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Rivista Araldi del Vangelo - Salvamiregina.It

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Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico <strong>del</strong>l’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>del</strong>la Nuova Evangelizzazione<br />

Numero 69<br />

Gennaio 2009<br />

Nuova Epifania?<br />

Salvami Regina


www.tvarautos.org.br<br />

La TV Arautos è una televisione cattolica via<br />

internet che offre un’ interessante e multiforme<br />

programmazione.<br />

Sono centinaia i video a disposizione, da<br />

poter visionare in famiglia nell’orario più<br />

conveniente.<br />

È piaciuto un programma e si desidera<br />

mostrarlo ai propri amici? Con un clic si invia un<br />

messaggio che invita ad assistere al video.<br />

C’è una grande varietà di argomenti. Nel<br />

programma Domande e Risposte il pubblico<br />

presenta i propri dubbi sulla religione. Perché<br />

si dice che la Messa è un Sacrificio? Quali sono<br />

le parti <strong>del</strong>la Messa? Che cosa sono gli arredi<br />

liturgici? Qual è il significato <strong>del</strong>la parola<br />

Eucaristia?<br />

Nel programma Lumen Veritatis, Mons.<br />

João Scognamiglio Clá Dias spiega, in forma<br />

accessibile, i misteri <strong>del</strong>la nostra Fede:<br />

Battesimo, Felicità Eterna, Finalità <strong>del</strong>l’uomo e<br />

molte altre voci.<br />

Ci sono sempre novità! Ogni giorno c’è un<br />

numero maggiore di video.<br />

Visiti il sito una volta e sicuramente ci tornerà<br />

di nuovo!<br />

Visiti!<br />

Reportage<br />

Messe<br />

Cerimonie<br />

Notizie<br />

Documentari<br />

Interviste<br />

di più...<br />

Domande e Risposte<br />

Lumen Veritatis<br />

Vita dei Santi<br />

Conferenze<br />

Musicale<br />

Teatri


Salvami<br />

Regina<br />

Periodico <strong>del</strong>l’Associazione<br />

Madonna di Fatima - Maria, Stella<br />

<strong>del</strong>la Nuova Evangelizzazione<br />

Anno XI, numero 69, Gennaio 2009<br />

Direttore responsabile:<br />

Zuccato Alberto<br />

Consiglio di redazione:<br />

Guy Gabriel de Ridder, Juliane<br />

Vasconcelos A. Campos, Luis Alberto<br />

Blanco Cortés, Mariana Morazzani<br />

Arráiz, Severiano Antonio<br />

de Oliveira<br />

Amministrazione:<br />

Via San Marco, 2A<br />

30034 Mira (VE)<br />

CCP 13805353<br />

Aut. Trib. Padova 1646 <strong>del</strong> 4/5/99<br />

Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione<br />

in Abbonamento Postale - D. L.<br />

353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

art. 1, comma 2, DR PD<br />

Contiene I.R.<br />

www.araldi.org<br />

www.salvamiregina.it<br />

Con la collaborazione<br />

<strong>del</strong>l’Associazione<br />

Privata Internazionale di Fe<strong>del</strong>i<br />

di Diritto Pontificio<br />

Ar A l d i d e l VA n g e lo<br />

Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5<br />

00165 Roma<br />

Tel. sede operativa<br />

a Mira (VE): 041 560 08 91<br />

Montaggio:<br />

Equipe di arti grafiche<br />

degli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong><br />

Stampa e rilegatura:<br />

Pozzoni - Istituto Veneto<br />

de Arti Grafiche S.p.A.<br />

Via L. Einaudi, 12<br />

36040 Brendola (VI)<br />

Gli articoli di questa rivista potranno essere<br />

riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii<br />

copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli<br />

firmati è di responsabilità dei rispettivi autori.<br />

SommariO<br />

Scrivono i lettori .......................4<br />

Nuova Epifania? (Editoriale) .............5<br />

La voce <strong>del</strong> Papa –<br />

Universalità <strong>del</strong>la bellezza<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />

Commento al <strong>Vangelo</strong> –<br />

Davanti al Re, i buoni re<br />

e il cattivo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />

La famiglia,<br />

formatrice nei valori<br />

umani e cristiani<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20<br />

Arricchire la Fede<br />

<strong>del</strong>le famiglie<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24<br />

Ogni figlio è una<br />

gioia in più<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26<br />

Un Maestro <strong>del</strong>la parola:<br />

il Cardinal Giuseppe Siri<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28<br />

<strong>Araldi</strong> nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30<br />

Tesoro <strong>del</strong>la Preghiera –<br />

Preghiera per ottenere un<br />

amore ardente verso il<br />

. . .<br />

Signore<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . .33<br />

Sant’Elizabeth Ann Seton –<br />

Convertita dal<br />

Santissimo Sacramento<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34<br />

La Parola dei Pastori –<br />

Immedesimarsi nelle<br />

necessità <strong>del</strong>la Chiesa<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38<br />

E’ accaduto nella<br />

Chiesa e nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40<br />

Storia per bambini....<br />

Amore materno<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />

I Santi di ogni giorno<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />

La “Regina Viarum”<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50


Felicitazioni p e r la rivista<br />

Mi scuso per non aver risposto prima,<br />

a causa di una caduta che ha debilitato<br />

il mio stato di salute. Vi ringrazio<br />

per le vostre attenzioni e mi<br />

felicito per la rivista. I miei più sentiti<br />

saluti e benedico la vostra opera.<br />

Mons. Rosendo G. I.<br />

Segretario Generale e<br />

Cancelliere <strong>del</strong>la Diocesi<br />

Melipilla — Cile<br />

co n g r a t u l a z i o n i a<br />

Mo n s. Jo ã o clá<br />

Mi congratulo con Monsignor<br />

João Clá per il titolo ricevuto, il quale<br />

può essere concesso solamente dai<br />

Papi valutando i meriti personali. E<br />

questi sono incontestabili. Complimenti!<br />

José Maria T.<br />

Americana — Brasile<br />

ar t i c o l i u t i l i p e r le<br />

l e z i o n i d i religione<br />

Vi ringrazio enormemente per la<br />

vostra rivista. Visto che sono insegnante<br />

di religione, utilizzo spesso gli<br />

articoli in essa pubblicati, soprattutto<br />

le preghiere, ma tutti gli argomenti<br />

sono interessanti come anche le illustrazioni.<br />

Maria Graciela L. Q.<br />

Lima — Perù<br />

via d e l l a l u c e e d e l l a v e r i t à<br />

Provo molta gioia nel ricevere la<br />

rivista <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>. La sua lettura<br />

mi guida sulla via <strong>del</strong>la luce e<br />

<strong>del</strong>la verità. Seguo attentamente ogni<br />

articolo arricchendo così la mia vita<br />

spirituale. Prego la Santissima Ver-<br />

4 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

Scr i v o n o i le t t o r i<br />

gine di Fatima che benedica il vostro<br />

lavoro e che questo cresca ogni<br />

giorno di più a favore dei nostri simili,<br />

poiché “molti sono i chiamati e pochi<br />

gli eletti”.<br />

Addys C. A.<br />

Quito — Ecuador<br />

pa c e i n t e r i o r e<br />

La bellezza di Dio di questo sito è<br />

sconvolgente, e solo leggendo i vostri<br />

articoli, torna dentro di me una pace<br />

interiore e una carica di andare avanti<br />

nella giungla cattiva che è questa<br />

vita. Ho ricevuto da voi il calendario<br />

<strong>del</strong>la Madonna di Fatima; lo sguardo<br />

di una Mamma che mi custodisce nei<br />

giorni <strong>del</strong>la mia vita è molto rassicurante.<br />

Carla M.<br />

Niscemi — CL<br />

gr a n d e apostolo Missionario<br />

Vi ringrazio per l’invio <strong>del</strong>la rivista,<br />

dove tutto è proficuo e meraviglioso!<br />

Mi piace molto leggere la vita<br />

dei santi poiché, sia pur in poche<br />

parole, mi permette di conoscere cose<br />

meravigliose.<br />

Vorrei però ricordare, in modo<br />

particolare, il grande apostolo missionario<br />

— Mons. João Scognamiglio<br />

Clá Dias — scelto e benedetto<br />

dalla Madonna per la sua missione<br />

salvifica. Molti, infatti, sono i giovani<br />

chiamati dalla Madre Benedetta<br />

che, da una vita senza scopo, decidono<br />

di intraprendere un cammino<br />

con gli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>. La vita<br />

monastica è necessaria e proficua,<br />

soprattutto nell’epoca che stiamo attraversando,<br />

in cui l’umanità sta affondando<br />

nella morte e nel peccato.<br />

Era necessario che Dio chiamasse<br />

qualcuno, ed è stato chiamato proprio<br />

questo grande apostolo, in Brasile!<br />

La Madonna lo ha scelto in modo<br />

straordinario per questo.<br />

Maria Beatriz M.<br />

Moita dos Ferreiros — Portogallo<br />

ec c e l l e n t e q u a l i t à<br />

Ricevo con immensa gioia la meravigliosa<br />

rivista <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>.<br />

Il vostro operato è di eccellente<br />

qualità,e la rivista offre molti insegnamenti,<br />

anche le illustrazioni in<br />

essa contenute sono <strong>del</strong>le vere opere<br />

d’arte soprattutto quelle raffiguranti<br />

i santi e Maria.<br />

Maria Teresa L. de L.<br />

Vera Cruz — Brasile<br />

so n o s e M p r e ansiosa<br />

c h e a r r i v i la rivista<br />

Ringrazio l’Associazione <strong>Araldi</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong> perché attraverso la rivista<br />

diffonde la nostra fede in modo<br />

autentico. Sono sempre ansiosa di riceverla<br />

per poterla leggere dall’inizio<br />

alla fine e poi prestarla affinché altre<br />

persone possano essere informate<br />

<strong>del</strong> suo contenuto. I miei saluti, in<br />

Gesù e Maria.<br />

Irma L.<br />

Cauquenes — Cile<br />

se n t o c h e la M i a F e d e a u M e n t a<br />

È con molta soddisfazione che<br />

continuo a ricevere i numeri <strong>del</strong>la rivista<br />

<strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>. Non appena<br />

arrivano li leggo, guardo le fotografie<br />

— soprattutto mi piacciono quelle<br />

<strong>del</strong>la Madonna — e sento che la<br />

mia fede aumenta sempre più, poiché<br />

è la Parola di Dio che arriva a<br />

casa mia.<br />

Cristiano B. M.<br />

Manaus — Brasile<br />

Fa r p a r t e d e g l i ar a l d i<br />

è u n onore<br />

Scrivo con molta gioia e soddisfazione,<br />

per dimostrare il mio orgoglio<br />

di far parte degli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>.<br />

Voglio complimentarmi con voi per le<br />

bellissime riviste che ricevo e dirvi anche<br />

che potete contare sulle mie preghiere<br />

per il vostro lavoro.<br />

Cleusa de M. P.<br />

Araguapaz — Brasile


Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico <strong>del</strong>l’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>del</strong>la Nuova Evangelizzazione<br />

Numero 69<br />

Gennaio 2009<br />

Nuova Epifania?<br />

Salvami Regina<br />

“Adorazione dei Re<br />

Magi” — Cattedrale<br />

di Cristo Re,<br />

Hamilton, Canada<br />

(Gustavo Kralj)<br />

E ditoriale<br />

Nu o v a EpifaNia?<br />

Fin dall’atto di disobbedienza di Adamo e Eva, il peccato accompagna la Storia<br />

<strong>del</strong>l’umanità. Cominciando dal fratricidio di Caino, le offese a Dio sono cresciute<br />

immensamente durante i secoli, al punto che Egli ha deciso di sterminare gli<br />

uomini, vedendo che “ogni disegno concepito dal loro cuore era continuamente votato al<br />

male” (Gen 6,5). Il Diluvio ha chiuso questa prima fase di infe<strong>del</strong>tà.<br />

La Storia <strong>del</strong>l’umanità si è svolta così, in una successione di culmini di peccati seguiti<br />

dall’intervento di Dio, fino alla vigilia <strong>del</strong> giorno in cui “la vergine concepirà e<br />

partorirà un figlio” (cf. Is 7, 14).<br />

Per farsi un’idea di quanto, a quell’epoca, fossero preponderanti ovunque il dispotismo,<br />

la degradazione morale e l’idolatria, basta volgere lo sguardo alla situazione<br />

di due popoli.<br />

Nell’Impero Romano, gli imperatori pesavano non solamente sulle nazioni soggiogate<br />

dalle loro legioni, ma anche sui loro stessi sudditi. Il disprezzo <strong>del</strong>la vita<br />

umana era arrivato al punto da considerare come semplice res (cosa), gli schiavi soggetti<br />

a ogni tipo di capriccio e cru<strong>del</strong>tà. Divinità come Venere, Bacco, Marte, Mercurio<br />

simboleggiavano una passione particolare, un vizio da imitare: lussuria, ubriachezza,<br />

violenza, sortilegio, ecc.<br />

Il Popolo Eletto non è rimasto immune alla decadenza. Corroso, anch’esso, dai<br />

culti idolatrici, ha finito per dividersi in varie sette: i Sadducei, che accettavano come<br />

Legge solo i cinque libri di Mosé, i Farisei, che, oltre al Pentateuco, consideravano<br />

validi altri libri biblici e dottrine recenti, come la risurrezione dei morti e l’esistenza<br />

degli angeli e gli Zeloti, che formavano un gruppo rivoluzionario in lotta per<br />

l’indipendenza politica da Roma.<br />

Di fronte a questi disordini, tutto sembrava indicare che la terra fosse molto più<br />

vicina a un castigo terribile che ad una grande misericordia.<br />

Tuttavia, per il “fiat” di Maria Santissima, la giustizia di Dio ha ceduto il posto alla<br />

clemenza. È avvenuta l’Incarnazione. Gesù è nato e Si è manifestato agli uomini<br />

per indicare loro che l’Era <strong>del</strong>la Legge e <strong>del</strong>la Giustizia apriva le porte all’Amore<br />

e alla Misericordia.<br />

Passati più di duemila anni, ci troviamo di fronte ad un’altra crisi di portata universale,<br />

sotto certi aspetti, più minacciosa e tragica di quella vissuta nel passato. Oggi,<br />

gran parte <strong>del</strong>l’umanità nega gli insegnamenti <strong>del</strong> Signore, volta le spalle a Dio e<br />

dà segnali di voler ritornare al paganesimo. Gli uomini si prostrano, ancora una volta,<br />

davanti a idoli che non possono offrire loro la salvezza. Adorano l’oro, il potere,<br />

la vanagloria e il piacere.<br />

La perplessità invade i popoli e le nazioni. Quali saranno le vie da prendere nel<br />

campo politico, sociale, economico, familiare, religioso?... Che cosa succederà? Dio<br />

manderà la Sua luce celeste per guidarci, come in passato i Re Magi sono stati guidati<br />

dalla stella?<br />

Chi potrà mai saperlo?<br />

Ciò che è certo è che la Madonna ha affermato a Fatima: “Alla fine, il mio Cuore<br />

Immacolato trionferà!” Il trionfo di Maria non sarà altro che un prolungamento <strong>del</strong><br />

trionfo di Gesù, una nuova e gloriosa Epifania. <br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 5


Universalità <strong>del</strong>la bellezza<br />

Per questa Tredicesima<br />

Seduta Pubblica<br />

<strong>del</strong>le Pontificie<br />

Accademie,<br />

la Pontificia Insigne<br />

Accademia di Belle Arti e Lettere<br />

dei Virtuosi al Pantheon, che organizza<br />

quest’anno l’evento, ha scelto<br />

come tema: Universalità <strong>del</strong>la bellezza:<br />

estetica ed etica a confronto, un argomento<br />

quanto mai significativo per<br />

approfondire il rapporto o, meglio, il<br />

dialogo tra estetica ed etica, tra bellezza<br />

ed agire umano, dialogo tanto<br />

necessario quanto talvolta dimenticato<br />

o eluso.<br />

6 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

La v o c e d e L Pa Pa<br />

È compito degli artisti e dei membri <strong>del</strong>le Accademie Pontificie<br />

suscitare l’ammirazione e il desiderio <strong>del</strong> bello, formare la sensibilità<br />

<strong>del</strong>le anime e alimentare la passione per tutto ciò che è autentica<br />

espressione <strong>del</strong> talento umano e riflesso <strong>del</strong>la Bellezza divina.<br />

Intima connessione tra<br />

ricerca <strong>del</strong>la bellezza, <strong>del</strong>la<br />

verità e <strong>del</strong>la bontà<br />

La necessità e l’urgenza di un rinnovato<br />

dialogo tra estetica ed etica,<br />

tra bellezza, verità e bontà, ci vengono<br />

riproposte non solo dall’attuale<br />

dibattito culturale ed artistico, ma<br />

anche dalla realtà quotidiana.<br />

A diversi livelli, infatti, emerge<br />

drammaticamente la scissione, e talvolta<br />

il contrasto tra le due dimensioni,<br />

quella <strong>del</strong>la ricerca <strong>del</strong>la bellezza,<br />

compresa però riduttivamente come<br />

forma esteriore, come apparenza da<br />

perseguire a tutti i costi, e quella <strong>del</strong>la<br />

verità e bontà <strong>del</strong>le azioni che si compiono<br />

per realizzare una certa finalità.<br />

Infatti, una ricerca <strong>del</strong>la bellezza che<br />

fosse estranea o avulsa dall’umana ricerca<br />

<strong>del</strong>la verità e <strong>del</strong>la bontà si trasformerebbe,<br />

come purtroppo succede,<br />

in mero estetismo, e, soprattutto<br />

per i più giovani, in un itinerario che<br />

sfocia nell’effimero, nell’apparire banale<br />

e superficiale o addirittura in una<br />

fuga verso paradisi artificiali, che mascherano<br />

e nascondono il vuoto e l’inconsistenza<br />

interiore. Tale apparente<br />

e superficiale ricerca non avrebbe certo<br />

un afflato universale, ma risulterebbe<br />

inevitabilmente <strong>del</strong> tutto soggettiva,<br />

se non addirittura individualistica,<br />

per terminare talvolta persino nell’incomunicabilità.<br />

Ho sottolineato più volte la necessità<br />

e l’impegno di un allargamento<br />

degli orizzonti <strong>del</strong>la ragione, ed in<br />

questa prospettiva bisogna tornare a<br />

comprendere anche l’intima connessione<br />

che lega la ricerca <strong>del</strong>la bellezza<br />

con la ricerca <strong>del</strong>la verità e <strong>del</strong>la bontà.<br />

Una ragione che volesse spogliarsi<br />

<strong>del</strong>la bellezza risulterebbe dimezzata,<br />

come anche una bellezza priva di ra-<br />

gione si ridurrebbe ad una maschera<br />

vuota ed illusoria. Nell’incontro col<br />

Clero <strong>del</strong>la Diocesi di Bressanone, lo<br />

scorso 6 agosto, dialogando proprio<br />

sul rapporto tra bellezza e ragione,<br />

facevo notare che dobbiamo mirare<br />

ad una ragione molto ampliata, nella<br />

quale cuore e ragione si incontrano,<br />

bellezza e verità si toccano<br />

Se questo impegno è valido per<br />

tutti, lo è ancor di più per il credente,<br />

per il discepolo di Cristo, chiamato<br />

dal Signore a “rendere ragione” a<br />

tutti <strong>del</strong>la bellezza e <strong>del</strong>la verità <strong>del</strong>la<br />

propria fede. Ce lo ricorda il <strong>Vangelo</strong><br />

di Matteo, in cui leggiamo l’appello<br />

rivolto da Gesù ai suoi discepoli:<br />

“Così risplenda la vostra luce davanti<br />

agli uomini, perché vedano le vostre<br />

opere buone e rendano gloria al Padre<br />

vostro che è nei cieli” (Mt 5,16). Va<br />

notato che nel testo greco si parla di<br />

kalà erga, di opere belle e buone allo<br />

stesso tempo, perché la bellezza <strong>del</strong>le<br />

opere manifesta ed esprime, in una<br />

sintesi eccellente, la bontà e la verità<br />

profonda <strong>del</strong> gesto, come pure la coerenza<br />

e la santità di chi lo compie.<br />

La bellezza <strong>del</strong>le opere di cui ci parla<br />

il <strong>Vangelo</strong> rimanda oltre, ad un’altra<br />

bellezza, verità e bontà che soltanto


in Dio hanno la loro perfezione e la<br />

loro sorgente ultima<br />

Bontà ed efficacia <strong>del</strong>la<br />

“via pulchritudinis”<br />

L’efficacia <strong>del</strong>la via pulchritudinis, uno dei possibili itinerari,<br />

forse quello più attraente ed affascinante, per comprendere e raggiungere Dio<br />

Il Papa Benedetto XVI dopo i primi Vespri <strong>del</strong>l’Avvento<br />

La nostra testimonianza, allora,<br />

deve nutrirsi di questa bellezza, il nostro<br />

annuncio <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong> deve essere<br />

percepito nella sua bellezza e novità,<br />

per questo è necessario saper comunicare<br />

con il linguaggio <strong>del</strong>le immagini<br />

e dei simboli; la nostra missione<br />

quotidiana deve diventare eloquente<br />

trasparenza <strong>del</strong>la bellezza<br />

<strong>del</strong>l’amore di Dio per raggiungere<br />

efficacemente i nostri contemporanei,<br />

spesso distratti e assorbiti da un<br />

clima culturale non sempre propenso<br />

ad accogliere una bellezza in piena<br />

armonia con la verità e la bontà,<br />

ma pur sempre desiderosi e nostalgici<br />

di una bellezza autentica, non superficiale<br />

ed effimera<br />

Questo è emerso anche durante il<br />

recente Sinodo dei Vescovi, convoca-<br />

to per riflettere sul tema: La Parola<br />

di Dio nella vita e nella missione <strong>del</strong>la<br />

Chiesa. Diversi interventi hanno<br />

evidenziato il valore perenne di una<br />

“bella testimonianza” per l’annuncio<br />

<strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>, sottolineando l’importanza<br />

<strong>del</strong> saper leggere e scrutare<br />

la bellezza <strong>del</strong>le opere d’arte, ispirate<br />

dalla fede e promosse dai credenti,<br />

per scoprirvi un singolare itinerario<br />

che avvicina a Dio e alla sua Parola.<br />

Nel Messaggio conclusivo, poi, rivolto<br />

dai Padri Sinodali a tutti i credenti,<br />

si ribadisce la bontà e l’efficacia<br />

<strong>del</strong>la via pulchritudinis, uno dei possibili<br />

itinerari, forse quello più attraente<br />

ed affascinante, per comprendere<br />

e raggiungere Dio. Nello stesso documento<br />

si ricorda la Lettera agli Artisti<br />

<strong>del</strong> mio venerato Predecessore, il Servo<br />

di Dio Giovanni Paolo II, che invitava<br />

a riflettere sull’intimo e fecondo<br />

dialogo tra la Sacra Scrittura e le diverse<br />

forme artistiche, da cui sono scaturiti<br />

innumerevoli capolavori.<br />

In questa occasione vorrei suggerire<br />

di riprendere in mano quella Lettera, a<br />

dieci anni dalla sua pubblicazione, per<br />

farne oggetto di una rinnovata riflessione<br />

sull’arte, sulla creatività degli artisti,<br />

e sul fecondo quanto problematico<br />

dialogo tra questi e la fede cristiana,<br />

vissuta nella comunità dei credenti.<br />

Mi rivolgo particolarmente a voi,<br />

cari Accademici ed Artisti, perché<br />

è proprio questo il vostro compito,<br />

la vostra missione: suscitare meraviglia<br />

e desiderio <strong>del</strong> bello, formare la<br />

sensibilità degli animi e alimentare la<br />

passione per tutto ciò che è autentica<br />

espressione <strong>del</strong> genio umano e riflesso<br />

<strong>del</strong>la Bellezza divina”. <br />

(Estratto <strong>del</strong> Messaggio <strong>del</strong><br />

Santo Padre al Presidente <strong>del</strong><br />

Pontificio Consiglio <strong>del</strong>la Cultura,<br />

S. E. Mons. Ravasi in occasione<br />

<strong>del</strong>la XIII seduta pubblica <strong>del</strong>le pontificie<br />

accademie sul tema:Universalità<br />

<strong>del</strong>la bellezza:“estetica ed etica<br />

a confronto”, 24/11/2008<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 7<br />

François Boulay


C<br />

Valore e importanza dei<br />

ome ho avuto già modo<br />

di affermare in altre circostanze,<br />

i Movimenti ecclesiali<br />

e le Nuove Comunità,<br />

fioriti dopo il Concilio<br />

Vaticano II, costituiscono un singolare<br />

dono <strong>del</strong> Signore ed una risorsa<br />

preziosa per la vita <strong>del</strong>la Chiesa. Essi<br />

vanno accolti con fiducia e valorizzati<br />

nei loro diversi contributi da porre a<br />

servizio <strong>del</strong>l’utilità comune in modo ordinato<br />

e fecondo.<br />

Interventi misteriosi ed<br />

efficaci <strong>del</strong>lo Spirito Santo<br />

Di grande interesse è poi l’attuale<br />

vostra riflessione sulla centralità di<br />

Cristo nella predicazione, come pure<br />

sull’importanza dei Carismi nella vita<br />

<strong>del</strong>la Chiesa particolare, con riferimento<br />

alla teologia paolina, al Nuovo Testamento<br />

e all’esperienza <strong>del</strong> Rinnovamento<br />

Carismatico. Ciò che apprendiamo<br />

nel Nuovo Testamento sui carismi,<br />

che apparvero come segni visibili<br />

<strong>del</strong>la venuta <strong>del</strong>lo Spirito Santo, non è<br />

un evento storico <strong>del</strong> passato, ma realtà<br />

sempre viva: è lo stesso divino Spirito,<br />

anima <strong>del</strong>la Chiesa, ad agire in essa<br />

in ogni epoca, e questi suoi misteriosi<br />

ed efficaci interventi si manifestano<br />

in questo nostro tempo in maniera<br />

provvidenziale. I Movimenti e le Nuove<br />

Comunità sono come <strong>del</strong>le irruzio-<br />

8 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

nuovi carismi<br />

Ricevendo i rappresentanti <strong>del</strong>la Comunità <strong>del</strong> Rinnovamento Carismatico<br />

Cattolico, il Santo Padre ha indicato la necessità di accogliere con gratitudine i<br />

carismi o doni <strong>del</strong>lo Spirito Santo, ricordando, nel contempo, l’importanza di un<br />

discernimento prudente e saggio da parte <strong>del</strong>l’autorità ecclesiastica.<br />

ni <strong>del</strong>lo Spirito Santo nella Chiesa e<br />

nella società contemporanea. Possiamo<br />

allora ben dire che uno degli elementi<br />

e degli aspetti positivi <strong>del</strong>le Comunità<br />

<strong>del</strong> Rinnovamento Carismatico<br />

Cattolico è proprio il rilievo che<br />

in esse rivestono i carismi o doni <strong>del</strong>lo<br />

Spirito Santo e loro merito è averne<br />

richiamato nella Chiesa l’attualità.<br />

Il Concilio Vaticano II, in diversi<br />

documenti, fa riferimento ai Movimenti<br />

e alle nuove Comunità ecclesiali,<br />

specialmente nella Costituzione<br />

Dogmatica Lumen gentium, dove<br />

leggiamo: I carismi straordinari o anche<br />

più semplici e più comuni, siccome<br />

sono soprattutto appropriati e utili alle<br />

necessità <strong>del</strong>la Chiesa, si devono accogliere<br />

con gratitudine e consolazione (n.<br />

12). In seguito, anche il Catechismo<br />

<strong>del</strong>la Chiesa Cattolica ha sottolineato<br />

il valore e l’importanza dei nuovi carismi<br />

nella Chiesa, la cui autenticità viene<br />

però garantita dalla disponibilità a<br />

sottomettersi al discernimento <strong>del</strong>l’autorità<br />

ecclesiastica (cfr n. 2003).<br />

Discernimento prudente<br />

e saggio dei Pastori<br />

Proprio perché assistiamo a una<br />

promettente fioritura di movimenti e<br />

comunità ecclesiali, è importante che i<br />

Pastori esercitino nei loro confronti un<br />

prudente e saggio discernimento. Au-<br />

spico di cuore che si intensifichi il dialogo<br />

tra Pastori e Movimenti ecclesiali<br />

a tutti i livelli: nelle parrocchie, nelle<br />

diocesi e con la Sede Apostolica.<br />

So che sono allo studio opportune<br />

modalità per dare riconoscimento<br />

pontificio ai nuovi Movimenti e<br />

Comunità ecclesiali e non sono pochi<br />

quelli che già lo hanno ricevuto.<br />

Di questo dato - il riconoscimento o<br />

l’erezione di associazioni internazionali<br />

da parte <strong>del</strong>la Santa Sede per la<br />

Chiesa universale - i Pastori, specialmente<br />

i Vescovi, non possono non<br />

tenere conto nel doveroso discernimento<br />

che ad essi compete (cfr Congregazione<br />

per i Vescovi, Direttorio<br />

per il Ministero Pastorale dei Vescovi<br />

Apostolorum Successores, Cap. 4,8).<br />

Salvaguardia <strong>del</strong>la<br />

fe<strong>del</strong>tà all’identità cattolica<br />

e <strong>del</strong>la ecclesialità<br />

Cari fratelli e sorelle, fra queste<br />

nuove realtà ecclesiali riconosciute<br />

dalla Santa Sede, va annoverata anche<br />

la vostra, la Catholic Fraternity of Charismatic<br />

Covenant Communities and<br />

Fellowships, Associazione Internazionale<br />

di fe<strong>del</strong>i, che assolve a una specifica<br />

missione in seno al Rinnovamento<br />

Carismatico Cattolico (cfr Decreto<br />

<strong>del</strong> Pontificio Consiglio per i Laici<br />

<strong>del</strong> 30 novembre 1990 prot. 1585/S-


6//B-SO). Uno dei suoi obiettivi, conformemente<br />

alle indicazioni <strong>del</strong> mio<br />

venerato predecessore Giovanni Paolo<br />

II, è salvaguardare l’identità cattolica<br />

<strong>del</strong>le comunità carismatiche e incoraggiarle<br />

nel mantenere uno stretto<br />

legame con i Vescovi e con il Romano<br />

Pontefice (cfr Lettera autografa alla<br />

Catholic Fraternity, 1 giugno 1998).<br />

Apprendo, inoltre, con compiacimento,<br />

che essa si propone la costituzione<br />

di un Centro di formazione permanente<br />

per i membri e i responsabili<br />

<strong>del</strong>le Comunità Carismatiche. Ciò permetterà<br />

alla Catholic Fraternity di meglio<br />

valorizzare la propria missione ecclesiale<br />

orientata all’evangelizzazio-<br />

L<br />

Voi siete l’edificio di Dio<br />

La solennità <strong>del</strong>la Dedicazione <strong>del</strong>la Basilica Lateranense ricorda, non<br />

solo, che Dio vuole edificare nel mondo un tempio spirituale ma anche, sta<br />

a significare l’importanza degli edifici sacri, ed in particolare <strong>del</strong>le tante<br />

chiese, in cui le comunità si riuniscono per lodare il Creatore.<br />

a bellezza e l’armonia<br />

<strong>del</strong>le chiese, destinate<br />

a rendere lode a Dio,<br />

invita anche noi esseri<br />

umani, limitati e peccatori,<br />

a convertirci per formare un<br />

“cosmo”, una costruzione bene ordinata,<br />

in stretta comunione con Gesù,<br />

che è il vero Santo dei Santi. Ciò<br />

avviene in modo culminante nella liturgia<br />

eucaristica, in cui l’”ecclesia”,<br />

cioè la comunità dei battezzati, si ritrova<br />

unita per ascoltare la Parola di<br />

Dio e per nutrirsi <strong>del</strong> Corpo e Sangue<br />

di Cristo. Intorno a questa duplice<br />

ne, alla liturgia, all’adorazione, all’ecumenismo,<br />

alla famiglia, ai giovani e alle<br />

vocazioni di speciale consacrazione;<br />

missione che sarà ancor più aiutata dal<br />

trasferimento <strong>del</strong>la Sede internazionale<br />

<strong>del</strong>l’associazione a Roma, con la possibilità<br />

di essere in più stretto contatto<br />

con il Pontificio Consiglio per i Laici.<br />

Cari fratelli e sorelle, la salvaguardia<br />

<strong>del</strong>la fe<strong>del</strong>tà all’identità cattolica<br />

e <strong>del</strong>l’ecclesialità da parte di ognuna<br />

<strong>del</strong>le vostre comunità vi permetterà di<br />

rendere dappertutto una testimonianza<br />

viva ed operante <strong>del</strong> profondo mistero<br />

<strong>del</strong>la Chiesa. E sarà proprio questo<br />

a promuovere la capacità <strong>del</strong>le varie<br />

comunità di attirare nuovi membri.<br />

mensa la Chiesa di pietre vive si edifica<br />

nella verità e nella carità e viene<br />

interiormente plasmata dallo Spirito<br />

Santo trasformandosi in ciò che riceve,<br />

conformandosi sempre più al suo<br />

Signore Gesù Cristo. Essa stessa, se<br />

vive nell’unità sincera e fraterna, diventa<br />

così sacrificio spirituale gradito<br />

a Dio.<br />

Cari amici, la festa odierna celebra<br />

un mistero sempre attuale: cioè<br />

che Dio vuole edificarsi nel mondo<br />

un tempio spirituale, una comunità<br />

che lo adori in spirito e verità (cfr Gv<br />

4,23-24). Ma questa ricorrenza ci ri-<br />

Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.<br />

La versione integrale di questi documenti può essere trovata in www.vatican.va<br />

Affido i lavori dei vostri rispettivi convegni<br />

alla protezione di Maria, Madre<br />

<strong>del</strong>la Chiesa, Tempio vivo <strong>del</strong>lo Spirito<br />

Santo, e all’intercessione dei santi<br />

Francesco e Chiara di Assisi, esempi<br />

di santità e di rinnovamento spirituale,<br />

mentre di cuore imparto a voi e a<br />

tutte le vostre comunità una speciale<br />

Benedizione Apostolica<br />

(Estratto <strong>del</strong> discorso ai<br />

partecipanti alla XIII Conferenza<br />

Internazionale <strong>del</strong>la “Catholic fraternity<br />

of charismatic covenant communities<br />

and fellowship” rappresentanti<br />

<strong>del</strong>la Comunità <strong>del</strong> Rinnovamento<br />

Carismatico Cattolico, tenutosi nella<br />

Basilica Vaticana il 31/10/2008)<br />

corda anche l’importanza degli edifici<br />

materiali, in cui le comunità si raccolgono<br />

per celebrare le lodi di Dio.<br />

Ogni comunità ha pertanto il dovere<br />

di custodire con cura i propri edifici<br />

sacri, che costituiscono un prezioso<br />

patrimonio religioso e storico. Invochiamo<br />

perciò l’intercessione di<br />

Maria Santissima, affinché ci aiuti a<br />

diventare, come Lei, “casa di Dio”,<br />

tempio vivo <strong>del</strong> suo amore <br />

(Estratto <strong>del</strong>l’Angelus <strong>del</strong><br />

9/11/2008 — Solennità <strong>del</strong>la Dedicazione<br />

<strong>del</strong>la Basilica Lateranense)<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 9


Sérgio Hollmann<br />

10 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

Davanti al Re, i<br />

Nell’intraprendere il lungo viaggio, i Magi non erano stati assolutamente<br />

mossi da ragioni profane o mondane. E, davanti a un tiranno di cattiva<br />

fama come Erode, è commovente la fiducia ed il coraggio che li animava,<br />

sicuramente suscitati dalla significativa presenza <strong>del</strong>lo Spirito Santo.<br />

Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP<br />

co m m e n t o a L va n g e Lo —<br />

a Va n g<br />

“Gesù<br />

nacque a Betlemme di Giudea,<br />

al tempo <strong>del</strong> re Erode. Alcuni Magi<br />

giunsero da oriente a Gerusalemme e<br />

domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato?<br />

Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo<br />

venuti per adorarlo”. All’udire queste parole,<br />

il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.<br />

Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli<br />

scribi <strong>del</strong> popolo, s’informava da loro sul luogo<br />

in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero:<br />

“A Betlemme di Giudea, perché così è scritto<br />

per mezzo <strong>del</strong> profeta: E tu, Betlemme, terra<br />

di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo<br />

di Giuda: da te uscirà infatti un capo<br />

che pascerà il mio popolo, Israele. Allora Erode,<br />

chiamati segretamente i Magi, si fece dire<br />

Vetrate <strong>del</strong>la Cattedrale di Saint-Gatien de Tours<br />

(Francia) (in questa e nelle pagine seguenti)


do m e n i c a d e L L’ePifania d e L Si g n o r e<br />

buoni re e il cattivo<br />

e l o A<br />

I – Nata l e e d epIfaNIa<br />

La festa <strong>del</strong>l’Epifania — denominata<br />

dai greci anche Teofania, ossia<br />

manifestazione di Dio — era celebrata<br />

in Oriente già prima <strong>del</strong> secolo IV<br />

ed è, pertanto, come la Resurrezione<br />

di Nostro Signore, una <strong>del</strong>le più antiche<br />

commemorazioni cristiane.<br />

Non dobbiamo dimenticare che<br />

l’Incarnazione <strong>del</strong> Verbo è divenuta<br />

effettiva subito dopo l’Annunciazione<br />

<strong>del</strong>l’Angelo e, comunque, appena<br />

Maria, Elisabetta, Giuseppe e, probabilmente,<br />

Zaccaria sono venuti a conoscenza<br />

<strong>del</strong> grande mistero operato<br />

con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa<br />

la stella e li inviò a Betlemme esortandoli:<br />

“Andate e informatevi accuratamente <strong>del</strong> bambino<br />

e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere,<br />

perché anch’io venga ad adorarlo”. Udite le parole<br />

<strong>del</strong> re, essi partirono. Ed ecco la stella, che<br />

avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché<br />

giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava<br />

il bambino. Al vedere la stella, essi provarono<br />

una grandissima gioia. Entrati nella casa,<br />

videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi<br />

lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni<br />

e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.<br />

Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode,<br />

per un’altra strada fecero ritorno al loro paese”<br />

(Mt 2, 1-12).<br />

dallo Spirito Santo. Il resto <strong>del</strong>l’umanità<br />

non si è reso conto di quello che stava<br />

accadendo nel periodo di gestazione<br />

<strong>del</strong> Figlio di Dio, infatti, la Rivelazione<br />

fatta dai Profeti era avvolta da un certo<br />

mistero che solo dopo la testimonianza<br />

degli Apostoli è divenuto evidente.<br />

La Liturgia <strong>del</strong> tempo <strong>del</strong>l’Avvento<br />

Nelle quattro settimane <strong>del</strong>l’Avvento,<br />

la Liturgia ci ricorda le profezie<br />

sui principali fatti legati alle manifestazioni<br />

graduali e successive <strong>del</strong> Salvatore<br />

e <strong>del</strong>la Buona Novella portata<br />

sulla Terra. Nel testo di Isaia si sottoli-<br />

nea: “Ecco: la vergine concepirà e partorirà<br />

un figlio, che chiamerà Emmanuele”<br />

(Is 7, 14). È chiaro che il Messia<br />

sarebbe appartenuto alla nobile<br />

stirpe di Davide: “Un germoglio spunterà<br />

dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà<br />

dalle sue radici. Su di lui si poserà<br />

lo spirito <strong>del</strong> Signore, spirito di sapienza<br />

e di intelligenza, spirito di consiglio<br />

e di fortezza, spirito di conoscenza e<br />

di timore <strong>del</strong> Signore” (Is 11, 1-2).<br />

La Liturgia prosegue in un crescendo<br />

al punto tale che si percepisce la<br />

venuta <strong>del</strong> Salvatore <strong>del</strong>le nazioni, per<br />

questo si prega che la terra Lo produ-<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 11


ca: “Rorate cæli desuper et nubes pluant<br />

iustum, aperiatur terra et germinet salvatorem<br />

et iustitia oriatur simul! — Stillate,<br />

cieli, dall’alto e le nubi facciano<br />

piovere la giustizia; si apra la terra e produca<br />

la salvezza e germogli insieme la<br />

giustizia!” (Is 45, 8).<br />

Infine, nasce il Redentore, nelle<br />

vesti di un semplice bambino. Coloro<br />

però che furono investiti <strong>del</strong> dono <strong>del</strong>lo<br />

Spirito Santo, colsero in quell’adorabile<br />

bambino gli splendori dei raggi<br />

<strong>del</strong>la sua folgorante divinità. Non si<br />

trattava di un essere puramente umano;<br />

a quella creatura si univa la stessa<br />

Divinità nell’ipostasi <strong>del</strong>la Seconda<br />

Persona <strong>del</strong>la Santissima Trinità. In altre<br />

parole, in quella creatura vi era la<br />

presenza <strong>del</strong>l’Uomo-Dio.<br />

Epifania: pubblico<br />

riconoscimento <strong>del</strong>la divinità<br />

<strong>del</strong> Bambino Gesù<br />

Potrebbe dirsi che, in occasione <strong>del</strong><br />

Natale, Dio Si manifesta come Uomo<br />

e che nell’Epifania questo stesso Uomo<br />

si rivela anche come Dio. infatti, in<br />

queste due feste, Dio ha voluto che il<br />

grande mistero <strong>del</strong>l’Incarnazione fosse<br />

rivelato in tutto il suo splendore, tanto<br />

12 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

ai giudei quanto ai gentili, dato il suo<br />

carattere universale. Nell’Occidente,<br />

fin dall’inizio, si celebrava il Natale il<br />

25 dicembre, e in Oriente, l’Epifania il<br />

6 gennaio. È stata la Chiesa di Antiochia,<br />

all’epoca di San Giovanni Crisostomo,<br />

che cominciò a commemorare<br />

le due date. Soltanto a partire dal se-<br />

Non si trattava<br />

di un essere<br />

puramente<br />

umano; a quella<br />

creatura si univa<br />

la stessa Divinità<br />

colo V in Occidente si iniziò a celebrare<br />

la seconda festività.<br />

Oggi, la Liturgia commemora l’Adorazione<br />

dei Re Magi al Bambino Gesù.<br />

D’altra parte, rimangono ancora alcune<br />

vestigia <strong>del</strong>l’antica tradizione orientale<br />

che includeva nell’Epifania, oltre<br />

all’Adorazione dei Re, il miracolo <strong>del</strong>le<br />

Nozze di Canaa ed il Battesimo <strong>del</strong> Si-<br />

L’Epifania non può essere considerata autonomamente rispetto<br />

all’adorazione che Gli hanno prestato i Re <strong>del</strong>l’Oriente; in quanto<br />

insieme rappresentano un riconoscimento pubblico <strong>del</strong> Bambin Gesù<br />

tanto nella sua natura divina che umana<br />

gnore nel Giordano. Oggi, nella nostra<br />

Liturgia, le Nozze di Canaa non sono<br />

più celebrate ed il Battesimo <strong>del</strong> Signore<br />

è ricordato la domenica che cade tra<br />

il 9 ed il 13 gennaio.<br />

In sintesi, possiamo affermare che<br />

l’Epifania, ossia, la manifestazione<br />

<strong>del</strong> Verbo Incarnato, non può essere<br />

considerata autonomamente rispetto<br />

all’adorazione che Gli hanno prestato<br />

i Re <strong>del</strong>l’Oriente. In quanto insieme<br />

rappresentano un riconoscimento<br />

pubblico <strong>del</strong> Bambin Gesù tanto nella<br />

sua natura divinina che umana.<br />

La virtù di Religione<br />

L’adorazione, come insegna il Dottor<br />

Angelico, “si orienta alla riverenza di colui<br />

che è adorato”. Si tratta di una virtù<br />

speciale, chiamata di religione, alla quale<br />

“è proprio prestare riverenza a Dio”. 1<br />

Per intenderci meglio, basti dire<br />

che la religione ha il suo fondamento<br />

in colui che è Dio e ciò che siamo<br />

noi; in quello che Egli ci ha dato<br />

e in quello che Gli dobbiamo restituire.<br />

Dio è l’essere per essenza, la Perfezione,<br />

il Bene, la Verità e la Bellezza,<br />

inoltre è assoluto e infinito; e noi,<br />

al contrario, siamo creature contingenti:<br />

da Lui riceviamo tutto e, nella<br />

nostra esistenza, necessitiamo <strong>del</strong><br />

Suo sostegno in ogni istante.<br />

Diceva bene il Revmo. Padre Antonio<br />

Royo Marin, OP., che se, per<br />

assurdo, Dio arrivasse a sonnecchiare,<br />

tutte le creature ritornerebbero<br />

al nulla; al che il Prof. Plinio Corrêa<br />

de Oliveira ha risposto: “E, nella Sua<br />

onnipotenza, Egli ricreerebbe tutto<br />

nuovamente, subito al risveglio”.<br />

Pertanto, l’esistenza di ogni creatura<br />

è dono di Dio, come i beni presenti<br />

in tutto l’ordine <strong>del</strong>l’universo.<br />

Non c’è nulla che non riceviamo da<br />

Dio, siamo eterni debitori <strong>del</strong> Creatore.<br />

Sotto questo punto di vista, persino<br />

la più eccelsa di tutte le creature,<br />

Maria Santissima è debitrice nei<br />

Suoi riguardi e, riconoscendo questo<br />

suo stato di insolvenza dinanzi a<br />

sua cugina santa Elisabetta, proclama:<br />

“L’anima mia magnifica il Signo-


e […] perché ha guardato l’umiltà <strong>del</strong>la<br />

sua serva” (Lc 1, 46, 48).<br />

La virtù di religione è l’essenza<br />

<strong>del</strong>l’adorazione che si concentra nel<br />

riconoscimento di queste due realtà:<br />

chi è Dio, quali i Suoi diritti e benefici;<br />

chi siamo noi, la nostra indigenza,<br />

il nostro nulla. Per questo, “La religione<br />

è la principale <strong>del</strong>le virtù morali”<br />

— ci spiega San Tommaso d’Aquino<br />

— perché “è più vicina a Dio <strong>del</strong>le altre<br />

virtù morali, in quanto le sue azioni<br />

direttamente e immediatamente si ordinano<br />

avendo come fine l’onore divino.<br />

Di conseguenza, la religione è superiore<br />

alle altre virtù morali”. 2<br />

Un invito ad essere<br />

grati al Signore<br />

Ora, ciò che muoveva profondamente<br />

l’anima dei Re Magi era il desiderio<br />

di prestare culto a Dio e di<br />

adorare Colui che era appena nato.<br />

Il significato <strong>del</strong> loro peregrinare sino<br />

a Betlemme, mossi soltanto dallo<br />

Spirito Santo, si riassume nel richiamo<br />

universale di tutte le nazioni alla<br />

salvezza ed alla partecipazione ai beni<br />

<strong>del</strong>la Redenzione.<br />

Sebbene i Profeti avessero fatto previsioni<br />

sull’universalità di questa vocazione,<br />

i giudei la consideravano piuttosto<br />

come privilegio esclusivo <strong>del</strong> Popolo<br />

Eletto. È curioso notare come il Signore<br />

nella Sua vita pubblica, sebbene abbia<br />

lodato la fede <strong>del</strong> centurione romano<br />

— “In verità vi dico, presso nessuno<br />

in Israele ho trovato una fede così grande”<br />

(Mt 8, 10) —, affermi di non essere<br />

stato inviato dal Padre se non per occuparsi<br />

<strong>del</strong>le “pecore perdute <strong>del</strong>la casa di<br />

Israele” (Mt 15, 24). Egli, con tali parole,<br />

non ha voluto indicare espressamente<br />

il mondo pagano, poiché tale compito<br />

sarebbe stato successivamente riservato<br />

agli Apostoli, specialmente a San<br />

Paolo. Ma, in realtà, già decenni prima,<br />

la presenza dei Santi Re presso la culla<br />

<strong>del</strong> Salvatore ha svelato il grande desiderio<br />

<strong>del</strong> Signore di redimere i pagani,<br />

come è proclamato attraverso le parole<br />

<strong>del</strong>la Preghiera <strong>del</strong> Giorno: “O Dio,<br />

che oggi hai rivelato Tuo Figlio alle na-<br />

zioni, guidandole per mezzo <strong>del</strong>la stella”<br />

e più chiaramente nel Prefazio: “Hai rivelato,<br />

oggi, il mistero di Tuo Figlio come<br />

luce che illumina tutti i popoli nella via<br />

<strong>del</strong>la Salvezza”.<br />

Se i Re Magi sono stati chiamati da<br />

Dio per mezzo <strong>del</strong>la stella, anche noi, a<br />

nostra volta, siamo chiamati da Lui at-<br />

L’Epifania ci invita<br />

a rendere grazie<br />

al Signore, e ad<br />

implorarGli di essere<br />

guidati sempre<br />

dalla Sua luce<br />

traverso la Chiesa ed i suoi atti di culto,<br />

la liturgia, la predicazione, il rispetto<br />

<strong>del</strong>la dottrina e <strong>del</strong> governo ecclesiastico.<br />

Dunque, l’Epifania è la festa che ci<br />

invita a rendere grazie al Signore, come<br />

pure ad implorarGli la grazia di essere<br />

guidati sempre e dovunque attraverso<br />

la Sua luce celeste, come pure ad accogliere<br />

con fede e a vivere con amore<br />

tutti i doni che la Santa Chiesa ci offre<br />

(cfr. Preghiera dopo la Comunione).<br />

II – Be t l e m m e, I<br />

ma g I e d er o d e<br />

“Gesù nacque a Betlemme di<br />

Giudea, al tempo <strong>del</strong> re Erode.<br />

Alcuni Magi giunsero da oriente<br />

a Gerusalemme”.<br />

Come dice San Paolo: “Nessuno<br />

dei dominatori di questo mondo ha<br />

potuto conoscerla [la misteriosa sapienza<br />

di Dio] se l’avessero conosciuta,<br />

non avrebbero crocifisso il Signore<br />

<strong>del</strong>la gloria” (I Cor 2, 8). Non faceva<br />

parte dei disegni di Dio che la nascita<br />

di Gesù Bambino venisse manifestata<br />

a tutta l’umanità, poiché ciò,<br />

probabilmente, avrebbe impedito che<br />

trovasse compimento la Redenzione.<br />

D’altra parte, se la Sua venuta al<br />

mondo fosse stata accompagnata da<br />

segni folgoranti e grandiosi, sarebbero<br />

stati annullati i meriti <strong>del</strong>la fede.<br />

La nascita, segno che precede la<br />

seconda e piena manifestazione<br />

Per questi ed altri motivi, spiega San<br />

Tommaso d’Aquino: “È inerente all’ordi-<br />

Se i Re Magi sono stati chiamati da Dio per mezzo <strong>del</strong>la stella,<br />

anche noi, a nostra volta, siamo chiamati da Lui attraverso la<br />

Chiesa ed i suoi atti di culto, la liturgia, la predicazione, il rispetto<br />

<strong>del</strong>la dottrina e <strong>del</strong> governo ecclesiastico<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 13


Sérgio Hollmann<br />

ne <strong>del</strong>la sapienza divina che i doni di Dio<br />

e i segreti <strong>del</strong>la sua sapienza non giungano<br />

nella stessa forma a tutti, ma che arrivino<br />

immediatamente ad alcuni e, per mezzo<br />

di questi, si estendano ad altri. Così, per<br />

quanto concerne il mistero <strong>del</strong>la Resurrezione,<br />

il libro degli Atti dice: ‘Dio ha resuscitato<br />

Cristo il terzo giorno e Gli ha concesso<br />

di manifestare la sua presenza, non<br />

al popolo in generale, ma ai testimoni designati<br />

anticipatamente da Dio’. Lo stesso<br />

si dovrebbe osservare in relazione alla sua<br />

nascita: che Cristo non Si fosse manifestato<br />

a tutti, ma ad alcuni, tramite i quali<br />

sarebbe potuto arrivare agli altri”. 3<br />

Varie sono anche le ragioni per le<br />

quali la Provvidenza Divina ha scelto<br />

prima i giudei, e solo dopo i gentili,<br />

per manifestare la nascita di Gesù.<br />

È ovvio che Dio, avendo uno speciale<br />

apprezzamento per il principio di<br />

gerarchia, avrebbe dovuto iniziare la<br />

Sua grande opera dal popolo Eletto.<br />

Infatti, osserva il Dottor Angelico:<br />

“La manifestazione <strong>del</strong>la nascita di<br />

Cristo è stata un’anticipazione <strong>del</strong>la ma-<br />

E<br />

“Erode ordina il massacro<br />

degli innocenti” – Basilica di<br />

St. Denis, Parigi<br />

rode trama la sua morte [<strong>del</strong><br />

Messia] con dolosa malizia.<br />

L’uomo cattivo è capace<br />

di comprendere le cose di Dio; non<br />

può, però, realizzarle, poiché l’intelligenza<br />

umana è stata creata da Dio,<br />

ma l’azione dipende dalla volontà.<br />

Erode certamente vide il grande<br />

fervore dei Magi in relazione<br />

14 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

nifestazione piena che sarebbe dovuta<br />

venire. E come nella seconda manifestazione<br />

la grazia di Cristo fu annunciata<br />

da Cristo e dai Suoi Apostoli, prima ai<br />

giudei, e dopo ai pagani, così pure, i primi<br />

ad approssimarsi a Cristo sono stati i<br />

I malvagi quando<br />

vogliono causare<br />

danno a qualcuno<br />

si mostrano<br />

umili e amici<br />

pastori, che erano le primizie dei giudei e<br />

stavano vicino; dopo sono venuti i Magi,<br />

da lontano, come ‘primizie dei pagani’,<br />

secondo l’espressione di Agostino”. 4<br />

Considerazioni e profezie<br />

Quanto al riferimento alla città di<br />

Betlemme di Giuda in questo versetto,<br />

dobbiamo considerare l’affermazione<br />

fatta dallo stesso Salvatore decenni più<br />

tardi: “Io sono il pane vivo che è disceso<br />

dal Cielo” (Gv 6, 41). Per questo i commentatori<br />

fanno un’approssimazione<br />

tra il significato <strong>del</strong> nome Betlemme,<br />

ossia, “casa <strong>del</strong> pane” e l’istituzione<br />

<strong>del</strong> Sacramento <strong>del</strong>l’Eucaristia, “Pane<br />

degli Angeli”. In realtà, allora, esisteva<br />

un’altra Betlemme, a nord, nella<br />

terra di Zabulon, per questo l’Evangelista<br />

specifica: “la tribù di Giuda”.<br />

Il re Erode pur non appartenendo<br />

alla stirpe giudaica, poiché Idumeo, salì<br />

al trono sostenuto soprattutto dai romani;<br />

i giudei, invece, lo osteggiavano<br />

apertamente perché era uno straniero.<br />

Nonostante ciò, adottò un’ abile politica<br />

facendo restaurare con cura il Tempio<br />

di Gerusalemme, nel tentativo di<br />

fare dimenticare ai giudei le sue vere<br />

origini. La sua fama si diffuse in tutto<br />

l’Impero soprattutto a causa <strong>del</strong>la sua<br />

vita dissoluta e <strong>del</strong>la cru<strong>del</strong>tà posta in<br />

essere nell’esercizio <strong>del</strong> suo potere.<br />

A riguardo, Teodoro di Mopsuestia<br />

fa questa riflessione: “Il patriarca<br />

Giacobbe aveva già distinto con esattezza<br />

questo momento dicendo: “Non sarà<br />

tolto lo scettro da Giuda né il bastone<br />

<strong>del</strong> comando tra i suoi piedi, finché ver-<br />

Malizia di Erode<br />

aCristo. E poiché non poteva contare<br />

sulla loro complicità per uccidere<br />

il futuro re attraverso le adulazioni<br />

che gli faceva, né di minacce<br />

che li spaventasse, né di denaro<br />

che li corrompesse, allora cercò<br />

di ingannarli. In nessun modo riuscì<br />

a sedurli con adulazioni affinché<br />

tradissero Colui per il quale avevano<br />

fatto un così faticoso viaggio. O<br />

erano capaci a non avere paura, così<br />

da non tradire Cristo, essi non<br />

avevano interesse alcuno in Erode<br />

né in Cesare,visto che erano entrati<br />

nel suo regno annunciando l’arrivo<br />

di un altro re. Né loro potevano<br />

aspirare ad altra cosa che Cri-<br />

sto, loro che Gli portarono tesori<br />

preziosi da una terra così distante.<br />

E quando<br />

Erode percepì che non avrebbe<br />

ottenuto nient’altro, cominciò ad<br />

avere un’area di devozione mentre<br />

affilava la spada e dipingeva con<br />

colori di umiltà la malvagità <strong>del</strong> suo<br />

cuore. Come procedono tutti i perversi:<br />

quando vogliono causare occultamente<br />

qualche danno molto<br />

serio a qualcuno, cioè si mostrano<br />

umili e amici nei suoi confronti.<br />

(ANONIMO. Opera incompleta<br />

sul <strong>Vangelo</strong> di Matteo,<br />

2, PG 56, 640-641).


à colui al quale esso appartiene e a cui è<br />

dovuta l’obbedienza dei popoli” (Gn 49,<br />

10). Matteo mette in evidenza che tutto si<br />

sta realizzando secondo le profezie. Infatti,<br />

da un lato, il profeta aveva detto che il<br />

Messia sarebbe nato a Betlemme (cfr. Mi<br />

5, 1); dall’altro, che questo sarebbe accaduto<br />

al tempo di Erode. Per prima cosa<br />

regnarono su costoro quelli che erano discendenti<br />

di Davide, <strong>del</strong>la tribù di Giuda,<br />

fratello di Levi, fino ai fatti di Babilonia.<br />

Dopo, i sommi sacerdoti ebbero anche<br />

il comando <strong>del</strong> popolo. Questi erano<br />

<strong>del</strong>la Tribù di Levi, ma discendenti<br />

anche da Giuda, perché la Tribù di Levi,<br />

e soprattutto i sommi sacerdoti, si erano<br />

mescolati con la tribù regale, ossia quella<br />

di Giuda. Dopo questi fatti, essendo venuti<br />

a lite i fratelli Aristobulo e Arcano e<br />

avendo combattuto accanitamente per il<br />

potere, alla fine il regno venne in potere<br />

di Erode che non era di stirpe giudaica.<br />

Era infatti figlio <strong>del</strong>l’idumeo Antipatro.<br />

Durante il suo regno comparve Cristo Signore,<br />

quando avevano avuto fine i re e i<br />

capi di stirpe giudaica”. 5<br />

Matteo offre, inoltre, maggiori dettagli<br />

riguardo ai Magi; di qui la molteplicità<br />

di ipotesi e la non poca divergenza<br />

tra gli autori su questo particolare.<br />

In primis, possiamo affermare<br />

che il nome Magi non deve essere considerato<br />

con le connotazioni proprie<br />

dei nostri tempi. In quel periodo, con<br />

tale termine, si indicavano quelle persone<br />

distinte, dotate di una certa autorità<br />

e di solide conoscenze scientifiche,<br />

specializzate, soprattutto, nello<br />

studio <strong>del</strong>l’ astronomia. Ciò premesso,<br />

la tradizione li considera come dei re e<br />

li annovera nel numero di tre, tenuto<br />

conto che vennero battezzati più tardi<br />

da San Tommaso Apostolo e, tempo<br />

dopo, martirizzati. Le reliquie dei<br />

Re Magi sono state venerate recentemente<br />

dall’attuale Pontefice, Benedetto<br />

XVI, il quale, in occasione <strong>del</strong>la<br />

XX Giornata Mondiale <strong>del</strong>la Gioventù,<br />

il 18 agosto 2005, ha visitato la<br />

cattedrale di Colonia ove esse sono attualmente<br />

custodite.<br />

Riguardo al paese d’origine dei Magi<br />

si sa ben poco — Caldea, Arabia o<br />

Erode ha visto certamente il grande fervore dei Magi in relazione a Cristo.<br />

E siccome non poteva contare sulla loro complicità per uccidere il futuro<br />

Re ha pensato, per mezzo di false lusinghe, di ingannarli<br />

Persia — sono semplici ipotesi; come<br />

anche incerto è il momento <strong>del</strong> loro arrivo<br />

a Gerusalemme o a Betlemme, che<br />

sembra sia avvenuto dopo la Presentazione<br />

di Gesù Bambino al tempio.<br />

Ciò che, invece, è certo e riconosciuto<br />

da tutti è che, rivestendo la Redenzione<br />

un carattere universale, bisognava<br />

che Essa fosse preannunciata a tutti. 6<br />

III – I re d ava N t I a er o d e<br />

“Domandavano: “Dov’è il re dei<br />

Giudei che è nato? Abbiamo visto<br />

sorgere la sua stella, e siamo<br />

venuti per adorarlo”.<br />

Ipocrita, si fa<br />

devoto e soave<br />

per ingannare<br />

la semplicità,<br />

il candore e<br />

l’innocenza<br />

dei Magi<br />

Risulta chiaro, da questo versetto, il<br />

vero e profondo motivo <strong>del</strong> lungo viaggio<br />

da loro intrapreso: nulla che fosse<br />

dettato dalla mera curiosità, da ragioni<br />

profane o mondane. Essi, nel chiedere<br />

dove fosse il Re dei Giudei, dimostrano,<br />

in realtà, di possedere una grande fede<br />

e non poco coraggio, in quanto una domanda<br />

simile avrebbe potuto provocare<br />

l’ira di Erode qualora l’avesse interpretata<br />

come un affronto alla sua persona<br />

o, ancor peggio, come un vero e proprio<br />

ripudio <strong>del</strong> suo titolo e <strong>del</strong> suo potere,<br />

conquistati da lui con tanti sforzi.<br />

La stella che guidava i Magi<br />

Riguardo alla stella, commenta il<br />

Revmo. Padre Manuel de Tuya, OP: “I<br />

magi sostengono che, per venire ad adorare<br />

il Re dei giudei appena nato, hanno<br />

visto ‘la sua stella in Oriente’. In modo<br />

molto accentuato, si parla precisamente<br />

<strong>del</strong>la stella <strong>del</strong> Re dei giudei. Nel mondo<br />

<strong>del</strong>l’astrologia, gli uomini si considerano<br />

governati dagli astri. Ma anche nell’Antichità<br />

era diffusa la credenza che la nascita<br />

degli uomini di grande importanza<br />

era preceduta da un segno <strong>del</strong> cielo.<br />

Questo si rifletteva anche negli scritti cuneiformi.<br />

Sorsero varie teorie riguardo a<br />

questa ‘stella vista dai Magi’”. 7<br />

Anche il Dottor Angelico non ha<br />

trascurato di commentare tale passo.<br />

Infatti, dopo aver parlato <strong>del</strong>le ragioni<br />

per le quali Dio ha rivelato ai giudei<br />

la Sua nascita tramite gli Angeli<br />

e ai gentili attraverso i segni, cita<br />

Sant’Agostino: “Gli angeli abitano nei<br />

cieli che sono adornati dalle stelle”. 8 E<br />

a partire da qui, passa a considerare<br />

la stella, mostrando come essa “non<br />

era una <strong>del</strong>le stelle <strong>del</strong> cielo”, ma un<br />

astro interamente sui generis. 9<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 15<br />

Sérgio Hollmann


Gerusalemme rimase turbata<br />

“All’udire queste parole, il re Erode<br />

restò turbato e con lui tutta<br />

Gerusalemme”.<br />

È di facile comprensione questo<br />

timore di Erode, data la sua irrefrenabile<br />

ambizione, invidia e cru<strong>del</strong>tà.<br />

La sua sposa e i suoi tre figli poterono<br />

sperimentare la violenza <strong>del</strong> suo<br />

pessimo e impetuoso temperamento,<br />

poiché furono uccisi a causa <strong>del</strong>la sua<br />

eccessiva determinazione tirannica,<br />

suscitata soprattutto dalla crescente<br />

paura che lo detronizzassero.<br />

Per un uomo di una immoralità tale<br />

e con simili ambizioni, l’annuncio <strong>del</strong>la<br />

venuta miracolosa di un nuovo re<br />

non poteva non essere causa di turbamento;<br />

tanto più che “si era diffuso allora<br />

in tutte le parti <strong>del</strong>l’Impero Romano,<br />

in Oriente più che in qualsiasi altra parte,<br />

un certo presentimento – a volte vago,<br />

a volte più preciso – che una nuova era si<br />

sarebbe aperta per l’umanità”. 10<br />

Ma qual era la causa <strong>del</strong> turbamento<br />

degli abitanti di Gerusalemme? Era<br />

stata loro annunciata la nascita di un<br />

Re giudeo: non doveva essere questa<br />

una promettente notizia? E non<br />

avrebbero dovuto loro seguire i Magi<br />

per confermare gioiosamente i fatti?<br />

In realtà, non è da stupirsi se il popolo,<br />

a quei tempi, si fosse adattato<br />

e fosse divenuto, in un certo qual modo,<br />

compiacente nei confronti <strong>del</strong> criminoso<br />

tiranno. Infatti, potrebbe darsi<br />

che a causare tale turbamento abbia<br />

contribuito piuttosto il timore di rappresaglie<br />

e vendette o, ancora, l’amor<br />

proprio ferito, l’orgoglio calpestato, il<br />

disprezzo per la venuta di un Re così<br />

umile e semplice, anziché il potente<br />

ed atteso Messia annunciato loro direttamente<br />

e non per mezzo di gente<br />

straniera.<br />

A questo proposito, San Giovanni<br />

Crisostomo commenta: “poiché continuavano<br />

nella stessa disposizione dei<br />

loro antenati — i quali, malgrado tutti i<br />

benefici ricevuti, si erano allontanati da<br />

Dio — e godevano di una piena libertà,<br />

si ricordavano <strong>del</strong>le carni <strong>del</strong>l’Egitto”. 11<br />

16 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

Iniquità fraudolenta di Erode<br />

“Riuniti tutti i sommi sacerdoti e<br />

gli scribi <strong>del</strong> popolo, s’informava<br />

da loro sul luogo in cui doveva<br />

nascere il Messia”.<br />

Pessimo, ma scaltro, Erode dissimula<br />

il suo satanico piano di uccidere<br />

il Messia e cerca di sapere quali sono<br />

i disegni di Dio per cercare, in qualche<br />

modo, di impedirne la realizzazio-<br />

Non è possibile<br />

incontrare Gesù<br />

senza Maria, e<br />

meno ancora,<br />

Maria senza Gesù<br />

ne. Con un atteggiamento di ipocrita<br />

devozione, convoca il Sinedrio. La sua<br />

domanda dimostra quanto tutti fossero<br />

consapevoli <strong>del</strong>la possibilità che<br />

quel neonato potesse essere proprio il<br />

Cristo. Di qui anche la malvagità <strong>del</strong><br />

Sinedrio e <strong>del</strong>lo stesso popolo.<br />

“Gli risposero: “A Betlemme di<br />

Giudea, perché così è scritto per<br />

mezzo <strong>del</strong> profeta: E tu, Betlemme,<br />

terra di Giuda, non sei davvero il<br />

più piccolo capoluogo di Giuda: da<br />

te uscirà infatti un capo che pascerà<br />

il mio popolo, Israele” (Mt 5, 2).<br />

I dottori <strong>del</strong>la Legge non temono<br />

di dire a Erode che, secondo Michea,<br />

il Cristo sarebbe dovuto nascere nella<br />

città di Betlemme di Giuda. Nel contempo,<br />

tacciono dalla profezia la frase<br />

seguente che, in modo inequivocabile,<br />

avrebbe svelato l’origine divina<br />

di Cristo: “Et egressus eius a temporibus<br />

antiquis, a diebus aeternitatis”-<br />

“Le Sue origini risalgono all’antichità,<br />

ai giorni <strong>del</strong>l’eternità” (Mi 5, 1). Forse<br />

per malizia, debolezza di carattere<br />

o per orgoglio, non possedevano una<br />

fede sufficiente per credere in questa<br />

rivelazione. Proprio per questo motivo<br />

S. Giovanni Crisostomo ritiene<br />

anche loro colpevoli <strong>del</strong>la morte dei<br />

Santi Innocenti. Infatti, Erode non si<br />

sarebbe adirato se avesse saputo che<br />

non si trattava di un re terreno ma di<br />

un re venuto dal cielo per la realizzazione<br />

di un regno spirituale.<br />

“Allora Erode, chiamati segretamente<br />

i Magi, si fece dire con esattezza<br />

da loro il tempo in cui era<br />

apparsa la stella”.<br />

Suscita la nostra attenzione l’impiego<br />

<strong>del</strong>l’avverbio segretamente. Secondo<br />

un famoso storico di quei tempi, Flavio<br />

Giuseppe, era molto comune che<br />

Erode si vestisse come uno qualsiasi e<br />

si infiltrasse fra la gente comune per<br />

sondare in modo diretto quello che la<br />

stessa pensava <strong>del</strong> suo regno. 12 Era il<br />

suo abile modo di procedere. Una volta<br />

accertata la città in cui sarebbe nato<br />

il Messia, suo nemico, nel tentativo di<br />

stabilire la sua età, associò la data <strong>del</strong>la<br />

nascita <strong>del</strong> bambino al giorno <strong>del</strong>la<br />

comparsa <strong>del</strong>la stella.<br />

“Li inviò a Betlemme esortandoli:<br />

“Andate e informatevi accuratamente<br />

<strong>del</strong> bambino e, quando<br />

l’avrete trovato, fatemelo sapere,<br />

perché anch’io venga ad adorarlo”.<br />

Con ipocrisia, Erode si fa devoto e<br />

soave per ingannare la semplicità, il<br />

candore e l’innocenza dei Magi. Alcuni<br />

autori, per tale ragione, denominano<br />

questo “pio” atteggiamento come<br />

“iniquità fraudolenta”.<br />

Iv – da ge r u s a l e m m e<br />

a Be t l e m m e<br />

“Udite le parole <strong>del</strong> re, essi partirono.<br />

Ed ecco la stella, che avevano<br />

visto nel suo sorgere, li precedeva,<br />

finché giunse e si fermò<br />

sopra il luogo dove si trovava il<br />

bambino. Al vedere la stella, essi<br />

provarono una grandissima gioia”.


Dio sempre ricompensa coloro che<br />

sono fe<strong>del</strong>i alla Sua grazia. È commovente<br />

la fiducia compenetrata di coraggio<br />

di questi Re Magi, davanti ad un tiranno<br />

di così cattiva fama. Non ci sono<br />

dubbi che fossero sostenuti dalla viva<br />

presenza <strong>del</strong>lo Spirito Santo.<br />

Riappare la stella<br />

Saranno partiti di notte o durante<br />

il giorno? Da Gerusalemme a Betlemme,<br />

ci volevano due ore di cammino.<br />

Comunque, soltanto pochi autori difendono<br />

la tesi che questo spostamento<br />

sia avvenuto durante il giorno, altrimenti<br />

come si spiegherebbe la riapparizione<br />

<strong>del</strong>la stella? Altri dicono che<br />

non sarebbe stata necessaria l’oscurità<br />

S<br />

Non è stata una<br />

<strong>del</strong>le stelle <strong>del</strong> cielo<br />

econdo Giovanni Crisostomo,<br />

esistono molti indizi i quali rivelano<br />

che la stella apparsa ai Magi<br />

non era una <strong>del</strong>le tante stelle <strong>del</strong> cielo:<br />

1º - Perché nessun’altra stella seguì<br />

quella direzione, dato che solo essa si<br />

mosse da nord a sud, dalla Persia, da<br />

cui provenivano i Magi, alla Giudea.<br />

2º - Per la straordinarietà <strong>del</strong>le sue<br />

apparizioni, dato che era visibile non<br />

soltanto di notte ma anche in pieno<br />

giorno; il che — come ben noto - non è<br />

possibile né per le stelle, né per la luna.<br />

3º - Per l’alternanza <strong>del</strong>le sue apparizioni<br />

dato che quando entrarono a Gerusalemme<br />

non era visibile e riapparve<br />

solo dopo che i Magi lasciarono Erode.<br />

4º - Per la discontinuità <strong>del</strong> suo<br />

procedere, dato che si spostava quando<br />

era necessario che i Magi camminassero<br />

e si fermava quando essi si<br />

dovevano fermare, come la colonna<br />

di nuvola nel deserto.<br />

5º - Per aver indicato il luogo <strong>del</strong><br />

parto <strong>del</strong>la Vergine non solo rimanendo<br />

in cielo ma, addirittura, scenden-<br />

<strong>del</strong>la notte, per il fatto che si trattava<br />

di un corpo luminoso presente in regioni<br />

atmosferiche più vicine ai Magi.<br />

Altri ancora interpretano questo passo<br />

come se la stella fosse riapparsa solo<br />

al loro ingresso a Betlemme, visto<br />

che era impossibile sbagliare strada.<br />

Leggendo con devozione questi<br />

versetti, si percepisce l’ animo gioioso<br />

dei primi pellegrini che si recavano<br />

nei Luoghi Santi.<br />

La scomparsa <strong>del</strong>la stella aveva messo<br />

alla prova la loro fede ma, successivamente,<br />

vengono rinfrancati. Sorge<br />

comunque spontanea una domanda:<br />

Perché la stella sarebbe scomparsa per<br />

riapparire solo a Betlemme? Forse Gerusalemme<br />

non era degna di un segno<br />

do, come riferisce il <strong>Vangelo</strong> di Matteo:<br />

“La stella, che avevano visto nel suo sorgere,<br />

li precedeva, finché giunse e si fermò<br />

sopra il luogo dove si trovava il Bambino”.<br />

Da ciò si deduce chiaramente che<br />

la parola dei Magi, “abbiamo visto la sua<br />

stella in Oriente”, non deve essere intesa<br />

come se, trovandosi essi in Oriente, gli<br />

fosse apparsa una stella che stava nella<br />

Giudea ma, piuttosto, che avevano visto<br />

una stella situata in Oriente e che li<br />

aveva preceduti fino in Giudea (sebbene<br />

alcuni dubitino di questo). Tuttavia,<br />

la stella non avrebbe potuto indicare<br />

chiaramente la casa se non fosse discesa<br />

dal cielo. E, come constata Crisostomo,<br />

ciò non sembra proprio di una stella<br />

ma di “un qualche potere razionale”.<br />

“Sembra, dunque, che questa stella fosse<br />

un potere invisibile trasformato nell’apparenza<br />

di una stella”.<br />

Per questo alcuni affermano che,<br />

come lo Spirito Santo è disceso sul Signore<br />

battezzato sotto forma di colomba,<br />

così è apparso ai Magi sotto forma<br />

di stella. Altri ancora dicono che<br />

così evidente? O, al contrario, scomparendo,<br />

la stella permise una permanenza<br />

più prolungata dei Magi nella città?<br />

Lo adorarono, ispirati<br />

dallo Spirito Santo<br />

“Entrati nella casa, videro il bambino<br />

con Maria sua madre, e prostratisi<br />

lo adorarono. Poi aprirono<br />

i loro scrigni e gli offrirono in<br />

dono oro, incenso e mirra”.<br />

Emoziona questa descrizione di<br />

Matteo: “trovarono il Bambino con<br />

Maria, Sua madre”. Parole profeti-<br />

“I Re Magi seguono la stella”<br />

Basilica di St. Denis, Parigi Sérgio Hollmann<br />

l’angelo, apparso ai pastori sotto forma<br />

umana, è apparso ai Magi in forma<br />

di stella. È, comunque, più probabile<br />

che si trattasse di una stella creata<br />

ex novo, non nel cielo, ma nell’atmosfera<br />

prossima alla terra e che si muovesse<br />

secondo la volontà di Dio. È per<br />

questo che Papa Leone afferma (Sermone<br />

31, sull’Epifania): “Apparve ai<br />

tre Magi, nella regione <strong>del</strong>l’Oriente, una<br />

stella di un nuovo chiarore, più brillante<br />

e bella degli altri astri, che attirava gli<br />

occhi e i cuori di coloro che la guardavano,<br />

affinché comprendessero immediatamente<br />

che non era privo di significato<br />

quello che sembrava così insolito”.<br />

(AQUINO, San Tommaso de.<br />

Summa Teologica III, q.36, a.7 resp).<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 17


che, ispirate dallo Spirito Santo, perché<br />

risultasse chiaro nei secoli a venire<br />

che non è possibile incontrare Gesù<br />

senza Maria, e meno ancora, Maria<br />

senza Gesù. La Storia conferma –<br />

e molto di più lo farà — quanto la devozione<br />

alla Madre conduca all’adorazione<br />

<strong>del</strong> Figlio, e viceversa.<br />

Richiama la nostra attenzione il riferimento<br />

di Matteo al luogo dove si<br />

trovava il Bambino: una casa, non una<br />

grotta. “Alcuni autori antichi — tra loro<br />

San Giustino — hanno pensato che ‘casa’<br />

fosse un eufemismo, al posto di ‘grotta’.<br />

San Girolamo, in compenso, menziona<br />

varie volte la grotta e non parla mai<br />

<strong>del</strong> ricordo né <strong>del</strong>la presenza dei Magi<br />

in essa. Non sarebbe affatto improbabile<br />

che la parola ‘casa’ abbia in Matteo il<br />

suo senso reale. Situata questa scena alla<br />

distanza di un anno e mezzo dalla nascita<br />

di Cristo, non è da credere che la Sacra<br />

Famiglia sia rimasta alloggiata in quella<br />

grotta di circostanza; sembra naturale<br />

che essa abbia abitato in una modesta<br />

casa. Inoltre, il versetto 22 suggerisce che<br />

si sarebbe stabilita a Betlemme”. 13<br />

Questa adorazione prestata dai<br />

Magi conferma ancora una volta la<br />

I<br />

Virgilio -<br />

illustrazione<br />

di F. Huot<br />

l punto di partenza di questa<br />

età <strong>del</strong>l’oro, che un potente e<br />

glorioso personaggio avrebbe<br />

dovuto presiedere, sarebbe stato, secondo<br />

l’opinione comune, la Giudea.<br />

Infatti, già si è detto <strong>del</strong>l’ ansia con cui<br />

i giudei aspettassero il Messia. Tutta<br />

la loro letteratura era messianica, come<br />

lo dimostrano gli abbondanti libri<br />

apocrifi che, incessantemente, ravvivavano<br />

e intensificavano la speranza.<br />

18 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

realtà <strong>del</strong>l’azione <strong>del</strong>lo Spirito Santo<br />

nelle loro anime, proprio come afferma<br />

San Tommaso d’Aquino:<br />

“I Magi sono ‘le primizie dei pagani’<br />

nel credere a Cristo. In loro apparvero, in<br />

una specie di presagio, la fede e la devozione<br />

dei pagani venuti a Cristo da luoghi<br />

remoti. Per questo, essendo la fede e<br />

Dio non smette<br />

mai di proteggere<br />

coloro che Lo<br />

servono con<br />

amore e fe<strong>del</strong>tà<br />

la devozione dei pagani esenti da errore,<br />

su ispirazione <strong>del</strong>lo Spirito Santo, si deve<br />

anche credere che i Magi, ispirati dallo<br />

Spirito Santo, si comportarono saggiamente<br />

nel prestare omaggio a Cristo”. 14<br />

Quanto ai doni, essi compiono, con<br />

questo gesto, la profezia di Isaia: “Uno<br />

stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari<br />

di Madian e di Efa, tutti verranno<br />

Sorgerà in Occidente<br />

un grande Re<br />

I figli di Israele avevano invaso la<br />

maggior parte <strong>del</strong>le province <strong>del</strong>l’Impero<br />

Romano e si dedicavano ovunque si<br />

trovassero ad un ardente proselitismo.<br />

Grazie a loro, si originarono e si dilatarono<br />

quelle speranze che mantenevano<br />

in sospeso tanti spiriti mentre le religioni<br />

pagane andavano via via svanendo.<br />

Tutto ciò è formalmente attestato da<br />

numerosi fra i grandi scrittori di Roma,<br />

particolarmente da Virgilio (Eglog., 4,<br />

4-52), Tacito (Hist., 5, 13), Svetonio<br />

(Vespe, 4) ed anche dallo storico giu-<br />

da Saba, portando oro e incenso e proclamando<br />

le glorie <strong>del</strong> Signore. Tutti i<br />

greggi di Kedàr si raduneranno da te, i<br />

montoni dei Nabatei saranno a tuo servizio,<br />

saliranno come offerta gradita sul<br />

mio altare; renderò splendido il tempio<br />

<strong>del</strong>la mia gloria” (Is 60, 6-7).<br />

“Nel riconoscerLo come re, offrirono<br />

le primizie eccellenti e preziose <strong>del</strong> tempio:<br />

l’oro che custodivano; per intendere<br />

che Lui era di natura divina e celeste, offrirono<br />

incenso profumato, forma di preghiera<br />

vera, offerta come soave odore <strong>del</strong>lo<br />

Spirito Santo; e a riconoscimento che<br />

la sua natura umana avrebbe ricevuto sepoltura<br />

temporale, offrirono mirra”. 15<br />

Fecero ritorno per un’altra strada<br />

Avvertiti poi in sogno di non tornare<br />

da Erode, per un’altra strada<br />

fecero ritorno al loro paese”.<br />

Dio non smette mai di proteggere<br />

coloro che Lo servono con amore e<br />

fe<strong>del</strong>tà. Se i Magi fossero ritornati da<br />

Erode, essi, probabilmente, sarebbero<br />

stati uccisi ancor prima dei neonati<br />

che Erode fece cru<strong>del</strong>mente uccidere.<br />

Dio fa ritornare tutti noi alla nostra<br />

Patria “per un’altra strada”, co-<br />

deo Flavio Giuseppe (Bell. Jud. 6, 5, 4).<br />

Persino le antiche tavole astronomiche<br />

di Babilonia manifestavano vivo interesse<br />

per la Palestina. In esse si possono<br />

leggere con molta frequenza profezie<br />

espresse in questi termini: “Quando<br />

una tale o qual cosa accadrà, sorgerà<br />

in Occidente un grande re e con lui<br />

comincerà una vera età <strong>del</strong>l’oro”.<br />

(FILLION, Louis-Claude.<br />

Vida de Nuestro Señor Jesucristo.<br />

Madrid: Rialp, 2000, vol. I, pagg. 7-8).


me insegna San Gregorio Magno.<br />

Purtroppo, abbiamo lasciato il Paradiso<br />

Terrestre per il peccato di orgoglio<br />

dei nostri progenitori ma, ancora<br />

maggiormente, da Lui ci siamo allontanati<br />

per l’attaccamento alle cose<br />

di questo mondo e a causa dei nostri<br />

stessi peccati. Dio, da Buon Padre,<br />

ci offre il Paradiso Eterno ma,<br />

per entrarvi, bisogna intraprendere la<br />

strada opposta a quella <strong>del</strong>l’orgoglio<br />

e <strong>del</strong>la materialità, ossia, è necessario<br />

percorrere quella <strong>del</strong> disinteresse,<br />

<strong>del</strong>l’obbedienza, <strong>del</strong>la rinuncia alle<br />

nostre passioni. Egli ci offre un cammino<br />

facile e sicuro: “Ad Jesum per<br />

Mariam!” (A Gesù, per Maria!). <br />

1 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />

Teologica II-II, q. 84 a.1.<br />

2 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />

Teologica II-II, q. 81 a. 6.<br />

3 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />

Teologica III, q. 36, a. 2, resp. c.<br />

4 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />

Teologica III, q. 36, a. 3 ad I.<br />

5 MOPSUESTIA, Teodoro de, Frammenti<br />

sul <strong>Vangelo</strong> di Matteo, 6.<br />

6 Cf. AQUINO, San Tommaso de.<br />

Summa Teologica III, q. 36 a. 3c.<br />

7 TUYA OP, Pe. Manuel de. Bíblia Comentada.<br />

Madrid: BAC, 1964, v. II,<br />

pag. 35.<br />

8 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />

Teologica III, q. 36, a. 5 resp.<br />

9 Vedere riquadro allegato: Non è stata<br />

una <strong>del</strong>le stelle <strong>del</strong> cielo.<br />

10 FILLION, Louis-Claude. Vida de<br />

Nuestro Señor Jesucristo. Madrid:<br />

Rialp, 2000. v. I. pagg. 7-8.<br />

11 Omelie sul <strong>Vangelo</strong> di Matteo, 6, 4:<br />

PG 57, 67-68.<br />

12 Cf. Antichità dei Giudei, l. XV,<br />

cap. 10, 4.<br />

13 TUYA OP, Pe. Manuel de. Cit. pag.<br />

39.<br />

14 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />

Teologica III, q. 36 a. 8, resp.<br />

15 ANONIMO. Opera incompleta sul<br />

<strong>Vangelo</strong> di Matteo, 2: PG 56, 642.<br />

Dio, da Buon Padre, ci offre il Paradiso Eterno ma, per entrarvi, Egli ci<br />

offre un cammino facile e sicuro: “Ad Jesum per Mariam!”<br />

“Madonna <strong>del</strong>la Stella”, di Beato Angelico - Museo di San Marco, Firenze<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 19<br />

Gustavo Kralj, sul concessione <strong>del</strong> Ministero dei Beni Culturali <strong>del</strong>la Repubblica <strong>It</strong>aliana


La famiglia,<br />

formatrice nei valori<br />

Dalle tribù più antiche<br />

ai popoli più colti<br />

e civilizzati, tutte le<br />

società umane hanno<br />

sempre considerato<br />

la famiglia come un’istituzione di primaria<br />

importanza<br />

Nessuno — ad eccezione di alcuni<br />

ideologi — potrebbe mai immaginare<br />

una società che non trovi fondamento<br />

sulla famiglia. Come ricorda il<br />

Papa Benedetto XVI, “matrimonio e<br />

famiglia non sono in realtà una costruzione<br />

sociologica casuale, frutto di particolari<br />

situazioni storiche ed economiche.<br />

Al contrario, la questione <strong>del</strong> giusto<br />

rapporto tra l’uomo e la donna affonda<br />

le sue radici dentro l’essenza più<br />

profonda <strong>del</strong>l’essere umano e può trovare<br />

la sua risposta soltanto a partire<br />

da qui”. 1<br />

Questa verità universale, accettata<br />

fin dall’inizio <strong>del</strong>la Storia <strong>del</strong>l’Umani-<br />

20 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

vi in c o n t r o mo n d i aL e deLLe famigLie<br />

umani e cristiani<br />

Dal 16 al 18 di questo mese, nel tentativo di trovare soluzioni alle varie<br />

problematiche che affligono le famiglie e l’odierna società, si terrà, a<br />

Città <strong>del</strong> Messico, il VI Incontro Mondiale <strong>del</strong>le Famiglie organizzato dal<br />

Pontificio Consiglio per la Famiglia.<br />

Don Mariano Antonio Legeren, EP<br />

tà, è stata messa in discussione, in varia<br />

misura, a partire dal secolo scorso.<br />

“Come e forse più di altre istituzioni”,<br />

constatava, tre decenni fa, il Servo<br />

di Dio Giovanni Paolo II, la famiglia<br />

“è stata investita dalle ampie, profonde<br />

e rapide trasformazioni <strong>del</strong>la società<br />

e <strong>del</strong>la cultura”. 2<br />

Tuttavia, è un dato di fatto che, oggi,<br />

coloro che desiderano vivere fe<strong>del</strong>mente<br />

il matrimonio, necessitano<br />

di aiuto. 3 Il VI Incontro Mondiale<br />

<strong>del</strong>le Famiglie, nella capitale messicana,<br />

affronterà con coraggio tale<br />

problematica e cercherà di offrire alle<br />

famiglie l’appoggio <strong>del</strong> quale hanno<br />

tanto bisogno.<br />

Prima educatrice <strong>del</strong>la Fede<br />

In preparazione all’Incontro, il<br />

Pontificio Consiglio per la Famiglia<br />

ha organizzato una serie di Catechesi<br />

preparatorie. 4 Avvalendosi di dieci<br />

testi, ognuno dei quali affronta il tema<br />

<strong>del</strong>la famiglia sotto un specifico<br />

aspetto come ad esempio la vocazione<br />

o la missionarietà.<br />

La sezione dedicata all’educazione<br />

nella Fede inaugura questa serie catechetica,<br />

partendo dal mandato che<br />

la Chiesa ha ricevuto dal Signore, di<br />

annunciare a tutti gli uomini il <strong>Vangelo</strong>:<br />

“Andate dunque e ammaestrate<br />

tutte le nazioni, battezzandole nel nome<br />

<strong>del</strong> Padre e <strong>del</strong> Figlio e <strong>del</strong>lo Spirito<br />

Santo” (Mt 28, 19).<br />

“Fin dal giorno <strong>del</strong>la Pentecoste –<br />

afferma il testo vaticano — gli Apostoli<br />

hanno riempito Gerusalemme e<br />

tutto il mondo allora conosciuto con<br />

l’annuncio di Cristo, Morto e Resuscitato<br />

per la nostra salvezza”. 5<br />

Grazie all’entusiasmo degli evangelizzatori,<br />

alla loro instancabile dedizione,<br />

alla loro testimonianza di<br />

vita — giunta tante volte persino al


martirio — il messaggio cristiano ha<br />

potuto smuovere i cuori e le menti di<br />

popolazioni intere.<br />

In questo processo di evangelizzazione,<br />

la famiglia — come cellula<br />

basilare <strong>del</strong>la società — è stata ed è<br />

un elemento fondamentale, per questo<br />

merita il titolo di “Chiesa domestica”,<br />

come l’ha definita il Concilio<br />

Vaticano II. Infatti, senza l’ evangelizzazione<br />

e la cooperazione <strong>del</strong>le famiglie,<br />

sarebbe stata molto difficile<br />

la diffusione <strong>del</strong> cristianesimo, il suo<br />

consolidarsi e l’approfondimento <strong>del</strong>le<br />

proprie radici.<br />

La famiglia cristiana, come prima<br />

educatrice nella Fede, partecipa alla<br />

missione <strong>del</strong>la Chiesa di annunciare<br />

il <strong>Vangelo</strong>. “La famiglia ha come primi<br />

e principali destinatari di quest’annuncio<br />

missionario i suoi figli e familiari,<br />

come lo attestano le Lettere Pastorali<br />

paoline e la prassi posteriore”,<br />

dice il testo <strong>del</strong>le Catechesi preparatorie.<br />

Tuttavia, affinché sia possibile<br />

evangelizzare il mondo, la famiglia<br />

deve animare con forza questa sua<br />

missione “Alla luce <strong>del</strong>la felice esperienza<br />

<strong>del</strong>la Chiesa nelle società<br />

cristiane d’Europa (nella realizzazione,<br />

da parte <strong>del</strong>la famiglia,<br />

di questa missione educativa<br />

dei propri figli), ma anche<br />

alla luce <strong>del</strong>le gravissime<br />

ripercussioni negative che si<br />

constatano oggi (a motivo<br />

<strong>del</strong>l’abbandono o <strong>del</strong>la<br />

trascuratezza di questa<br />

missione), è necessario<br />

che la famiglia torni<br />

ad essere la prima<br />

educatrice alla fede in<br />

quelle nazioni — oggi<br />

di fatto, purtroppo,<br />

non più cristiane<br />

— nelle quali si<br />

sta recuperando la<br />

fede e impiantando<br />

la Chiesa”.<br />

È <strong>del</strong> tutto degno<br />

di lode il fatto che molti<br />

fe<strong>del</strong>i laici, disposti<br />

ad offrire la propria vita, desiderino<br />

essere missionari e concreti collaboratori<br />

nell’espansione <strong>del</strong> cristianesimo,<br />

. Tuttavia, “il principale apostolato<br />

missionario dei genitori deve essere<br />

svolto nella loro stessa famiglia, poiché<br />

sarebbe un grave disordine e una<br />

contro-testimonianza pretendere di<br />

evangelizzare gli altri e poi trascurare<br />

l’evangelizzazione di coloro che ci sono<br />

vicini”.<br />

Un noto detto popolare che insegna:<br />

“Le parole convincono, l’esempio<br />

trascina” deve trovare applicazione<br />

nelle famiglie, poiché se, da una parte,<br />

è importante la parola per la trasmissione<br />

<strong>del</strong>la Fede, dall’altra, è indispensabile<br />

che, a tal fine, i genitori<br />

diano “la testimonianza <strong>del</strong>la propria<br />

vita cristiana”.<br />

Uomo e donna: differenti<br />

e complementari<br />

Di fronte alla realtà attuale, “tanto<br />

radicale e condizionante”, il testo catechetico<br />

preparatorio per il VI Incontro<br />

Mondiale <strong>del</strong>le Famiglie af-<br />

ferma che è necessario ricordare i<br />

fondamenti naturali e teologici <strong>del</strong>la<br />

famiglia.<br />

Innanzitutto, si deve riaffermare<br />

che “esiste un Dio personale e buono,<br />

che ha creato l’uomo e la donna con<br />

pari dignità, ma distinti e complementari<br />

tra loro, e ha dato loro la missione<br />

di generare figli mediante l’unione indissolubile<br />

di entrambi in «una caro»<br />

(matrimonio)”.<br />

I testi sacri “narrano la creazione<br />

<strong>del</strong>l’uomo, evidenziano che la coppia formata<br />

da un uomo e una donna è, secondo<br />

il disegno di Dio, la prima espressione<br />

<strong>del</strong>la comunione di persone, per cui Eva<br />

è creata come colei che, nella sua alterità,<br />

completa Adamo (cfr. Gen 2,18), il quale<br />

forma con lei una ‘sola carne’ (cfr. Gen.<br />

2,24). Allo stesso tempo, entrambi hanno<br />

la missione procreatrice che li rende collaboratori<br />

<strong>del</strong> Creatore” (cfr. Gen. 1,28).<br />

Benedetto XVI ci ricorda l’insegnamento<br />

<strong>del</strong> Concilio Vaticano II, quando<br />

afferma che l’istituzione <strong>del</strong> matrimonio<br />

riceve la sua “stabilità per ordinamento<br />

divino” e, perciò, “questo vincolo<br />

sacro, in vista <strong>del</strong> bene sia dei coniugi<br />

e <strong>del</strong>la prole che <strong>del</strong>la società, non dipende<br />

dall’arbitrio <strong>del</strong>l’uomo”. Per tale<br />

ragione, spiega il Sommo Pontefice,<br />

“nessuna legge fatta dagli uomini<br />

può perciò sovvertire la norma<br />

scritta dal Creatore, senza che la società<br />

venga drammaticamente ferita<br />

in ciò che costituisce il suo<br />

Eric Salas<br />

“La famiglia cristiana<br />

— padre, madre e<br />

figli — è chiamata,<br />

dunque, a perseguire<br />

gli obiettivi indicati non<br />

come qualcosa imposta<br />

dall’esterno, bensì<br />

come un dono <strong>del</strong>la<br />

grazia <strong>del</strong> sacramento<br />

<strong>del</strong> matrimonio infusa<br />

negli sposi”.<br />

“Sacra Famiglia” —<br />

Santuario <strong>del</strong> Sacro<br />

Cuore di Gesù, San<br />

Paolo (Brasile)<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 21


stesso fondamento basilare. Dimenticarlo<br />

significherebbe indebolire la famiglia,<br />

penalizzare i figli e rendere precario il futuro<br />

<strong>del</strong>la società”. 6<br />

La famiglia ha come “compito inevitabile”<br />

quello di insegnare queste<br />

verità, trasmettendole ai bambini e ai<br />

giovani, in modo che essi abbiano un<br />

orientamento sicuro di fronte al relativismo<br />

dominante in un mondo secolarizzato.<br />

Ambito nel quale l’essere umano<br />

si sviluppa in forma integrale<br />

È missione <strong>del</strong>la famiglia inculcare<br />

nei figli la nozione che “tutta la<br />

creazione è stata fatta per l’uomo. In-<br />

I Simboli <strong>del</strong> VI Incontro<br />

Mondiale <strong>del</strong>le Famiglie<br />

Il lo g o t I p o<br />

Il logotipo utilizza silhouettes umane<br />

per <strong>del</strong>ineare la famiglia nata<br />

dall’amore. Questo viene rappresentato<br />

dai tre cuori, mentre la Fede, dalla<br />

croce sovrastante. La famiglia viene sostentata<br />

dalla Fede e la croce esprime<br />

anche la presenza di Dio come Colui<br />

che la mantiene unita. Cristo dà la vita,<br />

la forza e la luce. I tre cuori rappresentano<br />

la famiglia unita dall’amore. L’atteggiamento<br />

dei membri <strong>del</strong>la famiglia<br />

è di gioia e fiducia nel Signore.<br />

Questi tre elementi — famiglia,<br />

cuori e croce — si appoggiano in<br />

22 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

vece l’uomo è stato creato ed amato<br />

per se stesso”.<br />

Il testo <strong>del</strong>le Catechesi, nel trattare<br />

questo tema, richiama alla nostra attenzione<br />

una grande verità, dimenticata<br />

ai nostri giorni: l’uomo ha una dignità<br />

trascendente, e “nessuno, pertanto,<br />

può calpestare questa dignità senza<br />

commettere una gravissima violazione<br />

<strong>del</strong>l’ordine voluto dal Creatore”.<br />

Che cosa dire quando proprio all’interno<br />

<strong>del</strong>la famiglia questa dignità subisce<br />

le sue peggiori violazioni? Ogni<br />

giorno ci giungono notizie su nuovi casi<br />

di atrocità o di crimini accaduti in casa.<br />

Un tempo si soleva parlare <strong>del</strong>la<br />

“sacralità <strong>del</strong>la casa”, infatti, la stessa<br />

un circolo che rappresenta il mondo,<br />

visto come una fraternità globale.<br />

Esso raffigura anche la famiglia<br />

unita dalla Fede e dall’amore, fondamenti<br />

di un autentico perfezionamento<br />

di tutti i valori umani e cristiani,<br />

dal momento che la crescita<br />

integrale <strong>del</strong>la persona umana comincia<br />

dall’interno <strong>del</strong>la famiglia.<br />

Essa è inserita nel mondo, ma gli<br />

trascende, poiché vive i valori umani<br />

e cristiani.<br />

La <strong>del</strong>icata figura di una donna in<br />

attesa di un figlio è un segnale di vita,<br />

il primo valore fondamentale promosso,<br />

difeso e coltivato dalla famiglia.<br />

Il colore verde ha due significati,<br />

la speranza gioiosa nel futuro <strong>del</strong>la<br />

famiglia e il colore nazionale messicano,<br />

paese ospite <strong>del</strong> VI Incontro<br />

Mondiale <strong>del</strong>la Famiglia. La combinazione<br />

<strong>del</strong> nero col verde dà all’Incontro<br />

un risultato di serietà, eleganza<br />

e solennità, con un lieve tocco di<br />

gaiezza.<br />

era considerata il luogo dove ognuno si<br />

sentiva accolto ed amato, dove i bambini<br />

e i giovani maturavano e si formavano<br />

sull’esempio dei più vecchi.<br />

È necessario, dunque, fare anche<br />

in modo che la famiglia torni ad essere<br />

“l’ambito nel quale l’essere umano<br />

può nascere con dignità, crescere e svilupparsi<br />

in maniera integrale”. 7<br />

Un vero ministero a servizio<br />

dei suoi membri<br />

Una <strong>del</strong>le principali sfide che la famiglia<br />

cristiana affronta è quella di<br />

formare la coscienza morale dei figli,<br />

in un’epoca nella quale i valori morali<br />

vanno via via scemando. Questo rende<br />

l’Ic o N a<br />

L’icona rappresenta il viaggio di<br />

ritorno da Gerusalemme dopo il ritrovamento<br />

di Gesù nel Tempio. San<br />

Giuseppe si carica Gesù sulle spalle<br />

mentre Egli contempla sua Madre,<br />

la Vergine Maria. Durante il viaggio,<br />

Maria gli consegna un papiro con le<br />

parole che annunciano la Sua missione.<br />

Il testo di Isaia (61, 1-2) è scritto<br />

in greco: “Lo spirito <strong>del</strong> Signore Dio è<br />

su di me, perché il Signore mi ha consacrato<br />

con l’unzione”.<br />

Il volto di San Giuseppe riflette le<br />

sembianze <strong>del</strong> servo di Jahvé, “I tratti<br />

<strong>del</strong> Santo Sudario”, come un simbolo<br />

preparatorio per la missione <strong>del</strong> servo<br />

di Dio che assume sulle sue spalle<br />

i peccati <strong>del</strong> mondo.<br />

(Fonte: www.emf2009.com)


quanto mai necessario che i figli siano<br />

educati con l’amore alla Verità — basata<br />

sulla natura umana e sulla legge<br />

rivelata —, alla giustizia, alla carità e<br />

alla purezza <strong>del</strong> corpo e <strong>del</strong>l’anima.<br />

Difficilmente i più giovani sapranno<br />

resistere all’ondata edonista e relativista<br />

se non ricevono in famiglia, il sano<br />

esempio ed il sostegno dei genitori. Urge,<br />

pertanto, riconsiderare la famiglia<br />

come luogo principale e privilegiato di<br />

formazione ed educazione, “trasmettitrice<br />

<strong>del</strong>le virtù e dei valori umani”, come<br />

è riconosciuto nel testo <strong>del</strong>le Catechesi<br />

e nello stesso tema <strong>del</strong>l’Incontro.<br />

L’Esortazione Apostolica Familiaris<br />

Consortio fa riferimento all’insegnamento<br />

di San Tommaso d’Aquino,<br />

per mettere in risalto l’alta missione<br />

dei genitori a questo proposito.<br />

“Il compito educativo riceve la dignità<br />

e la vocazione di essere un vero e proprio<br />

‘ministero’ <strong>del</strong>la Chiesa al servizio<br />

<strong>del</strong>la edificazione dei suoi membri. Tale<br />

è la grandezza e lo splendore <strong>del</strong> ministero<br />

educativo dei genitori cristiani,<br />

che san Tommaso non esita a paragonare<br />

al ministero dei sacerdoti: ‘Alcuni<br />

propagano e conservano la vita spirituale<br />

con un ministero unicamente spirituale,<br />

e questo spetta al sacramento<br />

<strong>del</strong>l’ordine; altri lo fanno quanto alla<br />

vita ad un tempo corporale e spirituale<br />

e ciò avviene col sacramento <strong>del</strong> matrimonio,<br />

nel quale l’uomo e la donna si<br />

uniscono per generare la prole ed educarla<br />

al culto di Dio’”. 8<br />

È, infatti, soprattutto nella famiglia<br />

che si devono sviluppare i valori<br />

fondamentali come la verità, la giustizia,<br />

la solidarietà, il sostegno ai deboli,<br />

l’amore per gli altri e per se stessi,<br />

la tolleranza, ecc. per formare cittadini<br />

liberi, onesti e responsabili.<br />

A poco gioverà che i governi si preoccupino<br />

di sviluppare l’insegnamento,<br />

di dotare le scuole di strumenti sofisticati<br />

e costosi e di investire nella<br />

formazione di professori, senza prima<br />

cercare di rafforzare l’istituzione <strong>del</strong>la<br />

famiglia. Sarà difficile, senza l’ausilio<br />

<strong>del</strong>la famiglia combattere la criminalità,<br />

la corruzione e tante altre piaghe.<br />

Il miglior seminario di vocazioni<br />

Ricordiamo, infine, che solo nella<br />

rivalorizzazione <strong>del</strong>la dignità umana<br />

e cristiana <strong>del</strong>la famiglia risiede la soluzione<br />

all’attuale crisi di vocazioni.<br />

Su quest’importante argomento, il<br />

testo <strong>del</strong>le Catechesi ricorda: “La famiglia<br />

ha un modo specifico di evangelizzare,<br />

fatto non di grandi discorsi o<br />

lezioni teoriche, ma di un amore quotidiano,<br />

di semplicità, concretezza e testimonianza<br />

di ogni giorno. Con questa<br />

pedagogia trasmette i valori più importanti<br />

<strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>. Mediante questo metodo<br />

la fede penetra come per osmosi in<br />

una maniera così impercettibile, ma così<br />

reale da trasformare la famiglia nel<br />

primo e migliore seminario di vocazioni<br />

al sacerdozio, alla vita consacrata e<br />

al celibato, in mezzo al mondo”.<br />

La finalità soprannaturale<br />

<strong>del</strong>la famiglia<br />

Considerando tutto ciò, il superamento<br />

di tutti i problemi <strong>del</strong>la società<br />

moderna — a livello psicologico, sociale<br />

o politico — è condizionato, dal<br />

giusto riconoscimento <strong>del</strong> valore <strong>del</strong>la<br />

sua cellula base: la famiglia.<br />

Tuttavia, tutti gli sforzi e le iniziative<br />

umane per far rifiorire quest’istituzione<br />

saranno insufficienti senza le benedizioni<br />

e la Grazia di Dio. Di qui l’importanza<br />

<strong>del</strong>la preghiera e <strong>del</strong>la promozione<br />

<strong>del</strong>la vita spirituale dei suoi<br />

membri.<br />

Infatti, solo con l’aiuto dalla Grazia<br />

intimamente legata al Sacramento <strong>del</strong><br />

Matrimonio, la famiglia potrà assolvere<br />

alla sua importante missione su questa<br />

Terra e preparare per il Cielo le anime<br />

di coloro che la compongono.<br />

Così il Papa Benedetto XVI ha ricordato<br />

a chiusura <strong>del</strong> V Incontro,<br />

celebrato a Valencia, in Spagna: “La<br />

famiglia cristiana — padre, madre e figli<br />

— è chiamata, dunque, a perseguire<br />

gli obiettivi indicati non come qualcosa<br />

imposta dall’esterno, bensì come<br />

un dono <strong>del</strong>la grazia <strong>del</strong> sacramento<br />

<strong>del</strong> matrimonio infusa negli sposi. Se<br />

questi rimangono aperti allo Spirito e<br />

chiedono il suo aiuto, egli non cesse-<br />

rà di comunicare loro l’amore di Dio<br />

Padre manifestato e incarnato in Cristo.<br />

La presenza <strong>del</strong>lo Spirito aiuterà i<br />

coniugi a non perdere di vista la fonte<br />

e la dimensione <strong>del</strong> loro amore e <strong>del</strong>la<br />

loro reciproca donazione, come anche<br />

a collaborare con lui per riverberarlo e<br />

incarnarlo in tutte le dimensioni <strong>del</strong>la<br />

loro vita. Lo Spirito susciterà al tempo<br />

stesso in loro l’anelito <strong>del</strong>l’incontro definitivo<br />

con Cristo nella casa di suo Padre<br />

e nostro Padre”. 9<br />

In unione con il Pontificio Consiglio<br />

per la Famiglia e con tutti i partecipanti<br />

a questo Incontro, invochiamo<br />

lo Spirito Santo affinchè infonda<br />

in abbondanza i Suoi doni su tutte le<br />

famiglie cristiane <strong>del</strong> mondo, affinchè<br />

che esse possano essere, come il “lievito<br />

per la pasta”, forza vivificante di<br />

una società sempre più in crisi. <br />

1 Discorso all’apertura <strong>del</strong> Congresso Ecclesiale<br />

Diocesano, Basilica di San<br />

Giovanni in Laterano, 6/6/2005.<br />

2 Esortazione Apostolica Familiaris Consortio,<br />

<strong>del</strong> 22/11/1981, n.1.<br />

3 Cf. Idem, ibidem.<br />

4 I testi si trovano all’’indirizzo:<br />

http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/family/documents/rc_pc_family_doc_20080415_catechesismexico2009_it.html<br />

5 Tutte le citazioni senza riferimento specifico<br />

sono <strong>del</strong>le Catechesi preparatorie<br />

per il VI Incontro Mondiale <strong>del</strong>le<br />

Famiglie.<br />

6 Discorso ai partecipanti <strong>del</strong> Congresso<br />

sopra Legge Morale Naturale, promosso<br />

dalla Pontificia Università Lateranense,<br />

12/2/2007.<br />

7 Benedetto XVI, omelia in occasione<br />

<strong>del</strong>la chiusura <strong>del</strong> V Incontro Mondiale<br />

<strong>del</strong>le Famiglie, 9/7/2006.<br />

8 Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica<br />

Familiaris Consortio, n.38.<br />

9 Benedetto XVI, omelia in occasione<br />

<strong>del</strong>la chiusura <strong>del</strong> V Incontro Mondiale<br />

<strong>del</strong>le Famiglie, 9/7/2006.<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 23


in t e r v iS ta c o n iL c o o r d i n at o r e d e L iv in c o n t r o b r a S i L i a n o d i gi o v e n t ù e famigLia<br />

24 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

Arricchire la Fede<br />

<strong>del</strong>le famiglie<br />

Nella prospettiva dall’Incontro Mondiale <strong>del</strong>le Famiglie, il Movimento<br />

“Regum Christi” ha promosso, in Brasile, fra i 12 e 14 dicembre, il IV<br />

Incontro Nazionale di Gioventù e Famiglia. Alexandre Cavalcanti Silva,<br />

coordinatore <strong>del</strong>l’evento, ci spiega sua genesi e spiritualità.<br />

Che cosa sono gli Incontri<br />

di Gioventù e Famiglia?<br />

Sono megacongressi cattolici, promossi<br />

dal Movimento Regnum Christi,<br />

con l’obiettivo di aggregare giovani<br />

e famiglie cattoliche di tutto il Brasile,<br />

come pure <strong>del</strong>le nazioni vicine,<br />

per convivere, celebrare e condividere<br />

i valori e gli ideali cristiani. È un tempo<br />

di formazione, meditazione, amicizia,<br />

orazione e testimonianza. Un momento<br />

per lasciarsi toccare dall’amore<br />

di Dio e condividerlo con gli altri.<br />

È un evento meraviglioso dove<br />

possiamo vivere la carità – quella <strong>del</strong>la<br />

Lettera di San Paolo ai Corinzi –<br />

ricevendo una formazione spirituale,<br />

morale e dottrinale, per mezzo di dibattiti,<br />

conferenze e testimonianze.<br />

Vale la pena mettere in evidenza che<br />

durante le giornate <strong>del</strong>l’Incontro di<br />

Gioventù e Famiglia abbiamo anche<br />

diverse attività: show musicali, eventi<br />

sportivi per adolescenti, celebrazioni<br />

Don Antonio Guerra de Oliveira Júnior, EP<br />

liturgiche e un’esposizione di iniziative<br />

di opere sociali e di apostolato.<br />

Come è nata l’iniziativa di realizzare<br />

gli Incontri, prima negli<br />

USA e subito dopo in Brasile?<br />

Per quel che mi risulta, negli anni<br />

novanta, una consacrata <strong>del</strong> Movimento<br />

Regnum Christi degli Stati<br />

Uniti, ha chiesto al nostro Fondatore<br />

l’autorizzazione di realizzare<br />

un incontro nazionale dove potessero<br />

riunirsi tutti i membri, familiari e<br />

amici <strong>del</strong> Movimento. Tenendo conto<br />

dei frutti generati da questo evento,<br />

l’idea si è sparsa negli altri paesi in<br />

cui Regnum Christi è presente.<br />

In che modo la realizzazione degli<br />

Incontri si inserisce nella missione<br />

di “Regnum Christi”?<br />

Tutti i cristiani hanno ricevuto, per<br />

mezzo <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>, il mandato di Ge-<br />

sù Cristo di andare in tutto mondo<br />

a predicare il Regno di Dio. Stando<br />

così le cose, la nostra missione non<br />

è niente di più che conoscere, vivere<br />

e trasmettere l’amore di Cristo. Di<br />

fronte a ciò, noi, <strong>del</strong> movimento Regnum<br />

Christi, cerchiamo di avere una<br />

spiritualità Cristocentrica, in cui Gesù<br />

Cristo è il nostro mo<strong>del</strong>lo e ideale<br />

di vita.<br />

Cerchiamo, allora, di avere un atteggiamento<br />

contemplativo e conquistatore.<br />

Contemplativo nel senso di<br />

avere una vita di orazione intensa,<br />

profonda, contrassegnata dall’amicizia<br />

sincera e affettuosa con Gesù Cristo.<br />

Conquistatore nel senso che non<br />

possiamo rimanere a braccia conserte<br />

davanti al mondo senza Cristo. Dobbiamo<br />

annunciarLo, fare in modo<br />

che Egli sia conosciuto e amato, rendendo<br />

noi stessi strumenti nel piano<br />

di salvezza.<br />

È opportuno sottolineare che questa<br />

conquista non avviene per mezzo


Victor Toniolo<br />

"I giovani e le famiglie che vi partecipano, arricchiscono<br />

la propria Fede e accrescono il loro amore verso Cristo"<br />

<strong>del</strong>la forza fisica, né psicologica, ma<br />

con il genere di vita <strong>del</strong> nostro carisma:<br />

la Carità. A tale scopo, contiamo<br />

sull’appoggio di una serie di programmi<br />

di evangelizzazione e di azione<br />

sociale, affinché il maggior numero<br />

possibile di persone possa fare il<br />

bene e apprendere ad amare. È necessario<br />

notare: amore, donazione,<br />

dedizione; non sono emozioni e sentimenti.<br />

Attualmente 825 giovani<br />

aspiranti agli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Vangelo</strong>, aspettano il momento<br />

di entrare in uno dei Centri<br />

di Formazione Giovanile degli <strong>Araldi</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>. Essi hanno bisogno<br />

Il legame di questa missione con<br />

l’Incontro di Gioventù e Famiglia è<br />

il seguente. In questi Incontri cerchiamo<br />

di offrire momenti in cui i<br />

partecipanti abbiano l’opportunità<br />

di conoscere (dibattiti, conferenze,<br />

testimonianze), di vivere (mutamento<br />

<strong>del</strong>l’atteggiamento interiore)<br />

e di trasmettere (convivenza<br />

col prossimo, torneo <strong>del</strong>l’ amicizia)<br />

l’amore di Gesù Cristo. Oltre a<br />

questo, cerchiamo di presentare le<br />

opere di evangelizzazione e di azione<br />

sociale a tutti i partecipanti, come<br />

per esempio, le ONG, “Sognare<br />

da Sveglio” e Gente Nuova”, le<br />

cui azioni stanno beneficiando varie<br />

comunità <strong>del</strong> Distretto Federale.<br />

Inoltre, abbiamo ottenuto in questi<br />

Incontri di riunire tutti gli amici<br />

e membri <strong>del</strong> Movimento Regnum<br />

Christi per poter stringere legami<br />

di amicizia tra di noi.<br />

Infine, vorrei anche sottolineare<br />

che in questi Incontri, le vocazioni<br />

al sacerdozio e alla vita consacrata<br />

riprendono vigore, visto che i partecipanti<br />

hanno l’occasione di convivere<br />

con i Legionari di Cristo e le Consacrate,<br />

e che i giovani e le famiglie che<br />

vi partecipano, arricchiscono la propria<br />

Fede e accrescono il loro amore<br />

verso Cristo, la Chiesa, il Papa, le<br />

anime e Maria, Madre di Dio. <br />

Alessandro Cavalcante Silva<br />

lavora alla Banca Centrale <strong>del</strong><br />

Brasile ed è membro <strong>del</strong> Regnum<br />

Christi e coordinatore <strong>del</strong>l’Incontro<br />

Nazionale di Famiglie e Gioventù.<br />

È sposato ed ha una figlia<br />

di due anni.<br />

Adotti un giovane Araldo <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong><br />

di una borsa di studio che aiuti a sostenere<br />

i costi <strong>del</strong>la loro formazione.<br />

Per questo, è stata lanciata la Campagna<br />

“Padrini o Madrine”. Consiste<br />

nell’”adottare” un ragazzo o una giovane<br />

aspirante, aiutando a finanziare<br />

la formazione di questi neo-<strong>Araldi</strong>.<br />

Questo è un gesto concreto a beneficio<br />

<strong>del</strong>la gioventù. Nell’adottare un<br />

aspirante lei starà offrendo una solida<br />

formazione cattolica a un adolescente<br />

bisognoso.<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 25


Victor Toniolo<br />

26 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

Ogni figlio<br />

è una gioia in più<br />

“Aver molti o pochi figli non è sufficiente a far sì che una famiglia sia più o meno<br />

cristiana. Ciò che importa è la rettitudine con cui si vive la vita matrimoniale”.<br />

La coppia che oggi abbiamo intervistato ha cercato di mettere in pratica questo<br />

dettato di San Josemaria Escrivá, e la famiglia è stata benedetta da Dio.<br />

Come è sorto il desiderio<br />

di avere tanti figli?<br />

Prof. Ney: Siamo originari di Campo<br />

Mourão, nello stato brasiliano di<br />

Paraná. Per seguire il corso <strong>del</strong>la Facoltà<br />

di Ingegneria, sono venuto a<br />

Curitiba, lasciando là Jecyleine, che<br />

già allora era la mia fidanzata.<br />

Qui ho conosciuto l’Opera, l’Opus<br />

Dei ed ho cominciato a frequentare gli<br />

ambienti di formazione per studenti dove<br />

ho potuto studiare la dottrina <strong>del</strong>la<br />

Chiesa come pure sentire il richiamo alla<br />

santità in una forma viva e attraente.<br />

Quando ho condiviso le mie idee con<br />

Jecyleine, le ho detto: “Ci sposeremo e<br />

se vogliamo formare una famiglia, quello<br />

che importa non è avere molti o pochi<br />

figli, ma seguire l’orientamento <strong>del</strong>la<br />

Chiesa a questo riguardo”.<br />

È stato uno choc, perché, per diverse<br />

circostanze, i problemi legati<br />

alla maternità le causavano molti ti-<br />

Don Isoldino José Quintão e Silva, EP<br />

mori. Mi ha risposto di non aver mai<br />

pensato di avere molti figli, e forse<br />

addirittura di non averne… Il nostro<br />

fidanzamento era all’inizio, io avevo<br />

18 anni e mi fidanzavo per sposarmi.<br />

Sig.ra Jecyleine: Lui è stato il mio<br />

primo fidanzato ed io la sua prima fidanzata.<br />

Prof. Ney: Esatto. Malgrado lo<br />

choc, io ho proseguito dicendo: “Se ci<br />

sposiamo e facciamo uso di anticoncezionali,<br />

non mi sentirò bene, non<br />

funzionerà, così non saremo felici.”<br />

Lei che è molto allegra e scherzosa,<br />

per mitigare la tensione che si era creata,<br />

è uscita con questa battuta: “Va bene,<br />

ma io pongo un’altra condizione:<br />

io muoio piuttosto, va bene?” Siccome<br />

non dipendeva da me, ho accettato…<br />

Non è difficile, dal punto di vista<br />

economico, avere molti figli?<br />

Non c’è bisogno di coraggio?<br />

Sig.ra Jecyleine: Il coraggio viene<br />

dalla Fede, dalla coscienza <strong>del</strong>la filiazione<br />

divina; proprio perché sappiamo<br />

che siamo figli di Dio, niente<br />

ci mancherà, Egli ci aiuterà sempre<br />

quando sarà necessario. È la fiducia.<br />

Prof. Ney: Una cosa che ho imparato,<br />

nell’Opera, è il concetto <strong>del</strong>la filiazione<br />

divina, che Dio è Padre. Ci è<br />

successo di attraversare momenti di<br />

enormi difficoltà finanziarie. In quei<br />

momenti abbiamo pregato il rosario<br />

in famiglia.<br />

Dall’inizio <strong>del</strong> nostro matrimonio,<br />

quando le difficoltà sono arrivate<br />

e arrivano, quello che ho imparato<br />

nell’Opus Dei (che è la dottrina <strong>del</strong>la<br />

Chiesa) mi ha sempre aiutato a mantenere<br />

la pace: “Confidate molto in<br />

Dio”. In passato avevo una fabbrica e<br />

ho perso tutto, per essermi fidato <strong>del</strong>le<br />

persone. Mi sono ridotto sul lastrico,<br />

ho contratto un debito enorme. In


questi momenti di difficoltà il sorriso<br />

dei bambini, l’appoggio di mia moglie,<br />

l’assiduità ai Sacramenti (Comunione<br />

e Confessione) e agli ambienti di formazione<br />

<strong>del</strong>l’Opera mi hanno aiutato<br />

a mantenere la pace. Dio è un Padre<br />

che ama i suoi figli più di quanto facciamo<br />

noi. Ho impiegato ogni mezzo,<br />

ho lavorato e per grazia di Dio non è<br />

mai mancato il necessario, come mai<br />

ne è avanzato. Oggi il nostro maggiore<br />

investimento è nella formazione umana<br />

e spirituale dei figli.<br />

Molte volte, all’Università, gli<br />

studenti, soprattutto le ragazze, mi<br />

chiedono dei miei figli. Effettivamente,<br />

è un fatto che richiama l’attenzione.<br />

In un’occasione, un ragazzo<br />

mi chiese perché avessi voluto<br />

avere dei figli, se ritenevo di riuscire<br />

a dar tutto a loro.<br />

Ho commentato che probabilmente<br />

non avremmo avuto certe cose, per<br />

esempio: una casa al mare, varie automobili,<br />

corsi extra di musica, judo,<br />

balletto… Io però non avrei rinunciato<br />

a nessuno dei miei figli per poter<br />

avere uno di questi beni, o per offrire<br />

agli altri questo o quello, ciò di<br />

cui hanno più bisogno è un fratello.<br />

Udendo questo, l’aula rimase paralizzata.<br />

Ho concluso dicendo: “Amo<br />

i miei figli! Volete un consiglio? Non<br />

abbiate paura di avere figli”.<br />

Che cosa pensano i vostri figli<br />

riguardo all’appartenere a una<br />

famiglia così numerosa?<br />

Sig.ra Jecyleine: Mio figlio maggiore,<br />

João Paulo è stato il primo ad<br />

uscire di casa e sta studiando a Campo<br />

Mourão. La sua più grande sofferenza<br />

è stata quella di separarsi dalla<br />

famiglia, poiché siamo numerosi, allegri,<br />

attivi… Egli ha sentito molto la<br />

mancanza <strong>del</strong> calore <strong>del</strong>la nostra casa.<br />

Per il corso d’inglese, la classe di<br />

João Paulo doveva fare una presentazione<br />

<strong>del</strong>la propria famiglia. Mentre<br />

João parlava, era evidente la sua<br />

gioia e l’entusiasmo nel commentare<br />

tutto e tutti. La collega che ha parlato<br />

dopo di lui, era invece figlia unica<br />

ed il suo commento finale è stato: “Io<br />

amo la mia famiglia e rispetto la decisione<br />

dei miei genitori di avere una<br />

figlia, ma dopo aver conosciuto la famiglia<br />

di João e visto la gioia con cui<br />

ne parla, ho deciso che non avrò un<br />

figlio soltanto”.<br />

Io dico alle persone che non vogliono<br />

aver figli o vogliono averne solo<br />

uno o due, che stanno rinunciando<br />

ad essere felici, perché ogni figlio<br />

è una gioia in più che Dio dà. Con più<br />

figli, si è più felici. Ogni figlio che arriva,<br />

aumenta la felicità.<br />

Qual è il ruolo <strong>del</strong>l’Opus Dei<br />

nella sua formazione?<br />

Prof. Ney: Nell’Opera ci sono persone<br />

che vivono il celibato apostolico<br />

(i cosiddetti numerari), ed io li ammiro<br />

e vedo che sono molto felici, ma<br />

non sono mai riuscito ad immaginarmi<br />

come uno di loro. Mi sono sempre<br />

sentito una persona chiamata al matrimonio<br />

e nel contempo non mi sono<br />

mai visto fuori <strong>del</strong>l’Opera, perché<br />

amo il suo spirito. Con molta gioia<br />

ho scoperto che avrei potuto far parte<br />

<strong>del</strong>l’Opus Dei come sovrannumerario.<br />

Ho capito che era la mia strada,<br />

quella che Dio ha scelto per me,<br />

la mia vocazione.<br />

Sig.ra Jecyleine: Il nostro fidanzamento,<br />

la nostra vita è stata orientata,<br />

con tutta la libertà dei figli di Dio,<br />

dall’Opera che ci ha mostrato ciò che<br />

la Chiesa raccomanda ai propri figli.<br />

Eravamo due universitari fidanzati,<br />

con confessione, dibattiti e meditazioni<br />

settimanali. Anche nella mia<br />

facoltà — io ho fatto Arti Plastiche<br />

—, non si facevano scherzi e battute<br />

quando ero presente. In quella confusione,<br />

avevamo un rapporto amoroso<br />

santo.<br />

Maria Cecilia,la figlia maggiore<br />

presente qui, che cosa sente<br />

vivendo in una famiglia così?<br />

Maria Cecilia: Io e i miei fratelli<br />

abbiamo ricevuto la grazia di nascere<br />

in una casa d’amore, e fin da piccoli<br />

abbiamo sentito la gioia di restituire<br />

e trasmettere questo amore. Quando<br />

arrivava un nuovo fratellino, io vedevo<br />

che l’amore dei miei genitori crescere<br />

tra loro, per noi più grandi e<br />

per il neonato.<br />

Mi sento amata come se fossi figlia<br />

unica. Se, invece di nove, fossimo<br />

diciotto, probabilmente quest’amore<br />

sarebbe ancora più grande.<br />

Osservando i miei genitori, ho<br />

compreso che a partire dal momento<br />

in cui una persona si sposa, non<br />

cerca la propria felicità, ma la felicità<br />

<strong>del</strong>l’altro. Questa è la differenza sostanziale<br />

tra il matrimonio cristiano e<br />

le altre proposte di unione, che io ho<br />

potuto vedere fin da piccola. Le attenzioni<br />

che loro mi dedicavano, come<br />

anche a mio fratello maggiore, mi<br />

ispiravano a trattare allo stesso modo<br />

i miei fratelli più piccoli.<br />

Ciò che abbiamo ricevuto da loro,<br />

vogliamo trasmetterlo, amando<br />

chi sta alla nostra portata, sia nelle<br />

famiglie che alcuni di noi costruiranno,<br />

sia nell’apostolato al quale saremo<br />

chiamati.<br />

Prof. Ney: João Paulo e Maria<br />

Cecilia hanno frequentato i centri di<br />

formazione <strong>del</strong>l’Opera. João Paulo<br />

ha oggi una fidanzata, che ha già fatto<br />

un ritiro, entrambi si confessano<br />

regolarmente. Maria Cecilia, da parte<br />

sua, ha già sentito la sua vocazione,<br />

è entrata nell’Opera, è una numeraria.<br />

Il futuro appartiene a Dio<br />

e nella sua Casa ci sono molte abitazioni.<br />

<br />

Il Prof. Ney José Araujo Kloster<br />

è ingegnere, professore all’Università<br />

Tecnologica Federale <strong>del</strong> Paranà,<br />

e la Sig.ra Jecyleine Pereira<br />

Kloster è scultrice e casalinga, entrambi<br />

soprannumerari <strong>del</strong>l’Opus<br />

Dei. Sono genitori di João Paulo<br />

(22), Maria Cecília (18), Pedro<br />

Henrique (16), Marco Aurélio<br />

(14), Maria Teresa (12), Ana Beatriz<br />

(9), Ana Júlia (7), Ana Laura<br />

(4) e José Eduardo (2).<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 27


François Boulay<br />

Parole d’accoglienza di<br />

Mons. Di Pasquale<br />

Durante il recente Sinodo<br />

dei Vescovi, dedicato<br />

alla Parola di<br />

Dio nella vita e nella<br />

missione <strong>del</strong>la Chiesa,<br />

è stata sottolineata l’importanza<br />

che ha l’omelia per nutrire la vita spirituale<br />

dei fe<strong>del</strong>i. Di qui deriva anche<br />

la grande responsabilità per i sacerdoti,<br />

chiamati a svolgere questo importante<br />

e <strong>del</strong>icato ministero.<br />

In questo contesto può giovare a<br />

pastori e fe<strong>del</strong>i accostarsi all’antologia<br />

di omelie per l’anno liturgico <strong>del</strong><br />

Card. Giuseppe Siri, curata da Mons.<br />

Antonio Filipazzi e edita da Fede &<br />

Cultura. Il volume è stato presentato<br />

a Roma l’11 dicembre 2008 nella suggestiva<br />

cornice <strong>del</strong>la chiesa di S. Benedetto<br />

in Piscinula, presso la quale<br />

28 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

svolgono la loro attività gli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Vangelo</strong>. Hanno illustrato la pubblicazione<br />

Mons. Massimo Camisasca,<br />

Superiore Generale <strong>del</strong>la Fraternità<br />

Sacerdotale dei Missionari di S. Carlo<br />

Borromeo e Mons. Guido Marini,<br />

Maestro <strong>del</strong>le Celebrazioni liturgiche<br />

<strong>del</strong> Santo Padre.<br />

Presenze qualificate<br />

Dopo le parole di benvenuto di<br />

Mons. Angelo Di Pasquale, rettore<br />

<strong>del</strong>la Chiesa e Cerimoniere Pontificio<br />

emerito, hanno illustrato la presentazione<br />

<strong>del</strong>l’opera Mons. Massimo Camisasca,<br />

Superiore Generale <strong>del</strong>la<br />

Confraternita Sacerdotale dei Missionari<br />

di San Carlo Borromeo e Mons.<br />

Guido Marini, Maestro <strong>del</strong>le Celebrazioni<br />

Liturgiche <strong>del</strong> Santo Padre.<br />

Un Maestro<br />

il Cardinal<br />

Presentazione di Mons. Camisasca<br />

an t o Lo g i a d i om e L i e<br />

Hanno partecipato all’evento gli<br />

Arcivescovi Dominique Mamberti,<br />

Segretario per le Relazioni con<br />

gli Stati; Mauro Piacenza, Segretario<br />

<strong>del</strong>la Congregazione per il Clero;<br />

Albert Malcolm Ranjith Patabendige,<br />

Segretario <strong>del</strong>la Congregazione<br />

per il Culto Divino e la Disciplina<br />

dei Sacramenti; Juan Ignacio Arrieta<br />

Ochoa de Chinchetru, Segretario <strong>del</strong><br />

Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi<br />

e Giuseppe De Andrea, Nunzio<br />

Apostolico emerito; pure il Vescovo<br />

Walter Brandmüller, Presidente<br />

<strong>del</strong> Pontificio Comitato di Scienze<br />

Storiche e Mons. Giuseppe Sciacca,<br />

Prelato Auditore <strong>del</strong>la Rota Romana.<br />

Tra le personalità laiche, si è distinto<br />

il Prof. Guzmán Carriquiry, Sottosegretario<br />

<strong>del</strong> Pontificio Consiglio per i


c o m P iL a t a d a mo n S. an to n i o fi L i Pa z z i<br />

<strong>del</strong>la parola:<br />

Giuseppe Siri<br />

Laici, accompagnato dalla moglie, signora<br />

Lídice.<br />

Esemplare carità<br />

pastorale<br />

Il Card. Siri (1906-1989) è stato Arcivescovo<br />

di Genova dal 1946 al 1987.<br />

Creato Cardinale nel 1953 è divenuto<br />

il primo Presidente <strong>del</strong>la Conferenza<br />

Episcopale italiana, ha partecipato<br />

a quattro Conclavi ed è considerato<br />

tra i protagonisti <strong>del</strong> Concilio Vaticano<br />

II. Durante la visita pastorale a Genova<br />

nello scorso maggio Papa Benedetto<br />

XVI l’ha definito “pastore zelante”.<br />

Infatti, come scrive nella prefazione al<br />

volume S.E. Mons. Negri, Siri appartiene<br />

a “una generazione di Pastori…<br />

uomini che hanno guidato il loro popolo<br />

dall’interno di una guida sicura e<br />

Veduta <strong>del</strong> pubblico<br />

di una carità pastorale esemplare, che<br />

ha reso, in qualche momento, questa<br />

loro testimonianza quasi un martirio”.<br />

Alimento spirituale per il fe<strong>del</strong>e<br />

Per il Cardinal Siri, l’omelia “occupa<br />

il primo posto per il fatto che è incentrata<br />

direttamente sulla ‘Parola di Dio’<br />

e perché, per la grande maggioranza<br />

dei fe<strong>del</strong>i, rimane l’unica forma di alimento<br />

spirituale, nell’epoca posteriore<br />

a quella in cui hanno frequentato il<br />

catechismo e lezioni di Religione. Inoltre,<br />

per molti che hanno dimenticato<br />

ciò che avevano appreso in modo molto<br />

superficiale quando erano bambini,<br />

l’omelia – si direbbe – è la prima autentica<br />

evangelizzazione”. Per lui, “la vera<br />

omelia, degna di questo nome storico, è<br />

quella che dà il senso, punto per punto,<br />

Mons. Antonio Filipazzi<br />

Mons. Guido Marini<br />

di quello che è stato letto (in un solo testo,<br />

si intende), che propone riflessioni<br />

introduttive, se necessarie, spiegando<br />

termini, frasi, modi di dire, estraendo<br />

la lucida dottrina che dal testo si desume,<br />

risolvendo dubbi e difficoltà, facendo<br />

qualche applicazione pratica quando<br />

questa sia evidente o imposta da situazioni<br />

speciali”.<br />

L’antologia presentata a Roma che<br />

riproduce alcune <strong>del</strong>le omelie liturgiche<br />

<strong>del</strong> Cardinal Siri, può servire tanto<br />

per scoprire un aspetto <strong>del</strong>la ricca<br />

personalità <strong>del</strong> porporato genovese –<br />

a volte esposta, purtroppo, secondo<br />

ingiusti stereotipi – quanto per aiutare<br />

nell’ascolto <strong>del</strong>la Parola di Dio<br />

proclamata durante la celebrazione<br />

dei Santi Misteri nel corso <strong>del</strong>l’anno<br />

liturgico. <br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 29


Roma (RM) – La statua <strong>del</strong>la Madonna ha visitato l’ospedale Cristo Re <strong>del</strong>le Figlie di Nostra Signora al<br />

Monte Calvario. Tutti gli ospiti hanno potuto partecipare, attraverso sistema di diffusione, ad un momento<br />

di preghiera comunitaria avvenuto nella Cappella, così da prepararsi a ricevere questa visita speciale. La<br />

statua è stata condotta nei vari reparti, a visitare gli ammalati e dare loro amore e conforto.<br />

Ortucchio (AQ) – Il parroco di Santa Maria Capodacqua approfittando <strong>del</strong>la visita <strong>del</strong>la statua <strong>del</strong>la<br />

Madonna, ha preparato una settimana d’intensa preghiera, catechesi e pellegrinaggi.<br />

Nuovi Terziari<br />

Il 6 dicembre scorso, giorno di Sant’Asella di Roma,<br />

nella Chiesa di San Benedetto in Piscinula gli <strong>Araldi</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong> hanno celebrato una cerimonia molto<br />

speciale. Sono stati accolti nuovi terziari in una solenne<br />

messa celebrata da Mons. Angelo Di Pasquale e concelebrata<br />

da Don Antonio Dino, Parroco di Maria<br />

Madre <strong>del</strong>la Chiesa a<br />

Messina, anche lui accolto<br />

come terziario<br />

degli <strong>Araldi</strong>; Don Pedro<br />

Paulo Figueiredo,<br />

E.P. e Don José Francisco<br />

Hernández, E.P.<br />

30 Salvami Regina · Gennaio 2009


Messina (ME) – La statua pellegrina<br />

è stata accolta gioiosamente dai<br />

bambini <strong>del</strong>la scuola <strong>del</strong> Circolo<br />

Didattico di Santa Margherita.<br />

Gli alunni, oltre alle loro preghiere,<br />

Le hanno offerto dei fiori, in segno<br />

<strong>del</strong>la loro purezza e semplicità.<br />

Il cappellano <strong>del</strong>l’ospedale Piemonte, Don Liborio, ha voluto che La Madonna<br />

visitasse tutti i reparti <strong>del</strong>l’azienda ospedaliera per portare gioia ai sofferenti.<br />

Trappitello (ME) – La comunità parrocchiale <strong>del</strong> Sacro Cuore di Gesù, guidata<br />

dal parroco Don Tonino Tricomi, ha accolto la statua pellegrina per vivere tre<br />

giorni d’intensa preghiera e riflessione sul proprio ruolo di cristiani. Il momento<br />

culminante è stata la missione per le vie e le case <strong>del</strong>la comunità, infatti la statua<br />

ha visitato gli anziani, gli infermi, le scuole e i diversi ambienti di lavoro.<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 31


Mossi a compassione dalle vittime <strong>del</strong> cataclisma<br />

che ha colpito la regione brasiliana di<br />

Santa Caterina, provocando la morte di più<br />

di un centinaio di persone, oltre che molti feriti e sfollati,<br />

gli araldi <strong>del</strong>la città di Joinville si sono messi a disposizione<br />

dei più bisognosi <strong>del</strong>la vicina Blumenau per distribuire<br />

acqua potabile, generi alimentari di prima necessità<br />

(foto 3) e per portare la confortante presenza di Maria<br />

Santissima (foto 2 e 4).<br />

Invitando le persone ad affrontare con fede la desolante<br />

situazione, gli araldi hanno offerto il balsamo <strong>del</strong>la<br />

preghiera, hanno distribuito Medaglie Miracolose (foto<br />

5) e il coraggio fraterno. Oltre a questo, hanno prestato<br />

soccorso nei centri di appoggio distribuiti in tutta la<br />

città ( foto 1).<br />

Gli araldi hanno promosso presso le loro case in Brasile,<br />

Adorazioni Eucaristiche e recite <strong>del</strong> Santo Rosario<br />

1<br />

3 4<br />

32 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

Sostenere le<br />

vittime <strong>del</strong>le piene<br />

in Brasile<br />

5<br />

chiedendo al Creatore <strong>del</strong>l’universo e alla Vergine Celeste,<br />

Grazie in abbondanza per il popolo di quella regione.<br />

Il Santo Padre, per mezzo <strong>del</strong> suo Segretario di Stato,<br />

Cardinal Tarcisio Bertone, ha inviato un telegramma<br />

all’Arcivescovo di Florianopolis, Mons. Murilo Krieger,<br />

SCJ, esprimendo il suo dolore per la tragedia climatica.<br />

Nel messaggio si legge che Benedetto XVI “con profondo<br />

dolore, ha preso conoscenza <strong>del</strong>le tragiche e luttuose<br />

conseguenze <strong>del</strong>le piogge torrenziali di questi ultimi giorni,<br />

che hanno colpito lo Stato di Santa Caterina”. Commosso<br />

per i colpiti, il Papa ha manifestato “la sua partecipazione<br />

spirituale, in quest’ora di dolore, alle famiglie <strong>del</strong>le vittime<br />

e alle migliaia di sfollati e senza riparo di quest’enorme tragedia<br />

ambientale” e alla fine ha inviato a tutti la sua “propiziatoria<br />

Benedizione Apostolica, che si estende al popolo<br />

catarinense e a quelli che si sono mobilitati con campagne<br />

di solidarietà”.<br />

2


Sergio Hollmann<br />

te S o r o deLLa Pr e g h i e r a<br />

Preghiera per ottenere un<br />

amore ardente verso il Signore<br />

Cattedrale di Dijon (Francia)<br />

Tu sei, o Gesù, il Cristo, mio Padre<br />

santo, mio Dio misericordioso,<br />

il mio Re infinitamente grande;<br />

sei il mio buon pastore, il mio unico<br />

buon pastore, il mio unico maestro,<br />

il mio ausilio pieno di bontà, il mio beneamato<br />

di una bellezza meravigliosa, il mio pane<br />

vivo, il mio sacerdote eterno, la mia guida alla<br />

patria, la mia vera luce, la mia santa dolcezza,<br />

il mio retto cammino, la mia illustre sapienza,<br />

la mia pura semplicità, la mia pace e concordia;<br />

sei, insomma, tutta la mia salvaguardia, la mia<br />

eredità preziosa, la mia eterna salvezza…<br />

O Gesù Cristo, amabile Signore, perché, per<br />

tutta la mia vita, ho amato, perché ho desiderato<br />

altra cosa tranne Te? Dove ero io quando<br />

non pensavo a Te? Ah! Che, per lo meno a partire<br />

da questo momento, il mio cuore soltanto<br />

desideri Te e per Te si infiammi, Signore Gesù!<br />

Desideri <strong>del</strong>la mia anima correte, che già molto<br />

avete indugiato; affrettatevi al fine a cui aspirate;<br />

cercate realmente Colui che cercate. O Gesù,<br />

scomunicato sia chi non Ti ama. Colui che<br />

non Ti ama sia pieno di amarezze. O dolce Gesù,<br />

sii l’amore, la <strong>del</strong>izia, l’ammirazione di ogni<br />

cuore, degnamente consacrato alla Tua gloria.<br />

Dio <strong>del</strong> mio cuore e mia compartecipazione,<br />

Gesù Cristo, che in Te il mio cuore venga meno,<br />

e sii Tu stesso la mia vita. Si accenda nella<br />

mia anima la fiamma ardente <strong>del</strong> tuo amore<br />

e si converta in un incendio tutto divino che arda<br />

per sempre sull’altare <strong>del</strong> mio cuore; che infiammi<br />

l’intimo <strong>del</strong> mio essere, e arroventi fino<br />

in fondo la mia anima affinché, il giorno <strong>del</strong>la<br />

mia morte, io compaia dinanzi a Te interamente<br />

consumato nel Tuo amore. Così sia.<br />

(Sant’Agostino d’Ippona)


Convertita dal<br />

Santissimo Sacramento<br />

Come un raggiante fiore,<br />

col profumo di un’innocenza<br />

battesimale illibata,<br />

Teresa entra al Carmelo<br />

di Lisieux e lì, seguendo<br />

la “Piccola Via”, realizza la<br />

sua vocazione.<br />

Diversamente, S. Agostino solo<br />

quando entrava nella piena età matura,<br />

dopo una gioventù vissuta nel peccato,<br />

è visitato dalla grazia, si converte<br />

e cammina a lunghi passi sulla via<br />

<strong>del</strong>le virtù e <strong>del</strong>la saggezza.<br />

L’uno e l’altro caso illustrano le differenti<br />

circostanze nelle quali Dio va<br />

a prendere alcuni eletti, e le vie “personalizzate”<br />

che traccia loro. “Vi sono<br />

diversità di operazioni, ma uno solo<br />

è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno<br />

è data una manifestazione particolare<br />

<strong>del</strong>lo Spirito per l’utilità comune”<br />

(I Cor 12, 6-7).<br />

34 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

Sa n t’eL i z a b e t h an n Se t o n<br />

Dal seno <strong>del</strong>l’aristocrazia anglicana nordamericana, la<br />

Provvidenza chiama il fior fiore di un’anima per mutare l’indirizzo<br />

<strong>del</strong>l’educazione negli Stati Uniti. Ella fonda una congregazione<br />

sulla roccia incrollabile <strong>del</strong>l’Eucaristia, all’ombra <strong>del</strong>la quale<br />

fioriscono i carismi e si solidificano le opere di Dio.<br />

Suor Isabel Cristina Lins Brandão Veas<br />

Elizabeth Ann Seton conduceva una<br />

vita particolarmente agiata quando fu<br />

chiamata dal Signore. Di religione anglicana,<br />

sposata ad un ricco commerciante<br />

e con cinque figli, nulla lasciava<br />

presagire gli elevati disegni ai quali<br />

la Provvidenza la stava chiamando. Ma<br />

dalla sua corrispondenza alla grazia sarebbero<br />

dipese migliaia di anime e, in<br />

un certo senso, una nazione intera.<br />

Fu così che lei, di fronte alla chiamata<br />

<strong>del</strong> Signore, non esitò a dire il suo<br />

“sì”. Particolarmente entusiasta per<br />

aver scoperto la Presenza Reale di Nostro<br />

Signore nell’Eucaristia, si fece figlia<br />

<strong>del</strong>la Chiesa Cattolica. Questa conversione<br />

avrebbe trasformato non solo<br />

la sua vita, ma addirittura la storia <strong>del</strong><br />

Cattolicesimo negli Stati Uniti. Due secoli<br />

dopo la sua nascita, venne proclamata<br />

santa e divenne la prima nordamericana<br />

elevata agli onori degli altari.<br />

Un’infanzia sofferta<br />

Secondogenita <strong>del</strong> famoso medico<br />

Richard Bayley e di Catherine Charlton,<br />

Elizabeth Ann Bayley nacque<br />

due anni prima <strong>del</strong>lo scoppio <strong>del</strong>la<br />

Guerra d’Indipendenza degli Stati<br />

Uniti: il 28 agosto 1774. La famiglia,<br />

discendente dai primi coloni <strong>del</strong>la regione,<br />

risiedeva a Nuova York. Come<br />

la maggioranza dei membri <strong>del</strong>l’alta<br />

società newyorkese, era anglicana<br />

praticante.<br />

Prima di compiere tre anni rimase<br />

orfana di madre e suo padre contrasse<br />

un nuovo matrimonio dal quale<br />

nacquero altri sette figli. La piccola<br />

figliastra era disprezzata dalla matrigna,<br />

il che le faceva sentire oltremodo<br />

la mancanza <strong>del</strong>la madre, ma anche il<br />

padre, assorbito dai servizi e dalle ricerche<br />

mediche, non comprendeva la<br />

profonda sensibilità <strong>del</strong>la figlia.


Fu così che Elizabeth, all’età di otto<br />

anni, fu inviata alla fattoria di uno<br />

zio paterno, per vivere lì in compagnia<br />

dei suoi cugini. Questo periodo passato<br />

nel tranquillo ambiente <strong>del</strong>la campagna<br />

determinò la formazione <strong>del</strong><br />

suo carattere contemplativo e deciso.<br />

Matrimonio nell’alta società<br />

A diciassette anni, Elizabeth tornò<br />

a Nuova York. Il vigore e la grazia<br />

<strong>del</strong>la sua gioventù, la distinzione<br />

e la nobiltà <strong>del</strong> portamento fecero<br />

sì che, in poco tempo, la<br />

sua presenza diventasse molto<br />

richiesta nelle riunioni<br />

<strong>del</strong>la società newyorkese.<br />

Prima di compiere<br />

vent’anni, si sposò con William<br />

Magee Seton, appartenente<br />

ad un’agiata famiglia<br />

di commercianti. I primi<br />

otto anni di matrimonio<br />

trascorsero prosperi e tranquilli.<br />

Benedetti da cinque figli<br />

— Anna, Richard, William, Catherine<br />

e Rebecca —, i Seton risiedevano<br />

in uno dei migliori quartieri di<br />

Nuova York e conducevano una vita<br />

piuttosto agiata.<br />

Molto religiosa e caritatevole, Elizabeth<br />

partecipava alle attività promosse<br />

dalla Chiesa Anglicana e si preoccupava<br />

<strong>del</strong>le sofferenze <strong>del</strong> prossimo.<br />

Le doleva oltremodo vedere le<br />

asperità attraverso cui passavano le<br />

vedove rimaste povere. Per dar loro<br />

assistenza, organizzò, insieme con altre<br />

dame ricche, un’associazione caritativa.<br />

La giovane signora Seton non<br />

poteva immaginare che, nel giro di<br />

pochi anni, si sarebbe trovata in una<br />

situazione analoga a quelle donne…<br />

Arrivano le tribolazioni<br />

Nel 1803 la condizione economica<br />

<strong>del</strong>la famiglia Seton cominciò a peggiorare<br />

e, nel contempo, William fu<br />

colpito dalla tubercolosi. Elizabeth,<br />

nel disperato tentativo di trovare una<br />

soluzione al male <strong>del</strong> marito decise di<br />

partire per Livorno con lui e la primogenita<br />

di otto anni, di nome Annina.<br />

Sisters of Charity<br />

Agli occhi dei familiari e degli amici,<br />

questo viaggio sembrava una pazzia.<br />

Invece, ognuno di quei giorni costituiva<br />

un tratto <strong>del</strong> lungo cammino tracciato<br />

dalla Provvidenza per condurre<br />

Elizabeth alla Chiesa Cattolica.<br />

Tra i molti contatti commerciali<br />

che William Seton manteneva con<br />

Prima di compiere vent’anni, si<br />

sposò con un giovane<br />

appartenente ad un’agiata famiglia<br />

di commercianti<br />

Elizabeth Ann Seton, 1797<br />

l’Europa, vi era quello con i fratelli<br />

Antonio e Filippo Filicchi, di Livorno,<br />

con cui aveva stabilito una solida<br />

amicizia, i quali generosamente li<br />

ospitarono per quel periodo.<br />

Tuttavia, approdati a Livorno, le<br />

autorità sanitarie, a causa <strong>del</strong>la notizia<br />

che la febbre gialla infieriva in terra<br />

americana, decretarono la quarantena<br />

ai membri <strong>del</strong>l’equipaggio <strong>del</strong>la<br />

nave che era appena giunta in porto..<br />

I Seton furono allora inviati al lazzaretto,<br />

un edificio dalle pareti fredde e<br />

umide, dove la salute di William andò<br />

sempre più peggiorando.<br />

Le prime grazie <strong>del</strong>la conversione<br />

Isolata da tutti, vedendo il marito<br />

deperire giorno, dopo giorno, e sof-<br />

frendo privazioni, Elizabeth si mise a<br />

confidare sempre più in Dio e a considerare<br />

la sua vita con una prospettiva<br />

più soprannaturale. Il confinamento<br />

fisico rendeva la sua anima più<br />

aperta alle ispirazioni <strong>del</strong>la grazia e<br />

lei cominciò ad ascoltare con sempre<br />

maggiore attenzione le spiegazioni riguardo<br />

alla Dottrina Cattolica che le<br />

davano le poche persone con cui aveva<br />

contatto in questo periodo.<br />

Terminata la quarantena, i Seton<br />

si trasferirono a Pisa. Indebolito<br />

dai giorni trascorsi<br />

al lazzaretto, William morì<br />

in meno di due settimane.<br />

Elizabeth aveva allora<br />

trent’anni.<br />

La famiglia Filicchi, impregnata<br />

di vera carità cristiana,<br />

accolse nella sua casa<br />

la vedova e la sua figlioletta e,<br />

in attesa <strong>del</strong> giorno <strong>del</strong>la partenza<br />

<strong>del</strong>la nave che le avrebbe<br />

portate di nuovo in America.<br />

propose loro di visitare Firenze.<br />

Fu così che una domenica, la moglie<br />

di Antonio Filicchi, Amabilia, la<br />

invitò ad assistere alla Messa nella<br />

Chiesa <strong>del</strong>l’Annunziata ed entrando<br />

nel tempio sacro, Elizabeth si sentì<br />

profondamente toccata nell’anima.<br />

Regnava una certa penombra nella<br />

recinzione. Intorno all’altare, molte<br />

persone recitavano il Rosario, con<br />

grande devozione. Lo sguardo meravigliato<br />

di Elizabeth percorse le opere<br />

d’arte che abbellivano l’ambiente:<br />

intagli in legno, belle pietre di differenti<br />

colori, dipinti raffiguranti scene<br />

<strong>del</strong>la Scrittura. Uscita da lì, lei avrebbe<br />

scritto nel suo diario: “Non ci si<br />

può fare un’idea di come sia tutto questo<br />

attraverso una semplice descrizione”.<br />

1 A partire da quel giorno, Elizabeth<br />

sentì un cambiamento nel suo<br />

intimo. Che cosa trovava e che cosa<br />

provava nelle chiese cattoliche che<br />

che ne fu così tanto attratta?<br />

La Provvidenza Si fa sentire<br />

Tra visite a chiese e monumenti, trascorsero<br />

i giorni che precedevano il ri-<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 35


Jim Henderson<br />

torno a Nuova York ma, per motivi tecnici,<br />

la partenza <strong>del</strong>la nave fu rinviata.<br />

I Filicchi colsero l’occasione per<br />

istruirla ancor più nella Fede, esponendole<br />

la dottrina <strong>del</strong>la Presenza<br />

Reale di Cristo nell’Eucaristia ed<br />

Elizabeth rimase incantata all’idea di<br />

potersi incontrare con Nostro Signore<br />

Gesù Cristo nelle Sacre Specie.<br />

Alcuni giorni più tardi, Dio le<br />

avrebbe inviato una grazia sensibile<br />

affinché credesse in questa sublime<br />

verità <strong>del</strong>la Fede. In compagnia <strong>del</strong>la<br />

famiglia Filicchi, mentre partecipava<br />

alla S. Messa nella Chiesa <strong>del</strong>la<br />

Madonna <strong>del</strong>le Grazie, a Livorno,<br />

nel momento in cui il celebrante<br />

stava elevando la Sacra Ostia, dopo<br />

la Consacrazione, qualcuno le si<br />

inginocchiò a fianco e le disse sotto-<br />

Santa Elizabeth Ann fu la prima<br />

nordamericana elevata agli onori<br />

degli altari<br />

Statua di Santa Elizabeth<br />

Ann Seton nel Cimiterio di Saint<br />

Raymond, New York<br />

36 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

voce: “Qui sta quello che si chiama<br />

‘Presenza Reale’”. Scossa da tali parole,<br />

lei si chinò piena di venerazione<br />

e, per la prima volta, adorò Gesù<br />

nell’Eucaristia, mentre tentava di<br />

trattenere le lacrime.<br />

Più tardi lei avrebbe scritto a sua<br />

cognata, Rebecca Seton, che era rimasta<br />

a Nuova York: “Come saremmo<br />

felici se credessimo in quello che<br />

queste buone anime credono! Possiedono<br />

Dio nel Sacramento, Egli permane<br />

nelle loro chiese ed è portato ai malati!<br />

Oh, mio Dio! Quando essi passano<br />

col Santissimo Sacramento sotto<br />

la mia finestra, non posso controllare<br />

le mie lacrime, pensando: ‘Mio Dio,<br />

quanto felice sarei, se, anche restando<br />

lontana da tutto quanto mi è caro, potessi<br />

incontrarTi in chiesa, come loro<br />

Ti incontrano!’”. 2<br />

L’incontro con la vera Madre<br />

Cominciava per Elizabeth una <strong>del</strong>le<br />

sue più ardue lotte spirituali. Abbandonare<br />

l’anglicanesimo significava<br />

rinunciare alla religione nella quale<br />

era nata e vissuta fino ad allora, ma<br />

Gesù Eucaristico la attirava sempre<br />

più verso la Chiesa Cattolica.<br />

Anche la piccola Annina era rimasta<br />

affascinata dal cattolicesimo<br />

e non poche volte ripeteva: “Mamma,<br />

non esistono cattolici in America?<br />

Quando torneremo a casa, non faremo<br />

parte <strong>del</strong>la Chiesa Cattolica?”. 3<br />

Da brava madre, lei si sentiva responsabile,<br />

non solo <strong>del</strong>la propria<br />

salvezza, ma anche di quella dei suoi<br />

figli. Pertanto, si mise a pregare, chiedendo<br />

a Dio che le indicasse la strada<br />

da percorrere.<br />

Un giorno, Elizabeth vide per caso<br />

un piccolo libro di preghiere appartenente<br />

alla sig.ra Filicchi, appoggiato<br />

sul tavolo. Lo aprì e cominciò a<br />

leggere: “RicordaTi, o piissima Vergine<br />

Maria, che mai si è sentito dire<br />

…” ognuna <strong>del</strong>le parole <strong>del</strong> Memorare<br />

suonò nella sua anima come una<br />

consolazione: lei, che durante l’infanzia<br />

aveva tanto sentito la mancanza<br />

<strong>del</strong>l’affetto materno, in realtà aveva<br />

una Madre che si prendeva cura di lei<br />

con indicibile bontà! Cominciò allora<br />

ad invocare la Madonna, chiedendo<br />

che le mostrasse la via che avrebbe<br />

dovuto seguire.<br />

Nuove disavventure<br />

L’8 aprile <strong>del</strong> 1804, madre e figlia<br />

si imbarcarono, in compagnia di<br />

Antonio Filicchi, per far ritorno negli<br />

Stati Uniti, una nuova serie di disavventure<br />

e di imprevedibili cambiamenti<br />

colse la giovane vedova nella<br />

sua terra natale.<br />

Nonostante la felicità nel rivedere<br />

gli altri quattro figlioletti, Elizabeth<br />

aveva nell’anima un grave turbamento:<br />

se, da una parte, abbracciare<br />

il cattolicesimo significava guadagnarsi<br />

l’isolamento da parte di tutti<br />

i suoi familiari e amici americani,<br />

dall’altra,ormai lei non riusciva a vivere<br />

senza pensare al Santissimo Sacramento.<br />

Trascorreva lunghe ore<br />

<strong>del</strong>la giornata facendo comunioni<br />

spirituali e, pur restando nella chiesa<br />

anglicana di San Paolo, da lì adorava<br />

Gesù presente nel tabernacolo <strong>del</strong>la<br />

Chiesa Cattolica di San Pietro che riusciva<br />

a scorgere dalle finestre.<br />

Invano, diverse sue amiche aristocratiche<br />

tentarono di dissuaderla dalla<br />

conversione. Lo stesso ministro anglicano<br />

che un tempo l’ aveva guidata<br />

spiritualmente vedeva che i suoi consigli<br />

erano inutili: lei ancora non apparteneva<br />

formalmente alla Chiesa<br />

ma il suo cuore era ormai cattolico.<br />

La conversione<br />

Il mercoledì <strong>del</strong>le Ceneri <strong>del</strong> 1805,<br />

davanti al tabernacolo <strong>del</strong>la Chiesa di<br />

San Pietro, Elizabeth prese la decisione<br />

irrevocabile di farsi cattolica, con i<br />

suoi cinque figli. Dieci giorni dopo, il<br />

14 marzo, fece, nela medesima chiesa,<br />

la sua professione di Fede.<br />

Il giorno <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong>l’Annunciazione,<br />

il 25 marzo, realizzò il suo più<br />

ardente desiderio: ricevette la Prima<br />

Comunione. Piena di gioia, scrisse<br />

all’amica italiana: “Finalmente, Amabilia<br />

— finalmente! — Dio è mio ed io


sono Sua! Adesso, accada quello che<br />

accada, io L’ho ricevuto!”. 4<br />

Su questo giorno, Elizabeth avrebbe<br />

annotato nel suo diario: “Mio Dio,<br />

persino il mio ultimo sospiro mi ricorderò<br />

di quella notte che ho passato in<br />

attesa che il sole nascesse! Il mio povero<br />

cuore ansimava per il lungo cammino<br />

fino alla città, nel quale ogni passo<br />

significava essere più vicina a quella<br />

strada, più vicina a quel tabernacolo,<br />

più vicina a quel momento in cui Egli<br />

sarebbe entrato nella mia dimora povera<br />

e piccola, ma interamente Sua!”. 5<br />

Fonda una nuova<br />

Congregazione religiosa<br />

L’anno successivo, trovandosi a<br />

Nuova York Mons. John Carroll —<br />

primo Vescovo di Baltimora e degli<br />

Stati Uniti —, Elizabeth ricevette<br />

la Cresima. Preoccupata per l’educazione<br />

dei suoi figli e la formazione dei<br />

bambini cattolici, tentò di aprire una<br />

scuola nella sua città natale. Intanto,<br />

i suoi piani furono frustrati, in seguito<br />

al disprezzo e all’incomprensione da<br />

parte di coloro che non approvavano<br />

la sua conversione. Più tardi, nel 1808,<br />

sotto la protezione di Mons. Carroll,<br />

Elizabeth si trasferì a Baltimora, dove<br />

fondò un collegio destinato all’educazione<br />

<strong>del</strong>le bambine. Non tardarono<br />

a presentarsi giovani ragazze che si<br />

sentivano chiamate alla vita religiosa<br />

e volevano seguire Elizabeth nel suo<br />

nobile ideale di carità.<br />

Con l’aiuto di un generoso donatore,<br />

la piccola comunità si stabilì a<br />

Emmitsburg, Maryland, nell’anno<br />

1809. Nacque così la prima congregazione<br />

religiosa degli Stati Uniti: la<br />

Congregazione <strong>del</strong>le Suore di Carità<br />

di San Giuseppe, secondo la regola<br />

<strong>del</strong>le Figlie <strong>del</strong>la Carità di San Vincenzo<br />

De Paoli, dedita all’educazione<br />

<strong>del</strong>le bambine.<br />

Una bella peculiarità <strong>del</strong> carisma<br />

<strong>del</strong>l’istituzione si trova così espressa<br />

nel testo <strong>del</strong>le sue costituzioni:<br />

“Il fine secondario, ma non meno importante,<br />

è onorare la Santa Infanzia<br />

di Gesù nelle bambine, il cui cuore è<br />

chiamato ad amare Dio<br />

mediante la pratica <strong>del</strong>le<br />

virtù e <strong>del</strong>la conoscenza<br />

<strong>del</strong>la religione; allo stesso<br />

tempo, semineranno<br />

nelle loro menti i germi<br />

di un sapere utile”. 6<br />

Seguita da diciassette<br />

discepole, Elizabeth<br />

fece i voti il 21 luglio<br />

1813. Madre Seton, come<br />

cominciò ad essere<br />

chiamata dopo la fondazione,<br />

fu direttrice<br />

generale <strong>del</strong>la Congregazione<br />

fino alla fine<br />

<strong>del</strong>la sua vita, impegnandosi<br />

a formare le<br />

suore secondo lo spirito<br />

di Santa Luisa de<br />

Marillac e di San Vincenzo<br />

di Paolo.<br />

Frutti di<br />

un’anima eucaristica<br />

Quanto ai suoi figli, tutti vissero e<br />

morirono come buoni cattolici. Annina<br />

fu novizia nella Congregazione<br />

di sua madre e morì, non appena fatti<br />

i voti, a soli diciasette anni. I due figli,<br />

Richard e William, si arruolarono<br />

nella marina. Il primo morì a venticinque<br />

anni. William si sposò ed ebbe<br />

sette figli, dei quali uno sarebbe diventato<br />

Arcivescovo. Catherine si fece<br />

religiosa nella Congregazione fondata<br />

da sua madre. Rebecca spirò tra<br />

le braccia di Santa Elizabeth ad appena<br />

quattordici anni di età.<br />

Come suole accadere per i Fondatori,<br />

la missione di Madre Seton continuò<br />

ad avere seguito dopo la sua<br />

morte. Ella avrebbe assistito, dal Cielo,<br />

alla crescita <strong>del</strong>la sua opera. Consegnando<br />

la sua anima a Dio il 4 gennaio<br />

1821, quando la comunità di<br />

Madre Elizabeth contava solo cinquanta<br />

suore tra collegi e orfanatrofi.<br />

Il giorno <strong>del</strong>la sua canonizzazione,<br />

14 settembre 1975, le sue consorelle<br />

erano più di ottomila, infatti, era evidente<br />

che la sua Congregazione era<br />

stata fondata sulla roccia incrollabile<br />

Fino alla fine <strong>del</strong>la sua vita,<br />

Madre Seton fu direttrice generale <strong>del</strong>la<br />

Congregazione <strong>del</strong>le Suore <strong>del</strong>la Carità<br />

di San Giuseppe, da lei fondata<br />

<strong>del</strong>l’Eucaristia, all’ombra <strong>del</strong>la quale<br />

fioriscono i carismi e si solidificano le<br />

opere di Dio. <br />

1 MARIE CELESTE, Sister. Elizabeth<br />

Ann Seton - A Self-Portrait. A study<br />

of her spirituality in her own words.<br />

Libertyville (Illinois): S.C. Franciscan<br />

Marytown Press, 1986. pag. 70.<br />

2 MARIE CELESTE, Sister. Elizabeth<br />

Ann Seton - Collected Writings, edited<br />

by Regina Bechtle, S.C, and Judith<br />

Metz, S.C.; mss, editor, Ellin<br />

Kelly. 2000-2006. Vol. I, pag. 289.<br />

3 MARIE CELESTE, Sister. Elizabeth<br />

Ann Seton – A Self-Portrait. A<br />

study of her spirituality in her own<br />

words. Libertyville (Illinois): S.C.<br />

Franciscan Mary town Press, 1986.<br />

pagg. 80-81.<br />

4 MARIE CELESTE, Sister. Elizabeth<br />

Ann Seton - Collected Writings, edited<br />

by Regina Bechtle, S.C, and Judith<br />

Metz, S.C.; mss, editor, Ellin<br />

Kelly. 2000-2006. Vol. I, pag. 367.<br />

5 Idem, ibidem.<br />

6 www.famvin.stjohns.edu/es/downloads/santoralfv/isaseton.pdf<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 37<br />

Sisters of Charity


Immedesimarsi nelle<br />

necessità <strong>del</strong>la Chiesa<br />

Immedesimarsi nelle necessità<br />

<strong>del</strong>la Chiesa in tutti i<br />

continenti è, e sarà sempre,<br />

una precisa caratteristica<br />

dei cristiani. […]<br />

Non posso dimenticare il giubilo<br />

con cui San Josemaría esprimeva<br />

questa verità. “Nella Santa Chiesa<br />

— scriveva — noi cattolici troviamo<br />

la nostra fede, le nostre norme di<br />

condotta, la nostra orazione, il senso<br />

<strong>del</strong>la fraternità, la comunione con<br />

tutti i fratelli defunti che si purificano<br />

in Purgatorio – la Chiesa purgante —<br />

o che godono già <strong>del</strong>la visione beatifica<br />

— la Chiesa trionfante — amando<br />

eternamente il Dio tre volte Santo.<br />

È la Chiesa che permane quaggiù,<br />

e nello stesso tempo trascende la<br />

storia. La Chiesa che è nata sotto il<br />

manto <strong>del</strong>la Madonna, e continua —<br />

sulla terra e nel cielo — a onorarla<br />

come Madre”. 1 [...]<br />

38 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

La Pa r o L a d e i Pa S t o r i<br />

Nella sua lettera mensile ai membri <strong>del</strong>l’Opera,<br />

Mons. Javier Echeverria ricorda la dottrina <strong>del</strong>la<br />

Chiesa come Corpo di Cristo e suggerisce alcune<br />

azioni concrete per amarla e servirla.<br />

Mons. Javier Echevarría Rodríguez<br />

Prelato <strong>del</strong>l’Opus Dei<br />

La Chiesa come Corpo di Cristo<br />

Meditiamo di nuovo le parole di<br />

Gesù risorto. Alla domanda di Saulo:<br />

“Chi sei, Signore?”, il Signore risponde:<br />

“Io sono Gesù che tu perseguiti”<br />

(cfr. At 9,5). “In questa esclamazione<br />

<strong>del</strong> Risorto, che trasformò la<br />

vita di Saulo, in fondo ormai è contenuta<br />

l’intera dottrina sulla Chiesa come<br />

Corpo di Cristo. Cristo non si è ritirato<br />

nel cielo, lasciando sulla terra<br />

una schiera di seguaci che mandano<br />

avanti ‘la sua causa’. La Chiesa non è<br />

un’associazione che vuole promuovere<br />

una certa causa. In essa non si tratta<br />

di una causa. In essa si tratta <strong>del</strong>la<br />

persona di Gesù Cristo, che anche da<br />

Risorto è rimasto ‘carne’. Egli ha ‘carne<br />

e ossa’ (cfr. Lc 24, 39), lo afferma<br />

in Luca il Risorto davanti ai discepoli<br />

che lo avevano considerato un fantasma.<br />

Egli ha un corpo. È personalmente<br />

presente nella sua Chiesa”. 2<br />

Alla luce di queste considerazioni,<br />

comprendiamo meglio che offendere<br />

la Chiesa — la sua dottrina, i<br />

suoi sacramenti ed istituzioni, i suoi<br />

Pastori e, specialmente, il suo Capo<br />

visibile, il Romano Pontefice — vuol<br />

dire disprezzare lo stesso Gesù. La<br />

Chiesa che vediamo sulla terra, infatti,<br />

nonostante le debolezze e gli<br />

errori dei suoi membri, è sempre la<br />

Chiesa di Dio, come ripete Paolo innumerevoli<br />

volte: il Popolo che Dio<br />

Padre ha convocato alla sua presenza;<br />

il Corpo di Cristo che Gesù ha<br />

fondato a prezzo <strong>del</strong> suo sangue per<br />

prolungare la sua presenza nella storia<br />

fino alla fine dei tempi; il Tempio<br />

<strong>del</strong>lo Spirito Santo che si innalza<br />

come vera dimora di Dio tra gli uomini.<br />

Come ci insegnano San Cipriano,<br />

Padre <strong>del</strong>la Chiesa, ed il Concilio<br />

Vaticano II: “tutta la Chiesa si<br />

presenta come ‘un popolo adunato


dall’unità <strong>del</strong> Padre, <strong>del</strong> Figlio e <strong>del</strong>lo<br />

Spirito Santo’”. 3<br />

Universalità e unità <strong>del</strong>la Chiesa<br />

L’Unità e Trinità di Dio definisce,<br />

quindi, il fondamento ultimo <strong>del</strong>la<br />

realtà e <strong>del</strong>la natura intima <strong>del</strong>la<br />

Chiesa. Perciò, “sono completamente<br />

fuori strada coloro che vogliono distinguere<br />

una Chiesa carismatica —<br />

che sarebbe quella effettivamente fondata<br />

da Cristo — e un’altra giuridica<br />

o istituzionale, che sarebbe opera degli<br />

uomini e semplice effetto di contingenze<br />

storiche. C’è una sola Chiesa. Cristo<br />

ha fondato una sola Chiesa: visibile<br />

e invisibile, con un corpo gerarchico<br />

e organizzato, con una struttura fondamentale<br />

di diritto divino, e con un’intima<br />

vita soprannaturale che la anima,<br />

la sostiene e la vivifica”. 4<br />

La sublime visione <strong>del</strong>la Chiesa,<br />

che San Paolo espone nelle sue lettere,<br />

dà ragione <strong>del</strong>la fermezza con cui<br />

agisce quando si mettono in questione<br />

la sua unità o la sua universalità.<br />

Ai cristiani di Corinto, propensi a dividersi<br />

in fazioni contrapposte, scrive,<br />

ammonendoli: “Fratelli, (…) ho<br />

saputo che vi sono discordie tra voi.<br />

Mi riferisco al fatto che ciascuno di<br />

voi dice: “Io sono di Paolo”, “Io invece<br />

sono di Apollo”, “E io di Cefa”, “E io<br />

di Cristo!”. Cristo è stato forse diviso?<br />

Forse Paolo è stato crocifisso per voi, o<br />

è nel nome di Paolo che siete stati battezzati?<br />

(I Cor 1, 11-13).<br />

La difesa <strong>del</strong>l’unità di questa Madre<br />

santa è una passione dominante<br />

nella vita <strong>del</strong>l’Apostolo, come lo<br />

fu anche la difesa <strong>del</strong>la sua universalità.<br />

“Dal primo momento — insegna<br />

il Papa — egli aveva capito che questa<br />

è una realtà che non concerneva<br />

solo i giudei o un certo gruppo di uomini,<br />

ma che aveva un valore universale<br />

e concerneva tutti, perché Dio è il<br />

Dio di tutti”. 5 Così, dinanzi al pericolo<br />

che la primitiva comunità cristiana<br />

restasse chiusa nei limiti <strong>del</strong>la Sinagoga,<br />

il cosiddetto Concilio di Gerusalemme<br />

dichiara che tutti gli uomini<br />

e le donne, di qualsiasi razza, lingua<br />

e nazione, sono chiamati alla piena<br />

incorporazione nella Chiesa di Cristo<br />

( cfr. At 15, 23-29), in cui “non c’è<br />

più giudeo né greco; non c’è più schiavo<br />

né libero; non c’è più uomo né donna,<br />

poiché tutti voi siete uno in Cristo<br />

Gesù”(Gl 3, 28).<br />

Pregare “pro unitate apostolatus”<br />

Dall’appartenenza <strong>del</strong>la Chiesa a<br />

Cristo, deriva “il nostro dovere di vivere<br />

realmente in conformità con Cristo.<br />

Da qui derivano anche le esortazioni<br />

di Paolo a proposito dei vari carismi<br />

che animano e strutturano la comunità<br />

cristiana. Essi sono tutti riconducibili<br />

ad una sorgente unica, che è<br />

lo Spirito <strong>del</strong> Padre e <strong>del</strong> Figlio, sapendo<br />

bene che nella Chiesa non c’è nes-<br />

Quanto dobbiamo<br />

ringraziare Dio<br />

perché ha voluto<br />

la Chiesa unica<br />

e al contempo<br />

così diversa al<br />

suo interno!<br />

suno che ne sia sprovvisto, poiché, come<br />

scrive l’Apostolo, ‘a ciascuno è data<br />

una manifestazione particolare <strong>del</strong>lo<br />

Spirito per l’utilità’ (1 Cor 12, 7)”. 6 La<br />

tua preghiera pro unitate apostolatus<br />

nasce da una devozione sincera? Come<br />

preghi per tutti coloro che spendono<br />

la loro esistenza per la Chiesa?<br />

Arrivi con la tua preghiera fino all’ultimo<br />

angolo <strong>del</strong>la terra dove si lavora<br />

per Cristo?<br />

Quanto dobbiamo ringraziare Dio<br />

perché ha voluto la Chiesa unica e al<br />

contempo così diversa al suo interno!<br />

Che rispetto dobbiamo portare a tutte<br />

le manifestazioni con cui lo Spirito<br />

Santo vuole adornare la Sposa di Cristo!<br />

“Nella Chiesa c’è diversità di ministeri,<br />

ma il fine è uno solo: la santificazione<br />

degli uomini. E a questo compi-<br />

to partecipano in qualche modo tutti i<br />

cristiani, per il carattere ricevuto con i<br />

Sacramenti <strong>del</strong> battesimo e <strong>del</strong>la cresima.<br />

Tutti dobbiamo sentirci responsabili<br />

di questa missione <strong>del</strong>la Chiesa, che è<br />

la stessa missione di Cristo”. 7 Nessuno<br />

è di troppo, nella Chiesa: siamo tutti<br />

necessari. Quello che importa è la comunione<br />

con il suo Capo visibile, con<br />

i Pastori e con l’intero Popolo di Dio,<br />

ciascuno secondo la chiamata e la grazia<br />

che ha ricevuto.<br />

L’Opera, una piccola<br />

parte <strong>del</strong>la Chiesa<br />

Nel quadro <strong>del</strong>l’ecclesiologia di<br />

San Paolo, la realtà teologica e giuridica<br />

<strong>del</strong>l’Opera, che è una piccola parte<br />

<strong>del</strong>la Chiesa, assume tutto il suo rilievo.<br />

Mi piace considerarlo mentre<br />

sta per terminare lo speciale anno mariano<br />

che ho indetto per commemorare<br />

il venticinquesimo <strong>del</strong>l’erezione<br />

pontificia <strong>del</strong>la Prelatura. Il lavoro<br />

apostolico <strong>del</strong>l’Opus Dei, dei suoi fe<strong>del</strong>i<br />

laici e dei suoi sacerdoti, è necessariamente<br />

una collaborazione alla vitalità<br />

pastorale <strong>del</strong>le Chiese particolari<br />

in cui la Prelatura vive e agisce. <br />

(Passi <strong>del</strong>la “Lettera <strong>del</strong> Prelato<br />

— Novembre 2008”. Il testo integrale<br />

si trova in www.opusdei.it/art.<br />

php?p=30519)<br />

1 San Josemaría, Omelia Il fine soprannaturale<br />

<strong>del</strong>la Chiesa, 28-5-1972.<br />

2 Benedetto XVI, Omelia durante<br />

l’inaugurazione <strong>del</strong>l’anno paolino,<br />

28-6-2008.<br />

3 Concilio Vaticano II, Const. dogm.<br />

Lumen gentium, n. 4; cf. S. Cipriano,<br />

Trattato sul Padrenostro, 23.<br />

4 S. Josemaría, Omelia Il fine soprannaturale<br />

<strong>del</strong>la Chiesa, 28-5-1972.<br />

5 Benedetto XVI, Discorso all’Udienza<br />

generale, 25-10-2006.<br />

6 Benedetto XVI, Discorso all’Udienza<br />

generale, 22-11-2006.<br />

7 S. Josemaría, Omelia Lealtà verso la<br />

Chiesa, 4-6-1972.<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 39


Pastorale <strong>del</strong> Bambino<br />

Internazionale giunge in Uruguay<br />

Con una cerimonia realizzata<br />

all’Università Cattolica <strong>del</strong>l’Uruguay,<br />

situata a Montevideo, è stata<br />

inaugurata un’altra sede <strong>del</strong>la Pastorale<br />

<strong>del</strong> Bambino Internazionale,<br />

il cui lavoro, come risulta nella<br />

sua pagina web, “mira allo sviluppo<br />

integrale dei bambini, dal concepimento<br />

fino ai sei anni di età, nel loro<br />

contesto familiare e comunitario,<br />

a partire da azioni di carattere preventivo”.<br />

Hanno partecipato all’evento il<br />

Cardinale Geraldo Majella Agnelo,<br />

Arcivescovo di Salvador (Brasile), il<br />

Cardinal Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo<br />

di San Paolo, e la coordinatrice<br />

internazionale <strong>del</strong>l’istituzione,<br />

dott.ssa Zilda Arns Neumann.<br />

La Pastorale <strong>del</strong> Bambino Internazionale<br />

è stata fondata in Brasile<br />

nel 1983, dalla pediatra Zilda Arns e<br />

dall’allora Arcivescovo di Londrina,<br />

Mons. Geraldo Majella. Attualmente<br />

è presente in 18 paesi.<br />

Ufficio Divino nel<br />

telefono cellulare<br />

Il Pontificio Consiglio <strong>del</strong>le Comunicazioni<br />

Sociali ha annunciato il<br />

lancio <strong>del</strong>l’iBreviary, collezione dei<br />

libri <strong>del</strong>l’Ufficio Divino in formato<br />

utilizzabile per gli iPhone. Il software,<br />

che è gratuito, può essere scaricato<br />

dall’iTunes o direttamente attraverso<br />

il cellulare. Esso contiene, oltre ai testi<br />

liturgici, audio che aiutano e guidano<br />

i fe<strong>del</strong>i nella preghiera.<br />

40 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

Asianews.it<br />

Secondo la Radio Vaticana, l’inventore<br />

<strong>del</strong>l’applicazione, Don Paolo<br />

Padrini, attraverso il medesimo<br />

sistema, sta preparando un messale<br />

con letture <strong>del</strong> giorno e musiche gregoriane.<br />

Il Papa riceve copia manoscritta<br />

<strong>del</strong>l’enciclica “Deus caritas est”<br />

La Fondazione Franco Maria<br />

Ricci (FMR) ha offerto al Papa Benedetto<br />

XVI una copia manoscritta<br />

<strong>del</strong>la sua prima enciclica, la Deus<br />

caritas est. Il dono è stato consegnato<br />

il 16 novembre dalla presidente<br />

<strong>del</strong>l’istituzione, Marilena Ferrari,<br />

che era accompagnata da tutte le<br />

persone che hanno contribuito alla<br />

sua realizzazione.<br />

In tutto sono state realizzate cinque<br />

copie, interamente scritte a mano.<br />

“Ogni esemplare <strong>del</strong> manoscritto<br />

<strong>del</strong>la “Deus caritas est” è un ‘unicum’<br />

ed ha una qualità paragonabile a quella<br />

dei codici medievali e rinascimentali.<br />

La FMR, con questo progetto, mira<br />

a dar centralità alla bellezza come valore<br />

etico ed estetico” – ha informato<br />

la Radio Vaticana.<br />

Nuovi Beati giapponesi<br />

Circa trentamila persone hanno<br />

partecipato alla cerimonia per la beatificazione<br />

di 188 martiri <strong>del</strong> secolo<br />

XVII, realizzata nello stadio di baseball<br />

di Nagasaki, Giappone.<br />

La Messa è stata presieduta dal<br />

Cardinal Seiichi Shirayanagi, Arcivescovo<br />

emerito di Tokio. La formula<br />

di beatificazione è stata proferita dal<br />

Cardinal José Saraiva Martins, prefetto<br />

emerito <strong>del</strong>la Congregazione<br />

<strong>del</strong>le Cause dei Santi. Il Prelato por-<br />

toghese ha messo in risalto, nel suo<br />

discorso, che “la fe<strong>del</strong>tà dei martiri è<br />

un segnale <strong>del</strong>la dottrina vitale <strong>del</strong>la<br />

Chiesa, visto che il martirio è il pieno<br />

esercizio <strong>del</strong>la libertà umana e atto supremo<br />

d’amore”. A sua volta, Mons.<br />

Joseph Mitsuaki Takami, attuale arcivescovo<br />

di Nagasaki, ha affermato<br />

che l’evento “offre alla Chiesa nel<br />

Giappone l’opportunità di trovare il tesoro<br />

nascosto nella storia <strong>del</strong> cristianesimo<br />

in terra nipponica”.<br />

Cile: più di 14.000 fe<strong>del</strong>i<br />

alla “Marcia per la<br />

Famiglia e la Vita”<br />

RV — Più di 14 mila persone<br />

hanno partecipato alla “VI Marcia<br />

per la Famiglia e la Vita” nella<br />

cornice <strong>del</strong>la Settimana per la Vita<br />

e la Famiglia, celebrata dalla Chiesa<br />

<strong>del</strong> Cile. La festa ha avuto inizio<br />

con una celebrazione preseduta dal<br />

padre Marcos Burzawa, ricordando<br />

che “camminare significa cercare<br />

il senso <strong>del</strong>la vita; camminare significa<br />

ciò che muove il nostro cuore”.<br />

Ai giovani, numerosi alla marcia, è<br />

stato ricordato che sono chiamati a<br />

“formarsi un carattere forte, ricco e<br />

coerente, che li renda liberi e responsabili,<br />

sensibili ai valori veri, un carattere<br />

solidale, per formare un giorno<br />

una famiglia cristiana”. La meta<br />

<strong>del</strong>la marcia è stata il santuario nazionale<br />

di Maipú, dove l’arcivescovo<br />

di Santiago, il cardinale Francisco<br />

Javier Errázuriz, ha celebrato la<br />

Santa Messa, affermando che “questa<br />

è stata una marcia che ha espresso<br />

la gioia di costituire famiglie che<br />

abbiano vita”. Nell’omelia, il card.<br />

Errázuriz ha invitato i presenti a<br />

non lasciarsi trasportare da quei segnali<br />

che pregiudicano la stabilità<br />

familiare, a soccorrere quelle famiglie<br />

che si trovano in difficoltà e<br />

a mostrare cosa significa essere famiglia.<br />

Ha perciò manifestato il<br />

suo augurio e il completo sostegno<br />

ai numerosi partecipanti, ricordando<br />

loro l’impegno che hanno per le<br />

famiglie. “Le nostre famiglie hanno


vita, hanno vita in Gesù Cristo”, ha<br />

aggiunto il porporato, lamentando<br />

poi “l’esistenza ancora numerosa di<br />

tante famiglie che non conoscono la<br />

luce e l’amore che Cristo ci dona, e<br />

vivono il rischio di cadere nella mancanza<br />

di fiducia e nella disperazione”.<br />

Alla fine ha invitato i presenti<br />

a “continuare a dare questo messaggio<br />

che hanno dato oggi a tutte le<br />

famiglie <strong>del</strong>la città. Nella nostra arcidiocesi<br />

— ha detto — ci sono molte<br />

famiglie che fondano la loro vita<br />

su Gesù Cristo, che educano i loro figli<br />

nella fede, e lo fanno nonostante<br />

le difficoltà. Ciò rappresenta un fermento<br />

di incalcolabile valore non<br />

soltanto per la nostra arcidiocesi, ma<br />

per tutto il Cile, per la speranza che<br />

trasmettono, che deve essere accompagnata<br />

con la preghiera”.<br />

Figlie di Maria Ausiliatrice<br />

eleggono la nuova superiora<br />

In rappresentanza <strong>del</strong>le circa<br />

15.000 suore figlie di Maria Ausiliatrice<br />

oggi esistenti in tutto il mondo,<br />

193 religiose hanno partecipato,<br />

a Roma, al capitolo generale <strong>del</strong>la<br />

Congregazione, nel quale è stata<br />

eletta la nuova superiora generale:<br />

Madre Yvonne Reungoat.<br />

Alla fine <strong>del</strong>l’Udienza <strong>del</strong> 12 novembre,<br />

Benedetto XVI le ha salutate<br />

e si è felicitato per l’evento: “Care<br />

sorelle, mi unisco con gioia alla vostra<br />

gratitudine a Dio per i doni ricevuti<br />

in questi mesi, durante i quali avete riflettuto<br />

insieme sul presente e il futuro<br />

<strong>del</strong> vostro Istituto. Invoco una rinnovata<br />

effusione di grazia divina sulla nuova<br />

Superiora Generale e il suo Consiglio,<br />

come pure su tutta la Congregazione,<br />

affinché possiate proseguire con<br />

entusiasmo la vostra missione apostolica”.<br />

Le Figlie di Maria Ausiliatrice,<br />

fondate nel 1872 da Don Bosco e<br />

da Madre Maria Domenica Mazzarello<br />

sono presenti nei cinque continenti<br />

operando in diversi tipi di opere<br />

educative, sociali e di evangelizzazione.<br />

Nuovo Ufficiale <strong>del</strong>la<br />

Congregazione per<br />

l’Educazione Cattolica<br />

Il sacerdote portoghese, Don Fernando<br />

Caldas Esteves, è stato nominato<br />

dal Santo Padre Ufficiale <strong>del</strong>la<br />

Congregazione per l’Educazione Cattolica,<br />

carica che lo rende responsabile<br />

per il settore di lingua portoghese<br />

e spagnola <strong>del</strong>le Scuole Cattoliche,<br />

come pure <strong>del</strong>le Università Cattoliche<br />

e Facoltà Ecclesiastiche.<br />

Don Fernando Esteves è stato ordinato<br />

nel 1998 e dal 2005 era vicerettore<br />

nel Pontificio Collegio Portoghese<br />

di Roma.<br />

Mezzo milione di rosari<br />

per la pace in India<br />

Il giorno 22 novembre si è conclusa<br />

a Bangalore, con una Messa solenne,<br />

la campagna di preghiere in<br />

appoggio ai cristiani vittime di attacchi<br />

fondamentalisti in Orissa e in<br />

altri Stati <strong>del</strong>l’India organizzata dal<br />

sacerdote salesiano Don T,C. George,<br />

Direttore <strong>del</strong> Centro Vishwadeep.<br />

Ad essa hanno partecipato fe<strong>del</strong>i<br />

cattolici <strong>del</strong> mondo intero che, dal<br />

giorno 6 ottobre, vigilia <strong>del</strong>la Festa<br />

<strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong> Rosario, hanno<br />

pregato ininterrottamente quest’orazione<br />

per 40 giorni e 40 notti. Secondo<br />

un’informazione data da Don George<br />

all’agenzia Fides, fe<strong>del</strong>i sparsi in<br />

44 nazioni dei cinque continenti hanno<br />

offerto 481.525 corone <strong>del</strong> rosario<br />

per la pace nell’India.<br />

L’arcivescovo di Bangalore, Mons.<br />

Ignatius Paul Pinto, ha affermato: “Il<br />

Rosario è uno strumento potente per<br />

portare la pace alla famiglia e seminare<br />

armonia nel paese”, ricordando che<br />

numerosi Pontefici hanno incoraggiato<br />

la devozione <strong>del</strong> Santo Rosario.<br />

Attenzione <strong>del</strong>la Chiesa<br />

per i problemi ecologici<br />

Il 26 novembre scorso, sono stati<br />

inaugurati i pannelli solari inseriti nel<br />

tetto <strong>del</strong>la Sala Paolo VI, in Vaticano.<br />

Erano presenti all’atto di inaugu-<br />

razione, il presidente <strong>del</strong> Governatorato<br />

<strong>del</strong>lo Stato <strong>del</strong>la Città <strong>del</strong> Vaticano,<br />

Card. Giovanni Lajolo, e il premio<br />

Nobel <strong>del</strong>la Fisica, Prof. Carlo<br />

Rubbia.<br />

La struttura fotovoltaica di 2.400<br />

moduli possiede un generatore che<br />

raggiunge la potenza massima di 221<br />

KW e rende possibile il risparmio di<br />

80 tonnellate di petrolio per anno,<br />

oltre ad evitare le emissioni di 225<br />

tonnellate di anidride carbonica annuali.<br />

Secondo il giornale L’Osservatore<br />

Romano, con questa iniziativa ha inizio<br />

in Vaticano il piano di conversione<br />

alle fonti rinnovabili, che dovranno<br />

sopperire al 20% <strong>del</strong>la necessità<br />

energetica <strong>del</strong>lo Stato fino al 2020.<br />

L’azione <strong>del</strong>lo Stato <strong>del</strong>la Città <strong>del</strong><br />

Vaticano manifesta anche la peculiare<br />

attenzione <strong>del</strong>la Chiesa cattolica<br />

verso le diverse problematiche di natura<br />

ambientale.<br />

Mons. Karl Golser, nuovo<br />

Vescovo di Bolzano-Bressanone<br />

Zenit — Benedetto XVI ha nominato<br />

Vescovo di Bolzano-Bressanone<br />

monsignor Karl Golser, finora Canonico<br />

Penitenziere e Docente di Teologia<br />

Morale, lo ha reso noto, questo<br />

venerdì, la Sala Stampa <strong>del</strong>la Santa<br />

Sede.<br />

Monsignor Golser è nato il 16<br />

maggio 1943 a Tscherms-Cermes,<br />

centro allora appartenente all’Arcidiocesi<br />

di Trento e attualmente alla<br />

Diocesi di Bolzano-Bressanone.<br />

È stato ordinato sacerdote il 10 ottobre<br />

1968 a Roma. Ha conseguito la<br />

Laurea in Teologia Morale alla Pontificia<br />

Università Gregoriana (1973)<br />

e in Filosofia presso la Facoltà di Lettere<br />

e Filosofia <strong>del</strong>l’Università degli<br />

Studi di Roma (1979).<br />

Nel suo ministero nella Diocesi di<br />

Bolzano-Bressanone ha ricoperto numerosi<br />

incarichi: tra questi, dal 2001<br />

al 2007 è stato Preside e Vice Preside<br />

<strong>del</strong>lo Studio Accademico Teologico<br />

Bressanone; dal 1982 ad oggi, Professore<br />

allo Studio Accademico Teologi-<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 41


co; dal 1991 ad oggi, Canonico Penitenziere;<br />

dal 2006 ad oggi, Presidente<br />

<strong>del</strong>l’Associazione Teologica <strong>It</strong>aliana<br />

per lo studio <strong>del</strong>la morale.<br />

Dal 1977 al 1982 è stato Officiale<br />

<strong>del</strong>la Congregazione per la Dottrina<br />

<strong>del</strong>la Fede. E’ stato anche Direttore<br />

<strong>del</strong>l’Istituto per la giustizia,<br />

la pace e la salvaguarda <strong>del</strong> creato,<br />

membro di gruppi di lavoro stabili<br />

<strong>del</strong>la Conferenza Episcopale <strong>It</strong>aliana<br />

e membro <strong>del</strong> Comitato etico<br />

<strong>del</strong>la Provincia Autonoma di Bolzano.<br />

E’ inoltre Cappellano <strong>del</strong>la Delegazione<br />

sudtirolese <strong>del</strong>l’Ordine di<br />

Malta.<br />

Monsignor Golser è autore di alcuni<br />

libri e di numerosi articoli di teologia<br />

morale.<br />

R<br />

42 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

Poesie di Giovanni Paolo II<br />

ispirano un album di<br />

Placido Domingo<br />

Con il titolo Amore infinito, il cantante<br />

spagnolo Placido Domingo ha<br />

lanciato un nuovo album ispirato a<br />

poesie <strong>del</strong> venerando Giovanni Pao-<br />

Cent’anni a servizio <strong>del</strong>la<br />

vita consacrata<br />

isale al 29 giugno 1908 l’istituzione <strong>del</strong>la<br />

Sacra Congregatio negotiis religiosorum<br />

sodalium praeposita, oggi Congregazione<br />

per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita<br />

Apostolica, organismo <strong>del</strong>la Santa Sede la cui finalità<br />

è quella di occuparsi di tutto ciò che riguarda gli Ordini<br />

e le Congregazioni religiose, maschili e femminili,<br />

come pure gli Istituti secolari.<br />

Nel centenario <strong>del</strong>la sua fondazione, l’Assemblea<br />

Plenaria <strong>del</strong>la Congregazione, riunita il 20 novembre,<br />

ha focalizzato un tema che Papa Benedetto XVI ha dichiarato<br />

di apprezzare “in modo particolare”: il monachesimo.<br />

Nell’udienza concessa ai membri <strong>del</strong>l’Assemblea,<br />

Sua Santità ha affermato: “Chi entra nel monastero<br />

vi cerca un’oasi spirituale dove apprendere a vivere<br />

come un vero discepolo di Gesù in serena e perseverante<br />

comunione fraterna, accogliendo anche eventuali<br />

ospiti come lo stesso Cristo (cfr. Regola di San Benedetto,<br />

53, 1). Questa è la testimonianza che la Chiesa chiede<br />

al monachesimo anche in questa nostra epoca”.<br />

Successivamente, nell’ambito <strong>del</strong>le attività commemorative<br />

<strong>del</strong> centenario, la Congregazione ha promosso<br />

il Congresso Cent’anni a servizio <strong>del</strong>la vita consacrata, con<br />

l’intento di rivedere la sua storia come un servizio teologico,<br />

giuridico e pastorale alla Vita Consacrata, nei complessi<br />

avvenimenti ecclesiali e culturali <strong>del</strong> XX secolo.<br />

lo II. L’opera conta sulla partecipazione<br />

<strong>del</strong>l’Orchestra Sinfonica di Londra<br />

e altri rinomati musicisti come Josh<br />

Groban, Andrea Bocelli, Vanessa Williams,<br />

Katherine Jenkins, oltre a suo<br />

figlio, Placido Domingo Jr.<br />

Le canzoni di Amore infinito sono<br />

state interpretate in italiano, inglese e<br />

spagnolo e la divulgazione <strong>del</strong>l’opera è<br />

affidata alla Deutsche Grammophon.<br />

Assemblea Plenaria<br />

<strong>del</strong>la COMECE<br />

Nello scorso mese di novembre, i<br />

rappresentanti <strong>del</strong>le Conferenze Episcopali<br />

<strong>del</strong>la Comunità Europea (CO-<br />

MECE) si sono riuniti in Assemblea<br />

Plenaria. Durante la riunione, realizzata<br />

a Bruxelles, sono stati discussi diversi<br />

Dopo il saluto <strong>del</strong> Cardinal Franc Rodé, CM, prefetto<br />

<strong>del</strong> Dicastero, hanno avuto luogo le conferenze<br />

di Don Aquilino Bocos, CMF e Andrea Riccardi, presidente<br />

<strong>del</strong>la Comunità di Sant’Egidio. Ha concluso il<br />

Congresso un dibattito, diretto da Mons. Gianfranco<br />

Gardin, OFM Conv., e moderato da Suor Enrica Rosanna,<br />

FMA, rispettivamente segretario e sottosegretaria<br />

<strong>del</strong>la Congregazione.<br />

Il Papa Benedetto XVI ha ricevuto, nella sala<br />

Clementina, i partecipanti <strong>del</strong>l’Assemblea<br />

Plenaria <strong>del</strong>la Congregazione per gli Istituti di Vita<br />

Consacrata e le Società di Vita Apostolica<br />

L’ Osservatore Romano


Pontificia Accademia per la Vita<br />

promuove congresso in Brasile<br />

D<br />

al 25 al 28 novembre, si è tenuto ad <strong>It</strong>aici,<br />

Brasile, il Congresso Internazionale sulla Persona,<br />

cultura <strong>del</strong>la vita e cultura <strong>del</strong>la morte,<br />

promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita. È il<br />

primo evento <strong>del</strong> genere realizzato fuori Roma.<br />

All’evento hanno partecipato diversi Prelati <strong>del</strong> Brasile<br />

e numerosi specialisti in scienze mediche, diritto e<br />

morale, L’apertura <strong>del</strong> Congresso è stata affidata al presidente<br />

emerito <strong>del</strong>la Pontificia Accademia per la Vita,<br />

Mons. Elio Sgreccia, che ha parlato dei Fondamenti antropologici<br />

per la bioetica. Il Nunzio Apostolico in Brasile,<br />

Mons. Lorenzo Baldisseri, ha presieduto una <strong>del</strong>le<br />

Celebrazioni Eucaristiche <strong>del</strong> congresso ed ha incoraggiato<br />

, nella sua omelia, i cattolici che “discordanti rispetto<br />

alla mentalità regnante, che misura il valore <strong>del</strong>la vita a<br />

partire da criteri di funzionalità” cercano di “continuare a<br />

credere e a difendere la sacralità <strong>del</strong>la vita umana, indipendentemente<br />

dalle condizioni o dall’epoca in cui si trova”.<br />

Durante la Messa <strong>del</strong>l’ultima giornata <strong>del</strong> congresso,<br />

il Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di<br />

San Paolo, ha ricordato che “il Vescovo sta al servizio<br />

<strong>del</strong>la vita e con lui tutta la sua Chiesa Personale. Egli<br />

combatte gli idoli che conducono alla morte. Egli è il pa-<br />

temi come le ripercussioni <strong>del</strong>la crisi finanziaria,<br />

il rispetto <strong>del</strong>la domenica come<br />

giorno santo e la libertà religiosa.<br />

In un comunicato emesso alla fine<br />

<strong>del</strong>l’incontro, i vescovi europei hanno<br />

sottolineato come “l’attuale crisi finanziaria<br />

esprima una profonda crisi spirituale<br />

e un insieme confuso di valori”, ricordando<br />

la necessità “di persuadere<br />

non solo le menti, ma anche i cuori dei<br />

cittadini, e convincerli ad allontanarsi<br />

dallo stile di vita predominante nei nostri<br />

paesi, molto incentrati nel consumismo”.<br />

La COMECE è sorta il 3 marzo<br />

<strong>del</strong> 1980 e attualmente conta sulla<br />

partecipazione di 24 <strong>del</strong>egazioni di<br />

Conferenze Episcopali di paesi europei.<br />

La sua sede permanente si trova<br />

a Bruxelles.<br />

Nuova sezione in arabo<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia “Fides”<br />

Mancando pochi giorni alla festa<br />

di San Francesco Xavier, Patrono<br />

<strong>del</strong>le Missioni, che coincide con l’81º<br />

anniversario <strong>del</strong>l’Agenzia Fides, il sito<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia (www.fides.org) si arricchisce<br />

di un nuovo idioma, l’arabo.<br />

È ora on-line la nuova sezione in arabo<br />

che si affianca ad altri sette idiomi<br />

già in uso: italiano, inglese, francese,<br />

spagnolo, portoghese, tedesco<br />

e cinese. La sezione in arabo offrirà<br />

i discorsi <strong>del</strong> Santo Padre e quelli<br />

più rilevanti dei vari organi <strong>del</strong>la Curia<br />

Romana.<br />

L’Agenzia Fides, <strong>del</strong>la Congregazione<br />

per l’Evangelizzazione dei Popoli,<br />

è sorta nel 1927 come prima<br />

dre dei poveri e il portatore <strong>del</strong>la speranza”. Il Cardinale<br />

ha anche evidenziato che “ogni essere umano, anche se<br />

non ancora nato, è una creatura amata da Dio”.<br />

Il segretario generale <strong>del</strong>la CNBB, Mons. Dimas<br />

Lara Barbosa, ha affermato che “ tutti sono rimasti ben<br />

impressionati dall’organizzazione<strong>del</strong>l’incontro”<br />

e ha sollevato<br />

la possibilità che<br />

siano realizzati nuovi<br />

congressi in altri paesi<br />

<strong>del</strong>l’America Latina.<br />

Agenzia Missionaria <strong>del</strong>la Chiesa e<br />

tra le prime Agenzie nel mondo, a<br />

servizio <strong>del</strong>l’informazione e <strong>del</strong>l’animazione<br />

missionaria.<br />

Presentata versione in russo<br />

<strong>del</strong> libro “Gesù di Nazareth”<br />

RV — “Riflessione di un saggio su<br />

ciò che c’è di più importante nella vita,<br />

la scoperta <strong>del</strong>l’autentico significato<br />

di Gesù Cristo”. Con queste parole<br />

la casa editrice russa ‘Azbuka’ presenta<br />

la traduzione in lingua russa <strong>del</strong> libro<br />

di Benedetto XVI “Gesù di Nazaret”.<br />

Si tratta di una “proposta importante<br />

— sottolinea il quotidiano <strong>del</strong>la<br />

Santa Sede, l’Osservatore Romano<br />

— in un Paese che, sulle orme <strong>del</strong>le dinamiche<br />

occidentali, appare segnato<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 43


Carlos Moya<br />

dalla perdita di senso che caratterizza<br />

buona parte <strong>del</strong>la cultura postmoderna”.<br />

Alla presentazione, avvenuta ieri<br />

presso il Centro culturale Biblioteca<br />

<strong>del</strong>lo Spirito, sono intervenuti, tra gli<br />

altri, l’arcivescovo <strong>del</strong>l’arcidiocesi <strong>del</strong>la<br />

Madre di Dio di Mosca, Mons. Paolo<br />

Pezzi, ed il nunzio apostolico nella Federazione<br />

Russa, Mons. Antonio Mennini.<br />

“La proposta <strong>del</strong> Papa — ha detto<br />

mons. Paolo Pezzi — porta in sé un<br />

aspetto di umiltà e un aspetto di audacia:<br />

umiltà, perché il suo autore, senza curarsi<br />

troppo <strong>del</strong> proprio ruolo ‘istituzionale’,<br />

accetta di esporsi al vaglio <strong>del</strong>la ragione<br />

L<br />

In Spagna, X Congresso<br />

“Cattolici e Vita Pubblica”<br />

a Fondazione Universitaria San Paolo-CEU di Madrid<br />

nei giorni 21,22 e 23 novembre, ha ospitato la<br />

decima edizione <strong>del</strong> Congresso “Cattolici e Vita<br />

Pubblica” organizzato dall’Associazione Cattolica di Propagandiste<br />

e dalla Fondazione Universitaria San Paolo-CEU,<br />

a cui hanno partecipato più di 1.400 persone oltre alle varie<br />

migliaia che hanno seguito l’evento via internet.<br />

Il congresso, che ha avuto come motto Cristo e la speranza<br />

sicura, ha contato sulla partecipazione <strong>del</strong> nunzio<br />

Apostolico in Spagna, Mons. Manuel Monteiro di Castro,<br />

<strong>del</strong>l’Arcivescovo di Madrid, Cardinal Antonio Maria Rouco<br />

Varela, <strong>del</strong> Segretario Generale <strong>del</strong>la conferenza Epi-<br />

44 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

e <strong>del</strong>le critiche <strong>del</strong>l’interlocutore. Audacia<br />

perché l’autore è convinto <strong>del</strong>la fondatezza<br />

di ciò che scrive, e perciò vuole,<br />

desidera correre il rischio di tale esposizione”.<br />

Il Papa ha aggiunto: “ci offre innanzitutto<br />

un coraggioso esempio di ciò<br />

che significa essere ‘testimoni’ <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>:<br />

l’annuncio di Cristo deve sempre<br />

più tornare a essere un ‘rischio’ personale,<br />

un ‘esporsi’ in prima persona al ‘giudizio’<br />

e alla ‘critica’ <strong>del</strong> mondo”. “La speranza<br />

che Benedetto XVI propone — ha<br />

poi affermato mons. Antonio Mennini<br />

— non è altro che la speranza <strong>del</strong> desiderio<br />

umano preso sul serio nella sua radi-<br />

ce profonda, nel suo potente dinamismo<br />

che urge l’infinito”. “L’appello di Benedetto<br />

XVI ad allargare la ragione — ha<br />

osservato il nunzio — costituisce una<br />

sfida a verificare se la proposta <strong>del</strong> Cristo,<br />

vivo e presente nella sua Chiesa, risponde<br />

alla sete eterna <strong>del</strong>l’uomo”: è solo<br />

la libertà <strong>del</strong>la singola persona “che<br />

può trovare la risposta vera”, da cui dipende<br />

la nostra felicità. Il rappresentante<br />

<strong>del</strong> patriarcato ortodosso russo,<br />

don Igor Vyzhanov, ha sottolineato infine<br />

i rischi <strong>del</strong>l’era contemporanea:<br />

“Per i cristiani di oggi che vivono nell’era<br />

<strong>del</strong>la globalizzazione e <strong>del</strong>la comunica-<br />

scopale Spagnola e Vescovo ausiliare di Madrid, Mons.<br />

Antonio Martinez Camino, <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>l’Associazione<br />

Cattolica di Propagandiste e <strong>del</strong>la Fondazione San<br />

Paolo-CEU, Alfredo Dagnino Guerra.<br />

Nel discorso di apertura <strong>del</strong> congresso, Mons. Monteiro<br />

de Castro si è congratulato con gli organizzatori per la scelta<br />

<strong>del</strong> tema, poiché “il secolo precedente si è caratterizzato per<br />

la negazione di Dio e la sua assenza istituzionalizzata”, mentre<br />

il secolo XXI è segnato da un “imperioso relativismo”.<br />

Facendo un’analisi <strong>del</strong>l’attuale cultura occidentale,<br />

Mons. Martinez Camino ha ricordato con dispiacere, la<br />

triste situazione di vedere “nei programmi televisivi e negli<br />

sguardi, una sofferenza cronica di mancanza<br />

di speranza”. Per il Prelato, la radice di questo<br />

male sta “nella cultura dominante che pretende<br />

sostituire il Dio <strong>del</strong>la Speranza con l’idolo<br />

<strong>del</strong> progresso”.<br />

Nell’omelia <strong>del</strong>l’Eucaristia di domenica, il<br />

Cardinal Rouco Varela ha affermato che “il<br />

congresso deve essere una speranza per la Spagna”,<br />

mentre alla chiusura, Alfredo Dagnino<br />

ha ricordato l’importante principio che “Dio<br />

non può essere irrilevante né per l’uomo, né per<br />

lo Stato”.<br />

Auditorio <strong>del</strong>la Fondazione<br />

San Paolo durante una <strong>del</strong>le sessioni<br />

<strong>del</strong> 22 novembre


zione di massa — ha detto — vi è la tentazione<br />

di immergersi troppo nel contesto<br />

sociale e politico”. Per quanti “si considerano<br />

discepoli di Cristo — ha spiegato<br />

— è importante che si rendano conto” di<br />

una priorità: “il centro <strong>del</strong>la vita cristiana<br />

deve essere Cristo stesso”.<br />

Il giornale <strong>del</strong> Vaticano critica la<br />

decisione di un tribunale spagnolo<br />

RV — Il giornale L’Osservatore<br />

Romano ha criticato la decisione di<br />

un tribunale spagnolo, che esige la rimozione<br />

dei crocifissi da una scuola<br />

pubblica di Valladolid. In un articolo<br />

intitolato Una semplice croce, il giornale<br />

<strong>del</strong> Vaticano dice che la decisione<br />

fa ben più che ritirare una croce,<br />

annullando parte <strong>del</strong>la stessa identità<br />

<strong>del</strong> paese. “La sentenza che è appena<br />

uscita da un tribunale spagnolo<br />

consacra giuridicamente la rinuncia<br />

di un’Europa disorientata, irrazionalmente<br />

consegnata ad un impulso di<br />

autodistruzione”.<br />

Per il giornale L’Osservatore Romano<br />

“20 secoli di cultura occidentale<br />

sono riassunti in questo legno nudo: 20<br />

secoli di conquiste che hanno nobilitato<br />

la storia umana”.<br />

Incontro di teologi mariani<br />

Teologi e studiosi di mariologia<br />

hanno partecipato ad un programma<br />

di conferenze nella Pontificia Accademia<br />

Mariana Internazionale (PA-<br />

MI), accostandosi al documento La<br />

Vergine Maria nella formazione spirituale<br />

e intellettuale. Questo documento,<br />

pubblicato nel 1988 dalla Congregazione<br />

per l’Educazione Cattolica,<br />

ha permesso una fioritura di studi<br />

mariani in tutto il mondo.<br />

Per l’occasione è stata anche inaugurata<br />

la nuova sede <strong>del</strong>la PAMI, che<br />

si trova nell’Istituto Antonianum, con<br />

la benedizione, da parte <strong>del</strong> prefetto<br />

<strong>del</strong> Pontificio Consiglio <strong>del</strong>la Cultura,<br />

Mons. Gianfranco Ravasi, di un<br />

artistico quadro <strong>del</strong>la Vergine. Oltre<br />

agli uffici, le nuove strutture comprendono<br />

un’ampia sala di riunioni e<br />

una biblioteca specializzata, destina-<br />

ta agli associati e ai ricercatori in generale.<br />

L’incontro è stato aperto dal Cardinale<br />

Zenon Grocholewski, prefetto<br />

<strong>del</strong>la Congregazione per l’Educazione<br />

Cattolica, che ha sottolineato<br />

la viva attualità <strong>del</strong>le raccomandazioni<br />

di quel documento, il quale,<br />

in conformità con il desiderio di Papa<br />

Giovanni Paolo II, avrebbe lo scopo<br />

di stimolare e sviluppare nei seminari<br />

e nelle università la devozione filiale<br />

alla Vergine, come anche lo studio teologico<br />

<strong>del</strong> suo ruolo nell’Incarnazione<br />

<strong>del</strong> Verbo e nella vita <strong>del</strong>la Chiesa.<br />

Il documento accentuerebbe anche la<br />

convenienza di promuovere la devozione<br />

mariana con l’utilizzo di mezzi<br />

che sottolineassero il pulchrum.<br />

Uno dei partecipanti, il sacerdote<br />

montfortiano, Don. Stefano Di Fiores,<br />

ha fatto riferimento, come un<br />

ostacolo da oltrepassare, al fatto che<br />

alcune università cattoliche, a causa<br />

<strong>del</strong>la mancanza di docenti, non mantengono<br />

i corsi di mariologia nei loro<br />

curricula regolari. Ciò nonostante, ha<br />

sottolineato che, negli ultimi tre anni,<br />

stanno crescendo, in proporzioni<br />

veramente sorprendenti, le pubblicazioni<br />

di nuovi studi mariologici. Inoltre,<br />

un’altro fatto di buon auspicio è<br />

la calorosa devozione popolare alla<br />

Vergine Maria, soprattutto nell’America<br />

Latina e in Asia.<br />

Nuovo Prefetto <strong>del</strong>la<br />

Congregazione per il Culto Divino<br />

e la Disciplina dei Sacramenti<br />

Il cardinale spagnolo Antonio<br />

Cañizares Llovera è stato nominato<br />

da Papa Benedetto XVI, nuovo Prefetto<br />

<strong>del</strong>la Congregazione per il Culto<br />

Divino e le Discipline dei Sacra-<br />

menti. Il Porporato, già Arcivescovo<br />

di Toledo, ha sostituito il Cardinal<br />

Francis Arinze.<br />

Il Cardinal Cañizares è nato nella<br />

località valenziana di Utiel, il 15 ottobre<br />

1945. Ha studiato nel Seminario<br />

diocesano di Valencia e all’Università<br />

Pontificia di Salamanca, dove ha ottenuto<br />

il dottorato in Teologia, specializzandosi<br />

in Catechetica. È stato<br />

ordinato sacerdote il 21 giugno 1970<br />

e nel 1992 ha ricevuto l’ordinazione<br />

episcopale. È stato creato Cardinale<br />

da Papa Benedetto XVI il 24 marzo<br />

2006.<br />

Dottorato “honoris<br />

causa” al padre Lombardi<br />

dall’Università di Salamanca<br />

Zenit — Il Consiglio Universitario<br />

<strong>del</strong>l’Università Pontificia di Salamanca<br />

(UPSA), riunito lo scorso 14<br />

dicembre, ha approvato all’unanimità<br />

il conferimento <strong>del</strong> dottorato “honoris<br />

causa” a padre Federico Lombardi<br />

S.I., Direttore <strong>del</strong>la Sala Stampa<br />

<strong>del</strong>la Santa Sede, su richiesta <strong>del</strong>la<br />

Facoltà di Comunicazione.<br />

Padre Lombardi, nato nel 1942 a<br />

Saluzzo, in Piemonte, è anche Direttore<br />

generale <strong>del</strong>la “Radio Vaticana”<br />

e <strong>del</strong> Centro Televisivo Vaticano, e<br />

Assistente generale <strong>del</strong> Preposito generale<br />

<strong>del</strong>la Compagnia di Gesù.<br />

Il professor Fernando Martínez<br />

Vallvey è stato incaricato di presentare<br />

la proposta a nome <strong>del</strong>la Facoltà di<br />

Comunicazione, che ha richiesto il riconoscimento<br />

in occasione <strong>del</strong> ventesimo<br />

anniversario <strong>del</strong>la Facoltà.<br />

Le origini <strong>del</strong>l’attuale Università<br />

Pontificia di Salamanca, l’Università<br />

<strong>del</strong>la Conferenza Episcopale Spagnola,<br />

risalgono al re Alfonso IX di<br />

León, che fondò l’Estudio Salmantino<br />

nell’inverno <strong>del</strong> 1218-19; si tratta<br />

quindi di una <strong>del</strong>le prime università<br />

<strong>del</strong>la storia.<br />

Nel maggio scorso, padre Lombardi<br />

ha ricevuto il dottorato “honoris<br />

causa” dal Regis College <strong>del</strong>l’Università<br />

di Toronto, una <strong>del</strong>le più prestigiose<br />

Facoltà di Teologia.<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 45


Nel piccolo villaggio<br />

di Altos Montes la<br />

gente era tranquilla<br />

e amichevole, tutti<br />

si conoscevano e si<br />

consideravano quasi come una grande<br />

famiglia.<br />

Lì abitava Sebastiano, con la madre<br />

Nair, la sarta più famosa <strong>del</strong>la regione,<br />

che cuciva per ricchi e poveri ed<br />

46 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

St o r i a Per b a m b i n i... o Per a d u Lt i P i e n i d i f e d e?<br />

Amore materno<br />

Sebastiano si emozionò fino alle lacrime. Pensava:<br />

“Il Signore, come un padre, mi ha già perdonato,<br />

ma avrò ancora una madre che mi aspetta e mi<br />

accoglie nuovamente?”<br />

Suor Suzana Felipe Lopes<br />

era un mo<strong>del</strong>lo di donna onorata e laboriosa.<br />

Rimasta vedova molto presto,<br />

senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà,<br />

riuscì a crescere i cinque figli che la<br />

Provvidenza le aveva concesso.<br />

Sebastiano, il primogenito, cominciò<br />

presto ad aiutare la madre nel sostentamento<br />

<strong>del</strong>la famiglia, lavorando<br />

come agricoltore. Il giovane però aveva<br />

un grande difetto: era impulsivo e collerico.<br />

Fu questo il motivo <strong>del</strong>la grande<br />

tragedia che si abbatté su di lui.<br />

Una sera, alla fine <strong>del</strong> lavoro, mentre<br />

puliva le zappe e le falci prima di<br />

riporle, ebbe una discussione con un<br />

compagno. Impulsivamente sferrò<br />

un duro colpo di zappa verso l’amico,<br />

lasciandolo ferito, quasi a morte.<br />

Quando comprese quello che aveva<br />

appena fatto, fuggì terrorizzato,<br />

immediatamente pentito <strong>del</strong>l’azione<br />

selvaggia che aveva commesso.<br />

Grazie ai tempestivi soccorsi, il<br />

compagno ferito sfuggì alla morte,<br />

ma… rimase invalido. Il colpo gli<br />

aveva leso la colonna. La popolazione<br />

si rivoltò contro Sebastiano, non<br />

avendo mai visto prima una simile<br />

violenza. Egli fu catturato ed esiliato<br />

in un paese<br />

lontano.<br />

Alla ricerca di un impiego, il giovane<br />

veniva sempre accolto con diffidenza<br />

e non riusciva a combinare nulla.<br />

Pentito, pregava la Madonna, consolatrice<br />

degli afflitti, come gli aveva<br />

insegnato sua madre, ma le sue preghiere<br />

gli davano l’impressione di cadere<br />

nel vuoto: la Divina Provvidenza<br />

sembrava farSi sorda alle sue suppliche,<br />

a causa <strong>del</strong>l’orribile crimine che<br />

aveva commesso.<br />

Il tempo passava ed il ragazzo, senza<br />

mezzi di sussistenza, divenne uno<br />

straccione, dall’aspetto spaventoso.<br />

Le persone lo tenevano sempre più a<br />

distanza. Non ebbe altra scelta se non<br />

quella di chiedere l’elemosina per non<br />

morire di fame. Andava di villaggio in<br />

villaggio chiedendo cibo, vestiti vecchi,<br />

un luogo dove trascorrere la notte.<br />

Dopo molti anni di questa vita, giunse<br />

in una grande città, dove scorse, nella<br />

piazza principale, l’imponente cattedrale.<br />

Non osava entrarvi. Si sedette allora<br />

alla porta chiedendo l’elemosina a<br />

tutti quelli che passavano.<br />

Quanta nostalgia sentiva di casa<br />

sua, <strong>del</strong>la sua famiglia! Che mai era<br />

accaduto a tutti quanti? Che i suoi<br />

fratelli si fossero sposati? Sua madre,<br />

che fosse ancora viva?


L’elemosina lì era più fruttuosa<br />

e Sebastiano poté migliorare il suo<br />

aspetto. Ottenne un impiego come<br />

giardiniere, grazie alla protezione di<br />

donna A<strong>del</strong>aide, la moglie <strong>del</strong> prefetto.<br />

Sebastiano, molto riconoscente,<br />

cominciò ad accompagnarla a<br />

Messa tutti i giorni. Ella lo presentò<br />

al parroco, che lo accolse con molto<br />

affetto. Sebastiano fece una bella<br />

confessione. Il suo temperamento<br />

collerico dopo l’infortunio, si era<br />

ammansito.<br />

Nella festa <strong>del</strong> Buon Pastore, il<br />

parroco fece una predica sulla grande<br />

misericordia <strong>del</strong> Signore, rievocando<br />

varie parabole, tra cui quella<br />

<strong>del</strong> “figliol prodigo”, per dimostrare<br />

l’amore di Dio per i peccatori e il Suo<br />

desiderio di perdonarli.<br />

Sebastiano si emozionò fino alle<br />

lacrime. Pensava: “Il Signore, come<br />

un padre, mi ha già perdonato, ma<br />

avrò ancora una madre che mi aspetta<br />

e mi accoglie nuovamente?”.<br />

Decise di ritornare alla casa materna.<br />

Il prete lo benedì e donna A<strong>del</strong>aide<br />

gli offrì i mezzi per intraprendere<br />

il viaggio.<br />

Arrivato al suo paese natale, Sebastiano<br />

non credeva a quello che vedeva.<br />

Il piccolo villaggio era nel frattempo<br />

cresciuto. Molte case erano irriconoscibili,<br />

al contrario <strong>del</strong> campanile<br />

che gli era stato sempre familiare.<br />

Era la sua terra, casa sua!<br />

Camminando per le vie, si imbatté<br />

in alcuni compagni d’infanzia. Provò<br />

a salutarli, ma essi lo schivavano. Vide<br />

alcuni bambini giocare nella piazzetta<br />

<strong>del</strong> collegio, luogo che un tempo<br />

frequentava assiduamente, ma<br />

questi si allontanarono, ricordandosi<br />

<strong>del</strong>la raccomandazione materna di<br />

non conversare con estranei.<br />

Più avanti, nella bottega di articoli<br />

agricoli, vide un vecchio agricoltore,<br />

suo antico padrone. Gli tese la mano,<br />

ma questi, sospettoso, lo evitò e seguitò<br />

oltre. Tutti lo respingevano!<br />

Guardando verso il balcone di una<br />

bella casa, riconobbe suo fratello Fernando<br />

e gli gridò gioiosamente:<br />

— Fernando, sono tuo fratello, Sebastiano!<br />

Ma questi, non riconoscendolo, girò<br />

le spalle ed entrò in casa.<br />

Abbattuto ed umiliato, il poveruomo<br />

non capiva ciò che stava accadendo.<br />

Che la sua fisionomia stanca, i<br />

suoi capelli incanutiti e il suo aspetto<br />

sofferto lo avessero reso irriconoscibile?<br />

O che il ricordo <strong>del</strong> suo crimine<br />

fosse tale che nessuno desiderava<br />

rivederlo?<br />

Finalmente, arrivò alla casetta <strong>del</strong>la<br />

sua infanzia, dove la sua vecchia<br />

madre stava seduta sulla soglia, lavorando<br />

ad uncinetto con a fianco un cagnolino<br />

ormai senza vitalità. Sembrava<br />

in attesa di una visita, perché il suo<br />

sguardo si perdeva lungo il cammino.<br />

“Lei certamente mi riconoscerà …<br />

Ma non avrà anche lei lo stesso atteggiamento<br />

di tutti gli altri?” — Pensò.<br />

Con il timore di una nuova e suprema<br />

<strong>del</strong>usione, si avvicinò lentamente.<br />

Se anche lei lo avesse respin-<br />

to, sarebbe stata la fine: tutte le speranze<br />

di rigenerazione sarebbero sparite,<br />

tutte le parole <strong>del</strong> parroco sulla<br />

misericordia gli sarebbero parse vane.<br />

Ma un filo di fiducia lo fece approssimare<br />

di più. Non appena lo vide,<br />

lei si alzò con le braccia spalancate<br />

ed esclamò:<br />

— Oh mio Dio! Sei tu, Sebastiano?<br />

Figlio mio, sei tornato!<br />

Abbracciandolo teneramente, tra<br />

le lacrime, la madre lo portò dentro<br />

casa e lo aiutò a cominciare una vita<br />

nuova, riabilitandolo davanti ai suoi<br />

fratelli e a coloro che ancora lo consideravano<br />

un criminale.<br />

* * *<br />

Se le madri di questa terra ricevono<br />

con tanta tenerezza e amore un figlio<br />

che torna a casa, come procederà<br />

la più affettuosa <strong>del</strong>le madri, chiamata<br />

Maria, con i figli che a Lei ricorrono?<br />

Tra le sue braccia materne troveremo<br />

sempre rifugio, consolazione e forza<br />

per entrare nella casa <strong>del</strong> Padre! <br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 47<br />

Edith Petitclerc


I Sa n t I d I o g n I g I o r n o _______<br />

I Sa n t I d I o g n I g I o r n o _______<br />

1. Solennità di Santa Maria, Madre<br />

di Dio.<br />

San Giuseppe Maria Tomasi, religioso<br />

(†1713). Figlio <strong>del</strong> duca di Palma<br />

di Montechiaro, rinunciò al titolo<br />

a favore <strong>del</strong> fratello e si fece teatino.<br />

Scrisse libri contro gli eretici<br />

<strong>del</strong>l’epoca, esercitò importanti incarichi<br />

nella Curia romana e ricevette<br />

la dignità cardinalizia.<br />

2. Beata Stefana Quinzani, vergine<br />

(†1530). Terziaria domenicana nata a<br />

Brescia. Si dedicò alla contemplazione<br />

<strong>del</strong>la Passione <strong>del</strong> Signore e alla formazione<br />

cristiana <strong>del</strong>le bambine.<br />

3. Festa <strong>del</strong> Santissimo Nome di<br />

Gesù.<br />

Beato Ciriaco Elias Chavara, presbitero<br />

(†1871). Nato a Kerala in India,<br />

fondò la Congregazione dei Carmelitani<br />

<strong>del</strong>l’Immacolata e collaborò<br />

nella fondazione <strong>del</strong>la Congregazione<br />

<strong>del</strong>le Suore <strong>del</strong>la Madre <strong>del</strong> Carmelo.<br />

4. Santa Farailde, vedova (†745).<br />

Nata nella città di Gant in Belgio,<br />

soffrì pazientemente i maltrattamenti<br />

<strong>del</strong> suo sposo e rimasta vedova, condusse<br />

una vita di intensa pietà e penitenza.<br />

5. Beata Maria Repetto, religiosa<br />

(†1890). Si distinse per lo zelo nel<br />

soccorrere coloro che erano stati colpiti<br />

da malattie contagiose a causa<br />

<strong>del</strong> diffondersi di epidemie. Era conosciuta<br />

a Genova come la “religiosa<br />

santa”.<br />

6. Epifania <strong>del</strong> Signore<br />

San Carlo da Sezze, religioso<br />

(†1670). Entrato nell’ Ordine Francescano,<br />

divenne famoso per la sua pietà<br />

eucaristica ed il suo costante impegno<br />

verso il prossimo.<br />

7. San Raimondo di Penafort, presbitero<br />

(†1275).<br />

48 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

©Santiebeati.it<br />

San Giuseppe Tuân, martire<br />

(†1862). Padre di famiglia decapitato<br />

in Vietnam per essersi rifiutato di<br />

calpestare un crocifisso.<br />

8. Beato Edoardo Waterson, presbitero<br />

e martire (†1593). Anglicano<br />

che abbracciò la Fede cattolica e fu<br />

ordinato sacerdote. Inviato in missione<br />

in Inghilterra durante il regno di<br />

Elisabetta I, fu catturato e condannato<br />

a morte.<br />

9. Beato Antonio Fatati, Vescovo<br />

(†1484). Governò con pietà la diocesi<br />

di Teramo e in seguito quella di Ancona,<br />

mostrandosi severo con se stesso<br />

e generoso con i poveri.<br />

10. San Gregorio, Vescovo (†400).<br />

Fratello di San Basilio Magno e di<br />

Santa Macrina. Sotto l’influenza di<br />

San Gregorio Nazianzeno, divenne<br />

presbitero e fu nominato Vescovo di<br />

Nissa, in Turchia. Scrisse diverse opere<br />

dottrinali.<br />

11. Festa <strong>del</strong> Battesimo <strong>del</strong> Signore.<br />

San Teodosio, monaco (†529). Soprannominato<br />

il “Cenobiarca”, per<br />

avere sotto la sua autorità i monasteri<br />

<strong>del</strong>la regione di Betlemme. Combattè<br />

energicamente l’eresia monofisista.<br />

Beato Ciriaco Elias<br />

Chavara<br />

12. San Bernardo di Corleone,<br />

religioso (†1667). Dopo una conturbata<br />

giovinezza, si fece cappuccino<br />

a Caltanissetta. Molto devoto<br />

<strong>del</strong>l’Eucaristia e <strong>del</strong>la Vergine Immacolata.<br />

13. Sant’Ilario, Vescovo e Dottore<br />

<strong>del</strong>la Chiesa (†367).<br />

Beata Veronica da Binasco, vergine<br />

(†1497). Nel convento di Santa<br />

Marta a Milano, si dedicò profondamente<br />

alla contemplazione e fu mo<strong>del</strong>lo<br />

di umiltà.<br />

14. Beato Oddone di Novara, presbitero<br />

(†1200). Priore <strong>del</strong> monastero<br />

certosino di Gyrio in Iugoslavia,<br />

diresse santamente questa comunità.<br />

L’invidia dei suoi nemici lo indusse<br />

a rinunciare al priorato. Divenne, allora,<br />

cappellano <strong>del</strong>le religiose benedettine<br />

di Tagliocozzo.<br />

15. Beato Giacomo, L’Elemosiniere<br />

(† sec. XIII). Avvocato, proveniente<br />

da una famiglia abbiente, restaurò,<br />

a Città di Pieve in Umbria, una Chiesa<br />

e un ospedale entrambi abbandonati,<br />

ove in modo esemplare si prese<br />

cura dei poveri e degli infermi.<br />

16. San Marcello I, Papa (†309).<br />

Restaurò la disciplina ecclesiastica,<br />

Beata Maria Teresa<br />

Fasce<br />

Sant’Enrico di Ossó<br />

y Cervelló


____________________ ge n n a I o<br />

edificò chiese, consacrò nuovi vescovi<br />

e presbiteri.<br />

17. Sant’Antonio, abate (†356).<br />

San Gennaro Sánchez Delgadillo,<br />

presbitero e martire (†1927). Grande<br />

propulsore <strong>del</strong>la catechesi infantile,<br />

ucciso durante la persecuzione anticristiana<br />

in Messico.<br />

18. II Domenica <strong>del</strong> Tempo Ordinario.<br />

Beata Maria Teresa Fasce, vergine<br />

(†1947). Badessa <strong>del</strong> monastero<br />

agostiniano di Cascia. Unì l’ascesi e<br />

la contemplazione alle opere di carità<br />

a favore dei bisognosi.<br />

19. San Giovanni, Vescovo (†595).<br />

Nella diocesi di Ravenna, si occupò<br />

egregiamente <strong>del</strong>le necessità <strong>del</strong>la<br />

Chiesa nel periodo in cui l’<strong>It</strong>alia era devastata<br />

dalla guerra contro i lombardi.<br />

20. San Fabiano, Papa e martire<br />

(†250).<br />

San Sebastiano, martire (†sec. III/<br />

IV).<br />

San Vulfstano, Vescovo (†1095).<br />

Religioso benedettino nominato Vescovo<br />

di Worcester su indicazione<br />

<strong>del</strong> re Sant’Edoardo III. Si oppose al<br />

traffico degli schiavi e sostenne le riforme<br />

gregoriane.<br />

Beata Maria<br />

Poussepin<br />

San Giuseppe<br />

Freinademetz<br />

21. Sant’Agnese, vergine e martire<br />

(†sec. IV).<br />

San Giovanni Yi Yun-il, martire<br />

(†1867). Agricoltore, padre di famiglia<br />

e catechista decapitato durante<br />

la persecuzione religiosa in Corea.<br />

22. San Vincenzo, diacono e martire<br />

(†304).<br />

San Valerio, Vescovo (†305/315).<br />

Morì in esilio durante la persecuzione<br />

di Diocleziano. Patrono di Saragozza<br />

in Spagna.<br />

23. San Severiano e Santa Aquila,<br />

martiri (†sec. III). I due sposi furono<br />

bruciati vivi insieme a Cesarea di<br />

Mauritania (Algeria), per essersi rifiutati<br />

di rinnegare la Fede.<br />

24. San Francesco di Sales, Vescovo<br />

e dottore <strong>del</strong>la Ch iesa (†1622).<br />

Beata Maria Poussepin, vergine<br />

(†1744). Terziaria domenicana, fondò<br />

l’Istituto <strong>del</strong>le Suore Domenicane<br />

<strong>del</strong>la Carità <strong>del</strong>la Presentazione <strong>del</strong>la<br />

Madonna.<br />

25. III Domenica <strong>del</strong> Tempo Ordinario.<br />

Conversione di San Paolo, Apostolo.<br />

San Poppone, abate (†1048). Rifiutò<br />

un vantaggioso matrimonio e<br />

Beata Boleslava<br />

Maria Lament<br />

si fece benedettino a Saint Tierry in<br />

Francia. Per le sue virtù, l’imperatore<br />

Sant’Enrico II gli affidò la direzione<br />

e la riforma dei monasteri reali.<br />

26. San Timoteo e San Tito, vescovi,<br />

discepoli di San Paolo.<br />

Santa Paola, vedova (†404). Patrizia<br />

romana che, con sua figlia, Santa<br />

Eustochia, abbandonò il mondo e<br />

andò a vivere in un monastero da lei<br />

fondato nei dintorni di Betlemme.<br />

27. Sant’Angela Merici, vergine<br />

(†1540).<br />

Sant’ Enrico di Ossó y Cervelló,<br />

presbitero (†1896). Illustre sacerdote<br />

<strong>del</strong>la diocesi di Tortosa in Spagna.<br />

Fondò la Società di Santa Teresa, dedicata<br />

alla formazione <strong>del</strong>le giovani.<br />

28. San Tommaso d’Aquino, presbitero<br />

e dottore <strong>del</strong>la Chiesa (†1274).<br />

San Giuseppe Freinademetz, presbitero<br />

(†1908). Religioso <strong>del</strong>la Società<br />

<strong>del</strong> Verbo Divino, inviato in<br />

missione in Cina. Predicò con dedizione<br />

e pubblicò un opuscolo di sermoni<br />

in lingua cinese.<br />

29. Beata Boleslava Maria Lament,<br />

vergine (†1946). Fondò la Congregazione<br />

<strong>del</strong>le Suore Missionarie<br />

<strong>del</strong>la Sacra Famiglia. Mirò a promuovere<br />

l’unione dei cristiani, ad aiutare<br />

i derelitti e ad impartire la formazione<br />

cristiana alle giovani.<br />

30. Sant’A<strong>del</strong>elmo, abate (†1097).<br />

Fondò e resse il monastero benedettino<br />

di San Giovanni Evangelista,a Burgos.<br />

È uno dei patroni di questa città.<br />

31. San Giovanni Bosco, presbitero<br />

(†1888).<br />

Beata Ludovica Albertoni, vedova<br />

(†1533). Dopo la morte <strong>del</strong> suo sposo,<br />

si fece Terziaria francescana e si<br />

dedicò alle opere di carità, accogliendo<br />

i bisognosi nel proprio palazzo.<br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 49


“T<br />

utte le strade portano<br />

a Roma”, recita l’antico<br />

proverbio latino..<br />

Infatti, quando la<br />

civiltà romana era al<br />

vertice <strong>del</strong> suo splendore, tutto il mondo<br />

aveva come punto di riferimento la<br />

Città Eterna. Da Roma non solo partivano<br />

le legioni conquistatrici, ma vi<br />

giungevano anche i tributi provenienti<br />

dai più svariati e lontani luoghi come<br />

la Giudea, la Britannia e la penisola<br />

iberica.<br />

Creativi e con ottime capacità organizzative,<br />

i romani idearono diversi<br />

mezzi per mantenere uniti i loro<br />

territori, tra cui particolare importanza<br />

assunse la costruzione di nu-<br />

50 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />

La “Regina Via<br />

La Via Appia ha segnato, nel corso dei secoli, la storia di Roma, in<br />

quanto, non solo, ha da sempre rappresentato il canale attraverso cui<br />

far passare i prodotti commerciali ma, spesso, è stata anche utilizzata<br />

dalle forze militari, sia romane che avverse, per le loro operazioni<br />

espansionistiche. Essa è entrata a far parte anche <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la<br />

Chiesa in quanto qui avvenne l’incontro drammatico tra Gesù e Pietro<br />

sintetizzabile nella famosa domanda di Pietro a Gesù: “Quo Vadis”.<br />

merose strade che servivano a collegare<br />

la capitale alle province. Essi<br />

si rivelarono così eccellenti ingegneri,<br />

dato che molte di queste strade si<br />

trovano ancor oggi in buono stato e<br />

sono sicure e transitabili.<br />

Tra queste, la più famosa è la<br />

Via Appia, nota anche come Regina<br />

Viarum (Regina <strong>del</strong>le strade), che fu<br />

di fondamentale importanza strategica<br />

per la supremazia di Roma sin<br />

dai primi tempi <strong>del</strong>la Repubblica. La<br />

sua costruzione iniziò nell’anno 312<br />

a.C., su iniziativa di Appio Claudio<br />

Cieco, censore <strong>del</strong>la Repubblica e,<br />

più tardi, console. Appartenente ad<br />

una <strong>del</strong>le più antiche famiglie patrizie,<br />

la Gens Claudia, quest’uomo per-<br />

spicace e imprenditore finì per legare<br />

il suo nome alla storica strada.<br />

Il metodo utilizzato nella costruzione<br />

di questo capolavoro d’ingegneria<br />

è, ancor oggi, di riferimento<br />

per la costruzione di opere di tal<br />

genere: al di sopra <strong>del</strong> tracciato di<br />

terra, veniva collocato uno strato<br />

di pietre legate da calcestruzzo, su<br />

cui era poi steso uno strato di ghiaia.<br />

Infine, per formare una superficie<br />

piana, si sistemavano una serie<br />

di lastre così ben aderenti le une<br />

alle altre che tra molte di loro non<br />

si riusciva ad introdurre la lamina<br />

di un coltello. Inoltre, per lo scorrimento<br />

<strong>del</strong>le acque pluviali, la Via<br />

Appia era rialzata nel mezzo, posse-


um”<br />

Carlo Toniolo<br />

deva canali in ambo i lati ed era protetta<br />

da battistrada.<br />

La “Regina <strong>del</strong>le strade” ha segnato<br />

nel corso dei secoli la storia di Roma,<br />

in quanto ha sempre rappresentato<br />

il canale attraverso cui far passare<br />

i prodotti <strong>del</strong> commercio oltre ad<br />

essere spesso percorsa dai militari.<br />

Durante la Seconda Guerra Mondiale,<br />

essa fu intensamente utilizzata<br />

sia dall’esercito tedesco che dalle forze<br />

alleate, nel conflitto per il possesso<br />

<strong>del</strong>la Penisola <strong>It</strong>aliana.<br />

Essa, infine, è entrata a far parte<br />

anche <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la Chiesa con<br />

l’episodio drammatico: “Quo Vadis”.<br />

La persecuzione perpetrata da Nerone<br />

nel primo secolo <strong>del</strong>l’Era Cri-<br />

stiana era stata talmente terribile che<br />

lo stesso San Pietro decise di fuggire<br />

da Roma. Secondo un’antica tradizione,<br />

egli stava percorrendo la Via Appia<br />

quando, ad un certo punto <strong>del</strong> tragitto,<br />

si imbatté proprio in Gesù Cristo, che<br />

veniva in senso contrario. Attonito, il<br />

Pescatore di Uomini cadde in ginocchio<br />

davanti al suo Maestro e Gli chiese:<br />

— Quo vadis Domine? (Dove vai,<br />

Signore?)<br />

— Vado a Roma, per essere crocifisso<br />

un’altra volta…<br />

Il Principe degli Apostoli a quel<br />

punto comprese: davanti alla debolezza<br />

che lo portava a fuggire e ad<br />

evitare la morte, il Divino Maestro,<br />

al contrario,si dirigeva a Roma per<br />

morire al suo posto … Colpito dalla<br />

vergogna e dal pentimento, San Pietro<br />

ritornò all’Urbe, dove fu martirizzato<br />

qualche tempo dopo.<br />

Nel luogo <strong>del</strong> prodigioso incontro,<br />

venne eretta nel IX secolo una piccola<br />

chiesa, nota oggi col nome di Chiesa<br />

<strong>del</strong> Domine Quo Vadis. Essa è stata<br />

visitata dal Servo di Dio Giovanni<br />

Paolo II nel 1983.<br />

Le consunte e storiche pietre <strong>del</strong>la<br />

Via Appia se da un lato sono un perenne<br />

ricordo <strong>del</strong>la fragilità <strong>del</strong>l’essere<br />

umano, dall’altro, ci ricordano<br />

l’estrema bontà e misericordia di cui<br />

è capace il Divino Salvatore ed il Suo<br />

incommensurabile amore verso ciascuno<br />

di noi. <br />

Gennaio 2009 · Salvami Regina 51<br />

François Boulay


Fiore <strong>del</strong>le Vergini,<br />

morte <strong>del</strong> peccato,<br />

unica speranza degli<br />

sventurati;<br />

Maria nostra guida,<br />

Maria nostra luce,<br />

Stella infallibile;<br />

Maria che è fonte,<br />

Maria che è monte,<br />

Maria Rosa Mistica;<br />

Maria vero fiore,<br />

dono inestimabile,<br />

che accosta il Cielo e la<br />

Terra;<br />

Maria nostra pace,<br />

Maria che nelle tenebre è<br />

torcia che illumina.<br />

(Canto gregoriano<br />

Flos Virginum)<br />

Madonna di Parigi<br />

Casa degli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong> a<br />

Toronto (Canada)<br />

Gustavo Kralj

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