano a loro venduto.<br />

A dì 5 di giugno 1672<br />

Ricordo come questa mattina fui a riverire per la prima volta il Sig. Cardinale Corsini,<br />

che era venuto di Roma per andare in Arezzo al suo Vescovado.<br />

A dì detto<br />

Per limosine per l’anima di mia madre, lire 10.<br />

A dì 7 detto<br />

Ricordo come, avendo il dì 15 maggio 1672, come in questo, riscosso da’ frati di San<br />

Marco scudi 10, de’ quali era creditore il Sig. Gregorio Redi, mio padre, di questo<br />

danaro mi ripresi lire 10 che avevo speso per lui in tanto lino; di più pagai alla Tessiera,<br />

d’ordine del suddetto Sig. Gregorio, lire 33-3-4, tanti sono per fattura di una tela di<br />

braccia centocinque a sei soldi il braccio e per la valuta di una libbra di lino filato che la<br />

detta Tessiera vi aveva messo di suo: dico lire 33-3-4.<br />

A dì 7 giugno 1672<br />

Ricordo come a dì detto pagai alla bottega di Filippo Catani e compagni, speziali, lire<br />

quarantacinque, soldi 6, danari otto, d’ordine del Sig. Gregorio Redi, mio padre, per<br />

altrettanti medicamenti levati dalla sua bottega per le monache di S. Caterina d’Arezzo:<br />

dico lire 45-6-8. Sì che rimango creditore del Sig. Gregorio, mio padre, di lire diciotto e<br />

soldi dieci, i quali devo ripigliarmeli quando riscoterò i danari del grano dalla Badessa e<br />

monache di Annalena.

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