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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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Saldai con Giuseppe e gli detti lire sessantotto e un giulio, cioè per una catasta di pezzi<br />

di quercia lire 28.<br />

Per 200 fascine grosse lire 14.<br />

Per mille libbre di carbone, a 20 crazie il cento, lire 16-13-4.<br />

Per numero sei pezzuole da tabacco, a venti crazie l’una, lire 10.<br />

In tutto lire 68-13-4.<br />

A dì 13 luglio 1696<br />

Riscossi scudi venticinque dal Sig. Camarlingo delle decime ecclesiastiche per la terza<br />

terzeria del presente anno della mia lettura nello Studio Fiorentino, che, detratta la solita<br />

ritensione, restano al netto scudi 23-5-13-4.<br />

A dì 14 luglio 1696<br />

Ricordo come il Sig. Balì Giovanni Battista Redi, mio fratello, con sua lettera d’Arezzo<br />

de’ 12 di luglio 1696 mi scrive qualmente, il dì 10 del suddetto mese di luglio, la<br />

Badessa e monache di Santa Maria Novella gli avevano pagato scudi trecentottanta, che<br />

esse avevano ricevuto in prestanza dalla Badessa medesima di Suor Maria Diomira, mia<br />

sorella, de’ miei denari che essa mia sorella teneva in serbo di mio, quando essa mia<br />

sorella era in vita. Questi denari il Sig. Balì, mio fratello, mi scrive di avergli messi in<br />

un sacchetto e sigillati, e che gli aveva consegnati in serbo a Suor Angiola Felice, nostra<br />

sorella e monaca nello stesso monastero di Santa Maria Novella, acciocché gli conservi<br />

con gli altri che ella ha di mio.<br />

Dico scudi 380.<br />

A dì 19 luglio 1696<br />

Il dì suddetto consegnai al Sig. Giovanni Caldesi, Aiutante di camera del Serenissimo<br />

Sig. Principe Gio. Gastone, consegnai due piastre acciocché le desse al Sig. Pietro<br />

Biringucci, Maiordomo del Serenissimo Principe Gio. Gastone, il quale Sig. Pietro era<br />

da me stato pregato a volerle far pagare in Siena al Canonico Antonio Redi, mio nipote,<br />

quivi in Seminario, il qual Canonico mi aveva mandato alcune sue poesie latine.<br />

Dico lire 14.<br />

Ricordo che dal Sig. Ginori, pagatore del Serenissimo Gran Duca, son pagato per tutto il<br />

mese di luglio corrente, e sono scudi cento con le solite ritenzioni<br />

Dico scudi 100.<br />

A dì 23 luglio 1696<br />

Saldai con Anton Maria Peroni, sarto, e gli detti lire quarantotto, e fece la ricevuta.<br />

Dico lire 48.<br />

E il dì 22 luglio avevo dato alla Domenica Nucci, serva, lire ventiquattro per suo salario<br />

di sei mesi, et è pagata per tutto il dì 20 luglio suddetto, e fece la ricevuta per mano del<br />

Sig. Stefano Bonucci.<br />

Dico lire 24.<br />

A dì 23 luglio 1696<br />

Marco del Lungo, mio servitore, il suddetto giorno ebbe a conto del suo salario scudi<br />

venti, e ne fece ricevuta al libro delle ricevute.<br />

Scudi 20.

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