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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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Mandai al Sig. Giulio Giannerini le lettere del Sig. Segretario Panciatichi, che egli<br />

desiderava a favore del Sig. Canonico Tommaso Giannerini, suo nipote, appresso<br />

Monsignor Marchetti, Vescovo di Arezzo. E gli avevo di già mandate le mie proprie<br />

lettere al medesimo fine, dirette al medesimo Monsignor Marchetti. Le mandai lunedì,<br />

vigilia di S. Piero, per un contadino e le consegnai a Giuseppe, mio cameriere, il quale<br />

le consegnò ad esso contadino. Il contadino le portò al Sig. Giannerini ed egli le<br />

presentò a Monsignor Vescovo, e Monsignor Vescovo, con sua lettera del primo luglio,<br />

mi rispose una lettera cortesissima.<br />

A dì [omissis] luglio 1694<br />

Pel soldato Campi di Livorno, che andava in Arezzo, mandai una lettera con mie<br />

medaglie al Sig. Balì Giovanni Battista Redi, mio fratello, e ne aveva date due<br />

all’aiutante andato a Parigi.<br />

Il Balì avvisa averle ricevute.<br />

Il Sig. Abate Giulio Giannerini, con sua lettera de’ 5 di luglio 1694, mi scrive di aver<br />

consegnato a Suor Maria Diomira, mia sorella, scudi centosessanta e lire una.<br />

Dico scudi 170, lire 1. Cioè scudi cento, lire sei, soldi sei, danari otto. Sono per grano<br />

mio, staia 163, venduto fin sotto dì tre aprile 1694 a Lionardo Cipolleschi da Quarata, a<br />

ragione di lire quattro, e soldi sei e danari otto lo staio, che vale scudi 100-6-6-8.<br />

E il dì 19 giugno scorso riscosse scudi quattordici, lire dua, dalla Compagnia della<br />

SS.ma Annunziata e, per detta, pagò il Sig. Francesco Maria Saracini, come Camarlingo<br />

della medesima Compagnia. Dico scudi 14-2.<br />

Altri scudi cinquantaquattro, lire sei, soldi tredici, danari quattro, ricevuti dal Sig.<br />

Giovanni Battista di Baldassarre Redi, per resto di sorte e frutti del cambio che teneva<br />

meco in somma di scudi dugento, e seguì tale pagamento il dì 23 giugno 1694. In tutti<br />

tre, questi suddetti pagamenti fan la somma di scudi 170, lire 1.<br />

A dì 10 luglio 1694<br />

Per un vetturale, che tornava in Arezzo, mandai a regalare al Sig. Balì Gregorio Redi,<br />

mio nipote, un fagotto di libri diversi con mia lettera. Il fagotto era bollato in dogana e<br />

vi era la licenza del Padre Inquisitore. Era un grosso fagotto.<br />

A dì 17 di luglio 1694<br />

Il Sig. Antonio Magliabechi ebbe due delle mie medaglie.<br />

Vedi sopra il 13 aprile, n’ebbe due altre.<br />

Il Balì Gregorio Redi, mio nipote, con sua lettera mi scrive di aver ricevuto il suddetto<br />

fagotto di libri da me mandatogli, e di averlo gradito.<br />

A dì 18 luglio 1694<br />

Vedi il 14 ottobre 1693.<br />

Fu qui da me a casa il Sig. Marchese Francesco Maria Del Monte, Cameriere del<br />

Serenissimo Gran Principe Ferdinando di Toscana, e dopo un lungo discorso in fine<br />

chiese per moglie la figliuola del Sig. Balì Giovanni Battista Redi, mio fratello. Risposi<br />

che di questi affari io non mi era mai impacciato. Volle che io gli promettessi di scrivere<br />

al Sig. Balì, e bisognò che io gli promettessi, conforme farò per la prima posta del<br />

futuro sabato, con tutte le particolarità accennatemi da esso Sig. Marchese Francesco<br />

Maria. Scrissi sabato.

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