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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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A dì detto<br />

Al Guiducci lire cinque per intagliatura d’un rame.<br />

A dì […] ottobre<br />

Ricordo come ho pagato il Perrucchieri.<br />

A dì 31 8bre 1668<br />

Ricordo come il giorno 24 di ottobre 1668 detti in Arezzo scudi trecento a censo, a<br />

ragione di sette per cento, al Sig. Cav. Lodovico del Cav. Francesco Guillichini di<br />

Arezzo, per mano del Sig. Giulio Giannerini, mio procuratore. Furono mallevadori a<br />

questo censo il Sig. Girolamo di Giovanni Battista Bacci d’Arezzo, e il Sig. Dott.<br />

Giovambattista del Dottor Bernardino Riccomanni d’Arezzo.<br />

Il censo si fondò in una casa in Arezzo posta nella contrada di S. Piero a Calderai,<br />

confinante primo: con la via; 2°: beni del Proposto Girolamo Burali e Cav. Francesco<br />

Burali fratelli; 3°: beni degli eredi di Bernardo Turini; 4°: beni degli eredi di Antonio<br />

Pecori; 5°: la via detta di Barota. In 2° luogo fu fondato il suddetto censo in un<br />

tenimento di terre selvate, luogo detto le Querciuole, posto nel comune di Tregozzano,<br />

confinante con i beni di Giovanni Battista del Cavalier Francesco Guilichini; 2°: beni di<br />

me Francesco Redi; 3°: la via comune e altri.<br />

Item.<br />

In una metà di un tenimento di terre lavorative, vitate, e alborate, di staiora dodici a<br />

staio in circa, posto nel Comune di San Quirico delle cortine di Arezzo, luogo detto la<br />

Macchia. Confina: primo: beni del suddetto Gio. Batista Guilichini, 2°: beni di me,<br />

Francesco Redi, e 3°: la via e altri confini. Item. In due pezzi di terra lavorati e olivetate<br />

poste nel Comune di San Quirico, luogo detto la Macchia, confina da primo beni di me<br />

Francesco Redi, la via comune e beni della Commenda Guilichina e altri confini.<br />

Item.<br />

In un pezzo di terra lavorativa posto nel comune di Libbia, luogo detto lo Scopetino,<br />

confina: beni della Chiesa di Santa Cecilia di detto luogo; 2°: la via comune; 3°: beni di<br />

me Francesco Redi.<br />

Rogò questo contratto Giovan Maria Ipoliti, di Ser Bernardino di Sebastiano di Ser<br />

Bernardino, notaio aretino.<br />

Ricordo come per pagare il denaro di questo censo il Sig. Giannerini si servì de’<br />

centocinquantanove scudi, lire una, sei soldi e otto danari che egli aveva in mano di<br />

mio, riscossi dal Tucciarelli del censo; ed il restante fino in 300 scudi se gli fece<br />

prestare dal Sig. Gregorio Redi, mio padre, che era allora in Arezzo, al quale Sig.<br />

Gregorio Redi, al ritorno che fece a Firenze, io restituì il tutto in contanti.<br />

Questo censo fu estinto. Vedi i Libri maestri.<br />

Ricordo che son pagato della mia solita provvisione di 50 scudi il mese fino a tutto il dì<br />

28 ottobre 1668, avendo riscosso gli ultimi cinquanta scudi il dì 9 9mbre 1668 dal Sig.<br />

Averardo Ambrogi, pagatore di S. A. S.<br />

Ricordo come son pagato della mia provvisione della lettura della Lingua toscana di<br />

tutte tre le terzerie fino a dì 24 giugno 1669.<br />

Ricordo come son pagato della mia provvisione di scudi cinquanta il mese dal Sig.<br />

Averardo Ambrogi, pagatore di S. A. S., fino al dì 28 di giugno 1669.<br />

A dì 27 luglio 1668

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