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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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Il detto Sig. Amerigo Antinori, quando ricevè danaro, era nell’offizio che egli esercita di<br />

Provveditore della Colletta del mezzo per cento, etc. etc. Suor Maria Diomira, con sua<br />

lettera degli otto di agosto 1694, mi scrive di aver ricevuto i suddetti scudi 201-6-4-4<br />

dal Sig. Giulio Giannerini, e di avergli riposti tra l’altro mio danaro, che ella mi<br />

conserva.<br />

A dì 16 di agosto 1694<br />

Mi feci un ferraiuolo da campagna. Braccia 14 ½ di cammellotto fine di Olanda, a lire 5<br />

½ il braccio: d’accordo lire 79-15.<br />

Braccia 12 ½ di saia d’Inghilterra per fodera, a lire 2 ½, lire 31-5.<br />

Fattura del ferraiolo lire 5, in tutto lire 115.<br />

Scudi 16-3.<br />

Avendo scritto il dì 6 corrente di nuovo al Balì Gio. Batta Redi, mio fratello, per<br />

disporlo a voler dare al Sig. Marchese Francesco Maria Del Monte la sua figliuola per<br />

sposa, esso Balì Giovanni Battista, con sua lettera responsiva in data de’ 12 di agosto<br />

corrente, di nuovo mi scrive questo parentado non esser fattibile, e me ne scrive a lungo<br />

tutti i motivi, acciocché io gli rappresentassi al Sig. Marchese Francesco Maria Del<br />

Monte, come in effetto gli rappresentai la sera del 15 di agosto, nella qual sera il Sig.<br />

Marchese era venuto qui a casa mia per aver la nuova risposta di questo affare; e rimase<br />

appagato, e ci separammo rimanendo amici come prima.<br />

A dì 16 agosto 1694<br />

Mandai due para di guanti al Sig. Balì Giovanni Battista Redi in Arezzo, e consegnai il<br />

fagottino e la lettera al Sig. Cav. Riccomanni.<br />

Gli ricevette.<br />

A dì 21 agosto 1694<br />

Venne qui il Sig. Abate Giannerini, nipote del Signore Giulio Giannerini, e mi chiese<br />

dieci scudi in presto, per potergli spendere nel suo dottorato, qui in Firenze, e per<br />

restituirmegli in Arezzo, ed io subito glieli diedi senza ricevuta.<br />

Dico lire 70.<br />

Gli restituì in mano di mia sorella, monaca in Arezzo.<br />

A dì 30 agosto 1694<br />

Il suddetto Sig. Abate Giannerini ritornò qui e mi chiese altri dieci scudi, ed io glieli<br />

detti in tanti testoni.<br />

Dico lire 70.<br />

Gli restituì in mano di mia sorella, come sopra.<br />

A dì 31 agosto 1694<br />

Saldai con Massimiliano Soldani ogni conto totalmente, e gli detti lire 14.<br />

A dì detto<br />

Venne di nuovo a trovarmi il Sig. Marchese Francesco Maria Del Monte di Lippiano, e<br />

di nuovo fece istanza che io operassi che il Balì Giovanni Battista Redi, mio fratello, li<br />

concedesse in moglie la sua figliuola. Di nuovo risposi che ciò non era possibile e gli<br />

addussi i soliti motivi, e bisognò nondimeno che io li promettessi scriverne di nuovo al<br />

Sig. Balì Giovanni Battista.

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