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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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Ricordo come questo giorno suddetto, qui in Firenze, del mio proprio denaro feci<br />

pagare, in mano del Sig. Senatore Alessandro Strozzi, lire cinquecento, soldi diciassette<br />

e danari otto, pel vitto e altre spese del Sig. Canonico Antonio Redi, mio nipote, il quale<br />

si trova convittore del Seminario di Siena, e me ne feci fare la ricevuta. Questo denaro<br />

lo deve riavere in Arezzo, e me ne dette ordine con sua lettera il Sig. Balì Giovanni<br />

Battista Redi, mio fratello, e pagai subito.<br />

Dico lire 500-17-8.<br />

Quest’anno 16 marzo 1694 ab Incarnatione, 1695 a Nativitate<br />

Mercoledì si tornò di Pisa a Firenze, con la Corte.<br />

Trovai che il Sig. Bonucci, con le mie ricevute lasciateli, aveva riscosse tutte le mie<br />

provvisioni del Granduca Serenissimo di cinquanta scudi il mese, e il medesimo Sig.<br />

Bonucci mi consegnò tutta la moneta, onde della solita mia provvisione son pagato per<br />

tutto il febbraio prossimo passato; e devo riscuotere la provvigione questo corrente<br />

mese di marzo.<br />

Portai di Pisa scudi venti, datimi dal Sig. Zucchetti in Pisa il giorno 4 di marzo, riscossi<br />

da esso Sig. Zucchetti in Pisa dal tesoro della Religion di Santo Stefano, della<br />

Commenda del Cavaliere Gregorio Redi, mio nipote, essendo esso Sig. Zucchetti<br />

procuratore della riscossione de’ frutti di questa Commenda e di grazia, de’ quali frutti<br />

questi venti scudi sono una parte.<br />

Dico scudi 20.<br />

A dì 27 marzo 1695<br />

Il Sig. Giovanni Battista Foggini, scultore del Serenissimo Gran Duca, fece il mio<br />

ritratto di marmo, acciocché lo potessi mandare in Arezzo alla mia villa degli Orti, e<br />

questo giorno suddetto venne qui a casa, et io gli detti scudi quaranta e me ne fece<br />

ricevuta.<br />

Dico scudi 40.<br />

A dì 11 aprile 1695<br />

Pagai al Sig. Guglielmo Libri scudi centotrentasette d’ordine del Sig. Giulio Giannerini,<br />

per altrettanti da esso Sig. Giulio ricevuti in Arezzo dal Sig. Francesco Palazzeschi e<br />

consegnati a Suor Maria Diomira, mia sorella, acciocché me gli conservi.<br />

Dico scudi 137.<br />

La ricevuta l’ho messa nella scatola.<br />

A dì 11 aprile 1695<br />

Ricordo che questo giorno suddetto pagai la decima, qui di Firenze, lire 19-3-8.<br />

E due soldi di ricevuta.<br />

A dì 7 aprile 1695<br />

Qui in Firenze detti scudi trenta al Cavalier Gregorio Redi, mio nipote, per rimetterli in<br />

Arezzo con sua ricevuta.<br />

Dico scudi 30.<br />

A dì 19 suddetto aprile 1695<br />

Detti altri scudi dieci al Cavalier Gregorio Redi, mio nipote, per rimettere in Arezzo<br />

come sopra, con ricevuta sua.<br />

Dico scudi 10.

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