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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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Ricordo come questo giorno suddetto il Cocchini stampatore ha avuto da me sei<br />

esemplari delle mie Esperienze intorno agl’insetti, e sei esemplari delle mie<br />

Osservazioni intorno alle vipere per menarmeli buoni in tanti altri libri oltramontani, a<br />

ragioni di cinque lire l’uno l’Esperienze delli insetti; e una lira l’uno gli esemplari delle<br />

Osservazioni delle vipere.<br />

Ricordo ancora che per avanti il Cocchini suddetto aveva avuto due altri esemplari<br />

dell’Esperienze degli insetti, onde mi è debitore di otto de' suddetti esemplari e di sei di<br />

quelli delle vipere. Di più il Cocchini ha avuto sei esemplari delle vipere, sicchè in tutto<br />

mi è debitore di otto esemplari degli insetti e di dodici di quelli delle vipere.<br />

A dì 21 agosto 1669<br />

Ricordo come questo dì suddetto, per mano del Sig. Giulio Giannerini di Arezzo,<br />

comprai dalle monache di Santa Caterina di Arezzo un pezzo di terra con trentadue<br />

pedoni di olivo, posto nel Comune di Libbia, nel luogo detto Ciggiano, per prezzo di<br />

fiorini sessantaquattro aretini, di lire 4-5 per fiorino.<br />

Rogò il contratto Ser Giuseppe di Bastiano Balsimini, notaio aretino, questo dì suddetto<br />

21 agosto 1669, a spese e gabelle comuni, ed io pagai per mano del Sig. Giulio<br />

Giannerini suddetto la mia parte di gabella, come per ricevuta.<br />

A dì 23 di novembre 1669<br />

Ricordo come questo giorno suddetto io detti, per mano del Sig. Giulio Giannerini<br />

d’Arezzo, mio procuratore, scudi cento di lire sette per scudo a censo a Donato di<br />

Giovanni di Francesco Vivarelli dal Vignale da Gazzi, nelle cortine d’Arezzo, a ragione<br />

di sei scudi per cento l’anno. Fu fondato il censo in un pezzo di terra lavorativa di<br />

staiora tre a staio in circa, posto nel comune di Gazzi nelle cortine d’Arezzo, detto la<br />

Maestà di Godino, confina la via comune da due lati; 3°: i beni della Chiesa di San<br />

Iacopo e di San Cristofano di Gazzi; 4°: i beni di Giuseppe di Lorentino di Calbi,<br />

cittadino aretino etc.; stette mallevadore Francesco del quondam Giovanni di Francesco<br />

Vivarelli, fratello del suddetto Donato.<br />

Dico scudi 100.<br />

Rogò il contratto Ser Giomaria di Ser Bernardino Ipoliti, notaro aretino.<br />

La copia di questo contratto è nella scatola.<br />

A dì 7 di Xmbre 1669<br />

Ricordo come questo dì suddetto io Francesco di Gregorio Redi detti a censo, per mano<br />

del Sig. Giulio Giannerini, come mio procuratore, scudi centocinquanta al Sig. Cav.<br />

Iacopo del quondam Sig. Cav. Andrea Roselli di Arezzo, a ragione di sei per cento<br />

l’anno. Fu fondato il censo in un pezzo di terra lavorativa di staiora dieci a staio in circa,<br />

posto nelle Camperie di Arezzo, luogo detto la via larga, confina la via da due lati; 3°: i<br />

beni di Giovanni Battista di Bernardo Caposacchi; i beni delle monache del Monastero<br />

dello Spirito Santo d’Arezzo; i beni del Capitolo della Pieve di Arezzo etc.<br />

Stette per mallevadore il Sig. Antonio del quondam Sig. Cav. Andrea Roselli, fratello<br />

del suddetto Sig. Cav. Iacopo Roselli. Rogò il contratto Ser Giovanmaria di S.<br />

Bernardino Ippoliti, notaio pubblico aretino.<br />

Scudi 150.<br />

La copia autentica di questo contratto è nella scatola.<br />

Ricordo come son pagato dal pagatore di S. A. S. delle mie solite provvisioni di scudi<br />

cinquanta il mese, fino al dì 28 di novembre 1669 inclusive.

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