Rivista Araldi del Vangelo - Salvamiregina.It
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Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico <strong>del</strong>l’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>del</strong>la Nuova Evangelizzazione<br />
Numero 69<br />
Gennaio 2009<br />
Nuova Epifania?<br />
Salvami Regina
www.tvarautos.org.br<br />
La TV Arautos è una televisione cattolica via<br />
internet che offre un’ interessante e multiforme<br />
programmazione.<br />
Sono centinaia i video a disposizione, da<br />
poter visionare in famiglia nell’orario più<br />
conveniente.<br />
È piaciuto un programma e si desidera<br />
mostrarlo ai propri amici? Con un clic si invia un<br />
messaggio che invita ad assistere al video.<br />
C’è una grande varietà di argomenti. Nel<br />
programma Domande e Risposte il pubblico<br />
presenta i propri dubbi sulla religione. Perché<br />
si dice che la Messa è un Sacrificio? Quali sono<br />
le parti <strong>del</strong>la Messa? Che cosa sono gli arredi<br />
liturgici? Qual è il significato <strong>del</strong>la parola<br />
Eucaristia?<br />
Nel programma Lumen Veritatis, Mons.<br />
João Scognamiglio Clá Dias spiega, in forma<br />
accessibile, i misteri <strong>del</strong>la nostra Fede:<br />
Battesimo, Felicità Eterna, Finalità <strong>del</strong>l’uomo e<br />
molte altre voci.<br />
Ci sono sempre novità! Ogni giorno c’è un<br />
numero maggiore di video.<br />
Visiti il sito una volta e sicuramente ci tornerà<br />
di nuovo!<br />
Visiti!<br />
Reportage<br />
Messe<br />
Cerimonie<br />
Notizie<br />
Documentari<br />
Interviste<br />
di più...<br />
Domande e Risposte<br />
Lumen Veritatis<br />
Vita dei Santi<br />
Conferenze<br />
Musicale<br />
Teatri
Salvami<br />
Regina<br />
Periodico <strong>del</strong>l’Associazione<br />
Madonna di Fatima - Maria, Stella<br />
<strong>del</strong>la Nuova Evangelizzazione<br />
Anno XI, numero 69, Gennaio 2009<br />
Direttore responsabile:<br />
Zuccato Alberto<br />
Consiglio di redazione:<br />
Guy Gabriel de Ridder, Juliane<br />
Vasconcelos A. Campos, Luis Alberto<br />
Blanco Cortés, Mariana Morazzani<br />
Arráiz, Severiano Antonio<br />
de Oliveira<br />
Amministrazione:<br />
Via San Marco, 2A<br />
30034 Mira (VE)<br />
CCP 13805353<br />
Aut. Trib. Padova 1646 <strong>del</strong> 4/5/99<br />
Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione<br />
in Abbonamento Postale - D. L.<br />
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
art. 1, comma 2, DR PD<br />
Contiene I.R.<br />
www.araldi.org<br />
www.salvamiregina.it<br />
Con la collaborazione<br />
<strong>del</strong>l’Associazione<br />
Privata Internazionale di Fe<strong>del</strong>i<br />
di Diritto Pontificio<br />
Ar A l d i d e l VA n g e lo<br />
Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5<br />
00165 Roma<br />
Tel. sede operativa<br />
a Mira (VE): 041 560 08 91<br />
Montaggio:<br />
Equipe di arti grafiche<br />
degli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong><br />
Stampa e rilegatura:<br />
Pozzoni - Istituto Veneto<br />
de Arti Grafiche S.p.A.<br />
Via L. Einaudi, 12<br />
36040 Brendola (VI)<br />
Gli articoli di questa rivista potranno essere<br />
riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii<br />
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli<br />
firmati è di responsabilità dei rispettivi autori.<br />
SommariO<br />
Scrivono i lettori .......................4<br />
Nuova Epifania? (Editoriale) .............5<br />
La voce <strong>del</strong> Papa –<br />
Universalità <strong>del</strong>la bellezza<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />
Commento al <strong>Vangelo</strong> –<br />
Davanti al Re, i buoni re<br />
e il cattivo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />
La famiglia,<br />
formatrice nei valori<br />
umani e cristiani<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20<br />
Arricchire la Fede<br />
<strong>del</strong>le famiglie<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24<br />
Ogni figlio è una<br />
gioia in più<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26<br />
Un Maestro <strong>del</strong>la parola:<br />
il Cardinal Giuseppe Siri<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28<br />
<strong>Araldi</strong> nel mondo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30<br />
Tesoro <strong>del</strong>la Preghiera –<br />
Preghiera per ottenere un<br />
amore ardente verso il<br />
. . .<br />
Signore<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . .33<br />
Sant’Elizabeth Ann Seton –<br />
Convertita dal<br />
Santissimo Sacramento<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34<br />
La Parola dei Pastori –<br />
Immedesimarsi nelle<br />
necessità <strong>del</strong>la Chiesa<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38<br />
E’ accaduto nella<br />
Chiesa e nel mondo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40<br />
Storia per bambini....<br />
Amore materno<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />
I Santi di ogni giorno<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />
La “Regina Viarum”<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50
Felicitazioni p e r la rivista<br />
Mi scuso per non aver risposto prima,<br />
a causa di una caduta che ha debilitato<br />
il mio stato di salute. Vi ringrazio<br />
per le vostre attenzioni e mi<br />
felicito per la rivista. I miei più sentiti<br />
saluti e benedico la vostra opera.<br />
Mons. Rosendo G. I.<br />
Segretario Generale e<br />
Cancelliere <strong>del</strong>la Diocesi<br />
Melipilla — Cile<br />
co n g r a t u l a z i o n i a<br />
Mo n s. Jo ã o clá<br />
Mi congratulo con Monsignor<br />
João Clá per il titolo ricevuto, il quale<br />
può essere concesso solamente dai<br />
Papi valutando i meriti personali. E<br />
questi sono incontestabili. Complimenti!<br />
José Maria T.<br />
Americana — Brasile<br />
ar t i c o l i u t i l i p e r le<br />
l e z i o n i d i religione<br />
Vi ringrazio enormemente per la<br />
vostra rivista. Visto che sono insegnante<br />
di religione, utilizzo spesso gli<br />
articoli in essa pubblicati, soprattutto<br />
le preghiere, ma tutti gli argomenti<br />
sono interessanti come anche le illustrazioni.<br />
Maria Graciela L. Q.<br />
Lima — Perù<br />
via d e l l a l u c e e d e l l a v e r i t à<br />
Provo molta gioia nel ricevere la<br />
rivista <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>. La sua lettura<br />
mi guida sulla via <strong>del</strong>la luce e<br />
<strong>del</strong>la verità. Seguo attentamente ogni<br />
articolo arricchendo così la mia vita<br />
spirituale. Prego la Santissima Ver-<br />
4 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
Scr i v o n o i le t t o r i<br />
gine di Fatima che benedica il vostro<br />
lavoro e che questo cresca ogni<br />
giorno di più a favore dei nostri simili,<br />
poiché “molti sono i chiamati e pochi<br />
gli eletti”.<br />
Addys C. A.<br />
Quito — Ecuador<br />
pa c e i n t e r i o r e<br />
La bellezza di Dio di questo sito è<br />
sconvolgente, e solo leggendo i vostri<br />
articoli, torna dentro di me una pace<br />
interiore e una carica di andare avanti<br />
nella giungla cattiva che è questa<br />
vita. Ho ricevuto da voi il calendario<br />
<strong>del</strong>la Madonna di Fatima; lo sguardo<br />
di una Mamma che mi custodisce nei<br />
giorni <strong>del</strong>la mia vita è molto rassicurante.<br />
Carla M.<br />
Niscemi — CL<br />
gr a n d e apostolo Missionario<br />
Vi ringrazio per l’invio <strong>del</strong>la rivista,<br />
dove tutto è proficuo e meraviglioso!<br />
Mi piace molto leggere la vita<br />
dei santi poiché, sia pur in poche<br />
parole, mi permette di conoscere cose<br />
meravigliose.<br />
Vorrei però ricordare, in modo<br />
particolare, il grande apostolo missionario<br />
— Mons. João Scognamiglio<br />
Clá Dias — scelto e benedetto<br />
dalla Madonna per la sua missione<br />
salvifica. Molti, infatti, sono i giovani<br />
chiamati dalla Madre Benedetta<br />
che, da una vita senza scopo, decidono<br />
di intraprendere un cammino<br />
con gli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>. La vita<br />
monastica è necessaria e proficua,<br />
soprattutto nell’epoca che stiamo attraversando,<br />
in cui l’umanità sta affondando<br />
nella morte e nel peccato.<br />
Era necessario che Dio chiamasse<br />
qualcuno, ed è stato chiamato proprio<br />
questo grande apostolo, in Brasile!<br />
La Madonna lo ha scelto in modo<br />
straordinario per questo.<br />
Maria Beatriz M.<br />
Moita dos Ferreiros — Portogallo<br />
ec c e l l e n t e q u a l i t à<br />
Ricevo con immensa gioia la meravigliosa<br />
rivista <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>.<br />
Il vostro operato è di eccellente<br />
qualità,e la rivista offre molti insegnamenti,<br />
anche le illustrazioni in<br />
essa contenute sono <strong>del</strong>le vere opere<br />
d’arte soprattutto quelle raffiguranti<br />
i santi e Maria.<br />
Maria Teresa L. de L.<br />
Vera Cruz — Brasile<br />
so n o s e M p r e ansiosa<br />
c h e a r r i v i la rivista<br />
Ringrazio l’Associazione <strong>Araldi</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong> perché attraverso la rivista<br />
diffonde la nostra fede in modo<br />
autentico. Sono sempre ansiosa di riceverla<br />
per poterla leggere dall’inizio<br />
alla fine e poi prestarla affinché altre<br />
persone possano essere informate<br />
<strong>del</strong> suo contenuto. I miei saluti, in<br />
Gesù e Maria.<br />
Irma L.<br />
Cauquenes — Cile<br />
se n t o c h e la M i a F e d e a u M e n t a<br />
È con molta soddisfazione che<br />
continuo a ricevere i numeri <strong>del</strong>la rivista<br />
<strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>. Non appena<br />
arrivano li leggo, guardo le fotografie<br />
— soprattutto mi piacciono quelle<br />
<strong>del</strong>la Madonna — e sento che la<br />
mia fede aumenta sempre più, poiché<br />
è la Parola di Dio che arriva a<br />
casa mia.<br />
Cristiano B. M.<br />
Manaus — Brasile<br />
Fa r p a r t e d e g l i ar a l d i<br />
è u n onore<br />
Scrivo con molta gioia e soddisfazione,<br />
per dimostrare il mio orgoglio<br />
di far parte degli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>.<br />
Voglio complimentarmi con voi per le<br />
bellissime riviste che ricevo e dirvi anche<br />
che potete contare sulle mie preghiere<br />
per il vostro lavoro.<br />
Cleusa de M. P.<br />
Araguapaz — Brasile
Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico <strong>del</strong>l’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>del</strong>la Nuova Evangelizzazione<br />
Numero 69<br />
Gennaio 2009<br />
Nuova Epifania?<br />
Salvami Regina<br />
“Adorazione dei Re<br />
Magi” — Cattedrale<br />
di Cristo Re,<br />
Hamilton, Canada<br />
(Gustavo Kralj)<br />
E ditoriale<br />
Nu o v a EpifaNia?<br />
Fin dall’atto di disobbedienza di Adamo e Eva, il peccato accompagna la Storia<br />
<strong>del</strong>l’umanità. Cominciando dal fratricidio di Caino, le offese a Dio sono cresciute<br />
immensamente durante i secoli, al punto che Egli ha deciso di sterminare gli<br />
uomini, vedendo che “ogni disegno concepito dal loro cuore era continuamente votato al<br />
male” (Gen 6,5). Il Diluvio ha chiuso questa prima fase di infe<strong>del</strong>tà.<br />
La Storia <strong>del</strong>l’umanità si è svolta così, in una successione di culmini di peccati seguiti<br />
dall’intervento di Dio, fino alla vigilia <strong>del</strong> giorno in cui “la vergine concepirà e<br />
partorirà un figlio” (cf. Is 7, 14).<br />
Per farsi un’idea di quanto, a quell’epoca, fossero preponderanti ovunque il dispotismo,<br />
la degradazione morale e l’idolatria, basta volgere lo sguardo alla situazione<br />
di due popoli.<br />
Nell’Impero Romano, gli imperatori pesavano non solamente sulle nazioni soggiogate<br />
dalle loro legioni, ma anche sui loro stessi sudditi. Il disprezzo <strong>del</strong>la vita<br />
umana era arrivato al punto da considerare come semplice res (cosa), gli schiavi soggetti<br />
a ogni tipo di capriccio e cru<strong>del</strong>tà. Divinità come Venere, Bacco, Marte, Mercurio<br />
simboleggiavano una passione particolare, un vizio da imitare: lussuria, ubriachezza,<br />
violenza, sortilegio, ecc.<br />
Il Popolo Eletto non è rimasto immune alla decadenza. Corroso, anch’esso, dai<br />
culti idolatrici, ha finito per dividersi in varie sette: i Sadducei, che accettavano come<br />
Legge solo i cinque libri di Mosé, i Farisei, che, oltre al Pentateuco, consideravano<br />
validi altri libri biblici e dottrine recenti, come la risurrezione dei morti e l’esistenza<br />
degli angeli e gli Zeloti, che formavano un gruppo rivoluzionario in lotta per<br />
l’indipendenza politica da Roma.<br />
Di fronte a questi disordini, tutto sembrava indicare che la terra fosse molto più<br />
vicina a un castigo terribile che ad una grande misericordia.<br />
Tuttavia, per il “fiat” di Maria Santissima, la giustizia di Dio ha ceduto il posto alla<br />
clemenza. È avvenuta l’Incarnazione. Gesù è nato e Si è manifestato agli uomini<br />
per indicare loro che l’Era <strong>del</strong>la Legge e <strong>del</strong>la Giustizia apriva le porte all’Amore<br />
e alla Misericordia.<br />
Passati più di duemila anni, ci troviamo di fronte ad un’altra crisi di portata universale,<br />
sotto certi aspetti, più minacciosa e tragica di quella vissuta nel passato. Oggi,<br />
gran parte <strong>del</strong>l’umanità nega gli insegnamenti <strong>del</strong> Signore, volta le spalle a Dio e<br />
dà segnali di voler ritornare al paganesimo. Gli uomini si prostrano, ancora una volta,<br />
davanti a idoli che non possono offrire loro la salvezza. Adorano l’oro, il potere,<br />
la vanagloria e il piacere.<br />
La perplessità invade i popoli e le nazioni. Quali saranno le vie da prendere nel<br />
campo politico, sociale, economico, familiare, religioso?... Che cosa succederà? Dio<br />
manderà la Sua luce celeste per guidarci, come in passato i Re Magi sono stati guidati<br />
dalla stella?<br />
Chi potrà mai saperlo?<br />
Ciò che è certo è che la Madonna ha affermato a Fatima: “Alla fine, il mio Cuore<br />
Immacolato trionferà!” Il trionfo di Maria non sarà altro che un prolungamento <strong>del</strong><br />
trionfo di Gesù, una nuova e gloriosa Epifania. <br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 5
Universalità <strong>del</strong>la bellezza<br />
Per questa Tredicesima<br />
Seduta Pubblica<br />
<strong>del</strong>le Pontificie<br />
Accademie,<br />
la Pontificia Insigne<br />
Accademia di Belle Arti e Lettere<br />
dei Virtuosi al Pantheon, che organizza<br />
quest’anno l’evento, ha scelto<br />
come tema: Universalità <strong>del</strong>la bellezza:<br />
estetica ed etica a confronto, un argomento<br />
quanto mai significativo per<br />
approfondire il rapporto o, meglio, il<br />
dialogo tra estetica ed etica, tra bellezza<br />
ed agire umano, dialogo tanto<br />
necessario quanto talvolta dimenticato<br />
o eluso.<br />
6 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
La v o c e d e L Pa Pa<br />
È compito degli artisti e dei membri <strong>del</strong>le Accademie Pontificie<br />
suscitare l’ammirazione e il desiderio <strong>del</strong> bello, formare la sensibilità<br />
<strong>del</strong>le anime e alimentare la passione per tutto ciò che è autentica<br />
espressione <strong>del</strong> talento umano e riflesso <strong>del</strong>la Bellezza divina.<br />
Intima connessione tra<br />
ricerca <strong>del</strong>la bellezza, <strong>del</strong>la<br />
verità e <strong>del</strong>la bontà<br />
La necessità e l’urgenza di un rinnovato<br />
dialogo tra estetica ed etica,<br />
tra bellezza, verità e bontà, ci vengono<br />
riproposte non solo dall’attuale<br />
dibattito culturale ed artistico, ma<br />
anche dalla realtà quotidiana.<br />
A diversi livelli, infatti, emerge<br />
drammaticamente la scissione, e talvolta<br />
il contrasto tra le due dimensioni,<br />
quella <strong>del</strong>la ricerca <strong>del</strong>la bellezza,<br />
compresa però riduttivamente come<br />
forma esteriore, come apparenza da<br />
perseguire a tutti i costi, e quella <strong>del</strong>la<br />
verità e bontà <strong>del</strong>le azioni che si compiono<br />
per realizzare una certa finalità.<br />
Infatti, una ricerca <strong>del</strong>la bellezza che<br />
fosse estranea o avulsa dall’umana ricerca<br />
<strong>del</strong>la verità e <strong>del</strong>la bontà si trasformerebbe,<br />
come purtroppo succede,<br />
in mero estetismo, e, soprattutto<br />
per i più giovani, in un itinerario che<br />
sfocia nell’effimero, nell’apparire banale<br />
e superficiale o addirittura in una<br />
fuga verso paradisi artificiali, che mascherano<br />
e nascondono il vuoto e l’inconsistenza<br />
interiore. Tale apparente<br />
e superficiale ricerca non avrebbe certo<br />
un afflato universale, ma risulterebbe<br />
inevitabilmente <strong>del</strong> tutto soggettiva,<br />
se non addirittura individualistica,<br />
per terminare talvolta persino nell’incomunicabilità.<br />
Ho sottolineato più volte la necessità<br />
e l’impegno di un allargamento<br />
degli orizzonti <strong>del</strong>la ragione, ed in<br />
questa prospettiva bisogna tornare a<br />
comprendere anche l’intima connessione<br />
che lega la ricerca <strong>del</strong>la bellezza<br />
con la ricerca <strong>del</strong>la verità e <strong>del</strong>la bontà.<br />
Una ragione che volesse spogliarsi<br />
<strong>del</strong>la bellezza risulterebbe dimezzata,<br />
come anche una bellezza priva di ra-<br />
gione si ridurrebbe ad una maschera<br />
vuota ed illusoria. Nell’incontro col<br />
Clero <strong>del</strong>la Diocesi di Bressanone, lo<br />
scorso 6 agosto, dialogando proprio<br />
sul rapporto tra bellezza e ragione,<br />
facevo notare che dobbiamo mirare<br />
ad una ragione molto ampliata, nella<br />
quale cuore e ragione si incontrano,<br />
bellezza e verità si toccano<br />
Se questo impegno è valido per<br />
tutti, lo è ancor di più per il credente,<br />
per il discepolo di Cristo, chiamato<br />
dal Signore a “rendere ragione” a<br />
tutti <strong>del</strong>la bellezza e <strong>del</strong>la verità <strong>del</strong>la<br />
propria fede. Ce lo ricorda il <strong>Vangelo</strong><br />
di Matteo, in cui leggiamo l’appello<br />
rivolto da Gesù ai suoi discepoli:<br />
“Così risplenda la vostra luce davanti<br />
agli uomini, perché vedano le vostre<br />
opere buone e rendano gloria al Padre<br />
vostro che è nei cieli” (Mt 5,16). Va<br />
notato che nel testo greco si parla di<br />
kalà erga, di opere belle e buone allo<br />
stesso tempo, perché la bellezza <strong>del</strong>le<br />
opere manifesta ed esprime, in una<br />
sintesi eccellente, la bontà e la verità<br />
profonda <strong>del</strong> gesto, come pure la coerenza<br />
e la santità di chi lo compie.<br />
La bellezza <strong>del</strong>le opere di cui ci parla<br />
il <strong>Vangelo</strong> rimanda oltre, ad un’altra<br />
bellezza, verità e bontà che soltanto
in Dio hanno la loro perfezione e la<br />
loro sorgente ultima<br />
Bontà ed efficacia <strong>del</strong>la<br />
“via pulchritudinis”<br />
L’efficacia <strong>del</strong>la via pulchritudinis, uno dei possibili itinerari,<br />
forse quello più attraente ed affascinante, per comprendere e raggiungere Dio<br />
Il Papa Benedetto XVI dopo i primi Vespri <strong>del</strong>l’Avvento<br />
La nostra testimonianza, allora,<br />
deve nutrirsi di questa bellezza, il nostro<br />
annuncio <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong> deve essere<br />
percepito nella sua bellezza e novità,<br />
per questo è necessario saper comunicare<br />
con il linguaggio <strong>del</strong>le immagini<br />
e dei simboli; la nostra missione<br />
quotidiana deve diventare eloquente<br />
trasparenza <strong>del</strong>la bellezza<br />
<strong>del</strong>l’amore di Dio per raggiungere<br />
efficacemente i nostri contemporanei,<br />
spesso distratti e assorbiti da un<br />
clima culturale non sempre propenso<br />
ad accogliere una bellezza in piena<br />
armonia con la verità e la bontà,<br />
ma pur sempre desiderosi e nostalgici<br />
di una bellezza autentica, non superficiale<br />
ed effimera<br />
Questo è emerso anche durante il<br />
recente Sinodo dei Vescovi, convoca-<br />
to per riflettere sul tema: La Parola<br />
di Dio nella vita e nella missione <strong>del</strong>la<br />
Chiesa. Diversi interventi hanno<br />
evidenziato il valore perenne di una<br />
“bella testimonianza” per l’annuncio<br />
<strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>, sottolineando l’importanza<br />
<strong>del</strong> saper leggere e scrutare<br />
la bellezza <strong>del</strong>le opere d’arte, ispirate<br />
dalla fede e promosse dai credenti,<br />
per scoprirvi un singolare itinerario<br />
che avvicina a Dio e alla sua Parola.<br />
Nel Messaggio conclusivo, poi, rivolto<br />
dai Padri Sinodali a tutti i credenti,<br />
si ribadisce la bontà e l’efficacia<br />
<strong>del</strong>la via pulchritudinis, uno dei possibili<br />
itinerari, forse quello più attraente<br />
ed affascinante, per comprendere<br />
e raggiungere Dio. Nello stesso documento<br />
si ricorda la Lettera agli Artisti<br />
<strong>del</strong> mio venerato Predecessore, il Servo<br />
di Dio Giovanni Paolo II, che invitava<br />
a riflettere sull’intimo e fecondo<br />
dialogo tra la Sacra Scrittura e le diverse<br />
forme artistiche, da cui sono scaturiti<br />
innumerevoli capolavori.<br />
In questa occasione vorrei suggerire<br />
di riprendere in mano quella Lettera, a<br />
dieci anni dalla sua pubblicazione, per<br />
farne oggetto di una rinnovata riflessione<br />
sull’arte, sulla creatività degli artisti,<br />
e sul fecondo quanto problematico<br />
dialogo tra questi e la fede cristiana,<br />
vissuta nella comunità dei credenti.<br />
Mi rivolgo particolarmente a voi,<br />
cari Accademici ed Artisti, perché<br />
è proprio questo il vostro compito,<br />
la vostra missione: suscitare meraviglia<br />
e desiderio <strong>del</strong> bello, formare la<br />
sensibilità degli animi e alimentare la<br />
passione per tutto ciò che è autentica<br />
espressione <strong>del</strong> genio umano e riflesso<br />
<strong>del</strong>la Bellezza divina”. <br />
(Estratto <strong>del</strong> Messaggio <strong>del</strong><br />
Santo Padre al Presidente <strong>del</strong><br />
Pontificio Consiglio <strong>del</strong>la Cultura,<br />
S. E. Mons. Ravasi in occasione<br />
<strong>del</strong>la XIII seduta pubblica <strong>del</strong>le pontificie<br />
accademie sul tema:Universalità<br />
<strong>del</strong>la bellezza:“estetica ed etica<br />
a confronto”, 24/11/2008<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 7<br />
François Boulay
C<br />
Valore e importanza dei<br />
ome ho avuto già modo<br />
di affermare in altre circostanze,<br />
i Movimenti ecclesiali<br />
e le Nuove Comunità,<br />
fioriti dopo il Concilio<br />
Vaticano II, costituiscono un singolare<br />
dono <strong>del</strong> Signore ed una risorsa<br />
preziosa per la vita <strong>del</strong>la Chiesa. Essi<br />
vanno accolti con fiducia e valorizzati<br />
nei loro diversi contributi da porre a<br />
servizio <strong>del</strong>l’utilità comune in modo ordinato<br />
e fecondo.<br />
Interventi misteriosi ed<br />
efficaci <strong>del</strong>lo Spirito Santo<br />
Di grande interesse è poi l’attuale<br />
vostra riflessione sulla centralità di<br />
Cristo nella predicazione, come pure<br />
sull’importanza dei Carismi nella vita<br />
<strong>del</strong>la Chiesa particolare, con riferimento<br />
alla teologia paolina, al Nuovo Testamento<br />
e all’esperienza <strong>del</strong> Rinnovamento<br />
Carismatico. Ciò che apprendiamo<br />
nel Nuovo Testamento sui carismi,<br />
che apparvero come segni visibili<br />
<strong>del</strong>la venuta <strong>del</strong>lo Spirito Santo, non è<br />
un evento storico <strong>del</strong> passato, ma realtà<br />
sempre viva: è lo stesso divino Spirito,<br />
anima <strong>del</strong>la Chiesa, ad agire in essa<br />
in ogni epoca, e questi suoi misteriosi<br />
ed efficaci interventi si manifestano<br />
in questo nostro tempo in maniera<br />
provvidenziale. I Movimenti e le Nuove<br />
Comunità sono come <strong>del</strong>le irruzio-<br />
8 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
nuovi carismi<br />
Ricevendo i rappresentanti <strong>del</strong>la Comunità <strong>del</strong> Rinnovamento Carismatico<br />
Cattolico, il Santo Padre ha indicato la necessità di accogliere con gratitudine i<br />
carismi o doni <strong>del</strong>lo Spirito Santo, ricordando, nel contempo, l’importanza di un<br />
discernimento prudente e saggio da parte <strong>del</strong>l’autorità ecclesiastica.<br />
ni <strong>del</strong>lo Spirito Santo nella Chiesa e<br />
nella società contemporanea. Possiamo<br />
allora ben dire che uno degli elementi<br />
e degli aspetti positivi <strong>del</strong>le Comunità<br />
<strong>del</strong> Rinnovamento Carismatico<br />
Cattolico è proprio il rilievo che<br />
in esse rivestono i carismi o doni <strong>del</strong>lo<br />
Spirito Santo e loro merito è averne<br />
richiamato nella Chiesa l’attualità.<br />
Il Concilio Vaticano II, in diversi<br />
documenti, fa riferimento ai Movimenti<br />
e alle nuove Comunità ecclesiali,<br />
specialmente nella Costituzione<br />
Dogmatica Lumen gentium, dove<br />
leggiamo: I carismi straordinari o anche<br />
più semplici e più comuni, siccome<br />
sono soprattutto appropriati e utili alle<br />
necessità <strong>del</strong>la Chiesa, si devono accogliere<br />
con gratitudine e consolazione (n.<br />
12). In seguito, anche il Catechismo<br />
<strong>del</strong>la Chiesa Cattolica ha sottolineato<br />
il valore e l’importanza dei nuovi carismi<br />
nella Chiesa, la cui autenticità viene<br />
però garantita dalla disponibilità a<br />
sottomettersi al discernimento <strong>del</strong>l’autorità<br />
ecclesiastica (cfr n. 2003).<br />
Discernimento prudente<br />
e saggio dei Pastori<br />
Proprio perché assistiamo a una<br />
promettente fioritura di movimenti e<br />
comunità ecclesiali, è importante che i<br />
Pastori esercitino nei loro confronti un<br />
prudente e saggio discernimento. Au-<br />
spico di cuore che si intensifichi il dialogo<br />
tra Pastori e Movimenti ecclesiali<br />
a tutti i livelli: nelle parrocchie, nelle<br />
diocesi e con la Sede Apostolica.<br />
So che sono allo studio opportune<br />
modalità per dare riconoscimento<br />
pontificio ai nuovi Movimenti e<br />
Comunità ecclesiali e non sono pochi<br />
quelli che già lo hanno ricevuto.<br />
Di questo dato - il riconoscimento o<br />
l’erezione di associazioni internazionali<br />
da parte <strong>del</strong>la Santa Sede per la<br />
Chiesa universale - i Pastori, specialmente<br />
i Vescovi, non possono non<br />
tenere conto nel doveroso discernimento<br />
che ad essi compete (cfr Congregazione<br />
per i Vescovi, Direttorio<br />
per il Ministero Pastorale dei Vescovi<br />
Apostolorum Successores, Cap. 4,8).<br />
Salvaguardia <strong>del</strong>la<br />
fe<strong>del</strong>tà all’identità cattolica<br />
e <strong>del</strong>la ecclesialità<br />
Cari fratelli e sorelle, fra queste<br />
nuove realtà ecclesiali riconosciute<br />
dalla Santa Sede, va annoverata anche<br />
la vostra, la Catholic Fraternity of Charismatic<br />
Covenant Communities and<br />
Fellowships, Associazione Internazionale<br />
di fe<strong>del</strong>i, che assolve a una specifica<br />
missione in seno al Rinnovamento<br />
Carismatico Cattolico (cfr Decreto<br />
<strong>del</strong> Pontificio Consiglio per i Laici<br />
<strong>del</strong> 30 novembre 1990 prot. 1585/S-
6//B-SO). Uno dei suoi obiettivi, conformemente<br />
alle indicazioni <strong>del</strong> mio<br />
venerato predecessore Giovanni Paolo<br />
II, è salvaguardare l’identità cattolica<br />
<strong>del</strong>le comunità carismatiche e incoraggiarle<br />
nel mantenere uno stretto<br />
legame con i Vescovi e con il Romano<br />
Pontefice (cfr Lettera autografa alla<br />
Catholic Fraternity, 1 giugno 1998).<br />
Apprendo, inoltre, con compiacimento,<br />
che essa si propone la costituzione<br />
di un Centro di formazione permanente<br />
per i membri e i responsabili<br />
<strong>del</strong>le Comunità Carismatiche. Ciò permetterà<br />
alla Catholic Fraternity di meglio<br />
valorizzare la propria missione ecclesiale<br />
orientata all’evangelizzazio-<br />
L<br />
Voi siete l’edificio di Dio<br />
La solennità <strong>del</strong>la Dedicazione <strong>del</strong>la Basilica Lateranense ricorda, non<br />
solo, che Dio vuole edificare nel mondo un tempio spirituale ma anche, sta<br />
a significare l’importanza degli edifici sacri, ed in particolare <strong>del</strong>le tante<br />
chiese, in cui le comunità si riuniscono per lodare il Creatore.<br />
a bellezza e l’armonia<br />
<strong>del</strong>le chiese, destinate<br />
a rendere lode a Dio,<br />
invita anche noi esseri<br />
umani, limitati e peccatori,<br />
a convertirci per formare un<br />
“cosmo”, una costruzione bene ordinata,<br />
in stretta comunione con Gesù,<br />
che è il vero Santo dei Santi. Ciò<br />
avviene in modo culminante nella liturgia<br />
eucaristica, in cui l’”ecclesia”,<br />
cioè la comunità dei battezzati, si ritrova<br />
unita per ascoltare la Parola di<br />
Dio e per nutrirsi <strong>del</strong> Corpo e Sangue<br />
di Cristo. Intorno a questa duplice<br />
ne, alla liturgia, all’adorazione, all’ecumenismo,<br />
alla famiglia, ai giovani e alle<br />
vocazioni di speciale consacrazione;<br />
missione che sarà ancor più aiutata dal<br />
trasferimento <strong>del</strong>la Sede internazionale<br />
<strong>del</strong>l’associazione a Roma, con la possibilità<br />
di essere in più stretto contatto<br />
con il Pontificio Consiglio per i Laici.<br />
Cari fratelli e sorelle, la salvaguardia<br />
<strong>del</strong>la fe<strong>del</strong>tà all’identità cattolica<br />
e <strong>del</strong>l’ecclesialità da parte di ognuna<br />
<strong>del</strong>le vostre comunità vi permetterà di<br />
rendere dappertutto una testimonianza<br />
viva ed operante <strong>del</strong> profondo mistero<br />
<strong>del</strong>la Chiesa. E sarà proprio questo<br />
a promuovere la capacità <strong>del</strong>le varie<br />
comunità di attirare nuovi membri.<br />
mensa la Chiesa di pietre vive si edifica<br />
nella verità e nella carità e viene<br />
interiormente plasmata dallo Spirito<br />
Santo trasformandosi in ciò che riceve,<br />
conformandosi sempre più al suo<br />
Signore Gesù Cristo. Essa stessa, se<br />
vive nell’unità sincera e fraterna, diventa<br />
così sacrificio spirituale gradito<br />
a Dio.<br />
Cari amici, la festa odierna celebra<br />
un mistero sempre attuale: cioè<br />
che Dio vuole edificarsi nel mondo<br />
un tempio spirituale, una comunità<br />
che lo adori in spirito e verità (cfr Gv<br />
4,23-24). Ma questa ricorrenza ci ri-<br />
Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.<br />
La versione integrale di questi documenti può essere trovata in www.vatican.va<br />
Affido i lavori dei vostri rispettivi convegni<br />
alla protezione di Maria, Madre<br />
<strong>del</strong>la Chiesa, Tempio vivo <strong>del</strong>lo Spirito<br />
Santo, e all’intercessione dei santi<br />
Francesco e Chiara di Assisi, esempi<br />
di santità e di rinnovamento spirituale,<br />
mentre di cuore imparto a voi e a<br />
tutte le vostre comunità una speciale<br />
Benedizione Apostolica<br />
(Estratto <strong>del</strong> discorso ai<br />
partecipanti alla XIII Conferenza<br />
Internazionale <strong>del</strong>la “Catholic fraternity<br />
of charismatic covenant communities<br />
and fellowship” rappresentanti<br />
<strong>del</strong>la Comunità <strong>del</strong> Rinnovamento<br />
Carismatico Cattolico, tenutosi nella<br />
Basilica Vaticana il 31/10/2008)<br />
corda anche l’importanza degli edifici<br />
materiali, in cui le comunità si raccolgono<br />
per celebrare le lodi di Dio.<br />
Ogni comunità ha pertanto il dovere<br />
di custodire con cura i propri edifici<br />
sacri, che costituiscono un prezioso<br />
patrimonio religioso e storico. Invochiamo<br />
perciò l’intercessione di<br />
Maria Santissima, affinché ci aiuti a<br />
diventare, come Lei, “casa di Dio”,<br />
tempio vivo <strong>del</strong> suo amore <br />
(Estratto <strong>del</strong>l’Angelus <strong>del</strong><br />
9/11/2008 — Solennità <strong>del</strong>la Dedicazione<br />
<strong>del</strong>la Basilica Lateranense)<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 9
Sérgio Hollmann<br />
10 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
Davanti al Re, i<br />
Nell’intraprendere il lungo viaggio, i Magi non erano stati assolutamente<br />
mossi da ragioni profane o mondane. E, davanti a un tiranno di cattiva<br />
fama come Erode, è commovente la fiducia ed il coraggio che li animava,<br />
sicuramente suscitati dalla significativa presenza <strong>del</strong>lo Spirito Santo.<br />
Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP<br />
co m m e n t o a L va n g e Lo —<br />
a Va n g<br />
“Gesù<br />
nacque a Betlemme di Giudea,<br />
al tempo <strong>del</strong> re Erode. Alcuni Magi<br />
giunsero da oriente a Gerusalemme e<br />
domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato?<br />
Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo<br />
venuti per adorarlo”. All’udire queste parole,<br />
il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.<br />
Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli<br />
scribi <strong>del</strong> popolo, s’informava da loro sul luogo<br />
in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero:<br />
“A Betlemme di Giudea, perché così è scritto<br />
per mezzo <strong>del</strong> profeta: E tu, Betlemme, terra<br />
di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo<br />
di Giuda: da te uscirà infatti un capo<br />
che pascerà il mio popolo, Israele. Allora Erode,<br />
chiamati segretamente i Magi, si fece dire<br />
Vetrate <strong>del</strong>la Cattedrale di Saint-Gatien de Tours<br />
(Francia) (in questa e nelle pagine seguenti)
do m e n i c a d e L L’ePifania d e L Si g n o r e<br />
buoni re e il cattivo<br />
e l o A<br />
I – Nata l e e d epIfaNIa<br />
La festa <strong>del</strong>l’Epifania — denominata<br />
dai greci anche Teofania, ossia<br />
manifestazione di Dio — era celebrata<br />
in Oriente già prima <strong>del</strong> secolo IV<br />
ed è, pertanto, come la Resurrezione<br />
di Nostro Signore, una <strong>del</strong>le più antiche<br />
commemorazioni cristiane.<br />
Non dobbiamo dimenticare che<br />
l’Incarnazione <strong>del</strong> Verbo è divenuta<br />
effettiva subito dopo l’Annunciazione<br />
<strong>del</strong>l’Angelo e, comunque, appena<br />
Maria, Elisabetta, Giuseppe e, probabilmente,<br />
Zaccaria sono venuti a conoscenza<br />
<strong>del</strong> grande mistero operato<br />
con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa<br />
la stella e li inviò a Betlemme esortandoli:<br />
“Andate e informatevi accuratamente <strong>del</strong> bambino<br />
e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere,<br />
perché anch’io venga ad adorarlo”. Udite le parole<br />
<strong>del</strong> re, essi partirono. Ed ecco la stella, che<br />
avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché<br />
giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava<br />
il bambino. Al vedere la stella, essi provarono<br />
una grandissima gioia. Entrati nella casa,<br />
videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi<br />
lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni<br />
e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.<br />
Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode,<br />
per un’altra strada fecero ritorno al loro paese”<br />
(Mt 2, 1-12).<br />
dallo Spirito Santo. Il resto <strong>del</strong>l’umanità<br />
non si è reso conto di quello che stava<br />
accadendo nel periodo di gestazione<br />
<strong>del</strong> Figlio di Dio, infatti, la Rivelazione<br />
fatta dai Profeti era avvolta da un certo<br />
mistero che solo dopo la testimonianza<br />
degli Apostoli è divenuto evidente.<br />
La Liturgia <strong>del</strong> tempo <strong>del</strong>l’Avvento<br />
Nelle quattro settimane <strong>del</strong>l’Avvento,<br />
la Liturgia ci ricorda le profezie<br />
sui principali fatti legati alle manifestazioni<br />
graduali e successive <strong>del</strong> Salvatore<br />
e <strong>del</strong>la Buona Novella portata<br />
sulla Terra. Nel testo di Isaia si sottoli-<br />
nea: “Ecco: la vergine concepirà e partorirà<br />
un figlio, che chiamerà Emmanuele”<br />
(Is 7, 14). È chiaro che il Messia<br />
sarebbe appartenuto alla nobile<br />
stirpe di Davide: “Un germoglio spunterà<br />
dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà<br />
dalle sue radici. Su di lui si poserà<br />
lo spirito <strong>del</strong> Signore, spirito di sapienza<br />
e di intelligenza, spirito di consiglio<br />
e di fortezza, spirito di conoscenza e<br />
di timore <strong>del</strong> Signore” (Is 11, 1-2).<br />
La Liturgia prosegue in un crescendo<br />
al punto tale che si percepisce la<br />
venuta <strong>del</strong> Salvatore <strong>del</strong>le nazioni, per<br />
questo si prega che la terra Lo produ-<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 11
ca: “Rorate cæli desuper et nubes pluant<br />
iustum, aperiatur terra et germinet salvatorem<br />
et iustitia oriatur simul! — Stillate,<br />
cieli, dall’alto e le nubi facciano<br />
piovere la giustizia; si apra la terra e produca<br />
la salvezza e germogli insieme la<br />
giustizia!” (Is 45, 8).<br />
Infine, nasce il Redentore, nelle<br />
vesti di un semplice bambino. Coloro<br />
però che furono investiti <strong>del</strong> dono <strong>del</strong>lo<br />
Spirito Santo, colsero in quell’adorabile<br />
bambino gli splendori dei raggi<br />
<strong>del</strong>la sua folgorante divinità. Non si<br />
trattava di un essere puramente umano;<br />
a quella creatura si univa la stessa<br />
Divinità nell’ipostasi <strong>del</strong>la Seconda<br />
Persona <strong>del</strong>la Santissima Trinità. In altre<br />
parole, in quella creatura vi era la<br />
presenza <strong>del</strong>l’Uomo-Dio.<br />
Epifania: pubblico<br />
riconoscimento <strong>del</strong>la divinità<br />
<strong>del</strong> Bambino Gesù<br />
Potrebbe dirsi che, in occasione <strong>del</strong><br />
Natale, Dio Si manifesta come Uomo<br />
e che nell’Epifania questo stesso Uomo<br />
si rivela anche come Dio. infatti, in<br />
queste due feste, Dio ha voluto che il<br />
grande mistero <strong>del</strong>l’Incarnazione fosse<br />
rivelato in tutto il suo splendore, tanto<br />
12 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
ai giudei quanto ai gentili, dato il suo<br />
carattere universale. Nell’Occidente,<br />
fin dall’inizio, si celebrava il Natale il<br />
25 dicembre, e in Oriente, l’Epifania il<br />
6 gennaio. È stata la Chiesa di Antiochia,<br />
all’epoca di San Giovanni Crisostomo,<br />
che cominciò a commemorare<br />
le due date. Soltanto a partire dal se-<br />
Non si trattava<br />
di un essere<br />
puramente<br />
umano; a quella<br />
creatura si univa<br />
la stessa Divinità<br />
colo V in Occidente si iniziò a celebrare<br />
la seconda festività.<br />
Oggi, la Liturgia commemora l’Adorazione<br />
dei Re Magi al Bambino Gesù.<br />
D’altra parte, rimangono ancora alcune<br />
vestigia <strong>del</strong>l’antica tradizione orientale<br />
che includeva nell’Epifania, oltre<br />
all’Adorazione dei Re, il miracolo <strong>del</strong>le<br />
Nozze di Canaa ed il Battesimo <strong>del</strong> Si-<br />
L’Epifania non può essere considerata autonomamente rispetto<br />
all’adorazione che Gli hanno prestato i Re <strong>del</strong>l’Oriente; in quanto<br />
insieme rappresentano un riconoscimento pubblico <strong>del</strong> Bambin Gesù<br />
tanto nella sua natura divina che umana<br />
gnore nel Giordano. Oggi, nella nostra<br />
Liturgia, le Nozze di Canaa non sono<br />
più celebrate ed il Battesimo <strong>del</strong> Signore<br />
è ricordato la domenica che cade tra<br />
il 9 ed il 13 gennaio.<br />
In sintesi, possiamo affermare che<br />
l’Epifania, ossia, la manifestazione<br />
<strong>del</strong> Verbo Incarnato, non può essere<br />
considerata autonomamente rispetto<br />
all’adorazione che Gli hanno prestato<br />
i Re <strong>del</strong>l’Oriente. In quanto insieme<br />
rappresentano un riconoscimento<br />
pubblico <strong>del</strong> Bambin Gesù tanto nella<br />
sua natura divinina che umana.<br />
La virtù di Religione<br />
L’adorazione, come insegna il Dottor<br />
Angelico, “si orienta alla riverenza di colui<br />
che è adorato”. Si tratta di una virtù<br />
speciale, chiamata di religione, alla quale<br />
“è proprio prestare riverenza a Dio”. 1<br />
Per intenderci meglio, basti dire<br />
che la religione ha il suo fondamento<br />
in colui che è Dio e ciò che siamo<br />
noi; in quello che Egli ci ha dato<br />
e in quello che Gli dobbiamo restituire.<br />
Dio è l’essere per essenza, la Perfezione,<br />
il Bene, la Verità e la Bellezza,<br />
inoltre è assoluto e infinito; e noi,<br />
al contrario, siamo creature contingenti:<br />
da Lui riceviamo tutto e, nella<br />
nostra esistenza, necessitiamo <strong>del</strong><br />
Suo sostegno in ogni istante.<br />
Diceva bene il Revmo. Padre Antonio<br />
Royo Marin, OP., che se, per<br />
assurdo, Dio arrivasse a sonnecchiare,<br />
tutte le creature ritornerebbero<br />
al nulla; al che il Prof. Plinio Corrêa<br />
de Oliveira ha risposto: “E, nella Sua<br />
onnipotenza, Egli ricreerebbe tutto<br />
nuovamente, subito al risveglio”.<br />
Pertanto, l’esistenza di ogni creatura<br />
è dono di Dio, come i beni presenti<br />
in tutto l’ordine <strong>del</strong>l’universo.<br />
Non c’è nulla che non riceviamo da<br />
Dio, siamo eterni debitori <strong>del</strong> Creatore.<br />
Sotto questo punto di vista, persino<br />
la più eccelsa di tutte le creature,<br />
Maria Santissima è debitrice nei<br />
Suoi riguardi e, riconoscendo questo<br />
suo stato di insolvenza dinanzi a<br />
sua cugina santa Elisabetta, proclama:<br />
“L’anima mia magnifica il Signo-
e […] perché ha guardato l’umiltà <strong>del</strong>la<br />
sua serva” (Lc 1, 46, 48).<br />
La virtù di religione è l’essenza<br />
<strong>del</strong>l’adorazione che si concentra nel<br />
riconoscimento di queste due realtà:<br />
chi è Dio, quali i Suoi diritti e benefici;<br />
chi siamo noi, la nostra indigenza,<br />
il nostro nulla. Per questo, “La religione<br />
è la principale <strong>del</strong>le virtù morali”<br />
— ci spiega San Tommaso d’Aquino<br />
— perché “è più vicina a Dio <strong>del</strong>le altre<br />
virtù morali, in quanto le sue azioni<br />
direttamente e immediatamente si ordinano<br />
avendo come fine l’onore divino.<br />
Di conseguenza, la religione è superiore<br />
alle altre virtù morali”. 2<br />
Un invito ad essere<br />
grati al Signore<br />
Ora, ciò che muoveva profondamente<br />
l’anima dei Re Magi era il desiderio<br />
di prestare culto a Dio e di<br />
adorare Colui che era appena nato.<br />
Il significato <strong>del</strong> loro peregrinare sino<br />
a Betlemme, mossi soltanto dallo<br />
Spirito Santo, si riassume nel richiamo<br />
universale di tutte le nazioni alla<br />
salvezza ed alla partecipazione ai beni<br />
<strong>del</strong>la Redenzione.<br />
Sebbene i Profeti avessero fatto previsioni<br />
sull’universalità di questa vocazione,<br />
i giudei la consideravano piuttosto<br />
come privilegio esclusivo <strong>del</strong> Popolo<br />
Eletto. È curioso notare come il Signore<br />
nella Sua vita pubblica, sebbene abbia<br />
lodato la fede <strong>del</strong> centurione romano<br />
— “In verità vi dico, presso nessuno<br />
in Israele ho trovato una fede così grande”<br />
(Mt 8, 10) —, affermi di non essere<br />
stato inviato dal Padre se non per occuparsi<br />
<strong>del</strong>le “pecore perdute <strong>del</strong>la casa di<br />
Israele” (Mt 15, 24). Egli, con tali parole,<br />
non ha voluto indicare espressamente<br />
il mondo pagano, poiché tale compito<br />
sarebbe stato successivamente riservato<br />
agli Apostoli, specialmente a San<br />
Paolo. Ma, in realtà, già decenni prima,<br />
la presenza dei Santi Re presso la culla<br />
<strong>del</strong> Salvatore ha svelato il grande desiderio<br />
<strong>del</strong> Signore di redimere i pagani,<br />
come è proclamato attraverso le parole<br />
<strong>del</strong>la Preghiera <strong>del</strong> Giorno: “O Dio,<br />
che oggi hai rivelato Tuo Figlio alle na-<br />
zioni, guidandole per mezzo <strong>del</strong>la stella”<br />
e più chiaramente nel Prefazio: “Hai rivelato,<br />
oggi, il mistero di Tuo Figlio come<br />
luce che illumina tutti i popoli nella via<br />
<strong>del</strong>la Salvezza”.<br />
Se i Re Magi sono stati chiamati da<br />
Dio per mezzo <strong>del</strong>la stella, anche noi, a<br />
nostra volta, siamo chiamati da Lui at-<br />
L’Epifania ci invita<br />
a rendere grazie<br />
al Signore, e ad<br />
implorarGli di essere<br />
guidati sempre<br />
dalla Sua luce<br />
traverso la Chiesa ed i suoi atti di culto,<br />
la liturgia, la predicazione, il rispetto<br />
<strong>del</strong>la dottrina e <strong>del</strong> governo ecclesiastico.<br />
Dunque, l’Epifania è la festa che ci<br />
invita a rendere grazie al Signore, come<br />
pure ad implorarGli la grazia di essere<br />
guidati sempre e dovunque attraverso<br />
la Sua luce celeste, come pure ad accogliere<br />
con fede e a vivere con amore<br />
tutti i doni che la Santa Chiesa ci offre<br />
(cfr. Preghiera dopo la Comunione).<br />
II – Be t l e m m e, I<br />
ma g I e d er o d e<br />
“Gesù nacque a Betlemme di<br />
Giudea, al tempo <strong>del</strong> re Erode.<br />
Alcuni Magi giunsero da oriente<br />
a Gerusalemme”.<br />
Come dice San Paolo: “Nessuno<br />
dei dominatori di questo mondo ha<br />
potuto conoscerla [la misteriosa sapienza<br />
di Dio] se l’avessero conosciuta,<br />
non avrebbero crocifisso il Signore<br />
<strong>del</strong>la gloria” (I Cor 2, 8). Non faceva<br />
parte dei disegni di Dio che la nascita<br />
di Gesù Bambino venisse manifestata<br />
a tutta l’umanità, poiché ciò,<br />
probabilmente, avrebbe impedito che<br />
trovasse compimento la Redenzione.<br />
D’altra parte, se la Sua venuta al<br />
mondo fosse stata accompagnata da<br />
segni folgoranti e grandiosi, sarebbero<br />
stati annullati i meriti <strong>del</strong>la fede.<br />
La nascita, segno che precede la<br />
seconda e piena manifestazione<br />
Per questi ed altri motivi, spiega San<br />
Tommaso d’Aquino: “È inerente all’ordi-<br />
Se i Re Magi sono stati chiamati da Dio per mezzo <strong>del</strong>la stella,<br />
anche noi, a nostra volta, siamo chiamati da Lui attraverso la<br />
Chiesa ed i suoi atti di culto, la liturgia, la predicazione, il rispetto<br />
<strong>del</strong>la dottrina e <strong>del</strong> governo ecclesiastico<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 13
Sérgio Hollmann<br />
ne <strong>del</strong>la sapienza divina che i doni di Dio<br />
e i segreti <strong>del</strong>la sua sapienza non giungano<br />
nella stessa forma a tutti, ma che arrivino<br />
immediatamente ad alcuni e, per mezzo<br />
di questi, si estendano ad altri. Così, per<br />
quanto concerne il mistero <strong>del</strong>la Resurrezione,<br />
il libro degli Atti dice: ‘Dio ha resuscitato<br />
Cristo il terzo giorno e Gli ha concesso<br />
di manifestare la sua presenza, non<br />
al popolo in generale, ma ai testimoni designati<br />
anticipatamente da Dio’. Lo stesso<br />
si dovrebbe osservare in relazione alla sua<br />
nascita: che Cristo non Si fosse manifestato<br />
a tutti, ma ad alcuni, tramite i quali<br />
sarebbe potuto arrivare agli altri”. 3<br />
Varie sono anche le ragioni per le<br />
quali la Provvidenza Divina ha scelto<br />
prima i giudei, e solo dopo i gentili,<br />
per manifestare la nascita di Gesù.<br />
È ovvio che Dio, avendo uno speciale<br />
apprezzamento per il principio di<br />
gerarchia, avrebbe dovuto iniziare la<br />
Sua grande opera dal popolo Eletto.<br />
Infatti, osserva il Dottor Angelico:<br />
“La manifestazione <strong>del</strong>la nascita di<br />
Cristo è stata un’anticipazione <strong>del</strong>la ma-<br />
E<br />
“Erode ordina il massacro<br />
degli innocenti” – Basilica di<br />
St. Denis, Parigi<br />
rode trama la sua morte [<strong>del</strong><br />
Messia] con dolosa malizia.<br />
L’uomo cattivo è capace<br />
di comprendere le cose di Dio; non<br />
può, però, realizzarle, poiché l’intelligenza<br />
umana è stata creata da Dio,<br />
ma l’azione dipende dalla volontà.<br />
Erode certamente vide il grande<br />
fervore dei Magi in relazione<br />
14 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
nifestazione piena che sarebbe dovuta<br />
venire. E come nella seconda manifestazione<br />
la grazia di Cristo fu annunciata<br />
da Cristo e dai Suoi Apostoli, prima ai<br />
giudei, e dopo ai pagani, così pure, i primi<br />
ad approssimarsi a Cristo sono stati i<br />
I malvagi quando<br />
vogliono causare<br />
danno a qualcuno<br />
si mostrano<br />
umili e amici<br />
pastori, che erano le primizie dei giudei e<br />
stavano vicino; dopo sono venuti i Magi,<br />
da lontano, come ‘primizie dei pagani’,<br />
secondo l’espressione di Agostino”. 4<br />
Considerazioni e profezie<br />
Quanto al riferimento alla città di<br />
Betlemme di Giuda in questo versetto,<br />
dobbiamo considerare l’affermazione<br />
fatta dallo stesso Salvatore decenni più<br />
tardi: “Io sono il pane vivo che è disceso<br />
dal Cielo” (Gv 6, 41). Per questo i commentatori<br />
fanno un’approssimazione<br />
tra il significato <strong>del</strong> nome Betlemme,<br />
ossia, “casa <strong>del</strong> pane” e l’istituzione<br />
<strong>del</strong> Sacramento <strong>del</strong>l’Eucaristia, “Pane<br />
degli Angeli”. In realtà, allora, esisteva<br />
un’altra Betlemme, a nord, nella<br />
terra di Zabulon, per questo l’Evangelista<br />
specifica: “la tribù di Giuda”.<br />
Il re Erode pur non appartenendo<br />
alla stirpe giudaica, poiché Idumeo, salì<br />
al trono sostenuto soprattutto dai romani;<br />
i giudei, invece, lo osteggiavano<br />
apertamente perché era uno straniero.<br />
Nonostante ciò, adottò un’ abile politica<br />
facendo restaurare con cura il Tempio<br />
di Gerusalemme, nel tentativo di<br />
fare dimenticare ai giudei le sue vere<br />
origini. La sua fama si diffuse in tutto<br />
l’Impero soprattutto a causa <strong>del</strong>la sua<br />
vita dissoluta e <strong>del</strong>la cru<strong>del</strong>tà posta in<br />
essere nell’esercizio <strong>del</strong> suo potere.<br />
A riguardo, Teodoro di Mopsuestia<br />
fa questa riflessione: “Il patriarca<br />
Giacobbe aveva già distinto con esattezza<br />
questo momento dicendo: “Non sarà<br />
tolto lo scettro da Giuda né il bastone<br />
<strong>del</strong> comando tra i suoi piedi, finché ver-<br />
Malizia di Erode<br />
aCristo. E poiché non poteva contare<br />
sulla loro complicità per uccidere<br />
il futuro re attraverso le adulazioni<br />
che gli faceva, né di minacce<br />
che li spaventasse, né di denaro<br />
che li corrompesse, allora cercò<br />
di ingannarli. In nessun modo riuscì<br />
a sedurli con adulazioni affinché<br />
tradissero Colui per il quale avevano<br />
fatto un così faticoso viaggio. O<br />
erano capaci a non avere paura, così<br />
da non tradire Cristo, essi non<br />
avevano interesse alcuno in Erode<br />
né in Cesare,visto che erano entrati<br />
nel suo regno annunciando l’arrivo<br />
di un altro re. Né loro potevano<br />
aspirare ad altra cosa che Cri-<br />
sto, loro che Gli portarono tesori<br />
preziosi da una terra così distante.<br />
E quando<br />
Erode percepì che non avrebbe<br />
ottenuto nient’altro, cominciò ad<br />
avere un’area di devozione mentre<br />
affilava la spada e dipingeva con<br />
colori di umiltà la malvagità <strong>del</strong> suo<br />
cuore. Come procedono tutti i perversi:<br />
quando vogliono causare occultamente<br />
qualche danno molto<br />
serio a qualcuno, cioè si mostrano<br />
umili e amici nei suoi confronti.<br />
(ANONIMO. Opera incompleta<br />
sul <strong>Vangelo</strong> di Matteo,<br />
2, PG 56, 640-641).
à colui al quale esso appartiene e a cui è<br />
dovuta l’obbedienza dei popoli” (Gn 49,<br />
10). Matteo mette in evidenza che tutto si<br />
sta realizzando secondo le profezie. Infatti,<br />
da un lato, il profeta aveva detto che il<br />
Messia sarebbe nato a Betlemme (cfr. Mi<br />
5, 1); dall’altro, che questo sarebbe accaduto<br />
al tempo di Erode. Per prima cosa<br />
regnarono su costoro quelli che erano discendenti<br />
di Davide, <strong>del</strong>la tribù di Giuda,<br />
fratello di Levi, fino ai fatti di Babilonia.<br />
Dopo, i sommi sacerdoti ebbero anche<br />
il comando <strong>del</strong> popolo. Questi erano<br />
<strong>del</strong>la Tribù di Levi, ma discendenti<br />
anche da Giuda, perché la Tribù di Levi,<br />
e soprattutto i sommi sacerdoti, si erano<br />
mescolati con la tribù regale, ossia quella<br />
di Giuda. Dopo questi fatti, essendo venuti<br />
a lite i fratelli Aristobulo e Arcano e<br />
avendo combattuto accanitamente per il<br />
potere, alla fine il regno venne in potere<br />
di Erode che non era di stirpe giudaica.<br />
Era infatti figlio <strong>del</strong>l’idumeo Antipatro.<br />
Durante il suo regno comparve Cristo Signore,<br />
quando avevano avuto fine i re e i<br />
capi di stirpe giudaica”. 5<br />
Matteo offre, inoltre, maggiori dettagli<br />
riguardo ai Magi; di qui la molteplicità<br />
di ipotesi e la non poca divergenza<br />
tra gli autori su questo particolare.<br />
In primis, possiamo affermare<br />
che il nome Magi non deve essere considerato<br />
con le connotazioni proprie<br />
dei nostri tempi. In quel periodo, con<br />
tale termine, si indicavano quelle persone<br />
distinte, dotate di una certa autorità<br />
e di solide conoscenze scientifiche,<br />
specializzate, soprattutto, nello<br />
studio <strong>del</strong>l’ astronomia. Ciò premesso,<br />
la tradizione li considera come dei re e<br />
li annovera nel numero di tre, tenuto<br />
conto che vennero battezzati più tardi<br />
da San Tommaso Apostolo e, tempo<br />
dopo, martirizzati. Le reliquie dei<br />
Re Magi sono state venerate recentemente<br />
dall’attuale Pontefice, Benedetto<br />
XVI, il quale, in occasione <strong>del</strong>la<br />
XX Giornata Mondiale <strong>del</strong>la Gioventù,<br />
il 18 agosto 2005, ha visitato la<br />
cattedrale di Colonia ove esse sono attualmente<br />
custodite.<br />
Riguardo al paese d’origine dei Magi<br />
si sa ben poco — Caldea, Arabia o<br />
Erode ha visto certamente il grande fervore dei Magi in relazione a Cristo.<br />
E siccome non poteva contare sulla loro complicità per uccidere il futuro<br />
Re ha pensato, per mezzo di false lusinghe, di ingannarli<br />
Persia — sono semplici ipotesi; come<br />
anche incerto è il momento <strong>del</strong> loro arrivo<br />
a Gerusalemme o a Betlemme, che<br />
sembra sia avvenuto dopo la Presentazione<br />
di Gesù Bambino al tempio.<br />
Ciò che, invece, è certo e riconosciuto<br />
da tutti è che, rivestendo la Redenzione<br />
un carattere universale, bisognava<br />
che Essa fosse preannunciata a tutti. 6<br />
III – I re d ava N t I a er o d e<br />
“Domandavano: “Dov’è il re dei<br />
Giudei che è nato? Abbiamo visto<br />
sorgere la sua stella, e siamo<br />
venuti per adorarlo”.<br />
Ipocrita, si fa<br />
devoto e soave<br />
per ingannare<br />
la semplicità,<br />
il candore e<br />
l’innocenza<br />
dei Magi<br />
Risulta chiaro, da questo versetto, il<br />
vero e profondo motivo <strong>del</strong> lungo viaggio<br />
da loro intrapreso: nulla che fosse<br />
dettato dalla mera curiosità, da ragioni<br />
profane o mondane. Essi, nel chiedere<br />
dove fosse il Re dei Giudei, dimostrano,<br />
in realtà, di possedere una grande fede<br />
e non poco coraggio, in quanto una domanda<br />
simile avrebbe potuto provocare<br />
l’ira di Erode qualora l’avesse interpretata<br />
come un affronto alla sua persona<br />
o, ancor peggio, come un vero e proprio<br />
ripudio <strong>del</strong> suo titolo e <strong>del</strong> suo potere,<br />
conquistati da lui con tanti sforzi.<br />
La stella che guidava i Magi<br />
Riguardo alla stella, commenta il<br />
Revmo. Padre Manuel de Tuya, OP: “I<br />
magi sostengono che, per venire ad adorare<br />
il Re dei giudei appena nato, hanno<br />
visto ‘la sua stella in Oriente’. In modo<br />
molto accentuato, si parla precisamente<br />
<strong>del</strong>la stella <strong>del</strong> Re dei giudei. Nel mondo<br />
<strong>del</strong>l’astrologia, gli uomini si considerano<br />
governati dagli astri. Ma anche nell’Antichità<br />
era diffusa la credenza che la nascita<br />
degli uomini di grande importanza<br />
era preceduta da un segno <strong>del</strong> cielo.<br />
Questo si rifletteva anche negli scritti cuneiformi.<br />
Sorsero varie teorie riguardo a<br />
questa ‘stella vista dai Magi’”. 7<br />
Anche il Dottor Angelico non ha<br />
trascurato di commentare tale passo.<br />
Infatti, dopo aver parlato <strong>del</strong>le ragioni<br />
per le quali Dio ha rivelato ai giudei<br />
la Sua nascita tramite gli Angeli<br />
e ai gentili attraverso i segni, cita<br />
Sant’Agostino: “Gli angeli abitano nei<br />
cieli che sono adornati dalle stelle”. 8 E<br />
a partire da qui, passa a considerare<br />
la stella, mostrando come essa “non<br />
era una <strong>del</strong>le stelle <strong>del</strong> cielo”, ma un<br />
astro interamente sui generis. 9<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 15<br />
Sérgio Hollmann
Gerusalemme rimase turbata<br />
“All’udire queste parole, il re Erode<br />
restò turbato e con lui tutta<br />
Gerusalemme”.<br />
È di facile comprensione questo<br />
timore di Erode, data la sua irrefrenabile<br />
ambizione, invidia e cru<strong>del</strong>tà.<br />
La sua sposa e i suoi tre figli poterono<br />
sperimentare la violenza <strong>del</strong> suo<br />
pessimo e impetuoso temperamento,<br />
poiché furono uccisi a causa <strong>del</strong>la sua<br />
eccessiva determinazione tirannica,<br />
suscitata soprattutto dalla crescente<br />
paura che lo detronizzassero.<br />
Per un uomo di una immoralità tale<br />
e con simili ambizioni, l’annuncio <strong>del</strong>la<br />
venuta miracolosa di un nuovo re<br />
non poteva non essere causa di turbamento;<br />
tanto più che “si era diffuso allora<br />
in tutte le parti <strong>del</strong>l’Impero Romano,<br />
in Oriente più che in qualsiasi altra parte,<br />
un certo presentimento – a volte vago,<br />
a volte più preciso – che una nuova era si<br />
sarebbe aperta per l’umanità”. 10<br />
Ma qual era la causa <strong>del</strong> turbamento<br />
degli abitanti di Gerusalemme? Era<br />
stata loro annunciata la nascita di un<br />
Re giudeo: non doveva essere questa<br />
una promettente notizia? E non<br />
avrebbero dovuto loro seguire i Magi<br />
per confermare gioiosamente i fatti?<br />
In realtà, non è da stupirsi se il popolo,<br />
a quei tempi, si fosse adattato<br />
e fosse divenuto, in un certo qual modo,<br />
compiacente nei confronti <strong>del</strong> criminoso<br />
tiranno. Infatti, potrebbe darsi<br />
che a causare tale turbamento abbia<br />
contribuito piuttosto il timore di rappresaglie<br />
e vendette o, ancora, l’amor<br />
proprio ferito, l’orgoglio calpestato, il<br />
disprezzo per la venuta di un Re così<br />
umile e semplice, anziché il potente<br />
ed atteso Messia annunciato loro direttamente<br />
e non per mezzo di gente<br />
straniera.<br />
A questo proposito, San Giovanni<br />
Crisostomo commenta: “poiché continuavano<br />
nella stessa disposizione dei<br />
loro antenati — i quali, malgrado tutti i<br />
benefici ricevuti, si erano allontanati da<br />
Dio — e godevano di una piena libertà,<br />
si ricordavano <strong>del</strong>le carni <strong>del</strong>l’Egitto”. 11<br />
16 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
Iniquità fraudolenta di Erode<br />
“Riuniti tutti i sommi sacerdoti e<br />
gli scribi <strong>del</strong> popolo, s’informava<br />
da loro sul luogo in cui doveva<br />
nascere il Messia”.<br />
Pessimo, ma scaltro, Erode dissimula<br />
il suo satanico piano di uccidere<br />
il Messia e cerca di sapere quali sono<br />
i disegni di Dio per cercare, in qualche<br />
modo, di impedirne la realizzazio-<br />
Non è possibile<br />
incontrare Gesù<br />
senza Maria, e<br />
meno ancora,<br />
Maria senza Gesù<br />
ne. Con un atteggiamento di ipocrita<br />
devozione, convoca il Sinedrio. La sua<br />
domanda dimostra quanto tutti fossero<br />
consapevoli <strong>del</strong>la possibilità che<br />
quel neonato potesse essere proprio il<br />
Cristo. Di qui anche la malvagità <strong>del</strong><br />
Sinedrio e <strong>del</strong>lo stesso popolo.<br />
“Gli risposero: “A Betlemme di<br />
Giudea, perché così è scritto per<br />
mezzo <strong>del</strong> profeta: E tu, Betlemme,<br />
terra di Giuda, non sei davvero il<br />
più piccolo capoluogo di Giuda: da<br />
te uscirà infatti un capo che pascerà<br />
il mio popolo, Israele” (Mt 5, 2).<br />
I dottori <strong>del</strong>la Legge non temono<br />
di dire a Erode che, secondo Michea,<br />
il Cristo sarebbe dovuto nascere nella<br />
città di Betlemme di Giuda. Nel contempo,<br />
tacciono dalla profezia la frase<br />
seguente che, in modo inequivocabile,<br />
avrebbe svelato l’origine divina<br />
di Cristo: “Et egressus eius a temporibus<br />
antiquis, a diebus aeternitatis”-<br />
“Le Sue origini risalgono all’antichità,<br />
ai giorni <strong>del</strong>l’eternità” (Mi 5, 1). Forse<br />
per malizia, debolezza di carattere<br />
o per orgoglio, non possedevano una<br />
fede sufficiente per credere in questa<br />
rivelazione. Proprio per questo motivo<br />
S. Giovanni Crisostomo ritiene<br />
anche loro colpevoli <strong>del</strong>la morte dei<br />
Santi Innocenti. Infatti, Erode non si<br />
sarebbe adirato se avesse saputo che<br />
non si trattava di un re terreno ma di<br />
un re venuto dal cielo per la realizzazione<br />
di un regno spirituale.<br />
“Allora Erode, chiamati segretamente<br />
i Magi, si fece dire con esattezza<br />
da loro il tempo in cui era<br />
apparsa la stella”.<br />
Suscita la nostra attenzione l’impiego<br />
<strong>del</strong>l’avverbio segretamente. Secondo<br />
un famoso storico di quei tempi, Flavio<br />
Giuseppe, era molto comune che<br />
Erode si vestisse come uno qualsiasi e<br />
si infiltrasse fra la gente comune per<br />
sondare in modo diretto quello che la<br />
stessa pensava <strong>del</strong> suo regno. 12 Era il<br />
suo abile modo di procedere. Una volta<br />
accertata la città in cui sarebbe nato<br />
il Messia, suo nemico, nel tentativo di<br />
stabilire la sua età, associò la data <strong>del</strong>la<br />
nascita <strong>del</strong> bambino al giorno <strong>del</strong>la<br />
comparsa <strong>del</strong>la stella.<br />
“Li inviò a Betlemme esortandoli:<br />
“Andate e informatevi accuratamente<br />
<strong>del</strong> bambino e, quando<br />
l’avrete trovato, fatemelo sapere,<br />
perché anch’io venga ad adorarlo”.<br />
Con ipocrisia, Erode si fa devoto e<br />
soave per ingannare la semplicità, il<br />
candore e l’innocenza dei Magi. Alcuni<br />
autori, per tale ragione, denominano<br />
questo “pio” atteggiamento come<br />
“iniquità fraudolenta”.<br />
Iv – da ge r u s a l e m m e<br />
a Be t l e m m e<br />
“Udite le parole <strong>del</strong> re, essi partirono.<br />
Ed ecco la stella, che avevano<br />
visto nel suo sorgere, li precedeva,<br />
finché giunse e si fermò<br />
sopra il luogo dove si trovava il<br />
bambino. Al vedere la stella, essi<br />
provarono una grandissima gioia”.
Dio sempre ricompensa coloro che<br />
sono fe<strong>del</strong>i alla Sua grazia. È commovente<br />
la fiducia compenetrata di coraggio<br />
di questi Re Magi, davanti ad un tiranno<br />
di così cattiva fama. Non ci sono<br />
dubbi che fossero sostenuti dalla viva<br />
presenza <strong>del</strong>lo Spirito Santo.<br />
Riappare la stella<br />
Saranno partiti di notte o durante<br />
il giorno? Da Gerusalemme a Betlemme,<br />
ci volevano due ore di cammino.<br />
Comunque, soltanto pochi autori difendono<br />
la tesi che questo spostamento<br />
sia avvenuto durante il giorno, altrimenti<br />
come si spiegherebbe la riapparizione<br />
<strong>del</strong>la stella? Altri dicono che<br />
non sarebbe stata necessaria l’oscurità<br />
S<br />
Non è stata una<br />
<strong>del</strong>le stelle <strong>del</strong> cielo<br />
econdo Giovanni Crisostomo,<br />
esistono molti indizi i quali rivelano<br />
che la stella apparsa ai Magi<br />
non era una <strong>del</strong>le tante stelle <strong>del</strong> cielo:<br />
1º - Perché nessun’altra stella seguì<br />
quella direzione, dato che solo essa si<br />
mosse da nord a sud, dalla Persia, da<br />
cui provenivano i Magi, alla Giudea.<br />
2º - Per la straordinarietà <strong>del</strong>le sue<br />
apparizioni, dato che era visibile non<br />
soltanto di notte ma anche in pieno<br />
giorno; il che — come ben noto - non è<br />
possibile né per le stelle, né per la luna.<br />
3º - Per l’alternanza <strong>del</strong>le sue apparizioni<br />
dato che quando entrarono a Gerusalemme<br />
non era visibile e riapparve<br />
solo dopo che i Magi lasciarono Erode.<br />
4º - Per la discontinuità <strong>del</strong> suo<br />
procedere, dato che si spostava quando<br />
era necessario che i Magi camminassero<br />
e si fermava quando essi si<br />
dovevano fermare, come la colonna<br />
di nuvola nel deserto.<br />
5º - Per aver indicato il luogo <strong>del</strong><br />
parto <strong>del</strong>la Vergine non solo rimanendo<br />
in cielo ma, addirittura, scenden-<br />
<strong>del</strong>la notte, per il fatto che si trattava<br />
di un corpo luminoso presente in regioni<br />
atmosferiche più vicine ai Magi.<br />
Altri ancora interpretano questo passo<br />
come se la stella fosse riapparsa solo<br />
al loro ingresso a Betlemme, visto<br />
che era impossibile sbagliare strada.<br />
Leggendo con devozione questi<br />
versetti, si percepisce l’ animo gioioso<br />
dei primi pellegrini che si recavano<br />
nei Luoghi Santi.<br />
La scomparsa <strong>del</strong>la stella aveva messo<br />
alla prova la loro fede ma, successivamente,<br />
vengono rinfrancati. Sorge<br />
comunque spontanea una domanda:<br />
Perché la stella sarebbe scomparsa per<br />
riapparire solo a Betlemme? Forse Gerusalemme<br />
non era degna di un segno<br />
do, come riferisce il <strong>Vangelo</strong> di Matteo:<br />
“La stella, che avevano visto nel suo sorgere,<br />
li precedeva, finché giunse e si fermò<br />
sopra il luogo dove si trovava il Bambino”.<br />
Da ciò si deduce chiaramente che<br />
la parola dei Magi, “abbiamo visto la sua<br />
stella in Oriente”, non deve essere intesa<br />
come se, trovandosi essi in Oriente, gli<br />
fosse apparsa una stella che stava nella<br />
Giudea ma, piuttosto, che avevano visto<br />
una stella situata in Oriente e che li<br />
aveva preceduti fino in Giudea (sebbene<br />
alcuni dubitino di questo). Tuttavia,<br />
la stella non avrebbe potuto indicare<br />
chiaramente la casa se non fosse discesa<br />
dal cielo. E, come constata Crisostomo,<br />
ciò non sembra proprio di una stella<br />
ma di “un qualche potere razionale”.<br />
“Sembra, dunque, che questa stella fosse<br />
un potere invisibile trasformato nell’apparenza<br />
di una stella”.<br />
Per questo alcuni affermano che,<br />
come lo Spirito Santo è disceso sul Signore<br />
battezzato sotto forma di colomba,<br />
così è apparso ai Magi sotto forma<br />
di stella. Altri ancora dicono che<br />
così evidente? O, al contrario, scomparendo,<br />
la stella permise una permanenza<br />
più prolungata dei Magi nella città?<br />
Lo adorarono, ispirati<br />
dallo Spirito Santo<br />
“Entrati nella casa, videro il bambino<br />
con Maria sua madre, e prostratisi<br />
lo adorarono. Poi aprirono<br />
i loro scrigni e gli offrirono in<br />
dono oro, incenso e mirra”.<br />
Emoziona questa descrizione di<br />
Matteo: “trovarono il Bambino con<br />
Maria, Sua madre”. Parole profeti-<br />
“I Re Magi seguono la stella”<br />
Basilica di St. Denis, Parigi Sérgio Hollmann<br />
l’angelo, apparso ai pastori sotto forma<br />
umana, è apparso ai Magi in forma<br />
di stella. È, comunque, più probabile<br />
che si trattasse di una stella creata<br />
ex novo, non nel cielo, ma nell’atmosfera<br />
prossima alla terra e che si muovesse<br />
secondo la volontà di Dio. È per<br />
questo che Papa Leone afferma (Sermone<br />
31, sull’Epifania): “Apparve ai<br />
tre Magi, nella regione <strong>del</strong>l’Oriente, una<br />
stella di un nuovo chiarore, più brillante<br />
e bella degli altri astri, che attirava gli<br />
occhi e i cuori di coloro che la guardavano,<br />
affinché comprendessero immediatamente<br />
che non era privo di significato<br />
quello che sembrava così insolito”.<br />
(AQUINO, San Tommaso de.<br />
Summa Teologica III, q.36, a.7 resp).<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 17
che, ispirate dallo Spirito Santo, perché<br />
risultasse chiaro nei secoli a venire<br />
che non è possibile incontrare Gesù<br />
senza Maria, e meno ancora, Maria<br />
senza Gesù. La Storia conferma –<br />
e molto di più lo farà — quanto la devozione<br />
alla Madre conduca all’adorazione<br />
<strong>del</strong> Figlio, e viceversa.<br />
Richiama la nostra attenzione il riferimento<br />
di Matteo al luogo dove si<br />
trovava il Bambino: una casa, non una<br />
grotta. “Alcuni autori antichi — tra loro<br />
San Giustino — hanno pensato che ‘casa’<br />
fosse un eufemismo, al posto di ‘grotta’.<br />
San Girolamo, in compenso, menziona<br />
varie volte la grotta e non parla mai<br />
<strong>del</strong> ricordo né <strong>del</strong>la presenza dei Magi<br />
in essa. Non sarebbe affatto improbabile<br />
che la parola ‘casa’ abbia in Matteo il<br />
suo senso reale. Situata questa scena alla<br />
distanza di un anno e mezzo dalla nascita<br />
di Cristo, non è da credere che la Sacra<br />
Famiglia sia rimasta alloggiata in quella<br />
grotta di circostanza; sembra naturale<br />
che essa abbia abitato in una modesta<br />
casa. Inoltre, il versetto 22 suggerisce che<br />
si sarebbe stabilita a Betlemme”. 13<br />
Questa adorazione prestata dai<br />
Magi conferma ancora una volta la<br />
I<br />
Virgilio -<br />
illustrazione<br />
di F. Huot<br />
l punto di partenza di questa<br />
età <strong>del</strong>l’oro, che un potente e<br />
glorioso personaggio avrebbe<br />
dovuto presiedere, sarebbe stato, secondo<br />
l’opinione comune, la Giudea.<br />
Infatti, già si è detto <strong>del</strong>l’ ansia con cui<br />
i giudei aspettassero il Messia. Tutta<br />
la loro letteratura era messianica, come<br />
lo dimostrano gli abbondanti libri<br />
apocrifi che, incessantemente, ravvivavano<br />
e intensificavano la speranza.<br />
18 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
realtà <strong>del</strong>l’azione <strong>del</strong>lo Spirito Santo<br />
nelle loro anime, proprio come afferma<br />
San Tommaso d’Aquino:<br />
“I Magi sono ‘le primizie dei pagani’<br />
nel credere a Cristo. In loro apparvero, in<br />
una specie di presagio, la fede e la devozione<br />
dei pagani venuti a Cristo da luoghi<br />
remoti. Per questo, essendo la fede e<br />
Dio non smette<br />
mai di proteggere<br />
coloro che Lo<br />
servono con<br />
amore e fe<strong>del</strong>tà<br />
la devozione dei pagani esenti da errore,<br />
su ispirazione <strong>del</strong>lo Spirito Santo, si deve<br />
anche credere che i Magi, ispirati dallo<br />
Spirito Santo, si comportarono saggiamente<br />
nel prestare omaggio a Cristo”. 14<br />
Quanto ai doni, essi compiono, con<br />
questo gesto, la profezia di Isaia: “Uno<br />
stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari<br />
di Madian e di Efa, tutti verranno<br />
Sorgerà in Occidente<br />
un grande Re<br />
I figli di Israele avevano invaso la<br />
maggior parte <strong>del</strong>le province <strong>del</strong>l’Impero<br />
Romano e si dedicavano ovunque si<br />
trovassero ad un ardente proselitismo.<br />
Grazie a loro, si originarono e si dilatarono<br />
quelle speranze che mantenevano<br />
in sospeso tanti spiriti mentre le religioni<br />
pagane andavano via via svanendo.<br />
Tutto ciò è formalmente attestato da<br />
numerosi fra i grandi scrittori di Roma,<br />
particolarmente da Virgilio (Eglog., 4,<br />
4-52), Tacito (Hist., 5, 13), Svetonio<br />
(Vespe, 4) ed anche dallo storico giu-<br />
da Saba, portando oro e incenso e proclamando<br />
le glorie <strong>del</strong> Signore. Tutti i<br />
greggi di Kedàr si raduneranno da te, i<br />
montoni dei Nabatei saranno a tuo servizio,<br />
saliranno come offerta gradita sul<br />
mio altare; renderò splendido il tempio<br />
<strong>del</strong>la mia gloria” (Is 60, 6-7).<br />
“Nel riconoscerLo come re, offrirono<br />
le primizie eccellenti e preziose <strong>del</strong> tempio:<br />
l’oro che custodivano; per intendere<br />
che Lui era di natura divina e celeste, offrirono<br />
incenso profumato, forma di preghiera<br />
vera, offerta come soave odore <strong>del</strong>lo<br />
Spirito Santo; e a riconoscimento che<br />
la sua natura umana avrebbe ricevuto sepoltura<br />
temporale, offrirono mirra”. 15<br />
Fecero ritorno per un’altra strada<br />
Avvertiti poi in sogno di non tornare<br />
da Erode, per un’altra strada<br />
fecero ritorno al loro paese”.<br />
Dio non smette mai di proteggere<br />
coloro che Lo servono con amore e<br />
fe<strong>del</strong>tà. Se i Magi fossero ritornati da<br />
Erode, essi, probabilmente, sarebbero<br />
stati uccisi ancor prima dei neonati<br />
che Erode fece cru<strong>del</strong>mente uccidere.<br />
Dio fa ritornare tutti noi alla nostra<br />
Patria “per un’altra strada”, co-<br />
deo Flavio Giuseppe (Bell. Jud. 6, 5, 4).<br />
Persino le antiche tavole astronomiche<br />
di Babilonia manifestavano vivo interesse<br />
per la Palestina. In esse si possono<br />
leggere con molta frequenza profezie<br />
espresse in questi termini: “Quando<br />
una tale o qual cosa accadrà, sorgerà<br />
in Occidente un grande re e con lui<br />
comincerà una vera età <strong>del</strong>l’oro”.<br />
(FILLION, Louis-Claude.<br />
Vida de Nuestro Señor Jesucristo.<br />
Madrid: Rialp, 2000, vol. I, pagg. 7-8).
me insegna San Gregorio Magno.<br />
Purtroppo, abbiamo lasciato il Paradiso<br />
Terrestre per il peccato di orgoglio<br />
dei nostri progenitori ma, ancora<br />
maggiormente, da Lui ci siamo allontanati<br />
per l’attaccamento alle cose<br />
di questo mondo e a causa dei nostri<br />
stessi peccati. Dio, da Buon Padre,<br />
ci offre il Paradiso Eterno ma,<br />
per entrarvi, bisogna intraprendere la<br />
strada opposta a quella <strong>del</strong>l’orgoglio<br />
e <strong>del</strong>la materialità, ossia, è necessario<br />
percorrere quella <strong>del</strong> disinteresse,<br />
<strong>del</strong>l’obbedienza, <strong>del</strong>la rinuncia alle<br />
nostre passioni. Egli ci offre un cammino<br />
facile e sicuro: “Ad Jesum per<br />
Mariam!” (A Gesù, per Maria!). <br />
1 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />
Teologica II-II, q. 84 a.1.<br />
2 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />
Teologica II-II, q. 81 a. 6.<br />
3 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />
Teologica III, q. 36, a. 2, resp. c.<br />
4 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />
Teologica III, q. 36, a. 3 ad I.<br />
5 MOPSUESTIA, Teodoro de, Frammenti<br />
sul <strong>Vangelo</strong> di Matteo, 6.<br />
6 Cf. AQUINO, San Tommaso de.<br />
Summa Teologica III, q. 36 a. 3c.<br />
7 TUYA OP, Pe. Manuel de. Bíblia Comentada.<br />
Madrid: BAC, 1964, v. II,<br />
pag. 35.<br />
8 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />
Teologica III, q. 36, a. 5 resp.<br />
9 Vedere riquadro allegato: Non è stata<br />
una <strong>del</strong>le stelle <strong>del</strong> cielo.<br />
10 FILLION, Louis-Claude. Vida de<br />
Nuestro Señor Jesucristo. Madrid:<br />
Rialp, 2000. v. I. pagg. 7-8.<br />
11 Omelie sul <strong>Vangelo</strong> di Matteo, 6, 4:<br />
PG 57, 67-68.<br />
12 Cf. Antichità dei Giudei, l. XV,<br />
cap. 10, 4.<br />
13 TUYA OP, Pe. Manuel de. Cit. pag.<br />
39.<br />
14 AQUINO, San Tommaso de. Summa<br />
Teologica III, q. 36 a. 8, resp.<br />
15 ANONIMO. Opera incompleta sul<br />
<strong>Vangelo</strong> di Matteo, 2: PG 56, 642.<br />
Dio, da Buon Padre, ci offre il Paradiso Eterno ma, per entrarvi, Egli ci<br />
offre un cammino facile e sicuro: “Ad Jesum per Mariam!”<br />
“Madonna <strong>del</strong>la Stella”, di Beato Angelico - Museo di San Marco, Firenze<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 19<br />
Gustavo Kralj, sul concessione <strong>del</strong> Ministero dei Beni Culturali <strong>del</strong>la Repubblica <strong>It</strong>aliana
La famiglia,<br />
formatrice nei valori<br />
Dalle tribù più antiche<br />
ai popoli più colti<br />
e civilizzati, tutte le<br />
società umane hanno<br />
sempre considerato<br />
la famiglia come un’istituzione di primaria<br />
importanza<br />
Nessuno — ad eccezione di alcuni<br />
ideologi — potrebbe mai immaginare<br />
una società che non trovi fondamento<br />
sulla famiglia. Come ricorda il<br />
Papa Benedetto XVI, “matrimonio e<br />
famiglia non sono in realtà una costruzione<br />
sociologica casuale, frutto di particolari<br />
situazioni storiche ed economiche.<br />
Al contrario, la questione <strong>del</strong> giusto<br />
rapporto tra l’uomo e la donna affonda<br />
le sue radici dentro l’essenza più<br />
profonda <strong>del</strong>l’essere umano e può trovare<br />
la sua risposta soltanto a partire<br />
da qui”. 1<br />
Questa verità universale, accettata<br />
fin dall’inizio <strong>del</strong>la Storia <strong>del</strong>l’Umani-<br />
20 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
vi in c o n t r o mo n d i aL e deLLe famigLie<br />
umani e cristiani<br />
Dal 16 al 18 di questo mese, nel tentativo di trovare soluzioni alle varie<br />
problematiche che affligono le famiglie e l’odierna società, si terrà, a<br />
Città <strong>del</strong> Messico, il VI Incontro Mondiale <strong>del</strong>le Famiglie organizzato dal<br />
Pontificio Consiglio per la Famiglia.<br />
Don Mariano Antonio Legeren, EP<br />
tà, è stata messa in discussione, in varia<br />
misura, a partire dal secolo scorso.<br />
“Come e forse più di altre istituzioni”,<br />
constatava, tre decenni fa, il Servo<br />
di Dio Giovanni Paolo II, la famiglia<br />
“è stata investita dalle ampie, profonde<br />
e rapide trasformazioni <strong>del</strong>la società<br />
e <strong>del</strong>la cultura”. 2<br />
Tuttavia, è un dato di fatto che, oggi,<br />
coloro che desiderano vivere fe<strong>del</strong>mente<br />
il matrimonio, necessitano<br />
di aiuto. 3 Il VI Incontro Mondiale<br />
<strong>del</strong>le Famiglie, nella capitale messicana,<br />
affronterà con coraggio tale<br />
problematica e cercherà di offrire alle<br />
famiglie l’appoggio <strong>del</strong> quale hanno<br />
tanto bisogno.<br />
Prima educatrice <strong>del</strong>la Fede<br />
In preparazione all’Incontro, il<br />
Pontificio Consiglio per la Famiglia<br />
ha organizzato una serie di Catechesi<br />
preparatorie. 4 Avvalendosi di dieci<br />
testi, ognuno dei quali affronta il tema<br />
<strong>del</strong>la famiglia sotto un specifico<br />
aspetto come ad esempio la vocazione<br />
o la missionarietà.<br />
La sezione dedicata all’educazione<br />
nella Fede inaugura questa serie catechetica,<br />
partendo dal mandato che<br />
la Chiesa ha ricevuto dal Signore, di<br />
annunciare a tutti gli uomini il <strong>Vangelo</strong>:<br />
“Andate dunque e ammaestrate<br />
tutte le nazioni, battezzandole nel nome<br />
<strong>del</strong> Padre e <strong>del</strong> Figlio e <strong>del</strong>lo Spirito<br />
Santo” (Mt 28, 19).<br />
“Fin dal giorno <strong>del</strong>la Pentecoste –<br />
afferma il testo vaticano — gli Apostoli<br />
hanno riempito Gerusalemme e<br />
tutto il mondo allora conosciuto con<br />
l’annuncio di Cristo, Morto e Resuscitato<br />
per la nostra salvezza”. 5<br />
Grazie all’entusiasmo degli evangelizzatori,<br />
alla loro instancabile dedizione,<br />
alla loro testimonianza di<br />
vita — giunta tante volte persino al
martirio — il messaggio cristiano ha<br />
potuto smuovere i cuori e le menti di<br />
popolazioni intere.<br />
In questo processo di evangelizzazione,<br />
la famiglia — come cellula<br />
basilare <strong>del</strong>la società — è stata ed è<br />
un elemento fondamentale, per questo<br />
merita il titolo di “Chiesa domestica”,<br />
come l’ha definita il Concilio<br />
Vaticano II. Infatti, senza l’ evangelizzazione<br />
e la cooperazione <strong>del</strong>le famiglie,<br />
sarebbe stata molto difficile<br />
la diffusione <strong>del</strong> cristianesimo, il suo<br />
consolidarsi e l’approfondimento <strong>del</strong>le<br />
proprie radici.<br />
La famiglia cristiana, come prima<br />
educatrice nella Fede, partecipa alla<br />
missione <strong>del</strong>la Chiesa di annunciare<br />
il <strong>Vangelo</strong>. “La famiglia ha come primi<br />
e principali destinatari di quest’annuncio<br />
missionario i suoi figli e familiari,<br />
come lo attestano le Lettere Pastorali<br />
paoline e la prassi posteriore”,<br />
dice il testo <strong>del</strong>le Catechesi preparatorie.<br />
Tuttavia, affinché sia possibile<br />
evangelizzare il mondo, la famiglia<br />
deve animare con forza questa sua<br />
missione “Alla luce <strong>del</strong>la felice esperienza<br />
<strong>del</strong>la Chiesa nelle società<br />
cristiane d’Europa (nella realizzazione,<br />
da parte <strong>del</strong>la famiglia,<br />
di questa missione educativa<br />
dei propri figli), ma anche<br />
alla luce <strong>del</strong>le gravissime<br />
ripercussioni negative che si<br />
constatano oggi (a motivo<br />
<strong>del</strong>l’abbandono o <strong>del</strong>la<br />
trascuratezza di questa<br />
missione), è necessario<br />
che la famiglia torni<br />
ad essere la prima<br />
educatrice alla fede in<br />
quelle nazioni — oggi<br />
di fatto, purtroppo,<br />
non più cristiane<br />
— nelle quali si<br />
sta recuperando la<br />
fede e impiantando<br />
la Chiesa”.<br />
È <strong>del</strong> tutto degno<br />
di lode il fatto che molti<br />
fe<strong>del</strong>i laici, disposti<br />
ad offrire la propria vita, desiderino<br />
essere missionari e concreti collaboratori<br />
nell’espansione <strong>del</strong> cristianesimo,<br />
. Tuttavia, “il principale apostolato<br />
missionario dei genitori deve essere<br />
svolto nella loro stessa famiglia, poiché<br />
sarebbe un grave disordine e una<br />
contro-testimonianza pretendere di<br />
evangelizzare gli altri e poi trascurare<br />
l’evangelizzazione di coloro che ci sono<br />
vicini”.<br />
Un noto detto popolare che insegna:<br />
“Le parole convincono, l’esempio<br />
trascina” deve trovare applicazione<br />
nelle famiglie, poiché se, da una parte,<br />
è importante la parola per la trasmissione<br />
<strong>del</strong>la Fede, dall’altra, è indispensabile<br />
che, a tal fine, i genitori<br />
diano “la testimonianza <strong>del</strong>la propria<br />
vita cristiana”.<br />
Uomo e donna: differenti<br />
e complementari<br />
Di fronte alla realtà attuale, “tanto<br />
radicale e condizionante”, il testo catechetico<br />
preparatorio per il VI Incontro<br />
Mondiale <strong>del</strong>le Famiglie af-<br />
ferma che è necessario ricordare i<br />
fondamenti naturali e teologici <strong>del</strong>la<br />
famiglia.<br />
Innanzitutto, si deve riaffermare<br />
che “esiste un Dio personale e buono,<br />
che ha creato l’uomo e la donna con<br />
pari dignità, ma distinti e complementari<br />
tra loro, e ha dato loro la missione<br />
di generare figli mediante l’unione indissolubile<br />
di entrambi in «una caro»<br />
(matrimonio)”.<br />
I testi sacri “narrano la creazione<br />
<strong>del</strong>l’uomo, evidenziano che la coppia formata<br />
da un uomo e una donna è, secondo<br />
il disegno di Dio, la prima espressione<br />
<strong>del</strong>la comunione di persone, per cui Eva<br />
è creata come colei che, nella sua alterità,<br />
completa Adamo (cfr. Gen 2,18), il quale<br />
forma con lei una ‘sola carne’ (cfr. Gen.<br />
2,24). Allo stesso tempo, entrambi hanno<br />
la missione procreatrice che li rende collaboratori<br />
<strong>del</strong> Creatore” (cfr. Gen. 1,28).<br />
Benedetto XVI ci ricorda l’insegnamento<br />
<strong>del</strong> Concilio Vaticano II, quando<br />
afferma che l’istituzione <strong>del</strong> matrimonio<br />
riceve la sua “stabilità per ordinamento<br />
divino” e, perciò, “questo vincolo<br />
sacro, in vista <strong>del</strong> bene sia dei coniugi<br />
e <strong>del</strong>la prole che <strong>del</strong>la società, non dipende<br />
dall’arbitrio <strong>del</strong>l’uomo”. Per tale<br />
ragione, spiega il Sommo Pontefice,<br />
“nessuna legge fatta dagli uomini<br />
può perciò sovvertire la norma<br />
scritta dal Creatore, senza che la società<br />
venga drammaticamente ferita<br />
in ciò che costituisce il suo<br />
Eric Salas<br />
“La famiglia cristiana<br />
— padre, madre e<br />
figli — è chiamata,<br />
dunque, a perseguire<br />
gli obiettivi indicati non<br />
come qualcosa imposta<br />
dall’esterno, bensì<br />
come un dono <strong>del</strong>la<br />
grazia <strong>del</strong> sacramento<br />
<strong>del</strong> matrimonio infusa<br />
negli sposi”.<br />
“Sacra Famiglia” —<br />
Santuario <strong>del</strong> Sacro<br />
Cuore di Gesù, San<br />
Paolo (Brasile)<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 21
stesso fondamento basilare. Dimenticarlo<br />
significherebbe indebolire la famiglia,<br />
penalizzare i figli e rendere precario il futuro<br />
<strong>del</strong>la società”. 6<br />
La famiglia ha come “compito inevitabile”<br />
quello di insegnare queste<br />
verità, trasmettendole ai bambini e ai<br />
giovani, in modo che essi abbiano un<br />
orientamento sicuro di fronte al relativismo<br />
dominante in un mondo secolarizzato.<br />
Ambito nel quale l’essere umano<br />
si sviluppa in forma integrale<br />
È missione <strong>del</strong>la famiglia inculcare<br />
nei figli la nozione che “tutta la<br />
creazione è stata fatta per l’uomo. In-<br />
I Simboli <strong>del</strong> VI Incontro<br />
Mondiale <strong>del</strong>le Famiglie<br />
Il lo g o t I p o<br />
Il logotipo utilizza silhouettes umane<br />
per <strong>del</strong>ineare la famiglia nata<br />
dall’amore. Questo viene rappresentato<br />
dai tre cuori, mentre la Fede, dalla<br />
croce sovrastante. La famiglia viene sostentata<br />
dalla Fede e la croce esprime<br />
anche la presenza di Dio come Colui<br />
che la mantiene unita. Cristo dà la vita,<br />
la forza e la luce. I tre cuori rappresentano<br />
la famiglia unita dall’amore. L’atteggiamento<br />
dei membri <strong>del</strong>la famiglia<br />
è di gioia e fiducia nel Signore.<br />
Questi tre elementi — famiglia,<br />
cuori e croce — si appoggiano in<br />
22 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
vece l’uomo è stato creato ed amato<br />
per se stesso”.<br />
Il testo <strong>del</strong>le Catechesi, nel trattare<br />
questo tema, richiama alla nostra attenzione<br />
una grande verità, dimenticata<br />
ai nostri giorni: l’uomo ha una dignità<br />
trascendente, e “nessuno, pertanto,<br />
può calpestare questa dignità senza<br />
commettere una gravissima violazione<br />
<strong>del</strong>l’ordine voluto dal Creatore”.<br />
Che cosa dire quando proprio all’interno<br />
<strong>del</strong>la famiglia questa dignità subisce<br />
le sue peggiori violazioni? Ogni<br />
giorno ci giungono notizie su nuovi casi<br />
di atrocità o di crimini accaduti in casa.<br />
Un tempo si soleva parlare <strong>del</strong>la<br />
“sacralità <strong>del</strong>la casa”, infatti, la stessa<br />
un circolo che rappresenta il mondo,<br />
visto come una fraternità globale.<br />
Esso raffigura anche la famiglia<br />
unita dalla Fede e dall’amore, fondamenti<br />
di un autentico perfezionamento<br />
di tutti i valori umani e cristiani,<br />
dal momento che la crescita<br />
integrale <strong>del</strong>la persona umana comincia<br />
dall’interno <strong>del</strong>la famiglia.<br />
Essa è inserita nel mondo, ma gli<br />
trascende, poiché vive i valori umani<br />
e cristiani.<br />
La <strong>del</strong>icata figura di una donna in<br />
attesa di un figlio è un segnale di vita,<br />
il primo valore fondamentale promosso,<br />
difeso e coltivato dalla famiglia.<br />
Il colore verde ha due significati,<br />
la speranza gioiosa nel futuro <strong>del</strong>la<br />
famiglia e il colore nazionale messicano,<br />
paese ospite <strong>del</strong> VI Incontro<br />
Mondiale <strong>del</strong>la Famiglia. La combinazione<br />
<strong>del</strong> nero col verde dà all’Incontro<br />
un risultato di serietà, eleganza<br />
e solennità, con un lieve tocco di<br />
gaiezza.<br />
era considerata il luogo dove ognuno si<br />
sentiva accolto ed amato, dove i bambini<br />
e i giovani maturavano e si formavano<br />
sull’esempio dei più vecchi.<br />
È necessario, dunque, fare anche<br />
in modo che la famiglia torni ad essere<br />
“l’ambito nel quale l’essere umano<br />
può nascere con dignità, crescere e svilupparsi<br />
in maniera integrale”. 7<br />
Un vero ministero a servizio<br />
dei suoi membri<br />
Una <strong>del</strong>le principali sfide che la famiglia<br />
cristiana affronta è quella di<br />
formare la coscienza morale dei figli,<br />
in un’epoca nella quale i valori morali<br />
vanno via via scemando. Questo rende<br />
l’Ic o N a<br />
L’icona rappresenta il viaggio di<br />
ritorno da Gerusalemme dopo il ritrovamento<br />
di Gesù nel Tempio. San<br />
Giuseppe si carica Gesù sulle spalle<br />
mentre Egli contempla sua Madre,<br />
la Vergine Maria. Durante il viaggio,<br />
Maria gli consegna un papiro con le<br />
parole che annunciano la Sua missione.<br />
Il testo di Isaia (61, 1-2) è scritto<br />
in greco: “Lo spirito <strong>del</strong> Signore Dio è<br />
su di me, perché il Signore mi ha consacrato<br />
con l’unzione”.<br />
Il volto di San Giuseppe riflette le<br />
sembianze <strong>del</strong> servo di Jahvé, “I tratti<br />
<strong>del</strong> Santo Sudario”, come un simbolo<br />
preparatorio per la missione <strong>del</strong> servo<br />
di Dio che assume sulle sue spalle<br />
i peccati <strong>del</strong> mondo.<br />
(Fonte: www.emf2009.com)
quanto mai necessario che i figli siano<br />
educati con l’amore alla Verità — basata<br />
sulla natura umana e sulla legge<br />
rivelata —, alla giustizia, alla carità e<br />
alla purezza <strong>del</strong> corpo e <strong>del</strong>l’anima.<br />
Difficilmente i più giovani sapranno<br />
resistere all’ondata edonista e relativista<br />
se non ricevono in famiglia, il sano<br />
esempio ed il sostegno dei genitori. Urge,<br />
pertanto, riconsiderare la famiglia<br />
come luogo principale e privilegiato di<br />
formazione ed educazione, “trasmettitrice<br />
<strong>del</strong>le virtù e dei valori umani”, come<br />
è riconosciuto nel testo <strong>del</strong>le Catechesi<br />
e nello stesso tema <strong>del</strong>l’Incontro.<br />
L’Esortazione Apostolica Familiaris<br />
Consortio fa riferimento all’insegnamento<br />
di San Tommaso d’Aquino,<br />
per mettere in risalto l’alta missione<br />
dei genitori a questo proposito.<br />
“Il compito educativo riceve la dignità<br />
e la vocazione di essere un vero e proprio<br />
‘ministero’ <strong>del</strong>la Chiesa al servizio<br />
<strong>del</strong>la edificazione dei suoi membri. Tale<br />
è la grandezza e lo splendore <strong>del</strong> ministero<br />
educativo dei genitori cristiani,<br />
che san Tommaso non esita a paragonare<br />
al ministero dei sacerdoti: ‘Alcuni<br />
propagano e conservano la vita spirituale<br />
con un ministero unicamente spirituale,<br />
e questo spetta al sacramento<br />
<strong>del</strong>l’ordine; altri lo fanno quanto alla<br />
vita ad un tempo corporale e spirituale<br />
e ciò avviene col sacramento <strong>del</strong> matrimonio,<br />
nel quale l’uomo e la donna si<br />
uniscono per generare la prole ed educarla<br />
al culto di Dio’”. 8<br />
È, infatti, soprattutto nella famiglia<br />
che si devono sviluppare i valori<br />
fondamentali come la verità, la giustizia,<br />
la solidarietà, il sostegno ai deboli,<br />
l’amore per gli altri e per se stessi,<br />
la tolleranza, ecc. per formare cittadini<br />
liberi, onesti e responsabili.<br />
A poco gioverà che i governi si preoccupino<br />
di sviluppare l’insegnamento,<br />
di dotare le scuole di strumenti sofisticati<br />
e costosi e di investire nella<br />
formazione di professori, senza prima<br />
cercare di rafforzare l’istituzione <strong>del</strong>la<br />
famiglia. Sarà difficile, senza l’ausilio<br />
<strong>del</strong>la famiglia combattere la criminalità,<br />
la corruzione e tante altre piaghe.<br />
Il miglior seminario di vocazioni<br />
Ricordiamo, infine, che solo nella<br />
rivalorizzazione <strong>del</strong>la dignità umana<br />
e cristiana <strong>del</strong>la famiglia risiede la soluzione<br />
all’attuale crisi di vocazioni.<br />
Su quest’importante argomento, il<br />
testo <strong>del</strong>le Catechesi ricorda: “La famiglia<br />
ha un modo specifico di evangelizzare,<br />
fatto non di grandi discorsi o<br />
lezioni teoriche, ma di un amore quotidiano,<br />
di semplicità, concretezza e testimonianza<br />
di ogni giorno. Con questa<br />
pedagogia trasmette i valori più importanti<br />
<strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>. Mediante questo metodo<br />
la fede penetra come per osmosi in<br />
una maniera così impercettibile, ma così<br />
reale da trasformare la famiglia nel<br />
primo e migliore seminario di vocazioni<br />
al sacerdozio, alla vita consacrata e<br />
al celibato, in mezzo al mondo”.<br />
La finalità soprannaturale<br />
<strong>del</strong>la famiglia<br />
Considerando tutto ciò, il superamento<br />
di tutti i problemi <strong>del</strong>la società<br />
moderna — a livello psicologico, sociale<br />
o politico — è condizionato, dal<br />
giusto riconoscimento <strong>del</strong> valore <strong>del</strong>la<br />
sua cellula base: la famiglia.<br />
Tuttavia, tutti gli sforzi e le iniziative<br />
umane per far rifiorire quest’istituzione<br />
saranno insufficienti senza le benedizioni<br />
e la Grazia di Dio. Di qui l’importanza<br />
<strong>del</strong>la preghiera e <strong>del</strong>la promozione<br />
<strong>del</strong>la vita spirituale dei suoi<br />
membri.<br />
Infatti, solo con l’aiuto dalla Grazia<br />
intimamente legata al Sacramento <strong>del</strong><br />
Matrimonio, la famiglia potrà assolvere<br />
alla sua importante missione su questa<br />
Terra e preparare per il Cielo le anime<br />
di coloro che la compongono.<br />
Così il Papa Benedetto XVI ha ricordato<br />
a chiusura <strong>del</strong> V Incontro,<br />
celebrato a Valencia, in Spagna: “La<br />
famiglia cristiana — padre, madre e figli<br />
— è chiamata, dunque, a perseguire<br />
gli obiettivi indicati non come qualcosa<br />
imposta dall’esterno, bensì come<br />
un dono <strong>del</strong>la grazia <strong>del</strong> sacramento<br />
<strong>del</strong> matrimonio infusa negli sposi. Se<br />
questi rimangono aperti allo Spirito e<br />
chiedono il suo aiuto, egli non cesse-<br />
rà di comunicare loro l’amore di Dio<br />
Padre manifestato e incarnato in Cristo.<br />
La presenza <strong>del</strong>lo Spirito aiuterà i<br />
coniugi a non perdere di vista la fonte<br />
e la dimensione <strong>del</strong> loro amore e <strong>del</strong>la<br />
loro reciproca donazione, come anche<br />
a collaborare con lui per riverberarlo e<br />
incarnarlo in tutte le dimensioni <strong>del</strong>la<br />
loro vita. Lo Spirito susciterà al tempo<br />
stesso in loro l’anelito <strong>del</strong>l’incontro definitivo<br />
con Cristo nella casa di suo Padre<br />
e nostro Padre”. 9<br />
In unione con il Pontificio Consiglio<br />
per la Famiglia e con tutti i partecipanti<br />
a questo Incontro, invochiamo<br />
lo Spirito Santo affinchè infonda<br />
in abbondanza i Suoi doni su tutte le<br />
famiglie cristiane <strong>del</strong> mondo, affinchè<br />
che esse possano essere, come il “lievito<br />
per la pasta”, forza vivificante di<br />
una società sempre più in crisi. <br />
1 Discorso all’apertura <strong>del</strong> Congresso Ecclesiale<br />
Diocesano, Basilica di San<br />
Giovanni in Laterano, 6/6/2005.<br />
2 Esortazione Apostolica Familiaris Consortio,<br />
<strong>del</strong> 22/11/1981, n.1.<br />
3 Cf. Idem, ibidem.<br />
4 I testi si trovano all’’indirizzo:<br />
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/family/documents/rc_pc_family_doc_20080415_catechesismexico2009_it.html<br />
5 Tutte le citazioni senza riferimento specifico<br />
sono <strong>del</strong>le Catechesi preparatorie<br />
per il VI Incontro Mondiale <strong>del</strong>le<br />
Famiglie.<br />
6 Discorso ai partecipanti <strong>del</strong> Congresso<br />
sopra Legge Morale Naturale, promosso<br />
dalla Pontificia Università Lateranense,<br />
12/2/2007.<br />
7 Benedetto XVI, omelia in occasione<br />
<strong>del</strong>la chiusura <strong>del</strong> V Incontro Mondiale<br />
<strong>del</strong>le Famiglie, 9/7/2006.<br />
8 Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica<br />
Familiaris Consortio, n.38.<br />
9 Benedetto XVI, omelia in occasione<br />
<strong>del</strong>la chiusura <strong>del</strong> V Incontro Mondiale<br />
<strong>del</strong>le Famiglie, 9/7/2006.<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 23
in t e r v iS ta c o n iL c o o r d i n at o r e d e L iv in c o n t r o b r a S i L i a n o d i gi o v e n t ù e famigLia<br />
24 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
Arricchire la Fede<br />
<strong>del</strong>le famiglie<br />
Nella prospettiva dall’Incontro Mondiale <strong>del</strong>le Famiglie, il Movimento<br />
“Regum Christi” ha promosso, in Brasile, fra i 12 e 14 dicembre, il IV<br />
Incontro Nazionale di Gioventù e Famiglia. Alexandre Cavalcanti Silva,<br />
coordinatore <strong>del</strong>l’evento, ci spiega sua genesi e spiritualità.<br />
Che cosa sono gli Incontri<br />
di Gioventù e Famiglia?<br />
Sono megacongressi cattolici, promossi<br />
dal Movimento Regnum Christi,<br />
con l’obiettivo di aggregare giovani<br />
e famiglie cattoliche di tutto il Brasile,<br />
come pure <strong>del</strong>le nazioni vicine,<br />
per convivere, celebrare e condividere<br />
i valori e gli ideali cristiani. È un tempo<br />
di formazione, meditazione, amicizia,<br />
orazione e testimonianza. Un momento<br />
per lasciarsi toccare dall’amore<br />
di Dio e condividerlo con gli altri.<br />
È un evento meraviglioso dove<br />
possiamo vivere la carità – quella <strong>del</strong>la<br />
Lettera di San Paolo ai Corinzi –<br />
ricevendo una formazione spirituale,<br />
morale e dottrinale, per mezzo di dibattiti,<br />
conferenze e testimonianze.<br />
Vale la pena mettere in evidenza che<br />
durante le giornate <strong>del</strong>l’Incontro di<br />
Gioventù e Famiglia abbiamo anche<br />
diverse attività: show musicali, eventi<br />
sportivi per adolescenti, celebrazioni<br />
Don Antonio Guerra de Oliveira Júnior, EP<br />
liturgiche e un’esposizione di iniziative<br />
di opere sociali e di apostolato.<br />
Come è nata l’iniziativa di realizzare<br />
gli Incontri, prima negli<br />
USA e subito dopo in Brasile?<br />
Per quel che mi risulta, negli anni<br />
novanta, una consacrata <strong>del</strong> Movimento<br />
Regnum Christi degli Stati<br />
Uniti, ha chiesto al nostro Fondatore<br />
l’autorizzazione di realizzare<br />
un incontro nazionale dove potessero<br />
riunirsi tutti i membri, familiari e<br />
amici <strong>del</strong> Movimento. Tenendo conto<br />
dei frutti generati da questo evento,<br />
l’idea si è sparsa negli altri paesi in<br />
cui Regnum Christi è presente.<br />
In che modo la realizzazione degli<br />
Incontri si inserisce nella missione<br />
di “Regnum Christi”?<br />
Tutti i cristiani hanno ricevuto, per<br />
mezzo <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>, il mandato di Ge-<br />
sù Cristo di andare in tutto mondo<br />
a predicare il Regno di Dio. Stando<br />
così le cose, la nostra missione non<br />
è niente di più che conoscere, vivere<br />
e trasmettere l’amore di Cristo. Di<br />
fronte a ciò, noi, <strong>del</strong> movimento Regnum<br />
Christi, cerchiamo di avere una<br />
spiritualità Cristocentrica, in cui Gesù<br />
Cristo è il nostro mo<strong>del</strong>lo e ideale<br />
di vita.<br />
Cerchiamo, allora, di avere un atteggiamento<br />
contemplativo e conquistatore.<br />
Contemplativo nel senso di<br />
avere una vita di orazione intensa,<br />
profonda, contrassegnata dall’amicizia<br />
sincera e affettuosa con Gesù Cristo.<br />
Conquistatore nel senso che non<br />
possiamo rimanere a braccia conserte<br />
davanti al mondo senza Cristo. Dobbiamo<br />
annunciarLo, fare in modo<br />
che Egli sia conosciuto e amato, rendendo<br />
noi stessi strumenti nel piano<br />
di salvezza.<br />
È opportuno sottolineare che questa<br />
conquista non avviene per mezzo
Victor Toniolo<br />
"I giovani e le famiglie che vi partecipano, arricchiscono<br />
la propria Fede e accrescono il loro amore verso Cristo"<br />
<strong>del</strong>la forza fisica, né psicologica, ma<br />
con il genere di vita <strong>del</strong> nostro carisma:<br />
la Carità. A tale scopo, contiamo<br />
sull’appoggio di una serie di programmi<br />
di evangelizzazione e di azione<br />
sociale, affinché il maggior numero<br />
possibile di persone possa fare il<br />
bene e apprendere ad amare. È necessario<br />
notare: amore, donazione,<br />
dedizione; non sono emozioni e sentimenti.<br />
Attualmente 825 giovani<br />
aspiranti agli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Vangelo</strong>, aspettano il momento<br />
di entrare in uno dei Centri<br />
di Formazione Giovanile degli <strong>Araldi</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>. Essi hanno bisogno<br />
Il legame di questa missione con<br />
l’Incontro di Gioventù e Famiglia è<br />
il seguente. In questi Incontri cerchiamo<br />
di offrire momenti in cui i<br />
partecipanti abbiano l’opportunità<br />
di conoscere (dibattiti, conferenze,<br />
testimonianze), di vivere (mutamento<br />
<strong>del</strong>l’atteggiamento interiore)<br />
e di trasmettere (convivenza<br />
col prossimo, torneo <strong>del</strong>l’ amicizia)<br />
l’amore di Gesù Cristo. Oltre a<br />
questo, cerchiamo di presentare le<br />
opere di evangelizzazione e di azione<br />
sociale a tutti i partecipanti, come<br />
per esempio, le ONG, “Sognare<br />
da Sveglio” e Gente Nuova”, le<br />
cui azioni stanno beneficiando varie<br />
comunità <strong>del</strong> Distretto Federale.<br />
Inoltre, abbiamo ottenuto in questi<br />
Incontri di riunire tutti gli amici<br />
e membri <strong>del</strong> Movimento Regnum<br />
Christi per poter stringere legami<br />
di amicizia tra di noi.<br />
Infine, vorrei anche sottolineare<br />
che in questi Incontri, le vocazioni<br />
al sacerdozio e alla vita consacrata<br />
riprendono vigore, visto che i partecipanti<br />
hanno l’occasione di convivere<br />
con i Legionari di Cristo e le Consacrate,<br />
e che i giovani e le famiglie che<br />
vi partecipano, arricchiscono la propria<br />
Fede e accrescono il loro amore<br />
verso Cristo, la Chiesa, il Papa, le<br />
anime e Maria, Madre di Dio. <br />
Alessandro Cavalcante Silva<br />
lavora alla Banca Centrale <strong>del</strong><br />
Brasile ed è membro <strong>del</strong> Regnum<br />
Christi e coordinatore <strong>del</strong>l’Incontro<br />
Nazionale di Famiglie e Gioventù.<br />
È sposato ed ha una figlia<br />
di due anni.<br />
Adotti un giovane Araldo <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong><br />
di una borsa di studio che aiuti a sostenere<br />
i costi <strong>del</strong>la loro formazione.<br />
Per questo, è stata lanciata la Campagna<br />
“Padrini o Madrine”. Consiste<br />
nell’”adottare” un ragazzo o una giovane<br />
aspirante, aiutando a finanziare<br />
la formazione di questi neo-<strong>Araldi</strong>.<br />
Questo è un gesto concreto a beneficio<br />
<strong>del</strong>la gioventù. Nell’adottare un<br />
aspirante lei starà offrendo una solida<br />
formazione cattolica a un adolescente<br />
bisognoso.<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 25
Victor Toniolo<br />
26 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
Ogni figlio<br />
è una gioia in più<br />
“Aver molti o pochi figli non è sufficiente a far sì che una famiglia sia più o meno<br />
cristiana. Ciò che importa è la rettitudine con cui si vive la vita matrimoniale”.<br />
La coppia che oggi abbiamo intervistato ha cercato di mettere in pratica questo<br />
dettato di San Josemaria Escrivá, e la famiglia è stata benedetta da Dio.<br />
Come è sorto il desiderio<br />
di avere tanti figli?<br />
Prof. Ney: Siamo originari di Campo<br />
Mourão, nello stato brasiliano di<br />
Paraná. Per seguire il corso <strong>del</strong>la Facoltà<br />
di Ingegneria, sono venuto a<br />
Curitiba, lasciando là Jecyleine, che<br />
già allora era la mia fidanzata.<br />
Qui ho conosciuto l’Opera, l’Opus<br />
Dei ed ho cominciato a frequentare gli<br />
ambienti di formazione per studenti dove<br />
ho potuto studiare la dottrina <strong>del</strong>la<br />
Chiesa come pure sentire il richiamo alla<br />
santità in una forma viva e attraente.<br />
Quando ho condiviso le mie idee con<br />
Jecyleine, le ho detto: “Ci sposeremo e<br />
se vogliamo formare una famiglia, quello<br />
che importa non è avere molti o pochi<br />
figli, ma seguire l’orientamento <strong>del</strong>la<br />
Chiesa a questo riguardo”.<br />
È stato uno choc, perché, per diverse<br />
circostanze, i problemi legati<br />
alla maternità le causavano molti ti-<br />
Don Isoldino José Quintão e Silva, EP<br />
mori. Mi ha risposto di non aver mai<br />
pensato di avere molti figli, e forse<br />
addirittura di non averne… Il nostro<br />
fidanzamento era all’inizio, io avevo<br />
18 anni e mi fidanzavo per sposarmi.<br />
Sig.ra Jecyleine: Lui è stato il mio<br />
primo fidanzato ed io la sua prima fidanzata.<br />
Prof. Ney: Esatto. Malgrado lo<br />
choc, io ho proseguito dicendo: “Se ci<br />
sposiamo e facciamo uso di anticoncezionali,<br />
non mi sentirò bene, non<br />
funzionerà, così non saremo felici.”<br />
Lei che è molto allegra e scherzosa,<br />
per mitigare la tensione che si era creata,<br />
è uscita con questa battuta: “Va bene,<br />
ma io pongo un’altra condizione:<br />
io muoio piuttosto, va bene?” Siccome<br />
non dipendeva da me, ho accettato…<br />
Non è difficile, dal punto di vista<br />
economico, avere molti figli?<br />
Non c’è bisogno di coraggio?<br />
Sig.ra Jecyleine: Il coraggio viene<br />
dalla Fede, dalla coscienza <strong>del</strong>la filiazione<br />
divina; proprio perché sappiamo<br />
che siamo figli di Dio, niente<br />
ci mancherà, Egli ci aiuterà sempre<br />
quando sarà necessario. È la fiducia.<br />
Prof. Ney: Una cosa che ho imparato,<br />
nell’Opera, è il concetto <strong>del</strong>la filiazione<br />
divina, che Dio è Padre. Ci è<br />
successo di attraversare momenti di<br />
enormi difficoltà finanziarie. In quei<br />
momenti abbiamo pregato il rosario<br />
in famiglia.<br />
Dall’inizio <strong>del</strong> nostro matrimonio,<br />
quando le difficoltà sono arrivate<br />
e arrivano, quello che ho imparato<br />
nell’Opus Dei (che è la dottrina <strong>del</strong>la<br />
Chiesa) mi ha sempre aiutato a mantenere<br />
la pace: “Confidate molto in<br />
Dio”. In passato avevo una fabbrica e<br />
ho perso tutto, per essermi fidato <strong>del</strong>le<br />
persone. Mi sono ridotto sul lastrico,<br />
ho contratto un debito enorme. In
questi momenti di difficoltà il sorriso<br />
dei bambini, l’appoggio di mia moglie,<br />
l’assiduità ai Sacramenti (Comunione<br />
e Confessione) e agli ambienti di formazione<br />
<strong>del</strong>l’Opera mi hanno aiutato<br />
a mantenere la pace. Dio è un Padre<br />
che ama i suoi figli più di quanto facciamo<br />
noi. Ho impiegato ogni mezzo,<br />
ho lavorato e per grazia di Dio non è<br />
mai mancato il necessario, come mai<br />
ne è avanzato. Oggi il nostro maggiore<br />
investimento è nella formazione umana<br />
e spirituale dei figli.<br />
Molte volte, all’Università, gli<br />
studenti, soprattutto le ragazze, mi<br />
chiedono dei miei figli. Effettivamente,<br />
è un fatto che richiama l’attenzione.<br />
In un’occasione, un ragazzo<br />
mi chiese perché avessi voluto<br />
avere dei figli, se ritenevo di riuscire<br />
a dar tutto a loro.<br />
Ho commentato che probabilmente<br />
non avremmo avuto certe cose, per<br />
esempio: una casa al mare, varie automobili,<br />
corsi extra di musica, judo,<br />
balletto… Io però non avrei rinunciato<br />
a nessuno dei miei figli per poter<br />
avere uno di questi beni, o per offrire<br />
agli altri questo o quello, ciò di<br />
cui hanno più bisogno è un fratello.<br />
Udendo questo, l’aula rimase paralizzata.<br />
Ho concluso dicendo: “Amo<br />
i miei figli! Volete un consiglio? Non<br />
abbiate paura di avere figli”.<br />
Che cosa pensano i vostri figli<br />
riguardo all’appartenere a una<br />
famiglia così numerosa?<br />
Sig.ra Jecyleine: Mio figlio maggiore,<br />
João Paulo è stato il primo ad<br />
uscire di casa e sta studiando a Campo<br />
Mourão. La sua più grande sofferenza<br />
è stata quella di separarsi dalla<br />
famiglia, poiché siamo numerosi, allegri,<br />
attivi… Egli ha sentito molto la<br />
mancanza <strong>del</strong> calore <strong>del</strong>la nostra casa.<br />
Per il corso d’inglese, la classe di<br />
João Paulo doveva fare una presentazione<br />
<strong>del</strong>la propria famiglia. Mentre<br />
João parlava, era evidente la sua<br />
gioia e l’entusiasmo nel commentare<br />
tutto e tutti. La collega che ha parlato<br />
dopo di lui, era invece figlia unica<br />
ed il suo commento finale è stato: “Io<br />
amo la mia famiglia e rispetto la decisione<br />
dei miei genitori di avere una<br />
figlia, ma dopo aver conosciuto la famiglia<br />
di João e visto la gioia con cui<br />
ne parla, ho deciso che non avrò un<br />
figlio soltanto”.<br />
Io dico alle persone che non vogliono<br />
aver figli o vogliono averne solo<br />
uno o due, che stanno rinunciando<br />
ad essere felici, perché ogni figlio<br />
è una gioia in più che Dio dà. Con più<br />
figli, si è più felici. Ogni figlio che arriva,<br />
aumenta la felicità.<br />
Qual è il ruolo <strong>del</strong>l’Opus Dei<br />
nella sua formazione?<br />
Prof. Ney: Nell’Opera ci sono persone<br />
che vivono il celibato apostolico<br />
(i cosiddetti numerari), ed io li ammiro<br />
e vedo che sono molto felici, ma<br />
non sono mai riuscito ad immaginarmi<br />
come uno di loro. Mi sono sempre<br />
sentito una persona chiamata al matrimonio<br />
e nel contempo non mi sono<br />
mai visto fuori <strong>del</strong>l’Opera, perché<br />
amo il suo spirito. Con molta gioia<br />
ho scoperto che avrei potuto far parte<br />
<strong>del</strong>l’Opus Dei come sovrannumerario.<br />
Ho capito che era la mia strada,<br />
quella che Dio ha scelto per me,<br />
la mia vocazione.<br />
Sig.ra Jecyleine: Il nostro fidanzamento,<br />
la nostra vita è stata orientata,<br />
con tutta la libertà dei figli di Dio,<br />
dall’Opera che ci ha mostrato ciò che<br />
la Chiesa raccomanda ai propri figli.<br />
Eravamo due universitari fidanzati,<br />
con confessione, dibattiti e meditazioni<br />
settimanali. Anche nella mia<br />
facoltà — io ho fatto Arti Plastiche<br />
—, non si facevano scherzi e battute<br />
quando ero presente. In quella confusione,<br />
avevamo un rapporto amoroso<br />
santo.<br />
Maria Cecilia,la figlia maggiore<br />
presente qui, che cosa sente<br />
vivendo in una famiglia così?<br />
Maria Cecilia: Io e i miei fratelli<br />
abbiamo ricevuto la grazia di nascere<br />
in una casa d’amore, e fin da piccoli<br />
abbiamo sentito la gioia di restituire<br />
e trasmettere questo amore. Quando<br />
arrivava un nuovo fratellino, io vedevo<br />
che l’amore dei miei genitori crescere<br />
tra loro, per noi più grandi e<br />
per il neonato.<br />
Mi sento amata come se fossi figlia<br />
unica. Se, invece di nove, fossimo<br />
diciotto, probabilmente quest’amore<br />
sarebbe ancora più grande.<br />
Osservando i miei genitori, ho<br />
compreso che a partire dal momento<br />
in cui una persona si sposa, non<br />
cerca la propria felicità, ma la felicità<br />
<strong>del</strong>l’altro. Questa è la differenza sostanziale<br />
tra il matrimonio cristiano e<br />
le altre proposte di unione, che io ho<br />
potuto vedere fin da piccola. Le attenzioni<br />
che loro mi dedicavano, come<br />
anche a mio fratello maggiore, mi<br />
ispiravano a trattare allo stesso modo<br />
i miei fratelli più piccoli.<br />
Ciò che abbiamo ricevuto da loro,<br />
vogliamo trasmetterlo, amando<br />
chi sta alla nostra portata, sia nelle<br />
famiglie che alcuni di noi costruiranno,<br />
sia nell’apostolato al quale saremo<br />
chiamati.<br />
Prof. Ney: João Paulo e Maria<br />
Cecilia hanno frequentato i centri di<br />
formazione <strong>del</strong>l’Opera. João Paulo<br />
ha oggi una fidanzata, che ha già fatto<br />
un ritiro, entrambi si confessano<br />
regolarmente. Maria Cecilia, da parte<br />
sua, ha già sentito la sua vocazione,<br />
è entrata nell’Opera, è una numeraria.<br />
Il futuro appartiene a Dio<br />
e nella sua Casa ci sono molte abitazioni.<br />
<br />
Il Prof. Ney José Araujo Kloster<br />
è ingegnere, professore all’Università<br />
Tecnologica Federale <strong>del</strong> Paranà,<br />
e la Sig.ra Jecyleine Pereira<br />
Kloster è scultrice e casalinga, entrambi<br />
soprannumerari <strong>del</strong>l’Opus<br />
Dei. Sono genitori di João Paulo<br />
(22), Maria Cecília (18), Pedro<br />
Henrique (16), Marco Aurélio<br />
(14), Maria Teresa (12), Ana Beatriz<br />
(9), Ana Júlia (7), Ana Laura<br />
(4) e José Eduardo (2).<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 27
François Boulay<br />
Parole d’accoglienza di<br />
Mons. Di Pasquale<br />
Durante il recente Sinodo<br />
dei Vescovi, dedicato<br />
alla Parola di<br />
Dio nella vita e nella<br />
missione <strong>del</strong>la Chiesa,<br />
è stata sottolineata l’importanza<br />
che ha l’omelia per nutrire la vita spirituale<br />
dei fe<strong>del</strong>i. Di qui deriva anche<br />
la grande responsabilità per i sacerdoti,<br />
chiamati a svolgere questo importante<br />
e <strong>del</strong>icato ministero.<br />
In questo contesto può giovare a<br />
pastori e fe<strong>del</strong>i accostarsi all’antologia<br />
di omelie per l’anno liturgico <strong>del</strong><br />
Card. Giuseppe Siri, curata da Mons.<br />
Antonio Filipazzi e edita da Fede &<br />
Cultura. Il volume è stato presentato<br />
a Roma l’11 dicembre 2008 nella suggestiva<br />
cornice <strong>del</strong>la chiesa di S. Benedetto<br />
in Piscinula, presso la quale<br />
28 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
svolgono la loro attività gli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Vangelo</strong>. Hanno illustrato la pubblicazione<br />
Mons. Massimo Camisasca,<br />
Superiore Generale <strong>del</strong>la Fraternità<br />
Sacerdotale dei Missionari di S. Carlo<br />
Borromeo e Mons. Guido Marini,<br />
Maestro <strong>del</strong>le Celebrazioni liturgiche<br />
<strong>del</strong> Santo Padre.<br />
Presenze qualificate<br />
Dopo le parole di benvenuto di<br />
Mons. Angelo Di Pasquale, rettore<br />
<strong>del</strong>la Chiesa e Cerimoniere Pontificio<br />
emerito, hanno illustrato la presentazione<br />
<strong>del</strong>l’opera Mons. Massimo Camisasca,<br />
Superiore Generale <strong>del</strong>la<br />
Confraternita Sacerdotale dei Missionari<br />
di San Carlo Borromeo e Mons.<br />
Guido Marini, Maestro <strong>del</strong>le Celebrazioni<br />
Liturgiche <strong>del</strong> Santo Padre.<br />
Un Maestro<br />
il Cardinal<br />
Presentazione di Mons. Camisasca<br />
an t o Lo g i a d i om e L i e<br />
Hanno partecipato all’evento gli<br />
Arcivescovi Dominique Mamberti,<br />
Segretario per le Relazioni con<br />
gli Stati; Mauro Piacenza, Segretario<br />
<strong>del</strong>la Congregazione per il Clero;<br />
Albert Malcolm Ranjith Patabendige,<br />
Segretario <strong>del</strong>la Congregazione<br />
per il Culto Divino e la Disciplina<br />
dei Sacramenti; Juan Ignacio Arrieta<br />
Ochoa de Chinchetru, Segretario <strong>del</strong><br />
Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi<br />
e Giuseppe De Andrea, Nunzio<br />
Apostolico emerito; pure il Vescovo<br />
Walter Brandmüller, Presidente<br />
<strong>del</strong> Pontificio Comitato di Scienze<br />
Storiche e Mons. Giuseppe Sciacca,<br />
Prelato Auditore <strong>del</strong>la Rota Romana.<br />
Tra le personalità laiche, si è distinto<br />
il Prof. Guzmán Carriquiry, Sottosegretario<br />
<strong>del</strong> Pontificio Consiglio per i
c o m P iL a t a d a mo n S. an to n i o fi L i Pa z z i<br />
<strong>del</strong>la parola:<br />
Giuseppe Siri<br />
Laici, accompagnato dalla moglie, signora<br />
Lídice.<br />
Esemplare carità<br />
pastorale<br />
Il Card. Siri (1906-1989) è stato Arcivescovo<br />
di Genova dal 1946 al 1987.<br />
Creato Cardinale nel 1953 è divenuto<br />
il primo Presidente <strong>del</strong>la Conferenza<br />
Episcopale italiana, ha partecipato<br />
a quattro Conclavi ed è considerato<br />
tra i protagonisti <strong>del</strong> Concilio Vaticano<br />
II. Durante la visita pastorale a Genova<br />
nello scorso maggio Papa Benedetto<br />
XVI l’ha definito “pastore zelante”.<br />
Infatti, come scrive nella prefazione al<br />
volume S.E. Mons. Negri, Siri appartiene<br />
a “una generazione di Pastori…<br />
uomini che hanno guidato il loro popolo<br />
dall’interno di una guida sicura e<br />
Veduta <strong>del</strong> pubblico<br />
di una carità pastorale esemplare, che<br />
ha reso, in qualche momento, questa<br />
loro testimonianza quasi un martirio”.<br />
Alimento spirituale per il fe<strong>del</strong>e<br />
Per il Cardinal Siri, l’omelia “occupa<br />
il primo posto per il fatto che è incentrata<br />
direttamente sulla ‘Parola di Dio’<br />
e perché, per la grande maggioranza<br />
dei fe<strong>del</strong>i, rimane l’unica forma di alimento<br />
spirituale, nell’epoca posteriore<br />
a quella in cui hanno frequentato il<br />
catechismo e lezioni di Religione. Inoltre,<br />
per molti che hanno dimenticato<br />
ciò che avevano appreso in modo molto<br />
superficiale quando erano bambini,<br />
l’omelia – si direbbe – è la prima autentica<br />
evangelizzazione”. Per lui, “la vera<br />
omelia, degna di questo nome storico, è<br />
quella che dà il senso, punto per punto,<br />
Mons. Antonio Filipazzi<br />
Mons. Guido Marini<br />
di quello che è stato letto (in un solo testo,<br />
si intende), che propone riflessioni<br />
introduttive, se necessarie, spiegando<br />
termini, frasi, modi di dire, estraendo<br />
la lucida dottrina che dal testo si desume,<br />
risolvendo dubbi e difficoltà, facendo<br />
qualche applicazione pratica quando<br />
questa sia evidente o imposta da situazioni<br />
speciali”.<br />
L’antologia presentata a Roma che<br />
riproduce alcune <strong>del</strong>le omelie liturgiche<br />
<strong>del</strong> Cardinal Siri, può servire tanto<br />
per scoprire un aspetto <strong>del</strong>la ricca<br />
personalità <strong>del</strong> porporato genovese –<br />
a volte esposta, purtroppo, secondo<br />
ingiusti stereotipi – quanto per aiutare<br />
nell’ascolto <strong>del</strong>la Parola di Dio<br />
proclamata durante la celebrazione<br />
dei Santi Misteri nel corso <strong>del</strong>l’anno<br />
liturgico. <br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 29
Roma (RM) – La statua <strong>del</strong>la Madonna ha visitato l’ospedale Cristo Re <strong>del</strong>le Figlie di Nostra Signora al<br />
Monte Calvario. Tutti gli ospiti hanno potuto partecipare, attraverso sistema di diffusione, ad un momento<br />
di preghiera comunitaria avvenuto nella Cappella, così da prepararsi a ricevere questa visita speciale. La<br />
statua è stata condotta nei vari reparti, a visitare gli ammalati e dare loro amore e conforto.<br />
Ortucchio (AQ) – Il parroco di Santa Maria Capodacqua approfittando <strong>del</strong>la visita <strong>del</strong>la statua <strong>del</strong>la<br />
Madonna, ha preparato una settimana d’intensa preghiera, catechesi e pellegrinaggi.<br />
Nuovi Terziari<br />
Il 6 dicembre scorso, giorno di Sant’Asella di Roma,<br />
nella Chiesa di San Benedetto in Piscinula gli <strong>Araldi</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong> hanno celebrato una cerimonia molto<br />
speciale. Sono stati accolti nuovi terziari in una solenne<br />
messa celebrata da Mons. Angelo Di Pasquale e concelebrata<br />
da Don Antonio Dino, Parroco di Maria<br />
Madre <strong>del</strong>la Chiesa a<br />
Messina, anche lui accolto<br />
come terziario<br />
degli <strong>Araldi</strong>; Don Pedro<br />
Paulo Figueiredo,<br />
E.P. e Don José Francisco<br />
Hernández, E.P.<br />
30 Salvami Regina · Gennaio 2009
Messina (ME) – La statua pellegrina<br />
è stata accolta gioiosamente dai<br />
bambini <strong>del</strong>la scuola <strong>del</strong> Circolo<br />
Didattico di Santa Margherita.<br />
Gli alunni, oltre alle loro preghiere,<br />
Le hanno offerto dei fiori, in segno<br />
<strong>del</strong>la loro purezza e semplicità.<br />
Il cappellano <strong>del</strong>l’ospedale Piemonte, Don Liborio, ha voluto che La Madonna<br />
visitasse tutti i reparti <strong>del</strong>l’azienda ospedaliera per portare gioia ai sofferenti.<br />
Trappitello (ME) – La comunità parrocchiale <strong>del</strong> Sacro Cuore di Gesù, guidata<br />
dal parroco Don Tonino Tricomi, ha accolto la statua pellegrina per vivere tre<br />
giorni d’intensa preghiera e riflessione sul proprio ruolo di cristiani. Il momento<br />
culminante è stata la missione per le vie e le case <strong>del</strong>la comunità, infatti la statua<br />
ha visitato gli anziani, gli infermi, le scuole e i diversi ambienti di lavoro.<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 31
Mossi a compassione dalle vittime <strong>del</strong> cataclisma<br />
che ha colpito la regione brasiliana di<br />
Santa Caterina, provocando la morte di più<br />
di un centinaio di persone, oltre che molti feriti e sfollati,<br />
gli araldi <strong>del</strong>la città di Joinville si sono messi a disposizione<br />
dei più bisognosi <strong>del</strong>la vicina Blumenau per distribuire<br />
acqua potabile, generi alimentari di prima necessità<br />
(foto 3) e per portare la confortante presenza di Maria<br />
Santissima (foto 2 e 4).<br />
Invitando le persone ad affrontare con fede la desolante<br />
situazione, gli araldi hanno offerto il balsamo <strong>del</strong>la<br />
preghiera, hanno distribuito Medaglie Miracolose (foto<br />
5) e il coraggio fraterno. Oltre a questo, hanno prestato<br />
soccorso nei centri di appoggio distribuiti in tutta la<br />
città ( foto 1).<br />
Gli araldi hanno promosso presso le loro case in Brasile,<br />
Adorazioni Eucaristiche e recite <strong>del</strong> Santo Rosario<br />
1<br />
3 4<br />
32 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
Sostenere le<br />
vittime <strong>del</strong>le piene<br />
in Brasile<br />
5<br />
chiedendo al Creatore <strong>del</strong>l’universo e alla Vergine Celeste,<br />
Grazie in abbondanza per il popolo di quella regione.<br />
Il Santo Padre, per mezzo <strong>del</strong> suo Segretario di Stato,<br />
Cardinal Tarcisio Bertone, ha inviato un telegramma<br />
all’Arcivescovo di Florianopolis, Mons. Murilo Krieger,<br />
SCJ, esprimendo il suo dolore per la tragedia climatica.<br />
Nel messaggio si legge che Benedetto XVI “con profondo<br />
dolore, ha preso conoscenza <strong>del</strong>le tragiche e luttuose<br />
conseguenze <strong>del</strong>le piogge torrenziali di questi ultimi giorni,<br />
che hanno colpito lo Stato di Santa Caterina”. Commosso<br />
per i colpiti, il Papa ha manifestato “la sua partecipazione<br />
spirituale, in quest’ora di dolore, alle famiglie <strong>del</strong>le vittime<br />
e alle migliaia di sfollati e senza riparo di quest’enorme tragedia<br />
ambientale” e alla fine ha inviato a tutti la sua “propiziatoria<br />
Benedizione Apostolica, che si estende al popolo<br />
catarinense e a quelli che si sono mobilitati con campagne<br />
di solidarietà”.<br />
2
Sergio Hollmann<br />
te S o r o deLLa Pr e g h i e r a<br />
Preghiera per ottenere un<br />
amore ardente verso il Signore<br />
Cattedrale di Dijon (Francia)<br />
Tu sei, o Gesù, il Cristo, mio Padre<br />
santo, mio Dio misericordioso,<br />
il mio Re infinitamente grande;<br />
sei il mio buon pastore, il mio unico<br />
buon pastore, il mio unico maestro,<br />
il mio ausilio pieno di bontà, il mio beneamato<br />
di una bellezza meravigliosa, il mio pane<br />
vivo, il mio sacerdote eterno, la mia guida alla<br />
patria, la mia vera luce, la mia santa dolcezza,<br />
il mio retto cammino, la mia illustre sapienza,<br />
la mia pura semplicità, la mia pace e concordia;<br />
sei, insomma, tutta la mia salvaguardia, la mia<br />
eredità preziosa, la mia eterna salvezza…<br />
O Gesù Cristo, amabile Signore, perché, per<br />
tutta la mia vita, ho amato, perché ho desiderato<br />
altra cosa tranne Te? Dove ero io quando<br />
non pensavo a Te? Ah! Che, per lo meno a partire<br />
da questo momento, il mio cuore soltanto<br />
desideri Te e per Te si infiammi, Signore Gesù!<br />
Desideri <strong>del</strong>la mia anima correte, che già molto<br />
avete indugiato; affrettatevi al fine a cui aspirate;<br />
cercate realmente Colui che cercate. O Gesù,<br />
scomunicato sia chi non Ti ama. Colui che<br />
non Ti ama sia pieno di amarezze. O dolce Gesù,<br />
sii l’amore, la <strong>del</strong>izia, l’ammirazione di ogni<br />
cuore, degnamente consacrato alla Tua gloria.<br />
Dio <strong>del</strong> mio cuore e mia compartecipazione,<br />
Gesù Cristo, che in Te il mio cuore venga meno,<br />
e sii Tu stesso la mia vita. Si accenda nella<br />
mia anima la fiamma ardente <strong>del</strong> tuo amore<br />
e si converta in un incendio tutto divino che arda<br />
per sempre sull’altare <strong>del</strong> mio cuore; che infiammi<br />
l’intimo <strong>del</strong> mio essere, e arroventi fino<br />
in fondo la mia anima affinché, il giorno <strong>del</strong>la<br />
mia morte, io compaia dinanzi a Te interamente<br />
consumato nel Tuo amore. Così sia.<br />
(Sant’Agostino d’Ippona)
Convertita dal<br />
Santissimo Sacramento<br />
Come un raggiante fiore,<br />
col profumo di un’innocenza<br />
battesimale illibata,<br />
Teresa entra al Carmelo<br />
di Lisieux e lì, seguendo<br />
la “Piccola Via”, realizza la<br />
sua vocazione.<br />
Diversamente, S. Agostino solo<br />
quando entrava nella piena età matura,<br />
dopo una gioventù vissuta nel peccato,<br />
è visitato dalla grazia, si converte<br />
e cammina a lunghi passi sulla via<br />
<strong>del</strong>le virtù e <strong>del</strong>la saggezza.<br />
L’uno e l’altro caso illustrano le differenti<br />
circostanze nelle quali Dio va<br />
a prendere alcuni eletti, e le vie “personalizzate”<br />
che traccia loro. “Vi sono<br />
diversità di operazioni, ma uno solo<br />
è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno<br />
è data una manifestazione particolare<br />
<strong>del</strong>lo Spirito per l’utilità comune”<br />
(I Cor 12, 6-7).<br />
34 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
Sa n t’eL i z a b e t h an n Se t o n<br />
Dal seno <strong>del</strong>l’aristocrazia anglicana nordamericana, la<br />
Provvidenza chiama il fior fiore di un’anima per mutare l’indirizzo<br />
<strong>del</strong>l’educazione negli Stati Uniti. Ella fonda una congregazione<br />
sulla roccia incrollabile <strong>del</strong>l’Eucaristia, all’ombra <strong>del</strong>la quale<br />
fioriscono i carismi e si solidificano le opere di Dio.<br />
Suor Isabel Cristina Lins Brandão Veas<br />
Elizabeth Ann Seton conduceva una<br />
vita particolarmente agiata quando fu<br />
chiamata dal Signore. Di religione anglicana,<br />
sposata ad un ricco commerciante<br />
e con cinque figli, nulla lasciava<br />
presagire gli elevati disegni ai quali<br />
la Provvidenza la stava chiamando. Ma<br />
dalla sua corrispondenza alla grazia sarebbero<br />
dipese migliaia di anime e, in<br />
un certo senso, una nazione intera.<br />
Fu così che lei, di fronte alla chiamata<br />
<strong>del</strong> Signore, non esitò a dire il suo<br />
“sì”. Particolarmente entusiasta per<br />
aver scoperto la Presenza Reale di Nostro<br />
Signore nell’Eucaristia, si fece figlia<br />
<strong>del</strong>la Chiesa Cattolica. Questa conversione<br />
avrebbe trasformato non solo<br />
la sua vita, ma addirittura la storia <strong>del</strong><br />
Cattolicesimo negli Stati Uniti. Due secoli<br />
dopo la sua nascita, venne proclamata<br />
santa e divenne la prima nordamericana<br />
elevata agli onori degli altari.<br />
Un’infanzia sofferta<br />
Secondogenita <strong>del</strong> famoso medico<br />
Richard Bayley e di Catherine Charlton,<br />
Elizabeth Ann Bayley nacque<br />
due anni prima <strong>del</strong>lo scoppio <strong>del</strong>la<br />
Guerra d’Indipendenza degli Stati<br />
Uniti: il 28 agosto 1774. La famiglia,<br />
discendente dai primi coloni <strong>del</strong>la regione,<br />
risiedeva a Nuova York. Come<br />
la maggioranza dei membri <strong>del</strong>l’alta<br />
società newyorkese, era anglicana<br />
praticante.<br />
Prima di compiere tre anni rimase<br />
orfana di madre e suo padre contrasse<br />
un nuovo matrimonio dal quale<br />
nacquero altri sette figli. La piccola<br />
figliastra era disprezzata dalla matrigna,<br />
il che le faceva sentire oltremodo<br />
la mancanza <strong>del</strong>la madre, ma anche il<br />
padre, assorbito dai servizi e dalle ricerche<br />
mediche, non comprendeva la<br />
profonda sensibilità <strong>del</strong>la figlia.
Fu così che Elizabeth, all’età di otto<br />
anni, fu inviata alla fattoria di uno<br />
zio paterno, per vivere lì in compagnia<br />
dei suoi cugini. Questo periodo passato<br />
nel tranquillo ambiente <strong>del</strong>la campagna<br />
determinò la formazione <strong>del</strong><br />
suo carattere contemplativo e deciso.<br />
Matrimonio nell’alta società<br />
A diciassette anni, Elizabeth tornò<br />
a Nuova York. Il vigore e la grazia<br />
<strong>del</strong>la sua gioventù, la distinzione<br />
e la nobiltà <strong>del</strong> portamento fecero<br />
sì che, in poco tempo, la<br />
sua presenza diventasse molto<br />
richiesta nelle riunioni<br />
<strong>del</strong>la società newyorkese.<br />
Prima di compiere<br />
vent’anni, si sposò con William<br />
Magee Seton, appartenente<br />
ad un’agiata famiglia<br />
di commercianti. I primi<br />
otto anni di matrimonio<br />
trascorsero prosperi e tranquilli.<br />
Benedetti da cinque figli<br />
— Anna, Richard, William, Catherine<br />
e Rebecca —, i Seton risiedevano<br />
in uno dei migliori quartieri di<br />
Nuova York e conducevano una vita<br />
piuttosto agiata.<br />
Molto religiosa e caritatevole, Elizabeth<br />
partecipava alle attività promosse<br />
dalla Chiesa Anglicana e si preoccupava<br />
<strong>del</strong>le sofferenze <strong>del</strong> prossimo.<br />
Le doleva oltremodo vedere le<br />
asperità attraverso cui passavano le<br />
vedove rimaste povere. Per dar loro<br />
assistenza, organizzò, insieme con altre<br />
dame ricche, un’associazione caritativa.<br />
La giovane signora Seton non<br />
poteva immaginare che, nel giro di<br />
pochi anni, si sarebbe trovata in una<br />
situazione analoga a quelle donne…<br />
Arrivano le tribolazioni<br />
Nel 1803 la condizione economica<br />
<strong>del</strong>la famiglia Seton cominciò a peggiorare<br />
e, nel contempo, William fu<br />
colpito dalla tubercolosi. Elizabeth,<br />
nel disperato tentativo di trovare una<br />
soluzione al male <strong>del</strong> marito decise di<br />
partire per Livorno con lui e la primogenita<br />
di otto anni, di nome Annina.<br />
Sisters of Charity<br />
Agli occhi dei familiari e degli amici,<br />
questo viaggio sembrava una pazzia.<br />
Invece, ognuno di quei giorni costituiva<br />
un tratto <strong>del</strong> lungo cammino tracciato<br />
dalla Provvidenza per condurre<br />
Elizabeth alla Chiesa Cattolica.<br />
Tra i molti contatti commerciali<br />
che William Seton manteneva con<br />
Prima di compiere vent’anni, si<br />
sposò con un giovane<br />
appartenente ad un’agiata famiglia<br />
di commercianti<br />
Elizabeth Ann Seton, 1797<br />
l’Europa, vi era quello con i fratelli<br />
Antonio e Filippo Filicchi, di Livorno,<br />
con cui aveva stabilito una solida<br />
amicizia, i quali generosamente li<br />
ospitarono per quel periodo.<br />
Tuttavia, approdati a Livorno, le<br />
autorità sanitarie, a causa <strong>del</strong>la notizia<br />
che la febbre gialla infieriva in terra<br />
americana, decretarono la quarantena<br />
ai membri <strong>del</strong>l’equipaggio <strong>del</strong>la<br />
nave che era appena giunta in porto..<br />
I Seton furono allora inviati al lazzaretto,<br />
un edificio dalle pareti fredde e<br />
umide, dove la salute di William andò<br />
sempre più peggiorando.<br />
Le prime grazie <strong>del</strong>la conversione<br />
Isolata da tutti, vedendo il marito<br />
deperire giorno, dopo giorno, e sof-<br />
frendo privazioni, Elizabeth si mise a<br />
confidare sempre più in Dio e a considerare<br />
la sua vita con una prospettiva<br />
più soprannaturale. Il confinamento<br />
fisico rendeva la sua anima più<br />
aperta alle ispirazioni <strong>del</strong>la grazia e<br />
lei cominciò ad ascoltare con sempre<br />
maggiore attenzione le spiegazioni riguardo<br />
alla Dottrina Cattolica che le<br />
davano le poche persone con cui aveva<br />
contatto in questo periodo.<br />
Terminata la quarantena, i Seton<br />
si trasferirono a Pisa. Indebolito<br />
dai giorni trascorsi<br />
al lazzaretto, William morì<br />
in meno di due settimane.<br />
Elizabeth aveva allora<br />
trent’anni.<br />
La famiglia Filicchi, impregnata<br />
di vera carità cristiana,<br />
accolse nella sua casa<br />
la vedova e la sua figlioletta e,<br />
in attesa <strong>del</strong> giorno <strong>del</strong>la partenza<br />
<strong>del</strong>la nave che le avrebbe<br />
portate di nuovo in America.<br />
propose loro di visitare Firenze.<br />
Fu così che una domenica, la moglie<br />
di Antonio Filicchi, Amabilia, la<br />
invitò ad assistere alla Messa nella<br />
Chiesa <strong>del</strong>l’Annunziata ed entrando<br />
nel tempio sacro, Elizabeth si sentì<br />
profondamente toccata nell’anima.<br />
Regnava una certa penombra nella<br />
recinzione. Intorno all’altare, molte<br />
persone recitavano il Rosario, con<br />
grande devozione. Lo sguardo meravigliato<br />
di Elizabeth percorse le opere<br />
d’arte che abbellivano l’ambiente:<br />
intagli in legno, belle pietre di differenti<br />
colori, dipinti raffiguranti scene<br />
<strong>del</strong>la Scrittura. Uscita da lì, lei avrebbe<br />
scritto nel suo diario: “Non ci si<br />
può fare un’idea di come sia tutto questo<br />
attraverso una semplice descrizione”.<br />
1 A partire da quel giorno, Elizabeth<br />
sentì un cambiamento nel suo<br />
intimo. Che cosa trovava e che cosa<br />
provava nelle chiese cattoliche che<br />
che ne fu così tanto attratta?<br />
La Provvidenza Si fa sentire<br />
Tra visite a chiese e monumenti, trascorsero<br />
i giorni che precedevano il ri-<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 35
Jim Henderson<br />
torno a Nuova York ma, per motivi tecnici,<br />
la partenza <strong>del</strong>la nave fu rinviata.<br />
I Filicchi colsero l’occasione per<br />
istruirla ancor più nella Fede, esponendole<br />
la dottrina <strong>del</strong>la Presenza<br />
Reale di Cristo nell’Eucaristia ed<br />
Elizabeth rimase incantata all’idea di<br />
potersi incontrare con Nostro Signore<br />
Gesù Cristo nelle Sacre Specie.<br />
Alcuni giorni più tardi, Dio le<br />
avrebbe inviato una grazia sensibile<br />
affinché credesse in questa sublime<br />
verità <strong>del</strong>la Fede. In compagnia <strong>del</strong>la<br />
famiglia Filicchi, mentre partecipava<br />
alla S. Messa nella Chiesa <strong>del</strong>la<br />
Madonna <strong>del</strong>le Grazie, a Livorno,<br />
nel momento in cui il celebrante<br />
stava elevando la Sacra Ostia, dopo<br />
la Consacrazione, qualcuno le si<br />
inginocchiò a fianco e le disse sotto-<br />
Santa Elizabeth Ann fu la prima<br />
nordamericana elevata agli onori<br />
degli altari<br />
Statua di Santa Elizabeth<br />
Ann Seton nel Cimiterio di Saint<br />
Raymond, New York<br />
36 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
voce: “Qui sta quello che si chiama<br />
‘Presenza Reale’”. Scossa da tali parole,<br />
lei si chinò piena di venerazione<br />
e, per la prima volta, adorò Gesù<br />
nell’Eucaristia, mentre tentava di<br />
trattenere le lacrime.<br />
Più tardi lei avrebbe scritto a sua<br />
cognata, Rebecca Seton, che era rimasta<br />
a Nuova York: “Come saremmo<br />
felici se credessimo in quello che<br />
queste buone anime credono! Possiedono<br />
Dio nel Sacramento, Egli permane<br />
nelle loro chiese ed è portato ai malati!<br />
Oh, mio Dio! Quando essi passano<br />
col Santissimo Sacramento sotto<br />
la mia finestra, non posso controllare<br />
le mie lacrime, pensando: ‘Mio Dio,<br />
quanto felice sarei, se, anche restando<br />
lontana da tutto quanto mi è caro, potessi<br />
incontrarTi in chiesa, come loro<br />
Ti incontrano!’”. 2<br />
L’incontro con la vera Madre<br />
Cominciava per Elizabeth una <strong>del</strong>le<br />
sue più ardue lotte spirituali. Abbandonare<br />
l’anglicanesimo significava<br />
rinunciare alla religione nella quale<br />
era nata e vissuta fino ad allora, ma<br />
Gesù Eucaristico la attirava sempre<br />
più verso la Chiesa Cattolica.<br />
Anche la piccola Annina era rimasta<br />
affascinata dal cattolicesimo<br />
e non poche volte ripeteva: “Mamma,<br />
non esistono cattolici in America?<br />
Quando torneremo a casa, non faremo<br />
parte <strong>del</strong>la Chiesa Cattolica?”. 3<br />
Da brava madre, lei si sentiva responsabile,<br />
non solo <strong>del</strong>la propria<br />
salvezza, ma anche di quella dei suoi<br />
figli. Pertanto, si mise a pregare, chiedendo<br />
a Dio che le indicasse la strada<br />
da percorrere.<br />
Un giorno, Elizabeth vide per caso<br />
un piccolo libro di preghiere appartenente<br />
alla sig.ra Filicchi, appoggiato<br />
sul tavolo. Lo aprì e cominciò a<br />
leggere: “RicordaTi, o piissima Vergine<br />
Maria, che mai si è sentito dire<br />
…” ognuna <strong>del</strong>le parole <strong>del</strong> Memorare<br />
suonò nella sua anima come una<br />
consolazione: lei, che durante l’infanzia<br />
aveva tanto sentito la mancanza<br />
<strong>del</strong>l’affetto materno, in realtà aveva<br />
una Madre che si prendeva cura di lei<br />
con indicibile bontà! Cominciò allora<br />
ad invocare la Madonna, chiedendo<br />
che le mostrasse la via che avrebbe<br />
dovuto seguire.<br />
Nuove disavventure<br />
L’8 aprile <strong>del</strong> 1804, madre e figlia<br />
si imbarcarono, in compagnia di<br />
Antonio Filicchi, per far ritorno negli<br />
Stati Uniti, una nuova serie di disavventure<br />
e di imprevedibili cambiamenti<br />
colse la giovane vedova nella<br />
sua terra natale.<br />
Nonostante la felicità nel rivedere<br />
gli altri quattro figlioletti, Elizabeth<br />
aveva nell’anima un grave turbamento:<br />
se, da una parte, abbracciare<br />
il cattolicesimo significava guadagnarsi<br />
l’isolamento da parte di tutti<br />
i suoi familiari e amici americani,<br />
dall’altra,ormai lei non riusciva a vivere<br />
senza pensare al Santissimo Sacramento.<br />
Trascorreva lunghe ore<br />
<strong>del</strong>la giornata facendo comunioni<br />
spirituali e, pur restando nella chiesa<br />
anglicana di San Paolo, da lì adorava<br />
Gesù presente nel tabernacolo <strong>del</strong>la<br />
Chiesa Cattolica di San Pietro che riusciva<br />
a scorgere dalle finestre.<br />
Invano, diverse sue amiche aristocratiche<br />
tentarono di dissuaderla dalla<br />
conversione. Lo stesso ministro anglicano<br />
che un tempo l’ aveva guidata<br />
spiritualmente vedeva che i suoi consigli<br />
erano inutili: lei ancora non apparteneva<br />
formalmente alla Chiesa<br />
ma il suo cuore era ormai cattolico.<br />
La conversione<br />
Il mercoledì <strong>del</strong>le Ceneri <strong>del</strong> 1805,<br />
davanti al tabernacolo <strong>del</strong>la Chiesa di<br />
San Pietro, Elizabeth prese la decisione<br />
irrevocabile di farsi cattolica, con i<br />
suoi cinque figli. Dieci giorni dopo, il<br />
14 marzo, fece, nela medesima chiesa,<br />
la sua professione di Fede.<br />
Il giorno <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong>l’Annunciazione,<br />
il 25 marzo, realizzò il suo più<br />
ardente desiderio: ricevette la Prima<br />
Comunione. Piena di gioia, scrisse<br />
all’amica italiana: “Finalmente, Amabilia<br />
— finalmente! — Dio è mio ed io
sono Sua! Adesso, accada quello che<br />
accada, io L’ho ricevuto!”. 4<br />
Su questo giorno, Elizabeth avrebbe<br />
annotato nel suo diario: “Mio Dio,<br />
persino il mio ultimo sospiro mi ricorderò<br />
di quella notte che ho passato in<br />
attesa che il sole nascesse! Il mio povero<br />
cuore ansimava per il lungo cammino<br />
fino alla città, nel quale ogni passo<br />
significava essere più vicina a quella<br />
strada, più vicina a quel tabernacolo,<br />
più vicina a quel momento in cui Egli<br />
sarebbe entrato nella mia dimora povera<br />
e piccola, ma interamente Sua!”. 5<br />
Fonda una nuova<br />
Congregazione religiosa<br />
L’anno successivo, trovandosi a<br />
Nuova York Mons. John Carroll —<br />
primo Vescovo di Baltimora e degli<br />
Stati Uniti —, Elizabeth ricevette<br />
la Cresima. Preoccupata per l’educazione<br />
dei suoi figli e la formazione dei<br />
bambini cattolici, tentò di aprire una<br />
scuola nella sua città natale. Intanto,<br />
i suoi piani furono frustrati, in seguito<br />
al disprezzo e all’incomprensione da<br />
parte di coloro che non approvavano<br />
la sua conversione. Più tardi, nel 1808,<br />
sotto la protezione di Mons. Carroll,<br />
Elizabeth si trasferì a Baltimora, dove<br />
fondò un collegio destinato all’educazione<br />
<strong>del</strong>le bambine. Non tardarono<br />
a presentarsi giovani ragazze che si<br />
sentivano chiamate alla vita religiosa<br />
e volevano seguire Elizabeth nel suo<br />
nobile ideale di carità.<br />
Con l’aiuto di un generoso donatore,<br />
la piccola comunità si stabilì a<br />
Emmitsburg, Maryland, nell’anno<br />
1809. Nacque così la prima congregazione<br />
religiosa degli Stati Uniti: la<br />
Congregazione <strong>del</strong>le Suore di Carità<br />
di San Giuseppe, secondo la regola<br />
<strong>del</strong>le Figlie <strong>del</strong>la Carità di San Vincenzo<br />
De Paoli, dedita all’educazione<br />
<strong>del</strong>le bambine.<br />
Una bella peculiarità <strong>del</strong> carisma<br />
<strong>del</strong>l’istituzione si trova così espressa<br />
nel testo <strong>del</strong>le sue costituzioni:<br />
“Il fine secondario, ma non meno importante,<br />
è onorare la Santa Infanzia<br />
di Gesù nelle bambine, il cui cuore è<br />
chiamato ad amare Dio<br />
mediante la pratica <strong>del</strong>le<br />
virtù e <strong>del</strong>la conoscenza<br />
<strong>del</strong>la religione; allo stesso<br />
tempo, semineranno<br />
nelle loro menti i germi<br />
di un sapere utile”. 6<br />
Seguita da diciassette<br />
discepole, Elizabeth<br />
fece i voti il 21 luglio<br />
1813. Madre Seton, come<br />
cominciò ad essere<br />
chiamata dopo la fondazione,<br />
fu direttrice<br />
generale <strong>del</strong>la Congregazione<br />
fino alla fine<br />
<strong>del</strong>la sua vita, impegnandosi<br />
a formare le<br />
suore secondo lo spirito<br />
di Santa Luisa de<br />
Marillac e di San Vincenzo<br />
di Paolo.<br />
Frutti di<br />
un’anima eucaristica<br />
Quanto ai suoi figli, tutti vissero e<br />
morirono come buoni cattolici. Annina<br />
fu novizia nella Congregazione<br />
di sua madre e morì, non appena fatti<br />
i voti, a soli diciasette anni. I due figli,<br />
Richard e William, si arruolarono<br />
nella marina. Il primo morì a venticinque<br />
anni. William si sposò ed ebbe<br />
sette figli, dei quali uno sarebbe diventato<br />
Arcivescovo. Catherine si fece<br />
religiosa nella Congregazione fondata<br />
da sua madre. Rebecca spirò tra<br />
le braccia di Santa Elizabeth ad appena<br />
quattordici anni di età.<br />
Come suole accadere per i Fondatori,<br />
la missione di Madre Seton continuò<br />
ad avere seguito dopo la sua<br />
morte. Ella avrebbe assistito, dal Cielo,<br />
alla crescita <strong>del</strong>la sua opera. Consegnando<br />
la sua anima a Dio il 4 gennaio<br />
1821, quando la comunità di<br />
Madre Elizabeth contava solo cinquanta<br />
suore tra collegi e orfanatrofi.<br />
Il giorno <strong>del</strong>la sua canonizzazione,<br />
14 settembre 1975, le sue consorelle<br />
erano più di ottomila, infatti, era evidente<br />
che la sua Congregazione era<br />
stata fondata sulla roccia incrollabile<br />
Fino alla fine <strong>del</strong>la sua vita,<br />
Madre Seton fu direttrice generale <strong>del</strong>la<br />
Congregazione <strong>del</strong>le Suore <strong>del</strong>la Carità<br />
di San Giuseppe, da lei fondata<br />
<strong>del</strong>l’Eucaristia, all’ombra <strong>del</strong>la quale<br />
fioriscono i carismi e si solidificano le<br />
opere di Dio. <br />
1 MARIE CELESTE, Sister. Elizabeth<br />
Ann Seton - A Self-Portrait. A study<br />
of her spirituality in her own words.<br />
Libertyville (Illinois): S.C. Franciscan<br />
Marytown Press, 1986. pag. 70.<br />
2 MARIE CELESTE, Sister. Elizabeth<br />
Ann Seton - Collected Writings, edited<br />
by Regina Bechtle, S.C, and Judith<br />
Metz, S.C.; mss, editor, Ellin<br />
Kelly. 2000-2006. Vol. I, pag. 289.<br />
3 MARIE CELESTE, Sister. Elizabeth<br />
Ann Seton – A Self-Portrait. A<br />
study of her spirituality in her own<br />
words. Libertyville (Illinois): S.C.<br />
Franciscan Mary town Press, 1986.<br />
pagg. 80-81.<br />
4 MARIE CELESTE, Sister. Elizabeth<br />
Ann Seton - Collected Writings, edited<br />
by Regina Bechtle, S.C, and Judith<br />
Metz, S.C.; mss, editor, Ellin<br />
Kelly. 2000-2006. Vol. I, pag. 367.<br />
5 Idem, ibidem.<br />
6 www.famvin.stjohns.edu/es/downloads/santoralfv/isaseton.pdf<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 37<br />
Sisters of Charity
Immedesimarsi nelle<br />
necessità <strong>del</strong>la Chiesa<br />
Immedesimarsi nelle necessità<br />
<strong>del</strong>la Chiesa in tutti i<br />
continenti è, e sarà sempre,<br />
una precisa caratteristica<br />
dei cristiani. […]<br />
Non posso dimenticare il giubilo<br />
con cui San Josemaría esprimeva<br />
questa verità. “Nella Santa Chiesa<br />
— scriveva — noi cattolici troviamo<br />
la nostra fede, le nostre norme di<br />
condotta, la nostra orazione, il senso<br />
<strong>del</strong>la fraternità, la comunione con<br />
tutti i fratelli defunti che si purificano<br />
in Purgatorio – la Chiesa purgante —<br />
o che godono già <strong>del</strong>la visione beatifica<br />
— la Chiesa trionfante — amando<br />
eternamente il Dio tre volte Santo.<br />
È la Chiesa che permane quaggiù,<br />
e nello stesso tempo trascende la<br />
storia. La Chiesa che è nata sotto il<br />
manto <strong>del</strong>la Madonna, e continua —<br />
sulla terra e nel cielo — a onorarla<br />
come Madre”. 1 [...]<br />
38 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
La Pa r o L a d e i Pa S t o r i<br />
Nella sua lettera mensile ai membri <strong>del</strong>l’Opera,<br />
Mons. Javier Echeverria ricorda la dottrina <strong>del</strong>la<br />
Chiesa come Corpo di Cristo e suggerisce alcune<br />
azioni concrete per amarla e servirla.<br />
Mons. Javier Echevarría Rodríguez<br />
Prelato <strong>del</strong>l’Opus Dei<br />
La Chiesa come Corpo di Cristo<br />
Meditiamo di nuovo le parole di<br />
Gesù risorto. Alla domanda di Saulo:<br />
“Chi sei, Signore?”, il Signore risponde:<br />
“Io sono Gesù che tu perseguiti”<br />
(cfr. At 9,5). “In questa esclamazione<br />
<strong>del</strong> Risorto, che trasformò la<br />
vita di Saulo, in fondo ormai è contenuta<br />
l’intera dottrina sulla Chiesa come<br />
Corpo di Cristo. Cristo non si è ritirato<br />
nel cielo, lasciando sulla terra<br />
una schiera di seguaci che mandano<br />
avanti ‘la sua causa’. La Chiesa non è<br />
un’associazione che vuole promuovere<br />
una certa causa. In essa non si tratta<br />
di una causa. In essa si tratta <strong>del</strong>la<br />
persona di Gesù Cristo, che anche da<br />
Risorto è rimasto ‘carne’. Egli ha ‘carne<br />
e ossa’ (cfr. Lc 24, 39), lo afferma<br />
in Luca il Risorto davanti ai discepoli<br />
che lo avevano considerato un fantasma.<br />
Egli ha un corpo. È personalmente<br />
presente nella sua Chiesa”. 2<br />
Alla luce di queste considerazioni,<br />
comprendiamo meglio che offendere<br />
la Chiesa — la sua dottrina, i<br />
suoi sacramenti ed istituzioni, i suoi<br />
Pastori e, specialmente, il suo Capo<br />
visibile, il Romano Pontefice — vuol<br />
dire disprezzare lo stesso Gesù. La<br />
Chiesa che vediamo sulla terra, infatti,<br />
nonostante le debolezze e gli<br />
errori dei suoi membri, è sempre la<br />
Chiesa di Dio, come ripete Paolo innumerevoli<br />
volte: il Popolo che Dio<br />
Padre ha convocato alla sua presenza;<br />
il Corpo di Cristo che Gesù ha<br />
fondato a prezzo <strong>del</strong> suo sangue per<br />
prolungare la sua presenza nella storia<br />
fino alla fine dei tempi; il Tempio<br />
<strong>del</strong>lo Spirito Santo che si innalza<br />
come vera dimora di Dio tra gli uomini.<br />
Come ci insegnano San Cipriano,<br />
Padre <strong>del</strong>la Chiesa, ed il Concilio<br />
Vaticano II: “tutta la Chiesa si<br />
presenta come ‘un popolo adunato
dall’unità <strong>del</strong> Padre, <strong>del</strong> Figlio e <strong>del</strong>lo<br />
Spirito Santo’”. 3<br />
Universalità e unità <strong>del</strong>la Chiesa<br />
L’Unità e Trinità di Dio definisce,<br />
quindi, il fondamento ultimo <strong>del</strong>la<br />
realtà e <strong>del</strong>la natura intima <strong>del</strong>la<br />
Chiesa. Perciò, “sono completamente<br />
fuori strada coloro che vogliono distinguere<br />
una Chiesa carismatica —<br />
che sarebbe quella effettivamente fondata<br />
da Cristo — e un’altra giuridica<br />
o istituzionale, che sarebbe opera degli<br />
uomini e semplice effetto di contingenze<br />
storiche. C’è una sola Chiesa. Cristo<br />
ha fondato una sola Chiesa: visibile<br />
e invisibile, con un corpo gerarchico<br />
e organizzato, con una struttura fondamentale<br />
di diritto divino, e con un’intima<br />
vita soprannaturale che la anima,<br />
la sostiene e la vivifica”. 4<br />
La sublime visione <strong>del</strong>la Chiesa,<br />
che San Paolo espone nelle sue lettere,<br />
dà ragione <strong>del</strong>la fermezza con cui<br />
agisce quando si mettono in questione<br />
la sua unità o la sua universalità.<br />
Ai cristiani di Corinto, propensi a dividersi<br />
in fazioni contrapposte, scrive,<br />
ammonendoli: “Fratelli, (…) ho<br />
saputo che vi sono discordie tra voi.<br />
Mi riferisco al fatto che ciascuno di<br />
voi dice: “Io sono di Paolo”, “Io invece<br />
sono di Apollo”, “E io di Cefa”, “E io<br />
di Cristo!”. Cristo è stato forse diviso?<br />
Forse Paolo è stato crocifisso per voi, o<br />
è nel nome di Paolo che siete stati battezzati?<br />
(I Cor 1, 11-13).<br />
La difesa <strong>del</strong>l’unità di questa Madre<br />
santa è una passione dominante<br />
nella vita <strong>del</strong>l’Apostolo, come lo<br />
fu anche la difesa <strong>del</strong>la sua universalità.<br />
“Dal primo momento — insegna<br />
il Papa — egli aveva capito che questa<br />
è una realtà che non concerneva<br />
solo i giudei o un certo gruppo di uomini,<br />
ma che aveva un valore universale<br />
e concerneva tutti, perché Dio è il<br />
Dio di tutti”. 5 Così, dinanzi al pericolo<br />
che la primitiva comunità cristiana<br />
restasse chiusa nei limiti <strong>del</strong>la Sinagoga,<br />
il cosiddetto Concilio di Gerusalemme<br />
dichiara che tutti gli uomini<br />
e le donne, di qualsiasi razza, lingua<br />
e nazione, sono chiamati alla piena<br />
incorporazione nella Chiesa di Cristo<br />
( cfr. At 15, 23-29), in cui “non c’è<br />
più giudeo né greco; non c’è più schiavo<br />
né libero; non c’è più uomo né donna,<br />
poiché tutti voi siete uno in Cristo<br />
Gesù”(Gl 3, 28).<br />
Pregare “pro unitate apostolatus”<br />
Dall’appartenenza <strong>del</strong>la Chiesa a<br />
Cristo, deriva “il nostro dovere di vivere<br />
realmente in conformità con Cristo.<br />
Da qui derivano anche le esortazioni<br />
di Paolo a proposito dei vari carismi<br />
che animano e strutturano la comunità<br />
cristiana. Essi sono tutti riconducibili<br />
ad una sorgente unica, che è<br />
lo Spirito <strong>del</strong> Padre e <strong>del</strong> Figlio, sapendo<br />
bene che nella Chiesa non c’è nes-<br />
Quanto dobbiamo<br />
ringraziare Dio<br />
perché ha voluto<br />
la Chiesa unica<br />
e al contempo<br />
così diversa al<br />
suo interno!<br />
suno che ne sia sprovvisto, poiché, come<br />
scrive l’Apostolo, ‘a ciascuno è data<br />
una manifestazione particolare <strong>del</strong>lo<br />
Spirito per l’utilità’ (1 Cor 12, 7)”. 6 La<br />
tua preghiera pro unitate apostolatus<br />
nasce da una devozione sincera? Come<br />
preghi per tutti coloro che spendono<br />
la loro esistenza per la Chiesa?<br />
Arrivi con la tua preghiera fino all’ultimo<br />
angolo <strong>del</strong>la terra dove si lavora<br />
per Cristo?<br />
Quanto dobbiamo ringraziare Dio<br />
perché ha voluto la Chiesa unica e al<br />
contempo così diversa al suo interno!<br />
Che rispetto dobbiamo portare a tutte<br />
le manifestazioni con cui lo Spirito<br />
Santo vuole adornare la Sposa di Cristo!<br />
“Nella Chiesa c’è diversità di ministeri,<br />
ma il fine è uno solo: la santificazione<br />
degli uomini. E a questo compi-<br />
to partecipano in qualche modo tutti i<br />
cristiani, per il carattere ricevuto con i<br />
Sacramenti <strong>del</strong> battesimo e <strong>del</strong>la cresima.<br />
Tutti dobbiamo sentirci responsabili<br />
di questa missione <strong>del</strong>la Chiesa, che è<br />
la stessa missione di Cristo”. 7 Nessuno<br />
è di troppo, nella Chiesa: siamo tutti<br />
necessari. Quello che importa è la comunione<br />
con il suo Capo visibile, con<br />
i Pastori e con l’intero Popolo di Dio,<br />
ciascuno secondo la chiamata e la grazia<br />
che ha ricevuto.<br />
L’Opera, una piccola<br />
parte <strong>del</strong>la Chiesa<br />
Nel quadro <strong>del</strong>l’ecclesiologia di<br />
San Paolo, la realtà teologica e giuridica<br />
<strong>del</strong>l’Opera, che è una piccola parte<br />
<strong>del</strong>la Chiesa, assume tutto il suo rilievo.<br />
Mi piace considerarlo mentre<br />
sta per terminare lo speciale anno mariano<br />
che ho indetto per commemorare<br />
il venticinquesimo <strong>del</strong>l’erezione<br />
pontificia <strong>del</strong>la Prelatura. Il lavoro<br />
apostolico <strong>del</strong>l’Opus Dei, dei suoi fe<strong>del</strong>i<br />
laici e dei suoi sacerdoti, è necessariamente<br />
una collaborazione alla vitalità<br />
pastorale <strong>del</strong>le Chiese particolari<br />
in cui la Prelatura vive e agisce. <br />
(Passi <strong>del</strong>la “Lettera <strong>del</strong> Prelato<br />
— Novembre 2008”. Il testo integrale<br />
si trova in www.opusdei.it/art.<br />
php?p=30519)<br />
1 San Josemaría, Omelia Il fine soprannaturale<br />
<strong>del</strong>la Chiesa, 28-5-1972.<br />
2 Benedetto XVI, Omelia durante<br />
l’inaugurazione <strong>del</strong>l’anno paolino,<br />
28-6-2008.<br />
3 Concilio Vaticano II, Const. dogm.<br />
Lumen gentium, n. 4; cf. S. Cipriano,<br />
Trattato sul Padrenostro, 23.<br />
4 S. Josemaría, Omelia Il fine soprannaturale<br />
<strong>del</strong>la Chiesa, 28-5-1972.<br />
5 Benedetto XVI, Discorso all’Udienza<br />
generale, 25-10-2006.<br />
6 Benedetto XVI, Discorso all’Udienza<br />
generale, 22-11-2006.<br />
7 S. Josemaría, Omelia Lealtà verso la<br />
Chiesa, 4-6-1972.<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 39
Pastorale <strong>del</strong> Bambino<br />
Internazionale giunge in Uruguay<br />
Con una cerimonia realizzata<br />
all’Università Cattolica <strong>del</strong>l’Uruguay,<br />
situata a Montevideo, è stata<br />
inaugurata un’altra sede <strong>del</strong>la Pastorale<br />
<strong>del</strong> Bambino Internazionale,<br />
il cui lavoro, come risulta nella<br />
sua pagina web, “mira allo sviluppo<br />
integrale dei bambini, dal concepimento<br />
fino ai sei anni di età, nel loro<br />
contesto familiare e comunitario,<br />
a partire da azioni di carattere preventivo”.<br />
Hanno partecipato all’evento il<br />
Cardinale Geraldo Majella Agnelo,<br />
Arcivescovo di Salvador (Brasile), il<br />
Cardinal Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo<br />
di San Paolo, e la coordinatrice<br />
internazionale <strong>del</strong>l’istituzione,<br />
dott.ssa Zilda Arns Neumann.<br />
La Pastorale <strong>del</strong> Bambino Internazionale<br />
è stata fondata in Brasile<br />
nel 1983, dalla pediatra Zilda Arns e<br />
dall’allora Arcivescovo di Londrina,<br />
Mons. Geraldo Majella. Attualmente<br />
è presente in 18 paesi.<br />
Ufficio Divino nel<br />
telefono cellulare<br />
Il Pontificio Consiglio <strong>del</strong>le Comunicazioni<br />
Sociali ha annunciato il<br />
lancio <strong>del</strong>l’iBreviary, collezione dei<br />
libri <strong>del</strong>l’Ufficio Divino in formato<br />
utilizzabile per gli iPhone. Il software,<br />
che è gratuito, può essere scaricato<br />
dall’iTunes o direttamente attraverso<br />
il cellulare. Esso contiene, oltre ai testi<br />
liturgici, audio che aiutano e guidano<br />
i fe<strong>del</strong>i nella preghiera.<br />
40 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
Asianews.it<br />
Secondo la Radio Vaticana, l’inventore<br />
<strong>del</strong>l’applicazione, Don Paolo<br />
Padrini, attraverso il medesimo<br />
sistema, sta preparando un messale<br />
con letture <strong>del</strong> giorno e musiche gregoriane.<br />
Il Papa riceve copia manoscritta<br />
<strong>del</strong>l’enciclica “Deus caritas est”<br />
La Fondazione Franco Maria<br />
Ricci (FMR) ha offerto al Papa Benedetto<br />
XVI una copia manoscritta<br />
<strong>del</strong>la sua prima enciclica, la Deus<br />
caritas est. Il dono è stato consegnato<br />
il 16 novembre dalla presidente<br />
<strong>del</strong>l’istituzione, Marilena Ferrari,<br />
che era accompagnata da tutte le<br />
persone che hanno contribuito alla<br />
sua realizzazione.<br />
In tutto sono state realizzate cinque<br />
copie, interamente scritte a mano.<br />
“Ogni esemplare <strong>del</strong> manoscritto<br />
<strong>del</strong>la “Deus caritas est” è un ‘unicum’<br />
ed ha una qualità paragonabile a quella<br />
dei codici medievali e rinascimentali.<br />
La FMR, con questo progetto, mira<br />
a dar centralità alla bellezza come valore<br />
etico ed estetico” – ha informato<br />
la Radio Vaticana.<br />
Nuovi Beati giapponesi<br />
Circa trentamila persone hanno<br />
partecipato alla cerimonia per la beatificazione<br />
di 188 martiri <strong>del</strong> secolo<br />
XVII, realizzata nello stadio di baseball<br />
di Nagasaki, Giappone.<br />
La Messa è stata presieduta dal<br />
Cardinal Seiichi Shirayanagi, Arcivescovo<br />
emerito di Tokio. La formula<br />
di beatificazione è stata proferita dal<br />
Cardinal José Saraiva Martins, prefetto<br />
emerito <strong>del</strong>la Congregazione<br />
<strong>del</strong>le Cause dei Santi. Il Prelato por-<br />
toghese ha messo in risalto, nel suo<br />
discorso, che “la fe<strong>del</strong>tà dei martiri è<br />
un segnale <strong>del</strong>la dottrina vitale <strong>del</strong>la<br />
Chiesa, visto che il martirio è il pieno<br />
esercizio <strong>del</strong>la libertà umana e atto supremo<br />
d’amore”. A sua volta, Mons.<br />
Joseph Mitsuaki Takami, attuale arcivescovo<br />
di Nagasaki, ha affermato<br />
che l’evento “offre alla Chiesa nel<br />
Giappone l’opportunità di trovare il tesoro<br />
nascosto nella storia <strong>del</strong> cristianesimo<br />
in terra nipponica”.<br />
Cile: più di 14.000 fe<strong>del</strong>i<br />
alla “Marcia per la<br />
Famiglia e la Vita”<br />
RV — Più di 14 mila persone<br />
hanno partecipato alla “VI Marcia<br />
per la Famiglia e la Vita” nella<br />
cornice <strong>del</strong>la Settimana per la Vita<br />
e la Famiglia, celebrata dalla Chiesa<br />
<strong>del</strong> Cile. La festa ha avuto inizio<br />
con una celebrazione preseduta dal<br />
padre Marcos Burzawa, ricordando<br />
che “camminare significa cercare<br />
il senso <strong>del</strong>la vita; camminare significa<br />
ciò che muove il nostro cuore”.<br />
Ai giovani, numerosi alla marcia, è<br />
stato ricordato che sono chiamati a<br />
“formarsi un carattere forte, ricco e<br />
coerente, che li renda liberi e responsabili,<br />
sensibili ai valori veri, un carattere<br />
solidale, per formare un giorno<br />
una famiglia cristiana”. La meta<br />
<strong>del</strong>la marcia è stata il santuario nazionale<br />
di Maipú, dove l’arcivescovo<br />
di Santiago, il cardinale Francisco<br />
Javier Errázuriz, ha celebrato la<br />
Santa Messa, affermando che “questa<br />
è stata una marcia che ha espresso<br />
la gioia di costituire famiglie che<br />
abbiano vita”. Nell’omelia, il card.<br />
Errázuriz ha invitato i presenti a<br />
non lasciarsi trasportare da quei segnali<br />
che pregiudicano la stabilità<br />
familiare, a soccorrere quelle famiglie<br />
che si trovano in difficoltà e<br />
a mostrare cosa significa essere famiglia.<br />
Ha perciò manifestato il<br />
suo augurio e il completo sostegno<br />
ai numerosi partecipanti, ricordando<br />
loro l’impegno che hanno per le<br />
famiglie. “Le nostre famiglie hanno
vita, hanno vita in Gesù Cristo”, ha<br />
aggiunto il porporato, lamentando<br />
poi “l’esistenza ancora numerosa di<br />
tante famiglie che non conoscono la<br />
luce e l’amore che Cristo ci dona, e<br />
vivono il rischio di cadere nella mancanza<br />
di fiducia e nella disperazione”.<br />
Alla fine ha invitato i presenti<br />
a “continuare a dare questo messaggio<br />
che hanno dato oggi a tutte le<br />
famiglie <strong>del</strong>la città. Nella nostra arcidiocesi<br />
— ha detto — ci sono molte<br />
famiglie che fondano la loro vita<br />
su Gesù Cristo, che educano i loro figli<br />
nella fede, e lo fanno nonostante<br />
le difficoltà. Ciò rappresenta un fermento<br />
di incalcolabile valore non<br />
soltanto per la nostra arcidiocesi, ma<br />
per tutto il Cile, per la speranza che<br />
trasmettono, che deve essere accompagnata<br />
con la preghiera”.<br />
Figlie di Maria Ausiliatrice<br />
eleggono la nuova superiora<br />
In rappresentanza <strong>del</strong>le circa<br />
15.000 suore figlie di Maria Ausiliatrice<br />
oggi esistenti in tutto il mondo,<br />
193 religiose hanno partecipato,<br />
a Roma, al capitolo generale <strong>del</strong>la<br />
Congregazione, nel quale è stata<br />
eletta la nuova superiora generale:<br />
Madre Yvonne Reungoat.<br />
Alla fine <strong>del</strong>l’Udienza <strong>del</strong> 12 novembre,<br />
Benedetto XVI le ha salutate<br />
e si è felicitato per l’evento: “Care<br />
sorelle, mi unisco con gioia alla vostra<br />
gratitudine a Dio per i doni ricevuti<br />
in questi mesi, durante i quali avete riflettuto<br />
insieme sul presente e il futuro<br />
<strong>del</strong> vostro Istituto. Invoco una rinnovata<br />
effusione di grazia divina sulla nuova<br />
Superiora Generale e il suo Consiglio,<br />
come pure su tutta la Congregazione,<br />
affinché possiate proseguire con<br />
entusiasmo la vostra missione apostolica”.<br />
Le Figlie di Maria Ausiliatrice,<br />
fondate nel 1872 da Don Bosco e<br />
da Madre Maria Domenica Mazzarello<br />
sono presenti nei cinque continenti<br />
operando in diversi tipi di opere<br />
educative, sociali e di evangelizzazione.<br />
Nuovo Ufficiale <strong>del</strong>la<br />
Congregazione per<br />
l’Educazione Cattolica<br />
Il sacerdote portoghese, Don Fernando<br />
Caldas Esteves, è stato nominato<br />
dal Santo Padre Ufficiale <strong>del</strong>la<br />
Congregazione per l’Educazione Cattolica,<br />
carica che lo rende responsabile<br />
per il settore di lingua portoghese<br />
e spagnola <strong>del</strong>le Scuole Cattoliche,<br />
come pure <strong>del</strong>le Università Cattoliche<br />
e Facoltà Ecclesiastiche.<br />
Don Fernando Esteves è stato ordinato<br />
nel 1998 e dal 2005 era vicerettore<br />
nel Pontificio Collegio Portoghese<br />
di Roma.<br />
Mezzo milione di rosari<br />
per la pace in India<br />
Il giorno 22 novembre si è conclusa<br />
a Bangalore, con una Messa solenne,<br />
la campagna di preghiere in<br />
appoggio ai cristiani vittime di attacchi<br />
fondamentalisti in Orissa e in<br />
altri Stati <strong>del</strong>l’India organizzata dal<br />
sacerdote salesiano Don T,C. George,<br />
Direttore <strong>del</strong> Centro Vishwadeep.<br />
Ad essa hanno partecipato fe<strong>del</strong>i<br />
cattolici <strong>del</strong> mondo intero che, dal<br />
giorno 6 ottobre, vigilia <strong>del</strong>la Festa<br />
<strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong> Rosario, hanno<br />
pregato ininterrottamente quest’orazione<br />
per 40 giorni e 40 notti. Secondo<br />
un’informazione data da Don George<br />
all’agenzia Fides, fe<strong>del</strong>i sparsi in<br />
44 nazioni dei cinque continenti hanno<br />
offerto 481.525 corone <strong>del</strong> rosario<br />
per la pace nell’India.<br />
L’arcivescovo di Bangalore, Mons.<br />
Ignatius Paul Pinto, ha affermato: “Il<br />
Rosario è uno strumento potente per<br />
portare la pace alla famiglia e seminare<br />
armonia nel paese”, ricordando che<br />
numerosi Pontefici hanno incoraggiato<br />
la devozione <strong>del</strong> Santo Rosario.<br />
Attenzione <strong>del</strong>la Chiesa<br />
per i problemi ecologici<br />
Il 26 novembre scorso, sono stati<br />
inaugurati i pannelli solari inseriti nel<br />
tetto <strong>del</strong>la Sala Paolo VI, in Vaticano.<br />
Erano presenti all’atto di inaugu-<br />
razione, il presidente <strong>del</strong> Governatorato<br />
<strong>del</strong>lo Stato <strong>del</strong>la Città <strong>del</strong> Vaticano,<br />
Card. Giovanni Lajolo, e il premio<br />
Nobel <strong>del</strong>la Fisica, Prof. Carlo<br />
Rubbia.<br />
La struttura fotovoltaica di 2.400<br />
moduli possiede un generatore che<br />
raggiunge la potenza massima di 221<br />
KW e rende possibile il risparmio di<br />
80 tonnellate di petrolio per anno,<br />
oltre ad evitare le emissioni di 225<br />
tonnellate di anidride carbonica annuali.<br />
Secondo il giornale L’Osservatore<br />
Romano, con questa iniziativa ha inizio<br />
in Vaticano il piano di conversione<br />
alle fonti rinnovabili, che dovranno<br />
sopperire al 20% <strong>del</strong>la necessità<br />
energetica <strong>del</strong>lo Stato fino al 2020.<br />
L’azione <strong>del</strong>lo Stato <strong>del</strong>la Città <strong>del</strong><br />
Vaticano manifesta anche la peculiare<br />
attenzione <strong>del</strong>la Chiesa cattolica<br />
verso le diverse problematiche di natura<br />
ambientale.<br />
Mons. Karl Golser, nuovo<br />
Vescovo di Bolzano-Bressanone<br />
Zenit — Benedetto XVI ha nominato<br />
Vescovo di Bolzano-Bressanone<br />
monsignor Karl Golser, finora Canonico<br />
Penitenziere e Docente di Teologia<br />
Morale, lo ha reso noto, questo<br />
venerdì, la Sala Stampa <strong>del</strong>la Santa<br />
Sede.<br />
Monsignor Golser è nato il 16<br />
maggio 1943 a Tscherms-Cermes,<br />
centro allora appartenente all’Arcidiocesi<br />
di Trento e attualmente alla<br />
Diocesi di Bolzano-Bressanone.<br />
È stato ordinato sacerdote il 10 ottobre<br />
1968 a Roma. Ha conseguito la<br />
Laurea in Teologia Morale alla Pontificia<br />
Università Gregoriana (1973)<br />
e in Filosofia presso la Facoltà di Lettere<br />
e Filosofia <strong>del</strong>l’Università degli<br />
Studi di Roma (1979).<br />
Nel suo ministero nella Diocesi di<br />
Bolzano-Bressanone ha ricoperto numerosi<br />
incarichi: tra questi, dal 2001<br />
al 2007 è stato Preside e Vice Preside<br />
<strong>del</strong>lo Studio Accademico Teologico<br />
Bressanone; dal 1982 ad oggi, Professore<br />
allo Studio Accademico Teologi-<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 41
co; dal 1991 ad oggi, Canonico Penitenziere;<br />
dal 2006 ad oggi, Presidente<br />
<strong>del</strong>l’Associazione Teologica <strong>It</strong>aliana<br />
per lo studio <strong>del</strong>la morale.<br />
Dal 1977 al 1982 è stato Officiale<br />
<strong>del</strong>la Congregazione per la Dottrina<br />
<strong>del</strong>la Fede. E’ stato anche Direttore<br />
<strong>del</strong>l’Istituto per la giustizia,<br />
la pace e la salvaguarda <strong>del</strong> creato,<br />
membro di gruppi di lavoro stabili<br />
<strong>del</strong>la Conferenza Episcopale <strong>It</strong>aliana<br />
e membro <strong>del</strong> Comitato etico<br />
<strong>del</strong>la Provincia Autonoma di Bolzano.<br />
E’ inoltre Cappellano <strong>del</strong>la Delegazione<br />
sudtirolese <strong>del</strong>l’Ordine di<br />
Malta.<br />
Monsignor Golser è autore di alcuni<br />
libri e di numerosi articoli di teologia<br />
morale.<br />
R<br />
42 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
Poesie di Giovanni Paolo II<br />
ispirano un album di<br />
Placido Domingo<br />
Con il titolo Amore infinito, il cantante<br />
spagnolo Placido Domingo ha<br />
lanciato un nuovo album ispirato a<br />
poesie <strong>del</strong> venerando Giovanni Pao-<br />
Cent’anni a servizio <strong>del</strong>la<br />
vita consacrata<br />
isale al 29 giugno 1908 l’istituzione <strong>del</strong>la<br />
Sacra Congregatio negotiis religiosorum<br />
sodalium praeposita, oggi Congregazione<br />
per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita<br />
Apostolica, organismo <strong>del</strong>la Santa Sede la cui finalità<br />
è quella di occuparsi di tutto ciò che riguarda gli Ordini<br />
e le Congregazioni religiose, maschili e femminili,<br />
come pure gli Istituti secolari.<br />
Nel centenario <strong>del</strong>la sua fondazione, l’Assemblea<br />
Plenaria <strong>del</strong>la Congregazione, riunita il 20 novembre,<br />
ha focalizzato un tema che Papa Benedetto XVI ha dichiarato<br />
di apprezzare “in modo particolare”: il monachesimo.<br />
Nell’udienza concessa ai membri <strong>del</strong>l’Assemblea,<br />
Sua Santità ha affermato: “Chi entra nel monastero<br />
vi cerca un’oasi spirituale dove apprendere a vivere<br />
come un vero discepolo di Gesù in serena e perseverante<br />
comunione fraterna, accogliendo anche eventuali<br />
ospiti come lo stesso Cristo (cfr. Regola di San Benedetto,<br />
53, 1). Questa è la testimonianza che la Chiesa chiede<br />
al monachesimo anche in questa nostra epoca”.<br />
Successivamente, nell’ambito <strong>del</strong>le attività commemorative<br />
<strong>del</strong> centenario, la Congregazione ha promosso<br />
il Congresso Cent’anni a servizio <strong>del</strong>la vita consacrata, con<br />
l’intento di rivedere la sua storia come un servizio teologico,<br />
giuridico e pastorale alla Vita Consacrata, nei complessi<br />
avvenimenti ecclesiali e culturali <strong>del</strong> XX secolo.<br />
lo II. L’opera conta sulla partecipazione<br />
<strong>del</strong>l’Orchestra Sinfonica di Londra<br />
e altri rinomati musicisti come Josh<br />
Groban, Andrea Bocelli, Vanessa Williams,<br />
Katherine Jenkins, oltre a suo<br />
figlio, Placido Domingo Jr.<br />
Le canzoni di Amore infinito sono<br />
state interpretate in italiano, inglese e<br />
spagnolo e la divulgazione <strong>del</strong>l’opera è<br />
affidata alla Deutsche Grammophon.<br />
Assemblea Plenaria<br />
<strong>del</strong>la COMECE<br />
Nello scorso mese di novembre, i<br />
rappresentanti <strong>del</strong>le Conferenze Episcopali<br />
<strong>del</strong>la Comunità Europea (CO-<br />
MECE) si sono riuniti in Assemblea<br />
Plenaria. Durante la riunione, realizzata<br />
a Bruxelles, sono stati discussi diversi<br />
Dopo il saluto <strong>del</strong> Cardinal Franc Rodé, CM, prefetto<br />
<strong>del</strong> Dicastero, hanno avuto luogo le conferenze<br />
di Don Aquilino Bocos, CMF e Andrea Riccardi, presidente<br />
<strong>del</strong>la Comunità di Sant’Egidio. Ha concluso il<br />
Congresso un dibattito, diretto da Mons. Gianfranco<br />
Gardin, OFM Conv., e moderato da Suor Enrica Rosanna,<br />
FMA, rispettivamente segretario e sottosegretaria<br />
<strong>del</strong>la Congregazione.<br />
Il Papa Benedetto XVI ha ricevuto, nella sala<br />
Clementina, i partecipanti <strong>del</strong>l’Assemblea<br />
Plenaria <strong>del</strong>la Congregazione per gli Istituti di Vita<br />
Consacrata e le Società di Vita Apostolica<br />
L’ Osservatore Romano
Pontificia Accademia per la Vita<br />
promuove congresso in Brasile<br />
D<br />
al 25 al 28 novembre, si è tenuto ad <strong>It</strong>aici,<br />
Brasile, il Congresso Internazionale sulla Persona,<br />
cultura <strong>del</strong>la vita e cultura <strong>del</strong>la morte,<br />
promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita. È il<br />
primo evento <strong>del</strong> genere realizzato fuori Roma.<br />
All’evento hanno partecipato diversi Prelati <strong>del</strong> Brasile<br />
e numerosi specialisti in scienze mediche, diritto e<br />
morale, L’apertura <strong>del</strong> Congresso è stata affidata al presidente<br />
emerito <strong>del</strong>la Pontificia Accademia per la Vita,<br />
Mons. Elio Sgreccia, che ha parlato dei Fondamenti antropologici<br />
per la bioetica. Il Nunzio Apostolico in Brasile,<br />
Mons. Lorenzo Baldisseri, ha presieduto una <strong>del</strong>le<br />
Celebrazioni Eucaristiche <strong>del</strong> congresso ed ha incoraggiato<br />
, nella sua omelia, i cattolici che “discordanti rispetto<br />
alla mentalità regnante, che misura il valore <strong>del</strong>la vita a<br />
partire da criteri di funzionalità” cercano di “continuare a<br />
credere e a difendere la sacralità <strong>del</strong>la vita umana, indipendentemente<br />
dalle condizioni o dall’epoca in cui si trova”.<br />
Durante la Messa <strong>del</strong>l’ultima giornata <strong>del</strong> congresso,<br />
il Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di<br />
San Paolo, ha ricordato che “il Vescovo sta al servizio<br />
<strong>del</strong>la vita e con lui tutta la sua Chiesa Personale. Egli<br />
combatte gli idoli che conducono alla morte. Egli è il pa-<br />
temi come le ripercussioni <strong>del</strong>la crisi finanziaria,<br />
il rispetto <strong>del</strong>la domenica come<br />
giorno santo e la libertà religiosa.<br />
In un comunicato emesso alla fine<br />
<strong>del</strong>l’incontro, i vescovi europei hanno<br />
sottolineato come “l’attuale crisi finanziaria<br />
esprima una profonda crisi spirituale<br />
e un insieme confuso di valori”, ricordando<br />
la necessità “di persuadere<br />
non solo le menti, ma anche i cuori dei<br />
cittadini, e convincerli ad allontanarsi<br />
dallo stile di vita predominante nei nostri<br />
paesi, molto incentrati nel consumismo”.<br />
La COMECE è sorta il 3 marzo<br />
<strong>del</strong> 1980 e attualmente conta sulla<br />
partecipazione di 24 <strong>del</strong>egazioni di<br />
Conferenze Episcopali di paesi europei.<br />
La sua sede permanente si trova<br />
a Bruxelles.<br />
Nuova sezione in arabo<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia “Fides”<br />
Mancando pochi giorni alla festa<br />
di San Francesco Xavier, Patrono<br />
<strong>del</strong>le Missioni, che coincide con l’81º<br />
anniversario <strong>del</strong>l’Agenzia Fides, il sito<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia (www.fides.org) si arricchisce<br />
di un nuovo idioma, l’arabo.<br />
È ora on-line la nuova sezione in arabo<br />
che si affianca ad altri sette idiomi<br />
già in uso: italiano, inglese, francese,<br />
spagnolo, portoghese, tedesco<br />
e cinese. La sezione in arabo offrirà<br />
i discorsi <strong>del</strong> Santo Padre e quelli<br />
più rilevanti dei vari organi <strong>del</strong>la Curia<br />
Romana.<br />
L’Agenzia Fides, <strong>del</strong>la Congregazione<br />
per l’Evangelizzazione dei Popoli,<br />
è sorta nel 1927 come prima<br />
dre dei poveri e il portatore <strong>del</strong>la speranza”. Il Cardinale<br />
ha anche evidenziato che “ogni essere umano, anche se<br />
non ancora nato, è una creatura amata da Dio”.<br />
Il segretario generale <strong>del</strong>la CNBB, Mons. Dimas<br />
Lara Barbosa, ha affermato che “ tutti sono rimasti ben<br />
impressionati dall’organizzazione<strong>del</strong>l’incontro”<br />
e ha sollevato<br />
la possibilità che<br />
siano realizzati nuovi<br />
congressi in altri paesi<br />
<strong>del</strong>l’America Latina.<br />
Agenzia Missionaria <strong>del</strong>la Chiesa e<br />
tra le prime Agenzie nel mondo, a<br />
servizio <strong>del</strong>l’informazione e <strong>del</strong>l’animazione<br />
missionaria.<br />
Presentata versione in russo<br />
<strong>del</strong> libro “Gesù di Nazareth”<br />
RV — “Riflessione di un saggio su<br />
ciò che c’è di più importante nella vita,<br />
la scoperta <strong>del</strong>l’autentico significato<br />
di Gesù Cristo”. Con queste parole<br />
la casa editrice russa ‘Azbuka’ presenta<br />
la traduzione in lingua russa <strong>del</strong> libro<br />
di Benedetto XVI “Gesù di Nazaret”.<br />
Si tratta di una “proposta importante<br />
— sottolinea il quotidiano <strong>del</strong>la<br />
Santa Sede, l’Osservatore Romano<br />
— in un Paese che, sulle orme <strong>del</strong>le dinamiche<br />
occidentali, appare segnato<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 43
Carlos Moya<br />
dalla perdita di senso che caratterizza<br />
buona parte <strong>del</strong>la cultura postmoderna”.<br />
Alla presentazione, avvenuta ieri<br />
presso il Centro culturale Biblioteca<br />
<strong>del</strong>lo Spirito, sono intervenuti, tra gli<br />
altri, l’arcivescovo <strong>del</strong>l’arcidiocesi <strong>del</strong>la<br />
Madre di Dio di Mosca, Mons. Paolo<br />
Pezzi, ed il nunzio apostolico nella Federazione<br />
Russa, Mons. Antonio Mennini.<br />
“La proposta <strong>del</strong> Papa — ha detto<br />
mons. Paolo Pezzi — porta in sé un<br />
aspetto di umiltà e un aspetto di audacia:<br />
umiltà, perché il suo autore, senza curarsi<br />
troppo <strong>del</strong> proprio ruolo ‘istituzionale’,<br />
accetta di esporsi al vaglio <strong>del</strong>la ragione<br />
L<br />
In Spagna, X Congresso<br />
“Cattolici e Vita Pubblica”<br />
a Fondazione Universitaria San Paolo-CEU di Madrid<br />
nei giorni 21,22 e 23 novembre, ha ospitato la<br />
decima edizione <strong>del</strong> Congresso “Cattolici e Vita<br />
Pubblica” organizzato dall’Associazione Cattolica di Propagandiste<br />
e dalla Fondazione Universitaria San Paolo-CEU,<br />
a cui hanno partecipato più di 1.400 persone oltre alle varie<br />
migliaia che hanno seguito l’evento via internet.<br />
Il congresso, che ha avuto come motto Cristo e la speranza<br />
sicura, ha contato sulla partecipazione <strong>del</strong> nunzio<br />
Apostolico in Spagna, Mons. Manuel Monteiro di Castro,<br />
<strong>del</strong>l’Arcivescovo di Madrid, Cardinal Antonio Maria Rouco<br />
Varela, <strong>del</strong> Segretario Generale <strong>del</strong>la conferenza Epi-<br />
44 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
e <strong>del</strong>le critiche <strong>del</strong>l’interlocutore. Audacia<br />
perché l’autore è convinto <strong>del</strong>la fondatezza<br />
di ciò che scrive, e perciò vuole,<br />
desidera correre il rischio di tale esposizione”.<br />
Il Papa ha aggiunto: “ci offre innanzitutto<br />
un coraggioso esempio di ciò<br />
che significa essere ‘testimoni’ <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>:<br />
l’annuncio di Cristo deve sempre<br />
più tornare a essere un ‘rischio’ personale,<br />
un ‘esporsi’ in prima persona al ‘giudizio’<br />
e alla ‘critica’ <strong>del</strong> mondo”. “La speranza<br />
che Benedetto XVI propone — ha<br />
poi affermato mons. Antonio Mennini<br />
— non è altro che la speranza <strong>del</strong> desiderio<br />
umano preso sul serio nella sua radi-<br />
ce profonda, nel suo potente dinamismo<br />
che urge l’infinito”. “L’appello di Benedetto<br />
XVI ad allargare la ragione — ha<br />
osservato il nunzio — costituisce una<br />
sfida a verificare se la proposta <strong>del</strong> Cristo,<br />
vivo e presente nella sua Chiesa, risponde<br />
alla sete eterna <strong>del</strong>l’uomo”: è solo<br />
la libertà <strong>del</strong>la singola persona “che<br />
può trovare la risposta vera”, da cui dipende<br />
la nostra felicità. Il rappresentante<br />
<strong>del</strong> patriarcato ortodosso russo,<br />
don Igor Vyzhanov, ha sottolineato infine<br />
i rischi <strong>del</strong>l’era contemporanea:<br />
“Per i cristiani di oggi che vivono nell’era<br />
<strong>del</strong>la globalizzazione e <strong>del</strong>la comunica-<br />
scopale Spagnola e Vescovo ausiliare di Madrid, Mons.<br />
Antonio Martinez Camino, <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>l’Associazione<br />
Cattolica di Propagandiste e <strong>del</strong>la Fondazione San<br />
Paolo-CEU, Alfredo Dagnino Guerra.<br />
Nel discorso di apertura <strong>del</strong> congresso, Mons. Monteiro<br />
de Castro si è congratulato con gli organizzatori per la scelta<br />
<strong>del</strong> tema, poiché “il secolo precedente si è caratterizzato per<br />
la negazione di Dio e la sua assenza istituzionalizzata”, mentre<br />
il secolo XXI è segnato da un “imperioso relativismo”.<br />
Facendo un’analisi <strong>del</strong>l’attuale cultura occidentale,<br />
Mons. Martinez Camino ha ricordato con dispiacere, la<br />
triste situazione di vedere “nei programmi televisivi e negli<br />
sguardi, una sofferenza cronica di mancanza<br />
di speranza”. Per il Prelato, la radice di questo<br />
male sta “nella cultura dominante che pretende<br />
sostituire il Dio <strong>del</strong>la Speranza con l’idolo<br />
<strong>del</strong> progresso”.<br />
Nell’omelia <strong>del</strong>l’Eucaristia di domenica, il<br />
Cardinal Rouco Varela ha affermato che “il<br />
congresso deve essere una speranza per la Spagna”,<br />
mentre alla chiusura, Alfredo Dagnino<br />
ha ricordato l’importante principio che “Dio<br />
non può essere irrilevante né per l’uomo, né per<br />
lo Stato”.<br />
Auditorio <strong>del</strong>la Fondazione<br />
San Paolo durante una <strong>del</strong>le sessioni<br />
<strong>del</strong> 22 novembre
zione di massa — ha detto — vi è la tentazione<br />
di immergersi troppo nel contesto<br />
sociale e politico”. Per quanti “si considerano<br />
discepoli di Cristo — ha spiegato<br />
— è importante che si rendano conto” di<br />
una priorità: “il centro <strong>del</strong>la vita cristiana<br />
deve essere Cristo stesso”.<br />
Il giornale <strong>del</strong> Vaticano critica la<br />
decisione di un tribunale spagnolo<br />
RV — Il giornale L’Osservatore<br />
Romano ha criticato la decisione di<br />
un tribunale spagnolo, che esige la rimozione<br />
dei crocifissi da una scuola<br />
pubblica di Valladolid. In un articolo<br />
intitolato Una semplice croce, il giornale<br />
<strong>del</strong> Vaticano dice che la decisione<br />
fa ben più che ritirare una croce,<br />
annullando parte <strong>del</strong>la stessa identità<br />
<strong>del</strong> paese. “La sentenza che è appena<br />
uscita da un tribunale spagnolo<br />
consacra giuridicamente la rinuncia<br />
di un’Europa disorientata, irrazionalmente<br />
consegnata ad un impulso di<br />
autodistruzione”.<br />
Per il giornale L’Osservatore Romano<br />
“20 secoli di cultura occidentale<br />
sono riassunti in questo legno nudo: 20<br />
secoli di conquiste che hanno nobilitato<br />
la storia umana”.<br />
Incontro di teologi mariani<br />
Teologi e studiosi di mariologia<br />
hanno partecipato ad un programma<br />
di conferenze nella Pontificia Accademia<br />
Mariana Internazionale (PA-<br />
MI), accostandosi al documento La<br />
Vergine Maria nella formazione spirituale<br />
e intellettuale. Questo documento,<br />
pubblicato nel 1988 dalla Congregazione<br />
per l’Educazione Cattolica,<br />
ha permesso una fioritura di studi<br />
mariani in tutto il mondo.<br />
Per l’occasione è stata anche inaugurata<br />
la nuova sede <strong>del</strong>la PAMI, che<br />
si trova nell’Istituto Antonianum, con<br />
la benedizione, da parte <strong>del</strong> prefetto<br />
<strong>del</strong> Pontificio Consiglio <strong>del</strong>la Cultura,<br />
Mons. Gianfranco Ravasi, di un<br />
artistico quadro <strong>del</strong>la Vergine. Oltre<br />
agli uffici, le nuove strutture comprendono<br />
un’ampia sala di riunioni e<br />
una biblioteca specializzata, destina-<br />
ta agli associati e ai ricercatori in generale.<br />
L’incontro è stato aperto dal Cardinale<br />
Zenon Grocholewski, prefetto<br />
<strong>del</strong>la Congregazione per l’Educazione<br />
Cattolica, che ha sottolineato<br />
la viva attualità <strong>del</strong>le raccomandazioni<br />
di quel documento, il quale,<br />
in conformità con il desiderio di Papa<br />
Giovanni Paolo II, avrebbe lo scopo<br />
di stimolare e sviluppare nei seminari<br />
e nelle università la devozione filiale<br />
alla Vergine, come anche lo studio teologico<br />
<strong>del</strong> suo ruolo nell’Incarnazione<br />
<strong>del</strong> Verbo e nella vita <strong>del</strong>la Chiesa.<br />
Il documento accentuerebbe anche la<br />
convenienza di promuovere la devozione<br />
mariana con l’utilizzo di mezzi<br />
che sottolineassero il pulchrum.<br />
Uno dei partecipanti, il sacerdote<br />
montfortiano, Don. Stefano Di Fiores,<br />
ha fatto riferimento, come un<br />
ostacolo da oltrepassare, al fatto che<br />
alcune università cattoliche, a causa<br />
<strong>del</strong>la mancanza di docenti, non mantengono<br />
i corsi di mariologia nei loro<br />
curricula regolari. Ciò nonostante, ha<br />
sottolineato che, negli ultimi tre anni,<br />
stanno crescendo, in proporzioni<br />
veramente sorprendenti, le pubblicazioni<br />
di nuovi studi mariologici. Inoltre,<br />
un’altro fatto di buon auspicio è<br />
la calorosa devozione popolare alla<br />
Vergine Maria, soprattutto nell’America<br />
Latina e in Asia.<br />
Nuovo Prefetto <strong>del</strong>la<br />
Congregazione per il Culto Divino<br />
e la Disciplina dei Sacramenti<br />
Il cardinale spagnolo Antonio<br />
Cañizares Llovera è stato nominato<br />
da Papa Benedetto XVI, nuovo Prefetto<br />
<strong>del</strong>la Congregazione per il Culto<br />
Divino e le Discipline dei Sacra-<br />
menti. Il Porporato, già Arcivescovo<br />
di Toledo, ha sostituito il Cardinal<br />
Francis Arinze.<br />
Il Cardinal Cañizares è nato nella<br />
località valenziana di Utiel, il 15 ottobre<br />
1945. Ha studiato nel Seminario<br />
diocesano di Valencia e all’Università<br />
Pontificia di Salamanca, dove ha ottenuto<br />
il dottorato in Teologia, specializzandosi<br />
in Catechetica. È stato<br />
ordinato sacerdote il 21 giugno 1970<br />
e nel 1992 ha ricevuto l’ordinazione<br />
episcopale. È stato creato Cardinale<br />
da Papa Benedetto XVI il 24 marzo<br />
2006.<br />
Dottorato “honoris<br />
causa” al padre Lombardi<br />
dall’Università di Salamanca<br />
Zenit — Il Consiglio Universitario<br />
<strong>del</strong>l’Università Pontificia di Salamanca<br />
(UPSA), riunito lo scorso 14<br />
dicembre, ha approvato all’unanimità<br />
il conferimento <strong>del</strong> dottorato “honoris<br />
causa” a padre Federico Lombardi<br />
S.I., Direttore <strong>del</strong>la Sala Stampa<br />
<strong>del</strong>la Santa Sede, su richiesta <strong>del</strong>la<br />
Facoltà di Comunicazione.<br />
Padre Lombardi, nato nel 1942 a<br />
Saluzzo, in Piemonte, è anche Direttore<br />
generale <strong>del</strong>la “Radio Vaticana”<br />
e <strong>del</strong> Centro Televisivo Vaticano, e<br />
Assistente generale <strong>del</strong> Preposito generale<br />
<strong>del</strong>la Compagnia di Gesù.<br />
Il professor Fernando Martínez<br />
Vallvey è stato incaricato di presentare<br />
la proposta a nome <strong>del</strong>la Facoltà di<br />
Comunicazione, che ha richiesto il riconoscimento<br />
in occasione <strong>del</strong> ventesimo<br />
anniversario <strong>del</strong>la Facoltà.<br />
Le origini <strong>del</strong>l’attuale Università<br />
Pontificia di Salamanca, l’Università<br />
<strong>del</strong>la Conferenza Episcopale Spagnola,<br />
risalgono al re Alfonso IX di<br />
León, che fondò l’Estudio Salmantino<br />
nell’inverno <strong>del</strong> 1218-19; si tratta<br />
quindi di una <strong>del</strong>le prime università<br />
<strong>del</strong>la storia.<br />
Nel maggio scorso, padre Lombardi<br />
ha ricevuto il dottorato “honoris<br />
causa” dal Regis College <strong>del</strong>l’Università<br />
di Toronto, una <strong>del</strong>le più prestigiose<br />
Facoltà di Teologia.<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 45
Nel piccolo villaggio<br />
di Altos Montes la<br />
gente era tranquilla<br />
e amichevole, tutti<br />
si conoscevano e si<br />
consideravano quasi come una grande<br />
famiglia.<br />
Lì abitava Sebastiano, con la madre<br />
Nair, la sarta più famosa <strong>del</strong>la regione,<br />
che cuciva per ricchi e poveri ed<br />
46 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
St o r i a Per b a m b i n i... o Per a d u Lt i P i e n i d i f e d e?<br />
Amore materno<br />
Sebastiano si emozionò fino alle lacrime. Pensava:<br />
“Il Signore, come un padre, mi ha già perdonato,<br />
ma avrò ancora una madre che mi aspetta e mi<br />
accoglie nuovamente?”<br />
Suor Suzana Felipe Lopes<br />
era un mo<strong>del</strong>lo di donna onorata e laboriosa.<br />
Rimasta vedova molto presto,<br />
senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà,<br />
riuscì a crescere i cinque figli che la<br />
Provvidenza le aveva concesso.<br />
Sebastiano, il primogenito, cominciò<br />
presto ad aiutare la madre nel sostentamento<br />
<strong>del</strong>la famiglia, lavorando<br />
come agricoltore. Il giovane però aveva<br />
un grande difetto: era impulsivo e collerico.<br />
Fu questo il motivo <strong>del</strong>la grande<br />
tragedia che si abbatté su di lui.<br />
Una sera, alla fine <strong>del</strong> lavoro, mentre<br />
puliva le zappe e le falci prima di<br />
riporle, ebbe una discussione con un<br />
compagno. Impulsivamente sferrò<br />
un duro colpo di zappa verso l’amico,<br />
lasciandolo ferito, quasi a morte.<br />
Quando comprese quello che aveva<br />
appena fatto, fuggì terrorizzato,<br />
immediatamente pentito <strong>del</strong>l’azione<br />
selvaggia che aveva commesso.<br />
Grazie ai tempestivi soccorsi, il<br />
compagno ferito sfuggì alla morte,<br />
ma… rimase invalido. Il colpo gli<br />
aveva leso la colonna. La popolazione<br />
si rivoltò contro Sebastiano, non<br />
avendo mai visto prima una simile<br />
violenza. Egli fu catturato ed esiliato<br />
in un paese<br />
lontano.<br />
Alla ricerca di un impiego, il giovane<br />
veniva sempre accolto con diffidenza<br />
e non riusciva a combinare nulla.<br />
Pentito, pregava la Madonna, consolatrice<br />
degli afflitti, come gli aveva<br />
insegnato sua madre, ma le sue preghiere<br />
gli davano l’impressione di cadere<br />
nel vuoto: la Divina Provvidenza<br />
sembrava farSi sorda alle sue suppliche,<br />
a causa <strong>del</strong>l’orribile crimine che<br />
aveva commesso.<br />
Il tempo passava ed il ragazzo, senza<br />
mezzi di sussistenza, divenne uno<br />
straccione, dall’aspetto spaventoso.<br />
Le persone lo tenevano sempre più a<br />
distanza. Non ebbe altra scelta se non<br />
quella di chiedere l’elemosina per non<br />
morire di fame. Andava di villaggio in<br />
villaggio chiedendo cibo, vestiti vecchi,<br />
un luogo dove trascorrere la notte.<br />
Dopo molti anni di questa vita, giunse<br />
in una grande città, dove scorse, nella<br />
piazza principale, l’imponente cattedrale.<br />
Non osava entrarvi. Si sedette allora<br />
alla porta chiedendo l’elemosina a<br />
tutti quelli che passavano.<br />
Quanta nostalgia sentiva di casa<br />
sua, <strong>del</strong>la sua famiglia! Che mai era<br />
accaduto a tutti quanti? Che i suoi<br />
fratelli si fossero sposati? Sua madre,<br />
che fosse ancora viva?
L’elemosina lì era più fruttuosa<br />
e Sebastiano poté migliorare il suo<br />
aspetto. Ottenne un impiego come<br />
giardiniere, grazie alla protezione di<br />
donna A<strong>del</strong>aide, la moglie <strong>del</strong> prefetto.<br />
Sebastiano, molto riconoscente,<br />
cominciò ad accompagnarla a<br />
Messa tutti i giorni. Ella lo presentò<br />
al parroco, che lo accolse con molto<br />
affetto. Sebastiano fece una bella<br />
confessione. Il suo temperamento<br />
collerico dopo l’infortunio, si era<br />
ammansito.<br />
Nella festa <strong>del</strong> Buon Pastore, il<br />
parroco fece una predica sulla grande<br />
misericordia <strong>del</strong> Signore, rievocando<br />
varie parabole, tra cui quella<br />
<strong>del</strong> “figliol prodigo”, per dimostrare<br />
l’amore di Dio per i peccatori e il Suo<br />
desiderio di perdonarli.<br />
Sebastiano si emozionò fino alle<br />
lacrime. Pensava: “Il Signore, come<br />
un padre, mi ha già perdonato, ma<br />
avrò ancora una madre che mi aspetta<br />
e mi accoglie nuovamente?”.<br />
Decise di ritornare alla casa materna.<br />
Il prete lo benedì e donna A<strong>del</strong>aide<br />
gli offrì i mezzi per intraprendere<br />
il viaggio.<br />
Arrivato al suo paese natale, Sebastiano<br />
non credeva a quello che vedeva.<br />
Il piccolo villaggio era nel frattempo<br />
cresciuto. Molte case erano irriconoscibili,<br />
al contrario <strong>del</strong> campanile<br />
che gli era stato sempre familiare.<br />
Era la sua terra, casa sua!<br />
Camminando per le vie, si imbatté<br />
in alcuni compagni d’infanzia. Provò<br />
a salutarli, ma essi lo schivavano. Vide<br />
alcuni bambini giocare nella piazzetta<br />
<strong>del</strong> collegio, luogo che un tempo<br />
frequentava assiduamente, ma<br />
questi si allontanarono, ricordandosi<br />
<strong>del</strong>la raccomandazione materna di<br />
non conversare con estranei.<br />
Più avanti, nella bottega di articoli<br />
agricoli, vide un vecchio agricoltore,<br />
suo antico padrone. Gli tese la mano,<br />
ma questi, sospettoso, lo evitò e seguitò<br />
oltre. Tutti lo respingevano!<br />
Guardando verso il balcone di una<br />
bella casa, riconobbe suo fratello Fernando<br />
e gli gridò gioiosamente:<br />
— Fernando, sono tuo fratello, Sebastiano!<br />
Ma questi, non riconoscendolo, girò<br />
le spalle ed entrò in casa.<br />
Abbattuto ed umiliato, il poveruomo<br />
non capiva ciò che stava accadendo.<br />
Che la sua fisionomia stanca, i<br />
suoi capelli incanutiti e il suo aspetto<br />
sofferto lo avessero reso irriconoscibile?<br />
O che il ricordo <strong>del</strong> suo crimine<br />
fosse tale che nessuno desiderava<br />
rivederlo?<br />
Finalmente, arrivò alla casetta <strong>del</strong>la<br />
sua infanzia, dove la sua vecchia<br />
madre stava seduta sulla soglia, lavorando<br />
ad uncinetto con a fianco un cagnolino<br />
ormai senza vitalità. Sembrava<br />
in attesa di una visita, perché il suo<br />
sguardo si perdeva lungo il cammino.<br />
“Lei certamente mi riconoscerà …<br />
Ma non avrà anche lei lo stesso atteggiamento<br />
di tutti gli altri?” — Pensò.<br />
Con il timore di una nuova e suprema<br />
<strong>del</strong>usione, si avvicinò lentamente.<br />
Se anche lei lo avesse respin-<br />
to, sarebbe stata la fine: tutte le speranze<br />
di rigenerazione sarebbero sparite,<br />
tutte le parole <strong>del</strong> parroco sulla<br />
misericordia gli sarebbero parse vane.<br />
Ma un filo di fiducia lo fece approssimare<br />
di più. Non appena lo vide,<br />
lei si alzò con le braccia spalancate<br />
ed esclamò:<br />
— Oh mio Dio! Sei tu, Sebastiano?<br />
Figlio mio, sei tornato!<br />
Abbracciandolo teneramente, tra<br />
le lacrime, la madre lo portò dentro<br />
casa e lo aiutò a cominciare una vita<br />
nuova, riabilitandolo davanti ai suoi<br />
fratelli e a coloro che ancora lo consideravano<br />
un criminale.<br />
* * *<br />
Se le madri di questa terra ricevono<br />
con tanta tenerezza e amore un figlio<br />
che torna a casa, come procederà<br />
la più affettuosa <strong>del</strong>le madri, chiamata<br />
Maria, con i figli che a Lei ricorrono?<br />
Tra le sue braccia materne troveremo<br />
sempre rifugio, consolazione e forza<br />
per entrare nella casa <strong>del</strong> Padre! <br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 47<br />
Edith Petitclerc
I Sa n t I d I o g n I g I o r n o _______<br />
I Sa n t I d I o g n I g I o r n o _______<br />
1. Solennità di Santa Maria, Madre<br />
di Dio.<br />
San Giuseppe Maria Tomasi, religioso<br />
(†1713). Figlio <strong>del</strong> duca di Palma<br />
di Montechiaro, rinunciò al titolo<br />
a favore <strong>del</strong> fratello e si fece teatino.<br />
Scrisse libri contro gli eretici<br />
<strong>del</strong>l’epoca, esercitò importanti incarichi<br />
nella Curia romana e ricevette<br />
la dignità cardinalizia.<br />
2. Beata Stefana Quinzani, vergine<br />
(†1530). Terziaria domenicana nata a<br />
Brescia. Si dedicò alla contemplazione<br />
<strong>del</strong>la Passione <strong>del</strong> Signore e alla formazione<br />
cristiana <strong>del</strong>le bambine.<br />
3. Festa <strong>del</strong> Santissimo Nome di<br />
Gesù.<br />
Beato Ciriaco Elias Chavara, presbitero<br />
(†1871). Nato a Kerala in India,<br />
fondò la Congregazione dei Carmelitani<br />
<strong>del</strong>l’Immacolata e collaborò<br />
nella fondazione <strong>del</strong>la Congregazione<br />
<strong>del</strong>le Suore <strong>del</strong>la Madre <strong>del</strong> Carmelo.<br />
4. Santa Farailde, vedova (†745).<br />
Nata nella città di Gant in Belgio,<br />
soffrì pazientemente i maltrattamenti<br />
<strong>del</strong> suo sposo e rimasta vedova, condusse<br />
una vita di intensa pietà e penitenza.<br />
5. Beata Maria Repetto, religiosa<br />
(†1890). Si distinse per lo zelo nel<br />
soccorrere coloro che erano stati colpiti<br />
da malattie contagiose a causa<br />
<strong>del</strong> diffondersi di epidemie. Era conosciuta<br />
a Genova come la “religiosa<br />
santa”.<br />
6. Epifania <strong>del</strong> Signore<br />
San Carlo da Sezze, religioso<br />
(†1670). Entrato nell’ Ordine Francescano,<br />
divenne famoso per la sua pietà<br />
eucaristica ed il suo costante impegno<br />
verso il prossimo.<br />
7. San Raimondo di Penafort, presbitero<br />
(†1275).<br />
48 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
©Santiebeati.it<br />
San Giuseppe Tuân, martire<br />
(†1862). Padre di famiglia decapitato<br />
in Vietnam per essersi rifiutato di<br />
calpestare un crocifisso.<br />
8. Beato Edoardo Waterson, presbitero<br />
e martire (†1593). Anglicano<br />
che abbracciò la Fede cattolica e fu<br />
ordinato sacerdote. Inviato in missione<br />
in Inghilterra durante il regno di<br />
Elisabetta I, fu catturato e condannato<br />
a morte.<br />
9. Beato Antonio Fatati, Vescovo<br />
(†1484). Governò con pietà la diocesi<br />
di Teramo e in seguito quella di Ancona,<br />
mostrandosi severo con se stesso<br />
e generoso con i poveri.<br />
10. San Gregorio, Vescovo (†400).<br />
Fratello di San Basilio Magno e di<br />
Santa Macrina. Sotto l’influenza di<br />
San Gregorio Nazianzeno, divenne<br />
presbitero e fu nominato Vescovo di<br />
Nissa, in Turchia. Scrisse diverse opere<br />
dottrinali.<br />
11. Festa <strong>del</strong> Battesimo <strong>del</strong> Signore.<br />
San Teodosio, monaco (†529). Soprannominato<br />
il “Cenobiarca”, per<br />
avere sotto la sua autorità i monasteri<br />
<strong>del</strong>la regione di Betlemme. Combattè<br />
energicamente l’eresia monofisista.<br />
Beato Ciriaco Elias<br />
Chavara<br />
12. San Bernardo di Corleone,<br />
religioso (†1667). Dopo una conturbata<br />
giovinezza, si fece cappuccino<br />
a Caltanissetta. Molto devoto<br />
<strong>del</strong>l’Eucaristia e <strong>del</strong>la Vergine Immacolata.<br />
13. Sant’Ilario, Vescovo e Dottore<br />
<strong>del</strong>la Chiesa (†367).<br />
Beata Veronica da Binasco, vergine<br />
(†1497). Nel convento di Santa<br />
Marta a Milano, si dedicò profondamente<br />
alla contemplazione e fu mo<strong>del</strong>lo<br />
di umiltà.<br />
14. Beato Oddone di Novara, presbitero<br />
(†1200). Priore <strong>del</strong> monastero<br />
certosino di Gyrio in Iugoslavia,<br />
diresse santamente questa comunità.<br />
L’invidia dei suoi nemici lo indusse<br />
a rinunciare al priorato. Divenne, allora,<br />
cappellano <strong>del</strong>le religiose benedettine<br />
di Tagliocozzo.<br />
15. Beato Giacomo, L’Elemosiniere<br />
(† sec. XIII). Avvocato, proveniente<br />
da una famiglia abbiente, restaurò,<br />
a Città di Pieve in Umbria, una Chiesa<br />
e un ospedale entrambi abbandonati,<br />
ove in modo esemplare si prese<br />
cura dei poveri e degli infermi.<br />
16. San Marcello I, Papa (†309).<br />
Restaurò la disciplina ecclesiastica,<br />
Beata Maria Teresa<br />
Fasce<br />
Sant’Enrico di Ossó<br />
y Cervelló
____________________ ge n n a I o<br />
edificò chiese, consacrò nuovi vescovi<br />
e presbiteri.<br />
17. Sant’Antonio, abate (†356).<br />
San Gennaro Sánchez Delgadillo,<br />
presbitero e martire (†1927). Grande<br />
propulsore <strong>del</strong>la catechesi infantile,<br />
ucciso durante la persecuzione anticristiana<br />
in Messico.<br />
18. II Domenica <strong>del</strong> Tempo Ordinario.<br />
Beata Maria Teresa Fasce, vergine<br />
(†1947). Badessa <strong>del</strong> monastero<br />
agostiniano di Cascia. Unì l’ascesi e<br />
la contemplazione alle opere di carità<br />
a favore dei bisognosi.<br />
19. San Giovanni, Vescovo (†595).<br />
Nella diocesi di Ravenna, si occupò<br />
egregiamente <strong>del</strong>le necessità <strong>del</strong>la<br />
Chiesa nel periodo in cui l’<strong>It</strong>alia era devastata<br />
dalla guerra contro i lombardi.<br />
20. San Fabiano, Papa e martire<br />
(†250).<br />
San Sebastiano, martire (†sec. III/<br />
IV).<br />
San Vulfstano, Vescovo (†1095).<br />
Religioso benedettino nominato Vescovo<br />
di Worcester su indicazione<br />
<strong>del</strong> re Sant’Edoardo III. Si oppose al<br />
traffico degli schiavi e sostenne le riforme<br />
gregoriane.<br />
Beata Maria<br />
Poussepin<br />
San Giuseppe<br />
Freinademetz<br />
21. Sant’Agnese, vergine e martire<br />
(†sec. IV).<br />
San Giovanni Yi Yun-il, martire<br />
(†1867). Agricoltore, padre di famiglia<br />
e catechista decapitato durante<br />
la persecuzione religiosa in Corea.<br />
22. San Vincenzo, diacono e martire<br />
(†304).<br />
San Valerio, Vescovo (†305/315).<br />
Morì in esilio durante la persecuzione<br />
di Diocleziano. Patrono di Saragozza<br />
in Spagna.<br />
23. San Severiano e Santa Aquila,<br />
martiri (†sec. III). I due sposi furono<br />
bruciati vivi insieme a Cesarea di<br />
Mauritania (Algeria), per essersi rifiutati<br />
di rinnegare la Fede.<br />
24. San Francesco di Sales, Vescovo<br />
e dottore <strong>del</strong>la Ch iesa (†1622).<br />
Beata Maria Poussepin, vergine<br />
(†1744). Terziaria domenicana, fondò<br />
l’Istituto <strong>del</strong>le Suore Domenicane<br />
<strong>del</strong>la Carità <strong>del</strong>la Presentazione <strong>del</strong>la<br />
Madonna.<br />
25. III Domenica <strong>del</strong> Tempo Ordinario.<br />
Conversione di San Paolo, Apostolo.<br />
San Poppone, abate (†1048). Rifiutò<br />
un vantaggioso matrimonio e<br />
Beata Boleslava<br />
Maria Lament<br />
si fece benedettino a Saint Tierry in<br />
Francia. Per le sue virtù, l’imperatore<br />
Sant’Enrico II gli affidò la direzione<br />
e la riforma dei monasteri reali.<br />
26. San Timoteo e San Tito, vescovi,<br />
discepoli di San Paolo.<br />
Santa Paola, vedova (†404). Patrizia<br />
romana che, con sua figlia, Santa<br />
Eustochia, abbandonò il mondo e<br />
andò a vivere in un monastero da lei<br />
fondato nei dintorni di Betlemme.<br />
27. Sant’Angela Merici, vergine<br />
(†1540).<br />
Sant’ Enrico di Ossó y Cervelló,<br />
presbitero (†1896). Illustre sacerdote<br />
<strong>del</strong>la diocesi di Tortosa in Spagna.<br />
Fondò la Società di Santa Teresa, dedicata<br />
alla formazione <strong>del</strong>le giovani.<br />
28. San Tommaso d’Aquino, presbitero<br />
e dottore <strong>del</strong>la Chiesa (†1274).<br />
San Giuseppe Freinademetz, presbitero<br />
(†1908). Religioso <strong>del</strong>la Società<br />
<strong>del</strong> Verbo Divino, inviato in<br />
missione in Cina. Predicò con dedizione<br />
e pubblicò un opuscolo di sermoni<br />
in lingua cinese.<br />
29. Beata Boleslava Maria Lament,<br />
vergine (†1946). Fondò la Congregazione<br />
<strong>del</strong>le Suore Missionarie<br />
<strong>del</strong>la Sacra Famiglia. Mirò a promuovere<br />
l’unione dei cristiani, ad aiutare<br />
i derelitti e ad impartire la formazione<br />
cristiana alle giovani.<br />
30. Sant’A<strong>del</strong>elmo, abate (†1097).<br />
Fondò e resse il monastero benedettino<br />
di San Giovanni Evangelista,a Burgos.<br />
È uno dei patroni di questa città.<br />
31. San Giovanni Bosco, presbitero<br />
(†1888).<br />
Beata Ludovica Albertoni, vedova<br />
(†1533). Dopo la morte <strong>del</strong> suo sposo,<br />
si fece Terziaria francescana e si<br />
dedicò alle opere di carità, accogliendo<br />
i bisognosi nel proprio palazzo.<br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 49
“T<br />
utte le strade portano<br />
a Roma”, recita l’antico<br />
proverbio latino..<br />
Infatti, quando la<br />
civiltà romana era al<br />
vertice <strong>del</strong> suo splendore, tutto il mondo<br />
aveva come punto di riferimento la<br />
Città Eterna. Da Roma non solo partivano<br />
le legioni conquistatrici, ma vi<br />
giungevano anche i tributi provenienti<br />
dai più svariati e lontani luoghi come<br />
la Giudea, la Britannia e la penisola<br />
iberica.<br />
Creativi e con ottime capacità organizzative,<br />
i romani idearono diversi<br />
mezzi per mantenere uniti i loro<br />
territori, tra cui particolare importanza<br />
assunse la costruzione di nu-<br />
50 Salvami Regina · Gennaio 2009<br />
La “Regina Via<br />
La Via Appia ha segnato, nel corso dei secoli, la storia di Roma, in<br />
quanto, non solo, ha da sempre rappresentato il canale attraverso cui<br />
far passare i prodotti commerciali ma, spesso, è stata anche utilizzata<br />
dalle forze militari, sia romane che avverse, per le loro operazioni<br />
espansionistiche. Essa è entrata a far parte anche <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la<br />
Chiesa in quanto qui avvenne l’incontro drammatico tra Gesù e Pietro<br />
sintetizzabile nella famosa domanda di Pietro a Gesù: “Quo Vadis”.<br />
merose strade che servivano a collegare<br />
la capitale alle province. Essi<br />
si rivelarono così eccellenti ingegneri,<br />
dato che molte di queste strade si<br />
trovano ancor oggi in buono stato e<br />
sono sicure e transitabili.<br />
Tra queste, la più famosa è la<br />
Via Appia, nota anche come Regina<br />
Viarum (Regina <strong>del</strong>le strade), che fu<br />
di fondamentale importanza strategica<br />
per la supremazia di Roma sin<br />
dai primi tempi <strong>del</strong>la Repubblica. La<br />
sua costruzione iniziò nell’anno 312<br />
a.C., su iniziativa di Appio Claudio<br />
Cieco, censore <strong>del</strong>la Repubblica e,<br />
più tardi, console. Appartenente ad<br />
una <strong>del</strong>le più antiche famiglie patrizie,<br />
la Gens Claudia, quest’uomo per-<br />
spicace e imprenditore finì per legare<br />
il suo nome alla storica strada.<br />
Il metodo utilizzato nella costruzione<br />
di questo capolavoro d’ingegneria<br />
è, ancor oggi, di riferimento<br />
per la costruzione di opere di tal<br />
genere: al di sopra <strong>del</strong> tracciato di<br />
terra, veniva collocato uno strato<br />
di pietre legate da calcestruzzo, su<br />
cui era poi steso uno strato di ghiaia.<br />
Infine, per formare una superficie<br />
piana, si sistemavano una serie<br />
di lastre così ben aderenti le une<br />
alle altre che tra molte di loro non<br />
si riusciva ad introdurre la lamina<br />
di un coltello. Inoltre, per lo scorrimento<br />
<strong>del</strong>le acque pluviali, la Via<br />
Appia era rialzata nel mezzo, posse-
um”<br />
Carlo Toniolo<br />
deva canali in ambo i lati ed era protetta<br />
da battistrada.<br />
La “Regina <strong>del</strong>le strade” ha segnato<br />
nel corso dei secoli la storia di Roma,<br />
in quanto ha sempre rappresentato<br />
il canale attraverso cui far passare<br />
i prodotti <strong>del</strong> commercio oltre ad<br />
essere spesso percorsa dai militari.<br />
Durante la Seconda Guerra Mondiale,<br />
essa fu intensamente utilizzata<br />
sia dall’esercito tedesco che dalle forze<br />
alleate, nel conflitto per il possesso<br />
<strong>del</strong>la Penisola <strong>It</strong>aliana.<br />
Essa, infine, è entrata a far parte<br />
anche <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la Chiesa con<br />
l’episodio drammatico: “Quo Vadis”.<br />
La persecuzione perpetrata da Nerone<br />
nel primo secolo <strong>del</strong>l’Era Cri-<br />
stiana era stata talmente terribile che<br />
lo stesso San Pietro decise di fuggire<br />
da Roma. Secondo un’antica tradizione,<br />
egli stava percorrendo la Via Appia<br />
quando, ad un certo punto <strong>del</strong> tragitto,<br />
si imbatté proprio in Gesù Cristo, che<br />
veniva in senso contrario. Attonito, il<br />
Pescatore di Uomini cadde in ginocchio<br />
davanti al suo Maestro e Gli chiese:<br />
— Quo vadis Domine? (Dove vai,<br />
Signore?)<br />
— Vado a Roma, per essere crocifisso<br />
un’altra volta…<br />
Il Principe degli Apostoli a quel<br />
punto comprese: davanti alla debolezza<br />
che lo portava a fuggire e ad<br />
evitare la morte, il Divino Maestro,<br />
al contrario,si dirigeva a Roma per<br />
morire al suo posto … Colpito dalla<br />
vergogna e dal pentimento, San Pietro<br />
ritornò all’Urbe, dove fu martirizzato<br />
qualche tempo dopo.<br />
Nel luogo <strong>del</strong> prodigioso incontro,<br />
venne eretta nel IX secolo una piccola<br />
chiesa, nota oggi col nome di Chiesa<br />
<strong>del</strong> Domine Quo Vadis. Essa è stata<br />
visitata dal Servo di Dio Giovanni<br />
Paolo II nel 1983.<br />
Le consunte e storiche pietre <strong>del</strong>la<br />
Via Appia se da un lato sono un perenne<br />
ricordo <strong>del</strong>la fragilità <strong>del</strong>l’essere<br />
umano, dall’altro, ci ricordano<br />
l’estrema bontà e misericordia di cui<br />
è capace il Divino Salvatore ed il Suo<br />
incommensurabile amore verso ciascuno<br />
di noi. <br />
Gennaio 2009 · Salvami Regina 51<br />
François Boulay
Fiore <strong>del</strong>le Vergini,<br />
morte <strong>del</strong> peccato,<br />
unica speranza degli<br />
sventurati;<br />
Maria nostra guida,<br />
Maria nostra luce,<br />
Stella infallibile;<br />
Maria che è fonte,<br />
Maria che è monte,<br />
Maria Rosa Mistica;<br />
Maria vero fiore,<br />
dono inestimabile,<br />
che accosta il Cielo e la<br />
Terra;<br />
Maria nostra pace,<br />
Maria che nelle tenebre è<br />
torcia che illumina.<br />
(Canto gregoriano<br />
Flos Virginum)<br />
Madonna di Parigi<br />
Casa degli <strong>Araldi</strong> <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong> a<br />
Toronto (Canada)<br />
Gustavo Kralj