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LIBRO DI RICORDI DI FRANCESCO, FIGLIUOLO DI GREGORIO ...

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Il dì 8 di febbraio 1691 a Nativitate la medesima mia sorella ricevè scudi dugento dal<br />

Balì, mio fratello, e questi scudi dugento egli gli avea riscossi in Arezzo per il Sig.<br />

Carlo Bonsi, e mi avea fatto tratta che io ne pagassi altrettanti in Firenze al medesimo<br />

Sig. Carlo Bonsi, conforme io subito gli pagai.<br />

Dico scudi 200.<br />

Scrissi a mia sorella che, del mio danaro, si pigliasse per sé una piastra.<br />

Scudi 1.<br />

Il dì 3 di marzo 1691 a Nativitate scrissi a mia sorella che, col mio denaro, facesse<br />

diverse limosine in somma di lire venti, dico in tutto scudi 2-6.<br />

Mia sorella, con lettera del primo marzo 1691 a Nativitate, da me ricevuta il dì 3 detto,<br />

mi scrive di aver ricevuto dal Sig. Giulio Giannerini piastre centocinquanta del mio<br />

denaro per serbarmelo, i quali scudi centocinquanta egli avea riscossi dalla Buccianta,<br />

fornaia in Arezzo, a conto del mio grano venduto ad essa Buccianta.<br />

Dico scudi 150.<br />

Il dì 16 di marzo suddetto, qui in Firenze, detti scudi venti al Sig. Balì Giovanni Battista<br />

Redi, mio fratello, e questi scudi venti disse che egli gli avrebbe fatti pagare in Arezzo a<br />

Suor Maria Diomira, mia sorella.<br />

Dico scudi 20.<br />

Come effettivamente gli fece pagare.<br />

Il dì 31 di marzo suddetto, qui in Firenze, detti di nuovo altri scudi venti al Sig. Bali<br />

Giovanni Battista Redi, mio fratello, e disse che anco questi avrebbe fatti pagare in<br />

Arezzo a Suor Maria Diomira.<br />

Dico scudi 20.<br />

Conforme gli fece pagare, come per lettera della medesima mia sorella.<br />

Suor Maria Diomira, mia sorella, con sua lettera del dì 5 di aprile 1691, da me ricevuta<br />

il dì sette pur di aprile, mi scrive di aver ricevuto dal Sig. Giulio Giannerini scudi<br />

ottantaquattro e lire cinque, il qual danaro è il compimento di quella partita del mio<br />

grano che il Sig. Giulio aveva venduto alla Buccianta fornaia, e la Buccianta lo avea<br />

pagato al solito in mano del medesimo Sig. Giannerini, ed ei lo pagò in mano di mia<br />

sorella, perché me lo serbasse con l’altro danaro che ha in mano di mio.<br />

Dico scudi 84.<br />

A dì 20 aprile 1691<br />

Questo giorno suddetto il Sig. Giulio Giannerini si fece dare del mio denaro da Suor<br />

Maria Diomira, mia sorella, lire centosei, cioè scudi quindici e una lira, e con questo,<br />

questo stesso giorno, pagò in Arezzo alla dogana il mio dazio a me spettante, e me ne<br />

mandò, qui in Firenze, la ricevuta.<br />

Dico scudi 15-1.<br />

A dì 10 maggio 1691<br />

Il Sig. Giulio Giannerini scrive di aver ricevuto scudi cento moneta dal Sig. Silvestro<br />

Giuseppe Buonfigliuoli in Arezzo, e detti cento scudi di avergli, esso Sig. Giulio, subito<br />

pagati in mano di suor Maria Diomira, mia sorella, acciocché io Francesco Redi ne<br />

paghi altrettanta somma, qui in Firenze, in mano di Don Santi Grandi, Camarlingo di<br />

Santa Maria Nuova, d’ordine del suddetto Buonfigliuoli, come da lui esatti de’ frutti de’<br />

censi del Priorato di Lucca e della Commenda Stufa. E a dì 17 maggio io feci pagare<br />

detti cento scudi per mano del Balì Giovanni Battista Redi, mio fratello, con mandato<br />

del Sig. Auditor Ser Grifi al detto Don Santi Grandi, il quale ne fece la ricevuta, la qual

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