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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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Ricordo come il Gran Principe di Toscana mi donò una guantiera.<br />

Ricordo che il dì 7 9mbre 1665 il Granduca mi deputò, insieme co’ Signori Carlo Dati<br />

Canonico Lorenzo Panciatichi<br />

Canonico Borgherini<br />

Lorenzo Magalotti<br />

Andrea Cavalcanti, a soprantendere all’esequie da farsi per le Maestà di Filippo Quarto,<br />

Re di Spagna, nella Chiesa di San Lorenzo.<br />

Ricordo come questo istesso anno il Granduca, di suo Moto proprio, mi conferì la<br />

lettura della Lingua toscana nello Studio fiorentino, vacata per la morte del Canonico<br />

Lorenzo Lanfredini. Di questa lettura ne aveva la sopravvivenza il Sig. Francesco<br />

Ridolfi, ma per essere il detto Sig. Francesco andato a Roma, e quivi fermato da Nostro<br />

Signore Alessandro Settimo, perciò avanti la morte del Lanfredini egli aveva rinunziato.<br />

Ricordo come quest’anno 1666, a dì 28 del mese di [omissis], il Granduca Ferdinando,<br />

di Motu suo proprio, mi dichiarò suo primo medico colla provvisione di secento piastre<br />

l’anno, e la parte in campagna. Il Motu proprio è tra le scritture di casa: e di più mi<br />

diede la soprintendenza della Fonderia e Spezieria.<br />

A dì 28 9mbre 1666 in Firenze<br />

Ricordo come Lessandro Fabbri da Tredozio venne a star meco per mio cameriere, e gli<br />

assegnai lire otto al mese di suo salario e livrea.<br />

Ricordo come questo dì 28 aprile 1667 detti lire quaranta a Lessandro Fabbri, ed è<br />

pagato intieramente fino a questo giorno, dico lire 40.<br />

A dì 22 giugno 1667<br />

Lessandro Fabbri si partì da me per tornare a Pistoia, e gli detti lire sedici per ogni resto<br />

di suo salario.<br />

A dì 29 giugno 1667<br />

Ricordo come riscossi scudi cento da Averardo Ambrogi, pagatore del Serenissimo<br />

Granduca, e sono per la provvisione di due mesi, e resto pagato per tutto il dì 28 giugno<br />

1667.<br />

A dì 3 luglio 1667<br />

Ricordo come il suddetto giorno presi per mio cameriere Giovanni Battista Susini.<br />

A dì 19 luglio 1667<br />

Ricordo come questo giorno suddetto, 19 luglio 1667, detti scudi trecento a censo, a<br />

sette per cento, al Sig. Conte Lorenzo Montauti d’Arezzo, colla mallevadoria del Sig.<br />

Settimio del quondam Sig. Cristofano Guazzesi e del Sig. Lorenzo del quondam Sig.<br />

Capitano Girolamo Guazzesi d’Arezzo. Rogò il contratto Ser Balsimino di Sebastiano<br />

di Lorenzo Balsimini, notaio aretino, come al suo protocollo 7. n.° 257.<br />

A questo contratto intervenne il Sig. Giulio Giannerini, mio procuratore, per procura<br />

generale fattagli alcuni anni sono, cioè l’anno [omissis].<br />

Il censo fu fondato in un orto con casa, luogo detto l’Ascensione, dentro alle mura della<br />

città di Arezzo; ovvero luogo detto a’ piedi la Fontanella, e confina il fiume Castro; 2° e<br />

3° la via comune; 4° l’orto della Compagnia dell’Ascensione d’Arezzo e i beni, ovvero<br />

la purga, della Fraternita d’Arezzo.<br />

Vedi il libro grande che è aggiustato, e estinto e pagato tutto.

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