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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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A dì 13 maggio 1692<br />

Ricordo come questo giorno suddetto io Francesco Redi pagai, del mio proprio danaro,<br />

scudi novantadue e lire tre, soldi quindici al Sig. Alessandro Strozzi, acciocché gli<br />

faccia buoni al Collegio Tolomei di Siena, per essere in detto Collegio convittore il Balì<br />

Gregorio Redi, mio nipote, e per altre spese fatte dal medesimo Balì Gregorio Redi. E<br />

furono pagati in mano di Giovanni Battista Gambucciani.<br />

Dico scudi 92-3-15.<br />

La ricevuta è tra l’altre scritture.<br />

Ricordo che l’ultimo fagotto di libri che mandai in Arezzo, a donare alla Libreria<br />

pubblica di quella città della Fraternita, fu il dì 20 aprile 1692. E pochi giorni innanzi<br />

avevo mandato un altro fagotto di libri a donare alla Libreria del Collegio de’ Padri<br />

Giesuiti di Arezzo. Con lettera de’ 19 Maggio 1692 i Sigg.ri Rettori della Fraternita di<br />

Arezzo mi avvisano di aver ricevuti i sopradetti libri e mi ringraziano ecc. Ebbe<br />

l’incumbenza di scrivermi come deputato il Sig. Michel Agnolo Barbani, uno di essi<br />

Sig.ri Rettori, e la lettera fu soscritta ancora da Lorenzo Ipoliti, Vice Cancelliere di<br />

Fraternita.<br />

Con lettera de’ 5 giugno 1692 mi scrive il Sig. Giannerini qualmente, il dì 30 maggio<br />

passato, si era fatto il contratto della compra della casa che io ho fatta dal Biondi. E per<br />

questo pagamento il Sig. Giannerini si era fatto dare da Suor Maria Diomira, mia<br />

sorella, scudi centosette, lire sei, danari undici.<br />

Dico scudi 107-6-11.<br />

Con lettera de’ 12 giugno 1692 mi scrive il Sig. Giannerini d’essersi fatta dare dalla<br />

suddetta mia sorella scudi cento di moneta, per pagare il pezzo di terra che io comprai<br />

dalle monache di Santa Croce di Arezzo, sotto il di 6 di giugno.<br />

Dico scudi 100.<br />

Con lettera de’ 19 di giugno 1692 mi scrive il Sig. Giannerini di aver pagato in mano di<br />

Suor Maria Diomira, mia sorella, scudi centoventotto e lire quattro, i quali esso Sig.<br />

Giannerini avea riscosso da Giuseppe Caggi da Quarata, per grano mio venduto da esso<br />

Sig. Giannerini ad esso Giuseppe Caggi.<br />

Dico scudi 128-4.<br />

Con lettera de’ 3 di luglio 1692 mi scrive il Sig. Giulio Giannerini di aver dato a Suor<br />

Maria Diomira, mia sorella, scudi centocinquanta, i quali egli aveva riscossi da Pietro,<br />

detto Barbagallo, per a buon conto di mio grano a lui venduto.<br />

Dico scudi 150.<br />

Con lettera de’ 17 luglio 1692 mi scrive il Sig. Giannerini ch’io paghi scudi dieci, qui in<br />

Firenze, al Sig. Canonico Angiolo Chiaromanni, ed io gli pagai subito. Ed il Sig.<br />

Giannerini dette i suddetti scudi dieci a Suor Maria Diomira, mia sorella, al solito, in<br />

serbo.<br />

Dico scudi 10.<br />

Con lettera de’ 24 luglio 1692 mi scrive il Sig. Giannerini di aver dato a Suor Maria<br />

Diomira, mia sorella monaca, scudi ventisei riscossi dal Sig. Ascanio Bacci, a conto de’<br />

frutti del censo che esso Sig. Ascanio ha di mio. Di più nella medesima lettera mi scrive<br />

di aver dato alla medesima mia sorella scudi cento, i quali esso Sig. Giannerini avea<br />

riscossi da Pietro, detto Barbagallo, per a buon conto del prezzo del mio grano venduto<br />

ad esso Barbagallo. In tutto sono scudi centoventisei, e mia sorella con sua lettera mi<br />

scrive di avergli ricevuti e di serbarli.<br />

Dico scudi 126.

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